P.A.: MADIA NEGA BLOCCO CONTRATTI FINO AL 2020. USB, ALLORA IL GOVERNO STANZI LE RISORSE

Recuperare 220 miliardi da evasione e corruzione

Nazionale -

A seguito del blitz  dell’USB Pubblico Impiego, che questa mattina a Roma è intervenuto a sorpresa all’inaugurazione del “Forum P.A.” per contestare l’annunciata riforma del settore pubblico, il ministro Madia ha aperto il suo discorso al convegno del Forum stesso rispondendo alle critiche dell’USB.

 

Il ministro  della Funzione Pubblica ha negato che il Def blocchi i contratti fino al 2020, affermando che il vero problema è dove trovare le risorse per il rinnovo.

A questo proposito, l’USB P.I. ricorda al ministro quanto contenuto nel Def 2014, sezione seconda, pag. 34, Previsioni, dove per il periodo 2015-2020 è prevista la sola indennità di vacanza contrattuale a partire dal 2018.

 

l’USB P.I. ribadisce che il rinnovo dei contratti è un diritto e non può essere sottoposto a nessun ricatto né a forme di “collaborazionismo sindacale”.  Diversamente da Cgil Cisl Uil, che secondo lo stesso ministro si sono prestate ad individuare dove operare i tagli,  l’USB sottolinea che sulla P.A. bisogna tornare ad investire e che esistono ben 220 miliardi annui, fra evasione fiscale e corruzione, da andare a recuperare. L’USB invita pertanto il governo ad assumere un adeguato numero di personale per attuare una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva ed un vero contrasto alla corruzione, senza effettuare ulteriori tagli ai servizi pubblici.

 

L’USB contesta inoltre la farsa degli 80 euro spacciati come rinnovo contrattuale, che peraltro saranno percepiti da una ridotta platea di lavoratori del pubblico impiego; chiede un piano per la stabilizzazione dei 250mila precari, lo sblocco del turn-over e una profonda revisione delle norme sui pensionamenti, a cominciare dall’abrogazione della riforma Fornero, anche per assicurare in futuro pensioni dignitose a tutti.

 

In merito alla riforma della pubblica amministrazione, l’USB P.I. conferma la sfida lanciata questa mattina al ministro dal palco del “Forum P.A.”: un confronto pubblico nel merito dei 44 punti del testo che, secondo l’USB, non migliora il funzionamento della P.A. e riduce i servizi alla cittadinanza.

Da questa giornata esce ancora più rafforzata l’esigenza dello sciopero generale del pubblico impiego e dei dipendenti delle aziende private che operano nel settore pubblico, proclamato dall’USB per il 19 giugno prossimo.

 

 

 

 

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di seguito, le dichiarazioni del ministro Madia nel resoconto della redazione del Forum PA:

Il ministro Madia al convegno inaugurale di FORUM PA 2014: "Dalla riforma nuove risorse per sbloccare i contratti"

Nel Documento di Economia e Finanza non figura alcun blocco dei contratti della Pubblica Amministrazione fino al 2020, mentre i 44 punti della riforma della PA non prevedono alcun taglio agli investimenti e alle risorse. Marianna Madia, Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, ha partecipato al convegno inaugurale della 25esima edizione di FORUM PA, dal titolo “Quale PA per un'Italia più semplice e più giusta?”. E replicando alle richieste dei lavoratori dell’Usb ha sottolineato che “è un’ingiustizia che i contratti siano bloccati dal 2009. Ci sono altre ingiustizie nel nostro paese e nella nostra Pubblica Amministrazione. È ingiusto che ci siano tante ragazze e ragazzi, vincitori di concorso, non assunti. Ed è una grandissima ingiustizia quella dei tantissimi precari che ci sono nella PA”. Secondo il ministro per troppi anni nella nostra Pubblica Amministrazione “non ci sono stati canali sani di accesso” ma tutti questi “non sono problemi che si risolvono in un attimo. Ma cerchiamo ogni giorno soluzioni concrete”. Al momento i contratti della pubblica amministrazione sono bloccati fino al 2014 ma con la riforma “sarà possibile reperire nuove risorse attraverso efficienza ed efficacia dello Stato”.

Sulla questione del ricambio generazionale nel pubblico impiego, per il ministro “dobbiamo decidere che nella PA non si può rimanere a lavorare oltre l'età della pensione”; anche perché, dai alla mano, secondo le stime da qui al 2018 circa 10-13mila persone rimarranno nella PA  oltre l'età della pensione: “Quello che cerchiamo è la collaborazione tra generazioni, e non si tratta di uscite traumatiche ma chiediamo generosità. Ci sono amministrazioni che hanno bisogno di competenze, pensiamo alla digitalizzazione, che oggi non hanno al loro interno”. D’altronde “non c'è alcuna proposta di mobilità coatta e forzosa” per gli statali, ma solo la volontà “di far funzionare la mobilità volontaria”. Del resto “nelle oltre 33mila email arrivate dai lavoratori pubblici c'è forte la richiesta di essere al posto giusto per il tempo giusto”. Quanto alla possibilità di trovare risorse ha spiegato che con una “PA più efficace è possibile recuperare risorse per sbloccare i contratti, facendo quindi una riforma fatta bene e veloce”.

Nel corso del convegno, Marianna Madia ha risposto in diretta alle sollecitazioni portate da esponenti del mondo imprenditoriale, delle amministrazioni pubbliche, delle organizzazioni della cittadinanza organizzata e dell’innovazione sociale. Ciascun breve intervento ha interpretato una parola chiave della PA che vogliamo: abilitante, collaborativa, inclusiva, aperta al nuovo, responsabile, attenta alle persone, agile, reticolare, veloce, sicura ed efficace, trasparente e integrata. Tutte insieme, le parole hanno composto un tag cloud che accompagnerà i lavori nei tre giorni del FORUM PA 2014.