Sfuma il posto fisso, la Croce rossa incrocia le braccia
La Finanziaria aveva promesso a gran parte di loro un posto "a vita", e invece adesso scoprono che in alcune province molti contratti a termine sono diventati lavoro interinale. Questo il pasticcio che venerdì porterà in piazza molti dei circa 1.900 precari della Croce rossa, almeno quelli che aderiranno allo sciopero proposto dal sindacato Rdb. Adesioni previste anche a San Donato e a Peschiera Borromeo, dove i comitati locali Cri impiegano 6 precari ciascuno, e probabilmente anche nel Lodigiano, dove a trovarsi con il contratto di lavoro rinnovato ogni sei mesi sono una trentina di persone. Il governo Prodi ha stabilito che devono essere assunti a tempo indeterminato i precari della pubblica amministrazione che siano in servizio da almeno tre anni. Invece in alcuni comitati locali Cri lombardi, come a Sondrio e a Lecco, sono spuntati gli "interinali". Una mossa a sorpresa che a Rdb non è proprio andata giù: per questo venerdì mattina i precari della Croce rossa manifesteranno a Roma, per chiedere un incontro al ministro della Salute, e anche a Milano, davanti alla prefettura. L’astensione dal lavoro è preannunciata, ma i servizi urgenti saranno garantiti. Questa volta però la protesta non trova l’adesione dei sindacati confederali, che invece a dicembre picchiarono i pugni sul tavolo per ottenere l’inserimento della norma "salvaposti" nella Finanziaria: «C’è una trattativa in corso - spiega Mauro Tresoldi, delegato Fps Cisl regionale per la Cri - e quella dell’interinale non è ancora una proposta ufficiale. Pur condividendo le preoccupazioni, allo stato attuale non riteniamo opportuno manifestare per non pregiudicare l’esito del confronto in corso con i vertici nazionali della Cri e il Governo». La Croce rossa avrebbe motivato le sue resistenze all’inquadramento "a vita" dei precari con le incertezze legate al regime di appalti dei servizi di trasporto in ambulanza. Da Rdb però si replica che alcuni di questi appalti hanno durata ultradecennale.