Vicenza. POLIZIA MUNICIPALE TORNA A SGOMBERARE LA SEDE CUB. UN DELEGATO DEI TRASPORTI IN STATO DI FERMO
Ieri la Polizia Municipale ha sequestrato storica sede della CUB vicentina, in via Natale del Grande 24, con un intervento di sgombero attuato prima della scadenza del contratto e nonostante fosse in corso una trattativa col Comune.
La CUB di Vicenza, costretta dal provvedimento ad interrompere l’attività sindacale, ha ricevuto ampia solidarietà da parte della cittadinanza, che ha compreso il carattere squisitamente politico del provvedimento di chiusura, attuato da un Sindaco che è stato fortemente contestato dalla stragrande maggioranza dei vicentini.
Parallelamente è però aumentata la durezza repressiva della Giunta: questa mattina alcuni delegati della CUB, tornati nella sede per poter proseguire l’attività sindacale, sono stati nuovamente sgomberati da un’imponente schieramento di forze, ed uno di questi (delegato RSU dei Trasporti) è al momento trattenuto in stato di fermo dalla Polizia Municipale.
“Questi interventi intendono colpire chi è parte importante del movimento NO DAL MOLIN”, dichiara Massimo Betti dell’Esecutivo nazionale. “ Abbiamo chiesto l’intervento del Prefetto e di tutte le forze politiche locali e nazionali affinché si ponga fine a questa azione repressiva. La CUB comunque non si lascerà intimidire, e proseguirà nella mobilitazione contro la base e nell’attività sindacale”, conclude Betti.
20 luglio 2007 - Il Vicenza
Sfratto e rioccupazione
Inizia tutto alle 10: gli agenti sfrattano la sede Cub. Ci sono degli scontri e un vigile viene ferito. In serata una nuova occupazione e la decisione della Digos di non interviene. a Pag. 20
Lo sgombero. Momenti di tensione in seguito all'intervento degli agenti, ferito un vigile urbano
Sorrentino dà lo sfratto al Cub in tarda serata la rioccupazione
GermanoRaniero: «Basta con questa pantomima innescata dal vicesindaco»
di Giulio Todescan
Vicenza - Lo sgombero, i tafferugli con gli agenti e poi in tarda serata la rioccupazione della sede. Cronaca di uno sfratto atteso, ma non gradito. Erano le dieci e mezza di mattina quando la sede della Cub, sindacato di base che conta 1800 iscritti nel vicentino, è stata sgomberata dai vigili urbani. All'interno si trovavano alcuni dirigenti del sindacato, che hanno resistito alle forze dell'ordine, in quello che è sembrato più uno sgombero forzato che una normale "scadenza" del contratto d'affitto. Un vigile, Cristian Caccano, è finito al pronto soccorso con leggere contusioni. È furente il segretario della Cub Germano Raniero: «Ci hanno portati via senza discutere, con la forza. Ma non esiste alcun atto ufficiale che dica che ci siamo opposti alla cessione al comune della sede: anzi, domani stesso firmeremo per una nuova sistemazione - spiegava in mattinata il sindacalista - Si è trattato di un atto in stile fascista, una ritorsione politica per il nostro impegno contro il Dal Molin. Noi ci siamo solo difesi da un'azione violenta».
LA SEDE, di proprietà del Comune, era data in affitto al sindacato da dodici anni. Recentemente la giunta ha deciso di spostarvi gli uffici abitativi dell'assessorato ai servizi sociali, con notevoli risparmi. Decisione a cui la Cub si era detta favorevole, aprendo una trattativa con gli assessori interessati per ottenere dei rimborsi: «Quando siamo entrati pioveva dentro, a nostre spese abbiamo risistemato il tetto - prosegue Raniero - Ma Sorrentino e la Barbieri non ci hanno mai voluto ricevere per discuterne. Comunque intraprenderemo azioni legali per riavere lo stabile, per il quale abbiamo pagato l'affitto fino a settembre. Oltretutto hanno sequestrato molti documenti riservati sui nostri iscritti». Un'azione unilaterale, dunque? Per l'assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino la Cub era stata avvertita per tempo: «L'ordinanza di sgombero è stata recapitata venti giorni fa da un dirigente - sostiene il vicesindaco - Non c'è nessun movente politico, la Cub è come le altre associazioni. Certo, se devo dirla tutta non hanno mai avuto un atteggiamento collaborativo con noi, tesi confermata dal ferimento del vigile da parte di Germano Raniero». Trascorre solo qualche ora, poi riparte il fuoco incrociato. In tarda serata, infatti, inizia il secondo atto: la rioccupazione ad opera di una trentina di esponenti del No. C'erano anche gli agenti della Digos, ma non c'è stato alcun intervento. «Non sono intervenuti - ha confermato in serata Sorrentino - Li lasciano lì. Il reato l'hanno già commesso, ma se non se ne andranno entro 2 giorni si interverrà». Si fa risentire anche il sindacalista Raniero: «Abbiamo semplicemente riaperto la sede, perché è ancora nostra, perché abbiamo pagato l'affitto fino a settembre e perché abbiamo necessità di rimanere qui in attesa di firmare un contratto per una nuova sistemazione dove trasferirci - dice - Soprattutto non potevamo permetterci di lasciare la sede con tutti i nostri documenti sindacali in balia dei vigili o di altri. Abbiamo già contattato prefetto e questura affinché cerchino di attivare una forma di mediazione con il Comune e porre fine a questa pantomima che Sorrentino ha innescato».
