Argomento:

ATTACCO AL DIRITTO DI SCIOPERO: E' GUERRA PREVENTIVA PER DISARMARE DEFINITIVAMENTE I LAVORATORI

Migliore risposta a questa provocazione una fortissima partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre

Nazionale -

“Già oggi scioperare è pressoché impossibile, tanti sono in vincoli frapposti dalle leggi vigenti al libero esercizio di un diritto fondamentale come lo sciopero. Adesso hanno scomodato fior di costituzionalisti per leggere la costituzione alla rovescia e consentire al Ministro del Lavoro di portare un affondo definitivo a questo diritto”, dichiara Pierpaolo Leonardi, Coordinatore nazionale CUB, che questa mattina ha partecipato al convegno "Diritto di sciopero e assetto costituzionale" promosso presso il CNEL dalla Commissione di Garanzia per il diritto di sciopero.

 
“Il disegno di legge annunciato oggi da Sacconi arriva proprio nel momento in cui ci si appresta a scaricare sui lavoratori italiani e sulle loro famiglie, nei prossimi mesi ed anni, i costi della crisi economico-finanziaria in atto. Un fatto che non potrà non generare fortissimi conflitti nel mondo del lavoro, e dunque si intraprende una sorta di guerra preventiva per disarmare definitivamente il movimento dei lavoratori”.

Conclude Leonardi: “Migliore risposta a questa ennesima provocazione non può che essere una straordinaria partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da CUB Cobas SdL ed alla manifestazione nazionale a Roma”.

 

 

 

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15 ottobre 2008 - Il Manifesto

SCIOPERO GENERALE Intervista a Leonardi, coordinatore della Rdb-Cub. «Sacconi vuole impedire il conflitto per legge, mentre si licenzia»
«Il 17 in piazza un blocco sociale che paga le politiche di Berlusconi»
di Francesco Piccioni

Paolo Leonardi è coordinatore nazionale della Rdb-Cub, che come confederazione la proclamato lo sciopero generale del 17 ottobre, insieme a Cobas e Sdl. «E' la prima uscita ufficiale - spiega - del patto di consultazione permanente tra le tre organizzazioni; a differenza del passato, stavolta è stato costruito unitariamente tutto il percorso che ha portato allo sciopero: l'assemblea del 18 maggio, la costruzione della piattaforma comune e quindi lo sciopero generale».
Quali sono i settori più importanti, per voi?
Noi riuniamo soprattutto scuola, pubblico impiego e precari; saranno la spina dorsale dello sciopero e della manifestazione. Sono i tre soggetti che più stanno subendo l'offensiva del governo, pagando i costi della riorganizzazione produttiva della pubblica amministrazione (P.A.) messa in campo da Berlusconi. Saranno presenti anche industria, commercio, trasporti, ecc.
Com'è la situazione dei precari?
E' molto molto brutta perché il decreto ammazza-precari prova a scrivere la parola fine su un'esperienza che ha visto centinaia di migliaia di giovani e meno giovani transitare per la P.A., venir formati, dare un contributo straordinario alla tenuta degli uffici pubblici. Alcuni uffici sono tenuti aperti soltanto da personale precario; e il decreto Brunetta rischia davvero di mettere in crisi la funzione della P.A.. Lì si gioca pure la partita sull'idea che ne ha questo governo, perché non solo attacca i salari e le condizioni di lavoro dei pubblici dipendenti a tempo indeterminato, ma impedisce la stabilizzazone dei precari. Vuol dire che la loro ipotesi è di rendere assolutamente inefficace la P.A. per poi poter procedere rapidamente alla privatizzazione totale di qualsiasi servizio pubblico redditizio.
Sacconi presenta un ddl di riforma del diritto di sciopero nei servizi pubblici.
Sacconi fa due operazioni. La prima è rendere definitivamente impossibile scioperare; già ora i vincoli posti dalla normativa lo rendono difficile,se non attraverso una serie di alchimie complicatissime. La seconda predetermina una condizione di alleggerimento del conflitto in una fase in cui la crisi economica e finanziaria verrà ovviamente scaricata sui lavoratori e sui ceti popolari; perciò si prova sin d'ora a impedire qualsiasi forma di conflitto che possa essere una risposta a questo attacco. Quindi fa due cose: da una parte tranquillizza i padroni sul conflitto, dall'altra - di fronte a crisi economica, modificazione strutturale della P.A., privatizzazioni, esclusione dei precari - cerca di togliere ogni strumento conflittuale vero, in grado di spostare sul fattore lavoro la forza contrattuale. Il soggetto più debole, nel confronto tra lavoro e capitale, viene pure depotenziato definitivamente nell'unico strumento che ha: lo sciopero.
Il 17 saranno in piazza con voi anche gli studenti medi e universitari...
C'è un blocco sociale in sofferenza, composto dai mondi del lavoro, della scuola, dei cittadini che vivono con grande apprensione le ricadute delle scelte di Brunetta, Gelmini, Sacconi; e stanno confluendo sullo sciopero generale del 17, l'unico che abbia una piattaforma compiuta su questi terreni. E anche l'unico finora proclamato e in preparazione. Noi ci aspettiamo una grandissima manifestazione. Tutto ci dice che nei trasporti, nella P.A., nella scuola, in molte aziende, in molti supermercati e ipermercati, ci sarà il blocco totale della produzione. Crediamo che questo sia l'avvio di una fase nuova anche sul terreno della rappresentanza sindacale, che non potrà più essere essere riservata solo a Cgil, Cisl, Uil; e a una Ugl tirata fuori dal cappello perché utile ai «giochetti» sulla rappresentanza.


