Bologna. Lavoratori in lotta, noi la crisi non la paghiamo
Oggi è toccato agli autoferrotranvieri di Bologna scendere in sciopero in manifestazione per le vie della città.
Una manifestazione che, nonostante le forze dell’ordine schierate dalla giunta comunale contro i lavoratori, è riuscita ad entrare a palazzo comunale (la casa di tutti i cittadini) per contestare sonoramente chi vuole far pagare a loro la crisi con un taglio del salario pari a circa 600 euro procapite.
Nel prendere atto dell’impegno del sindaco Cofferati a far aprire un ulteriore tavolo di contrattazione con il presidente di ATC, siamo a dichiarare che per noi la mobilitazione continuerà fino a quando non sarà riconsegnato il milione e mezzo mancante al quale vanno aggiunte le risorse per il nuovo contratto.
La mobilitazione continuerà anche contro i progetti di scorporo del settore della sosta che rende più precario il futuro a chi ci lavora.
Martedì 25 novembre sarà la volta dell’aeroporto Marconi: i lavoratori incroceranno le braccia contro il piano industriale, quello della Gualtieri e di Cofferati, che ha già prodotto un decremento del traffico e i cui costi vogliono come sempre scaricarlo sui lavoratori.
Uno sciopero quello degli aeroportuali in solidarietà e sostegno ai lavoratori di Alitalia, vittime degli accordi C.A.I., CGIL, CISL, UGL.
Uno sciopero che rivendica i più elementari diritti sindacali per RdB/CUB che nonostante l’altissimo numero di iscritti non può nemmeno fare le assemblee o confrontarsi con l’azienda a causa soprattutto della stupida rigidità e inutile arroganza del responsabile delle relazioni sindacali.
Il 5 dicembre sciopereranno le 112 lavoratrici precarie storiche degli asili nido che la giunta comunale vuole licenziare scaricando su di loro parte del buco di bilancio creato dai tagli del governo Berlusconi.
Il 5 dicembre sciopereranno anche i lavoratori dell’ente provincia di Bologna contro la giunta Draghetti che vuole decurtare il 50% del loro salario accessorio e licenziare i lavoratori precari.
Sempre il 5 dicembre sciopereranno i lavoratori di Altercoop, che rivendicano un lavoro garantito e una parità di trattamento con i dipendenti comunali.
Queste scioperi seguono un unico filo conduttore:
quello di chi lotta contro chi vuole fargli pagare i costi della crisi.
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21 novembre 2008 - Dire
Lavoratori Atc irrompono in Comune, polizia e tensione
A Bologna quasi rissa in aula tra Monteventi (Prc) e Carella (Fi)
BOLOGNA- Uno sciopero riuscito, con quasi il 98% di adesioni, e il centro storico bloccato. Ma anche una mattinata difficile in Comune, coi lavoratori Atc che hanno fatto irruzione in aula durante il question time del consiglio comunale. Il seguito è stato inevitabilmente convulso: il parapiglia con i vigili, l'arrivo della polizia a Palazzo d'Accursio, la lite a distanza con Sergio Cofferati. Ma soprattutto la rissa fisica sfiorata tra l'indipendente Prc Valerio Monteventi e il capogruppo di Forza Italia Daniele Carella, divisi più del solito sulle ragioni dei lavoratori e sulla loro scelta di venire in Comune. Dai banchi del centrodestra è partito un "basta coi comunisti" (di Patrizio Gattuso, Pdl), rincarato da un "siete in via d'estinzione" (di Lorenzo Tomassini, sempre Pdl) che ha fatto scattare Monteventi fuori dai banchi. Carella è uscito dal suo e lo ha affrontato, sembra con intenzioni da paciere. Provvidenziale ad evitare il peggio il vicepresidente dell'aula Paolo Foschini (Fi), che si è frapposto tra i due coadiuvato da Emilio Lonardo (Pd) e Guanluca Galletti (Udc). Non senza qualche difficoltà: la gazzarra ha tardato a lungo a spegnersi. Monteventi assicurava: "Sono tranquillo, sono tranquillo". Poi però è tornato alla carica gridando "Fascisti del c..." verso i banchi del centrodestra. E Carella, di rimando: "Le minacce fisiche non me le fai". Tutto si è calmato quando il presidente della commissione, Gianguido Naldi (Sd), ha minacciato di interrompere la commissione.La mattinata era cominciata come da prammatica col blocco delle vie d'accesso al centro storico di un migliaio scarso di lavoratori Atc, in lotta per il rinnovo del contratto integrativo. "Siamo pronti ad ogni lotta, il contratto non si tocca", "Zamboni e Venturi, il gatto e la volpe" scandivano in corteo lungo via Indipendenza i militanti delle sette sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sdl, Faisal Cisal, Rdb) dell'azienda pubblica dei trasporti. Poi la scelta di andare in Comune. L'interruzione della seduta di commissione con gli osti del Pratello e il sindaco. L'arrivo nell'aula del consiglio comunale che ha fatto salire allo zenith la tensione e fatto letteralmente infuriare Sergio Cofferati. "Dovete rispettare i luoghi e le persone. Fuori di qui". Immediata l'accusa dei sindacati, in testa Rdb: "chiamano la polizia e non ricevono i lavoratori in sciopero". Pronta replica del delegato del sindaco alle relazioni sindacali Valerio Montalto: "Cofferati era impegnato in commissione, Zamboni è all'estero. Sono pronto a riceverli da ieri". Poi lo stesso Cofferati, a fine mattinata, ha dato il fischio finale alla diatriba. "Vi ricevo, un rappresentante per ogni sigla".
ATC BOLOGNA. CC, PM E DIGOS BLINDANO PALAZZO D'ACCURSIO
LONARDO (PD) CONTRO "ESTREMA SINISTRA"- RDB: GRAVE PS IN COMUNE
(DIRE) Bologna, 21 nov. - E' un Palazzo d'Accursio blindato quello che ospita la trattativa tra il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, e i sindacati dei dipendenti di Atc. Subito dopo l'irruzione in Consiglio comunale dei manifestanti, le forze dell'ordine sono intervenute a presidiare ogni accesso. A Palazzo sono cosi' schierati carabinieri, polizia municipale e Digos. La sala d'Ercole e' occupata interamente dai lavoratori Atc, ma la porta di ingresso al Consiglio comunale, dopo l'irruzione dei manifestanti, e' stata chiusa. Chiuse e presidiate anche la porta dell'anticamera e quella di ingresso alla Manica lunga. Persino gli invitati a un matrimonio che si stava celebrando in mattinata in sala Rossa, spaventati, sono stati fatti uscire dalla scala che di solito utilizza il sindaco. Nel frattempo il Pd interviene sull'irruzione dei lavoratori Atc in Consiglio comunale e ricalca la linea gia' espressa da Cofferati. "Questo Consiglio comunale- afferma Emilio Lonardo, consigliere e membro dell'esecutivo dei democratici di Bologna- non puo' essere interrotto ogni volta che qualcuno vuole e non puo' essere oggetto di provocazioni gratuite e organizzate. L'estrema sinistra- punta il dito Lonardo- sta scientamente provocando un aumento della tensione politica e sociale, che puo' produrre danni gravissimi alla citta'". Il riferimento e' alla rissa avvenuta questa mattina in Consiglio che ha visto scontrarsi Valerio Monteventi, indipendente del Prc, con il capogruppo di Forza Italia Daniela Carella. La situazione a Palazzo ora e' comunque tranquilla. Se i democratici puntano il dito contro "l'estrema sinistra" il sindacato Rdb attacca Cofferati, Zamboni e la scelta di chiamare la polizia a palazzo. In un comunicato il segretario Massimo Betti definisce "Gravissima la situazione determinata dall'assessore Zamboni e dal sindaco Cofferati che hanno deciso di utilizzare pesantemente la polizia per cercare di impedire ai lavoratori Atc di entrare a Palazzo d'Accursio, casa loro come di tutti i cittadini. E' questa la risposta di una giunta che si prepara ad operare tagli ai servizi e che manda la polizia invece di ricevere i lavoratori in lotta".
ATC BOLOGNA. CONTRATTO, CENTRO STORICO IN TILT PER SCIOPERO
"SUTTI, FUORI LA 'PILLA'"- ZAMBONI-VENTURI? "IL GATTO E LA VOLPE"
(DIRE) Bologna, 21 nov. - "Siamo pronti ad ogni lotta, il contratto non si tocca", e' uno degli slogan scanditi dagli oltre 800 lavoratori dell'Atc di Bologna che stanno sfilando in corteo lungo via Indipendenza in occasione dello sciopero di oggi, convocato dalle sette sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sdl, Faisal Cisal, Rdb) per il mancato rinnovo del contratto aziendale. In testa al lungo serpentone svettano le gigantografie dell'assessore comunale alla Mobilita', Maurizio Zamboni (ribattezzato "il gatto"), del vice presidente della Provincia, Giacomo Venturi ("la volpe") e del presidente di Atc Francesco Sutti ("tira fuori la pilla"). E' difficile la circolazione nel centro cittadino, via Indipendenza e' chiusa al traffico, per il passaggio del corteo. I lavoratori si sono mossi dai tre depositi per ricongiungersi e sfilare in direzione di piazza Nettuno. I sindacati calcolano un'adesione altissima allo sciopero. "Hanno superato il 98% dei lavoratori" fa sapere il segretario della Filt-Cgil Maurizio Lunghi. "Stiamo scaldando i motori-avverte- perche' se l'azienda non ci convoca faremo altre iniziative in corrispondenza del Motor Show. Mi auguro pero' che gli enti proprietari riaprano il tavolo". Al centro della mobilitazione il mancato rinnovo del contratto aziendale, scaduto alla fine del 2007, il taglio del premio di 560 euro all'anno previsto da un accordo del 2004 messo in discussione da Comune e Provincia (l'Atc perderebbe un contributo di 1,5 milione di euro) e lo scorporo della gestione della sosta previsto dal progetto di fusione con Acft Ferrara. "Abbiamo chiesto un incontro e speriamo di essere convocati in Comune, ormai la tensione e' forte tra i lavoratori", spiega Gianluca Nieri segretario regionale della Uil Trasporti. Una manifestazione cosi' non c'e' mai stata nella storia di Atc- commenta Giuseppe D'Ambrosio segretario di Sdl- il problema non e' solo il contratto aziendale, ma c'e' anche la minaccia da parte del presidente Sutti di portarci via dal prossimo anno i 560 euro previsti dall'accordo del 2004". D'Ambrosio sottolinea che i lavoratori di Atc "non chiedono aumenti salariali, ma di mantenere cio' che abbiamo: i bolognesi che oggi sono rimasti a piedi lo devono sapere". Per Claudia Stefanelli della Fit-Cisl "questa manifestazione sta ad indicare a che livello e' arrivato il malcontento". E', aggiunge, "indecente che per il rinnovo dell'integrativo si debba arrivare a tanto in un'azienda con il bilancio in utile".
ATC BOLOGNA.COFFERATI: FERRARA E CONTRATTO, PARLERÒ A SUTTI
"MA I SINDACATI AVEVANO INFORMAZIONI CHE NON CORRISPONDONO"
(DIRE) Bologna, 21 nov. - Sergio Cofferati entra nel match tra Atc e i lavoratori. Nel corso dell'incontro che il sindaco di Bologna ha avuto questa mattina, in un Palazzo D'Accursio blindato, con i sindacati dell'azienda di trasporto pubblico, Cofferati si e' impegnato a far pressione sul presidente di Atc, Francesco Sutti, sia sulla questione della fusione con Ferrara sia sul rinnovo del contratto integrativo. "Li ho tranquillizzati- afferma il sindaco lasciando Palazzo D'Accursio, dopo un'ora circa di riunione- avevano informazioni che non corrispondevano ne' alle nostre intenzioni ne' ai vincoli di legge". Con la fusione tra Atc e Acft, sostiene Cofferati, "stiamo costruendo un'azienda piu' grande, auspicabilmente anche con altri territori". Per quanto riguarda i lavoratori, poi, "non ci sono problemi- afferma ancora il sindaco- le loro condizioni non cambieranno". Anche se qualche posto di lavoro, lascia intendere il Cinese, verra' tagliato. "Il livello di occupazione sara' il risultato della fusione tra le due aziende- spiega Cofferati- in qualche ambito bisognera' semplificare o risolvere sovrapposizioni. Ma il numero delle persone coinvolte sara' molto basso, situazioni risolvibili con gli strumenti ordinari". Dal canto loro, i sindacati sperano che le informazioni che chiedono da mesi sul progetto dello scorporo dell'attivita' di controllo della sosta arrivino prima del 28 novembre. Per quel giorno e' gia' stato convocato un nuovo incontro tra l'azienda e i sindacati. Cofferati si e' poi reso disponibile, riferisce ancora Maurizio Lunghi, segretario della Filt-Cgil, a parlare con il presidente di Atc anche del rinnovo del contratto, per capire "quali risorse sono sul tavolo per il rinnovo dell'integrativo e riaprire cosi' la trattativa". All'incontro hanno partecipato Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Cisal, Rdb-Cub e Sdl. Con i rappresentanti dei lavoratori, Cofferati e' poi tornato sull'irruzione in Consiglio comunale. "Diciamo che non ha apprezzato- riferisce Gianni Cremonini delle Rdb, uno dei contestatori piu' 'attivi' in aula al momento dell'invasione dei manifestanti- ma se la trattativa con l'azienda prosegue come finora, dovra' apprezzare. Noi non vogliamo certo usare questi metodi tutte le volte, ma non si puo' andare avanti cosi'".
