RdB chiede provocatoriamente il ritiro dei Vigili del Fuoco da L'Aquila
In allegato la richiesta ufficiale
Come è noto, RdB si è fortemente battuta contro l'approvazione dell'intero Decreto Legge 195/2009, contrastando articoli come il 5-bis “disposizioni concernenti l'attività del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano” o l'articolo 17, che riguarda il dissesto idrogeologico, in quanto in termini di incolumità pubblica presentano delle forti lacune.
Tutte attività di soccorso tecnico urgente, in questo paese, avrebbero bisogno di risorse ben più ingenti di quelle sulle quali si può contare e di norme più stringenti, anziché della nomina di nuovi commissari straordinari con altrettanti apparati di gestione; creando nuove figure dirigenziali nel Ministero dell'ambiente, cui ora si affianca un ufficio di commissariato.
Non si comprende come possa coordinarsi con il resto della struttura ministeriale già competente in materia di difesa del suolo e di assetto dei bacini idrici; almeno che anche queste innovazioni diventano strumenti della Protezione Civile dei grandi eventi, per completare il sistema di gestione del nostro territorio.
Facendo passare tutto come un emergenze da gestire in deroga alle normative vigenti, compresa la sicurezza degli operatori impegnati a prestare soccorso.
In vario modo questa Organizzazione si è opposta a tutta una serie di articoli che riducono il CNVVF in una posizione sempre più secondario rispetto al soccorso tecnico urgente nel nostro paese: provvedimenti come questo ci emarginano dal nostro ruolo primario di colonna portante della Protezione Civile in Italia e nella nostra attività di prevenzione previsione e formazione della sicurezza sul territorio.
Pertanto chiediamo al Ministro, al fine di fugare ogni dubbio e perplessità, di esprimersi in merito al futuro del CNVVF; se le già scarse risorse economiche verranno ancora rese disponibili e per fare che cosa, oppure se si deve assistere ad una lenta agonia del Corpo magari a favore di altri settori di ultima generazione.
Alla luce di quanto sopra, nonché dopo le sconcertanti notizie rese pubbliche grazie ad una denuncia della RdB sul campo Base di Monticchio - L'Aquila, che pongono seri dubbi circa la possibilità di danni alla salute dei lavoratori del CNVVF, con la presente, chiediamo l'immediato ritiro di tutto il personale del Corpo oggi presente a L'Aquila.
D’altra parte questo Governo, con l'approvazione del DL 195 senza emendare l'articolo 5-bis, ha dato un chiaro ed inequivocabile segnale: quello di poter far a meno del CNVVF per gli interventi in montagna e sugli impianti di risalita, operazioni svolte fino ad oggi anche dal personale SAF dei Vigili del Fuoco, quegli stessi lavoratori che sono stati tanto applauditi nello svolgere i lavori in altezza sul nostro territorio ed in particolare per la messa in sicurezza di molti edifici in Abruzzo.
Ciò premesso, vista l'attenzione del Governo nei confronti del CNVVF e per quanto sopra evidenziato, si chiede che tutto il personale del Corpo, oggi ancora presente in Abruzzo, venga fatto rientrare alle proprie sedi di residenza e tutto il personale dei Comando ritorni al servizio ordinario, compreso quello dell’Aquila.
Tutte le notizie su sito RdB Vigili del Fuoco
.
Comunicato stampa del 24 febbraio 2010
VIGILI DEL FUOCO: PROVOCATORIA PROPOSTA RDB VVF, RITIRIAMOCI DAI LUOGHI DI EMERGENZA
Decreto 195 toglie risorse al Corpo Nazionale per darle ai vertici della Protezione Civile
Il decreto legge 195, approvato alla Camera ed ora di ritorno al Senato, sottrae le risorse destinate al Corpo nazionale V.V.F dal cosiddetto “decreto Abruzzo” (30 dicembre 2009), per destinarle ai vertici della Protezione Civile.
“Si tratta di 4,8 milioni di Euro con cui avremmo potuto assumere 200 colleghi”, commenta Antonio Jiritano, della Direzione Nazionale RdB Pubblico Impiego. “Certo, era soltanto una goccia nel mare dei 120 mila Vigili del Fuoco precari che su tutto il territorio nazionale vengono utilizzati con contratti volanti per tappare le varie emergenze. Ma almeno era qualcosa di concreto. Nello stesso decreto – prosegue Jiritano - si affidano compiti di soccorso e prevenzione in montagna ad associazioni di volontariato, così come, sempre in nome dell’emergenza, viene creata una struttura di natura dirigenziale per la tutela del patrimonio ambientale e artistico, quando a L'Aquila, ultima solo in ordine di tempo, il Corpo nazionale VV.F giornalmente si occupa del patrimonio ambientale e del recupero artistico attraverso i suoi settori di specializzazione”.
