Argomento:

VICENZA: ARRESTATO IL DELEGATO CUB FERMATO DURANTE LO SGOMBERO DELLA SEDE. Domani Manifestazione davanti al Comune

Manifestazione davanti al Comune domani 21 luglio ore 18.00

Assemblea pubblica giovedì 26 luglio ore 17.30

 

Solidarietà da delegati e militanti della sinistra Cgil Veneta

Vicenza -

E’ stato tramutato in arresto il fermo eseguito questa mattina dalla Polizia Municipale di Vicenza nei confronti di un delegato CUB e RSU dei Trasporti, avvenuto nel corso dello sgombero della storica sede provinciale della CUB in via Natale Del Grande.
 

Sulle azioni repressive contro la CUB vicentina sono stati coinvolti i gruppi parlamentari della sinistra ed è stato fissato per oggi, alle ore 17.00, un incontro fra la CUB, il Sindaco ed i Prefetto di Vicenza.
 

Domani, sotto il palazzo del Comune, in Corso Palladio 98A, è stata indetta dalla CUB una manifestazione per protestare contro la repressione diretta contro l’organizzazione sindacale,  a cui ha dato la propria adesione il Presidio Permanente No Dal Molin.
 

Il 26 luglio si terrà un’assemblea pubblica dal tema “La democrazia calpestata”, a cui parteciperanno diversi parlamentari della sinistra.

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aggiornamento del 21 luglio

Nel pomeriggio manifestazione davanti al Comune di Vicenza.

Il GIP ha disposto la scarcerazione immediata del compagno arrestato per totale insussistenza di reato (l'accusa era quella di aver fatto resistenza.....aggrappandosi a un mobile)



IN DIFESA DELLA CUB E DELL'AGIBILITA' SINDACALE A VICENZA

Quando una sede sindacale viene chiusa con atto d'imperio da parte delle forze dell'ordine si lede uno dei principi fondamentali della stessa democrazia borghese: l'agibilità politica e sindacale dei lavoratori. Quando un lavoratore per la difesa di questo diritto civile e democratico viene trattenuto in stato di fermo significa trattare le questioni sociali come ordinarie questioni di ordine pubblico.

L'Amministrazione del Comune di Vicenza avviando lo sgombero della sede sindacale della Cub, di questo importante presidio democratico, senza una reale e plausibile motivazione si è messa su un terreno fortemente reazionario che ricorda tempi passati.

Noi dirigenti sindacali e lavoratori aderenti alla sinistra sindacale della Cgil, la Rete 28 aprile Cgil del Veneto, esprimiamo la nostra solidarietà alla Cub e a tutti i lavoratori di Vicenza. Proprio perché riteniamo fondamentale il ripristino e la difesa dell'agibilità democratica a Vicenza chiediamo al Sindaco della città di Vicenza di affrontare la questione sul terreno della trattativa, unilateralmente interrotta, e trovare un'immediata soluzione affiche la Cub possa esercitare le sue funzioni sindacali. Nel contempo chiediamo che il lavoratore e dirigente della Cub trattenuto per i fatti relativi alla difesa della sede sindacale riacquisti la piena libertà.

I dirigenti e militanti sindacali della Cgil
Francesco Doro, Direttivo Regionale Fiom Cgil
Leonardo Favaro, Direttivo Filcams Cgil Treviso
Enrico Pellegrini, Direttivo Filcams Cgil Venezia
Antonino Marceca, Coordinamento aziendale FP Cgil Venezia
Sabrina Pattarello, Direttivo Provinciale Venezia Nidil Cgil
Roberto Galvanin, operaio, Direttivo Provinciale Vicenza Fiom Cgil
Antonino Marceca, coordinamento aziendale aulss Venezia FP Cgil
Stefano Fontana Direttivo Fiom Cgil, Padova
Irina Costa  Direttivo Provinciale Fiom Cgil, Camera del Lavoro Cgil Padova
Susanna Sedusi, Rsa Comune di Padova  FP Cgil


22 luglio 2007 - Il Gazzettino

Il segretario provinciale Raniero e il delegato sindacale Sacchiero arrestato (ieri rimesso in libertà) contestano accuse, scenari e modalità dell’intervento
Lo sfratto: Rdb-Cub ora passa all'attacco
«Siamo sindacalisti di professione». «E io non ho dato calci a nessuno».
Entrambi promettono azioni legali contro vigili e Comune
di Pietro Rossi

Vicenza - Germano Raniero e Claudio Sacchiero, professione sindacalisti. Una precisazione che loro stessi - all'indomani dei fatti di via Natale Del Grande, l'ex sede del Cub - tengono a evidenziare. Raniero è scattata una denuncia per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre Sacchiero ieri è stato rimesso in libertà dopo una notte passata nel carcere di San Pio X. Per lui resta l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale mentre è decaduta quella per lesioni, così ha fatto sapere dopo essere stato accolto dai suoi compagni del Cub all'uscita della casa circondariale. Entrambi promettono ricorsi e azioni legali verso i vigili urbani e il Comune: l'appuntamento con gli avvocati è già stato fissato per domani mattina.
Ma un altro fronte si è aperto dopo lo sgombero dei locali sotto allo stadio Menti. È l'aspetto politico, che verrà affrontato giovedì prossimo dal Rdb Cub in un convegno sulla democrazia che si svolgerà al patronato Leone XIII. «Democrazia che è a rischio, perché siamo in presenza di una giunta che usa strumenti repressivi, che non permette i cortei in centro a Vicenza e che ha tirato via le panchine ai giardini Salvi», chiosa Raniero precisando il suo ruolo: «Alla fin fine io faccio il sindacalista: i picchetti davanti alle fabbriche e le manifestazioni sono patrimonio di tutto il sindacato, azioni di lotta normali e legittime, mi pare che qualcuno voglia fare una tempesta in un bicchier d'acqua». E a proposito degli episodi che lo hanno visto coinvolto in alcune azioni considerate eccessive, non ultimo quello che secondo alcuni voci ha coinvolto recentemente il sindaco Hullweck, Raniero è tranquillo: «Non ho mai oltrepassato i limiti della legalità, sbagli se ne fanno, certo, ma mi sembra che qui stiano cercando dei capri espiatori, forse perché il Cub è il primo sindacato come iscritti in Comune». E per quanto riguarda il sindaco, «io non l'ho nemmeno incontrato e se qualcuno dice il contrario lo querelo», aggiunge il sindacalista. Il dibattito sulle vicende dei giorni scorsi è insomma iniziato e per il Cub la sentenza è unanime: «È stata una mossa politica continua Raniero non c'entra la sede, eravamo già in fase di trasloco». Dello stesso parere Sacchiero: «Vogliono levarsi i sassolini dalle scarpe con un atto repressivo contro chi difende i lavoratori ed è contrario al Dal Molin». Lui è già pronto a scendere in campo, e pensa al sindacato ancor prima di raccontare la sua esperienza in carcere: «Non è la prima volta, mi è già successo quattro anni fa dopo una manifestazione, poi sono stato assolto». E per quanto riguarda via Natale Del Grande? «Il pm non ha convalidato l'arresto perché il fatto non sussiste precisa io non ho dato calci a nessuno, mi hanno sollevato di forza e mi sono aggrappato ai mobili con le gambe, quindi mi hanno ammanettato, sono rimasto 7 ore nella cella della polizia municipale e poi tutta la notte, fino alle 14 di oggi (ieri per chi legge, ndr) a San Pio X». Sacchiero precisa infine che lui stato eletto regolarmente come delegato sindacale e che non ha nessun passato da anarchico: «Stanno dipingendo tinte fosche contro di me dice casomai sono comunista, oltre che sindacalista».