AEROPORTO BOLOGNA. MARTEDI' SCIOPERO RDB, SERVIZI A RISCHIO
(DIRE) Bologna, 21 nov. - Martedi' 25 novembre, a causa di uno sciopero locale di 24 ore proclamato da RdB-CUB per i lavoratori di Sab, Marconi Handling, Bas, Giacchieri e Koop Service, tra l'altro in concomitanza con lo sciopero nazionale di piloti ed assistenti di volo di alcune compagnie aeree, i servizi aeroportuali potrebbero non essere garantiti. Lo comunica una nota del "Marconi" di Bologna. Per informazioni sui voli, e' possibile telefonare al numero 051-6479615, oppure consultare il sito dell'Aeroporto, all'indirizzo www.bologna-airport.it, nella pagina relativa ai voli in tempo reale. Per ulteriori informazioni sugli scioperi e' possibile consultare il sito della Commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero, all'indirizzo www.commissionegaranziasciopero.it
SCUOLA BOLOGNA. VIRGILIO: 10 PRECARIE STABILI IN PIÙ ALL'ANNO
RDB RIGETTA: ELEMOSINA- IL 5/12 SCIOPERANO ANCHE COCOCO PROVINCIA
(DIRE) Bologna, 21 nov. - Il Comune di Bologna assumera' 10 insegnanti di sostegno l'anno nell'organico dei servizi educativi scolastici a fronte della presenza di bambini disabili. E' questa la proposta fatta ai sindacati, dall'assessore comunale alla Scuola, Milli Virgilio, per rispondere almeno in parte all'esigenza di stabilizzazione del personale precario della scuola in capo al Comune. L'operazione va dunque incontro "ad una maggiore qualificazione del servizio, consentendo da lato una maggior stabilita' e continuita' delle figure a sostegno delle situazioni di handicap e dall'altro di poter promuovere con iniziative formative una maggiore qualificazione professionale del personale", spiega, in una nota, Virgilio. La mossa dell'assessore, non piace pero' alle Rdb del Comune, che, in una nota, chiariscono di non aver "ricevuto nessuna comunicazione o convocazione in merito". Chiedono dunque alla Virgilio di chiarire pubblicamente "con quali sindacati si e' eventualmente incontrata, dove e quando e in base a quali norme di diritto sindacale". Il sindacato di base, ritiene comunque la proposta "una mancia offensiva: 10 posti a fronte di 112 sono un'elemosina", rilancia "le richieste di assunzioni sui 55 posti vacanti part-time e la graduatoria permanente" e conferma lo "sciopero del 5 dicembre". Il 5 dicembre sciopereranno anche i lavoratori della Provincia di Bologna. A Palazzo Malvezzi, oltre alla mancata assunzione dei lavoratori precari, il dimezzamento del fondo per il salario di produttivita', il blocco delle progressioni verticali e l'aumento dei carichi di lavoro, si e' verificata anche la mancata assunzione di otto lavoratrici provenienti dalle Asp Giovanni XXIII e Rodriguez. Sempre il 5 dicembre sciopereranno i lavoratori di Altercoop, che rivendicano un lavoro garantito e una parita' di trattamento con i dipendenti comunali.
21 novembre 2008 - Ansa
BOLOGNA: SCIOPERANTI IN CONSIGLIO; COFFERATI, FUORI DI QUI
(ANSA) - BOLOGNA, 21 NOV - Aula del Consiglio comunale 'sotto assediò per più di un'ora nella mattina a Bologna. Mentre era in corso la commissione sulle ordinanze di chiusura di alcuni locali del Pratello, con l'audizione del sindaco Cofferati, i manifestanti di Atc, oggi in sciopero contro la fusione tra l'azienda e l'Aftc di Ferrara e per il rinnovo del contratto, sono saliti in massa verso l'aula dell'assemblea comunale con bandiere e fischietti e gridando slogan. A nulla è servito il tentativo degli uscieri di chiudere le porte, perchè la 'mareà è entrata in aula interrompendo la discussione, proprio mentre Cofferati stava iniziando la sua replica finale. Uno dei manifestanti è anche corso con uno striscione fin sotto il sindaco che ha risposto, ricordando: «Avete chiesto un incontro, se lo volete lo fate nei luoghi deputati». E alle urla dei lavoratori ha replicato più volte, alzando la voce: «Dovete rispettare i luoghi, fuori di qui». Dopo qualche minuto è ritornata la calma, ma, prima di riprendere il suo discorso, Cofferati ha voluto ammonire i consiglieri: «La difesa di questo luogo non è solo del sindaco, ma è di tutti». Insomma, per il primo cittadino, «questi lavoratori hanno chiesto un incontro sindacale che è stato concesso e questa invasione è un atto grave», scatenando applausi dai banchi del Pd e di alcuni esponenti Pdl e la dura reazione dell'Altrasinistra. La protesta è poi continuata in anticamera di Consiglio, costringendo gli uscieri a tenere la porta chiusa e il pubblico e i giornalisti ad uscire dal passaggio normalmente riservato ai consiglieri comunali. Il sindaco, a commissione conclusa, ha incontrato i rappresentanti delle sette sigle sindacali coinvolte nella vertenza, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Cgil, Faisa-Cisal, Ugl, Sdl e Rdb-Cub.
21 novembre 2008 - Adnkronos
BOLOGNA: COFFERATI, LAVORATORI ATC AVRANNO TUTTE INFORMAZIONI
CON FUSIONE STESSE CONDIZIONI SALARIALI E NORMATIVE DI ADESSO
Bologna, 21 nov. - (Adnkronos) - «L'Acft di Ferrara sarà incorporata in Atc, quindi non c'è problema. Per i lavoratori ci saranno le stesse condizioni salariali e normative di asesso». È quanto assicura il sindaco di Bologna Sergio Cofferati al termine dell'incontro (durato circa un'ora) avuto oggi con la delegazione delle 7 sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Rdb-Cub, Fisa -Cisal, Ugl, Sdl) che insieme ai lavoratori hanno manifestato a Palazzo D'Accursio contro la fusione tra Atc e Acft e per il rinnovo del contratto. «Quanto all'occupazione complessiva - aggiunge Cofferati - sarà il prodotto della fusione e se si dovessero verificare sovrapposizioni o necessità di semplificazione queste saranno risolte con gli strumenti ordinari. Ad ogni modo il numero delle persone coinvolte sarà molto basso». Rispetto alla richiesta di informazioni avanzata dai lavoratori che hanno protestato più volte, anche con blitz in aula di consiglio, lamentando di essere stati lasciati senza chiarimenti sul proprio futuro e sull'intera operazione, Cofferati sostiene «ho colmato un vuoto di informazione. Avevano informazioni non corrispondenti nè alle nostre intenzioni nè ai vincoli di legge entro cui lavoriamo per costruire un'azienda più grande», promettendo «avranno i documenti che chiedono». Per parte loro, i sindacati dei lavoratori attendono ora le carte e di essere convocati dall'assessorato comunale competente e dall'Atc, per discutere rispettivamente, della fusione e del nuovo contratto.
AEROPORTI: BOLOGNA, SCIOPERO AL 'MARCONI' MARTEDÌ
Bologna, 21 nov. - (Adnkronos) - Sciopero locale di 24 ore martedì proclamato da da Rdb-Cub per i lavoratori di Sab, Marconi Handling, Bas, Giacchieri e Koop Service dell'aeroporto 'Guglielmo Marconì di Bologna, in concomitanza con lo sciopero nazionale di piloti ed assistenti di volo di alcune compagnie aeree. Ne dà notizia lo scalo bolognese, chiarendo che i servizi aeroportuali potrebbero non essere garantiti. Per informazioni sui voli, è possibile telefonare al numero 051-6479615, oppure consultare il sito dell'Aeroporto, all'indirizzo www.bologna-airport.it, nella pagina relativa ai voli in tempo reale. Per ulteriori informazioni sugli scioperi è possibile consultare il sito della Commissione di Garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero, all'indirizzo www.commissionegaranziasciopero.it.
21 novembre 2008 - Romagna Oggi
Bologna: sciopero dipedenti Atc, ''adesione oltre il 98%''
BOLOGNA - Sono oltre 800 i dipendenti dell'Atc di Bologna che hanno sfilato venerdì lungo via Indipendenza in direzione di piazza Nettuno in occasione dello sciopero convocato dalle sette sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Sdl, Faisal Cisal, Rdb) per il mancato rinnovo del contratto aziendale scaduto alla fine del 2007. "Siamo pronto ad ogni lotta, il contratto non si tocca", citava uno degli slogan scanditi dai manifestanti. Secondo il segretario della Filt-Cgil Maurizio Lunghi l'adesione ha superato il 98%. Poi ha minacciato: "se l'azienda non ci convoca faremo altre iniziative in corrispondenza del Motor Show". "Il problema - ha aggiunto Giuseppe D'Ambrosio segretario di Sdl - non è solo il contratto aziendale, ma c'è anche la minaccia da parte del presidente Sutti di portarci via dal prossimo anno i 560 euro previsti dall'accordo del 2004".
Bologna: disagi in vista all'aeroporto 'Marconi'
BOLOGNA - Disagi in vista all'aeroporto ‘Marconi'. Martedì 25 novembre RdB-Cub per i lavoratori di Sab, Marconi Handling, Bas, Giacchieri e Koop Service ha proclamato uno sciopero di 24 ore. La direzione dell'Aeroporto ha reso noto che cercherà di ridurre al minimo i disagi per lo sciopero che cadrà "in concomitanza con quello nazionale di piloti ed assistenti di volo di alcune compagnie aeree".
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21 novembre 2008 - Corriere di Bologna
Scontro sulla linea dura dell'Anci
Mazzanti: «Bilancio entro fine anno». E Cofferati: «Tutto da decidere»
Bologna - La richiesta di «disobbedienza civile» fatta dall'Anci, non approvare i bilanci 2009 entro il 31 dicembre se il governo non rivedrà i tagli agli enti locali, divide ancora una volta il fronte dei Quartieri e il sindaco Sergio Cofferati. Ieri mattina, al termine del summit sul bilancio tra l'assessore Paola Bottoni e i Quartieri, il presidente del Navile Claudio Mazzanti ha tirato un sospiro di sollievo. In arrivo, infatti, ci sono oltre 2,4 milioni di euro recuperati con una misura dell'ex governo Prodi, grazie ai quali verranno evitati i tagli che rischiavano di colpire i nidi e le materne. Ma anche se il governo non risponderà alle richieste dell'Anci, ha aggiunto il presidente del Navile, «noi vogliamo chiudere lo stesso il bilancio 2009. I Quartieri sono già d'accordo con la giunta su questo: abbiamo lavorato tanto e non vogliamo sprecare il lavoro fatto. La proposta dell'Anci è tardiva, si sono svegliati in ritardo». Una sconfessione della linea stabilita dall'associazione dei Comuni italiani, da parte della giunta guidata da un sindaco che è il presidente regionale di quella stessa associazione? Tutt'altro, visto che più tardi è lo stesso Cofferati a intervenire per smontare la linea annunciata dal presidente del Navile. «Mazzanti non può parlare della giunta, forse ha già eletto Merola a sindaco», sorride sornione il primo cittadino. La via cofferatiana al bilancio verrà svelata solo lunedì mattina, alla manifestazione contro i tagli del governo convocata a Palazzo D'Accursio. L'indicazione dell'Anci di non approvare i bilanci è subordinata a una fumata nera sulle richieste presentate al governo, ricorda Cofferati, un incontro nel quale l'Anci spera che vengano assicurati i finanziamenti mancanti (in particolare quelli legati all'abolizione dell'Ici sulla prima casa) e una proroga dei termini per l'approvazione delle manovre comunali. «Il problema non è se chiudere il bilancio, ma quando — insiste il primo cittadino — se non viene concesso l'incontro vedremo cosa fare, ma decideremo comunque lunedì». Dal fronte sindacale, intanto, le Rdb chiedono al sindaco di «obbedire all'Anci». L'unica strada possibile contro i tagli del governo è la disobbedienza, dice Massimo Betti delle Rdb, «esattamente come chiede l'Anci: non approvare il bilancio entro il 31 dicembre». La manovra comunale, insiste il leader del sindacato di base, «non può produrre tagli al welfare e non deve attuare politiche contro la precarietà e il carovita».(F.Ro.)
21 novembre 2008 - La Nuova Ferrara
ALL’ACFT Sciopero bus
Ferrara - Oggi scioperano gli addetti dell’Acft che aderiscono a Cub Trasporti. Sono garantiti i servizi per i pendolari (6-9 e 17-20). Lo sciopero è indetto per chiedere chiarezza sulla fuzione tra Acft e Atc.
21 novembre 2008 - Guida Viaggi
Disagi per scioperi il 25 novembre all'aeroporto Marconi
Un'agitazione locale si aggiunge a quella nazionale di piloti ed assistenti di volo di alcune compagnie
L’Aeroporto di Bologna informa che martedì 25 novembre, a causa di uno sciopero locale di 24 ore proclamato da RdB-CUB per i lavoratori di Sab, Marconi Handling, Bas, Giacchieri e Koop Service, tra l’altro in concomitanza con lo sciopero nazionale di piloti ed assistenti di volo di alcune compagnie aeree, i servizi aeroportuali potrebbero non essere garantiti.
