RDB P.I.: QUESTA PROTEZIONE CIVILE NON CI PIACE, CONFERMATE LE MOBILITAZIONI DEL 18 FEBBRAIO

Nazionale -

Ammesso che l’articolo sulla protezione civile S.p.A. venga definitivamente espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento, per riaffermare con forza che, anche così com’è stata fino ad oggi, questa Protezione Civile non ci piace, perché non corrisponde alle esigenze del Paese e rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico.

 

Infatti, mentre l’Italia letteralmente si sbriciola, come purtroppo ancora oggi testimoniano le frane di Vibo Valentia e di Messina, la Protezione Civile si occupa dei più disparati grandi eventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria prevenzione e le risposte alle calamità naturali e al dissesto idrogeologico del paese. Una Protezione Civile che rimane, oltretutto, con una dirigenza di vertice inalterata nonostante le pendenze giudiziarie a suo carico.

 

Inoltre critichiamo il decreto 195 nel suo impianto in quanto, ad esempio, toglie risorse al Ministero dell’Ambiente per svolgere proprio la indispensabile funzione di monitoraggio e prevenzione ambientale e costituisce una struttura commissariale di cui non c’era nessuna necessità, se non forse quella di mettere in piedi un ennesimo apparato anch’esso con mani libere in nome delle emergenze. Questo decreto contiene poi uno scudo giudiziario, stabilisce aprioristicamente la fine della emergenza rifiuti in Campania riaffermando la politica degli inceneritori, e non dà alcuna risposta a tutti quei cittadini abruzzesi, ben 6.000 ancora negli alberghi, che vogliono la rinascita delle loro città e dei loro centri storici.

 

La RdB Pubblico Impiego conferma le mobilitazioni del 18 febbraio, con le sue strutture dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell’Ambiente, della Ricerca, della Croce Rossa e con i comitati dei cittadini aquilani e di quelli campani, per chiedere che tutto il decreto venga ritirato e che Bertolaso dia le dimissioni.

 

RdB Pubblico Impiego

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Comunicato del 17 febbraio 2010

"NO BERTOLASO DAY": USI/RDB, DOMANI IN PIAZZA ANCHE LA RICERCA PUBBLICA
DELEGATI DAL "TETTO ISPRA" PER RILANCIARE LA RICERCA AMBIENTALE
Roma, 10.30 presidio in Piazza di Monte Citorio
Ore 15.30 assemblea presso università La Sapienza, facoltà di Scienze politiche

“Domani la ricerca pubblica sarà in piazza al NO BERTOLASO DAY, perché la decretazione d'urgenza permette di scavalcare le competenze degli esperti”, annuncia Claudio Argentini della Segreteria Nazionale USI/RdB Ricerca “E' paradossale che mentre da anni gli enti di ricerca competenti denuncino le condizioni ambientali si spendano poi i soldi nel ponte di Messina o nei grandi eventi, e intanto  l'Italia frana".
"La ricerca pubblica -  sottolinea Argentini - offre un importante ruolo di supporto alle attività emergenziali di tipo ambientale. Sia ISPRA che INGV sono chiamati quotidianamente dai ministeri vigilanti e dagli enti locali. Hanno le capacità per farlo, anche se molto del personale coinvolto è precario e aspetta, perché ne ha diritto, iniziative che lo portino alla stabilizzazione”.
Conclude il sindacalista USI/RdB: "Alla giornata di mobilitazione di domani dall'ISPRA parteciperà anche una delegazione dei lavoratori che per 59 giorni hanno occupato il tetto di via Casalotti, vincendo una battaglia impossibile, riottenendo lavoro e difendendo la ricerca pubblica".

RdB Pubblico Impiego

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Comunicato Osservatorio Civile del 17 febbraio 2010

PROTEZIONE CIVILE: CONFERMATE MOBILITAZIONI DEL 18 FEBBRAIO
Roma, 10.30 presidio in Piazza di Monte Citorio
Ore 15.30 assemblea presso università La Sapienza, facoltà di Scienze politiche

