USB A MADIA: SE E' UN'INGIUSTIZIA STANZIATE LE RISORSE PER I CONTRATTI!

In allegato il volantino

Nazionale -

Il rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici, scaduto nell’ormai lontano 2009, è ritornato nell’agenda del Governo. E ci è ritornato grazie alla mobilitazione della USB che, dalle manifestazioni nelle piazze italiane del 14 maggio all’ incursione al Forum della P.A. di martedì scorso, passando per le centinaia di assemblee e di iniziative nei posti di lavoro, non ha mai smesso di pretendere la riapertura del contratto, non solo della parte normativa, come vorrebbero per esempio cgil cisl e uil , ma anche e soprattutto di quella economica. Quella stessa USB che ha rifiutato categoricamente l’assioma che voleva che gli 80 euro di Renzi, arrivati giusti in concomitanza con il voto europeo, sostituissero il rinnovo contrattuale. Anche perché, ed è facilmente dimostrabile, quegli 80 euro, insufficienti rispetto alla perdita che ciascuno di noi ha dovuto subire dal 2009 ad oggi, sono arrivati, e non sempre nella loro interezza, solo ad una parte marginale di lavoratori pubblici, che si aggira intorno al 10%-15%.

Il ministro Madia in risposta alla contestazione fatta da USB al Forum della P.A. ha affermato che i contratti sono sì bloccati, ma solo fino al 2014. L’abbiamo smentita, ancora una volta, dopo averlo fatto nel corso dell’incontro al Ministero della Funzione Pubblica. Nel DEF lo stanziamento è previsto per la sola vacanza contrattuale, a significare che, dal momento che non ci sono risorse-gli stimati 7 miliardi necessari al rinnovo contrattuale-, quello che ci possiamo aspettare sono solo i circa 10 euro medi procapite che scattano proprio in assenza di rinnovo. Non bisogna essere esperti di economia o di finanza per comprendere questo semplice meccanismo. E del resto lo stesso ministro ha precisato che “le risorse per sbloccare i contratti arriveranno dalla riforma della P.A.”. Quindi a tutt’oggi non ci sono, e se mai ci saranno, secondo le intenzioni del Governo, saranno frutto dei risparmi e dei tagli di spesa fatti a scapito dei diritti e dei salari dei lavoratori del pubblico impiego e dei servizi.

Ma il Ministro Madia è stata costretta a definire il mancato rinnovo dei contratti “una grave ingiustizia”. E allora sfidiamo il Ministro proprio su questo terreno: la grave ingiustizia si può sanare solo se verrà riaperta immediatamente la contrattazione mettendo sul piatto risorse certe per colmare la perdita del potere d’acquisto che le retribuzioni dei lavoratori pubblici hanno dovuto subire negli ultimi anni. E le risorse vanno cercate a partire da una seria lotta all’evasione fiscale e contributiva e alla corruzione. Nessuno si sogni, cgil cisl e uil in testa, di riaprire la contrattazione solo per la parte normativa: noi non lo permetteremo!

Siamo stati capaci di pretendere che si parlasse di nuovo dei contratti, tema che per molti, a partire dal Governo, sembrava quasi appartenere ad un tempo preistorico.

Adesso dobbiamo continuare a lottare con determinazione:

19 GIUGNO SCIOPERO GENERALE DEL PUBBLICO IMPIEGO
CONTRATTO SUBITO!