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20 novembre 2008 - Dire
COMUNE BOLOGNA. RDB: COFFERATI STIA CON L'ANCI, DISOBBEDISCA
BETTI: E' L'UNICA STRADA, NON APPROVARE IL BILANCIO DEI TAGLI
(DIRE) Bologna, 20 nov. - "Cofferati obbedisca all'Anci". Di fronte all'ipotesi di 'disobbedire' al Governo non approvando il bilancio comunale, il sindacato di base Rdb torna alla carica. La richiesta era partita infatti dal sindacato qualche settimana fa, non appena si erano fatti i primi calcoli sui tagli da fare. "Come gia' avevamo detto nei giorni scorsi l'unica strada possibile per contrastare i tagli al Governo e' la disobbedienza, esattamente come chiede l'Anci: non approvare il bilancio entro il 31 dicembre- scrive in una nota Massimo Betti delle Rdb- Nei giorni scorsi diversi politici hanno etichettato la nostra posizione come irresponsabile. Ora, di fronte alla richiesta dell'Anci nazionale, tacciono". Il bilancio del Comune di Bologna "non puo' produrre tagli al welfare e non deve attuare politiche contro la precarieta' e il caro vita- prosegue la nota- Esattamente cio' che non sta avvenendo. Sono infatti disattesi molti degli impegni presi negli accordi siglati con RdB/Cub in tema di bilancio. La precarieta' non deve esistere nel comune di Bologna".
ATC BOLOGNA. DOMANI SCIOPERO DEI BUS E TRE CORTEI
(DIRE) Bologna, 20 nov. - Bus fermi per lo sciopero e tre cortei per la citta'. Sono le iniziative che saranno attuate domani dai lavoratori di Atc, che incrociano le braccia. Le motivazioni sono diverse, come elencano in una nota le organizzazioni sindacali (cgil, Cisl, Uil, Cisal, Ugl, Sdl e Cub): "rottura del confronto sul rinnovo del contratto integrativo aziendale; minaccia di revocare il Premio di risultato (560 euro pro capite); totale indisponibilita' a riconoscere ogni altro aumento economico o miglioramento lavorativo; scorporo del Reparto Sosta tra poche settimane senza alcuna garanzia per i lavoratori; fusione al buio con l'Azienda di Ferrara (Acft)". In occasione dello sciopero i lavoratori di Atc organizzano anche una manifestazione con tre cortei che partiranno da tre punti diversi della citta' per ricongiungersi poi tutti in via dell'Indipendenza, all'altezza di via dei Mille, e raggiungere dopo piazza del Nettuno dove "una delegazione sara' ricevuta dallo staff del Sindaco Cofferati".
20 novembre 2008 - Il Resto del Carlino
BUS, OGGI NUOVO SCIOPERO E’ IL QUINTO DA METÀ SETTEMBRE
Bologna - ANCORA DISAGI in vista per gli utenti degli autobus dell’Atc: domani, infatti, è in programma uno sciopero, ed e’ il quinto da meta’ settembre. A proclamarlo sono le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal, Ugl, Sdl, Cub-Trasporti. Llo sciopero si svolgera’ dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
20 novembre 2008 - Metro
Sciopero dei mezzi a Bologna
Bologna - Domani sciopero del trasporto pubblico, proclamato dai confederali e inoltre da Ugl, Sdl e Cub-trasporti. Per il personale viaggiante di Atc nei settori urbani ed extraurbani, gli orari di astensione sono 8.30- 16.30 e 19.30-fine servizio. Garantite le corse con partenza fino alle 8.15 e fino alle 19.15. E garantiti, inoltre, i servizi "riservati scolastici".
19 novembre 2008 - Dire
AEROPORTO BOLOGNA. SCIOPERO RDB MARTEDI', DOMANI PRESIDIO
(DIRE) Bologna, 19 nov. - Il sindacato di base prepara lo sciopero di 24 ore proclamato all'Aeroporto di Bologna per martedi' 25 novembre con un presidio che domani si terra' dalle 10 alle 13 nell'atrio partenze. Rdb-Cub mobiliteranno nuovamente i lavoratori delle societa' che operano all'interno dello scalo (Sab, Bas, Marconi Handling, Giacchieri, Koop Service) per protestare contro il mancato riconoscimento della sigla (esclusa dai tavoli di concertazione), ma anche contro il sistema di organizzazione del lavoro "che ha peggiorato le condizioni del personale". Preoccupati anche per le ricadute del piano industriale elaborato dal management del marconi e in aperto contrasto con la linea seguita dai confederali, Rbd-Cub in occasione del presidio distribuira' ai passeggeri dei volantini per informarli della situazione e spiegare che le responsabilita' dei disagi vanno attribuiti "all'incapacita' dell'attuale dirigenza di organizzare le risorse, bilanciare i carichi di lavoro e adeguare le strutture".
SCUOLA BOLOGNA. CUB TORNA IN PIAZZA CONTRO LA LEGGE GELMINI
DOPODOMANI SIT IN A PORTA RAVEGNANA DALLE 17 ALLE 19
(DIRE) Bologna, 19 nov. - La Cub Scuola chiama a raccolta tutti i lavoratori del mondo dell'istruzione e lancia un nuovo appello per riprendere la mobilitazioni anti-Gelmini. I sindacati di base si ritroveranno dopodomani dalle 17 alle 19 in piazza di Porta Ravegnana, per "informare la cittadinanza di quanto accade nella scuola e della nostra volonta' di non smobilitare". "Faremo sentire a Gelmini che non basta il voto di 162 'portaborse' per piegare la resistenza della scuola", spiega, in una nota, la Cub. Il sindacato chiede con forza "l'abrogazione della legge 169 e dell'articolo 64 della legge 133, l'assunzione di tutti i precari sui posti disponibili, aumenti salariali al passo con l'aumento del costo della vita ed una scuola pubblica gratuita e di qualita' per tutti". Per la Cub e' infatti "necessario rilanciare le lotte dei lavoratori, riportando al centro dell'attenzione la minaccia della perdita del lavoro dei precari ed il disagio di tutti quelli di ruolo". Il piano attualmente in esame chiarisce infatti che "moltissimi saranno i colleghi di ruolo perdenti posto che dovranno accettare ruoli in tutta la provincia, magari spezzettati in tre scuole; inoltre ci vogliono imporre tre anni di corso di inglese obbligatorio e non retribuito". A cio' si aggiunge "l'accordo sul rinnovo contrattuale firmato da Cisl e Uil che prevede poco piu' di 40 euro di aumento a partire dal 2010 e la decurtazione delle buste paga per chi non superera' le valutazioni dei dirigenti, anticipando di fatto la proposta di legge Aprea".
19 novembre 2008 - Il Bologna
Provincia. Tensione durante la riunione del Consiglio: i lavoratori contestano la Giunta
Precari, sì al nuovo piano assunto il 95% in tre anni
Draghetti spiega: «Verranno presi entro il 2011, più di questo non potevamo fare»
di Francesco Mura
Bologna - La Giunta discute il suo Piano Triennale delle assunzioni, i precari di Palazzo Malvezzi urlano inferociti tutto il loro disappunto e bloccano il Consiglio provinciale, i sindacati si frantumano e tra Cgil e Rifondazione comunista si apre l'ennesima diatriba. Quella vissuta ieri tra striscioni, malumori e spaccature altro non è stata che la cronaca di una giornata già annunciata. Da tempo. Una giornata, per molti versi, da dimenticare. Nei loro cartelli i precari, dopo neanche un'ora di consiglio, raccontano la loro rabbia. "Siamo sempre noi a pagare i vostri errori", scrivono all'indirizzo della Giunta per poi passare allo sbeffeggio con un eloquente "Patto di stabilità? Io non c'ero e non c'entro. Dimettetevi e vergognatevi". Un momento di tensione molto alta seguito da un fitto lancio di volantini colorati, accolto da uno scrosciare di applausi, con la scritta "I precari non sono tutti uguali". Il presidente del Consiglio Maurizio Cevenini, invita tutti alla calma e a fare sparire striscioni e cartelli. Ma il suo invito, chiesto dal regolamento, viene percepito come una provocazione e la risposta è una sonora bordata di fischi seguito dal coro "Assunzioni, assunzioni". La seduta viene bloccata, i precari lasciano l'aula e si riversano nel cortile. Saranno almeno 150. Rumoreggiano, qualcuno urla, qualcun altro impreca. Per molti di questi lavoratori c'è in gioco il loro futuro, la loro famiglia, la loro vita. La tensione non cala. Anzi, tocca un picco altissimo sulla doppia proposta di Rdb da un lato e Cgil-Cisl-Uil dall'altro. L'accordo salta e i sindacati si frantumano. Da un lato le Rdb che chiamano allo sciopero e accusano i confederali di non starci, dall'altra Cgil, Cisl e Uil che si difendono. «Cgil, Cisl e Uil - fa sapere Pasquini, della Fp-Cgil - hanno cercato di mantenere unito il fronte sindacale. Sono le Rdb che hanno ritenuto di indire uno sciopero senza confrontarsi con le altre organizzazioni sindacali». Così, mentre la guerra tra Rdb e confederali continua, la Giunta approva il Piano assunzioni. Alla fine, la presidente Draghetti, appare esausta. «Più di questo - ha spiegato - non si poteva fare». Quello sforamento del patto di stabilità, infatti, pesa come un macigno e frena ogni possibile soluzione che non sia quella presentata ai sindacati e approvata dalla Giunta: realizzazione, nel triennio 2009-2011, di tutte le assunzioni da concorso previste; trasformazione nel 2009 di tutti i contratti di formazione-lavoro in essere; realizzazione di otto delle 10 assunzioni da collocamento previste e realizzazione di quattro ulteriori stabilizzazioni da Finanziaria. «Che significa - puntualizza la Draghetti - realizzare 30 delle 40 assunzioni». Una proposta che lascia fuori qualche lavoratore ma che forse, alla fine, era anche la migliore fra quelle proponibili.
I dati
Disavanzo di 17 milioni
«Il disavanzo previsto ad oggi per il 2009 - secondo la presidente Draghetti - è stimato in 17 milioni di euro, che sarebbe più del 10% dell'intera spesa corrente».
Meno dirigenti
Dei 17 milioni da tagliare, 4 milioni riguarderanno spese di personale. Ecco gli interventi: riduzione delle assunzioni a tempo determinato, dei dirigenti e delle assunzioni.
19 novembre 2008 - Romagna Oggi
Bologna: venerdì si fermano gli autobus
BOLOGNA - Disagi in vista venerdì a Bologna. Dalle 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio le Organizzazioni Sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil-Trasporti, Faisa-Cisal, Ugl, Sdl, Cub-Trasporti, hanno proclamato uno sciopero del trasporto pubblico. In tali orari, precisa una nota di Atc, l'azienda dei trasporti pubblici bolognese, i servizi di trasporto pubblico urbano, suburbano ed extraurbano non saranno garantiti.
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19 novembre 2008 - Il Resto del Carlino
Bologna. E’ STATA la protesta dei dipedenti comunali...
di Maristella Carbonin
Bologna - E’ STATA la protesta dei dipedenti comunali e dei sindacati a tenere banco, ieri, in consiglio comunale. La questione è quella che da un po’ di tempo sta dando non pochi grattacapi all’amministrazione: l’aumento del fondo salario accessorio dei dipendenti (in sostanza una sorta di premio produttività). Centoquaranta mila euro che lavoratori e sindacati, impugnando gli accordi presi nel 2007 e rinnovati nel 2008, chiedono al Comune. Ma l’amministrazione più volte ha ribadito di avere le ‘mani legate’: a fronte di una normativa che impone la riduzione della spesa, la manovra rischierebbe di risultare illegittima. E così ieri dipendenti, sindacati, Rsu ed Rdb, hanno prima sfilato in corteo, e poi hanno occupato, con tanto di striscioni, il consiglio. Mentre fuori dall’aula le Rdb avevano improvvisato un banchetto con tanto di torta già divisa in fette: quelle più grandi, naturalmente, per i dirigenti. Un’iniziativa da cui, comunque, i sindacati hanno preso le distanze («in un momento in cui la contrattazione è ancora aperta, iniziative di questo tipo non servono»). A rendere ancora più teso il clima la notizia che ad alcuni dipendenti comunali sarebbero arrivate telefonate che minacciavano provvedimenti disciplinari per chi, al termine dell’orario previsto per l’assemblea, non fosse tornato ‘alla scrivania’. E su questo ha fatto leva, nelle critiche, anche l’opposzione e, in particolare, il capogruppo di Forza Italia ed ex sindaco, Paolo Avezzù: «Ci sono stati atti intimidatori e la giunta ha fatto come Ponzio Pilato». Eppure una soluzione (magari ‘tampone’) alla questione del salario accessario, ieri si è intravista. I capigruppo di maggioranza, infatti, hanno preparato una mozione nella quale il consiglio si impegna a «costituire in sede di formazione del bilancio di previsione 2009 il fondo di riserva in misura tale da poter prelevare, in caso in cui siano soddisfatti i presupposti normativi necessari, la somma per incrementare il fondo». Un accantonamento che «rappresenta la garanzia al fine di adempiere gli impegni assunti». Ma la mozione non è stata discussa nel consiglio di ieri, per l’opposizione della minoranza che ha fatto appello al regolamento del consiglio comunale facendo, di fatto, slittare la discussione di quella che, forse, sarà la soluzione (almeno provvisoria) alla questione del salario accessorio. Chiusa la questione dei dipendenti comunali, la seduta del consiglio è poi proseguita. All’ordine del giorno il punto, forse più succuso, era quello della Fondazione Cultura, su cui, come già scritto in precedenza, gli attriti, nella stessa maggioranza, non sono pochi. Ma il consiglio ha dovuto interrompere la seduta per la mancanza legale del numero dei consiglieri. Un fatto non casuale, secondo il capogruppo del Pdl, Andrea Bimbatti: «Ciò dimostra che anche sulla questione della Fondazione cultura la maggioranza, nonostante il ‘rinforzo’ Stocco, è spaccata».
Bologna. «CHISSÀ perchè...
