Miracolo di Natale: l'emergenza abitativa non esiste
Cancellata col decreto Milleproroghe la proroga degli sfratti e ignorata la richiesta di moratoria
Per il Governo la questione casa risulta talmente marginale da “dimenticare” nel Milleproroghe la reiterazione della tutela negli sfratti per le cosiddette categorie protette. La coperta che era già corta viene tolta definitivamente e migliaia di nuclei familiari vengono lasciati alle prese con i provvedimenti di rilascio, oltre 9000 solo a Roma nel 2010.
I movimenti per il diritto all’abitare e l’inquilinato colpito dalle dismissioni hanno chiesto ripetutamente una moratoria generalizzata, che coprisse anche gli sfratti per morosità (6000 a Roma quest’anno), e anche il sindaco Alemanno e la governatrice Polverini si erano espressi in questa direzione. L’assessore Antoniozzi che ha incontrato il sottosegretario Mantovani si era spinto addirittura a sposare le tesi dei movimenti sottolineando il fatto: “che quando il diavolo e l’acqua santa dicono le stesse cose il problema è serio”.
Se aggiungiamo le difficoltà in cui versano coloro che non riescono a pagare i mutui e sono a rischio pignoramento (4465 nel Lazio, 1865 nella capitale), il quadro è più che fosco.
Eppure non si investe più un soldo nell’edilizia residenziale pubblica e si continua a filosofeggiare intorno all’housing sociale e alle nuove proposte edilizie regionali. La sensazione forte è che si voglia approfondire talmente l’emergenza da poter giustificare ogni scempio immobiliare e una nuova forte cementificazione, da sostenere con le necessità di far ripartire il comparto edilizio e dare risposte abitative a soggetti solvibili ma non più in grado di sopportare i costi attuali degli affitti e dei mutui.
Anche l’ottava commissione della camera che ieri ha approvato all’unanimità una risoluzione sul tema in oggetto, fa un passo indietro sulla moratoria, perfettamente in linea con i voleri del governo Berlusconi.
È chiaro che il partito dei costruttori è molto forte, da oggi vanta un nuovo amico con l’arrivo di Smedile, e la rendita fondiaria sta organizzandosi per un’operazione in grande stile a partire dalle leggi regionali in approvazione o approvate, in perfetto assetto bipartisan. Contro questo potentato, di cui sono parte anche gli Enti privatizzati, non si può mollare.
Rilanciamo da subito la necessità di una moratoria su sfratti, sgomberi, insolvenze, pignoramenti, vendite a terzi degli alloggi in dismissione e/o cartolarizzati. Come movimenti e come sindacati degli inquilini dobbiamo rigettare questa logica che cancellando bonus per gli affitti e tutele lascia tutti e tutte in balìa di un mercato drogato e imbarbarito. Ci sono migliaia di alloggi vuoti, di aree ed edifici da recuperare, di strutture da destinare al riuso in funzione dell’emergenza casa come le caserme o altro patrimonio demaniale.
Fermiamo il consumo di suolo e usiamo ciò che già è costruito, a partire dal patrimonio degli Enti.