Gli attestati di solidarietà: "Gesto grave del Comune"
Gli interventi - "Abbiamo ripreso la sede" recita il comunicato diffuso in tarda serata dal Cub che in mattinata organizza una conferenza per esporre le proprie ragioni. Intanto alla Confederazione unitaria di base sono già arrivate dichiarazioni di solidarietà. Quelle del Capannone Sociale: "La giunta tenta di eliminare un soggetto scomodo, che in questi anni ha portato avanti numerose battaglie, ultima quella contro il Dal Molin". Poi l'intervento di Patrizia Cammarata, Alternativa Comunista osserva: "Come un fulmine a ciel sereno, l'assessore Sorrentino ha emesso un'ordinanza con cui si rendeva esecutivo lo sfratto - si legge nel documento diffuso pochi minuti dopo lo sgombero - Si tratta di un atto gravissimo: l'amministrazione comunale concede gratuitamente locali ad associazioni che contano pochissimi iscritti, ma che sostengono di fatto la giunta. Vengono invece privati di uno spazio di rappresentanza e di riferimento migliaia di lavoratori (la Cub a Vicenza conta 1800 iscritti). La sezione vicentina del Partito di Alternativa comunista esprime solidarietà alla Cub e partecipa attivamente alla difesa degli spazi di rappresentanza sindacale".
20 luglio 2007 - Il Giornale di Vicenza
IL BLITZ. Vigili e polizia sgomberano i locali sotto lo stadio Menti, che in serata vengono occupati da trenta persone
Sfratto a Rdb Cub
Vicenza - Prima lo sgombero, poi l’occupazione. Il Comune dà lo "sfratto" al sindacato autonomo Rdb Cub: ma per renderlo operativo serve uno sgombero forzato, con parapiglia e coda di polemiche velenose. Il movimentato episodio è andato in scena ieri mattina nei locali di proprietà comunale dislocati sotto il settore "Distinti" dello stadio Menti. In serata, però, una trentina di persone hanno rotto i sigilli e rioccupato i locali. Da tempo la giunta comunale aveva deciso e comunicato al leader del sindacato di base, Germano Raniero, l’intenzione di non rinnovare il contratto di affitto. Il motivo è semplice: quei locali servono al Comune, perché là troveranno alloggio gli uffici dei Servizi abitativi, di Igiene pubblica e dei Servizi funerari. Alcuni di questi uffici oggi sono dislocati nella sede di contrà Morette, dove il Comune è in affitto. Il risparmio sarà di circa 40 mila euro l’anno. Nonostante l’ordinanza che obbligava i sindacalisti a liberare la sede, ieri mattina nessuno si è mosso e davanti al Menti si sono presentati vigili e volanti della polizia per eseguire lo sgombero coatto.
Ne è nato un parapiglia per la resistenza passiva degli "occupanti". Il bilancio parla di un vigile al pronto soccorso con 5 giorni di prognosi. Non è escluso che alcuni dei sindacalistici possano essere denunciati nei prossimi giorni.
Raniero parla di «blitz incomprensibile: era in corso una trattativa per individuare una nuova sede. La verità è che diamo fastidio al sindaco per il nostro impegno contro il Dal Molin americano».
«I locali sono stati occupati da una trentina di persone in serata - riferisce il vicesindaco Valerio Sorrentino -. È un episodio grave, come è grave, a questo punto, che quegli spazi comunali fossero concessi a queste persone per così tanto tempo».(G.M.M.)
20 luglio 2007 - Liberazione
Vicenza sgomberata (e ripresa) la Casa dei diritti sociali. Ritorsione anti comitati No Dal Molin?
Vicenza - Aveva pagato l'affitto fino a settembre, 400 euro al mese, la Cub (confederazione unitaria di base) di Vicenza, ma ieri i locali della "Casa dei diritti sociali" sono stati sigillati dai vigili urbani. E solo in serata un gruppo di sindacalisti è entrato a forza nell'edificio, rioccupando le stanze. A raccontarlo Gino Vallesella, coordinatore provinciale Cub-scuola presente nella mattinata di ieri assieme a Nirou Morteza, responsabile immigrati Prc della circoscrizione. «Hanno messo i sigilli e sequestrato tutto il materiale. E' un' azione ingiustificata». I comitati vicentini "No dal Molin" organizzati per contrapporsi alla costruzione della base Usa, si domandano le ragioni di tale atto. «Non vorremmo che si trattasse dell'inizio di un'azione di ritorsione contro i comitati» dice Titti Valpiana, senatrice del Prc, che annuncia anche una visita sui luoghi destinati alla base da parte di parlamentari di Rifondazione «per capire se quella zona è già passata sotto la sovranità americana». Per Vallesella l'azione di ieri è legata a motivazioni politiche: «Avevamo uno sfratto per cessata locazione, ma stavamo in trattativa, i soldi li avevamo dati. Lo sgombero si spiega solo come un attacco contro la nostra protesta anti base Usa, visto che le persone della Cub sono tra quelle che molto si sono impegnate nella lotta». Nei locali presi in affitto dal comune la Cub ospitava diverse organizzazioni nonché un ufficio Caf, centro assistenza fiscale. «Hanno sequestrato anche quel materiale - diceva Vallesella nel pomeriggio - e ora come presentiamo le dichiarazioni fiscali?». Ma in serata un gruppo della Cub si riappropria dei locali: «Siamo di nuovo qui, vediamo che succede». Due giorni fa, intanto, Paolo Costa, (commissario straordinario del governo per l'ampliamento della base militare Usa), rappresentanti del governo e dell'esercito Usa, hanno sottoscritto, tra le proteste dei "No Dal Molin", l'autorizzazione per far partire la gara d'appalto per l'ampliamento della base.
