USB PROSEGUE L'OCCUPAZIONE DELLA DIREZIONE GENERALE INPS. NEGATIVI GLI INCONTRI CON CIOFFI E BOERI

Comunicato n. 32/15

Nazionale -

I delegati nazionali della USB si preparano a passare la notte nella “Sala Gianni Billia” della Direzione generale dell’INPS, la stessa sala dove domani il Presidente Boeri dovrebbe tenere la conferenza stampa di avvio del progetto “La mia pensione”.

 

Nella tarda serata è arrivata la convocazione del tavolo sindacale nazionale per il 5 maggio, un primo risultato dell’iniziativa di protesta della USB ma assolutamente insufficiente, dal momento che all’ordine del giorno è stata inserita solo la ratifica del contratto integrativo 2013.

 

Negli incontri avuti nel pomeriggio con il Direttore generale e in serata con il Presidente abbiamo chiesto che l’ordine del giorno della riunione comprendesse l’avvio della discussione sul contratto integrativo 2015 per cominciare ad affrontare il tema delle selezioni interne per le Aree A-B-C. Abbiamo trovato una controparte irrigidita nelle proprie scelte e assolutamente non disponibile ad ascoltare. Dal Presidente ci è arrivata addirittura l’accusa di essere contrari al progetto “La mia pensione” perché non vogliamo che i cittadini siano informati sulla loro futura pensione. Assurdo! Lo stesso Presidente ci ha poi consigliato di andare ad occupare un’altra sala dell’Istituto per potergli permettere di tenere la conferenza stampa. Ma con chi pensano di avere a che fare? Gli abbiamo suggerito di andarsi a trovare lui un’altra sala dove tenere la conferenza stampa, perché la USB senza risposte concrete dalla “Sala Billia” non si muove.

 

Per domani abbiamo annunciato una protesta all’interno della conferenza stampa. Non siamo contrari ad informare correttamente i cittadini ma il progetto “La mia pensione” fa acqua da tutte le parti. Innanzitutto non si è tenuto conto dell’enorme afflusso che ci sarà nelle sedi dell’INPS con richieste di consulenza che riguarderanno i limiti della procedura “simula” rispetto a chi ha contributi sia nella gestione pubblica che in quella privata. Il programma non permette di calcolare il costo dei riscatti e delle ricongiunzioni. Non si può simulare il riscatto della laurea e così via. Si possono invece modificare i parametri di crescita economica e la propria retribuzione, che è un po’ come andare dalla maga a farsi predire il futuro.

 

Gli obbiettivi strategici messi in campo finora dal Presidente Boeri, compreso il progetto “La mia pensione”, hanno un costo di 50 milioni di euro, risorse che saranno prese dalle spese di funzionamento di cui fanno parte anche le retribuzioni dei lavoratori dell’INPS. Si corre il rischio che a fronte di un aumento dei carichi di lavoro ci sia un taglio delle retribuzioni, magari attraverso interventi sul Fondo per la produttività.

 

Se il Presidente Boeri è interessato alla trasparenza noi siamo con lui, ma si cominci dagli appalti dell’Istituto e dalla sua retribuzione. Il Presidente dell’INPS è andato in televisione a sostenere di percepire 103 mila euro all’anno, ma ha dimenticato di aggiungere che percepisce una diaria giornaliera per il vitto pari a quella dei dirigenti e il rimborso delle spese di alloggio. Forse per lui è poca cosa, ma agli occhi di chi percepisce una retribuzione media di € 1.200/1.500 mensili quando va bene, con il contratto bloccato da sei anni e un mutuo o un affitto da pagare, avere il rimborso delle spese di vitto ed alloggio sarebbe una gran cosa, in molti casi cambierebbe radicalmente lo stato economico delle famiglie.

 

Invece di spendere i soldi dell’Istituto e dei lavoratori in operazioni di immagine, finalizzate a sponsorizzare la previdenza complementare privata o a calcolare tutte le pensioni con il sistema contributivo, il Presidente Boeri potrebbe impegnarsi per fare proposte che restituiscano valore alla previdenza sociale pubblica. Finora non abbiamo sentito una parola o letto un rigo di dichiarazione del Presidente dell’INPS rispetto alla lotta all’evasione contributiva e alla corruzione pubblica. I soldi stanno lì, ma nessuno sembra interessato ad andarseli a prendere.