STATALI: RdB CUB ROMPE APARTHEID SINDACALE, RESPINGE MEMORANDUM, SOTTOSCRIVE NUOVE RISORSE PER I CONTRATTI

Roma -

Grazie al nostro sciopero riuscito del 30 marzo scorso, oggi sono venute fuori nuove risorse per poter iniziare la trattativa di merito per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego; siamo stati chiamati al tavolo negoziale, abbiamo firmato l'intesa per l'avvio delle trattative ma non abbiamo firmato il memorandum.


Cosi' il coordinatore delle RdB-Cub, Pierpaolo Leonardi, spiega il risultato del vertice con il Governo tenutosi a Palazzo Chigi.

 


Le Rdb-Cub, non hanno sottoscritto il 'memorandum' perche' "non ne condividiamo nè la filosofia né gli obbiettivi in quanto prevede - conclude Leonardi - lo smantellamento della Pubblica Amministrazione anche attraverso una riorganizzazione degli uffici che produrrà mobilita' ed esodi e poi non siamo d'accordo con la previdenza integrativa in generale e quindi nella sua estensione al settore pubblico attraverso il memorandum.

 


"Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione dal Governo queste permettono un incremento medio mensile di 101 euro a valere dall'1.01.2007: il 2006 sara' coperto dall'indennita' di vacanza contrattuale, aggiunge Leonardi per il quale comunque, "la trattativa vera e propria iniziera' soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran" ed in quella sede "noi chiederemo e ci batteremo - osserva - perche' tutti gli incrementi salariali siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio, sarebbe assurdo accettare lì quanto abbiamo respinto con il memorandum, e cioè che il salario sia una variabile dipendente dalla produttività".

 

 "Si impone comunque una forte iniziativa per affermare una nuova e più equa redistribuzione del reddito e della ricchezza prodotta, è evidente – prosegue la RdB - l’esiguità degli aumenti strappati rispetto alla tenuta dei salari al costo della vita".

 

 

 

 


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7 aprile 2007 - Il Manifesto

Ma la concertazione non spegne il conflitto
Sindacati di base sul piede di guerra. La Cub-RdB firma per l'avvio della trattativa all'Aran ma non il «memorandum». Sdl e Cobas contro la logica «concertativa». Bernocchi conferma lo sciopero della scuola per l'11 maggio

Nella conferenza stampa che doveva illustrare l'accordo raggiunto, Enrico Letta ha spiegato che «l'intesa di oggi (ieri, ndr) dimostra che la concertazione, non la conflittualità, è la strada giusta». Voler trarre una conclusione metodologica di carattere generale - quasi «ideologica», verrebbe da dire - da una trattativa che è stata spesso sul filo della rottura è una tentazione che un giovane tecnocrate di formazione tardo-democristiana dovrebbe respingere quasi istintivamente.
Il governo ha infatti incassato il sì convinto di Cgil, Cisl e e Uil all'apertura della trattativa contrattuale a partire dalla molle di risorse messe sul tavolo. Ma addirittura uno dei sindacati firmatari dell'intesa di ieri - la Cub-RdB - distingue nettamente tra il sì a questo «avvio» e i risultati che dovranno essere raggiunti con la trattativa all'Aran. «In quella sede ci batteremo perché tutti gli incrementi siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio»; e comunque le cifre messe sul piatto sono «esigue rispetto alla tenuta dei salari e al costo della vita». Il «memorandum» - che infatti l'RdB non ha sottoscritto - prevede infatti «meccanismi contrattuali» per ottenere più produttività. E per legare gli aumenti salariali a quelli di produttività c'è uno strumento antichissimo: la parte variabile (o accessoria) del salario. E la Cub ha già dimostrato con due scioperi nel pubblico impiego di avere una rispettabile presenza nel settore.
Gli altri sindacati di base rimasti fuori da palazzo Chigi ieri sono anche più drastici, ovviamente. L'Sdl (Sindacato dei lavoratori, recente fusione di Sult, SinCobas e Cnl) rovescia l'ottica di Letta e punta decisamente sul «conflitto» e la «partecipazione dei lavoratori» contro la «concertazione». Stigmatizza «il copione» seguito nella vertenza: «prima la notizia che mancano le risorse, poi il teatrino dell'irrigidimento sindacale, poi il ministro che trova le risorse e il gioco è fatto». Con i lavoratori costretti a «fare i tifosi» per accordi che li riguarderanno ma su cui non sono «mai stati consultati». Il «momento della verità», quindi, non sta nella giornata di ieri, ma si avrà «quando gli aumenti arriveranno in busta paga».
Addirittura indignati i Cobas, forti soprattutto nel comparto della scuola. Piero Bernocchi descrive la (relativa) sorpresa dei lavoratori di fronte a questa intesa, dove «si è superato in pejus persino l'ultimo contratto» (siglato mentre ancora imperava il «non rimpianto Berlusconi»). I 101 euro lordi equivarrebbero infatti a circa 60 netti (qualcosina di più per i livelli più alti), condizionati però all'approvazione della finanziaria 2008. Ergo, spiega, c'è il fondato rischio che per avere questi soldi sia necessario attendere il 1 gennaio 2008: una beffa, mentre tutti assicurano che partiranno dall'identica data del 2007.
Peggio ancora per la questione precari, dove il ministro Fiorono ha rinnovato la sua promessa di 50.000 assunzioni nel corso del biennio («la metà - ricorda Bernocchi - di quanto promesso 4 mesi fa»). In effetti, solo quest'anno usciranno dai ruoli 52.000 tra docenti ed Ata; un'enormità rispetto ai 28-30.000 degli anni «normali» (ma gli allarmi sull'ennesima «riforma delle pensioni» hanno convinto molti ad accelerare il ritiro). Ergo, le «stabilizzazioni promesse» non copriranno neppure il normale turnover, confermando per via pratica l'intenzione di aumentare il numero di alunni per classe. Perciò, conclude, «i Cobas confermano lo sciopero della scuola per l'11 maggio, con manifestazione nazionale a Roma». Insomma: il «memorandum» rischia di provocare conflittualità diffusa in tutti i comparti; e le politiche salariali «magre» buttano altra benzina sul fuoco. Concertata.


7 aprile 2007 - Corriere della Sera

Accordo sugli statali: aumenti da 101 euro
Scuola, saranno assunti 60mila precari. Non ancora revocata l'astensione del 16. «Intesa possibile grazie agli effetti della Finanziaria». Entro un mese saranno avviate le trattative per i singoli comparti
di Antonella Baccaro

ROMA — Arrivano aumenti medi da 101 euro per gli statali ma anche nuove regole organizzative ispirate alla «misurabilità dei risultati» e alla mobilità. Il governo e i sindacati ieri hanno sbloccato il rinnovo del contratto per 3,5 milioni di dipendenti pubblici, scaduto nel 2005. Per il biennio economico 2006-2007, con decorrenza da gennaio scorso, saranno stanziate nella prossima manovra risorse per 3,7 miliardi.
«Grazie alla Finanziaria e al suo effetto sui conti pubblici, abbiamo potuto prendere l'impegno sul contratto» ha commentato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Ma per l'opposizione si tratta di una manovra elettoralistica, come afferma Roberto Calderoli della Lega, mentre Giuseppe Vegas (Forza Italia) vi vede la fine «tesoretto». Secondo Confindustria invece solo una «profonda» riforma della pubblica amministrazione renderà «comprensibili» tali «ingenti» risorse che altrimenti «saranno drammaticamente sprecate».
I documenti firmati ieri sono tre: il primo, sul lavoro pubblico, comprende anche il «memorandum» sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione che introduce criteri come «la misurabilità, verificabilità e incentivazione della qualità dei servizi» anche attraverso «il controllo dell'apporto individuale alla produttività». Si introduce la rotazione delle funzioni dirigenziali e viene meno la progressione automatica. La mobilità territoriale e funzionale è incentivata e sarà regolamentata nei singoli contratti. È previsto un fondo, sul modello di quello dei bancari, per gli esodi che servirà per i prepensionamenti. Al protocollo, non firmato da Rdb, è stata aggiunta una parte relativa a Regioni e enti locali. «È confermata la volontà del governo di modernizzare la p.a.» ha commentato il sottosegretario Enrico Letta.
Il secondo testo riguarda le risorse che vengono suddivise in 1.386 milioni per il settore statale e 658 milioni per quello non contrattualizzato (come polizia e magistrati), cui si aggiungono 1.667 milioni per il settore pubblico non statale, di cui 851 per il servizio sanitario.
Alla scuola è stato dedicato un protocollo a parte che destina 210 milioni al personale docente e 150 agli Ata (personale non docente), tutte risorse che provengono da economie realizzate in precedenza. Viene confermata l'assunzione di 60 mila precari nel 2007-2008.
La cifra media in busta-paga non è stata esplicitata nei testi, così come aveva richiesto la Cgil, ma i sindacati la calcolano in non meno di 101 euro, superando così simbolicamente la soglia dello scorso contratto, mentre il Tesoro la quantifica in un aumento del 4,46% che sarebbe pari a 98-99 euro. «Non vado oltre quello che ho appena firmato, l'accordo c'è stato» ha detto Padoa-Schioppa.
Le trattative per i singoli comparti si apriranno entro un mese, non prima che il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, abbia inviato, entro mercoledì prossimo, la relativa direttiva all'Aran. Soltanto in quel momento i sindacati dovrebbero ritirare lo sciopero fissato per il 16 aprile.
Ed è polemica all'interno dell'opposizione dove Maurizio Sacconi (Forza Italia) considera il rinnovo contrattuale «una definitiva resa del governo ai sindacati», mentre Francesco Storace (An) trova «difficile comprendere l'ostilità» di alcuni colleghi della Cdl: «Le urla riserviamole quando i soldi li tolgono, non quando, e se, li danno».