20 luglio 2007 - Corriere del Veneto
Ieri mattina il Comune libera gli stabili, un vigile contuso nel parapiglia
Sgomberata la sede dei Cub, in serata nuova «occupazione»
di Elfrida Ragazzo
VICENZA — Sgombero con un agente della Municipale contuso in mattinata. Occupazione da parte di una trentina di persone tra sindacalisti, sostenitori del «No dal Molin» e altre associazioni in serata.
Per il sindacato Cub di Vicenza ieri è arrivato il momento di lasciare i locali sotto lo stadio Menti, presi in affitto dal Comune dal 1995. Decisione che i responsabili della sezione berica non hanno affatto gradito, tentando di resistere al mandato di abbandono della sede. Già da qualche mese la giunta comunale aveva deciso di non concedere più gli spazi al sindacato di base per traslocare in quei metri quadrati di via Natale del Grande gli uffici del settore casa dell'assessorato ai serviz i sociali.
Una decisione già comunicata ai Cub che stavano, intanto, cercando un'altra sistemazione.
Ieri mattina, con in mano l'ordinanza comunale, il responsabile dei servizi legali del Comune, tre pattuglie della polizia locale e un tecnico di Amcps si sono presentati nelle stanze affittate al Cub. «Abbiamo fatto resistenza passiva», ha spiegato il portavoce sindacale Germano Raniero che sostiene di aver in corso una trattativa con il Comune per cambiare sede. Da quanto affermato, i Cub non si aspettavano uno sgombero in piena regola per ieri e, così, hanno tentato di impedirlo. È spettato perciò ad un operaio di Amcps aprire la serranda del locale e, quando il tecnico stava forzando la serratura, un uomo della polizia municipale è rimasto contuso.
Secondo il comando dei vigili l'agente sarebbe stato spintonato con violenza, mentre i Cub (meno di una decina) hanno negato, affermando di essere stati loro quelli «strattonati». Di certo un contatto c'è stato ed il vigile ha presentato un referto medico che lo giudica guaribile in cinque giorni. Ora verrà inviato all'autorità giudiziaria un resoconto della mattinata di agitazione vissuta sotto le gradinate del Menti (con intervento della polizia), mentre sarà pronta a breve la denuncia per l'occupazione.
«Lo sgombero è un atto politico – ha dichiarato Raniero. Ci siamo ripresi la nostra sede. Abbiamo pagato fino a settembre, poi qui ci sono documenti riservati che dobbiamo tutelare. Ce ne andremo come avevamo assicurato al Comune, ma quando potremo traslocare». Il vicesindaco Valerio Sorrentino in serata ha dichiarato: «Non possono stare lì, tra qualche giorno quel posto ritornerà del Comune. Mi chiedo come questa gente abbia potuto stare tanti anni in una sede comunale».
19 luglio 2007 - Dire
BASE VICENZA. CUB: COMUNE SI VENDICATO, CI HA SFRATTATI
(DIRE) Roma, 19 lug. - La forte presenza della Cub vicentina nel comitato 'No Dal Molin' "non e' proprio andata a genio al sindaco di Vicenza, che stamattina ha fatto sfrattare il sindacato di base dalla sede, di proprieta' del comune, in cui la Cub operava da anni". A darne notizia sono gli stessi sindacati. I vigili urbani- racconta una nota della Cub- hanno apposto i sigilli agli storici locali di Via Natale del Grande 24 (praticamente sotto lo Stadio comunale) "nonostante fosse in corso una trattativa tra la Cub e l'amministrazione comunale per individuare nuovi locali in cui trasferire gli uffici sindacali". E' "evidente che una tale precipitazione degli eventi e' dovuta al 'fastidio' che la Cub arreca al sindaco, essendo il nostro un sindacato conflittuale ben radicato in tutte le maggiori aziende cittadine, e soprattutto per la nostra forte internita' al movimento No Dal Molin", dice il segretario provinciale Germano Raniero. "Ora ci auguriamo- conclude la nota- che prevalga il senso di responsabilita' e siano immediatamente concessi alla Cub nuovi locali in cui continuare le nostre importanti attivita' a favore dei lavoratori, degli immigrati, dei cittadini".