Slogan contro sindaco e vice sotto palazzo Trissino.
Tra i manifestanti (Cub e No Dal Molin) anche il delegato finito in carcere
«Chiusura della sede e arresto sono segnali politici»
di Matteo Crestani

Vicenza - «Hullweck e Sorrentino: due di troppo a Vicenza». Questo lo slogan che ieri si è presentato di fronte ai vicentini intenti a percorrere, nella consueta vasca del sabato pomeriggio, corso Palladio. Oltre un centinaio i manifestanti del presidio permanente No al Dal Molin, dell'Rdb Cub e di altri movimenti della medesima ispirazione, che hanno manifestato a partire dalle 18 davanti al comune contro l'arresto avvenuto l'altra mattina di Claudio Sacchiero, Rsu alle Officine ferroviarie di Vicenza, con l'accusa di resistenza al secondo sgombero della sede provinciale dell'Rdb Cub di Vicenza. sacchiero, 34 anni, è stato trattenuto in carcere per una notte e nella giornata di ieri è stato rilasciato. «Il pm ha ritenuto inconsistenti le accuse nei miei confronti - spiega Claudio Sacchiero - così ho trascorso inutilmente una notte in prigione. È assurdo l'attacco in atto nei confronti di un'organizzazione sindacale che è sempre stata dalla parte dei lavoratori e dei cittadini. Ed il fatto che in questo momento l'Rdb Cub abbia preso una precisa posizione sulla duplicazione della base americana a Vicenza fa capire come il mio arresto e la chiusura della sede sindacale rappresentino due segnali politici. Le istituzioni locali vogliono sfidare la democrazia e la libertà dei cittadini di manifestare ed essere rappresentati e tutelati. Mi riservo di valutare assieme al mio legale eventuali azioni di tutela della mia persona». Tra i presenti al picchetto in corso Palladio, c'erano anche i rappresentanti di Alternativa comunista, che hanno espresso un duro commento rispetto alla chiusura della sede dell'Rdb Cub: «Quando una sede sindacale viene chiusa con atto d'imperio da parte delle forze dell'ordine si lede uno dei principi fondamentali della stessa democrazia borghese: l'agibilità politica e sindacale dei lavoratori. Quando un lavoratore, per la difesa di questo diritto civile e democratico, viene arrestato significa trattare le questioni sociali come ordinarie questioni di ordine pubblico». Il rappresentante dell'Rdb Cub Germano Raniero ha sottolineato l'inutilità dell'azione disposta dalle autorità: «Abbiamo risanato una sede sprovvista delle minime misure di sicurezza. In dodici anni abbiamo eseguito innumerevoli interventi di manutenzione e pagato al comune l'affitto per circa 36 mila euro. Avevamo garantito che i locali sarebbero stati sgomberati in luglio, per consentirci di eseguire il trasferimento nella nuova sede in agosto, ed avevamo pagato l'affitto fino al prossimo mese di settembre».


22 luglio 2007 - Corriere del Veneto

Sindacalista scarcerato: denucerò il Comune
Sacchiero: «Una notte in carcere per nulla».
Sorrentino: «Non si mettano sotto accusa le forze dell'ordine»
IL SINDACALISTA «L'attacco nei confronti del sindacato non è casuale, siamo in prima fila per impedire la realizzazione del Dal Molin. L'ASSESSORE La manifestazione? Si trarra di frange estreme che non accettano le regole della democrazia e della legalità.
L'esponente dei Cub era stato arrestato durante lo sgombero della sede di via Natale De Grande
di Silvia Maria Dubois

VICENZA — «Ho passato una notte in carcere per nulla. E lunedì, con il mio avvocato, valuterò una probabile azione legale». È stato scarcerato nel pomeriggio di ieri Claudio Sacchero, delegato sindacale Cub ed Rsu trasporti, arrestato dalla polizia municipale per resistenza a pubblico ufficiale nel corso dell'occupazione della sede di via Natale Del Grande, da giovedì sera sotto sfratto. Ieri, al sit-in di protesta organizzato davanti a palazzo Trissino, e a cui hanno partecipato più di un centinaio di manifestanti fra cui molti del fronte del «No Dal Molin», Sacchiero (maglia nera con il Chè) è stato accolto come un eroe, fra decine di abbracci, slogan di solidarietà e strette di mano.
«Il pm ha ritenuto inconsistenti le accuse nei miei confronti – spiega Sacchiero – dunque ho passato un giorno in carcere pere nulla ed ora vedrò con il mio avvocato come muovermi». La rabbia è tanta: «L'attacco in atto nei confronti del sindacato non è casuale – spiega Sacchiero – noi siamo in prima fila per tutelare i lavoratori e per impedire quella struttura di morte voluta anche da questa amministrazione e chiamata Dal Molin. La giunta Hüllweck, dunque, sta tentando di togliere di mezzo tutti quelli che si oppongono alla propria politica, cercando, allo stesso tempo, di capire la nostra capacità di reazione». E la notizia della scarcerazione di Sacchiero ha mandato tutte le furie il vice sindaco ed assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino: «Per prima cosa mi informerò su come stiano veramente le cose – spiega Sorrentino, riferendosi al fatto che la convalida d'arresto potrebbe arrivare nei prossimi giorni, essendo quelli di Sacchiero reati lievi - . Mi auguro, però, visto l'andazzo degli ultimi tempi in tutta Italia, che non si finisca col rovesciare la situazione, mettendo sotto processo le forze dell'ordine invece dei veri colpevoli ». Non solo: Sorrentino, informato della manifestazione di protesta di ieri pomeriggio, dichiara che si tratta «di frange estreme che non accettano le regole della democrazia e della legalità». Da parte sua, però, il sindacato di base, dopo giorni roventi caratterizzati da occupazioni, sgomberi e denunce, non molla: «Anche noi lunedì mattina incontreremo i nostri avvocati per capire come formulare la denuncia nei confronti di questa giunta – spiega il sindacalista Germano Raniero - : i soprusi che abbiamo subito in questi giorni sono molti e a questo si aggiunge che il Comune tiene sotto sequestro il nostro materiale rimasto negli uffici della nostra sede». Gli aderenti a Rdb Cub, inoltre, rimarcano come la chiusura a sorpresa della sede sotto lo stadio «sia stata una pugnalata alle spalle, mentre si stavano conducendo delle trattative». «In quella sede, poi, abbiamo fatto un mucchio di interventi – spiega Raniero – messo a norma tutta la struttura, permeabilizzato il soffitto, ripristinato tutto l'impianto elettrico. E abbiamo dato al Comune 36mila euro di affitto. Che costava mandarci una lettera per avvisarci della chiusura, come si fa in un qualsiasi rapporto fra proprietario ed affittuario? Qui qualcuno ha voluto a tutti i costi provocare lo scontro». E già non si escludono nuove occupazioni.


22 luglio 2007 - Il Giornale di Vicenza

LA MANIFESTAZIONE. Il sindaco: «Avevano il tempo di lasciare la sede»
Cento al presidio contro il Comune

Vicenza - Torna subito in libertà e i "compagni" lo accolgono da eroe sotto le finestre del municipio. Il sindacalista Rdb-Cub Claudio Sacchiero si è unito ieri, intorno alle 18,20, al presidio organizzato in corso Palladio. Dopo aver passato la notte in stato d’arresto, si è presentato in sandali, bermuda e maglietta con l’effigie del Che: «Siamo tornati al Ventennio, quando si chiudevano le sedi sindacali», ha urlato al megafono.
Il presidio, cui hanno aderito circa cento persone, è stato voluto dalla Cub proprio in seguito all’arresto del loro iscritto, con l’accusa di resistenza ai vigili, danneggiamento e occupazione abusiva. L’episodio risale a venerdì, quando i vigili urbani hanno esguito lo sfratto dalla sede - sotto i Distinti del Menti -, sgomberata il giorno prima, ma poi rioccupata.
Ieri, tra bandiere della Cub, di Prc e vessilli No Dal Molin, è andata in scena una manifestazione pacifica ma dai toni infuocati contro l’amministrazione comunale. «Eravamo in trattativa col Comune per lasciare la sede - spiega Germano Raniero, leader della Cub -, abbiamo già pagato l’affitto fino a settembre, e loro ci hanno messo i sigilli, sequestrandoci di fatto gli elenchi con dati sensibili dei nostri iscritti e i loro 730. Ci rivolgeremo al legale e valuteremo se sporgere denuncia». Secondo la Cub «è impossibile non legare questa azione alla nostra lotta alla base Usa. Ci vogliono eliminare».
A distanza il primo cittadino interviene sulla vicenda. «Avevamo comunicato di liberare il locale entro il 30 giugno - dice Hüllweck -. Non l’hanno fatto, ma abbiamo dato più di due settimane di tolleranza prima di emettere l’ordinanza di sgombero. Rioccupando la sede la Cub ha forzato la situazione. Se ogni volta che uno applica la legge si fanno le manifestazioni, allora non è più finita». E il materiale rinchiuso nella sede? «Basta che si mettano d’accordo coi vigili e possono andare a riprenderselo».
«Sarà un’azione legittima, ma è stata inopportuna - ha commentato Giancarlo Albera, del No Dal Molin, ieri in piazza con la Cub -. Così si acuiscono le lacerazioni». Solidareità alla Cub, da Cgil e da vari esponenti della sinistra.(M.SC.)


21 luglio 2007 - Il Gazzettino

Vicenza. Epilogo ad alte tensione nella vicenda dello sfratto del Rdb-Cub...

