CRI. STABILIZZAZIONE PRECARIATO: siamo arrivati al punto di non ritorno!
In allegato il comunicato impaginato
Nella riunione di giovedì 4 ottobre si è consumato un altro capitolo della farsa che da tempo ormai imperversa nel Palazzo della C.R.I.
Gli attori (sempre gli stessi e sempre meno credibili), hanno avanzato ipotesi, fornito dati, illustrati pareri, senza mai ipotizzare la soluzione che mettesse fine al dramma che vede coinvolti migliaia di lavoratori precari.
La nostra posizione, ribadita con forza nei nostri precedenti comunicati circa l’avvio del processo di stabilizzazione dei precari C.R.I., è ben nota (rispetto del protocollo a firma del Sottosegretario Ministero della Salute On.le Zucchelli, C.R.I. e OO.SS. del 21 dicembre 2006) ma sovente è stata accolta con scetticismo sia dall’Amministrazione, che dalle altre OO.SS.
Ci fa estremamente piacere leggere che le cose stanno andando diversamente ora che anche le altre OO.SS. (nel comunicato congiunto del 04/10/07) chiedono il rispetto di quell’accordo!
Dove sono finite le smorfie di disappunto e la presa di distanza dalle nostre posizioni? Avevamo forse ragione?
Avremmo dovuto fare fronte comune all’incontro del 21/09/07 svoltosi presso la Funzione Pubblica alla presenza dei vari rappresentanti dei Ministeri vigilanti dove, forse, il non essersi presentati con una linea collegiale, ha lasciato mano libera a coloro i quali intendono smantellare la C.R.I. anche attraverso il mancato avvio delle procedure di stabilizzazione dei nostri colleghi precari.
Il risultato di questo atteggiamento, ha prodotto un nuovo parere da parte della Funzione Pubblica il quale rafforza ancor più, quanto stabilito nella precedente circolare del 24/07/07.
Ci preme ribadire che la nostra intransigenza rispetto l’applicazione dell’accordo del 21/12/06 deriva da una semplice constatazione: la Finanziaria 2006 (e di conseguenza la parte che riguarda la stabilizzazione dei precari della Pubblica Amministrazione) è una Legge dello Stato e come tale non può essere alterata ne da pareri, ne da circolari e ne da interpretazioni disinvolte di questo o di quel Dicastero.
Se qualcosa deve intervenire a modifica di una Legge non può essere che un’altra Legge e, fino ad oggi, non ci risulta si sia intervenuti in questo senso.
Quanto sta avvenendo in C.R.I. è da imputare a coloro i quali continuano a chiedere pareri invece di applicare la Legge paralizzando, di fatto, l’avvio delle procedure di stabilizzazione.
Guarda caso, colui il quale continua a percorrere irresponsabilmente questa strada (il Direttore Generale Des Dorides), nelle ultime due riunione si è ben guardato dal presentarsi, lasciando ad un imbarazzatissimo Dott. Niglio l’onere di giustificare siffatto atteggiamento.
Non meno colpevole risulta essere l’Organo Politico C.R.I. il quale prima promette solennemente di affrontare la questione precari nella Riunione del Consiglio Direttivo Nazionale del 4 ottobre per poi “dimenticarsene” così come si rileva dal resoconto apparso oggi sul sito C.R.I. nazionale.
Contattato lo stesso Organo Politico, nelle sue più alte espressioni, per avere spiegazioni della mancata discussione sui precari abbiamo ricevuto giustificazioni che non ci soddisfano, ma anche assicurazioni che il vergognoso bando presentatoci recentemente, possa subire quelle modifiche, richieste a gran voce da tutte le OO.SS., che permetterebbe a quei precari aventi diritto, di formulare la richiesta di stabilizzazione.
Non siamo assolutamente convinti che ciò possa avvenire, ma proprio per questo abbiamo chiesto con forza che l’Amministrazione C.R.I., nella sua omogeneità, metta in atto qualsiasi iniziativa che porti a far emergere in maniera fragorosa il problema del precariato della Croce Rossa.
Siamo assolutamente disposti a collaborare in maniera sinergica a qualunque proposta venisse formulata, purché si faccia in fretta.
Proprio per dimostrare la massima collaborazione abbiamo chiesto di elaborare un documento da esporre congiuntamente (Organo Politico, Amministrativo e tutte le OO.SS.) ad una conferenza stampa da tenersi entro e non oltre le prossime 48/72 ore.
Questo elaborato dovrà denunciare l’abbandono della C.R.I. da parte di questo Governo e le ripercussioni sulla salute dell’utenza che si rivolge alla C.R.I., nel caso in cui lo stesso Governo intenda ostinatamente perseguire la strada della non stabilizzazione dei nostri precari.
Se ciò non avvenisse, se l’Organo Politico rimanesse sordo alle nostre richieste, risulterebbe evidente che la strategia di questa Amministrazione fa il paio con quella di questo Governo e come tale va combattuta in tutte le sedi e con tutti i mezzi a nostra disposizione.
Mentre scriviamo i nostri colleghi precari, hanno messo in atto forme di lotta estreme (incatenamenti, sciopero della fame, etc.) a cui la R.d.B. non può che esprimere la propria solidarietà (peraltro già ampiamente espressa) ed il proprio appoggio incondizionato nell’attesa del confronto con l’Amministrazione C.R.I. che si terrà presso il Ministero del Lavoro il giorno 11 ottobre p.v.
Se in quella data non emergeranno novità sostanziali e non saranno fornite soluzioni rispetto alle nostre sollecitazioni sopra indicate, questa Organizzazione Sindacale, indirà una giornata di sciopero nazionale di tutto il personale della C.R.I.
Con la speranza che le informazioni rappresentate in questo comunicato vengano veicolate con le stesse attenzioni con cui vengono riportate le altre notizie, si chiede a tutti i colleghi interessati di esprime (anche e soprattutto in maniera critica) le proprie opinioni su quanto descritto.
Si indicano e-mail e recapiti telefonici per coloro che volessero contattarci.Massimiliano Gesmini - max.gesmini@libero.it - 3805299373Alido Contucci - alido.contucci@gmail.com