Bologna - «CHISSÀ perchè per la stragrande maggioranza dei dipendenti l’amministrazione fa sempre fatica a trovare le risorse. I soldi che chiediamo non portano ad un incremento del salario mensile, ma solo a mantenere una produttività annua di 1300 euro lordi». Stefano Malagugini, coordinatore delle Rsu, ha preso il microfono, ieri, in consiglio, ricordando i motivi della protesta e ribadendo anche la necessità della stabilizzazione dei precari. Ma la risposta dell’assessore al Personale, Graziano Azzalin, non ha lasciato soddisfatti i sindacati. «E’ una non risposta — è stato il commento dei sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil (rappresentati, rispettivamente, da Michele Franchi, Francesco Malin e Romano Aio) — Le iniziative che avevamo in atto proseguiranno e verranno incrementate fino a quando la questione non sarà risolta». E in merito alla mozione ‘fantasma’, annunciata da Azzalin ma non discussa per l’opposizione di alcuni consiglieri di minoranza, i sindacati dicono: «Se qualcuno oggi, tra i consiglieri, ha fatto saltare l’accordo allora la nostra diventa una dichiarazione di guerra». Deluse anche la Rdb, rappresentate da Fabio Raule: «L’amministrazione sta disconoscendo nella sostanza gli impegni presi e sta anche disconoscendo un ruolo costruttivo del sindacato. Evidentemente c’è la volontà di andare avanti, con i loro dirigenti. Tutta la rimanente parte dei lavoratori non è stata tenuta minimamente in considerazione. Le organizzazione sindacali si stanno organizzando per andare avanti nella protesta».
19 novembre 2008 - City
Provincia, precari in rivolta e sciopero
Bologna - Clima bollente in Provincia sul piano triennale delle assunzioni, approvato ieri dalla giunta di Beatrice Draghetti. I precari hanno interrotto i lavori del Consiglio provinciale, subito dopo un’assemblea dei lavoratori molto partecipata. I sindacati si sono divisi, con le sole Rdb verso lo sciopero del 5 dicembre.
18 novembre 2008 - Dire
PROVINCIA BOLOGNA. PRECARI INTERROMPONO IL CONSIGLIO
MA I SINDACATI SI SPACCANO; RDB VERSO SCIOPERO, POLEMICA CGIL-PRC
(DIRE) Bologna, 18 nov. - Clima bollente, in Provincia di Bologna, sul tema del piano triennale delle assunzioni, approvato questa mattina dalla Giunta guidata da Beatrice Draghetti. I precari di Palazzo Malvezzi hanno interrotto i lavori del Consiglio provinciale, subito dopo un'assemblea dei lavoratori dell'ente molto partecipata ma che ha sancito anche una profonda spaccatura del fronte sindacale, nonche' l'apertura di una polemica tra Cgil e Prc. I precari, dopo neanche un'ora di consiglio, hanno esposto diversi cartelli in aula: "Non ci sono scuse", "Sempre noi a pagare i vostri errori", "Alla faccia del centrosinistra", "Patto di stabilita'? Io non c'ero e non c'entro. Dimettetevi e vergognatevi". Nello stesso momento, qualcuno dall'alto fa volare tra i banchi decine di volantini colorati con scritto "I precari non sono tutti uguali", tra gli applausi delle decine di precari all'interno. Il presidente del Consiglio, Maurizio Cevenini, come da regolamento invita ad abbassare i cartelli ma in tutta risposta parte il coro: "Assunzioni, assunzioni". A quel punto Cevenini deve interrompere. Dopo pochi minuti, ottenuto il loro scopo, i precari escono. "Riprendete pure- spiega Antonio Dalmasso, Rsu- ma ricordatevi che noi siamo qui tutti i giorni". Intanto, un gruppo di precari si ferma in sala Giunta per approfittare "simbolicamente" del buffet solitamente apparecchiato per i consiglieri. Poco prima, il nervosismo dei lavoratori era montato gia' nell'assemblea convocata dalle Rsu dopo l'annuncio della rottura delle trattative sindacali. Nel cortile di Palazzo Malvezzi, affollato da almeno 150 persone (si ragiona su come "dare battaglia a questa Giunta- urla qualcuno dal megafono- che si comporta come Confindustria"), la tensione sale sulla doppia proposta di Rdb da un lato e Cgil-Cisl-Uil dall'altro. "I lavoratori chiedevano di votare una mozione in cui la Rsu aderisce allo sciopero gia' indetto da Rdb per il 5 dicembre", racconta in seguito Dalmasso (che del sindacato di base fa parte). I sindacati confederali, invece, hanno proposto un altro pacchetto. Una piattaforma "a piu' largo respiro", commenta polemicamente una delle lavoratrici: "Peccato che per noi lavoratori l'ossigeno e' finito". Nel mezzo del cortile volano urla e fischi, e qualcuno si deve frapporre tra i piu' agitati. L'ordine del giorno confederale viene messo ai voti e, a spanne, le mani a favore e quelle contrarie si equivalgono. Insomma, un accordo non si raggiunge e i sindacati si spaccano. "Noi andiamo avanti- ribadisce Dalmasso- e il 5 chiameremo i lavoratori allo sciopero". Marco Pasquini, della Fp-Cgil, respinge al mittente le accuse. "Cgil, Cisl e Uil hanno cercato di mantenere unito il fronte sindacale", spiega. Sono invece le Rdb che "hanno ritenuto di indire uno sciopero senza confrontarsi con le altre organizzazioni sindacali". Decisione "piu' che legittima", continua Pasquini, "ma non si puo' accusare il sindacato confederale di non essere unitario". La piattaforma proposta da Pasquini prevede assemblee, presidi al Consiglio provinciale, all'Upi, in Prefettura e in Regione per arrivare infine ad "un pacchetto di 12 ore di sciopero da articolare in base alle risposte dell'Ente". Piano che al momento, vista la situazione determinatasi oggi, viene congelato. "Ne discuteremo all'interno delle nostre sigle- spiega Pasquini- e chiederemo alle Rsu di convocarci per vedere se ci sono i presupposti per andare avanti uniti o per possibili mediazioni". Altrimenti, "le varie organizzazioni sindacali convocheranno i propri iscritti e decideranno cosa mettere in piedi". Numeri alla mano, le Rsu di Palazzo Malvezzi sono cosi' distribuite: nove della Cgil, quattro delle Rdb, due della Cisl, una della Uil e una del Sulpm. E le trattative con l'ente? Se il tavolo verra' riconvocato dalla presidente Draghetti "con elementi di novita' che vanno verso la soluzione del problema", manda a dire Pasquini, "non ci sottrarremo al confronto". Intanto, rimane la "tensione" e la "forte contrapposizione" di oggi. Per Pasquini "un segnale di una situazione molto al limite per i lavoratori, a cui l'amministrazione dovra' dare risposta". Su quando accaduto oggi, pero', Pasquini lancia anche una frecciata al Prc, dicendosi "molto sgomento del fatto che ad ad un'assemblea di lavoratori fosse presente il segretario di un partito politico, nello specifico Tiziano Loreti" (numero uno provinciale di Rifondazione). "Non mi sembra luogo- chiude Pasquini- a cui debba partecipare una parte politica".
18 novembre 2008 - La Repubblica
Accertatori della sosta blitz in consiglio comunale
Bologna - Blitz degli accertatori della sosta di Rdb, Cub e Fisal in consiglio comunale per protestare contro la fusione tra Atc e Aftc, le aziende municipalizzate dei trasporti di Bologna e Ferrara. Circa una quarantina di persone ha bloccato la seduta per più di mezzora, gridando slogan e esponendo striscioni come 'No allo scorporo, oggi la sosta, domani gli autobus´, 'Berlusconi taglia l´Ici, Zamboni taglia la sostà e 'Non ci dicono cosa succedera´. In ballo, infatti, ci sono circa 150 posti di lavoro il cui futuro, a detta dei lavoratori, non è ancora stato chiarito. L´incontro con i sindacati fissato dall´assessore ai trasporti Maurizio Zamboni per il 28 novembre è, a loro dire, troppo a ridosso della presentazione del progetto di fusione ai due Cda, previsto per l´1 dicembre.
18 novembre 2008 - City
Accertatori Atc blitz in Comune
Blitz degli accertatori della sosta di Rdb, Cub e Fisal in consiglio Comunale per protestare contro la fusione tra Atc e Aftc, le aziende municipalizzate dei trasporti di Bologna e Ferrara. In ballo secondo i sindacati ci sono circa 150 posti di lavoro il cui futuro, a detta dei lavoratori, non è ancora stato chiarito.
15 novembre 2008 - Il Resto del Carlino
Nidi, le precarie verso lo sciopero. E la giunta diserta il confronto
ASSESSORE E DIRIGENTI ASSENTI. LE RDB: «RISOLVIAMO QUESTO NODO O NIENTE BILANCIO»
di Nicola Cappellini
Bologna - LE INSEGNANTI precarie dei nidi comunali bussano a Palazzo d’Accursio nella speranza di trovare un po’ di stabilità, ma la giunta comunale si fa di nebbia. Assenti i dirigenti del settore e assente anche l’assessore alla Scuola, Milly Virgilio, che diserta l’udienza convocata dal presidente del Consiglio comunale, Gianni Sofri, per non trasformare l’incontro in una sede di trattativa sindacale (vista la presenza delle Rdb che il 5 dicembre hanno indetto lo sciopero degli operatori scolastici). Motivazioni comunicate a Roberto Panzacchi, presidente della commissione Istruzione, che non convincono i consiglieri comunali. «Mi pare un atteggiamento sbagliato», commenta lo stesso Panzacchi, dei Verdi. «E’ già sgradevole che l’assessore non sia presente, ma ancora di più che non abbia pensato di inviare qualche dirigente», scuote la testa Roberto Sconciaforni di Rifondazione. Che giudica «del tutto strampalate, per non dire ridicole» le giustificazioni della Virgilio (respinte anche dalle Rdb). «Sarebbe ora — gli fa eco Valerio Monteventi (Prc) — che il consiglio comunale richiamasse la giunta alle sue responsabilità. Il mandato amministrativo non è ancora finito e la città dev’essere governata». Mentre altre bordate arrivano dal capogruppo di FI, Daniele Carella, deciso a sollevare la questione dei dirigenti comunali davanti alla segreteria generale (anche ai fini del premio di produttività). «Pazienza per l’assessore — tuona Carella — ma i dirigenti non sono alle dipendenze della giunta. Non possono rifiutarsi di partecipare». NEL CORSO dell’udienza, le insegnanti — 112 lavoratrici che hanno vinto il concorso a maggio (ma sono rimaste fuori dai 62 posti disponibili) — hanno chiesto la trasformazione di 55 posti part-time in tempi indeterminati e la creazione di una graduatoria permanente da cui attingere per le future assunzioni. «Le nostre richieste rientrano nell’accordo firmato col Comune nel 2007 e in tutti quelli precedenti», ha ricordato Massimo Betti delle Rdb. Che ha, poi, minacciato la giunta: «Se non si risolve questo problema, non c’è accordo sul bilancio». La questione approderà ora in consiglio comunale sotto forma di odg.
TRASPORTI. Fusione con l’Atc, perplessità tra i lavoratori ferraresi
Ferrara - «I LAVORATORI dell’Acft sono stati tenuti fuori dalle decisioni politiche ed all’oscuro di cosa li aspetta nel futuro lavorativo». E’ una ‘cassandra’ polemica, quella con cui il coordinamento del Cub Trasporti affronta il nodo della fusione con l’Atc di Bologna. L’altra sera, nella sala conferenze dell’ex Canapificio di viale Marconi, si è svolta un’animata assemblea alla quale hanno preso parte numerosi lavoratori, non solo aderenti al sindacato di base. «La tematica relativa alla salvaguardia del posto di lavoro — afferma la segreteria provinciale dei Cobas — è stata posta inevitabilmente al primo posto tra le aspettative, seguita dal diritto di essere comparati dal punto di vista contrattuale con i colleghi di Bologna». Negli interventi è stata sollecitata l’apertura di un confronto urgente «sugli aspetti più squisitamente organizzativi: orari, turni di lavoro, riposi. Argomenti su cui è necessario — prosegue la segreteria Cub Trasporti — un ‘tavolo’ aperto tra Comune, Provincia, Acft e Atc». Magari questo ‘tavolo’, solleticano i sindacalisti di base, «potrebbe essere insediato a Ferrara visto che con una scelta che non è stata molto apprezzata dai lavoratori del nostro territorio, il confronto sulla fusione si è svolta tutta a Bologna, tra palazzo d’Accursio sede del Comune e gli uffici dell’Atc». Ma del resto, ammettono gli esponenti del Cub, le prospettive sono quelle della fusione per incorporazione in Atc a partire dal 28 febbraio del prossimo anno: «A Ferrara circoleranno gli stessi bus di oggi, ma con le insegne dell’Atc. E’ un altro pezzo della nostra storia che se ne va». Resta però qualche incognita. Dai sindacati confederali vengono ipotizzate infatti le ultime resistenze, a Bologna, in merito allo ‘scorporo’ della sosta. Il provvedimento, fondamentale per la fusione, rischierebbe di essere bocciato in sede di voto in Consiglio comunale. E questo metterebbe l’intera operazione a rischio.
15 novembre 2008 - La Repubblica
In polemica con le Rdb. La Virgilio salta la commissione sui nidi
Bologna - Nuovo round tra l´assessore comunale alla Scuola, Milly Virgilio, e le Rdb sulle 112 maestre precarie dei nidi. Ma il faccia in commissione consiliare è saltato. Alle 18 di ieri, fa sapere il presidente della commissione Roberto Panzacchi, l´assessore ha annunciato che oggi non sarebbe stata presente perché le Rdb hanno proclamato uno sciopero nei nidi per il 5 dicembre. «Nella sua lettera - riferisce Panzacchi - Virgilio sostiene che la sua presenza sarebbe inopportuna e non consona alle buone relazioni sindacali. Mi pare comunque un atteggiamento sbagliato, sembra più che altro una ritorsione contro le Rdb».