Vicenza - Epilogo ad alte tensione nella vicenda dello sfratto del Rdb-Cub dai locali comunali sotto al Menti. Ieri nuovo sgombero, ma stavolta c'è scappato l'arresto, quello di un delegato sindacale accusato di aver preso a calci un vigile urbano. Sono scattate anche due denunce, una per il segretario provinciale sindacale Germano Raniero.
La prefettura aveva consigliato la linea morbida, ma il sindaco è stato irremovibile: «Là non devono più starci, hanno avuto tutto il tempo per prepararsi allo sfratto. Concedo solo il tempo di portare via le loro cose».

Il secondo sgombero finisce con un arresto
Ieri mattina i vigili sono tornati nei locali affittati al Rdb-Cub.
Anche due denunciati, uno è Germano Raniero
di Antonio Bochicchio

Vicenza - Un arresto e due denunce. È il bilancio finale della "due giorni del Cub", iniziata giovedì mattina con lo sgombero forzato dei delegati sindacali del Rdb-Cub dai locali del civico 24 di via Natale Del Grande, proseguita nella serata dello stesso giorno con l'occupazione degli stessi locali da parte di un gruppo di giovani dei centri sociali, e culminata ieri mattina con un nuovo sgombero.
L'arrestato è Claudio Sacchiero, 34 anni, di Vicenza, delegato sindacale del Rdb-Cub (trasporti), secondo la polizia municipale «con trascorsi anarchici». Deve rispondere di resistenza a pubblico ufficiale, ed inoltre è denunciato, assieme a Giuseppe Ceola, 56 anni, vicentino, anche lui delegato sindacale, per occupazione abusiva di edificio pubblico e concorso in danneggiamento. L'altro denunciato è Germano Raniero, segretario provinciale della Federazione rappresentanti sindacati di base: secondo la polizia giudiziaria di via Soccorso Soccorsetto deve rispondere di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Secondo la ricostruzione dei fatti di Loris Schiavo, responsabile dell'ufficio di pg della Polizia municipale di Vicenza, Raniero ha spintonato, facendolo cadere, il vigile urbano C.C., il quale ha riportato lesioni ad un gomito giudicate guaribili in cinque giorni.
Il fatto risale alla mattina di giovedì scorso quando i vigili urbani arrivarono ai locali di via Natale Del Grande, sotto lo stadio Menti, dove dal 1995 trovava sede la "Casa dei diritti sociali", in pratica la sede del Rdnb-Cub.
Raniero ed altri avrebbero opposto resistenza passiva ponendosi davanti all'ingresso dei locali, di proprietà comunale, cercando di impedire che venisse eseguita l'ordinanza di sfratto del Comune. Quando i vigili urbani hanno provato a spostare fisicamente Raniero e gli altri, il segretario provinciale di Rdb-Cub avrebbe reagito provocando la caduta del vigile.
Lo sfratto alla fine è stato comunque eseguito. Ma di sera, intorno alle 20, sono arrivati rappresentanti dei centri sociali e, come ha riferito ieri mattina Loris Schiavo, «nonostante le serrature nuove ed i lucchetti che i tecnici di Amcps avevano apposto all'entrata», hanno forzato l'ingresso ed hanno occupato i locali. È intervenuta la Digos, ed è stato deciso di rimandare al mattino dopo il secondo sgombero.
Ieri mattina la seconda, rocambolesca puntata di questa vicenda. Alle 8.30 la polizia municipale si è ripresentata in via Nadale Del Grande, trovando gli edifici occupati da due persone, Ceola e Sacchiero. Mentre il primo non ha opposto resistenza, il secondo, invitato ad uscire, si è ribellato, scalciando gli agenti, e sono scattate le manette.
Alle 13.30 Raniero con una folta rappresentanza di delegati sindacali del Rdb-Cub si è presentato alla sede della Polizia municipale. Il responsabile della pg Loris Schiavo, appena sceso all'ingresso, se li è trovati di fronte. Un momento di silenzio, poi un invito da parte dell'ufficiale: «Dai, andiamo di là a parlare...». Sembrava la ricerca di un segnale di distensione, che però appare molto lontano dall'arrivare.

GLI SFRATTATI
di Pietro Rossi

Vicenza - «Siamo tornati agli anni '20. Solo sotto al fascismo e alla dittatura si chiudevano le sedi sindacali». Parole dure, durissime quelle di Germano Raniero dell'Rdb Cub di Vicenza, il giorno dopo lo sgombero della sede di via Natale Del Grande, sotto allo stadio. In una conferenza stampa che per ovvi motivi si è svolta nel parcheggio del Menti, mentre una pattuglia della polizia urbana controllava le serrate della "Casa dei diritti sociali", un gruppo di sindacalisti del Cub riassumeva la situazione. Una situazione aggravata dal fermo di ieri mattina, successivamente confermato in arresto, di un rappresentante sindacale Rdb Cub trasporti, che dopo una notte passata nella sede sgomberata si era rifiutato di uscire ed aveva scalciato un vigile. «Un altro abuso ha rincarato Raniero accentuato dal fatto che il nostro delegato stava svolgendo attività sindacale, visto che rappresentiamo 1800 lavoratori». E tutta la vicenda, che ha già fatto intervenire il prefetto con una fax indirizzato al sindaco, si sta già spostando sul piano nazionale. «Non è un problema locale, ma un attacco a tutta l'organizzazione nazionale» ha confermato Massimo Betti dell'esecutivo nazionale RdB-Cub, il quale, oltre ad annunciare azioni legali ha fatto sapere di aver già portato la cosa a Roma: «Abbiamo parlato con il sottosegretario all'economia Paolo Cento ma anche con il deputato Venier e il senatore Russo Spena». Insomma, non di solo Dal Molin vive la cronaca vicentina al di fuori dei suoi confini, anche se, a parere di Betti, i due casi potrebbero essere collegati. «Perché questa azione probabilmente si colloca in un quadro in cui la Cub è in prima linea per il no alla base, e quindi appare chiaro questo atto che nemmeno il peggior padrone farebbe». L'ipotesi ha i vestiti di un duro atto di accusa verso l'amministrazione Comunale per un'azione che, dall'altra parte, quella dell'assessore Sorrentino, era invece già stata annunciata. «Non ci è mai arrivata nessuna comunicazione ufficiale», ha ribattuto Raniero tirando fuori dei documenti. «Da qui si vede dice mostrando il contratto di uso dei locali che la scadenza è il 20 non il 19 luglio». E ancora: «Qui invece c'è la bozza di un accordo dell'avvocato Tirapelle (dirigente patrimonio del comune, ndr) che propone un contributo di 6 mila euro per il trasferimento». In ogni caso il Cub avrà a breve una nuova sede, dato che lo stesso Raniero ha firmato, sempre ieri, per un contratto di locazione in corso Padova. Rimane quindi in sospeso, secondo il sindacalista, un accordo non rispettato, dei lavori di ristrutturazione da pagare e un affitto pagato fino a settembre. «Anche se resta il fatto che il Comune ha occupato abusivamente una sede di un sindacato», ha infine precisato Raniero. Per adesso sotto allo stadio rimangono quelle saracinesche, sigillate con la saldatrice e serrate da un lucchetto nuovo di zecca. Saracinesche che nei prossimi giorni si riapriranno per un paio d'ore per permettere al Cub di traslocare e che invece a breve resteranno aperte con sopra l'insegna dei Servizi abitativi del Comune.

INVITI E FAX
Il prefetto:«Linea morbida, tanto se ne vanno».
Il sindaco:«No, solo il tempo del trasloco»

Vicenza - Dietro le quinte del doppio sgombero, con tanto di arresto e due denunce, c'è una mattinata ad alta tensione, con una corrispondenza continua, fatta di inviti e fax, tra Prefettura e palazzo Trissino.
Il prefetto ieri ha infatti contattato il sindaco telefonicamente, con un invito molto chiaro: vista la situazione, forse sarebbe il caso di non calcare la mano. Traduzione: Raniero sta concludendo un nuovo contratto di locazione per la nuova sede del Rbd-Cub, meglio lasciagli il tempo di andarsene, senza abbassare subito la saracinesca.
La risposta iniziale del sindaco è stata categorica: non se ne parla nemmeno. Al Rdb-Cub, ha risposto in sostanza Hullweck a Mattei, sapevano da mesi che dovevano andarsene, hanno quindi avuto tutto il tempo per prepararsi a chiudere la sede di via Natale Del Grande. Allora niente ulteriori concessioni, potrebbero oltretutto avere il sapore di una deroga.
Successivamente un nuovo contatto Prefettura-palazzo Trissino. Dall'ufficio di Mattei parte un fax: viene confermato che alle 17 Raniero firma il contratto di locazione per la nuova sede, è davvero il caso di dargli il tempo di portarsi via le sue cose. Spiraglio dal sindaco: ci mancherebbe, per andare a prendere dai locali computer e documenti nessun problema. Ma solo il tempo necessario: qualche ora, mica giorni.
È l'unica apertura, se tale si può chiamare, tra due contendenti che verosimilmente si guarderanno di traverso per un bel pezzo.(A.Boch.)