IL CASO. Giordano: se sarà sciopero, Prc in piazza. Lite con Boselli

(Enr.Ma.) ROMA — Il segretario di Rifondazione comunista, Franco Giordano, ha detto una volta a Romano Prodi, che il suo partito è la miglior «guardia del corpo» del governo. Ma evidentemente per Giordano questo ruolo è compatibile con un altro impegno altrettanto coinvolgente, quello di fare «uno splendido gioco di squadra» con la Cgil. Al punto che se il sindacato dovesse un domani proclamare lo sciopero generale, Rifondazione lo «appoggerebbe» e sarebbe senz'altro in piazza accanto ai lavoratori e ai pensionati. Come poi tutto questo potrebbe rafforzare Prodi è lo stesso Giordano a spiegarlo: «Io penso che la partecipazione sia una risorsa aggiuntiva per questo governo, che a causa delle contraddizioni interne alla coalizione, non riesce a essere permeato dalle spinte sociali». Delle altrui contraddizioni il leader di Rifondazione ha parlato nella trasmissione « Retroscena » che sarà trasmessa oggi su La7. «Ha ragione Epifani», ha detto Giordano condividendo le richieste del segretario della Cgil di intervenire a favore di salari e pensioni e il giudizio critico su come si sta muovendo il governo rispetto a questo. Un esecutivo, dice il segretario di Rifondazione, che mostra la sua fragilità proprio nella discussione sul cosiddetto «tesoretto», il surplus di entrate fiscali che Palazzo Chigi non ha ancora deciso come utilizzare. «L'Unione — dice Giordano — rischia di perdere il consenso popolare se non avvia una politica redistributiva, che è assolutamente necessaria perché le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici nel nostro Paese sono drammatiche». Ma il leader dello Sdi, Enrico Boselli, presente anche lui in trasmissione, ha replicato che rischia di mandare in crisi il governo chi facendone parte scende in piazza contro di esso: «Non porta bene». Ieri, comunque, Rifondazione ha ovviamente tirato un sospiro di sollievo alla notizia della firma dell'accordo tra governo e sindacati sul rinnovo dei contratti per tre milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Anche se si può scommettere fin d'ora che il partito non farà mancare il suo sostegno alle formazioni estreme del sindacato, come le Rdb che ieri non hanno sottoscritto il memorandum sulla riforma della pubblica amministrazione e si preparano a dar battaglia sul contratto giudicando insufficienti i 101 euro di aumento medio spuntati da Cgil, Cisl e Uil. Così come è sicuro che il partito di Giordano sarà in prima fila nella battaglia per evitare il taglio dei coefficienti di calcolo delle pensioni e per riportare l'età minima pensionabile a 57 anni rispetto ai 60 che dovrebbero scattare dal 2008 con la riforma Maroni. E qui Rifondazione, appunto, svolgerà il suo «splendido gioco di squadra» con la Cgil, sindacato corteggiatissimo da tutta la sinistra che va rimescolandosi: Piero Fassino e Massimo D'Alema hanno conquistato alla prospettiva del Partito democratico metà segreteria della Cgil, ma l'altra metà e molte categorie importanti, compreso il pubblico impiego, stanno con chi si oppone al Pd, da Fabio Mussi a Rifondazione, appunto. Ancora più agevole per Giordano sarà il gioco di squadra con Fausto Bertinotti, che ha dato forza e anima a Rifondazione prima di diventare presidente della Camera, e con Paolo Ferrero, unico ministro prc, con la non casuale titolarità della Solidarietà sociale. Se debba sentirsi più protetto dalle «guardie del corpo rosse» Romano Prodi o Guglielmo Epifani o nessuno dei due lo si capirà meglio nelle prossime settimane.


7 aprile 2007 - La Stampa

Agli statali aumento da 101 euro al mese

ROMA - Centouno euro lordi al mese, in media, per gli statali, retroattivi dal primo gennaio: l’intesa tra governo e sindacati c’è. Formalmente lo sciopero del 16 aprile resta ma sarà revocato non appena saranno pronte le carte, pare mercoledì. In cambio, Cgil Cisl e Uil accettano di collaborare a una «profonda riorganizzazione» del pubblico impiego, che prevede di tra l’altro di misurare la qualità dei servizi offerti al pubblico e di pagare meglio chi contribuisce a migliorarli; ma le altre sigle sindacali (Ugl, Cisal, Confsal, Usae, Rdb) si tengono le mani libere.
Il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa assicura che per quest’anno non ci sono effetti negativi sulla finanza pubblica. Un maggiore stanziamento occorrerà invece nella legge finanziaria 2008, 1,8 miliardi di euro da aggiungere alle somme già previste, per un totale di 3,7 miliardi.
L’opposizione sostiene che il «tesoretto» ovvero surplus di entrate fiscali è già sfumato, per lo scopo elettorale di acquisire consenso tra i pubblici dipendenti, chiede chi pagherà aumenti reputati troppo alti e dubita che gli impegni per maggiore produttività saranno rispettati. Controcorrente, Francesco Storace di Alleanza nazionale invita il suo schieramento a «urlare quando i soldi li tolgono, non quando e se li danno». Per il governo, è il sottosegretario all’Economia Paolo Cento a ribattere che «non è stato usato alcun tesoretto».
Che nella legge finanziaria 2007 i fondi ci fossero (1,2 miliardi di euro circa) lo avevano detto anche i sindacati, in autunno, dopo aver fatto pressione su governo e Parlamento perché un apposito emendamento fosse approvato. Le cifre attorno a cui si discute sono rimaste grosso modo le stesse dall’autunno, quando un’altra minaccia di sciopero da parte dei sindacati portò a una intesa il 4 novembre. La parte normativa, sulla riorganizzazione, rispecchia invece il «memorandum» sottoscritto da governo e sindacati il 18 gennaio.
Funzionerà? Per ora Padoa-Schioppa è quasi sotto assedio nel suo ministero, di cui vorrebbe chiudere le direzioni provinciali, spostando gli impiegati nei capoluoghi di regione. L’accordo sulla riorganizzazione prevede incentivi per agevolare la mobilità sia da città a città sia da branca a branca dell’amministrazione, ma anche per l’uscita nel caso di «accertato esubero di eprsonale non ricollocabile». Il numero complessivo dei dirigenti dovrebbe diminuire, e non si procederà più a promozioni automatiche, per anzianità. Con gli impiegati sarà possibile usare fondi per migliorare i servizi (l’allungamento degli orari di apertura degli sportelli, riduzione dei tempi di attesa) ma anche dare trattamenti differenziati sulla base del raggiungimento dei risultati. Con successive intese si limiterà il ricorso anuovi precari.
Per il 2008, riferiscono dirigenti sindacali, in tutto gli stanziamenti ammonteranno a 3.711 milioni: per il settore statale propriamente detto 1 miliardo e 386 milioni, più 658 milioni per i non contrattualizzati (polizia e magistrati); per il settore pubblico non statale stanziamento è di 1.667 milioni. Andranno a circa 3,3 milioni di lavoratori, di cui il 55% sono donne. Nell’incontro si è raggiunto anche un accordo sulla scuola, per stabilizzare dall’anno prossimo 60.000 precari tra docenti (50.000) e non docenti. I precari che saranno messi in ruolo, secondo il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni, «sono docenti vincitori di concorso che insegnano nelle nostre classi da molti anni». Per i docenti, infine, si prevede un aumento in busta paga intorno ai 130 euro al mese.