15 novembre 2008 - Il Bologna
Comune. Il contratto delle insegnanti dura fino al 30 giugno: chiedono una "graduatoria permanente"
Asili, 112 precarie in scadenza ma l'assessore diserta l'incontro
Milli Virgilio non ha partecipato a causa dello sciopero indetto mercoledì.Polemiche
di Paola Benedetta Manca
Bologna - «Sono precaria e scado il 30 giugno». Questa la scritta dipinta sopra le maglie delle insegnanti precarie degli asili nido che, ieri, hanno partecipato, a Palazzo D’Accursio, all’udienza conoscitiva convocata per parlare della loro situazione. Sono 112 in tutto e attendono di essere stabilizzate, secondo un accordo stipulato con il Comune che scade a giugno. Chiedono poi, come ha spiegato la loro rappresentante, Cristina Mambrini, che in attesa dell’assunzione possano far parte di una "graduatoria permanente", mantenendo così la priorità alla stabilizzazione, non appena si libereranno dei posti di lavoro. Ieri, in commissione Istruzione doveva esserci, oltre ai sindacati, anche l’assessore alla Scuola Milli Virgilio che però ha brillato per la sua assenza, insieme ai dirigenti del settore. Il motivo: l’annuncio, mercoledì, dello sciopero indetto da Rdb, l’unica sigla sindacale presente in commissione. I consiglieri della Sinistra Arcobaleno e Daniele Carella (Fi), hanno stigmatizzato duramente l’assenza dell’assessore. Panzacchi l’ha definito un comportamento «inopportuno e sbagliato». Più dura la valutazione del Prc. «È estremamente sgradevole che l’assessore non sia venuto e non abbia mandato neanche un tecnico per riferire ai consiglieri e ai lavoratori cosa sta succedendo» ha detto il capogruppo, Roberto Sconciaforni. D’accordo con lui, Valerio Monteventi: «È vergognoso che la Giunta, a fronte delle richieste dei cittadini, si sottragga sempre. Propongo che il Consiglio Comunale, con un ordine del giorno, la richiami alle sue responsabilità». «Mi ero impegnata ad andare in commissione - si è difesa Virgilio - ma visto che Rdb ha indetto lo sciopero non sarebbe stato corretto parteciparvi e lasciare uno spiraglio alla trattativa che fra l’altro è ancora aperta con gli altri sindacati. Hanno scelto loro di rompere le relazioni sindacali». Così i lavoratori, intervenuti per avere delle risposte, sono rimasti senza interlocutori. Intanto Virgilio fa sapere che quando ci saranno dei posti vacanti saranno assegnati alle 112 precarie ma dice no alla "graduatoria permanente": «Il prossimo bando per le supplenze è pubblico, perciò i partecipanti devono avere le stesse opportunità. Loro, però, partiranno con un maggior punteggio». Massimo Betti di Rdb non è per niente d’accordo. «I posti vacanti ci sono - afferma - e sono 55 part-time. La Giunta non vuole fare assunzioni per poter, eventualmente, tagliare i posti nei nidi per esigenze di bilancio». E riguardo la graduatoria permanente, fa sapere che il Comune di Roma l’ha introdotta, perciò «è perfettamente legale».
14 novembre 2008 - Dire
NIDI BOLOGNA. PRECARIE VERSO SCIOPERO E VIRGILIO SI ASSENTA
NE' ASSESSORE NE' TECNICI IN COMMISSIONE; PROTESTA SINISTRA E FI
(DIRE) Bologna, 14 nov. - Nuovo round tra l'assessore comunale alla Scuola, Milly Virgilio, e le Rdb sulle 112 maestre precarie dei nidi bolognesi. Ma il faccia a faccia previsto per oggi pomeriggio in commissione a Palazzo D'Accursio e' saltato. Alle 18 di ieri sera, fa sapere il presidente della commissione Roberto Panzacchi, l'assessore ha annunciato che oggi non sarebbe stata presente perche' le Rdb hanno proclamato uno sciopero nei nidi per il 5 dicembre. "Nella sua lettera- riferisce Panzacchi- Virgilio sostiene che la sua presenza sarebbe inopportuna e non consona alle buone relazioni sindacali. Mi pare comunque un atteggiamento sbagliato, sembra piu' che altro una ritorsione contro le Rdb". La contemporanea presenza dell'assessore e del sindacato, assicura Panzacchi, "non avrebbe trasformato la commissione in una sede di trattative sindacali". A mandare su tutte le furie le maestre (una ventina quelle presenti in Comune, con una maglietta che recita: "Precaria: scado il 30/06/2009"), ma anche i consiglieri dell'Altra Sinistra e del centrodestra, e' anche l'assenza dei dirigenti comunali del settore Istruzione. "Ci dispiace per l'assenza di Virgilio- attacca Massimo Betti, numero uno delle Rdb- non avremmo trasformato questo incontro che non c'e' in una contrattazione sindacale. E' evidente che l'assessore non regge il confronto sul merito". Il nocciolo del problema, spiega Betti insieme a Maria Cristina Mambrini, una delle maestre precarie, riguarda le 174 maestre precarie che hanno superato il concorso per la stabilizzazione: solo 62 sono state assunte, mentre per le altre 112 (con contratto annuale fino al 30 giugno) non ci sono possibilita', se non sperare ogni anno in una supplenza. Le Rdb rivendicano pero' il fatto che "55 maestre sarebbero assumibili", grazie alla presenza di altrettanti posti vacanti di part-time (di cui pero' il Comune nega l'esistenza). "La verita' e' che le assunzioni non vengono fatte perche' il Comune vuole tagliare i posti nido- punta il dito Betti- l'amministrazione si tiene le mani libere per poter fare tagli anche su questo servizio. Ma per noi e' una questione dirimente: se non si risolve questo problema, non c'e' accordo sul bilancio". E aggiunge: "Le nostre richieste rientrano perfettamente nell'accordo firmato con il Comune il 5 aprile 2007". In parallelo, Rdb e precari chiedono anche la creazione di una graduatoria permanente delle maestre supplenti, come e' stato fatto dal Comune di Roma lo scorso aprile (accordo con tutti i sindacati) e come Palazzo D'Accursio ha gia' fatto per le insegnanti delle proprie scuole materne. "Capiamo la situazione e non chiediamo l'assunzione di tutti subito- spiega Mambrini- ma almeno di avere una stabilita' nella precarieta'". Tra i consiglieri comunali, pero', tiene banco soprattutto l'assenza di assessore e dirigenti. "E' sgradevole che non ci sia Virgilio, ma lo e' ancora di piu' il fatto che non sia stato mandato neanche un dirigente a spiegarci la situazione- attacca il capogruppo del Prc, Roberto Sconciaforni- la commissione era convocata per conoscere le ragioni dei precari e capire se ci sono possibilita' di mediazione. L'assenza di Virgilio, motivata con ragioni strampalate e ridicole, e' invece una rappresaglia e un'interferenza nel legittimo diritto di sciopero di un sindacato". Anche per Valerio Monteventi, consigliere indipendente del Prc, "e' vergognoso che la Giunta si sottragga sempre al confronto con i cittadini, quando c'e' un problema. Ci vorrebbe l'approvazione di un Ordine del giorno in Consiglio comunale che richiami l'amministrazione al suo dovere". Il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, oltre a chiedere le dimissioni di Virgilio, suggerisce he sia chiesta al segretario generale del Comune, Marcello Napoli, una giustificazione per l'assenza dei dirigenti. "Che un assessore sia assente per scelte politiche ci sta- accusa Carella- ma che lo facciano i dirigenti non sta ne' in cielo ne' in terra". Sia le maestre precarie sia le Rdb, dunque, non possono far altro che sfogarsi con i consiglieri comunali presenti in commissione.
14 novembre 2008 - Bologna 2000
Bologna: sciopero trasporto pubblico venerdì 21 novembre
Bologna - Per venerdì 21 novembre, le Organizzazioni Sindacali FILT-CGIL, FIT-CISL, UILTrasporti, FAISA-CISAL, UGL, SDL, CUB-Trasporti, hanno proclamato uno sciopero del trasporto pubblico. Per il personale viaggiante di ATC, lo sciopero si svolgerà dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio.
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14 novembre 2008 - Il Resto del Carlino online
SCIOPERO DELLE MAESTRE DEI NIDI
Anche le 'dade' precarie scenderanno in piazza
Il faccia a faccia previsto in commissione a Palazzo D’Accursio tra l’assessore comunale alla scuola e le 112 insegnanti è saltato. Il 5 dicembre si preannuncia la mobilitazione degli Istituti d'infanzia
Bologna, 14 novembre 2008 - Nuovo round tra l’assessore comunale alla Scuola, Milly Virgilio, e le Rdb sulle 112 maestre precarie dei nidi bolognesi. Ma il faccia a faccia previsto per oggi pomeriggio in commissione a Palazzo D’Accursio è saltato. Alle 18 di ieri sera, fa sapere il presidente della commissione Roberto Panzacchi, l’assessore ha annunciato che oggi non sarebbe stata presente perchè le Rdb hanno proclamato uno sciopero nei nidi per il 5 dicembre. "Nella sua lettera - riferisce Panzacchi - Virgilio sostiene che la sua presenza sarebbe inopportuna e non consona alle buone relazioni sindacali. Mi pare comunque un atteggiamento sbagliato, sembra piu’ che altro una ritorsione contro le Rdb". La contemporanea presenza dell’assessore e del sindacato, assicura Panzacchi, "non avrebbe trasformato la commissione in una sede di trattative sindacali". A mandare su tutte le furie le maestre (una ventina quelle presenti in Comune, con una maglietta che recita: "Precaria: scado il 30/06/2009"), ma anche i consiglieri dell’Altra Sinistra e del centrodestra, è anche l’assenza dei dirigenti comunali del settore Istruzione. "Ci dispiace per l’assenza di Virgilio - attacca Massimo Betti, numero uno delle Rdb - non avremmo trasformato questo incontro che non c’è in una contrattazione sindacale. E’ evidente che l’assessore non regge il confronto sul merito". Il nocciolo del problema, spiega Betti insieme a Maria Cristina Mambrini, una delle maestre precarie, riguarda le 174 maestre precarie che hanno superato il concorso per la stabilizzazione: solo 62 sono state assunte, mentre per le altre 112 (con contratto annuale fino al 30 giugno) non ci sono possibilità, se non sperare ogni anno in una supplenza. Le Rdb rivendicano però il fatto che "55 maestre sarebbero assumibili", grazie alla presenza di altrettanti posti vacanti di part-time (di cui pero’ il Comune nega l’esistenza). "La verita’ è che le assunzioni non vengono fatte perchè il Comune vuole tagliare i posti nido - punta il dito Betti - l’amministrazione si tiene le mani libere per poter fare tagli anche su questo servizio. Ma per noi è una questione dirimente: se non si risolve questo problema, non c’e’ accordo sul bilancio". E aggiunge: "Le nostre richieste rientrano perfettamente nell’accordo firmato con il Comune il 5 aprile 2007". In parallelo, Rdb e precari chiedono anche la creazione di una graduatoria permanente delle maestre supplenti, come è stato fatto dal Comune di Roma lo scorso aprile (accordo con tutti i sindacati) e come Palazzo D’Accursio ha già fatto per le insegnanti delle proprie scuole materne. "Capiamo la situazione e non chiediamo l’assunzione di tutti subito - spiega Mambrini - ma almeno di avere una stabilità nella precarietà". Tra i consiglieri comunali, però, tiene banco soprattutto l’assenza di assessore e dirigenti. "E’ sgradevole che non ci sia Virgilio, ma lo è ancora di più il fatto che non sia stato mandato neanche un dirigente a spiegarci la situazione - attacca il capogruppo del Prc, Roberto Sconciaforni - la commissione era convocata per conoscere le ragioni dei precari e capire se ci sono possibilità di mediazione. L’assenza di Virgilio, motivata con ragioni strampalate e ridicole, è invece una rappresaglia e un’interferenza nel legittimo diritto di sciopero di un sindacato". Anche per Valerio Monteventi, consigliere indipendente del Prc, "è vergognoso che la Giunta si sottragga sempre al confronto con i cittadini, quando c’è un problema. Ci vorrebbe l’approvazione di un Ordine del giorno in Consiglio comunale che richiami l’amministrazione al suo dovere". Il capogruppo di Forza Italia, Daniele Carella, oltre a chiedere le dimissioni di Virgilio, suggerisce he sia chiesta al segretario generale del Comune, Marcello Napoli, una giustificazione per l’assenza dei dirigenti. "Che un assessore sia assente per scelte politiche ci sta - accusa Carella - ma che lo facciano i dirigenti non sta né in cielo né in terra". Sia le maestre precarie sia le Rdb, dunque, non possono far altro che sfogarsi con i consiglieri comunali presenti in commissione.
DIFFICOLTA' NEI TRASPORTI
Venerdì 21 sciopero degli autobus
I sindacati hanno proclamato l'agitazione dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Saranno garantite soltanto le corse dal capolinea centrale verso la periferia, e viceversa, con partenza fino alle 8.15 e fino alle 19.15
Bologna, 14 novembre 2008 -I sindacati Filt-Cgil, Fit-Cisl, UilTrasporti, Faisa-Cisal, Ugl, Sdl, Cub-Trasporti hanno proclamato uno sciopero del trasporto pubblico di Bologna dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. saranno garantite soltanto le corse dal capolinea centrale verso la periferia, e viceversa, con partenza fino alle 8.15 e fino alle 19.15. Fra i motivi della protesta anche il mancato rinnovo del contratto integrativo aziendale.