Il vice sindaco è categorico: «È stato fatto quello che la legge prevede: lo sfratto, l’uso della forza pubblica, l’arresto. Perchè meravigliarsi tanto?»
Sorrentino: «Avevamo dei tempi da rispettare»

Vicenza - (A.Boch.) «Mi meraviglio che costituisca notizia il fatto che venga arrestato uno che tira calci ad un vigile urbano. Cosa vuol dire? Che un delegato sindacale gode di una immunità particolare rispetto ad un altro cittadino? La legge è la stessa per tutti credo... ».
Valerio Sorrentino, vice sindaco di Vicenza, assessore con delega alla Pubblica sicurezza, ieri era un fiume in piena.
«Sapete come stanno le cose? L'ordinanza di sgombero era stata comunicata due mesi prima, e non era stata impugnata. Insomma, erano stati avvertiti con congruo anticipo. Tanto è vero che, l'altra mattina, i rappresentanti del Rdb-Cub erano lì che aspettavano l'arrivo dei vigili. Mica è stata una sorpresa. Per due mesi c'è stata una trattativa che non ha portato a niente... Il fatto è però un altro. Al Comune non importava che se ne andassero ieri, oggi o domani. Il Comune doveva rispettare dei tempi molto precisi, c'erano i tasselli di un mosaico da far combaciare».
Sorrentino spiega nei particolari la situazione. «Il Comune doveva trasferire nei locali occupati dal Rdb-Cub i Servizi abitativi, che a loro volta erano in affitto nei locali di proprietà del Monte di Pietà. Proprio a quel proprietario era stata data disdetta, quindi i Servizi abitativi dovevano per forza di cose lasciare quella sede. Inoltre questo trasferimento doveva avvenire prima dell'inizio dei lavori di messa a norma dello stadio, che prevede l'installazione dei famosi tornelli e quant'altro. Insomma non si potevano sovrapporre le due cose. Ora quei lavori sono imminenti, ed i Servizi abitativi devono per forza traslocare in questi giorni, altrimenti il trasloco si sovrapporrebbe al cantiere per la messa a norma del Menti. Il dissenso con il dal Molin? Una motivazione pretestuosa. Per quanto ci riguarda, il discorso si chiude qui».

Cauta la Cgil, Presidio e Comunisti più risoluti
«La molla? L'impegno contro il Dal Molin»

Vicenza - (p.r.) Le reazioni allo sgombero della sede dell'Rdb Cub di Vicenza non hanno tardato a farsi sentire. Nel coro, la voce più cauta è quella della Cgil provinciale: «La Cgil auspica che la soluzione del contenzioso che oppone la giunta comunale alla Cub sia risolto attraverso il dialogo», ha dichiarato il segretario della Cgil Oscar Mancini, aggiungendo: «La Cgil incita pertanto la giunta comunale al confronto con la Cub rinunciando a ricorrere a metodi incettabili. La ricerca di soluzioni condivise è la strada maestra per la soluzione dei problemi». Nelle altre note di solidarietà, invece, è la questione Dal Molin ad emergere. Il messaggio del Presidio permanente No Dal Molin recita: «La Giunta Hullweck non si smentisce mai, ed anzi dimostra una volta di più la propria arroganza. Evidentemente, l'Amministrazione comunale ha trovato un pretesto per attaccare uno dei tanti soggetti che in questi mesi hanno dato vita al movimento cittadino contro la costruzione di una nuova base Usa al Dal Molin». Dello stesso parere anche Nicola Atalmi, consigliere regionale Partito dei Comunisti Italiani e Gianfranco Bettin, consigliere regionale Verdi: «Probabilmente l'impegno contro il Dal Molin ha motivato la giunta vicentina in quest'atto inutile, visto che la stessa Rdb-Cub aveva deciso di lasciare lo stabile non appena fosse entrata in possesso dei nuovi locali che, a quanto ci risulta, dovrebbero essere disponibili tra poco tempo. Un atto muscolare di una giunta che, ancora una volta, tenta di eliminare manu militari il dissenso in città, cercando così di arrivare ad avvelenare ulteriormente il clima politico cittadino. Al sindacato Rdb-Cub ed ai suoi iscritti va tutta la nostra solidarietà per questo scellerata e arrogante azione decisa dal sindaco Hullweck». Infine, il collegamento base-sfratto fa capolino anche nella nota della senatrice del Prc-SE Tiziana Valpiana: «Non vorremmo che questa fosse la prima di una serie di prese di posizioni intransigenti verso sindacati, gruppi giovanili e associazioni che contestano la stessa Giunta per i tanti problemi che ha creato ai cittadini, non ultima la questione della base Usa al Dal Molin».

La prossima settimana il Consiglio regionale esaminerà il disegno di legge per la riforma del settore locale
Trasporti, sfida tra scioperi e volantini
Mobilitati ferrovieri e autoferrotranvieri. L’assessore Sonego replica incontrando i passeggeri

Udine - Da una parte la maggioranza delle organizzazioni sindacali, dall'altra l'amministrazione regionale con in testa l'assessore Lodovico Sonego.
Giornate più calde delle temperature estive per il trasporto pubblico locale, in vista della prossima settimana quando in Consiglio regionale verrà discusso - per l'approvazione - l'atteso disegno di legge di riforma del settore.
RIVOLUZIONE.Una rivoluzione che dovrà condurre, nelle intenzioni dell'amministrazione Illy, all'affidamento ad un unico soggetto della gestione del sistema regionale del trasporto pubblico locale: bus, treni e navi, insomma, coordinati da una regia unica, superando l'attuale situazione che vede Trenitalia gestire il trasporto ferroviario locale e quattro società il trasporto su gomma negli altrettanti ambiti provinciali.
L'ipotesi vede al momento disponibili al confronto, sul fronte sindacale, solo i rappresentanti della Cgil, mentre le altre sigle sono pronte ad accentuare la protesta in prossimità della data prevista per l'approvazione della legge.
SCIOPERI. Le Segreterie regionali Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl Trasporti e Fast, dopo lo sciopero del 13 luglio scorso, sono pronte ora a nuove forme di mobilitazione dei dipendenti del settore trasporti.
Ieri, nel ribadire il giudizio negativo sul disegno di legge e sul gestore unico, hanno confermato l'azione di sciopero di quattro ore (dalle ore 9.01 alle ore 13) per domani per il settore dei ferrovieri e precisano d'aver indetto un'ulteriore azione di sciopero di ventiquattro ore, nella giornata del 26 per il settore degli autoferrotranvieri, dalle 9.01 alle 24.
PERCHÈ NO. «Il gestore unico su gomma, mare e ferro - sottolineano le segreterie regionali - mettendo insieme unità con caratteristiche differenti, avrà come effetto l'innalzamento progressivo delle tariffe (mettendo a rischio il servizio sociale svolto dal trasporto pubblico sul territorio, in particolare per le fasce più deboli della popolazione), la diminuzione della qualità e quantità dei servizi; il peggioramento dell'efficienza del servizio (con ricadute negative sulla puntualità); gravi conseguenze sulla sicurezza del trasporto, la riduzione del lavoro in termini di risorse umane, (conseguenza del gestore unico) e, quindi, conseguenze sugli assetti occupazionali regionali, provocando forme di "dumping sociale e contrattuale" a danno dei lavoratori».
«Il ddl "Sonego" - proseguono - non solo risulta contrastante con la normativa nazionale e comunitaria (in particolare con la normativa vigente sul trasporto pubblico locale), ma non contiene, nemmeno, garanzie esplicite in merito al contratto nazionale di lavoro e garanzie in merito alla "clausola sociale" per i lavoratori, riferita ai contratti di settore, alla contrattazione aziendale ed all'occupazione. Tanto più che con una "furbizia lessicale si vuole mascherare con il termine subaffido quello che in realtà è una esternalizzazione di attività, senza precise regole e garanzie».
NON SOLO.In agitazione anche il settore della motorizzazione civile, il cui personale per effetto della riforma regionale sarà trasferito dallo Stato alla competenza delle Province, tanto che anche le Rappresentanze sindacali di Base-Cub Fvg, che giovedì scorso hanno incontrato i capigruppo di Intesa democratica, fanno sapere che il 26 luglio - giorno del voto sulla riforma in Consiglio regionale - manifesteranno all'esterno in piazza Oberdan a Trieste.
SONEGO VOLANTINA.Se sindacati e lavoratori si mobilitano pubblicamente, altrettanto ha fatto anche l'assessore regionale alle Infrastrutture. Migliaia di pieghevoli ieri sono stati distribuiti in tutte le principali stazioni ferroviarie del Friuli Venezia Giulia, anche con la partecipazione diretta dell'assessore Lodovico Sonego, per comunicare ai dipendenti del trasporto pubblico locale e agli utenti i vantaggi della riforma regionale del settore e per dire che gli scioperi contro la nuova legge, incluso quello dei treni di domenica 22 luglio, sono immotivati.
FIDUCIOSO. Sonego ha affermato che i lavoratori del settore possono guardare con fiducia alla riforma perché introdurrà tutele dei lavoratori che oggi non esistono né in Friuli Venezia Giulia né in Italia. «I lavoratori - ha aggiunto - faranno un forte passo avanti proprio grazie alla riforma. Ci sono sindacalisti che parlano di perdita di posti di lavoro, sono cose prive di fondamento messe in circolazione con il solo scopo di disorientare i lavoratori».
VANTAGGI.L'assessore prosegue affermando che gli utenti, in gran parte lavoratori e studenti, possono guardare con speranza alla riforma perché migliorerà il trasporto pubblico locale, quello ferroviario in particolare. «La Regione - conclude Sonego - desidera impegnarsi a fondo per il settore del trasporto pubblico, a cominciare da nuovi investimenti in materiale rotabile regionale».
E proprio in vista delle sedute del Consiglio regionale relative al trasporto locale, lunedì pomeriggio a Trieste si terrà un vertice di maggioranza per definire eventuali modifiche al testo.(Lo.Ma)