7 aprile 2007 - Il Riformista

SINDACATI. L'AUMENTO MEDIO È DI 101 EURO
Statali, raggiunto l'accordo sui soldi. Resta aperto il capitolo modernizzazione
di ETTORE COLOMBO

Dopo una lunga notte di trattative tra i tecnici rispettivi e dopo il rinvio di due riunioni tra le parti in due giorni, ieri mattina a palazzo Chigi governo (Prodi, Letta, Padoa-Schioppa e Nicolais) e sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl) hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto del pubblico impiego e per dare finalmente il via al memorandum per la qualità della Pubblica amministrazione. Del resto, cominciare la trattativa più delicata e difficile, quella sulle pensioni e sul welfare, con la spada di Damocle di uno sciopero dei dipendenti pubblici già proclamato per il 16 aprile, proprio non si poteva. L'aumento medio mensile, che riguarda il biennio 2006-2007 ma che avrà decorrenza a partire dal I gennaio 2007, sarà di 101 euro medi mensili (il parametro sono i ministeriali) e andrà a gravare sulla Finanziaria del 2008, con un costo complessivo per lo Stato di 3,7 miliardi (1,3 per gli statali, 658 milioni per gli statali non contrattualizzati, 1,67 per il settore pubblico non statale, di cui 851 milioni per il servizio sanitario nazionale), come spiegava ieri il segretario confederale della Uil Paolo Pirani. Gli oltre 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici possono tirare finalmente un sospiro di sollievo per il rinnovo del contratto che era scaduto dalla fine del 2005 ma l'intesa era molto attesa anche dal mondo scolastico, che vede la contestuale stabilizzazione di 60 mila precari, di cui ben 50 mila docenti, per l'anno 2007-2008 e che registra uno stanziamento, annunciato dal ministro all'Istruzione Fioroni, di 210 milioni per il personale docente e 150 per quello non docente. Cifre che dovrebbero allontanare un altro sciopero, quello della scuola, indetto già da tempo sempre per il 16 aprile.
I sindacati, in realtà, si dimostrano molto cauti e prima di formalizzare lo stop alle proteste aspettano di vedere scritte, nero su bianco, le direttive che il ministero della Funzione Pubblica dovrà trasmettere all'Aran. Nerozzi. Gianni Baratta, segretario confederale della Cisl, che pure ha parlato di un risultato di «straordinaria importanza», sottolinea anche che «per ora non c'e' la revoca dello sciopero, per bloccare la macchina ci vogliono atti concreti». Il primo passo - annuncia già il ministro Nicolais - è atteso per il prossimo 11 aprile con la firma della "direttiva madre" che darà l'avvio formale alla trattativa e chiarisce le linee guida per le trattative dei singoli contratti, cui saranno dedicate le settimane successive. «Le dichiarazioni di sciopero servono - sottolinea il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi - perché i 101 euro di aumento per gli statali di cui si parla oggi nei giorni scorsi non c'erano». Chiaro il riferimento polemico alle recenti dichiarazioni del ministro dell'Economia, vero bersaglio della polemica di parte sindacale, visto che per mesi, a loro dire, ha fatto "melina" sul rinnovo dei contratti avanzando problemi di risorse insufficienti. Padoa-Schioppa ieri non ha voluto parlare di cifre ma dell'importanza di un accordo raggiunto «senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti pubblici» ed ha lodato «il valore della concertazione», come ha fatto anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, e l'importanza del (ritrovato) dialogo con le parti sociali mentre è stato proprio Prodi a sottolineare «lo sforzo» fatto dall'esecutivo, che ha dovuto tenere nel dovuto conto l'equilibrio dei conti, la tenuta dei salari e il costo della vita». Secondo il ministro Nicolais, infine, con il rinnovo dei contratti parte anche, grazie al memorandum, l'obiettivo della «modernizzazione della Pa, che significa la modernizzazione del Paese». Obiettivo ambizioso ma nient'affatto facile, come le continue polemiche tra sindacati e pezzi di governo (Padoa-Schioppa in testa) su "come" modernizzare la macchina dello Stato e la produttività dei suoi dipendenti dimostrano anche se l'accordo di massima c'è anche su questo, tra governo e Cgil, Cisl e Uil (ma anche Ugl e Confsal, con l'unica eccezione delle Rdb-Cub, escluse dal tavolo e contrarie a ogni compromesso. Ieri l'opposizione di centro-destra (senza grande convinzione, per la verità) metteva l'accento, al solito, più sulle scarse innovazioni previste che sugli aumenti incassati dagli statali, che fanno invece storcere il naso a Confindustria. In ogni caso, i sindacati - presto alle prese con la grana pensioni - sono soddisfatti per aver chiuso una partita, a lungo apparsa a rischio, senza danni.


7 aprile 2007 - Giornale di Brescia/Eco di Bergamo/Cittadino

Statali, il Governo sblocca i fondi: accordo fatto
L’aumento medio sarà di 101 euro lordi. Padoa-Schioppa: in cambio più efficienza. Sindacati soddisfatti

ROMA - Accordo fatto per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione anche se per avere i soldi in busta paga i dipendenti pubblici dovranno aspettare ancora qualche mese. Con l’intesa siglata ieri a palazzo Chigi il Governo ha dato il via libera allo sblocco di 3,7 miliardi di risorse nella Finanziaria 2008 per aumenti salariali che varranno per i ministeriali 101 euro con decorrenza 1 gennaio 2007. Un’intesa soddisfacente per i sindacati, i quali hanno però annunciato che sospenderanno lo sciopero proclamato per il 16 aprile solo dopo che il Governo avrà varato la direttiva quadro per l’avvio delle trattative. Provvedimento che sarà pronto, secondo il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais, mercoledì prossimo.
L’accordo secondo il ministro dell’Economia Tommaso Padoa-Schioppa dà «sicurezza e tranquillità economica a 3,5 milioni di lavoratori senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti», ma soprattutto prevede un «profondo cambiamento delle amministrazioni pubbliche» andando nel senso del miglioramento della qualità dei servizi. L’intesa - apprezzata anche dal presidente del Consiglio Romano Prodi, che ha voluto ringraziare «le due parti del tavolo» per lo sforzo fatto - secondo Padoa-Schioppa «è valida sia dal punto di vista economico» che per il valore che ha sotto il profilo della concertazione. E se dalla Confindustria e dalla CdL si esprimono preoccupazioni per il peso che questo accordo può avere sia per la finanza pubblica sia per i rischi di imitazione nelle piattaforme per i contratti del settore privato (a partire da quella dei metalmeccanici), i sindacati sottolineano l’importanza del risultato per i lavoratori, senza contratto da oltre 15 mesi. Adesso quindi, subito dopo il varo delle direttive, partiranno le trattative per i diversi contratti (ministeriali, sanità, enti locali ecc.) a partire dai ministeriali, ma prima di avere gli aumenti in busta paga sarà necessario attendere l’accordo per il comparto di riferimento e il via libera dalla Corte dei Conti che dovrà arrivare entro i 50 giorni successivi alla stipula del contratto.
Le organizzazioni dei lavoratori plaudono all’accordo e con il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi sottolineano che «le dichiarazioni di sciopero servono perchè i 101 euro di cui si parla nei giorni scorsi non c’erano». La Cisl con il segretario generale Raffaele Bonanni afferma che si tratta di un «buon accordo» mentre la Uil con il leader, Luigi Angeletti sottolinea che l’intesa «salvaguarda il potere d’acquisto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici».
Hanno firmato l’accordo anche l’Ugl, la Cisal, la Confsal. l’Usae e le Rdb che però non hanno siglato la parte sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione.
Nell’incontro di ieri oltre all’intesa sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione, si è raggiunto anche un accordo specifico sulla scuola e sulla stabilizzazione di 60.000 precari tra docenti (50.000) e personale non docente già nel prossimo anno scolastico. I precari che saranno messi in ruolo - ha ricordato il ministro della pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni - «sono docenti vincitori di concorso che insegnano nelle nostre classi da molti anni. È una giornata importante per il mondo della scuola».