15 ottobre 2008 - Liberazione

Sotto il governo Berlusconi è messo in discussione anche il diritto di sciopero
di Fabio Sebastiani

Per Cesare Damiano, viceministro del governo-ombra, «il Governo continua la sua opera di smantellamento delle tutele sociali». L'attenzione del Pd, però, è concentrata sull'allargamento dei lavori usuranti alle forze dell'ordine, bocciato ieri in aula dalla maggioranza.
Nel disegno di legge la competenza dei giudici del lavoro sarà limitata "esclusivamente all'accertamento del presupposto di legittimità", quindi a una funzione simile a quella della Corte di Cassazione rispetto alle sentenze dei giudici di primo grado. Questo di fatto consente alle aziende di avere più mano libera su trasferimenti di rami d'azienda, appalto e subappalto. Rispetto ai licenziamenti, poi, il ddl introduce norme che limitano l'intervento dei giudici sul licenziamento disciplinare diretto costringendolo a valutare "il comportamento complessivo del lavoratore" e non più il solo fatto specifico. Più complessa ancora la vicenda dei contratti collettivi nazionali che, come prevede l'ultimo accordo tra Cisl, Uil e Confindustria, hanno più forza di legge attraverso la figura della Commissione arbitrale. «Al peggio non c'è mai fine», sottolinea un volantino dell'Sdl, che rilancia la manifestazione collegata allo sciopero del sindacalismo di base del 17 ottobre come la prima occasione di rispondere al disegno ammazzadiritti del Governo Berlusconi. Richiamo alla mobilitazione del 17 anche da parte della Cub. «Già oggi scioperare è pressochè impossibile, tanti sono i vincoli frapposti dalle leggi al libero esercizio di un diritto fondamentale come lo sciopero», ora si «legge la Costituzione alla rovescia e si consente al ministro del Lavoro di portare un affondo definitivo a questo diritto», ha commentato Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale Cub, sul ddl delega sulla riforma della regolazione del diritto di sciopero nei servizi di pubblica utilità. «Profonda contrarietà alla proposta del ministro Sacconi di riformare la regolamentazione sul diritto allo sciopero» è stata espressa anche dal senatore del Pd Paolo Nerozzi. Per Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, «è evidente, infatti, che questa misura la si fa perchè si prevede che ci saranno scioperi e lotte e queste ci saranno perchè crescerà il disagio e l'ingiustizia sociale». «Reagire alla crisi economica e sociale con l'attacco al diritto di sciopero è un classico della cultura reazionaria, ed è la dimostrazione che questo governo parla di responsabilità e dialogo ma poi prepara una cura di bastonate per i lavoratori», ha aggiunto.
Ieri, intanto, la Camera ha approvato l'articolo 32 del ddl 1441, che introduce sanzioni amministrative salate per i datori di lavoro che non ottemperino l'obbligo di comunicazione preventiva di instaurazione di rapporto di lavoro subordinato, ad eccezione del lavoro domestico. La sanzione sarà da 1.500 a 12mila euro per ciascun lavoratore, maggiorata di 150 euro per ciascuna giornata di lavoro effettivo.