21 luglio 2007 - Socialpress

Vicenza . Arrestato per resistenza a pubblico ufficiale un delegato sindacale della CUB

Ieri mattina il Sindaco di destra di Vicenza aveva mandato i vigili ad eseguire lo sfratto dalla storica sede della CUB allo Stadio (nonostante l’affitto fosse stato pagato fino a settembre). Ieri sera i lavoratori e i delegati riuniti in assemblea avevano deciso di rioccupare la sede. Questa mattina si sono ripresentati i vigili insieme alla polizia per sgomberare i locali ed hanno proceduto all’arresto di un delegato della CUB Trasporti per resistenza a pubblico ufficiale e al sequesto di tutto il materiale presente nella sede. Esplicita la rivendicazione dell’atto da parte del sindaco Hullweck, uno di quelli che la base militare USA al Dal Molin la vuole fare a tutti i costi. La guerra preventiva a Vicenza è già cominciata.
CUB Vicenza: Sgombero e rioccupazione
Il sindacato Cub di Vicenza ha la sua sede in locali dati in concessione dal comune di Vicenza da 12 anni. A Gennaio 07 scade la concessione e l’amministrazione decide di punto in bianco di non rinnovarla. Il sindacato tenta la via della conciliazione e tratta con i dirigenti . Arriva comunque, in data 11 maggio, l’ordinanza di sgombero con la notifica, in data 02 luglio, di recupero coattivo dei locali fissato per oggi 19 luglio. Nel frattempo, circa 10 giorni fa, era stato tentato un ultimo approccio con un dirigente comunale offrendo il rilascio in accordo bonario dei locali entro fine luglio in cambio di una cifra come buonuscita. Esiste una relazione del dirigente, redatta circa una settimana fa, indirizzata all’assessore del patrimonio, nonchè vice-sindaco, Valerio Sorrentino (di alleanza nazionale), che presenta l’offerta della CUB all’Amministrazione e dichiara la disponibilità di due dirigenti a trovare una cifra nel loro budget di bilancio. La motivazione addotta dai dirigenti è evitare la presentazione di un ricorso da parte del sindacato agevolando il rilascio dei locali in tempi brevi, vista la necessità espressa dall’amministrazione di averli disponibili con una certa urgenza. Il sindacato, in attesa di una risposta, ritiene che la trattativa in corso blocchi i termini fissati dall’ordinanza di sfratto. Invece non riceve risposta e si vede sfrattato con un’azione di forza perpetrata da una ventina fra poliziotti e vigili urbani, che cambiano la serratura della sede paralizzando in toto l’attività sindacale, bloccando l’accesso a documenti, indirizzari, elenchi, computer, telefoni, e impedendo anche l’attività CAF (rimangono bloccate dentro alla sede circa 1200 denunce dei redditi) tutti archivi e materiali documentali che contengono dati sensibili. Al tentativo di ottenere un colloquio con il vicesindaco, questi ci fa sapere attraverso la sua segretaria che è in ferie (lo vediamo 5 minuti dopo sgattaiolare giù dalle scale del Comune); ci rivolgiamo quindi al Sindaco il quale non accetta di riceverci, ci manda a dire di prendere un appuntamento in futuro, fa chiudere le porte del Palazzo Comunale e fa venire una decina di Vigili Urbani a presidiarlo. La decisione presa dal Comune e le modalità di esecuzione sono chiaramente un attacco politico gravissimo: il sindacato di base, infatti, è in prima fila a contestare questa amministrazione comunale per il comportamento tenuto con la vicenda "Dal Molin"; sempre al fianco dei lavoratori, una vera spina nel fianco per l’opposizione portata avanti anche all’interno del Comune con i suoi rappresentanti RSU.
CI SIAMO RIPRESI STASERA IL NOSTRO SPAZIO
Come delegati sindacali stasera abbiamo deciso che non ci sono sfide da cogliere, solo lavori da fare e il nostro lavoro è qui in sede. Quindi abbiamo deciso di riaprirla, la nostra sede, di riappropriarcene. Ed ora, dall’interno dei "nostri" locali, siamo a scrivere, con i nostri computer, che, come per il Dal Molin, "non molliamo": siamo qui con le nostre compagne e compagni perchè questo è il nostro spazio, è lo spazio di chi si rivolge a noi perchè nell’opulento Nordest c’è chi non ha diritti e non ha voce, deve solo lavorare e non disturbare. Ci spiace, ma non è nelle nostre corde il silenzio e non ci stancheremo di lavorare per un futuro che può e deve essere diverso. Un saluto da Vicenza, Via Natale dal Grande, 24 sede CUB. I Delegati


21 luglio 2007 - Il Giornale di Vicenza

LO SGOMBERO DELLA SEDE DI RDB CUB. Dopo l’occupazione di giovedì sera, ieri nuovo sfratto. Due le denunce
Resiste ai vigili. Sindacalista finisce in cella
di Diego Neri

Vicenza - Dopo il primo sgombero di giovedì mattina, dopo la rioccupazione della sera, ieri nuovo sfratto. Pesante il bilancio: un delegato sindacale arrestato, un altro denunciato. In cella, con le accuse di resistenza ai vigili, danneggiamento e occupazione abusiva, è finito Claudio Sacchiero, 34 anni, residente in città. Se la sono cavata con una denuncia a piede libero Giuseppe Ceola, 55 anni, e il segretario Germano Raniero, quest’ultimo per resistenza e lesioni ad un vigile (che guarirà in 5 giorni).
Il caso della sede di Rdb-Cub ha vissuto ieri una giornata tormentata e dolorosa. Non è certo usuale veder spuntare le manette anche in accese diatribe sindacali. Dopo la rioccupazione, Ceola e Sacchiero avevano passato la nottata all’interno della sede sotto i Distinti del Menti, in via Natale del Grande; lì li hanno trovati i vigili, che verso le 8.30 si sono presentati in una decina per lo sgombero-bis. I due delegati sono stati trascinati fuori di peso; Sacchiero è accusato di aver tentato con la forza di rientrare, e a quel punto sono scattate le manette. L’ufficio di polizia giudiziaria del comando, con il vice commissario Schiavo, d’intesa con il pm Mazza lo ha accompagnato in cella. Lunedì potrebbe essere processato.
In mattinata si sono ritrovati davanti alla sede altri delegati, fra cui Raniero, Franca Bassanese e Patrizia Cammarata, con il rappresentante nazionale Massimo Betti. «Era dagli anni del Ventennio fascista che non veniva sgomberata una sede sindacale. È una situazione assurda e antidemocratica». Rdb chiede di poter traslocare il proprio materiale - fra cui i 730 di molti lavoratori - nella nuova sede in via Fratelli Albanese, visto che per quella attuale è cessata la convenzione col Comune che ha intenzione di trasferirvi altri uffici.
«Sapevamo di dover lasciare i locali da tempo, ma abbiamo pagato l’affitto fino a settembre. E poi non chiedevamo nulla di diverso di avere il tempo di trovare un’altra sede e di spostare le nostre cose». Peraltro, l’amministrazione è da maggio che invita la Cub ad andarsene. Le modalità dell’intervento sono legate agli insulti subiti da Hüllweck l’altra mattina fuori dalla prefettura dopo l’incontro con Costa?
Della vicenda sono stati interessati anche il questore Rotondi e la Digos, che ha avviato accertamenti.