7 aprile 2007 - L'Unione Sarda

Statali, in busta paga 101 euro in più
C'è l'accordo, sindacati soddisfatti: «Ma ora il provvedimento»

Roma - Accordo fatto per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione, anche se per avere i soldi in busta paga i dipendenti pubblici dovranno aspettare ancora qualche mese. Con l'intesa siglata ieri a palazzo Chigi il Governo ha dato il via libera allo sblocco di 3 miliardi e 700 milioni di risorse nella Finanziaria 2008 per aumenti salariali che varranno per i ministeriali 101 euro con decorrenza dal 1° gennaio 2007. Un'intesa soddisfacente per i sindacati che però hanno annunciato che sospenderanno lo sciopero proclamato per il 16 aprile solo dopo che il Governo avrà varato la direttiva quadro per l'avvio delle trattative. e Tale provvedimento sarà pronto, secondo il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais mercoledì prossimo. Accordo raggiunto Secondo il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa dà «sicurezza e tranquillità economica a 3 milioni e mezzo di lavoratori, senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti» ma soprattutto prevede un «profondo cambiamento delle amministrazioni pubbliche» andando nel senso del miglioramento della qualità dei servizi. L'intesa siglato ieri è stata apprezzata anche dal presidente del Consiglio, Romano Prodi che ha voluto immediatamente ringraziare «le due parti del tavolo» per lo sforzo fatto secondo Padoa-Schioppa «è valida sia dal punto di vista economico» che per il valore che ha sotto il profilo della concertazione. E se dalla Confindustria e dalla Casa delle Libertà si esprimono preoccupazioni per il peso che questo accordo può avere sia per la finanza pubblica sia per i rischi di imitazione nelle piattaforme per i contratti del settore privato (a partire da quella dei metalmeccanici), i sindacati sottolineano l'importanza del risultato per i lavoratori, senza contratto da oltre 15 mesi. I singoli contrattiAdesso quindi, subito dopo il varo delle direttive, partiranno le trattative per i diversi contratti (ministeriali, sanità, enti locali ecc) a partire dai ministeriali ma prima di avere gli aumenti in busta paga sarà necessario attendere l'accordo per il comparto di riferimento e il via libera dalla Corte dei Conti che dovrà arrivare entro i 50 giorni successivi alla stipula del contratto. sindacati soddisfattiI sindacati plaudono all'accordo e con il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi sottolineano che «le dichiarazioni di sciopero servono perchè i 101 euro di cui si parla nei giorni scorsi non c'erano». La Cisl con il segretario generale Raffaele Bonanni afferma che si tratta di un «buon accordo» mentre la Uil con il leader, Luigi Angeletti sottolinea che l'intesa «salvaguarda il potere d'acquisto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici». Hanno firmato l'accordo anche l'Ugl, la Cisal, la Confsal. l'Usae e le Rdb che però non hanno siglato la parte sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione. precari della scuolaNell'incontro di ieri oltre all'intesa sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione si è raggiunto anche un accordo specifico sulla scuola e sulla stabilizzazione di 60.000 precari tra docenti (50.000) e personale non docente già nel prossimo anno scolastico. I precari che saranno messi in ruolo - ha ricordato il ministro della pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni - «sono docenti vincitori di concorso che insegnano nelle nostre classi da molti anni. E' una giornata importante per il mondo della scuola». MetalmeccaniciGuardando al prossimo rinnovo dei metalmeccanici, esprime la sua preoccupazione anche il direttore generale di Federmeccanica Roberto Santarelli. «E' un dato che preoccupa - afferma riferendosi alla consistenza degli aumenti salariali - Che si parli di 101 euro per gli statali è un elemento di qualche preoccupazione in vista dei contratti degli altri settori. Siamo fuori dal protocollo di luglio. Vedremo se gli aumenti saranno legati a veri incrementi di produttività o se saranno dati a pioggia». C'è il «rischio di effetti imitazione» per i contratti privati e «si stanno creando aspettative salariali non compatibili con la situazione economica. Bisognerebbe stare di più con i piedi per terra» .


6 aprile 2007 - Ansa

STATALI: INTESA 101 EURO AUMENTO, VERSO REVOCA SCIOPERO
COSTA 3,7 MLD; PADOA-SCHIOPPA, MIGLIORERANNO I SERVIZI

(ANSA) - ROMA, 6 APR - Accordo fatto per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione anche se per avere i soldi in busta paga i dipendenti pubblici dovranno aspettare ancora qualche mese. Con l'intesa siglata oggi a palazzo Chigi il Governo ha dato il via libera allo sblocco di 3,7 miliardi di risorse nella Finanziaria 2008 per aumenti salariali che varranno per i ministeriali 101 euro con decorrenza 1 gennaio 2007. Un'intesa soddisfacente per i sindacati che però hanno annunciato che sospenderanno lo sciopero proclamato per il 16 aprile solo dopo che il Governo avrà varato la direttiva quadro per l'avvio delle trattative, provvedimento che sarà pronto, secondo il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais mercoledì prossimo. L'accordo secondo il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa dà «sicurezza e tranquillità economica a 3,5 milioni di lavoratori senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti» ma soprattutto prevede un «profondo cambiamento delle amministrazioni pubbliche» andando nel senso del miglioramento della qualità dei servizi. L'intesa apprezzata anche dal presidente del Consiglio, Romano Prodi che ha voluto ringraziare «le due parti del tavolo» per lo sforzo fatto secondo Padoa-Schioppa «è valida sia dal punto di vista economico» che per il valore che ha sotto il profilo della concertazione. E se dalla Confindustria e dalla Casa delle Libertà si esprimono preoccupazioni per il peso che questo accordo può avere sia per la finanza pubblica sia per i rischi di imitazione nelle piattaforme per i contratti del settore privato (a partire da quella dei metalmeccanici) i sindacati sottolineano l'importanza del risultato per i lavoratori, senza contratto da oltre 15 mesi. Adesso quindi, subito dopo il varo delle direttive, partiranno le trattative per i diversi contratti (ministeriali, sanità, enti locali ecc) a partire dai ministeriali ma prima di avere gli aumenti in busta paga sarà necessario attendere l'accordo per il comparto di riferimento e il via libera dalla Corte dei Conti che dovrà arrivare entro i 50 giorni successivi alla stipula del contratto. I sindacati plaudono all'accordo e con il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi sottolineano che «le dichiarazioni di sciopero servono perchè i 101 euro di cui si parla nei giorni scorsi non c'erano». La Cisl con il segretario generale Raffaele Bonanni afferma che si tratta di un «buon accordo» mentre la Uil con il leader, Luigi Angeletti sottolinea che l'intesa «salvaguarda il potere d'acquisto delle retribuzioni dei dipendenti pubblici». Hanno firmato l'accordo anche l'Ugl, la Cisal, la Confsal. l'Usae e le Rdb che però non hanno siglato la parte sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione. Nell'incontro di oggi oltre all'intesa sulla riorganizzazione della pubblica amministrazione si è raggiunto anche un accordo specifico sulla scuola e sulla stabilizzazione di 60.000 precari tra docenti (50.000) e personale non docente già nel prossimo anno scolastico. I precari che saranno messi in ruolo - ha ricordato il ministro della pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni - «sono docenti vincitori di concorso che insegnano nelle nostre classi da molti anni. È una giornata importante per il mondo della scuola».

STATALI: RDB-CUB; OK AVVIO TRATTATIVE,MA NO FIRMA MEMORANDUM

(ANSA) - ROMA, 6 APR - ''Grazie al nostro sciopero riuscito del 30 marzo scorso, oggi sono venute fuori nuove risorse per poter iniziare la trattativa di merito per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego; siamo stati chiamati al tavolo negoziale, abbiamo firmato l'intesa per l'avvio delle trattative ma non abbiamo firmato il memorandum''. Cosi' il coordinatore delle RdB-Cub, Pierpaolo Leonardi, spiega il risultato del vertice con il Governo tenutosi a Palazzo Chigi. Le Rdb-Cub non hanno sottoscritto il memorandum perche' ''non ne condividiamo ne' la filosofia ne' gli obbiettivi in quanto prevede lo smantellamento della pubblica amministrazione anche attraverso una riorganizzazione degli uffici che produrra' mobilita' ed esodi. E poi non siamo d'accordo con la previdenza integrativa in generale e quindi nella sua estensione al settore pubblico attraverso il memorandum''. Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione dal Governo - secondo le Rdb-Cub - ''queste permettono un incremento medio mensile di 101 euro a valere dall'1.01.2007: il 2006 sara' coperto dall'indennita' di vacanza contrattuale''. Per Leonardi dunque ''la trattativa vera e propria iniziera' soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran'' ed in quella sede ''noi chiederemo e ci batteremo perche' tutti gli incrementi salariali siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio, sarebbe assurdo accettare li' quanto abbiamo respinto con il memorandum, e cioe' che il salario sia una variabile dipendente dalla produttivita'''. Per le Rdb-Cub ''si impone comunque una forte iniziativa per affermare una nuova e piu' equa redistribuzione del reddito e della ricchezza prodotta. Ed e' evidente l'esiguita' degli aumenti strappati rispetto alla tenuta dei salari al costo della vita''.

