MEMORANDUM P.I.: LE RDB PUBBLICO IMPIEGO AVVIANO LA CONSULTAZIONE PER BOCCIARE L'ACCORDO
In cambio dello scippo delle liquidazioni i sindacati concertativi si apprestano a svendere i lavoratori e il servizio pubblico
La prospettiva dell’accordo che si sta delineando tra Governo e Confederali per il "Memorandum" sul Pubblico Impiego nel metodo rappresenta un forte arretramento sul piano della democrazia sindacale, in quanto le altre 8 sigle sindacali maggiormente rappresentative nella categoria non sono state in alcun modo coinvolte.
Nel merito, se possibile, le questioni sono anche peggiori: In cambio della gestione dei Fondi per le pensioni integrative si accetta di ridurre i diritti e le tutele dei dipendenti pubblici, di introdurre sistemi di discriminazione nelle retribuzioni e nelle carriere, di "supportare" il progetto del Governo di destrutturazione della Pubblica Amministrazione con norme contrattuali da introdurre nei prossimi contratti - che è bene ricordare, sono scaduti da 13 mesi.
"Di queste cosiddette riforme oggi il Paese non sente assolutamente il bisogno", dichiara Stefano Del Medico, responsabile nazionale delle RdB-CUB P.I.. "E’ invece necessario, impellente ed improrogabile un forte potenziamento della P.A., una forte riqualificazione dei servizi pubblici da essa prodotti, la certezza economica e normativa per i suoi dipendenti".
"Le RdB/CUB Pubblico Impiego, impegnate da anni con coerenza su questo terreno, avvieranno una forte campagna di informazione e di consultazione dei lavoratori sul merito del cosiddetto "Patto per il lavoro pubblico", che i sindacati concertativi e il governo amico si apprestano, in gran fretta e in segreto, a stipulare, e che già si profila come una epocale fregatura non solo per i lavoratori ma anche, e soprattutto, per i cittadini che fruiscono dei servizi pubblici" Conclude Del Medico.
16 gennaio 2007 - Ansa
STATALI: RDB, NO A MEMORANDUM, NON COINVOLGE TUTTI SINDACATI
ROMA - ''Avvieremo una forte campagna di informazione e di consultazione dei lavoratori sul merito del memorandum che Governo e confederali si apprestano in gran fretta ed in segreto a stipulare''. E' quanto annuncia il responsabile nazionale delle Rdb-Cub, Stefano Del Medico, sottolineando, in una nota, che ''le otto sigle sindacali maggiormente rappresentative della categoria non sono state in alcun modo coinvolte''. Per questi motivi le Rdb ritengono che il Patto per il lavoro pubblico ''gia' si profili come un'epocale fregatura per i lavoratori e i cittadini che fruiscono dei servizi pubblici'' e rappresenti un forte arretramento sul piano della democrazia sindacale. E manifestano la propria opposizione verso ''riforme di cui il Paese non ha assolutamente bisogno, come la gestione dei Fondi per le pensioni integrative, in cambio della quale si accetta di ridurre i diritti dei dipendenti pubblici''. Serve invece - afferma Del Medico - un forte potenziamento della Pubblica amministrazione, attraverso la riqualificazione dei servizi pubblici da essa prodotti, e la garanzia di una certezza economica e normativa per i suoi dipendenti.
16 gennaio 2007 - Apcom
P.A./ CUB: ACCORDO SEGNA ARRETRAMENTO DEMOCRAZIA SINDACALE
"Così si supporta progetto destrutturazione della P.A."
Roma - La prospettiva dell`accordo che si sta delineando tra Governo e sindacati confederali con la firma di un memorandum sul lavoro pubblico "rappresenta nel metodo un forte arretramento sul piano della democrazia sindacale, in quanto le altre 8 sigle sindacali maggiormente rappresentative nella categoria non sono state in alcun modo coinvolte". Lo denuncia la Cub, la confederazione unitaria di base, secondo cui "nel merito le questioni sono anche peggiori". La Cub sostiene che "in cambio della gestione dei fondi per le pensioni integrative si accetta di ridurre i diritti e le tutele dei dipendenti pubblici, di introdurre sistemi di discriminazione nelle retribuzioni e nelle carriere e di supportare il progetto del Governo di destrutturazione della pubblica amministrazione con norme contrattuali da introdurre nei prossimi contratti".