P.A.: NELLE LINEE GUIDA DELLA RIFORMA DEL PUBBLICO IMPIEGO IL SUPERAMENTO PER LEGGE DELL'ARTICOLO 18

Si torna indietro anche rispetto a rapporto di lavoro e durata dei contratti

Nazionale -

“Dalle linee guida del Disegno di legge delega sulla riforma del lavoro pubblico, traspare un accanimento nei confronti dei dipendenti”, dichiara Giuliano Greggi della Direzione nazionale RdB-CUB P.I.. dopo l’incontro col Ministro Brunetta. “Si prevedono provvedimenti disciplinari che vanno fino al licenziamento anche se il processo a carico del dipendente non si è concluso, riservando alle amministrazioni la valutazione dell’eventuale reintegro o il risarcimento del danno. Nei fatti un superamento per legge nel Pubblico Impiego dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori”.

 

“Si fa poi marcia indietro rispetto ad una impostazione avviata dal Decreto legislativo 29 del ’93 e proseguita con il Testo unico sulla P.A (il D.lgv. 165 del 2001), che tendeva alla privatizzazione del rapporto di lavoro delegificando una serie di materie”, prosegue Greggi. “Così si torna a legiferare su questioni come i passaggi di livello o il riconoscimento degli incentivi, con la conseguenza che la risoluzione dei contenziosi  passerà dal giudice ordinario ai TAR, provocando quasi certamente la paralisi di questi ultimi. E se poi gli incentivi verranno riconosciuti in base alla produttività, nelle linee guida non c’è traccia di quali siano i criteri da prendere in considerazione per la misurazione della produttività stessa”.

 

“Un altro aspetto che ci vede fortemente critici – aggiunge Greggi – è la modifica della durata dei contratti, che verrà agganciata a decisioni assunte fra le organizzazioni degli imprenditori ed i sindacati del privato, scavalcando così i datori di lavoro pubblici (come gli Enti locali, o le Asl ecc.) e le Categorie, le cui esigenze possono non coincidere con quelle dell’imprenditore privato”, conclude il dirigente RdB-CUB P.I..

 

 


12 giugno 2008 - Il Manifesto

STATALI A RISCHIO L'ARTICOLO 18

La trattativa (se tale si può definire) sulla riforma della pubblica amministrazione prosegue nel tentativo di mantenere una difficile unità dei sindacati. Ieri le parti hanno incontrato il ministro Renato Brunetta che ha presentato loro un nuovo documento. Il confronto proseguirà martedì prossimo, quando Brunetta presenterà il ddl per la riforma della pubblica amministrazione, per sottoporlo al consiglio dei ministri il giorno successivo. Brunetta punta insomma a fare presto, e intende lasciare pochi e risicati margini alla contrattazione. Non solo: nel testo presentato da Brunetta, viene messo in discussione l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Lo nota Michele Gentile (Cgil), osservando come «il documento prevede che se al termine del procedimento penale il lavoratore viene assolto, non c'è nessun obbligo di reintegro da parte dell'amministrazione». Una bocciatura complessiva del documento arriva invece dalle Rdb-Cub.


11 giugno 2008 - Agi

STATALI: RDB CUB, IN RIFORMA BRUNETTA SUPERAMENTO ARTICOLO 18

(AGI) - Roma, 11 giu. - "Dalle linee guida del Disegno di legge delega sulla riforma del lavoro pubblico, traspare un accanimento nei confronti dei dipendenti". Lo dichiara Giuliano Greggi della direzione nazionale del Rdb-Cub Pubblico impiego, dopo l'incontro odierno tra i sindacati e i rappresentanti del ministero della Funzione pubblica. Nel caso in cui un dipendente pubblico sia sottoposto a processo penale, aggiunge Greggi, "si prevedono provvedimenti disciplinari che vanno fino al licenziamento anche se il processo non si e' concluso, riservando alle amministrazioni la valutazione dell'eventuale reintegro o il risarcimento del danno". Secondo l'Rdb-Cub, questo rappresenta, "nei fatti, un superamento per legge nel Pubblico impiego dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori". Nelle linee guida, "si fa poi marcia indietro rispetto ad una impostazione avviata dal Decreto legislativo 29 del '93 e proseguita con il Testo unico sulla P.A, che tendeva alla privatizzazione del rapporto di lavoro delegificando una serie di materie", prosegue Greggi. "Cosi' si torna a legiferare su questioni come i passaggi di livello o il riconoscimento degli incentivi, con la conseguenza che la risoluzione dei contenziosi passera' dal giudice ordinario ai Tar, provocando quasi certamente la paralisi di questi ultimi". Inoltre "nelle linee guida non c'e' traccia di quali siano i criteri da prendere in considerazione per la misurazione della produttivita'" in base alla quale dovrebbero essere distribuiti gli incentivi. "Un altro aspetto che ci vede fortemente critici - aggiunge Greggi - e' la modifica della durata dei contratti, che verra' agganciata a decisioni assunte fra le organizzazioni degli imprenditori ed i sindacati del privato, scavalcando cosi' i datori di lavoro pubblici (come gli Enti locali, o le Asl ecc.) e le Categorie, le cui esigenze possono non coincidere con quelle dell'imprenditore privato".