STATALI: INIZIATA RIUNIONE A PALAZZO CHIGI SU CONTRATTI

(ANSA) - ROMA, 6 APR - È iniziata da alcuni minuti la riunione a palazzo Chigi tra Governo e sindacati sul rinnovo dei contratti pubblici. Per il Governo sono presenti il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta, il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais, quello dell'Università Fabio Mussi e della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni. È in arrivo il presidente del Consiglio Romano Prodi. Per i sindacati sono presenti i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Carlo Podda, Rino Tarelli e Carlo Fiordaliso, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Paolo Nerozzi, Gianni Baratta e Paolo Pirani, il segretario confederale Ugl Giulio Del Bon e quello dell'Ugl ministeri Paola Saraceni e i rappresentanti delle Rdb-Cub Pierpaolo Leonardi e Paola Palmieri. A meno di intoppi dell'ultimo minuto si dovrebbe andare a un'intesa per un aumento medio a regime per i lavoratori dei ministeri di 101 euro a decorrere dal 1 gennaio 2007. Nel complesso per i lavoratori pubblici dovrebbero essere stanziati sul 2008 3.711 milioni, 1.386 dei quali per il settore statale. Si andrebbe quindi verso la sospensione dello sciopero proclamato dai sindacati per il 16 aprile, anche se per la sospensione formale bisognerà aspettare l'emanazione delle direttive all'Aran per il rinnovo del contratto.


6 aprile 2007 - Agi

STATALI: LEONARDI (RDB), NOI NON ABBIAMO FIRMATO MEMORANDUM

(AGI) - Roma, 6 apr. - Grazie al nostro sciopero riuscito del 30 marzo scorso, oggi sono venute fuori quelle risorse adeguate per poter iniziare la trattativa di merito per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego: abbiamo firmato l'intesa per l'avvio delle trattative ma non abbiamo firmato il memorandum. Cosi' il segretario delle Rdb-Cub, Pierpaolo Leonardi, spiega il risultato del vertice con il Governo tenutosi a Palazzo Chigi. "Le risorse messe a disposizione dal Governo permettono un incremento medio mensile di 101 euro a valere dall'1.01.2007: il 2006 sara' coperto dall'indennita' di vacanza contrattuale, pari a poco piu' di 11 euro al mese", aggiunge Leonardi per il quale comunque, "la trattativa vera e propria iniziera' soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran". Ed in quella sede "noi chiederemo e ci batteremo - osserva - perche' gli incrementi salariali siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio". Per il 2006 i dipendenti pubblici dovranno accontentarsi dell'indennita' di vacanza contrattuale pari a poco piu' di 11 euro mensili? "Si' - risponde Leonardi - e' cosi' e cio' impone una diversa redistribuzione complessiva della ricchezza". Le Rdb-Cub, infine, non hanno sottoscritto il 'memorandum' perche' "non ne condividiamo la filosofia che prevede - conclude Leonardi - lo smantellamento della Pubblica Amministrazione la cui riorganizzazione passa per mobilita' ed esodi: poi non siamo d'accordo con l'estensione della pensione integrativa al settore pubblico".

STATALI: LEONARDI (RDB), A NOI RISORSE NICOLAIS NON BASTANO

(AGI) - Roma, 6 apr. - "Vogliamo capire quali e quante sono le risorse fresche per il biennio 2006-2007 relativo al rinnovo dei contratti di lavoro del Pubblico impiego: per noi le risorse pari a 1,7 milioni di euro annunciate dal ministro Nicolais non bastano per raggiungere i 100 euro mensili di media sotto i quali non si puo' scendere". Cosi' il dirigente delle Rdb-Cub Pierpaolo Leonardi parla del vertice iniziato a Palazzo Chigi sul rinnovo dei contratti di lavoro del Pubblico impiego. Vertice convocato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ed al quale dovrebbe partecipare lo stesso presidente del Consiglio, Romano Prodi, i ministri del Tesoro, Padoa Schioppa, e della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, piu' il ministro dell'Universita' e Ricerca scientifica, Fabio Mussi. Il clima pare improntato ad un possibile accordo nel senso che dal vertice dovrebbe uscire l'impegno del governo a impartire entro dieci giorni le "direttive" all'Aran per far partire le trattative di merito per i diversi comparti del settore. E dentro le "direttive" dovrebbero essere quantificate le risorse finanziarie per chiudere il biennio economico 2006-2007, gia' scaduto da 15 mesi. "Per noi e' importante oltre la quantificazione complessiva delle risorse finanziarie - conclude Leonardi - che almeno dal 2007 siano distribuiti gli aumenti contrattuali in busta paga". Ossia i 100 e piu' euro mensili di media.


6 aprile 2007 - Apcom

STATALI/ RDB-CUB: FIRMATA INTESA SU CONTRATTO, NON MEMORANDUM
"Trattativa vera solo quando emanate direttive ad Aran"

Roma, 6 apr. (Apcom) - Le Rdb-Cub hanno firmato l'intesa per l'avvio delle trattative per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, ma non il memorandum. Lo ha affermato il coordinatore delle Rdb-Cub, Pierpaolo Leonardi. "Non abbiamo sottoscritto il memorandum - ha spiegato - perchè non ne condividiamo nè la filosofia né gli obbiettivi in quanto prevede lo smantellamento della pubblica amministrazione anche attraverso una riorganizzazione degli uffici che produrrà mobilità ed esodi. E poi non siamo d'accordo con la previdenza integrativa in generale e, quindi, nella sua estensione al settore pubblico attraverso il memorandum". Sui contratti "la trattativa vera e propria inizierà soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran - ha aggiunto Leonardi - e in quella sede chiederemo e ci batteremo perchè tutti gli incrementi salariali siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio. Sarebbe assurdo accettare lì quanto abbiamo respinto con il memorandum e cioè che il salario sia una variabile dipendente dalla produttività".

STATALI/ OK A ACCORDO, AUMENTI 101 EURO. VERSO REVOCA SCIOPERO
Governo e sindacati firmano intesa a Palazzo Chigi

Roma, 6 apr. (Apcom) - Aumento medio mensile lordo di 101 euro, calcolato sui ministeriali, e risorse aggiuntive per 3 miliardi e 711 milioni di euro che saranno messe nero su bianco nella prossima Finanziaria, ma che avranno decorrenza a partire dal 1 gennaio 2007: è questa la base su cui Governo e sindacati, oggi a Palazzo Chigi, hanno raggiunto l'intesa per il rinnovo dei contratti pubblici, relativa al biennio 2006-2007 scaduto da oltre quindici mesi. L'accordo mette fine, o quasi, a un lungo braccio di ferro tra le parti, fatto di annunci e momenti di tensione culminati con la rottura delle trattative e la proclamazione dello sciopero generale per il 16 aprile. Mobilitazione che - hanno spiegato i sindacati - formalmente non è ancora stata revocata. E non lo sarà - hanno rimarcato Cgil, Cisl e Uil - fino a quando il plico con le direttive non sarà recapitato in via del Corso, dove è situata la sede dell'Aran (agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni). Il ministero della Funzione pubblica ha intanto reso noto che la direttiva 'madre' (che stabilisce le linee guida per le trattative per i singoli comparti) sarà emanata mercoledì prossimo. A questo punto, il giorno buono per la revoca formale dello sciopero potrebbe essere giovedì 12 o venerdì 13 - ha riferito Rino Tarelli, segretario generale della federazione dei lavoratori pubblici della Cisl - al termine di una riunione degli organismi direttivi delle categorie delle tre confederazioni sindacali, che sarà convocata dopo l'emanazione della direttiva. Nel suo breve intervento a Palazzo Chigi il premier Romano Prodi ha auspicato che l'intesa con i sindacati possa costituire "l'inizio di una più stretta cooperazione" e ha osservato che il Governo "ha dovuto tenere conto delle esigenze di equilibrio dei conti con la tenuta dei salari". Conti che, come ha ricordato il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, non vengono scalfiti da un accordo che è una "tappa importante" perchè così si dà "sicurezza e tranquillità economica a 3 milioni e mezzodi lavoratori pubblici senza che - ha detto - si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti". Il ministro Luigi Nicolais ha invece sottolineato l'importanza dell'accordo complessivo per la modernizzazione della pubblica amministrazione. "Non abbiamo siglato solo un rinnovo contrattuale - ha dichiarato - ma introdotto contenuti forti: meritocrazia, mobilità e valutazione di qualità". Soddisfazione è stata espressa anche da segretari confederali Paolo Nerozzi (Cgil), Gianni Baratta (Cisl), Paolo Pirani (Uil) e Giulio Del Bon (Ugl), cauti però sullo sciopero che sarà cancellato solo dopo l'emenazione della direttiva 'madre'. "Le dichiarazioni di sciopero servono", ha osservato Nerozzi. "E' un risultato di straordinaria importanza", gli ha fatto eco Baratta. "Resta ancora aperta la questione della previdenza complementare", ha notato Pirani. "Ci sembra un buon avvio per un confronto serio", ha aggiunto Del Bon. "La trattativa vera inizierà soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran", ha invece affermato la Cub. Mentre lo Snals-Confsal ha valutato "positivamente" la disponibilità di risorse per il rinnovo del contratto della scuola. Per quanto riguarda il comparto scuola, l'intesa, che era molto attesa, prevede la stabilizzazione di 60 mila precari, 50 mila dei quali sono docenti. L'aumento in busta paga, secondo le prime indicazioni dei sindacati, e' di 130 euro circa. I lavoratori pubblici in attesa di rinnovo sono circa tre milioni e mezzo. I 3 miliardi e 711 milioni di euro di fondi aggiuntivi saranno così ripartiti: un miliardo e 386 milioni per il settore statale, 658 milioni per il settore statale non contrattualizzato, un miliardo e 667 milioni per il settore pubblico non statale, 861 milioni dei quali andranno al servizio sanitario nazionale.