Confermata la giornata di mobilitazione indetta per domani a Roma dai sindacati, dalle associazioni e dai comitati che hanno aderito all’appello lanciato dalla rete Osservatorio Civile tramite il sito www.osservatoriocivile.org..
Alle iniziative sono attesi i pullman dei comitati di cittadini campani e abruzzesi, in partenza da Napoli e da L’Aquila. La mattina, dalle 10.30, si terrà il presidio davanti al Parlamento, indetto dalla RdB Pubblico Impiego, che vedrà la presenza dei settori RdB Vigili del Fuoco, Presidenza del Consiglio, Ambiente, Croce Rossa, Ricerca, con una delegazione dei ricercatori ambientali ISPRA che per 59 giorni hanno occupato il tetto dell’istituto.
Nel pomeriggio, dalle 15.30, presso la facoltà di Scienze Politiche dell’università la Sapienza, l’assemblea pubblica indetta dai comitati dei cittadini campani e abruzzesi, dai vigili del fuoco RdB, dalla Cgil, dai partiti dell’opposizione, da associazioni e volontari di protezione civile, dove è prevista la partecipazione di Paola Agnello Modica, Segretaria confederale della Cgil, Antonio Jiritano, RdB Direzione nazionale Vigili del fuoco, Giovanni Lolli, Pd, Leoluca Orlando, IdV, del costituzionalista Gaetano Azzariti e dell’urbanista Vezio De Lucia.
La giornata di mobilitazione chiede le dimissioni di Bertolaso e una diversa Protezione Civile, che abbandoni la gestione di grandi eventi e grandi opere, sotto cui si nasconde il rapporto perverso tra politica e imprenditoria e la militarizzazione del territorio, per tornare al suo compito originario: previsione e prevenzione delle calamità naturali.
La annunciata retromarcia del Governo sul progetto di privatizzazione della Protezione civile è un dato positivo ma non sufficiente. Domani in piazza ci saranno infatti i cittadini che hanno avuto la sfortuna di conoscere bene, e in prima persona, la Protezione civile di Bertolaso. A Napoli, dove dietro il filo spinato dell’esercito si nascondono discariche e inceneritori che in tutto i resto del Paese sarebbero illegali perché inquinanti; a L’Aquila, dove nonostante il grande impegno dei volontari, Bertolaso ha imposto la militarizzazione dei campi, la grande opera del piano C.a.s.e. e la chiusura del centro storico, mentre le macerie sono ancora per strada, oltre 6mila aquilani vivono ancora negli alberghi, e manca qualsiasi piano per la ripresa economica del territorio.

Osservatorio Civile

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17 febbraio 2010 - Apcom

Protezione civile/ Domani a Roma in piazza per 'No Bertolaso Day'
Indetto da RdB Cub e Osservatorio Civile

(APCOM) Un presidio alle 10.30 in Piazza Montecitorio, al quale è prevista la partecipazione di cittadini napoletani e abruzzesi, che sbarcheranno nella Capitale con dei bus e poi, alle 15.30, una assemblea all'università La Sapienza, nella facoltà di Scienze politiche. E' la giornata di mobilitazione 'No Bertolaso day' indetta per domani a Roma dai sindacati, dalle associazioni e dai comitati che hanno aderito all'appello lanciato dalla rete osservatorio civile tramite il sito www.osservatoriocivile.org.. La giornata di mobilitazione "chiede le dimissioni di Bertolaso e una diversa Protezione Civile, che abbandoni la gestione di grandi eventi e grandi opere, sotto cui si nasconde il rapporto perverso tra politica e imprenditoria e la militarizzazione del territorio, per tornare al suo compito originario: previsione e prevenzione delle calamità naturali". Al presidio, indetto dalla RdB Pubblico Impiego, ci saranno i settori RdB di Vigili del Fuoco, Presidenza del Consiglio, Ambiente, Croce Rossa, Ricerca, con una delegazione dei ricercatori ambientali Ispra che per 59 giorni hanno occupato il tetto dell'istituto. Nel pomeriggio, dalle 15.30 alla Sapienza, l'assemblea pubblica indetta dai comitati dei cittadini campani e abruzzesi, dai vigili del fuoco RdB, dalla Cgil, dai partiti dell'opposizione, da associazioni e volontari di protezione civile, dove è prevista la partecipazione di Paola Agnello Modica, segretaria confederale della Cgil, Antonio Jiritano, RdB Direzione nazionale Vigili del fuoco, Giovanni Lolli, Leoluca Orlando, del costituzionalista Gaetano Azzariti e dell'urbanista Vezio De Lucia. Secondo i manifestanti l'annunciata retromarcia del Governo sul progetto di privatizzazione della Protezione civile è "un dato positivo ma non sufficiente. Domani in piazza ci saranno infatti i cittadini che hanno avuto la sfortuna di conoscere bene, e in prima persona, la Protezione civile di Bertolaso. A Napoli - dicono - dove dietro il filo spinato dell'esercito si nascondono discariche e inceneritori che in tutto i resto del Paese sarebbero illegali perché inquinanti; a L'Aquila, dove nonostante il grande impegno dei volontari, Bertolaso ha imposto la militarizzazione dei campi, la grande opera del piano C.a.s.e. e la chiusura del centro storico, mentre le macerie sono ancora per strada, oltre 6mila aquilani vivono ancora negli alberghi, e manca - concludono - qualsiasi piano per la ripresa economica del territorio".


