Dicono di noi...
P.I.: 24 GENNAIO GIORNATA DI MOBILITAZIONE NAZIONALE PER DEMOCRAZIA SINDACALE, SALARIO E CONTRO SMANTELLAMENTO P.A.
Pubblico impiego. Ieri protesta a Cagliari dei Comitati di base Statali, emergenza salari
25 gennaio 2008 - L'Unione Sarda
Cagliari - «È emergenza stipendi per i lavoratori del pubblico impiego». Ieri, nella giornata di mobilitazione nazionale indetta dalle Rappresentanze sindacali di base RdB-CUB, la Federazione del pubblico impiego ha dato vita a un sit-in in piazza del Carmine a Cagliari per rilanciare la «questione dei salari, che vede i lavoratori sempre più schiacciati dal crollo del potere d'acquisto. E non a caso abbiamo scelto di manifestare davanti alla sede del rappresentante in Sardegna del Governo». Enrico Rubiu, coordinatore regionale di RdB-CUB, ha espresso la sua condanna sui «processi di destrutturazione della pubblica amministrazione» e puntato il dito contro «il contenuto degli ultimi contratti nazionali, che implicano forti penalizzazioni e stipendi inadeguati». Il presidio, organizzato in coincidenza con la firma dei contratti nazionali dei comparti Ministeri e parastato, gli enti pubblici non economici, ha rappresentato l'occasione per dare voce alla «richiesta di almeno 300 euro di aumento». Che non è stata recepita: «Purtroppo siamo stati costretti a sottoscrivere ugualmente i contratti, perché in caso contrario saremmo stati esclusi dalla contrattazione decentrata, ovvero quella azienda per azienda. La firma ha unicamente lo scopo di conservare la possibilità di proseguire nella nostra lotta per l'affermazione dei diritti dei lavoratori».
SALARI. Rubiu ha citato il rapporto Ubs (Unione delle banche svizzere) sul potere d'acquisto, elaborato in base al parametro dei carrelli della spesa da riempire in relazione agli stipendi. «Un dipendente pubblico tedesco riempie oltre 18 carrelli mentre in Italia si arriva solo a 10». Domenico Medici, coordinatore della Federazione pubblico impiego, ha messo in rilievo l'impossibilità di raggiungere gli obiettivi di recupero dell'inflazione ed espresso «preoccupazione per le frequenti esternalizzazioni dei servizi».
di M. L.
25 gennaio 2008 - Sardegna Oggi
RdB pubblico impiego contro rinnovo contratto.
Le rappresentanze di base (RdB) del pubblico impiego della Sardegna, come quelle di tutta Italia, sono scese in piazza contro il rinnovo del contratto di settore. Il sindacato, che ha firmato a Roma il contratto nazionale per ministeriali e paraministeriali con l'Aran, ha manifestato il suo dissenso per "l'emergenza salariale" con un sit-in in piazza del Carmine, a Cagliari, davanti alla sede regionale del Rappresentante del Governo in Sardegna.
CAGLIARI - "Oggi andiamo a siglare il contratto perchè obbligati da un meccanismo che ti impone di apporre la firma anche se non si è d'accordo sui contenuti - hanno spiegato il coordinatore Rdb dell'Isola, Enrico Rubiu, e quello della Federazione del pubblico impiego, Domenico Medici - se non firmassimo, dopo che la maggioranza dei sindacati ha già sottoscritto l'accordo sulla base del memorandum dello scorso luglio, saremmo estromessi dalla contrattazione decentrata nei singoli ministeri o nelle singole realtà locali".
A fronte di un aumento medio salariale di 103 euro mensili, che scatterà con effetto retroattivo dal febbraio 2007, le rappresentanze sindacali di base chiedono che si arrivi ad un minimo di 300 euro "per stare almeno al passo con l'inflazione". L'ultimo contratto economico è scaduto il 31 gennaio 2005 ed il prossimo rinnovo sarà effettuato dopo un triennio sia per la parte normativa che quella economica.
In Sardegna i dipendenti del pubblico impiego sono circa 50.000 (tra cui trentamila negli enti locali compresa la sanità). Sono, invece, ottomila gli iscritti alle RdB.