14 novembre 2008 - Corriere di Bologna
Bottoni striglia gli assessori: aspettino a parlare dei tagli
Ma Virgilio, che ha lanciato l'sos nidi: la gente deve sapere
di Olivio Romanini
Bologna - I tagli di bilancio provocano scintille tra gli assessori della giunta Cofferati. Dopo che nei giorni scorsi tutti avevano parlato dei possibili tagli ai servizi provocati dall'esigenza di coprire il buco da 13,4 milioni di euro, ieri è arrivato lo stop dell'assessore comunale al Bilancio Paola Bottoni. Intervistata dall'emittente Città del Capo radio metropolitana, l'assessore ha sostenuto che «è intempestivo » parlare ora dei tagli. In particolare, ha spiegato, «dire adesso che si chiuderanno degli asili nido che si sono aperti» non va bene. Anche perché «noi non stiamo usando la calcolatrice ma stiamo cercando di applicare il criterio del minor danno per la città delle scelte politiche fatte a livello centrale. La riduzione ci sarà, ma trarre adesso le conclusioni, mentre il lavoro è in corso, è troppo presto». Il richiamo di Bottoni vale per tutti gli assessori e in particolare per l'assessore alla Scuola, Milli Virgilio che aveva fatto l'ipotesi del taglio di 200 posti negli asili nido. La diretta interessata però mantiene il punto e replica: «Capisco Bottoni e in parte ha ragione. Ma penso anche che sia giusto che i cittadini di Bologna sappiano quali servizi siamo costretti a tagliare per colpa del governo. Cercherò di fare di tutto per evitare questi provvedimenti ma ripeto, è giusto che la gente sappia. Ed è necessaria che si sappia anche che i tagli non sono uguali per tutte le città».
Nella sua intervista alla radio, Bottoni ha messo un altro punto fermo sulla manovra economica, chiarendo che le richieste provenienti dal sindacato Rdb e dal Prc che suggeriscono atti di disobbedienza civile verso il governo non possono essere accettate: «C'è un unico requisito per fare il bilancio — ha detto Bottoni — ed è che sia vero. Ci apprestiamo a fare il bilancio 2009 con le riduzioni che il quadro normativo ci consegnerà».
Nei prossimi giorni l'amministrazione comunale dovrà cominciare la trattativa con i sindaci e dovrà concincere i consiglieri di Sd a votare il bilancio. Ma c'è un altro fronte aperto ed è quello dei quartieri. Ieri i presidenti dei municipi hanno incontrato Bottoni e come sintetizza il presidente del Porto, Sergio Palmieri, «è stato un vertice interlocutorio nel quale abbiamo messo a punto il metodo da seguire prima della discussione della manovra nelle commissioni dei quartieri». Nel corso dell'incontro però l'assessore ha anche confessato un obiettivo ambizioso: salvare i posti negli asili nido.
Non ricorre invece a giri di parole il presidente del quartiere Navile, Claudio Mazzanti, che da un lato approva la strategia del Comune e spiega che «noi dovremo chiudere i bilanci perché altrimenti ci commissariano » ma dall'altro invita a lasciare da parte le diplomazie. «Insomma — taglia corto il presidente del quartiere Navile — qui siamo di fronte ad una rapina a mano armata. E quindi dopo l'approvazione dei bilanci bisogna studiare degli atti di disobbedienza civile. Bisogna sparare, intendo metaforicamente. Non sarebbe altro che legittima difesa».
14 novembre 2008 - La Repubblica
"Intempestivo parlare di tagli ai nidi"
L´assessore Bottoni: non faremo un bilancio remissivo
Bologna - «Non stiamo usando la calcolatrice, ma il criterio del minor danno per la città delle scelte politiche fatte a livello centrale». E, ad esempio, «dire adesso che si chiuderanno dei posti di asilo nido che sono aperti mi sembra intempestivo». Da Radio Città del Capo, Paola Bottoni, assessore comunale al Bilancio, scaccia l´immagine di una giunta concentrata solo sul 12% di tagli da applicare a ciascun settore senza guardare a cosa verrà a mancare per i cittadini. I tagli ci saranno, conferma, e nell´ordine del 12%, quindi «ci saranno riduzioni sui servizi, ma probabilmente sui servizi continuativi. Cerchiamo di lavorare di cesello per un´azione di contenimento del danno. La riduzione ci sarà, ma trarre ora le conclusioni, mentre il lavoro è in corso, è troppo presto».
L´esempio sui nidi è centrale: dopo la giunta-fiume di martedì, l´assessore all´Istruzione, Milly virgilio, aveva spiegato che un taglio del 12% significherebbe non aprire 95 posti di asilo e dire a 100 bambini che lo hanno ottenuto che invece lo perderanno. Nessun allarme, ribatte Bottoni: il Comune ha già fatto una manovra da 26 milioni con cui «abbiamo assestato molte situazioni tra cui quella del personale, e questo è molto importante poiché significa che nei nidi», dove la voce di costo maggiore è proprio quella degli operatori, la spesa necessaria «è già coperta. Per questo dico che è intempestivo dire che si chiuderanno posti nido attualmente aperti». In ogni caso, «il problema ci sarà», ma «è ancora troppo presto per dire dove andrà a cadere la riduzione, in quale forma e con quale profondità, sui servizi offerti», insiste Bottoni. Di certo Palazzo d´Accursio non farà un bilancio in cui mette soldi che non ha: «Sarebbe un bilancio falso con conseguenze di credibilità politica e amministrativa».
Niente da fare, dunque, per Prc e Rdb che chiedono atti di disobbedienza al patto di stabilità. «C´è un unico requisito per fare il bilancio ed è che sia vero. Noi - chiarisce Bottoni - ci apprestiamo a fare il bilancio del 2009 con le riduzioni che il quadro normativo ci consegnerà». Tuttavia, avverte, «questo non vuole affatto dire fare un bilancio remissivo: non c´è rassegnazione in questa riduzione. Il bilancio di previsione è un´istantanea e noi lavoreremo, anche in contrasto con il governo, perché nel 2009 ciò che è dovuto ai comuni torni a casa, in primo luogo la restituzione integrale dell´Ici». Insomma, l´intenzione è «non rassegnarsi» ai tagli del governo.
L´assessore Bottoni, in questo, tende la mano a maggioranza e sindacati: «Speriamo che comprendano i dati oggettivi che abbiamo condiviso per un quadro comune di iniziativa politica e sindacale». Del resto, «Siamo di fronte ad un problema che Bologna non viveva da decenni: non era mai successo che, in corso di gestione, il governo intervenisse a gamba tesa riducendo risorse proprie dei comuni. Il governo ci sta mettendo alla prova ponendoci davanti un ostacolo alto, è necessario saltarlo» ricordandosi che «i comuni non hanno chiesto al governo un euro in più di ciò che è stato tolto».
13 novembre 2008 - Dire
COMUNE BOLOGNA. BOTTONI: INTEMPESTIVO PARLARE DI TAGLIO NIDI
"FAREMO UN BILANCIO VERO, MA NON PER QUESTO SARA' REMISSIVO"
(DIRE) Bologna, 13 nov. - "Non stiamo usando la calcolatrice, ma il criterio del minor danno per la citta' delle scelte politiche fatte a livello centrale". E, ad esempio, "dire adesso che si chiuderanno dei posti di asilo nido che sono aperti mi sembra intempestivo". Da Radio Citta' del Capo, Paola Bottoni, assessore comunale al bilancio, scaccia l'immagine di una Giunta concentrata solo sul 12% di tagli da applicare a ciascun settore senza guardare a cosa verra' a mancare per i cittadini. I tagli ci saranno, conferma, e nell'ordine del 12%, quindi "ci saranno riduzioni sui servizi, ma probabilmente sui servizi continuativi. Cerchiamo di lavorare di cesello per un'azione di contenimento del danno. La riduzione ci sara', ma trarre ora le conclusioni, mentre il lavoro e' in corso, e' troppo presto". L'esempio sui nidi e' centrale: dopo la giunta-fiume di martedi', l'assessore all'Istruzione, Milly Virgilio, aveva spiegato che un taglio del 12% significherebbe non aprire 95 posti di asilo e dire a 100 bambini che lo hanno ottenuto che invece lo perderanno. Nessun allarme, ribatte Bottoni: il Comune ha gia' fatto una manovra da 26 milioni con cui "abbiamo assestato molte situazioni tra cui quella del personale, e questo e' molto importante poiche' significa che nei nidi", dove la voce di costo maggiore e' proprio quella degli operatori, la spesa necessaria "e' gia' coperta. Per questo dico che e' intempestivo dire che si chiuderanno posti nido attualmente aperti". In ogni caso, "il problema ci sara'", ma "e' ancora troppo presto per dire dove andra' a cadere la riduzione, in quale forma e con quale profondita', sui servizi offerti", insiste Bottoni. Di certo Palazzo d'Accursio non fara' un bilancio in cui mette soldi che non ha: "Sarebbe un bilancio falso con conseguenze di credibilita' politica e amministrativa". Niente da fare, dunque, per Prc e Rdb che chiedono atti di disobbedienza al patto di stabilita'. "C'e' un unico requisito per fare il bilancio ed e' che sia vero. Noi- chiarisce Bottoni- ci apprestiamo a fare il bilancio del 2009 con le riduzioni che il quadro normativo ci consegnera'". Tuttavia, avverte, "questo non vuole affatto dire fare un bilancio remissivo: non c'e' rassegnazione in questa riduzione. Il bilancio di previsione e' un'istantanea e noi lavoreremo, anche in contrasto con il Governo, perche' nel 2009 cio' che e' dovuto ai Comuni torni a casa, in primo luogo la restituzione integrale dell'Ici". Insomma, l'intenzione e' "non rassegnarsi" ai tagli del Governo. Bottoni, in questo, tende la mano a maggioranza e sindacati: "Speriamo che comprendano i dati oggettivi che abbiamo condiviso per un un quadro comune di iniziativa politica e sindacale". Del resto, "siamo di fronte ad un problema che Bologna non viveva da decenni: non era mai successo che, in corso di gestione, il Governo intervenisse a gamba tesa riducendo risorse proprie dei Comuni. Il Governo ci sta mettendo alla prova ponendoci davanti un ostacolo alto, e' necessario saltarlo" ricordandosi che "i Comuni non hanno chiesto al Governo un euro in piu' di cio' che e' stato tolto". Intanto, ricorda, i bolognesi possono star certi che nel 2009 il costo delle tariffe dei servizi "sara' quello del 2004" e cio' significa "restituire ai redditi familiari un 10% del valore delle tariffe pagate".
13 novembre 2008 - Corriere di Bologna
Servizi Fallita la conciliazione per 163 precarie. Virgilio: «È il sindacato che ricusa un accordo»
Emergenza nidi, scioperano le Rdb
di Marina Amaduzzi
Bologna - E ora sui nidi piomba anche uno sciopero. Dopo i calcoli «puramente ipotetici» di una riduzione di circa 200 posti, fatti dall'assessore alla scuola Milli Virgilio applicando «in via teorica il taglio del 12% conseguenza dei provvedimenti governativi», sul futuro immediato del servizio comunale arriva la decisione del sindacato Rdb di proclamare lo sciopero per il 5 dicembre, a seguito del fallito tentativo di conciliazione, ieri davanti al prefetto, per la vertenza precarie.
«Di fronte alla richiesta di assunzione, anche part-time, per 112 educatrici vincitrici di concorso e 51 collaboratori scolastici specializzati, abbiamo avuto solo risposte negative dal Comune», spiega Massimo Betti di Rdb: «Dietro questa rigidità c'è la volontà politica di procedere nei tagli ai servizi, partendo dal licenziamento dei propri dipendenti precari». Ma Virgilio non ci sta. «È Rdb che si rimangia un accordo firmato da tutti i sindacati — ribatte l'assessore —, abbiamo assunto 58 persone, perché quelli erano i posti vacanti».
All'indomani dell'annuncio del sindaco Sergio Cofferati del taglio del 12% dappertutto per coprire un buco di bilancio di 13,4 milioni di euro, causato dai tagli governativi (di questo e del precedente), l'assessore alla Scuola cerca di difendere il suo settore. Ma i sindacati mettono le mani avanti. «Sono contrariato — dice Alberto Schincaglia della Cisl —, è una politica sbagliata quella di tagliare i servizi, in particolre quelli dell'infanzia che sono un'emergenza a Bologna, faremo di tutto perché ciò non avvenga». «Il mio calcolo di 200 posti in meno era puramente astratto — argomenta Virgilio — è un'ipotesi teorica nel caso si applicasse il taglio del 12%, mi auguro che si trovi una soluzione per cui i nidi siano considerati una priorità». Aumentare di 700 i posti nido in città era un impegno di mandato della giunta Cofferati, «ora siamo oltre quota 500 — dice Virgilio — farò di tutto per aprirne altri, la previsione ottimistica era di avvincinarci a 800». Se Rdb vede in salita il confronto sul bilancio, i confederali ricordano l'impegno preso dall'assessore Bottoni nel loro incontro di martedì. «Ci dobbiamo incontrare tra una settimana, dieci giorni, con una piattaforma da cui partirà la discussione — ricorda Mauro Alboresi della segreteria della Camera del lavoro —, oltre a difendere il potere d'acquisto di salari e pensioni, va difeso il sistema di welfare e per noi sono decisivi i servizi all'infanzia». «Guai a tagliare i posti nei nidi — attacca Luciano Roncarelli della Uil —, se vediamo i consuntivi dal 2006 siamo sempre andati oltre i 12 milioni di attivo, non ci possono essere criticità oggi, visto che il Comune in questi anni ha fatto cassa». «Anche nella conferenza dei sindaci dell'altro giorno è stato ribadito che i servizi sociali non vanno tagliati — conclude Schincaglia —, è un impegno che va rispettato».
