CRISI: PERCHÉ NAPOLITANO NON ESERCITA LA SUA AUTOREVOLEZZA PER SOSTENERE PATRIMONIALE? Oggi alle 15 a Montecitorio contro Governo Monti

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Dichiara Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB: "Se il Presidente Napolitano, che oggi utilizza tutta la sua autorevolezza sulle forze sociali per arrivare ad un accordo che cancellerà l'art. 18, avesse esercitato altrettanta opera di convincimento per sostenere la necessità di una forte e consistente patrimoniale, forse oggi qualche ricco sarebbe un po' meno ricco, qualche povero si vedrebbe un po' meno tartassato e sicuramente non ci sarebbe bisogno di mettere le mani su quei pochi diritti che rimangono ai lavoratori, dopo decenni di taglieggiamenti continui e di travaso di denari dalle tasche di molti a quelle di pochi”.

 

“Avremmo sicuramente preferito quel tipo di ingerenza  - sottolinea Tomaselli - a quella a cui oggi assistiamo, in un crescendo di pressioni e di dichiarazioni che arrivano ormai da tutte le parti politiche ed istituzionali e che in modo ingiustificato ed inaccettabile entrano nel merito di argomenti che sono, storicamente, socialmente e giuridicamente, prerogativa dei lavoratori e di chi li rappresenta”.

 

Aggiunge il dirigente USB: “Certo, vedendo le dichiarazioni dei redditi e delle proprietà dei parlamentari e dei senatori, compreso il Presidente del Consiglio Monti, viene da pensare che difficilmente si sarebbe giunti ad una patrimoniale. Forse il Presidente della Repubblica dovrebbe produrre uno sforzo più energico per sostenere invece le necessità di chi paga il mutuo, di chi guadagna 1.000 Euro al mese, di chi è precario o disoccupato, di chi sopravvive con una pensione da fame; una porzione del popolo italiano che sta rapidamente diventando la maggioranza assoluta”.

 

Conclude Tomaselli: “Noi, per uscire dalla crisi, continuiamo invece a sostenere, tra l'altro, la necessità di una forte patrimoniale, il non pagamento del debito, la nazionalizzazione di banche e grandi industrie strategiche per il Paese. Oggi, Signor Presidente Napolitano, saremo in Piazza Montecitorio per sostenere il punto di vista dei lavoratori, e il 31 scenderemo in piazza a Milano in una manifestazione contro il Governo Monti. Saremo forse meno autorevoli di Lei, ma sicuramente ci sentiamo molto vicini alle esigenze di chi lavora”.