Aggiunge il dirigente RdB: “A Monticchio, presso L’Aquila, i Vigili del Fuoco hanno mangiato e dormito per mesi sopra una discarica di veleni, e l’unica risposta ricevuta è che dalle campionature, tutte eseguite dal Ministero dell’Interno, risulterebbe l’assenza di pericoli. Da parte di questo governo siamo passati dalle antinomie alle umiliazioni fino alle provocazioni - incalza Jiritano - e di fronte a tanta assurdità abbiamo chiesto formalmente al Ministro Maroni il ritiro immediato di tutti i Vigili del Fuoco impegnati nelle attività di emergenza sul territorio, ed in particolare a L'Aquila. Visto che vengono tolte risorse ad un settore operativo, che ha bisogno di mezzi e uomini, per darli ad una Protezione Civile, che continuerà ad occuparsi di grandi eventi come mega appalti edilizi, santificazioni e gare sportive per giunta con la trasparenza che ora viene messa in luce dalla magistratura, evidentemente siamo considerati inutili: lasciateci allora nei nostri comandi provinciali, dove abbiamo molto da fare”, conclude Jiritano.
.
24 febbraio 2010 - InAbruzzo
Vigili del fuoco vessati e umiliati
L’Aquila – Scrive Antonio Jiritano: "Il decreto legge 195, approvato alla Camera ed ora di ritorno al Senato, sottrae le risorse destinate al Corpo nazionale VV.F dal cosiddetto "decreto Abruzzo" (30 dicembre 2009), per destinarle ai vertici della Protezione Civile. Si tratta di 4,8 milioni di Euro con cui avremmo potuto assumere 200 colleghi, certo, era soltanto una goccia nel mare dei 120 mila Vigili del Fuoco precari che su tutto il territorio nazionale vengono utilizzati con contratti volanti per tappare le varie emergenze. Ma almeno era qualcosa di concreto. Nello stesso decreto si affidano compiti di soccorso e prevenzione in montagna ad associazioni di volontariato, così come, sempre in nome dell’emergenza, viene creata una struttura di natura dirigenziale per la tutela del patrimonio ambientale e artistico, quando a L’Aquila, ultima solo in ordine di tempo, il Corpo nazionale VV.F giornalmente si occupa del patrimonio ambientale e del recupero artistico attraverso i suoi settori di specializzazione. A Monticchio, presso L’Aquila, i Vigili del Fuoco hanno mangiato e dormito per mesi sopra una discarica di veleni, e l’unica risposta ricevuta è che dalle campionature, tutte eseguite dal Ministero dell’Interno, risulterebbe l’assenza di pericoli. Da parte di questo governo siamo passati dalle antinomie alle umiliazioni fino alle provocazioni e di fronte a tanta assurdità abbiamo chiesto formalmente al Ministro Maroni il ritiro immediato di tutti i Vigili del Fuoco impegnati nelle attività di emergenza sul territorio, ed in particolare a L’Aquila. Visto che vengono tolte risorse ad un settore operativo, che ha bisogno di mezzi e uomini, per darli ad una Protezione Civile, che continuerà ad occuparsi di grandi eventi come mega appalti edilizi, santificazioni e gare sportive per giunta con la trasparenza che ora viene messa in luce dalla magistratura, evidentemente siamo considerati inutili: lasciateci allora nei nostri comandi provinciali, dove abbiamo molto da fare". Si tratta di 4,8 milioni di Euro con cui avremmo potuto assumere 200 colleghi, certo, era soltanto una goccia nel mare dei 120 mila Vigili del Fuoco precari che su tutto il territorio nazionale vengono utilizzati con contratti volanti per tappare le varie emergenze. Ma almeno era qualcosa di concreto. Nello stesso decreto si affidano compiti di soccorso e prevenzione in montagna ad associazioni di volontariato, così come, sempre in nome dell’emergenza, viene creata una struttura di natura dirigenziale per la tutela del patrimonio ambientale e artistico, quando a L’Aquila, ultima solo in ordine di tempo, il Corpo nazionale VV.F giornalmente si occupa del patrimonio ambientale e del recupero artistico attraverso i suoi settori di specializzazione. A Monticchio, presso L’Aquila, i Vigili del Fuoco hanno mangiato e dormito per mesi sopra una discarica di veleni, e l’unica risposta ricevuta è che dalle campionature, tutte eseguite dal Ministero dell’Interno, risulterebbe l’assenza di pericoli. Da parte di questo governo siamo passati dalle antinomie alle umiliazioni fino alle provocazioni e di fronte a tanta assurdità abbiamo chiesto formalmente al Ministro Maroni il ritiro immediato di tutti i Vigili del Fuoco impegnati nelle attività di emergenza sul territorio, ed in particolare a L’Aquila. Visto che vengono tolte risorse ad un settore operativo, che ha bisogno di mezzi e uomini, per darli ad una Protezione Civile, che continuerà ad occuparsi di grandi eventi come mega appalti edilizi, santificazioni e gare sportive per giunta con la trasparenza che ora viene messa in luce dalla magistratura, evidentemente siamo considerati inutili: lasciateci allora nei nostri comandi provinciali, dove abbiamo molto da fare".