17 febbraio 2010 - Asca

RICERCA: USI/RDB, DOMANI IN PIAZZA 'NO BERTOLASO DAY'

(ASCA) - Roma, 17 feb - ''Domani la ricerca pubblica sara' in piazza al 'No Bertolaso day', perche' la decretazione d'urgenza permette di scavalcare le competenze degli esperti''. Lo annuncia Claudio Argentini della Segreteria nazionale USI/RdB Ricerca. ''E' paradossale che mentre da anni gli enti di ricerca competenti denuncino le condizioni ambientali si spendano poi i soldi nel ponte di Messina o nei grandi eventi, e intanto l'Italia frana''. ''La ricerca pubblica - sottolinea Argentini - offre un importante ruolo di supporto alle attivita' emergenziali di tipo ambientale. Sia Ispra che Ingv sono chiamati quotidianamente dai ministeri vigilanti e dagli enti locali. Hanno le capacita' per farlo, anche se molto del personale coinvolto e' precario e aspetta, perche' ne ha diritto, iniziative che lo portino alla stabilizzazione''. Conclude il sindacalista USI/RdB: ''alla giornata di mobilitazione di domani dall'Ispra partecipera' anche una delegazione dei lavoratori che per 59 giorni hanno occupato il tetto di via Casalotti, vincendo una battaglia impossibile, riottenendo lavoro e difendendo la ricerca pubblica''.


17 febbraio 2010 - L'Espresso online

'No Bertolaso Day', in piazza contro il decreto 'Protezione Civile Spa'
Il 18 febbraio il sindacato Rdb, i lavoratori della Croce Rossa e altre associazioni e rappresentanti sindacali si trovano davanti a Montecitorio, a Roma, per il 'No Bertolaso Day'. Una giornata di protesta contro il decreto 195, quello che istituisce 'Protezione Civile Spa' in discussione in Parlamento

Un 'No Bertolaso Day', con presidio in mattinata davanti a Montecitorio (alle ore 10.30) e poi, nel pomeriggio, un'assemblea alla Sapienza (ore 15.30, facoltà di Scienze Politiche). Così il sindacato Rdb (rappresentanze di Base del Pubblico Impiego) intende protestare il 18 febbraio "contro la Protezione Civile Spa", portando in piazza i lavoratori della Croce Rossa Italiana e i precari della la ricerca pubblica, in particolare la ricerca ambientale, contro il decreto 195 in discussione al Parlamento. "Nel testo in discussione al Parlamento si prevede che la Croce Rossa venga sottoposta alla vigilanza del Dipartimento di protezione civile" spiega Massimiliano Gesmini del Coordinamento nazionale RdB-Cri. "E' un aspetto che ci preoccupa fortemente perchè rappresenta un primo passo verso la privatizzazione dei servizi essenziali svolti da Cri, come l'emergenza, il primo soccorso, la cura dei disabili, con gli inevitabili riflessi negativi che si avrebbero sul lavoro e sul servizio". Rdb protesterà anche perchè il decreto non contempla, come invece accadrà per il personale precario di protezione civile, la stabilizzazione dei quasi duemila precari di Cri". Davanti a Montecitorio ci saranno anche i delegati degli enti di ricerca ambientale Ingv e Ispra, inclusa una delegazione dei lavoratori che per 59 giorni hanno occupato il tetto dello stabile di via Casalotti, a Roma. La motivazione del sindacato nazionale USI/Rdb Ricerca è che la decretazione d'urgenza scavalca "la competenza degli esperti" in tema di problemi ambientali; i ricercatori che saranno davanti a Montecitorio ci tengono anche a sottolineare come sia "paradossale" che nonostante le denunce degli enti di ricerca sul dissesto e le frane "si spendano poi i soldi nel ponte di Messina o nei grandi eventi". Alla protesta hanno aderito con una lettera anche 60 parlamentari del Pd, che si aggiungono alla lunga lista di sottoscrizioni: il responsabile ambiente della Cgil Claudio Falasca, Carlo Podda e Antonio Crispi della Fp Cgil, la Fp Cgil presidenza del Consiglio dei Ministri, le organizzazioni sindacali dei vigili del fuoco, rappresentati dei partiti della sinistra (Prc, Verdi, Pdci, SeL), il portavoce dell'Idv Leoluca Orlando, le associazioni dei terremotati aquilani, il Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano, la Rete No Ponte di Reggio Calabria, i rappresentati dei No Tav e gruppi di volontari e realtà locali della Protezione civile.