14 ottobre 2008 - Ansa

SCIOPERI: CUB, DA SACCONI AFFONDO PER DISARMARE LAVORATORI

(ANSA) - ROMA, 14 OTT - «Già oggi scioperare è pressochè impossibile, tanti sono i vincoli frapposti dalle leggi al libero esercizio di un diritto fondamentale come lo sciopero», ora si «legge la costituzione alla rovescia e si consente al ministro del Lavoro di portare un affondo definitivo a questo diritto». Lo afferma Pierpaolo Leonardi, coordinatore nazionale Cub, commentando il ddl delega sulla riforma della regolazione del diritto di sciopero nei servizi di pubblica utilità. «Il disegno di legge annunciato oggi da Sacconi - sottolinea Leonardi dopo aver partecipato al convegno 'Diritto di sciopero e assetto costituzionalè promosso dalla Commissione di garanzia - arriva proprio nel momento in cui ci si appresta a scaricare sui lavoratori italiani e sulle loro famiglie, nei prossimi mesi ed anni, i costi della crisi economico-finanziaria in atto». Un fatto, aggiunge, «che non potrà non generare fortissimi conflitti nel mondo del lavoro» e con cui «si intraprende una sorta di guerra preventiva per disarmare definitivamente il movimento dei lavoratori». Secondo Leonardi, «migliore risposta a questa ennesima provocazione non può che essere una straordinaria partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da Cub, Cobas, Sdl ed alla manifestazione nazionale a Roma».