21 luglio 2007 - Corriere del Veneto

Vicenza, i vigili chiudono gli spazi del sindacato di base
Nuovo sgombero e un arresto Secondo blitz nella sede del Cub

VICENZA — Lo sgombero della sede di Rdb Cub di Vicenza si chiude con un arresto. Dapprima il parapiglia di giovedì mattina, in cui un'agente della Municipale è rimasto contuso mentre un operaio Amcps provvedeva a scardinare la serratura. Poi l'occupazione in serata da parte di alcuni attivisti che si erano riappropriati per qualche ora dei locali adibiti a ufficio sindacale. Infine, ieri i vigili hanno messo prima le manette ad uno degli occupanti e poi posto nuovamente i lucchetti alla serranda del civico 24 di via Natale del Grande. Il vicentino Claudio Sacchiero di 34 anni, delegato Cub del settore trasporti di Vicenza, è stato portato in carcere con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, denunciato per occupazione abusiva e concorso in danneggiamento: verrà processato per direttissima. Intanto, il sindacato di base bolla la vicenda come «atto fascista»....» A pagina 17

Secondo intervento nella sede dell'organizzazione, di proprietà comunale. I delegati: atto politico. Il Comune: con loro non trattiamo
Cub, nuovo sgombero. Sindacalista arrestato
Due attivisti cercano di opporsi ai vigili urbani, uno finisce in manette
di Elfrida Ragazzo Claudio Sacchiero

VICENZA — Lo sgombero della sede di Rdb Cub di Vicenza si chiude con un arresto. Dapprima il parapiglia di giovedì mattina, in cui un'agente della Municipale è rimasto contuso mentre un operaio provvedeva a scardinare la serratura. Poi l'occupazione in serata da parte di alcuni attivisti che si erano riappropriati per qualche ora dei locali adibiti ad ufficio sindacale. Ieri i vigili hanno messo prima le manette ad uno degli occupanti e poi posto nuovamente i lucchetti alla serranda di via Natale del Grande.
Verso le 8,30 nello spazio affittato dal Comune all'associazione «Casa dei diritti sociali» in cui dal 1995 opera il sindacato di base, c'erano due persone. «Quando sono arrivate cinque auto della polizia municipale — racconta Giuseppe Ceola, delegato Cub, 56 anni, ora denunciato per occupazione abusiva — noi eravamo sull'uscio. I vigili ci hanno detto che il locale doveva essere sgomberato, ci hanno trascinato e portato fuori. Io sono rimasto all'esterno, Claudio ha tentato di rientrare ». Il vicentino Claudio Sacchiero di 34 anni, delegato Cub del settore trasporti di Vicenza, è stato portato in carcere con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, denunciato per occupazione abusiva e concorso in danneggiamento: verrà processato per direttissima.
Intanto, il sindacato di base bolla la vicenda come «atto fascista ». «Solo a Vicenza — afferma Massimo Betti dell'esecutivo nazionale di Rdb Cub, arrivato in città per dare sostegno alla sezione locale — succede questo. Lo sgombero è stata un'azione voluta dal Comune per impedire al sindacato di svolgere le proprie funzioni, ovvero la tutela dei lavoratori». Giovedì i vigili erano arrivati nello spazio sotto le gradinate dello stadio Menti per dare esecuzione allo sfratto che la giunta comunale aveva deciso qualche mese fa, per far traslocare nel luogo dove fino all'altro ieri pagava l'affitto il Cub alcuni servizi dell'assessorato ai Servizi Sociali. Ma i responsabili sindacali presenti non hanno accettato l'ingresso degli agenti, forti del fatto che, a loro dire, esisteva una trattativa in corso con il Comune.
«Noi — commenta il portavoce Germano Raniero — abbiamo già trovato un altro posto in corso Padova, ma volevamo innanzitutto il risarcimento per alcuni lavori di miglioria effettuati in questa sede e poi avevamo chiesto una trattativa. Ricordo poi che abbiamo pagato la retta fino a settembre. È evidente la natura politica del gesto. Il Cub partecipa ai comitati "No dal Molin"». Il sindaco di Vicenza, dopo un colloquio con il prefetto Piero Mattei, ha confermato che sarà consentito agli ex affittuari il tempo strettamente necessario per togliere il materiale dai locali.
L'assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino, commentando l'arresto effettuato dalla Municipa-le, dichiara: «Se sono stati fatti miglioramenti degli spazi, saranno risariciti. Per il resto, con gente che ha sputato al sindaco (riferendosi all'episodio di inizio settimana collegato alla questione Dal Molin, ndr) noi non vogliamo trattare». Infine, per Germano Raniero sembra essere in arrivo la denuncia per lesioni per aver spintonato l'agente della polizia locale, giovedì, nel corso della prima tranche dello sgombero.
Pronte le reazioni da parte di esponenti politici e sindacali. Gianfranco Bettin e Nicola Atalmi, consiglieri regionali di Verdi e Comunisti italiani, hanno espresso solidarietà al sindacato Rdb-Cub e ai suoi iscritti «per questa scellerata e arrogante azione — dicono — decisa dal sindaco Hüllweck». Da parte sua la Cgil vicentina invita la giunta comunale a «riprendere il dialogo interrotto». Il deputato del Pdci Iacopo Venier ha annunciato un'interrogazione immediata al Ministro degli Interni.


21 luglio 2007 - Tribuna Treviso/Nuova Venezia/Mattino Padova/Corriere Alpi

SGOMBERO SINDACATO
Interrogazione

Vicenza - Nicola Atalmi dei Comunisti italiani e Gianfranco Bettin dei Verdi hanno presentato un’interrogazione sullo sgombero del sindacato Rdb-Cub a Vicenza dove oggi si terrà una manifestazione contro l’arresto di un delegato fermato durante lo sgombero.


21 luglio 2007 - Il Manifesto

Vicenza. Sgomberata la sede Cub
«Vendetta per il no alla base»

I vigili sono arrivati al mattino. Notifica di sfratto in mano hanno comunicato ai sindacalisti che dovevano andarsene. Gli attivisti e i funzionari presenti hanno opposto resistenza, ma sono stati poi costretti a lasciare la sede. Nei mesi scorsi era stata emessa un'ordinanza di sfratto e la Cub aveva avviato una trattativa. L'accordo prevedeva una proroga. Ma evidentemente visto anche l'impegno del sindacato di base nella battaglia contro il Dal Molin, il comune ha deciso di non mantenere gli impegni. «Si tratta di un atto gravissimo - hanno detto i sindacalisti - perchè i lavoratori vengono privati di uno spazio di rappresentanza e di riferimento». La Cub a Vicenza conta 1800 iscritti.


21 luglio 2007 - Il Manifesto

Vicenza. Sgomberata la sede Cub
«Vendetta per il no alla base»

I vigili sono arrivati al mattino. Notifica di sfratto in mano hanno comunicato ai sindacalisti che dovevano andarsene. Gli attivisti e i funzionari presenti hanno opposto resistenza, ma sono stati poi costretti a lasciare la sede. Nei mesi scorsi era stata emessa un'ordinanza di sfratto e la Cub aveva avviato una trattativa. L'accordo prevedeva una proroga. Ma evidentemente visto anche l'impegno del sindacato di base nella battaglia contro il Dal Molin, il comune ha deciso di non mantenere gli impegni. «Si tratta di un atto gravissimo - hanno detto i sindacalisti - perchè i lavoratori vengono privati di uno spazio di rappresentanza e di riferimento». La Cub a Vicenza conta 1800 iscritti.