Trattativa saltata
Assunzioni, è rottura in Provincia
Bologna - È ufficialmente rottura tra sindacati e Provincia di Bologna sulla stabilizzazione dei precari. Decisione presa due sere fa, dopo l'ultimo incontro con la presidente Beatrice Draghetti. Tutte le sigle e le Rsu (Cgil, Cisl, Uil e Rdb) hanno ritenuto non raggiungibile un accordo con l'amministrazione provinciale.
«Contrariamente all'annunciato principio di stabilizzazione, con la proposta di Draghetti— spiega Marco Pasquini della Cgil — rimarrebbe sulla strada un numero consistente di persone».
Palazzo Malvezzi ha proposto la stabilizzazione di 48 precari, in tre anni, sui 63 previsti. Un tentativo di ritocco in extremis non ha salvato la situazione: Palazzo Malvezzi si è detto disponibile ad inserire in verbale sei stabilizzazioni in più per il 2011. Ma per il sindacato non basta.
Le Rdb hanno già annunciato uno sciopero per il 5 dicembre.
13 novembre 2008 - City
Controlli anti-fannulloni Precari in sciopero
Bologna - Il Comune di Bologna sguinzaglia il proprio ispettore negli uffici per verificare che i dipendenti non svolgano "attività non autorizzate o incompatibili" (come dice la legge) e controllare il rispetto dell’orario di lavoro, "in particolare le assenze". Obiettivi e mandato all’Ispettore dei servizi", così si chiama, sono fissati da uno specifico documento della Direzione generale di Palazzo d’Accursio del 4 novembre scorso. Intanto proprio in Comune è sciopero dopo la rottura di ieri con i sindacati sull’assunzione dei 163 precari in forze all’amministrazione (la maggior parte educatrici nei nidi): l’astensione dal lavoro è stata indetta per il 5 dicembre dal sindacato Rdb. E anche in Provincia è rottura sullo stesso tema.
13 novembre 2008 - La Repubblica
Il bilancio appeso alla settimana bianca
Voto previsto il 24 o il 29 dicembre con l´incognita del sì di Sinistra Democratica Mazzanti: se un anziano resta senza assistenza lo porto in prefettura
di SILVIA BIGNAMI
Bologna - A rischio il voto sul bilancio 2009. Il 24 o il 29 dicembre, quando è fissata l´approvazione della manovra in consiglio comunale, all´appello rischiano di mancare i consiglieri in partenza per la settimana bianca. E i voti, quelli di Sinistra Democratica. Non piace a tutti la manovra pensata dal sindaco Sergio Cofferati e dalla sua giunta, che prevede il 12% di tagli a settori e quartieri, e che mette a rischio anche nidi a servizi assistenziali. Sd detta le sue condizioni: niente tagli ai servizi sociali e "verifica" sugli impegni del programma di fine mandato. Ma anche i quartieri si ribellano: «Gli accordi presi con l´assessore erano diversi. E´ assurdo tagliare i nidi, piuttosto alziamo le tariffe» attacca il presidente del San Vitale Carmelo Adagio. Tutti "ribelli" che l´europarlamentare Mauro Zani, "gela" con una battuta: «Andare alle elezioni con il commissario prefettizio equivarrebbe alla denuncia di un fallimento».
Parte insomma la maratona di approvazione della manovra di bilancio, su cui pesano sempre quei 13,4 milioni di euro di buco (dovuto ai tagli del governo) da far gravare sulla spesa corrente di Palazzo d´Accursio. Ieri mattina, in commissione, l´assessore Paola Bottoni ha chiuso il conto economico del 2008 in pareggio, ma non senza scossoni. Ad accendere la miccia è l´ex Prc Valerio Monteventi, che chiede alla giunta «un report preciso per controllare il rispetto degli impegni di spesa su tutte le voci dell´accordo di fine mandato». Insorge la consigliera Sd Milena Naldi, che attacca: «La verifica sugli accordi di fine mandato la facciamo noi, visto che noi votammo il bilancio dell´anno scorso». «La stampella del Pd traballa» ribatte Monteventi. Risultato: entro mercoledì prossimo la Bottoni spunterà insieme ai mussiani tutte le voci di spesa sugli accordi di fine mandato. Un compromesso necessario, visto che i due voti di Sd in consiglio comunale sono necessari all´approvazione della manovra 2009. Per licenziare il bilancio e scacciare lo spettro del commissariamento infatti serve una maggioranza di 24 voti. Il Pd, da solo, sarebbe sotto di uno. E Sinistra Democratica, che nel 2007 salvò la maggioranza in corner, quest´anno può di nuovo dettare le sue condizioni. «Non vogliamo tagli ai servizi sociali - detta la Naldi - vogliamo il mantenimento dell´impegno di spesa di un milione di euro sulle case Acer, e una analisi approfondita delle priorità». «Non si può applicare indifferentemente il 12% di tagli a ogni settore» conferma l´altro consigliere, Gianguido Naldi.
Ma anche quartieri e sindacati sono sul piede di guerra. «Io spenderò tutto quello che ho, e se un solo anziano resterà senza assistenza lo porterò dal Prefetto. Non taglio i servizi» dice Claudio Mazzanti del Navile. Si unisce Adagio, del San Vitale: «Con la Bottoni avevamo detto di non tagliare nella prima parte dell´anno. E in ogni caso è assurdo tenere fermo l´impegno di non alzare le tariffe per poi tagliare i nidi». Le Rdb non vogliono chiudere il bilancio «per disubbidienza» al governo Berlusconi e lanciano l´allarme sui precari dei nidi: «Salta la stabilizzazione di 163 persone». Mentre la Cgil è decisa: «Niente rialzo delle tariffe e niente tagli ai servizi sociali e al welfare. Stabiliamo delle priorità» dice Mauro Alboresi. Intanto le tappe sono fissate. Il bilancio sarà presentato in consiglio il 24 novembre, e approvato il 24 o il 29 dicembre. Protesta il Pdl, con Paolo Foschini, FI: «La Finanziaria è stata approvata in estate. Assurdo che la Bottoni non riesca a terminare la manovra prima».
12 novembre 2008 - Dire
COMUNE BOLOGNA. RDB: SALTA STABILIZZAZIONE DI 163 PERSONE
BETTI: TAGLI INIZIANO DA EDUCATRICI NIDI E OPERATORI SCOLASTICI
(DIRE) Bologna, 12 nov. - Il Comune di Bologna "ha detto 'no' a tutte le richieste di assunzione, anche a part-time del personale precario dei nidi: 112 educatrici vincitrici di concorso e 51 collaboratori scolastici specializzati". L'allarme lo lancia Massimo Betti, responsabile delle Rdb, al termine di un incontro in Prefettura a cui a preso parte l'assessore comunale all'Istruzione Milly Virgilio. Visto lo stop, Betti annuncia che ora e' a rischio la trattativa sulla manovra economica di Palazzo D'Accursio per il 2009: "Dalla giunta comunale arriva una provocazione inaccettabile che mette a rischio l'esito della contrattazione sul bilancio". Il sindacato di base riversa sul Comune le stesse accuse lanciate contro la Provincia per la mancata stabilizzazione dei precari: "I costi della crisi economica non possono essere scaricati sui lavoratori e tantomeno su quelli precari" e invece "a causa di questa decisione e della finanziaria cosi' come annunciata dal governo, questi lavoratori, dall'1 luglio saranno licenziati". Secondo Betti, "dietro la rigidita' dell'amministrazione comunale c'e' la volonta' politica di procedere nei tagli ai servizi annunciati ieri, partendo dal licenziamento dei propri dipendenti precari che fra l'altro, sono estremamente qualificati e da anni contribuiscono a tenere in piedi i servizi di questa citta'". Contro queste scelte le Rdb hanno indetto uno sciopero per il 5 dicembre. "Il confronto sul bilancio che per noi significa anche politiche a sostegno del lavoro e di contrasto alla precarieta', non poteva cominciare peggio di cosi'", commenta intanto Betti.
COMUNE BOLOGNA. VIRGILIO: RDB RICUSANO ACCORDO DEL 2007
L'ASSESSORE: ABBIAMO STABILIZZATO TUTTI QUELLI CHE POTEVAMO
(DIRE) Bologna, 12 nov. - "Le Rdb stanno ricusando un accordo che loro stessi hanno sottoscritto". Cosi', Milly Virgilio, assessore alla Scuola del Comune di Bologna, risponde alle accuse delle Rdb in merito alla non assunzione del personale precario dei nidi: 112 educatrici vincitrici di concorso e 51 collaboratori scolastici specializzati. "Abbiamo stabilizzato tutti quelli che potevamo, 62 persone, secondo i posti disponibili, gli altri rimarranno nelle liste e saranno possibili candidati per le supplenze", spiega l'assessore. Inoltre, l'operazione e' stata portata a termine "in conformita' di un accordo sulle stabilizzazioni del luglio 2007, redatto dall'Ufficio del personale secondo il principio di fare tutte le assunzioni possibili". L'accordo in questione, aggiunge infine Virgilio, "e' stato sottoscritto da tutte le rappresentanze sindacali, Rdb comprese".
PROVINCIA BOLOGNA. ROTTURA IN PREFETTURA, RDB: E' SCIOPERO
IL 5 DICEMBRE; IL SINDACATO DI BASE: NON PAGHEREMO VOSTRI ERRORI
(DIRE) Bologna, 12 nov. - La rottura di ieri tra sindacati e Provincia di Bologna viene certificata oggi in Prefettura e apre la strada ad uno sciopero, indetto dalle Rdb, per il prossimo 5 dicembre. Oggi infatti si e' tenuto in Prefettura un tentativo di conciliazione per evitare la giornata di lotta indetta dal sindacato di base su mandato dell'assemblea dei lavoratori del 2 ottobre "per trovare una soluzione alla disastrosa situazione che si e' venuta a creare a seguito del mancato rispetto del patto di stabilita'". Ma oggi, "e' emersa la volonta' dell'amministrazione di voler far pagare direttamente ai lavoratori, sia in termini di salario che di occupazione", il costo del problema economico che grava sulle casse di Palazzo Malvezzi. Per questo viene confermato lo sciopero. In una nota, Antonio Dalmasso e Sergio Simoni (entrambi delle Rappresentanze sindacali di base) accusano la Provincia di voler "scaricare sui piu' deboli il costo di scelte avventante". Anche per le Rdb, infatti, sono "inaccettabili" il blocco delle progressioni verticali fino al 2011, la mancata attuazione dell'accordo di maggio per prevedeva l'assunzione di tutti i lavoratori precari e "la certezza della decurtazione del 50% del salario di produttivita' per il 2008 e 2009". La Provincia di Bologna, aggiungono Dalmasso e Simoni, "si ostina a voler affrontare una situazione oggettivamente straordinaria con gli strumenti normali di confronto sindacale, invece di assumersi la responsabilita' politica che ricade interamente su questa Giunta". Di qui la risposta presa a presto dagli slogan degli anti-Gelmini: "Non pagheremo i vostri errori".
PROVINCIA BOLOGNA. ROTTURA, SINDACATI: PRECARI SULLA STRADA
CGIL: NIENTE INTESA SU ASSUNZIONI PER TUTTI; MARTEDI' ASSEMBLEA
(DIRE) Bologna, 12 nov. - E' ufficialmente rottura tra sindacati e Provincia di Bologna sulla stabilizzazione dei precari. Decisione presa ieri sera, dopo l'ultimo incontro con la presidente Beatrice Draghetti. Tutte le sigle e le Rsu (Cgil, Cisl, Uil e Rdb) hanno ritenuto non raggiungibile un accordo con l'amministrazione provinciale. "Rotta la trattativa con la presidente Draghetti", fa sapere Marco Pasquini della Cgil. Contrariamente all'annunciato principio di stabilizzazione, "con la proposta dell'amministrazione- spiega Pasquini- rimarrebbe sulla strada un numero consistente di persone". Palazzo Malvezzi ha proposto la stabilizzazione di 48 precari, in tre anni, sui 63 previsti "anche nell'ultimo piano approvato con delibera di Giunta solo lo scorso maggio". Un tentativo di ritocco in extremis non ha salvato la situazione: Palazzo Malvezzi si e' detto disponibile ad inserire in verbale sei stabilizzazioni in piu' per il 2011. "Ma un verbale non e' un accordo", commenta Pasquini. Dal canto loro i sindacati, spiega l'esponente della Cgil, hanno proposto un loro piano "senza toccare i quattro milioni di tagli alle spese per il personale assunti dalla Giunta". Pero' "non c'e' stata intesa sull'assunzione di tutti" e la Provincia non ha comunque chiarito i criteri di assunzione in base ai quali procedere alla stabilizzazione parziale. Consumata la rottura, i sindacati hanno convocato un'assemblea di tutti i lavoratori di Palazzo Malvezzi, naturalmente precari compresi, per spiegarne le motivazioni. L'assemblea si terra' il prossimo martedi' pomeriggio, in contemporanea con il Consiglio provinciale a cui prendera' parte, anticipa Pasquini, "una cospicua delegazione di lavoratori".
