"PARTITA CHIUSA FUORI IL TAV DALLA VAL SUSA"
Così recitava lo striscione sorretto dai vigili del fuoco che apriva lo spezzone dell’USB all’interno della manifestazione NO TAV del 23 marzo in Val Susa.
Al suo passaggio lo spezzone dei Vigili del Fuoco dell'Unione Sindacale di Base è stato spesso applaudito dagli altri manifestanti e tantissimi sono state le parole di solidarietà della gente comune, questi sono gli attestati migliori che ci riempiono il cuore e ci soddisfano maggiormente, altro che medaglie di cartone e croci di anzianità.
Da sempre contrari alla Tav e anche oggi in piazza con le nostre bandiere e i nostri indumenti da lavoro, fortemente convinti di questa lotta contro un’opera dannosa per la salute, inutile e spreco di denaro pubblico, soprattutto contrari alla militarizzazione dei territori e del Corpo Nazionale VV.F..
Non vogliamo essere usati per fare repressione come purtroppo hanno cercato di fare qui in Val Susa o come durante il G8 a Genova o per gli sfratti... Vogliamo occuparci della salvaguardia del territorio e protezione civile.
Per questo siamo qui oggi ed eravamo a Roma mesi fa per il “No Monti day” per ribadire che l’unica alta velocità che chiediamo ai politici, “stellari o smacchiatori”, è quella di un passaggio culturale nel rivedere la collocazione del CNVVF in un comparto consono alla specificità del lavoro e del ruolo sociale che svolgiamo da sempre che è quello naturale di una nuova e moderna Protezione Civile dove ci sono tutte le risorse possibili per rilanciare nel nostro Paese una politica di previsione e prevenzione che manca e che ad ogni calamità, ormai quotidiana, viene evidenziata, facendo così si risparmierebbero miliardi e miliardi di € e si creerebbero nuovi posti di lavoro.