25 gennaio 2008 - La Nuova Sardegna
Pubblico impiego, Rdb contro il contratto
CAGLIARI - Le rappresentanze di base (Rdb) del pubblico impiego della Sardegna, come quelle di tutta Italia, sono scese in piazza contro il rinnovo del contratto di settore. Il sindacato, che oggi firmerà a Roma il contratto nazionale, ha manifestato il suo dissenso per «l’emergenza salariale» con un sit in in piazza del Carmine, davanti alla sede regionale del Rappresentante del Governo in Sardegna. «Oggi andiamo a siglare il contratto perchè obbligati da un meccanismo che ti impone di apporre la firma anche se non si è d’accordo sui contenuti - hanno spiegato il coordinatore Rdb dell’Isola, Enrico Rubiu, e quello della Federazione del pubblico impiego, Domenico Medici - se non firmassimo, saremmo estromessi dalla contrattazione decentrata nei singoli ministeri».
PUBBLICO IMPIEGO: PRESIDIO RDB/CUB A CAGLIARI PER I SALARI
(AGI) - Cagliari, 24 gen. - Giornata di mobilitazione anche in Sardegna per i lavoratori del pubblico impiego che aderiscono alla protesta, indetta a livello nazionale delle rappresentanze sindacali di base, per "l’emergenza salariale" della categoria.
In piazza del Carmine a Cagliari, i rappresentanti dell’organizzazione sindacale hanno organizzato stamane un presidio per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vertenza contrattuale "al ribasso", che contrappone gli impiegati dei comparti enti locali, scuola e sanità al Governo e ai sindacati confederali. RdB/Cub accusa, infatti, Cgil Cisl e Uil di aver sottoscritto accordi che "penalizzano ulteriormente la capacità d’acquisto degli stipendi con incrementi di produttività tutti a favore delle imprese e mai dei salari".
I 50.000 lavoratori del pubblico impiego dell’isola, intanto, attendono la firma del nuovo contratto, scaduto il 31 gennaio del 2005, che riconoscerà aumenti di poco superiori ai 100 euro medi mensili lordi pro capite. "Firmiamo contro voglia le linee guida del contratto nazionale di lavoro con l’Aran - hanno spiegato Enrico Rubiu e Domenico Medici, rispettivamente coordinatori regionale e di categoria della federazione RdB/Cub - per garantirci, almeno in futuro, la possibilità di partecipare alle trattative sulla contrattazione decentrata. Non ci riconosciamo nei contenuti del rinnovo perché l’aumento di salario previsto non riesce a tenere il passo con l’inflazione".
Secondo l’organizzazione di categoria, dal 1993 ad oggi gli stipendi del pubblico impiego hanno perso circa 17.000 euro di potere d’acquisto. "Se un impiegato statale tedesco riesce con il suo salario a riempire 18 carrelli della spesa - hanno aggiunto i due sindacalisti - un suo pari livello, in Italia, ne riempie solo 10, con uno stipendio di poco superiore ai 1.000 euro al mese.
sardegnaoggi.it Giovedì, 24 gennaio 2008
RdB pubblico impiego contro rinnovo contratto
Le rappresentanze di base (RdB) del pubblico impiego della Sardegna, come quelle di tutta Italia, sono scese in piazza contro il rinnovo del contratto di settore. Il sindacato, che ha firmato a Roma il contratto nazionale per ministeriali e paraministeriali con l'Aran, ha manifestato il suo dissenso per “l'emergenza salariale” con un sit in in piazza del Carmine, a Cagliari, davanti alla sede regionale del Rappresentante del Governo in Sardegna.
CAGLIARI - “Oggi andiamo a siglare il contratto perché obbligati da un meccanismo che ti impone di apporre la firma anche se non si è d'accordo sui contenuti - hanno spiegato il coordinatore RdB dell'Isola, Enrico Rubiu, e quello della Federazione del pubblico impiego, Domenico Medici - se non firmassimo, dopo che la maggioranza dei sindacati ha già sottoscritto l'accordo sulla base del memorandum dello scorso luglio, saremmo estromessi dalla contrattazione decentrata nei singoli ministeri o nelle singole realtà locali”.
A fronte di un aumento medio salariale di 103 euro mensili, che scatterà con effetto retroattivo dal febbraio 2007, le rappresentanze sindacali di base chiedono che si arrivi ad un minimo di 300 euro “per stare almeno al passo con l'inflazione”. L'ultimo contratto economico è scaduto il 31 gennaio 2005 ed il prossimo rinnovo sarà effettuato dopo un triennio sia per la parte normativa che quella economica.
In Sardegna i dipendenti del pubblico impiego sono circa 50.000 (tra cui trentamila negli enti locali compresa la sanità). Sono, invece, ottomila gli iscritti alle RdB.