12 novembre 2008 - La Repubblica
In giunta l´assessore Bottoni presenta il bilancio deciso col sindaco. Nemmeno un cenno alla chiusura dei cinque pub
A Cofferati il primo round
Tagli del 12% in ogni settore. Gli assessori tacciono sul Pratello
Bologna - Passa la linea Cofferati sul bilancio. Tagli del 12% a tutti i settori, «anche se con modulazioni diverse», e rialzo della Tarsu (la tassa sui rifiuti). Lo annuncia il sindaco dopo la giunta di ieri. Bocciata la linea delle Rdb, che chiedevano un «bilancio di disubbidienza». Protesta Sd: «Non ci convince». Passa in secondo piano il caso-Pratello. Ieri gli assessori "ribelli" non hanno contestato il primo cittadino sull´ordinanza coprifuoco contro cinque locali della zona. «Non ne abbiamo parlato» conferma anche la vicesindaco Adriana Scaramuzzino.
Bilancio, tagli del 12 per cento
Ma in giunta gli assessori tacciono sull´ordinanza Pratello Non verranno toccate le tariffe né l´Irpef, subirà un ritocco all´insù la tassa sui rifiuti
di SILVIA BIGNAMI
Bologna - Nella riunione di giunta sul Pratello si parla solo di bilancio. Gli assessori che volevano un chiarimento sull´ordinanza coprifuoco di Sergio Cofferati contro locali della "via della notte", non l´hanno chiesto. Dopo il botta e risposta sui giornali, nessuno ha alzato la mano per affrontare il primo cittadino faccia a faccia. Nemmeno la sua vice, Adriana Scaramuzzino, che aveva contestato il pugno duro del Cinese tanto da essere invitata a dimettersi. Il giorno dopo, tutti zitti. All´ordine del giorno c´è il buco da 13,4 milioni di euro che imporrà tagli del 12% a tutti i settori. Servizi sociali compresi. E un aumento della Tarsu. Il match-Pratello è solo rimandato, forse a domani, quando si aprirà la commissione con i commercianti. Ma il primo round se lo aggiudica il sindaco, e senza nemmeno bisogno di indossare i guantoni. Ubi maior minor cessat, come si dice. In questo caso il bilancio ha la meglio sull´affaire-Pratello, l´ordinanza di Cofferati che ha imposto la chiusura anticipata alle 22 di cinque pub per un anno. Si è parlato solo di conti durante le tre ore di giunta di ieri pomeriggio. E anche in questo campo ha vinto la linea del sindaco. Quella cioè di una "finanziaria" di tagli immediati, coerenti con le indicazioni del governo. Non il bilancio "disobbediente" e di "lotta" chiesto dai quartieri e invocato ieri anche dalle Rdb, che avrebbero voluto addirittura «non chiudere la manovra come atto di protesta contro il governo». «L´impianto generale è confermato - ha detto Cofferati ieri uscendo dal suo ufficio - l´ordine di grandezza dei tagli sarà del 12% per tutti i settori e i quartieri». Anche se, aggiunge, «l´entità del ridimensionamento avrà una modulazione diversa, perché non tutti i tagli sono uguali».
In sintesi, non verranno toccate le tariffe né l´Irpef, mentre subirà un ritocco all´insù la Tarsu, tassa sui rifiuti. Tagli, tagli, tagli anche sui servizi sociali. L´assessore alla scuola Milli Virgilio fa la conta dei danni e calcola che, «a fare una prova di masochismo», tagliare il 12% significa «non aprire 95 nuovi posti nido e dire a 100 bambini di andare a casa». Vale a dire non raggiungere più l´obiettivo di mandato di 800 nuovi posti nido. Anzi, «ridurre i quasi 600 già creati. Sto lavorando per evitarlo» dice la Virgilio. La scure si abbatte anche sui servizi di assistenza per gli anziani, alcuni dei quali potrebbero non essere confermati. E sul settore Sport, dove l´assessore Anna Patullo medita di sacrificare le vacanze studio per bambini e il monitoraggio sulla qualità dell´aria. Scontro invece sui contratti di manutenzione, che il sindaco aveva citato per primi tra i costi da tagliare, seppure a titolo di esempio. L´assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni ha chiesto che questo settore fosse "salvato", almeno in parte. La titolare del Bilancio Paola Bottoni «studierà» una soluzione. Mentre Sinistra Democratica, i cui voti sono fondamentali per l´approvazione del bilancio, già scalpita: «Non ci convince affatto» dice Gianguido Naldi.
Passa invece in secondo piano il dibattito sull´ordinanza al Pratello. Almeno apparentemente. Ieri mattina la vicesindaco Adriana Scaramuzzino ha incontrato i collaboratori del progetto Open Space. «Vogliamo proseguire con quel progetto di mediazione» assicura. Anche se ai gestori dei 5 locali che le chiedono un incontro lei risponde tiepida: «Vedremo. Anche se c´è già un assessore con delega al commercio». Quanto al litigio a mezzo stampa con il sindaco, la Scaramuzzino non parla: «Io non mi dimetto e continuo a lavorare. Un chiarimento? Conosco gli aspetti bruschi del carattere del sindaco. La necessità di lavorare insieme ci porterà a chiarire, prima o poi». Al lavoro sul Pratello anche l´assessore Libero Mancuso, che sta facendo da «mediatore» con i baristi, e che anche ieri mattina assicurava: «Sarebbe troppo chiudere quei locali anche per sei mesi. Rischiano di fallire». Ed è proprio sui tempi dell´ordinanza che anche il Pd nicchia. Se ne discuterà domani, durante l´udienza conoscitiva ottenuta dai commercianti. Ma alcuni consiglieri Democratici già parlano di «esagerazione». Con loro l´assessore alla Cultura Angelo Guglielmi, che assicura: «Un anno di chiusura alle 22 è troppo. Basterebbe una settimana».
11 novembre 2008 - Dire
ATC BOLOGNA. SOCIETA' SOSTA, LAVORATORI OCCUPANO SALA CDA
SUTTI: SONO IMPEGNATO VERSO IL COMUNE SU GARANZIE CONTRATTUALI
(DIRE) Bologna, 11 nov. - Una sessantina di lavoratori di Atc Bologna hanno occupato la sala del consiglio nella sede dell'azienda in via Saliceto. 'Armati' di bandiere, fischietti, trombe da stadio e megafoni, dopo un picchetto di oltre un'ora di fronte ai cancelli dell'azienda, lavoratori e rappresentati sindacali (Rdb, Faisa-Cisal, Sdl, Filt-Cgil, Ugl e Uil Trasporti, Fit-Cisl), hanno fatto irruzione nella sede Atc ed hanno chiesto "rumorosamente" udienza al presidente, Francesco Sutti, con cui si sono confrontati per piu' di un'ora. I lavoratori sono intenzionati a rimanere in agitazione finche' l'assessore alla Mobilita' del Comune, Maurizio Zamboni, non inviera' il documento con le garanzie sul trattamento contrattuale dei dipendenti destinati a passare nella nuova societa' per la gestione della sosta a seguito della fusione Atc-Acft. Le "aspettiamo da piu' di una settimana", spiega Maurizio Lunghi, della Filt-Cgil. Dal canto suo, il presidente Sutti si difende. "Le voci che sono in giro, che il Comune aspetterebbe dei dati da Atc, sono prive di fondamento, il Comune ha gia' tutti i dati". Questo perche' "il contratto in affidamento diretto prevede il controllo analogo, cioe' un controllo sistematico dei dati relativi all'attivita' stessa che forniamo come minimo mensilmente: l'attivita' in se' non ha segreti". Dunque, chiarisce Sutti, "appena il Comune sara' pronto per avviare un confronto dettagliato su queste garanzie, non fara' altro che convocare riunioni che consentano un'analisi e un confronto che, non ho dubbi, portera' ad un accordo". Sutti ha poi promesso ai lavoratori che si spendera' "in maniera personale perche' le garanzie che chiedono siano reali". Dunque il presidente non abbandonera' i suoi dipendenti nella fase di transizione verso la nuova societa' della sosta. "Io lavoro a questo progetto dal settembre 2005, l'operazione voglio continuare a farla, ma la sua concretizzazione e' faticosissima, visto l'insieme di regole in cui operiamo". Sutti vuole dunque garantire "continuita'", anche dopo lo scorporo dell'attivita' di controllo della sosta, che pensa, in un futuro, possa essere nuovamente incorporata. "Atc e' l'unica azienda di trasporto pubblico locale italiana, che non ha una metropolitana, che produce reddito per investire, e negli ultimi tre anni abbiamo assunto a tempo indeterminato 285 persone", spiega il presidente, intenzionato a portare il modello bolognese anche a Ferrara.
ATC BOLOGNA. SOCIETA' SOSTA, RDB: ZAMBONI RINVIA CONFRONTO
CREMONINI: VOGLIONO ESCLUDERE LAVORATORI DA PIANO TRASFORMAZIONE
(DIRE) Bologna, 11 nov. - L'assessore alla Mobilita' del Comune di Bologna, Maurizio Zamboni, rinvia il confronto con i lavoratori di Atc, sullo scorporo dell'attivita' di controllo della sosta nella prossima fusione tra l'azienda di trasposto pubblico locale bolognese e la ferrarese Acft. L'assessore, il 31 ottobre scorso, si era impegnato a sottoscrivere un documento contenente le garanzie previste per il personale coinvolto nello scorporo, ma finora i sindacati non hanno visto alcun documento. Oggi, dopo l'ennesima manifestazione di protesta dei lavoratori, che questa mattina hanno occupato la sala del consiglio di amministrazione di Atc, Zamboni "ha fatto pervenire solo una generica disponibilita' al confronto a partire dal prossimo 27 novembre, per discutere di uno scorporo che si annuncia imminente", spiega, in una nota, Gianni Cremonini, delle Rdb. "Siamo di fronte ad un atteggiamento che mira ad escludere i lavoratori e le organizzazioni sindacali ad ogni decisione e confronto su uno scorporo grottesco di un reparto da tutti e da tempo ritenuto di fondamentale importanza nella gestione del trasporto pubblico locale", aggiunge Cremonini. Per il sindacalista, in questo quadro "gli unici a pagare le conseguenze di questo comportamento irresponsabile sono i lavoratori, privi di ogni informazione sulle loro prospettive lavorative e contrattuali". Contro questo, i sindacati annunciano che estenderanno "la mobilitazione a tutto il personale Atc, consapevoli che lo scorporo della sosta potrebbe essere solo il primo di una serie", spiega ancora Cremonini. E' gia' infatti proclamato per venerdi' 21 novembre uno sciopero di 24 ore di tutti i lavoratori Atc, "contro uno fusione che sembra mirare a smembrare il settore".
COMUNE BOLOGNA. BILANCIO, ANCHE RDB CHIEDONO DISOBBEDIENZA
UIL: MA SE ARRIVA L'ICI IL 'BUCO' PUO' RIDURSI A 6-7 MILIONI
(DIRE) Bologna, 11 nov. - "Serve un atto di disobbedienza, lo spauracchio del commissariamento non ci deve intimidire". Le Rdb, dopo aver incontrato l'amministrazione comunale sul bilancio 2009 e aver sentito le ragioni dell'assessore comunale Paola Bottoni sui 13,4 milioni di euro di tagli che si renderanno necessari, alzano il tiro. "Siamo perche' di fronte a queste ipotesi di tagli si arrivi anche a non fare il bilancio- propone Massimo Betti, leader del sindacato di base- se col Governo Prodi ci fu uno scontro politico oggi deve essere ancora piu' forte". Mentre prepara una piattaforma di "resistenza sociale", come annuncia in una nota redatta al termine dell'incontro ("no" ai tagli al sociale, ai lavoratori e alla casa, tanto per cominciare), il sindacato chiede insomma all'amministrazione Cofferati di mettersi contro le regole. "Servono atti di disobbedienza politica. Il sindaco non puo' fare lo sceriffo di Nottingham per conto di Tremonti, Bossi e Berlusconi", si legge nella nota Rdb. "Si deve uscire dagli ambiti istituzionali- spiega Betti- e fare parte dell'opposizione sociale che e' molto forte nel paese". Molto piu' caute le posizioni di Cgil, Cisl e Uil, anche loro a Palazzo D'Accursio in mattinata per la partita del bilancio. I confederali hanno sostanzialmente gia' pronta una piattaforma su cui sfidare l'amministrazione. Tra l'altro la Uil sottolinea come, visto l'impegno del Governo a risarcire i fondi Ici, il taglio effettivo lamentato dall'amministrazione possa essere ridotto "a 6-7 milioni di euro". In questo, annota Luciano Roncarelli (Uil), "c'e' un po' di speculazione politica. Non che la situazione sia tranquilla, ma parliamo di un'amministrazione che negli ultimi anni ha aumentato le tasse e reintrodotto i passi carrai. I soldi ci sono". Nella piattaforma potrebbe trovare posto anche quest'anno la richiesta, caldeggiata dall Uil, di limitare la no tax area dai 12 mila euro ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. "Non e' vero che non si puo' fare, gia' molti Comuni italiani lo hanno fatto", assicura Roncarelli. Oggi comunque, aggiunge Mauro Alboresi, della segreteria della Cgil, "ci siamo limitati a prendere atto delle considerazioni di Bottoni. Ha ribadito che mancano 13,4 milioni. Insieme, abbiamo condiviso che e' necesaria un'azione forte sul Governo per garantire agli Enti locali i trasferimenti statali promessi", Ici in primis. Senza, far quadrare il bilancio sara' dura. Gia' il consuntivo 2008 "sara' chiuso non senza difficolta'. Per il 2009, c'e' lo scenario dei tagli mentre sul 2010, come emerso ieri nella Conferenza dei sindaci, i Comuni faranno enorme fatica a redigere i bilanci", rimarca Alboresi. Nei prossimi giorni Cgil-Cisl-Uil faranno avere al Comune la loro piattaforma di rivendicazioni. Tra le proposte contenute, oltre alla no tax area, ci sono le ipotesi di aumento di fondo per il sostegno all'affitto e di un fondo per sostenere le famiglie in difficolta' a pagare il mutuo.