STATALI/ GOVERNO ILLUSTRA A SINDACATI 4 DOCUMENTI
Al tavolo arriva anche il premier Prodi. Per i sindacati "clima molto positivo"

Roma, 6 apr. (Apcom) - Il Governo sta illustrando ai sindacati a Palazzo Chigi 4 documenti riguardanti la riforma della pubblica amministrazione, il contratto degli statali, la scuola e i tempi di applicazione del memorandum sul lavoro pubblico. Lo si apprende mentre è in corso il tavolo di confronto che dovrebbe portare all'accordo per il rinnovo del biennio economico degli statali e la revoca dello sciopero proclamato per il 16 aprile. All'incontro partecipano per il Governo il premier Romano Prodi, giunto poco dopo l'inizio del confronto, il sottosegretario Enrico Letta, e i ministri Tommaso Padoa-Schioppa, Luigi Nicolais, Cesare Damiano, Fabio Mussi e Giuseppe Fioroni. Per il sindacato i segretari confederali Paolo Nerozzi (Cgil), Gianni Baratta (Cisl) e Paolo Pirani (Uil) e i leader delle categorie.  Fonti sindacali confermano che il clima a Palazzo Chigi, dove è in corso il confronto sulla modernizzazione della pubblica amministrazione, "è molto positivo". Al tavolo partecipano anche il segretario confederale dell'Ugl, Giulio Del Bon, e quello della categoria dei ministeri, Paola Saraceni, e i rappresentanti delle Rdb-Cub, Pierpaolo Leonardi e Paola Palmieri. Dai primi interventi di esponenti sindacali sta emergendo "apprezzamento" verso i 4 documenti illustrati dall'esecutivo. L'accordo, dunque, si avvicina.


6 aprile 2007 - Prima

STATALI: RDB CUB RESPINGE MEMORANDUM

(PRIMA) ROMA - «Grazie al nostro sciopero riuscito del 30 marzo scorso, oggi sono venute fuori nuove risorse per poter iniziare la trattativa di merito per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego; siamo stati chiamati al tavolo negoziale, abbiamo firmato l'intesa per l'avvio delle trattative ma non abbiamo firmato il memorandum».
Cosi' il coordinatore delle RdB-Cub, Pierpaolo Leonardi, spiega il risultato del vertice con il Governo tenutosi a Palazzo Chigi.
Le Rdb-Cub, non hanno sottoscritto il 'memorandum' perche' «non ne condividiamo nè la filosofia né gli obbiettivi in quanto prevede - conclude Leonardi - lo smantellamento della Pubblica Amministrazione anche attraverso una riorganizzazione degli uffici che produrrà mobilita' ed esodi e poi non siamo d'accordo con la previdenza integrativa in generale e quindi nella sua estensione al settore pubblico attraverso il memorandum».
«Per quanto riguarda le risorse messe a disposizione dal Governo queste permettono un incremento medio mensile di 101 euro a valere dall'1.01.2007: il 2006 sara' coperto dall'indennita' di vacanza contrattuale», aggiunge Leonardi per il quale comunque, «la trattativa vera e propria iniziera' soltanto quando saranno impartite le direttive all'Aran" ed in quella sede "noi chiederemo e ci batteremo - osserva - perche' tutti gli incrementi salariali siano messi sul salario fisso e non sull'accessorio, sarebbe assurdo accettare lì quanto abbiamo respinto con il memorandum, e cioè che il salario sia una variabile dipendente dalla produttività».
«Si impone comunque una forte iniziativa per affermare una nuova e più equa redistribuzione del reddito e della ricchezza prodotta, è evidente – prosegue la RdB - l’esiguità degli aumenti strappati rispetto alla tenuta dei salari al costo della vita».


6 aprile 2007 - Il Velino

Statali, firmato l'accordo: 101 euro in più al mese
di Eliana Ruggiero

Roma, 6 apr (Velino) - Governo e sindacati hanno firmato l'accordo sul rinnovo contrattuale degli Statali dopo circa due ore di riunione questa mattina a Palazzo Chigi. L'intesa sulla parte economica è stata raggiunta sull'ipotesi di un aumento lordo di 101 euro mensili. Dopo due rinvii, la riunione è stata convocata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Enrico Letta. Al tavolo hanno partecipato il premier Romano Prodi, i ministri dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, del Lavoro Cesare Damiano, della Funzione Pubblica Luigi Nicolais, dell'Università e Ricerca scientifica Fabio Mussi e della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. Per la parte sindacale sono presenti i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil, Carlo Podda, Rino Tarelli e Carlo Fiordaliso, i segretari confederali Paolo Nerozzi (Cgil), Gianni Baratta (Cisl) e Paolo Pirani (Uil). Ma anche il segretario confederale Ugl Giulio Del Bon e quello dell'Ugl ministeri Paola Saraceni e i rappresentanti delle Rdb-Cub Pierpaolo Leonardi e Paola Palmieri.
L'aumento medio sarà di 101 euro mensili a decorrere da gennaio 2007: a questa ipotesi hanno lavorato fino a tardi, ieri notte, i tecnici dei ministeri e delle organizzazioni dei lavoratori. Nel complesso per i dipendenti pubblici dovrebbero essere stanziati sul 2008 3.711 milioni, 1.386 dei quali per il settore statale. Ieri i tecnici dei ministeri interessati e delle organizzazioni sindacali hanno lavorato fino a tarda sera per mettere a punto l'intesa. Lo sciopero generale proclamato per il 16 aprile potrebbe essere revocato, anche se i sindacati aspettano l'emanazione delle direttive all'Aran. Il contratto, scaduto a dicembre 2005, interessa 3,5 milioni di lavoratori.


