Ci rubano l'acqua -12 novembre, Presidio a Roma-
In allegato il volantino
Il 5 novembre il Senato ha votato la conversione in legge del decreto 135/09 con il quale si è sancito che i servizi pubblici locali sono di rilevanza economica, come il gas, i trasporti e soprattutto l’acqua.
Questo vuol dire che l’affidamento di questi servizi avverrà solo attraverso gara pubblica, vuol dire che i comuni non possono detenere più del 30% del capitale societario e che per averlo dovranno mettere a gara le azioni di cui oggi sono già proprietari per poi, magari attraverso prestiti bancari, cercare di riprendersele.
Follia totale!!!!
Quindi questo Governo ha deciso che si può generare profitto anche dal servizio idrico, che il consenso mondiale ha definito ESSENZIALE.
Non dimentichiamoci di dire che unitamente alla maggioranza di questo Governo buona parte dell’opposizione ha votato a favore.
I numeri parlano da soli.
Quali danni provocherà quest’ulteriore sferzata di privatizzazione dell’acqua dopo quella già messa in moto dal governo Amato nel 1994?
Partendo dal concetto che il privato deve fare profitti e che i profitti si fanno a discapito degli investimenti, riducendo il costo del lavoro e alzando le tariffe, i dati dicono che dal 1994 al 2005 sono stati utilizzati 700 milioni di euro come investimenti sulla rete idrica a fronte dei 2 miliardi di euro investiti nei 10 anni precedenti.
Quasi il 50% degli investimenti previsti nel 2008 non è stato ancora realizzato. Le tariffe aumentano in modo esponenziale, anche fino al 300% (vedi Arezzo e Latina).
Se fino ad oggi, in questo settore, si è riusciti a contenere i livelli occupazionali , con questa ulteriore privatizzazione inizierà, come già successo nel settore elettrico e delle telecomunicazioni, un massiccio intervento a suon di mobilità, esodi agevolati, prepensionamenti e qualsiasi altra forma di licenziamento.
Ora il tutto dovrà passare attraverso il voto alla Camera. E se lì non ci saranno variazioni sostanziali, possiamo sicuramente affermare che verrà calpestata definitivamente ogni forma di democrazia locale.
Sono i Consigli Comunali che devono stabilire se un servizio pubblico locale ha oppure no rilevanza economica e questo lo hanno stabilito anche dei giuristi e la Corte dei Conti della Lombardia, ma tutti sappiamo come questo Governo soffra di elevate forme di allergia a tutto ciò che lo contraddica.
Decine e decine di Comuni hanno già inserito nei loro statuti la dichiarazione che l’acqua è un bene privo di rilevanza economica.
A Parigi a partire dal prossimo gennaio, la produzione, il trattamento e la distribuzione dell’acqua verranno affidati ad una società pubblica, la municipalizzata Eau de Paris, estromettendo così Suez e Veolia due dei maggiori colossi multinazionali privati.
Mobilitiamoci per impedire la conversione in legge di questo decreto taglia democrazia.