17 febbraio 2010 - InAbruzzo

Confermata manifestazione contro ProCiv Spa

L’Aquila – E‘ confermata la manifestazione contro la Protezione Civile Spa. Lo rendono noto i comitati cittadini aquilani e altre rappresentanze di categoria che saranno presenti al presidio di domani mattina dalle 10:00 davanti Montecitorio. Presenti anche rappresentanti dei Vigili del Fuoco e del pubblico impiego. Secondo le recenti dichiarazioni venute da più parti, Presidenza del Consiglio dei Ministri in primis, sarà depennata dalla legge la norma sulla trasformazione in Spa. Tuttavia la manifestazione ci sarà lo stesso per riaffermare il bisogno di una Protezione Civile pubblica, che non privatizzi le emergenze, soprattutto che si occupi solo di queste e non dei cosiddetti "grandi eventi". Come affermato in un comunicato del sindacato RdB, c’è bisogno di un Protezione Civile che sappia rispondere alle esigenze del paese e soprattutto che non sia "un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche". Il decreto sulla trasformazione della Protezione Civile (D.L. 195/2009) dopo essere stato approvato in Senato la scorsa settimana, è attualmente in discussione alla Camera dei Deputati. Nel decreto sono previste delle specifiche voci per l’Abruzzo, ora all’esame di Montecitorio sotto il titolo "Disposizioni urgenti per le Regioni Campania e Abruzzo, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e la Protezione Civile".


17 febbraio 2010 - Il Manifesto

Confermata la protesta

«Ammesso che l'articolo sulla Protezione civile Spa venga espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento per riaffermare con forza che, anche così com'è stata fino a oggi, questa Protezione civile (...) rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico». Così l'Rdb Pubblico impiego conferma la protesta di domani alle 10 per chiedere ritiro del decreto e dimissioni di Bertolaso. Inoltre ieri è stato formalmente messo sotto accusa il dirigente della Fp/Cgil Giovanni Ciancio, reo di aver sollevato la questione Protezione civile Spa.


17 febbraio 2010 - Redattore Sociale

Domani manifestazione a Roma per dire "Questa Protezione civile non ci piace"
Gli aquilani del comitato 3:32 e altri cittadini che dicono "no" a un potere "non democratico" della Protezione civile saranno domani in piazza Montecitorio. Manifestazione organizzata dalle sigle sindacali dei vigili del fuoco
di Elisa Cerasoli