24 febbraio 2010 - Il Capoluogo
RdB Cub: Il Governo ci umilia, chiediamo ritiro immediato VVF da luoghi in emergenza
Roma, 24 feb - "Il decreto legge 195, approvato alla Camera ed ora di ritorno al Senato, sottrae le risorse destinate al Corpo nazionale VV.F dal cosiddetto "decreto Abruzzo" (30 dicembre 2009), per destinarle ai vertici della Protezione Civile." E' quanto si legge in un comunicato Rdb Cub. "Si tratta di 4,8 milioni di Euro - continua la nota - con cui avremmo potuto assumere 200 colleghi, certo, era soltanto una goccia nel mare dei 120 mila Vigili del Fuoco precari che su tutto il territorio nazionale vengono utilizzati con contratti volanti per tappare le varie emergenze. Ma almeno era qualcosa di concreto. Nello stesso decreto si affidano compiti di soccorso e prevenzione in montagna ad associazioni di volontariato, cose come, sempre in nome dell'emergenza, viene creata una struttura di natura dirigenziale per la tutela del patrimonio ambientale e artistico, quando a L'Aquila, ultima solo in ordine di tempo, il Corpo nazionale VV.F giornalmente si occupa del patrimonio ambientale e del recupero artistico attraverso i suoi settori di specializzazione. A Monticchio, presso L'Aquila, i Vigili del Fuoco hanno mangiato e dormito per mesi sopra una discarica di veleni, e l'unica risposta ricevuta c che dalle campionature, tutte eseguite dal Ministero dell'Interno, risulterebbe l'assenza di pericoli. Da parte di questo governo siamo passati dalle antinomie alle umiliazioni fino alle provocazioni e di fronte a tanta assurdità abbiamo chiesto formalmente al Ministro Maroni il ritiro immediato di tutti i Vigili del Fuoco impegnati nelle attivitr di emergenza sul territorio, ed in particolare a L'Aquila. Visto che vengono tolte risorse ad un settore operativo, che ha bisogno di mezzi e uomini, per darli ad una Protezione Civile, che continuerr ad occuparsi di grandi eventi come mega appalti edilizi, santificazioni e gare sportive per giunta con la trasparenza che ora viene messa in luce dalla magistratura, evidentemente siamo considerati inutili: lasciateci allora nei nostri comandi provinciali, dove abbiamo molto da fare. "
23 febbraio 2010 - Blitz quotidiano
Vigili del Fuoco: protesta sindacale, via il personale dall’Aquila
Secondo il sindacato di base della categoria, il decreto legge 195/2009 emargina i Vigili del fuoco dal ruolo di colonna portante della Protezione Civile in Italia e nell'attività di prevenzione e formazione della sicurezza sul territorio
I Vigili del Fuoco contestano apertamente il Dl Emergenze e minacciano una clamorosa protesta: tutti via da L’Aquila, dove il presidio dei pompieri è stato in prima fila durante i drammatici giorni del terremoto. L’iniziativa, inedita nelle forme e dalle preoccupanti conseguenze, suona come un’aperta sconfessione del provvedimento governativo, che emargina e avvilisce la categoria. Gli effetti sulla tenuta psicologica della popolazione sarebbero rovinosi. Un pezzo di Stato che abbandonasse i cittadini abruzzesi sarebbe un durissimo colpo alla mitografia della ricostruzione miracolosa della Protezione Civile. E dopo gli scandali di questi giorni un’ulteriore dimostrazione di una gestione delle emergenze tutt’altro che limpida e attenta, con gravi carenze organizzative e normative. L’immediato ritiro di tutto il personale del corpo dei Vigili del Fuoco presente all’Aquila è stato infatti richiesto da RdB-Cub, la rappresentanza sindacale di base e indipendente dei Vigili, per protestare contro il Decreto Legge 195/2009 (relativo alla fase post emergenziale in Abruzzo) che colloca il corpo «in una posizione sempre più secondaria rispetto al soccorso tecnico urgente». Il provvedimento, secondo il sindacato, emargina i Vigili del fuoco dal «ruolo primario di colonna portante della Protezione Civile in Italia e nell’attività di prevenzione, previsione e formazione della sicurezza sul territorio». Con il decreto in questione, il Governo, afferma RdB-Cub, «ha dato un chiaro e inequivocabile segnale: poter far a meno dei Vigili del Fuoco per gli interventi in montagna e sugli impianti di risalita, operazioni svolte finora anche dal personale Saf, speleo-alpino-fluviale, gli stessi lavoratori tanto applauditi nello svolgere lavori in altezza, in particolare per la messa in sicurezza di tanti edifici in Abruzzo» dopo il sisma del 2009. La richiesta del sindacato di far rientrare il personale nelle sedi di residenza, compreso quello dell’Aquila, per tornare al servizio ordinario, è stata indirizzata, secondo quanto riporta l’agenzia Ansa, al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e, tra gli altri, al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, al presidente della Provincia e al sindaco dell’Aquila, Stefania Pezzopane e Massimo Cialente, e al capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Antonio Gambardella.