11 giugno 2008 - Adnkronos

STATALI: DA BRUNETTA DDL PRODUTTIVITA', LICENZIABILI CON GIUDIZIO PENDENTE
MARTEDI' NUOVO ROUND - AL CDM DEL 18 PRIMO BLOCCO INTERVENTI SU P.A.

Roma, 11 giu. - (Adnkronos) - Nuovo documento sul tavolo del confronto per la riforma della P.a: si tratta della bozza di delega al governo per ottimizzare la produttivita' del lavoro pubblico che il ministro della funzione pubblica, Renato Brunetta, ha presentato oggi ai sindacati. Sette i punti cardine della nuova strategia che , tra l'altro, mette a fuoco i criteri generali relativi alle sanzioni disciplinari e le responsabilita' del dipendente pubblico. L'obiettivo del governo, si legge nella bozza di ddl "e' potenziare il livello di efficienza degli uffici pubblici attraverso la lotta alla scarsa produttivita' e all'assenteismo": regole e sanzioni inderogabili dalla contrattazione collettiva. E tra le norme che saranno inserite in uno dei decreti legislativi previsti spunta anche la possibilita' di licenziare il 'fannullone' "in pendenza del procedimento penale" fatto salvo ovviamente l'obbligo al reintegro o al risarcimento del danno in caso di sentenza definitiva di assoluzione. Non solo. La delega conterra' l'elenco dettagliato delle infrazioni che, per la loro gravita', comportano il licenziamento mentre per le false attestazioni di presenza e per i certificati medici falsi scatteranno gli estremi di truffa aggravata e l'obbligo, per il lavoratore responsabile, di risarcire il danno patrimoniale e il danno all'immagine subito dall'amministrazione. Per quel che riguarda la dirigenza, invece, il progetto oltre ad una "revisione in senso meritocrativo della disciplina dell'accesso alla dirigenza" e a stabilire criteri trasparenti per "il conferimento, rinnovo o revoca" degli incarichi, prevede anche "la sospensione dell'indennita' di risultato" per quelle amministrazioni che non abbiano provveduto all'adozione dei sistemi di valutazione dei risultati coerenti con la delega. Martedi' prossimo ci sara' un nuovo round tra governo e sindacati mentre, come annunciato dal ministro Brunetta, un primo blocco di interventi per la riforma della Pa sara' portato al Cdm del 18 maggio nel quale dovrebbe essere varata la manovra di stabilizzazione deficit-pil. Ma i sindacati hanno accolto con un po' di freddezza questo nuova bozza. "Giudizio sospeso" da parte della Cisl che pero' ribadisce la disponibilita' al confronto. "Piu' che un documento mi pare un indice di cose da fare che per l'80% sono gia' regolamentate dai contratti", dice il segretario confederale Gianni Baratta. "Si tratta dunque di preparare per martedi' una classificazione delle cose che gia' sono operative contrattualmente e di capire come vorrebbe cambiarle. E lo faremo nel piu' breve tempo possibile perche' non vogliamo dare alibi a nessuno", aggiunge. Giudizio sospeso anche dall'Ugl. ''Siamo in fervente attesa di ulteriori particolari da parte del ministro Brunetta. Quando avremo la possibilita' di scendere maggiormente nei particolari potremo esprimere un giudizio di merito motivato'', dicono il segretario confederale, Fulvio Depolo, e il segretario nazionale Ministeri, Paola Saraceni che ribadiscono come al tavolo si debba anche parlare di "individuazione delle risorse per il rinnovo del contratto di lavoro perche' non si possono fare le nozze con i fichi secchi''.''Anche per noi e' giusto parlare di efficienza della pubblica amministrazione ma bisogna stare attenti al serpente che si mangia la coda. Lo Stato con le privatizzazioni ha svuotato di mansioni e di funzioni i dipendenti pubblici. Bisogna sempre ricordare questo problema prima di bollare i lavoratori pubblici come fannulloni o iniziare a combattere gli sprechi dello Stato'', concludono. Bocciano la bozza, invece, gli Rdb-Cub. "Si prevedono provvedimenti disciplinari che vanno fino al licenziamento anche se il processo a carico del dipendente non si e' concluso, riservando alle amministrazioni la valutazione dell'eventuale reintegro o il risarcimento del danno. Nei fatti un superamento per legge nel Pubblico Impiego dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori'', tuona Giuliano Greggi della Direzione nazionale RdB-CUB P.I. secondo il quale i governo "si torna indietro anche rispetto a rapporto di lavoro e durata dei contratti".