6 aprile 2007 - Il Sole 24 Ore.com

Pubblico impiego: firmato l'accordo per il contratto
di Sara Bianchi

Governo e sindacati hanno raggiunto l'accordo per il rinnovo del contratto e sul memorandum per la qualità della pubblica amministrazione. Accordo che vara un aumento medio per i ministeriali di 101 euro. L'incontro di questa mattina in terza convocazione, dopo i rinvii delle riunioni di ieri e di martedì scorso, aggiorna un contratto scaduto il 31 dicembre 2005.
Quattro sono i documenti presentati dall'esecutivo che le organizzazioni sindacali hanno firmato: riforma della pubblica amministrazione, contratto degli statali, contratto scuola e tempi di applicazione del memorandum sul lavoro pubblico.
La svolta dopo mesi di trattative è arrivata in seguito all'apertura del ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa sulla disponibilità di capitali per gli aumenti salariali. E il ministro della Funzione pubblica Luigi Nicolais aveva assicurato lo stanziamento per gli statali di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia, da mettere nella Finanziaria 2008, ma con decorrenza per gli incrementi salariali dal 1° gennaio 2007.
Dunque l'aumento salariale a regime per i lavoratori dei ministeri è di 101 euro con decorrenza primo gennaio 2007. L'impatto della spesa per il 2008 per i contratti sarà di 3,7 miliardi. Le risorse saranno così ripartite: 1.386 milioni per il settore statale, 658 milioni per il settore statale non contrattualizzati (ad esempio le forze di polizia), 1 miliardo e 667 milioni per il settore pubblico non statale, 861 milioni per il Servizio sanitario nazionale.
I sindacati sottolineano che l'agitazione indetta per il 16 aprile potrà essere sospesa solo una volta visto ciò che sarà scritto nelle direttive del governo, lo sciopero dei lavoratori pubblici resta dunque confermato fino a che non saranno varate le disposizioni all'Aran per il rinnovo dei contratti.
Enrico Letta, sottosegretario alla presidenza del consiglio sottolinea come gli accordi di oggi siano «il segno che vince il metodo della concertazione. È difficile ma alla fine dà i suoi risultati». Era «larga», dice Letta « la parte in rappresentanza del governo. Non c'era soltanto quella nazionale, ma anche le rappresentanze territoriali di Anci Upi Conferenza delle regioni e Uncem».
Per il Ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa si tratta di una «tappa importante», perchè nello stesso tempo si dà «sicurezza e tranquillità economica» a 3,5 milioni di lavoratori pubblici, «senza che si metta a rischio il ritrovato equilibrio dei conti». Padoa Schioppa rivela come l'impegno sul contratto sia stato preso «grazie alla Finanziaria e al suo effetto sui conti pubblici».
Secondo il ministro della funzione pubblica Luigi Nicolais con il rinnovo dei contratti è stato«raggiunto l'obiettivo della modernizzazione della pubblica amministrazione che significa la modernizzazione del Paese»


6 aprile 2007 - La Repubblica

Contratti, statali a un passo dall´accordo
Tensioni tra Padoa-Schioppa e sindacati, poi la pace. Confindustria: così non va Oggi a Palazzo Chigi l´incontro con i sindacati per evitare lo sciopero Pronti 1,7 miliardi per garantire aumenti a regime di cento euro al mese Gli industriali: in 5 anni stipendi pubblici cresciuti molto più dei privati Dopo il duro scontro sulla riorganizzazione del Tesoro, Letta media tra il ministro e i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil

ROMA - Prove di rush finale per i contratti pubblici, scaduti da quasi un anno e mezzo. Il governo ha convocato per questa mattina a Palazzo Chigi i sindacati. Sul tavolo 1,7 miliardi, da stanziare con la prossima Finanziaria, per gli aumenti contrattuali che scatteranno dal primo gennaio del 2007. Dopo le prime aperture del ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais, sono arrivate negli ultimi giorni le rassicurazioni anche del titolare dell´Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. E ieri il ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha detto che l´accordo è in dirittura d´arrivo.
Ma Cgil, Cisl e Uil non si sono sbilanciate: prima di revocare lo sciopero generale indetto per il 16 aprile, infatti, aspettano di vedere nero su bianco le promesse dell´esecutivo e, soprattutto, le direttive all´Aran, l´agenzia che tratta per conto del governo. L´obiettivo dei sindacati è di un incremento, almeno per i ministeriali, di oltre 100 euro mensili.
La giornata di ieri è stata un susseguirsi di riunioni tra i sindacati e di contatti informali tra le parti con il rischio, però, anche di una frattura irrecuperabile. Tra Padoa-Schioppa e i sindacati, infatti, ha dovuto mediare a distanza il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta. Ma lo scontro non era sul contratto, bensì sulla riorganizzazione del dicastero dell´Economia osteggiato con veemenza dai sindacati. Fino al punto da inviare, alla fine del mese scorso, una lettera durissima, considerata offensiva dal ministro. Da allora si sono interrotte le comunicazioni. E ieri, dopo l´intervento di Letta, i sindacati hanno scritto una nuova missiva nella quale esprimevano rammarico «per alcune manifestazioni e esternazioni che nella polemica tra le parti sono andate ben al di là dei limiti che bisogna comunque mantenere». La ripresa delle relazioni tra Padoa-Schioppa e i sindacati è apparsa ieri sera un preludio al buon esito del vertice di oggi.
«Stiamo lavorando per fare il contratto - ha detto il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta -, non per fare lo sciopero». Non di più hanno dichiarato le altre organizzazioni sindacali. «È un momento troppo delicato - secondo il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi - per chiedere ai lavoratori di rinviare lo sciopero». «La cifra di 1,7 miliardi può essere utile - ha spiegato il segretario confederale della Uil Paolo Pirani - ma la trattativa andrà fatta comparto per comparto. Non si può essere né ottimisti né pessimisti». Stessa linea da parte dell´Ugl («Ci aspettiamo risorse e tempi certi sui rinnovi dei contratti», ha detto il segretario generale Renata Polverini) ma non dalle RdB (le Rappresentanze di base che hanno già scioperato alla fine di marzo) secondo le quali le risorse ipotizzate sono ancora insufficienti.
Anche la Confindustria guarda con interesse la vicenda dei contratti pubblici. Teme un effetto-imitativo nel settore privato e teme che il governo possa allentare i cordoni della borsa anche in vista delle prossime scadenze elettorali. «Il governo - ha detto Giuseppe Morandini, vicepresidente di viale dell´Astronomia e presidente della Piccola industria - deve mantenere una posizione di equilibrio perché nell´ultimo quinquennio le retribuzioni nel pubblico impiego sono cresciute del 4,2 per cento contro il 2,9 per cento nel settore privato».(r.ma.)


6 aprile 2007 - Corriere della Sera

Statali verso il contratto con aumenti di 100 euro
L'incontro definitivo oggi a Palazzo Chigi

ROMA — Salvo improbabili sorprese oggi dovrebbe essere sbloccato il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici. L'aumento medio per il biennio 2006-2007 sarà di circa 100 euro per i ministeriali. I sindacati dicono «almeno 101 euro», il ministero dell'Economia preferisce parlare di un incremento del 4,46%, che sarebbe pari a 98-99 euro. I soldi, comprensivi degli arretrati a partire da gennaio 2007, verranno erogati nel 2008, probabilmente da gennaio.
Le risorse necessarie, in tutto 1,7 miliardi, saranno infatti stanziate con la Finanziaria 2008 e dovranno essere reperite con risparmi ottenuti all'interno della stessa pubblica amministrazione. A tal fine oggi verrà firmato anche il memorandum per la modernizzazione della p.a. già raggiunto nei mesi scorsi tra il ministro dell'Innovazione, Luigi Nicolais, e i sindacati e ora esteso anche a Regioni ed enti locali. Memorandum e intesa sui contratti verranno sottoscritti questa mattina a Palazzo Chigi tra il governo e i sindacati.
La situazione si è sbloccata tra mercoledì e ieri. Mercoledì sera c'è stato un vertice riservato tra i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e il sottosegretario alla presidenza, Enrico Letta, e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa. Al termine si è deciso di far slittare di un giorno la convocazione a Palazzo Chigi in modo da dedicare la giornata di ieri alla soluzione degli ultimi problemi e alla preparazione delle bozze d'intesa. La questione è passata nelle mani dei segretari confederali con la delega sul pubblico impiego, Paolo Nerozzi (Cgil), Gianni Baratta (Cisl) e Paolo Pirani (Uil), e dei segretari dei sindacati del pubblico impiego.
«Se firmeremo l'accordo — dice Pirani — finalmente potremo avviare le trattative per il rinnovo dei contratti in tutti i comparti». È evidente che lo sblocco della vertenza favorirà il dialogo anche sugli altri tavoli di trattativa aperti fra governo e parti sociali e in particolare su quello delle riforme dello Stato sociale, pensioni comprese. L'accordo dovrebbe essere firmato anche dall'Ugl mentre restano in posizione critica i sindacati di base. «Se le risorse per il rinnovo dei contratti saranno 1,7 miliardi, per noi non sono sufficienti», dice Paola Palmieri delle Rdb-Cub. Resterà da vedere se, oltre agli aumenti dovuti, col nuovo contratto arriveranno anche le misure per rendere più efficiente la gestione del personale e il funzionamento dei servizi pubblici.


