BASTA ESPULSIONI, BASTA CIE! Presidio a Malpensa il 18 dicembre

Varese -

Dall’aeroporto di Malpensa partono aerei con persone, imbarcate contro la loro volontà per essere espulse. Spesso vivono in Italia da anni, con figli nati in Italia; hanno perso il posto di lavoro e di conseguenza anche il permesso di soggiorno e per questo vengono reclusi nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione).

Quotidianamente si verificano rastrellamenti di immigrati in strada, perquisizioni porta a porta, retate su...gli autobus, sui treni e negli esercizi pubblici.


Questo tipo di controllo razziale sovente culmina con la reclusione nei CIE: veri e propri lager (gestiti con la complicità della Croce Rossa Italiana) dove vengono rinchiuse in condizioni disumane persone la cui unica colpa è quella di non avere un documento in regola e di aver cercato una vita migliore nel nostro paese, in fuga da guerre e povertà.



Il passaggio successivo è quello della deportazione, spesso con gli aerei di linea da Malpensa, così come è accaduto ad alcuni immigrati che hanno lottato contro la sanatoria truffa.



Gli immigrati sono vittime due volte: vittime nel nostro paese dello sfruttamento e dell’oppressione più bestiale, vittime nel loro paese delle multinazionali occidentali (per es. ENI in Nigeria, Benetton in Argentina) che alla ricerca di nuovi mercati e braccia da sfruttare, hanno disgregato comunità rurali, patrocinato guerre e scontri tribali, depredato ricchezze naturali, costringendo le popolazioni locali impoverite a cercare rifugio e sopravvivenza in Occidente e in Italia.


Eppure sono gli immigrati che arricchiscono i padroni delle imprese edili, delle cooperative della logistica e dei servizi, delle fabbriche malsane, delle imprese agricole con i loro caporali, del racket della prostituzione e della tratta delle donne e tutti quelli che con qualche euro possono utilizzare una manodopera ricattabile, utile altresì come strumento di concorrenza per sfruttare meglio e di più anche i lavoratori italiani.


Questo è il vero motivo delle leggi razziste e discriminatorie. Per lo Stato e per i padroni l’immigrato non dovrebbe esistere al di fuori dello sfruttamento lavorativo.



Noi che viviamo in questo territorio non possiamo essere spettatori passivi di persecuzioni e deportazioni.

 

CONTRO IL RAZZISMO, PER CHIUDERE I CIE E FERMARE LE ESPULSIONI
PRESIDIO A MALPENSA
SABATO 18 DICEMBRE dalle 14.30
Ritrovo stazione Malpensa Express Terminal Uno

 

Antirazzisti della provincia di Varese - Federazione USB Varese - Cobas scuola Varese