23 febbraio 2010 - Il Capoluogo
Richiesto il ritiro del personale dei Vigili del Fuoco da L'Aquila
L'Aquila, 23 feb. - Come è noto, RdB si è fortemente battuta contro l'approvazione dell'intero Decreto Legge 195/2009, contrastando articoli come il 5-bis "disposizioni concernenti l'attività del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico del Club alpino italiano" o l'articolo 17, che riguarda il dissesto idrogeologico, in quanto in termini di incolumità pubblica presentano delle forti lacune. Tutte attività di soccorso tecnico urgente, in questo paese, avrebbe bisogno di risorse ben più ingenti di quelle sulle quali si può contare e di norme più stringenti, anziché della nomina di nuovi commissari straordinari con altrettanti apparati di gestione; creando nuove figure dirigenziali nel Ministero dell'ambiente, cui ora si affianca un ufficio di commissariato. Non si comprende come possa coordinarsi con il resto della struttura ministeriale già competente in materia di difesa del suolo e di assetto dei bacini idrici; almeno che anche queste innovazioni diventano strumenti della Protezione Civile dei grandi eventi, per completare il sistema di gestione del nostro territorio. Facendo passare tutto come un emergenze da gestire in deroga alle normative vigenti, compresa la sicurezza degli operatori impegnati a prestare soccorso. In vario modo questa Organizzazione si è opposta a tutta una serie di articoli che riducono il CNVVF in una posizione sempre più secondario rispetto al soccorso tecnico urgente nel nostro paese: provvedimenti come questo ci emarginano dal nostro ruolo primario di colonna portante della Protezione Civile in Italia e nella nostra attività di prevenzione previsione e formazione della sicurezza sul territorio . Pertanto chiediamo al Ministro, al fine di fugare ogni dubbio e perplessità, di esprimersi in merito al futuro del CNVVF; se le già scarse risorse economiche verranno ancora rese disponibili e per fare che cosa, oppure se si deve assistere ad una lenta agonia del Corpo magari a favore di altri settori di ultima generazione. Alla luce di quanto sopra, nonché dopo le sconcertanti notizie rese pubbliche grazie ad una denuncia della RdB sul campo Base di Monticchio - L'Aquila, che pongono seri dubbi circa la possibilità di danni alla salute dei lavoratori del CNVVF, con la presente, chiediamo l'immediato ritiro di tutto il personale del Corpo oggi presente a L'Aquila. D'altra parte questo Governo, con l'approvazione del DL 195 senza emendare l'articolo 5-bis, ha dato un chiaro ed inequivocabile segnale: quello di poter far a meno del CNVVF per gli interventi in montagna e sugli impianti di risalita, operazioni svolte fino ad oggi anche dal personale SAF dei Vigili del Fuoco, quegli stessi lavoratori che sono stati tanto applauditi nello svolgere i lavori in altezza sul nostro territorio ed in particolare per la messa in sicurezza di molti edifici in Abruzzo. Ciò premesso, vista l'attenzione del Governo nei confronti del CNVVF e per quanto sopra evidenziato, si chiede che tutto il personale del Corpo, oggi ancora presente in Abruzzo, venga fatto rientrare alle proprie sedi di residenza e tutto il personale dei Comando ritorni al servizio ordinario, compreso quello dell'Aquila. La richiesta è indirizzata al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e, tra gli altri, al presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, al presidente della Provincia e al sindaco dell’Aquila, Stefania Pezzopane e Massimo Cialente, e al capo del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, Antonio Gambardella.