L'AQUILA - Saranno a Roma, in piazza Montecitorio domani, giovedì 18 febbraio, accanto a quelli che hanno definito gli "angeli del terremoto", i vigili del fuoco, gli aquilani del comitato 3:32 e altri cittadini aquilani che dicono "No" a un potere non democratico della protezione civile. La manifestazione organizzata dalle sigle sindacali dei vigili del fuoco e sostenuta a livello nazionale da comitati, presidi e cittadini aderenti, nasce ben prima della pubblicazione delle intercettazioni e dell'arresto di alcuni nomi al vertice del Dipartimento e imprenditori impegnati nei vari appalti; nelle intenzioni doveva essere un "No" alla Protezione civile Spa. Dopo l'eliminazione della trasformazione in Spa dai testi in discussione alla Camera, non si ferma comunque la protesta. Nel comunicato diffuso, il comitato aquilano 3:32 ha spiegato che scenderà comunque in piazza perché "questo sistema di Protezione civile, anche senza la trasformazione in SpA, è pericoloso per la democrazia e per la legalità" potendo contare su un "sistema di malaffare non democratico" ed essendo una macchina che permette "speculazioni sulle emergenze". Ma gli aquilani ci saranno anche "per essere al fianco dei Vigili del fuoco, emarginati ed umiliati, che invece dovrebbero essere il fulcro delle attività di protezione civile. Loro sempre accanto a noi, noi un giorno accanto a loro!", scrivono nel comunicato. Dopo il sit in davanti a Montecitorio, i manifestanti si sposteranno presso la facoltà di Scienze politiche dell'università La Sapienza che ospiterà un momento di confronto fra tutta la rete di territori, associazioni, volontari, sindacati su quale protezione civile serva al Paese e ai cittadini: "Una protezione civile che invece di gestire appalti per i grandi eventi o le grandi opere dovrebbe prima di tutto occuparsi di prevenzione e di auto-protezione, in maniera democratica e diffusa". Molto duri i toni usati anche dal Coordinamento nazionale delle Rappresentanze sindacali di base Pubblico impiego, che, con le sue strutture dei Vigili del fuoco, della Protezione civile, dell'Ambiente, della Ricerca, della Croce rossa, chiede che tutto il decreto 195 venga rivisto e che Bertolaso dia le dimissioni. "Ammesso che l'articolo sulla protezione civile S.p.A. venga definitivamente espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento, per riaffermare con forza che, anche così com'è stata fino ad oggi, questa Protezione Civile non ci piace, perché non corrisponde alle esigenze del Paese e rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico. Infatti, mentre l'Italia letteralmente si sbriciola, come purtroppo testimoniano le frane di Vibo Valentia e di Messina, la Protezione civile si occupa dei più disparati grandi eventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria prevenzione e le risposte alle calamità naturali e al dissesto idrogeologico del Paese". Mentre i manifestanti occuperanno piazza Montecitorio, alla Camera sarà in discussione il testo del Dl 195. "La manifestazione ci sarà comunque confermano gli organizzatori anche se il testo dovesse essere approvato con l'ennesimo voto di fiducia. Il 195 è, anche senza l'articolo 16, è pieno di criticità e questioni dubbie".


17 febbraio 2010 - La Vera Cronaca

Vigili del Fuoco, il sindacato Rdb: noi emarginati e dimenticati
di Pierfrancesco Palattella

