Sussidi, sanità, scuola e trasporti: venerdì di protesta in tutta Italia. Il MEF a USB: possibile rifinanziare la quarantena per i lavoratori

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L’Unione Sindacale di Base, in un’Italia distratta dal teatrino dell'elezione del Presidente della Repubblica, ha deciso ancora una volta di rappresentare il paese reale nelle stanze fredde e asettiche dei ministeri e delle prefetture.

In decine di piazze venerdì mattina e in altre 25 nel pomeriggio, i lavoratori dell’Unione Sindacale di Base hanno protestato per ricordare le gravi condizioni economiche e sociali in cui stanno versando le fasce popolari più deboli, colpite dalla massiva ripresa dei contagi, dalla crescente crisi economica e dal carovita.

Abbiamo voluto rappresentare, dando voce ai delegati e ai lavoratori di ogni settore, quelle che sono le reali condizioni nei posti di lavoro e quelle di chi un lavoro non ce lo ha più, dopo lo sblocco dei licenziamenti che ha dato il via a un'ondata preoccupante di licenziamenti collettivi. Le proposte governative di uscita dalla crisi pandemica hanno ottenuto il risultato contrario, proprio per l’ottusità di ministri e manager.

La Sanità, con il personale ormai allo stremo, ha scioperato oggi per rivendicare assunzioni, stabilizzazioni ed interventi strutturali e risolutivi per ridare al sistema sanitario la funzione primaria di pubblico servizio, fondamentale per la salute della popolazione.

La Scuola ha riaperto senza che venissero potenziate né le strutture edilizie scolastiche né i trasporti, portando velocemente quasi la metà delle classi in DAD per l’aumento vertiginoso di contagi, malattie e quarantene di alunni e docenti.

A questa scellerata decisione si è aggiunta la drammatica morte del giovane Lorenzo, all’ultimo giorno di formazione in fabbrica, che ha provocato la giusta reazione degli studenti italiani, che hanno manifestato, manifestano e manifesteranno in diverse città d' Italia, nonostante i violenti e immotivati attacchi delle forze dell’ordine, come a Torino, Milano e Napoli. Affiancando le lotte degli studenti e chiedendo l’abolizione totale dei PCTO (la vecchia alternanza scuola lavoro), USB è e sarà fermamente al fianco della mobilitazione studentesca nella scuola e nelle piazze.

L’intero settore del Pubblico Impiego, intanto, invece di tornare precauzionalmente ad uno smart working rafforzato, ha dato ascolto alle frenesie produttive del ministro Brunetta, con il desolante risultato di avere un’alta percentuale di malati a casa senza lavorare, al posto di garantire la continuità lavorativa con l’attività da remoto.

La manifestazione del pomeriggio al MEF è stata preceduta al mattino da un incontro in cui una delegazione USB ha rappresentato alla sottosegretaria Alessandra Sartore le difficoltà che si vivono nei posti di lavoro, nei quartieri, nelle strade, evidenziando l’iniquità delle scelte del Governo Draghi, denunciando la mancanza di interventi importanti nella sanità e nei trasporti, e sottolineando la necessità di assunzioni in tutta la pubblica amministrazione.

Sulla inaccettabile scelta di non rifinanziare le assenze dal lavoro per “quarantena”, la sottosegretaria ha dovuto convenire sulla necessità di una rivisitazione della legge di bilancio, in fase di conversione al Senato, con la “possibilità” di un reinserimento della copertura finanziaria per la quarantena.

La mobilitazione prosegue sabato 29 gennaio con la manifestazione nazionale a Livorno dei lavoratori portuali e della logistica e venerdì 4 febbraio con lo sciopero nazionale di 4 ore del Trasporto Pubblico Locale, ulteriori momenti di lotta di un sindacato confederale, conflittuale e mai stanco di rappresentare le lotte dei lavoratori ormai abbandonati dalla politica e dai sindacati confederali.

Unione Sindacale di Base

29-1-2022