20 luglio 2007 - Apcom

DAL MOLIN/ SGOMBERATA SEDE CUB VICENZA, ARRESTATO UN SINDACALISTA

La Cub: "Repressione". Pdci: 'Sindaco Hullweck come Black-Bloc'

Roma, 20 lug. (Apcom) - E' stato tramutato in arresto il fermo eseguito questa mattina dalla Polizia Municipale di Vicenza nei confronti di un delegato CUB e RSU dei Trasporti, avvenuto nel corso dello sgombero di questa mattina della storica sede provinciale della CUB in via Natale Del Grande nella città veneta: ieri infatti già la Polizia Municipale aveva provveduto a sgomberare i delegati CUB dalla sede, ma oggi alcuni sindacalisti, tornati nella sede per poter proseguire le loro l'attività sindacale, sono stati nuovamente sgomberati. Uno di questi (delegato RSU dei Trasporti) appunto al momento trattenuto in stato di fermo dalla Municipale. Nel pomeriggio rappresentanti della CUB incontreranno il sindaco di centrodestra Enrico Hullweck ed i Prefetto di Vicenza perchè nei fatti sono stati coinvolti i gruppi parlamentari della sinistra e perchè "lo sgombero stato attuato prima della scadenza del contratto e nonostante fosse in corso una trattativa col Comune". Per Iacopo Venier, Responsabile Esteri del PdCI, lo sgombero di questa mattina in ogni caso "una provocazione premeditata e pericolosa che ha lo scopo di alzare la tensione in città e non solo: il sindaco si comportato come un vero Black-Bloc, la questione della sede delle RdB-CUB di Vicenza poteva, e può ancora, essere risolta senza alcuna tensione". "La decisione del sindaco Hullweck di inviare la Polizia Municipale a sgomberare i locale ed ad addirittura far arrestare un sindacalista - ha detto ancora l'esponente dei Comunisti italiani - un atto di intimidazione che vuole portare il movimento contro la base Dal Molin sul terreno dello scontro violento". "Presenterò una interrogazione immediata al Ministro degli Interni perchè la polizia municipale non può divenire una milizia privata nelle mani dei sindaci e dei loro disegni politici. Tutte le autorità riportino il confronto nel solco della dialettica democratica". Domani, intanto, sotto il palazzo del Comune (Corso Palladio 98A) è stata indetta dalla CUB una manifestazione per "protestare contro la repressione diretta contro l'organizzazione sindacale", a cui ha dato la propria adesione il Presidio Permanente No-Dal Molin.


20 luglio 2007 - Asca

VICENZA: SGOMBERATA SEDE CUB. PDCI, ARRESTO SINDACALISTA E' PROVOCAZIONE

(ASCA) - Roma, 20 lug - La Polizia municipale di Vicenza questa mattina ha proceduro ad un secondo sgombero della sede provinciale della RDB-CUB in via Natale del Grande ad arrestato un sindacalista. Un atto inappropriato, secondo la CUB, lo sgombero e' stato attuato prima della scadenza del contratto e nonostante fosse in corso una trattativa col Comune. Per Iacopo Venier, Responsabile Esteri del PdCI, lo sgombero rappresenta ''una provocazione premeditata e pericolosa che ha lo scopo di alzare la tensione in citta' e non solo: il sindaco si e' comportato come un vero Black-Bloc, la questione della sede delle RdB-CUB di Vicenza poteva, e puo' ancora, essere risolta senza alcuna tensione''. La decisione del sindaco Enrico Hullweck di inviare ieri la Polizia Municipale a cominciare lo sgombero dei locali, e oggi a completarli, secondo l'esponente dei Comunisti italiani ''e' un atto di intimidazione che vuole portare il movimento contro la base Dal Molin sul terreno dello scontro violento'' rispetto al quale Venier annuncia che presentera' un'interrogazione immediata al Ministro degli Interni ''perche' la polizia municipale non puo' divenire una milizia privata nelle mani dei sindaci e dei loro disegni politici. Tutte le autorita' riportino il confronto nel solco della dialettica democratica'', e' l'invito di Venier. Domani invece, sotto il palazzo del Comune e' stata indetta dalla CUB una manifestazione di protesta, cui ha dato la propria adesione il Presidio Permanente No-Dal Molin.


20 luglio 2007 - Il Vicenza

Lo sgombero. Momenti di tensione in seguito all'intervento degli agenti, ferito un vigile urbano
Sorrentino dà lo sfratto al Cub in tarda serata la rioccupazione
GermanoRaniero: «Basta con questa pantomima innescata dal vicesindaco»
di Giulio Todescan

Vicenza - Lo sgombero, i tafferugli con gli agenti e poi in tarda serata la rioccupazione della sede. Cronaca di uno sfratto atteso, ma non gradito. Erano le dieci e mezza di mattina quando la sede della Cub, sindacato di base che conta 1800 iscritti nel vicentino, è stata sgomberata dai vigili urbani. All'interno si trovavano alcuni dirigenti del sindacato, che hanno resistito alle forze dell'ordine, in quello che è sembrato più uno sgombero forzato che una normale "scadenza" del contratto d'affitto. Un vigile, Cristian Caccano, è finito al pronto soccorso con leggere contusioni. È furente il segretario della Cub Germano Raniero: «Ci hanno portati via senza discutere, con la forza. Ma non esiste alcun atto ufficiale che dica che ci siamo opposti alla cessione al comune della sede: anzi, domani stesso firmeremo per una nuova sistemazione - spiegava in mattinata il sindacalista - Si è trattato di un atto in stile fascista, una ritorsione politica per il nostro impegno contro il Dal Molin. Noi ci siamo solo difesi da un'azione violenta».
LA SEDE, di proprietà del Comune, era data in affitto al sindacato da dodici anni. Recentemente la giunta ha deciso di spostarvi gli uffici abitativi dell'assessorato ai servizi sociali, con notevoli risparmi. Decisione a cui la Cub si era detta favorevole, aprendo una trattativa con gli assessori interessati per ottenere dei rimborsi: «Quando siamo entrati pioveva dentro, a nostre spese abbiamo risistemato il tetto - prosegue Raniero - Ma Sorrentino e la Barbieri non ci hanno mai voluto ricevere per discuterne. Comunque intraprenderemo azioni legali per riavere lo stabile, per il quale abbiamo pagato l'affitto fino a settembre. Oltretutto hanno sequestrato molti documenti riservati sui nostri iscritti». Un'azione unilaterale, dunque? Per l'assessore alla sicurezza Valerio Sorrentino la Cub era stata avvertita per tempo: «L'ordinanza di sgombero è stata recapitata venti giorni fa da un dirigente - sostiene il vicesindaco - Non c'è nessun movente politico, la Cub è come le altre associazioni. Certo, se devo dirla tutta non hanno mai avuto un atteggiamento collaborativo con noi, tesi confermata dal ferimento del vigile da parte di Germano Raniero». Trascorre solo qualche ora, poi riparte il fuoco incrociato. In tarda serata, infatti, inizia il secondo atto: la rioccupazione ad opera di una trentina di esponenti del No. C'erano anche gli agenti della Digos, ma non c'è stato alcun intervento. «Non sono intervenuti - ha confermato in serata Sorrentino - Li lasciano lì. Il reato l'hanno già commesso, ma se non se ne andranno entro 2 giorni si interverrà». Si fa risentire anche il sindacalista Raniero: «Abbiamo semplicemente riaperto la sede, perché è ancora nostra, perché abbiamo pagato l'affitto fino a settembre e perché abbiamo necessità di rimanere qui in attesa di firmare un contratto per una nuova sistemazione dove trasferirci - dice - Soprattutto non potevamo permetterci di lasciare la sede con tutti i nostri documenti sindacali in balia dei vigili o di altri. Abbiamo già contattato prefetto e questura affinché cerchino di attivare una forma di mediazione con il Comune e porre fine a questa pantomima che Sorrentino ha innescato».

Gli attestati di solidarietà: "Gesto grave del Comune"

Gli interventi - "Abbiamo ripreso la sede" recita il comunicato diffuso in tarda serata dal Cub che in mattinata organizza una conferenza per esporre le proprie ragioni. Intanto alla Confederazione unitaria di base sono già arrivate dichiarazioni di solidarietà. Quelle del Capannone Sociale: "La giunta tenta di eliminare un soggetto scomodo, che in questi anni ha portato avanti numerose battaglie, ultima quella contro il Dal Molin". Poi l'intervento di Patrizia Cammarata, Alternativa Comunista osserva: "Come un fulmine a ciel sereno, l'assessore Sorrentino ha emesso un'ordinanza con cui si rendeva esecutivo lo sfratto - si legge nel documento diffuso pochi minuti dopo lo sgombero - Si tratta di un atto gravissimo: l'amministrazione comunale concede gratuitamente locali ad associazioni che contano pochissimi iscritti, ma che sostengono di fatto la giunta. Vengono invece privati di uno spazio di rappresentanza e di riferimento migliaia di lavoratori (la Cub a Vicenza conta 1800 iscritti). La sezione vicentina del Partito di Alternativa comunista esprime solidarietà alla Cub e partecipa attivamente alla difesa degli spazi di rappresentanza sindacale".