La situazione dei Vigili del Fuoco è negli ultimi tempi salita alla ribalta nei dibattiti del nostro paese e non sempre per argomenti da cui questo storico Corpo possa trarre effettivo vantaggio. Oltre ai conflitti di competenze con altri organismi, primo tra tutti la Protezione Civile, ed il rischio di veder quest'ultima trasformata in Spa, spauracchio che sembra definitivamente allontanato, ultima in ordine di tempo è la notizia dello scandalo circa la permanenza a loro insaputa, durante il lavoro svolto a l'Aquila, in un alloggio ricavato su una discarica di rifiuti tossici; come dire, non il giusto trattamento per chi era sul luogo del terremoto a portare aiuti e conforto. In previsione anche di una manifestazione di protesta prevista per il 18 febbraio, sotto la sede del Parlamento, organizzata dal sindacato di base Rdb che rappresenta circa il 12% di tutti i sindacalizzati dei vigili del fuoco, abbiamo voluto approfondire il tema per mettere in risalto le problematiche lamentate; a rispondere alle nostre domande è il sig. Antonio Iritano, vigile del fuoco della direzione nazionale Rdb.
Iniziamo dall'ultima notizia; a l’Aquila i Vigili del Fuoco hanno alloggiato sopra una discarica di rifiuti tossici a loro insaputa. Come può essere successo?
Diciamo che questa è soltanto l’ultima indignazione in ordine temporale tra le tante, una cosa che tutti sapevano e nessuno ci ha detto; il campo base dei Vigili del Fuoco a Monticchio, frazione de L’Aquila, è stato eretto su una discarica di rifiuti tossici. Per mesi siamo stati collocati a nostra insaputa in un sito dove giacciono sostanze pericolose per l’uomo e per l’ambiente. A fare la scoperta sono stati alcuni vigili del fuoco di stanza nel campo di Monticchio, che in un’operazione di livellamento del terreno hanno visto emergere contenitori dall’aspetto inquietante. Dall’Apat la preoccupante conferma: si tratta di sostanze chimiche di certo non compatibili con un campo base in cui si sono avvicendati circa 1.000 vigili del fuoco.
Qual è ad oggi la situazione dei Vigili del Fuoco dal punto di vista di personale e mezzi?
Per far capire meglio come siamo messi, vorrei partire dal 6 Aprile, giorno del terremoto e della nostra partenza per l’Aquila da tutta Italia con mezzi mai revisionati nè controllati; questo perchè, purtroppo, i tagli del Governo sono stati anno per anno sempre più pesanti e ci hanno portato a tale condizione. Basti pensare che la metà dei suddetti mezzi con cui siamo partiti per l’Aquila non è mai arrivata, si è fermata per strada. Inoltre appena giunti sul luogo del disastro, abbiamo lavorato 48 ore senza che nessuno ci curasse in qualche modo o ci desse il minimo supporto, anche una semplice tazza di tè; abbiamo dovuto aspettare ben 3 giorni per iniziare a vedere qualcosa.
Una volta tornati da l’Aquila come è cambiata la vostra situazione?
Quando eravamo a l’Aquila abbiamo avuto elogi a non finire da parte del Governo, anche troppi; l’unica preoccupazione nostra in quel momento era di ottenere, una volta finita l’emergenza, soltanto una medaglia ed una pacca sulla spalla. Bene, oggi a distanza di un anno posso dire che abbiamo avuto soltanto la medaglia, neanche la pacca sulla spalla. Ci troviamo con gli stessi mezzi che avevamo in dotazione il 6 Aprile e voglio sottolineare che abbiamo provveduto a ripararli con mezzi di fortuna; uomini per l’organico neanche a parlarne, arrivano con il contagocce; contratto di lavoro fermo da 2 anni; busta paga quantomeno non all’altezza del lavoro che svolgiamo. La nostra preoccupazione è che nella prossima emergenza ci troveremo in situazioni peggiori di quelle attuali. Non abbiamo nè soldi nè personale per svolgere attività di prevenzione, e tutto questo naturalmente a causa dei tagli.
Vi siete lamentati spesso del comportamento del Governo. In cosa vi siete sentiti abbandonati?
Va certamente rimarcato come, in questa fase di incertezza, ci si è messo anche il governo con due o tre modifiche strutturali per lo meno discutibili; esempio, all’interno del Ministero dell’ Ambiente ha costituito un ‘Commissariato per le Emergenze Ambientali, Patrimoniali ed Artistiche’. Pensare che noi a l’Aquila abbiamo fatto quello che avete visto, ricostruito quasi il paese, tutto il recupero artistico possibile. E dopo tutto questo creano una struttura parallela con una nuova cabina di regia per gestire la manovalanza che rimane comunque, è bene precisarlo, quella fornita dei vigili del fuoco stessi.
In questi giorni si è parlato molto anche dei vostri rapporti con la Protezione Civile e della possibilità di trasformare questa in Spa: qual è la situazione?
La storia della protezione civile Spa ha influito senza dubbio sul nostro Corpo; attenzione però, la modifica alla legge che nega la trasformazione in Spa è soltanto un grande bluff, perchè si rinuncia solo alla nascita del Consiglio di Amministrazione che si dovrebbe creare in caso di Spa, ma non si va a toccare la parte della gestione grandi eventi. Noi dal 2001 denunciamo questa situazione ma nessuno ci ha mai ascoltato. La protezione civile ha assorbito nel tempo alcuni provvedimenti che erano propri dei vigili per giustificare questi grandi eventi; ad esempio, un incidente ferroviario diventa un grande evento ed è competenza adesso della protezione civile. Sono state accorpate molte attività che erano prerogativa loro con quelle dei vigili e noi diventiamo così sempre più isolati, soltanto una semplice manovalanza.
Il recente annuncio della cancellazione del provvedimento che proponeva la trasformazione della protezione civile in Spa quindi non basta?
Il problema reale è, ripeto, che con la gestione dei grandi eventi sono state sottratte competenze ai vigili. Quindi pur eliminando la Spa per noi non cambia nulla; continuiamo comunque ad essere emarginati.
Avete indetto una manifestazione di protesta il 18 Febbraio, con una mobilitazione davanti al Parlamento. Cosa sperate di ottenere?
Vogliamo innanzitutto porre l’accento sulla necessità di stabilire che l’emergenza è competenza esclusiva di noi vigili; poi possono fare Spa o quello che vogliono, però il ruolo dei vigili non può e non deve venir meno. Per concludere, noi ci siamo sempre definiti il braccio operativo del cittadino comune; ci piacerebbe continuare ad essere considerati così anche in futuro.