6 aprile 2007 - Gazzetta del Sud

A Palazzo Chigi stamani il tavolo per evitare lo sciopero
Statali, il giorno della verità. Damiano: spero nell'accordo
di Enrica Scapellini

Roma - Governo e sindacati tentano l'affondo per trovare un accordo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego ed evitare lo sciopero proclamato per il 16 aprile. L'appuntamento è stato fissato alle 9.30 di stamattina a Palazzo Chigi e dopo due rinvii (il tavolo era stato inizialmente annunciato per martedì e poi per ieri pomeriggio) si cerca la stretta anche grazie alle rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi dal ministro dell'Economia, Tommaso Padoa Schioppa, sulla disponibilità delle risorse per gli aumenti salariali.
«Penso che si chiuderà l'accordo. Mi auguro di sì...», afferma il ministro del Lavoro, Cesare Damiano. «Un po' di risorse ci sono, bisogna utilizzarle bene, e – aggiunge il ministro – rinnovare il contratto dei dipendenti pubblici è un impiego giusto».
Il ministro, che ieri sera ha inaugurato la sede della nuova agenzia televisiva «Vista» prestando una serie di acquarelli da lui stesso disegnati, ha anche commentato i previsti interventi sull'Ici: «Tutti sono impieghi giusti e bisogna individuare le priorità. Il presidente del Consiglio le saprà individuare e i tavoli di concertazione servono a questo. Faremo – ha concluso – una sintesi».
Dal canto loro, i sindacati dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil ieri si sono riuniti in una segreteria unitaria aspettando di leggere le direttive del governo all'Aran e di avere chiarimenti sulle risorse. I sindacati ribadiscono che lo sciopero sarà sospeso solo in presenza di fatti chiari dato che i contratti sono ormai scaduti da oltre 15 mesi (il 31 dicembre 2005).
«Stiamo lavorando per fare il contratto – dice il segretario confederale della Cisl, Gianni Baratta – non per fare lo sciopero. Lo sciopero ci sarà se domani, a dieci giorni dalla data prevista per l'agitazione, non ci saranno assicurazioni scritte sulle risorse. Ma se va tutto bene per le cose che chiediamo lo sciopero si può sospendere».
Il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais nei giorni scorsi ha parlato di uno stanziamento per gli statali di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia, da mettere nella finanziaria 2008 ma con decorrenza per gli incrementi salariali dal 1 gennaio 2007. «La cifra complessiva può essere utile – dice il segretario confederale della Uil Paolo Pirani – ma la trattativa andrà fatta comparto per comparto. Non sono né ottimista né pessimista. L'accordo c'è quando si firma».
Per i sindacati l'obiettivo è quello di andare oltre l'aumento dell'ultimo contratto che per i lavoratori ministeriali significò in media 100 euro in più in busta paga a regime. «Mi aspetto – ha detto il segretario confederale della Cgil, Paolo Nerozzi – che ci siano le risorse e che ci dicano che stanno inviando all'Aran le direttive per l'apertura dei contratto. È un momento troppo delicato per chiedere ai lavoratori di rinviare lo sciopero senza certezze».
Al tavolo oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil saranno presenti anche quelli delle Rdb e dell'Ugl. «Dal tavolo – ha affermato il numero uno dell'Ugl, Renata Polverini – ci aspettiamo risorse e tempi certi sui rinnovi dei contratti. Vogliamo poter dare finalmente una buona notizia ai lavoratori del pubblico impiego».
«Se le risorse che si renderanno disponibili saranno 1,7 miliardi – dice Paola Palmieri della direzione nazionale Rdb-Cub pubblico impiego per noi si tratta di risorse non ancora sufficienti per fare i contratti».


6 aprile 2007 - L'Eco di Bergamo

Statali, si tratta per evitare lo sciopero

Governo e sindacati tentano l'affondo per trovare un accordo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e evitare lo sciopero proclamato per il 16 aprile. L'appuntamento è stato fissato per questa mattina a palazzo Chigi e dopo due rinvii (il tavolo era stato inizialmente annunciato per martedì e poi per ieri pomeriggio) si cerca la stretta anche grazie alle rassicurazioni arrivate ieri dal ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa sulla disponibilità delle risorse per gli aumenti salariali. I sindacati dei lavoratori pubblici di Cgil, Cisl e Uil che si sono riuniti in una segreteria unitaria aspettando di leggere le direttive del Governo all'Aran e di avere chiarimenti sulle risorse e ribadiscono che lo sciopero sarà sospeso solo in presenza di fatti chiari dato che i contratti sono ormai scaduti da oltre 15 mesi (il 31 dicembre 2005). «Stiamo lavorando per fare il contratto - dice il segretario confederale della Cisl Gianni Baratta - non per fare lo sciopero. Lo sciopero ci sarà se domani, a dieci giorni dalla data prevista per l'agitazione, non ci saranno assicurazioni scritte sulle risorse. Ma se va tutto bene per le cose che chiediamo lo sciopero si può sospendere». Il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais nei giorni scorsi ha parlato di uno stanziamento per gli statali di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia, da mettere nella finanziaria 2008 ma con decorrenza per gli incrementi salariali dal 1 gennaio 2007. «La cifra complessiva può essere utile - dice il segretario confederale della Uil Paolo Pirani - ma la trattativa andrà fatta comparto per comparto. Non sono nè ottimista nè pessimista. L'accordo c'è quando si firma». Per i sindacati l'obiettivo è quello di andare oltre l'aumento dell'ultimo contratto che per i lavoratori ministeriali significò in media 100 euro in più in busta paga a regime. «Mi aspetto - ha detto il segretario confederale della Cgil Paolo Nerozzi - che ci siano le risorse e che ci dicano che stanno inviando all'Aran le direttive per l'apertura dei contratto». Al tavolo oltre ai rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil saranno presenti anche quelli delle Rdb e dell'Ugl.


6 aprile 2007 - L'Unità

Statali, ultima chiamata per il rinnovo del contratto
Oggi incontro decisivo per scongiurare lo sciopero del 16. Ottimismo del governo che garantisce: le risorse ci sono
di Felicia Masocco

Roma - L’AFFONDO Dopo due rinvii, si tiene oggi l’incontro tra governo e sindacati sui contratti pubblici. C’è molta attesa perché o si firma l’accordo oppure la trattativa si rompe e lo sciopero del 16 aprile sarà inevitabile. Da parte governativa, gli umori della vigilia farebbero propendere per una soluzione positiva. I sindacati sono più cauti, sanno che la convocazione del tavolo annunciata ieri dal sottosegretario Enrico Letta è di segno positivo, eppure ancora ieri non tutti i tasselli erano andati a posto. Dunque prudenza, se non scetticismo, «l’accordo c’è solo quando si firma» taglia corto il segretario confederale della Uil Paolo Pirani, sintetizzando la posizione dei confederali, ma anche di Ugl e Rdb.
«C’è la volontà di chiudere», ha detto Letta. Rassicurazioni sulle risorse erano state date mercoledì dal ministro Tommaso Padoa-Schioppa e prima di lui dal titolare della Funzione pubblica Luigi Nicolais che aveva parlato di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia, da iscrivere nella finanziaria 2008 ma con decorrenza gennaio 2007. «Il ministro Nicolais si è impegnato in modo encomiabile ma per revocare lo sciopero aspettiamo le decisioni del governo che, essendo più composito, ha avuto un comportamento talvolta pazzerello», afferma il segretario confederale della Cgil, Paolo Nerozzi il quale si aspetta le risorse ma anche le direttive per l’Aran in modo da passare alla fase operativa dei rinnovi. «È un momento troppo delicato per chiedere ai lavoratori di rinviare lo sciopero senza certezze», chiosa.
I contratti sono scaduti da 15 mesi, l’ultimo aumento ea stato di 100 euro mensili per i ministeriali, categoria tradizionalmente presa a parametro. Un aumento inferiore a questa cifra non viene preso in considerazione dai sindacati, che in ogni caso, come ricorda Gianni Baratta della segreteria Cisl si rifanno all’accordo del ‘93, «e solo se ci saranno fatti coerenti con quel protocollo si potrà arrivare all’accordo». «Vorremmo poter dare finalmente una buona notizia ai lavoratori», è l’auspicio della leader Ugl Renata Polverini. E Paola Palmieri di le Rdb-Cub avverte che 1,7 miliardi «sono insufficienti».


6 aprile 2007 - Il Manifesto

Statali
Oggi l'ultimo tavolo Altrimenti è sciopero

Governo e sindacati tenteranno oggi di trovare un accordo per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego, evitando così lo sciopero proclamato per il 16 aprile. L'appuntamento è fissato per questa mattina a palazzo Chigi. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil ribadiscono che lo sciopero sarà sospeso solo in presenza di fatti chiari, dato che i contratti sono ormai scaduti da oltre 15 mesi (il 31 dicembre 2005). Il ministro della Funzione pubblica, Luigi Nicolais nei giorni scorsi ha parlato di uno stanziamento di 1,7 miliardi, compresi gli aumenti per le forze di polizia. «Mi aspetto - ha detto Paolo Nerozzi (Cgil) - che ci siano le risorse e che ci dicano che stanno inviando all'Aran le direttive per aprire i contratti». Per Paola Palmieri (Rdb) «se si parla di 1,7 miliardi sono risorse insufficienti».