20 luglio 2007 - Il Giornale di Vicenza

IL BLITZ. Vigili e polizia sgomberano i locali sotto lo stadio Menti, che in serata vengono occupati da trenta persone
Sfratto a Rdb Cub

Vicenza - Prima lo sgombero, poi l’occupazione. Il Comune dà lo "sfratto" al sindacato autonomo Rdb Cub: ma per renderlo operativo serve uno sgombero forzato, con parapiglia e coda di polemiche velenose. Il movimentato episodio è andato in scena ieri mattina nei locali di proprietà comunale dislocati sotto il settore "Distinti" dello stadio Menti. In serata, però, una trentina di persone hanno rotto i sigilli e rioccupato i locali. Da tempo la giunta comunale aveva deciso e comunicato al leader del sindacato di base, Germano Raniero, l’intenzione di non rinnovare il contratto di affitto. Il motivo è semplice: quei locali servono al Comune, perché là troveranno alloggio gli uffici dei Servizi abitativi, di Igiene pubblica e dei Servizi funerari. Alcuni di questi uffici oggi sono dislocati nella sede di contrà Morette, dove il Comune è in affitto. Il risparmio sarà di circa 40 mila euro l’anno. Nonostante l’ordinanza che obbligava i sindacalisti a liberare la sede, ieri mattina nessuno si è mosso e davanti al Menti si sono presentati vigili e volanti della polizia per eseguire lo sgombero coatto.
Ne è nato un parapiglia per la resistenza passiva degli "occupanti". Il bilancio parla di un vigile al pronto soccorso con 5 giorni di prognosi. Non è escluso che alcuni dei sindacalistici possano essere denunciati nei prossimi giorni.
Raniero parla di «blitz incomprensibile: era in corso una trattativa per individuare una nuova sede. La verità è che diamo fastidio al sindaco per il nostro impegno contro il Dal Molin americano».
«I locali sono stati occupati da una trentina di persone in serata - riferisce il vicesindaco Valerio Sorrentino -. È un episodio grave, come è grave, a questo punto, che quegli spazi comunali fossero concessi a queste persone per così tanto tempo».(G.M.M.)


20 luglio 2007 - Liberazione

Vicenza sgomberata (e ripresa) la Casa dei diritti sociali. Ritorsione anti comitati No Dal Molin?

Vicenza - Aveva pagato l'affitto fino a settembre, 400 euro al mese, la Cub (confederazione unitaria di base) di Vicenza, ma ieri i locali della "Casa dei diritti sociali" sono stati sigillati dai vigili urbani. E solo in serata un gruppo di sindacalisti è entrato a forza nell'edificio, rioccupando le stanze. A raccontarlo Gino Vallesella, coordinatore provinciale Cub-scuola presente nella mattinata di ieri assieme a Nirou Morteza, responsabile immigrati Prc della circoscrizione. «Hanno messo i sigilli e sequestrato tutto il materiale. E' un' azione ingiustificata». I comitati vicentini "No dal Molin" organizzati per contrapporsi alla costruzione della base Usa, si domandano le ragioni di tale atto. «Non vorremmo che si trattasse dell'inizio di un'azione di ritorsione contro i comitati» dice Titti Valpiana, senatrice del Prc, che annuncia anche una visita sui luoghi destinati alla base da parte di parlamentari di Rifondazione «per capire se quella zona è già passata sotto la sovranità americana». Per Vallesella l'azione di ieri è legata a motivazioni politiche: «Avevamo uno sfratto per cessata locazione, ma stavamo in trattativa, i soldi li avevamo dati. Lo sgombero si spiega solo come un attacco contro la nostra protesta anti base Usa, visto che le persone della Cub sono tra quelle che molto si sono impegnate nella lotta». Nei locali presi in affitto dal comune la Cub ospitava diverse organizzazioni nonché un ufficio Caf, centro assistenza fiscale. «Hanno sequestrato anche quel materiale - diceva Vallesella nel pomeriggio - e ora come presentiamo le dichiarazioni fiscali?». Ma in serata un gruppo della Cub si riappropria dei locali: «Siamo di nuovo qui, vediamo che succede». Due giorni fa, intanto, Paolo Costa, (commissario straordinario del governo per l'ampliamento della base militare Usa), rappresentanti del governo e dell'esercito Usa, hanno sottoscritto, tra le proteste dei "No Dal Molin", l'autorizzazione per far partire la gara d'appalto per l'ampliamento della base.


20 luglio 2007 - Corriere del Veneto

Ieri mattina il Comune libera gli stabili, un vigile contuso nel parapiglia
Sgomberata la sede dei Cub, in serata nuova «occupazione»
di Elfrida Ragazzo

VICENZA — Sgombero con un agente della Municipale contuso in mattinata. Occupazione da parte di una trentina di persone tra sindacalisti, sostenitori del «No dal Molin» e altre associazioni in serata.
Per il sindacato Cub di Vicenza ieri è arrivato il momento di lasciare i locali sotto lo stadio Menti, presi in affitto dal Comune dal 1995. Decisione che i responsabili della sezione berica non hanno affatto gradito, tentando di resistere al mandato di abbandono della sede. Già da qualche mese la giunta comunale aveva deciso di non concedere più gli spazi al sindacato di base per traslocare in quei metri quadrati di via Natale del Grande gli uffici del settore casa dell'assessorato ai serviz i sociali.
Una decisione già comunicata ai Cub che stavano, intanto, cercando un'altra sistemazione.
Ieri mattina, con in mano l'ordinanza comunale, il responsabile dei servizi legali del Comune, tre pattuglie della polizia locale e un tecnico di Amcps si sono presentati nelle stanze affittate al Cub. «Abbiamo fatto resistenza passiva», ha spiegato il portavoce sindacale Germano Raniero che sostiene di aver in corso una trattativa con il Comune per cambiare sede. Da quanto affermato, i Cub non si aspettavano uno sgombero in piena regola per ieri e, così, hanno tentato di impedirlo. È spettato perciò ad un operaio di Amcps aprire la serranda del locale e, quando il tecnico stava forzando la serratura, un uomo della polizia municipale è rimasto contuso.
Secondo il comando dei vigili l'agente sarebbe stato spintonato con violenza, mentre i Cub (meno di una decina) hanno negato, affermando di essere stati loro quelli «strattonati». Di certo un contatto c'è stato ed il vigile ha presentato un referto medico che lo giudica guaribile in cinque giorni. Ora verrà inviato all'autorità giudiziaria un resoconto della mattinata di agitazione vissuta sotto le gradinate del Menti (con intervento della polizia), mentre sarà pronta a breve la denuncia per l'occupazione.
«Lo sgombero è un atto politico – ha dichiarato Raniero. Ci siamo ripresi la nostra sede. Abbiamo pagato fino a settembre, poi qui ci sono documenti riservati che dobbiamo tutelare. Ce ne andremo come avevamo assicurato al Comune, ma quando potremo traslocare». Il vicesindaco Valerio Sorrentino in serata ha dichiarato: «Non possono stare lì, tra qualche giorno quel posto ritornerà del Comune. Mi chiedo come questa gente abbia potuto stare tanti anni in una sede comunale».


19 luglio 2007 - Dire

BASE VICENZA. CUB: COMUNE SI VENDICATO, CI HA SFRATTATI

(DIRE) Roma, 19 lug. - La forte presenza della Cub vicentina nel comitato 'No Dal Molin' "non e' proprio andata a genio al sindaco di Vicenza, che stamattina ha fatto sfrattare il sindacato di base dalla sede, di proprieta' del comune, in cui la Cub operava da anni". A darne notizia sono gli stessi sindacati. I vigili urbani- racconta una nota della Cub- hanno apposto i sigilli agli storici locali di Via Natale del Grande 24 (praticamente sotto lo Stadio comunale) "nonostante fosse in corso una trattativa tra la Cub e l'amministrazione comunale per individuare nuovi locali in cui trasferire gli uffici sindacali". E' "evidente che una tale precipitazione degli eventi e' dovuta al 'fastidio' che la Cub arreca al sindaco, essendo il nostro un sindacato conflittuale ben radicato in tutte le maggiori aziende cittadine, e soprattutto per la nostra forte internita' al movimento No Dal Molin", dice il segretario provinciale Germano Raniero. "Ora ci auguriamo- conclude la nota- che prevalga il senso di responsabilita' e siano immediatamente concessi alla Cub nuovi locali in cui continuare le nostre importanti attivita' a favore dei lavoratori, degli immigrati, dei cittadini".