16 febbraio 2010 - Il Capoluogo

RdB Cub : Confermate mobilitazioni del 18 febbraio

Roma, 16 feb - La RdB Pubblico Impiego conferma le mobilitazioni del 18 febbraio , con le sue strutture dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell'Ambiente, della Ricerca, della Croce Rossa e con i comitati dei cittadini aquilani e di quelli campani, per chiedere che tutto il decreto venga ritirato e che Bertolaso dia le dimissioni. "Ammesso che l'articolo sulla protezione civile S.p.A. venga definitivamente espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento, per riaffermare con forza che, anche così com'è stata fino ad oggi, questa Protezione Civile non ci piace, perché non corrisponde alle esigenze del Paese e rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico". Lo sottolinea l'RdB Cub in una nota. "Mentre l'Italia letteralmente si sbriciola - contuinua la nota - come purtroppo ancora oggi testimoniano le frane di Vibo Valentia e di Messina, la Protezione Civile si occupa dei più disparati grandi eventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria prevenzione e le risposte alle calamità naturali e al dissesto idrogeologico del paese. Una Protezione Civile che rimane, oltretutto, con una dirigenza di vertice inalterata nonostante le pendenze giudiziarie a suo carico. Critichiamo il decreto 195 nel suo impianto in quanto, ad esempio, toglie risorse al Ministero dell'Ambiente per svolgere proprio la indispensabile funzione di monitoraggio e prevenzione ambientale e costituisce una struttura commissariale di cui non c'era nessuna necessità, se non forse quella di mettere in piedi un ennesimo apparato anch'esso con mani libere in nome delle emergenze. Questo decreto contiene poi uno scudo giudiziario, stabilisce aprioristicamente la fine della emergenza rifiuti in Campania riaffermando la politica degli inceneritori, e non dà alcuna risposta a tutti quei cittadini abruzzesi, ben 6.000 ancora negli alberghi, che vogliono la rinascita delle loro città e dei loro centri storici".


16 febbraio 2010 - Spoleto City

QUESTA PROTEZIONE CIVILE NON CI PIACE
CONFERMATE LE MOBILITAZIONI DEL 18 FEBBRAIO
di RdB CUB

Ammesso che l'articolo sulla protezione civile S.p.A. venga definitivamente espunto dal decreto 195, il 18 febbraio saremo comunque davanti al Parlamento, per riaffermare con forza che, anche così com'è stata fino ad oggi, questa Protezione Civile non ci piace, perché non corrisponde alle esigenze del Paese e rappresenta un sistema opaco di gestione di ingentissime risorse pubbliche al di fuori del controllo democratico. Mentre l'Italia letteralmente si sbriciola, come purtroppo ancora oggi testimoniano le frane di Vibo Valentia e di Messina, la Protezione Civile si occupa dei più disparati grandi eventi che nulla hanno a che vedere con la necessaria prevenzione e le risposte alle calamità naturali e al dissesto idrogeologico del paese. Una Protezione Civile che rimane, oltretutto, con una dirigenza di vertice inalterata nonostante le pendenze giudiziarie a suo carico. Critichiamo il decreto 195 nel suo impianto in quanto, ad esempio, toglie risorse al Ministero dell'Ambiente per svolgere proprio la indispensabile funzione di monitoraggio e prevenzione ambientale e costituisce una struttura commissariale di cui non c'era nessuna necessità, se non forse quella di mettere in piedi un ennesimo apparato anch'esso con mani libere in nome delle emergenze. Questo decreto contiene poi uno scudo giudiziario, stabilisce aprioristicamente la fine della emergenza rifiuti in Campania riaffermando la politica degli inceneritori, e non dà alcuna risposta a tutti quei cittadini abruzzesi, ben 6.000 ancora negli alberghi, che vogliono la rinascita delle loro città e dei loro centri storici". La RdB Pubblico Impiego conferma le mobilitazioni del 18 febbraio, con le sue strutture dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, dell'Ambiente, della Ricerca, della Croce Rossa e con i comitati dei cittadini aquilani e di quelli campani, per chiedere che tutto il decreto venga ritirato e che Bertolaso dia le dimissioni.