Il disegno del Governo sugli Enti previdenziali: lo sfascio del sistema previdenziale pubblico

Roma -

Dopo le esternazioni iniziate durante l'estate e proseguite fino a pochi giorni fa sulla nascita dell'INPU, oggi la tesi che sembra prevalere in tutte le componenti governative, compresa la cosiddetta sinistra "radicale" (SIC!), è quella dell'unificazione di tutti gli Enti previdenziali. Non solo Inps ed Inpdap quindi, ma anche Inail, Enpals, Ipost, Ipsema... Il Governo sembra ipotizzare la creazione di un "mega Ente" previdenziale, ai fini di una ipotetica razionalizzazione che dovrebbe consentire il risparmio quantificato in quasi 2 miliardi di euro l'anno, senza peraltro che vengano evidenziate le modalità da adottare per il raggiungimento di tale obiettivo.
Siamo di fronte ad un' ipotesi di cui si viene a conoscenza solo attraverso la lettura di articoli di giornale, anche in contraddizione tra di loro, ma che immediatamente provoca la ferma contrarietà della RdB CUB Pubblico Impiego sul piano sia dei contenuti che del metodo.
Sul piano dei contenuti la contrarietà non nasce da un’ arroccata difesa dell'esistente, ma dalla consapevolezza che in 30 anni non si sono mai affrontate le vere problematiche in tema di pensioni: la questione strutturale della separazione netta tra assistenza e previdenza e la lotta all’evasione contributiva che ha ormai raggiunto livelli inaccettabili.
Operazioni come quelle propagandate sulle pagine dei giornali rispetto al nuovo assetto degli Enti previdenziali risultano solo strumentali a quella che è la vera finalità di questo come dei precedenti Governi che, a partire dai primi anni '90, hanno perseguito con costanza il vero obiettivo politico di smantellamento della previdenza pubblica: affossare definitivamente, anche attraverso lo scippo del TFR, il sistema pensionistico pubblico in favore dei fondi pensione privati. Obiettivo quindi che non nasce dalla pretesa insostenibilità del sistema pensionistico, ma è rivolto esclusivamente agli interessi del capitale finanziario e cioè di banche, assicurazioni e mercato azionario.
La creazione di un "mega Ente" può produrre infatti razionalizzazione e risparmio esclusivamente attraverso lo svuotamento progressivo delle funzioni degli Enti e attraverso il conseguente taglio del personale con la sua inevitabile messa in mobilità coatta, in ossequio ai principi dettati dal memorandum sul lavoro pubblico sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. Senza contare che è difficilmente comprensibile, se non letto in maniera funzionale ad un disegno di smantellamento complessivo dello stato sociale, l’idea di accorpare un Ente come l’Inail, che ha una sua peculiarità assicurativa, ad Enti di natura prettamente previdenziale. Sull’ipotesi di passaggio dal sistema a capitalizzazione a quello a ripartizione all’interno dell’Inail inoltre, riteniamo che la questione non possa essere liquidata in poche battute, ma che meriti approfondimenti tali da scongiurare lo stravolgimento della natura dell’Ente, al solo fine di mettere le mani sulle sue risorse finanziarie.
La RdB CUB ha sempre evidenziato la sua posizione sul riassetto degli Enti previdenziali: la vera razionalizzazione passa attraverso lo smantellamento del sistema clientelare delle poltrone, alimentato costantemente dalla concertazione di Cgil, Cisl e Uil, a partire dallo scioglimento di una miriade di Enti minori che rappresentano solo gli interessi corporativi di potenti lobby.
Sul piano del metodo registriamo ancora una volta il ripetersi di una modalità che questo Governo ha adottato sin dal suo nascere. Il confronto su tematiche di questa portata non passa per tutte le OO.SS. con le stesse modalità, visto che alcune apprendono notizie solo attraverso la lettura dei quotidiani, in barba alle più elementari regole di una democrazia tanto decantata ma difficilmente praticata.
E’ del tutto evidente che la risposta della RdB CUB Pubblico Impiego a questa forma di attacco del sistema previdenziale pubblico sarà una risposta ferma e decisa anche a partire dall’avvio della campagna contro lo scippo del TFR. Nei prossimi giorni verranno decise tutte le ulteriori iniziative che verranno messe in campo per impedire l’ennesimo scempio a danno dei lavoratori, questa volta messo in atto da un Governo di centro-sinistra.