SCIOPERI: SACCONI, PIÙ ARBITRATO,STOP EFFETTO ANNUNCIO
MINISTRO, PRESTO DDL, SINDACATI, ATTENTATO A COSTITUZIONE

(ANSA) - ROMA, 14 OTT - Nuove regole sono in arrivo per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali. A formularle sarà un disegno di legge delega che, come ha annunciato il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, sarà varato a giorni. Un ddl «per riformare l'attuale regolazione del diritto di sciopero nei servizi di pubblica utilità, quanto mai necessario in questa stagione», ha detto, «che richiede di mettere ordine». Immediata la risposta dei sindacati, secondo cui l'intervento del governo mette in discussione un diritto costituzionale, come sostiene la Cgil, e quantomeno chiedono un confronto tra le parti. Il provvedimento affronterebbe più capitoli: dal ricorso alla conciliazione e arbitrato, all'obbligo di referendum e adesione individuale; dalla disciplina della revoca e degli intervalli temporali tra uno stop e l'altro, all'applicazione delle sanzioni, da affidare ai prefetti, sino all'istituzione dello sciopero virtuale con relativo fondo solidaristico. «Anche in relazione a questa stagione di scioperi, credo che già nei prossimi giorni vareremo questo ddl da sottoporre al Parlamento», ha affermato Sacconi, sottolineando che «è un punto di equilibrio tra diritti costituzionalmente garantiti». Per la segreteria nazionale della Cgil, invece, «il governo palesa un tratto illiberale fino al rischio di mettere in discussione il diritto di sciopero garantito per Costituzione», afferma, denunciando «il pericolo dell'introduzione di tratti autoritari anche nel governo del conflitto sociale che, invece, richiederebbe regole condivise e consenso». Anche per la Cisl, le materie che riguardano il diritto di sciopero ed eventuali modifiche «devono innanzitutto vedere aperto un tavolo di confronto, di condivisione con le organizzazioni», come sostiene il segretario confederale Annamaria Furlan. Sulla stessa linea la Uil che, pur ritenendo «essenziale aggiornare» le attuali norme, osserva che occorre realizzare «un accordo tra le parti, prima dell'intervento legislativo». Altrimenti, afferma il segretario confederale Paolo Pirani, si avrebbe «l'effetto opposto di accrescere la conflittualità». Anche l'Ugl chiede al ministro di aprire una consultazione, mentre la Cub parla di «affondo» per «disarmare i lavoratori». Questi, in sintesi, gli obiettivi del ddl delega, come illustrati dal ministro Sacconi. CONCILIAZIONE E ARBITRATO. Prevenire il conflitto attraverso forme di conciliazione e di arbitrato. STOP AD ANNUNCI E REVOCHE ULTIMO MINUTO. Evitare l'annuncio di scioperi che determinano un danno ai servizi e che vengono interrotti all'ultimo momento, magari da soggetti poco rappresentativi. La revoca va «disciplinata» e «per poter evitare la trattenuta del salario, deve essere adeguatamente anticipata, tranne nel caso si faccia un accordo definitivo». OBBLIGO REFERENDUM E ADESIONE INDIVIDUALE. È necessario rendere obbligatorio il referendum consultivo preventivo e l'adesione individuale allo sciopero dei singoli lavoratori. INTERVALLO GARANTITO E CONGRUO. L'intervallo tra uno sciopero e l'altro, «pur agendo soggetti diversi, deve essere più robusto e garantito» affinchè ci sia «un congruo» periodo senza interruzioni di servizio. SCIOPERO VIRTUALE. Va «favorito lo sciopero virtuale, che ad esempio si può fare con un fazzoletto al braccio. Il lavoratore perde il salario, il datore paga una cifra congrua» e «queste risorse vanno ad un fondo solidaristico». SANZIONI PREFETTIZIE. Per le sanzioni ad oggi «applicate dal datore di lavoro» ma «non effettive», «l'ipotesi è di incaricare i prefetti» per la loro applicazione.


14 ottobre 2008 - Adnkronos

SCIOPERI: CUB, DA GOVERNO ATTACCO AI DIRITTI PER DISARMARE LAVORATORI

Roma, 14 ott. - (Adnkronos) - «Già oggi scioperare è pressochè impossibile, tanti sono in vincoli frapposti dalle leggi vigenti al libero esercizio di un diritto fondamentale come lo sciopero. Adesso hanno scomodato fior di costituzionalisti per leggere la costituzione alla rovescia e consentire al Ministro del Lavoro di portare un affondo definitivo a questo diritto». È questa la critica che Pierpaolo Leonardi, Coordinatore nazionale Cub, rivolge all'annuncio del ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, di mettere mano ad un ddl di delega per riformare l'attuale regolazione del diritto di sciopero nei servizi di pubblica utilità. «Il disegno di legge annunciato oggi da Sacconi arriva proprio nel momento in cui ci si appresta a scaricare sui lavoratori italiani e sulle loro famiglie, nei prossimi mesi ed anni, i costi della crisi economico-finanziaria in atto. Un fatto che non potrà non generare fortissimi conflitti nel mondo del lavoro, e dunque si intraprende una sorta di guerra preventiva per disarmare definitivamente il movimento dei lavoratori», aggiunge ribadendo come la «migliore risposta a questa ennesima provocazione non può che essere una straordinaria partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da CUB Cobas SdL ed alla manifestazione nazionale a Roma».


14 ottobre 2008 - Apcom

Scioperi/Cub:Da Sacconi affondo definitivo a diritto fondamentale
"Legge la Costituzione alla rovescia"

Roma, 14 ott. (Apcom) - Già oggi scioperare è "pressoché impossibile", tanti sono i vincoli delle leggi vigenti al "libero esercizio" di un "diritto fondamentale" come lo sciopero. Lo dichiara il coordinatore della Cub, Pierpaolo Leonardi, che aggiunge: "Adesso hanno scomodato fior di costituzionalisti per leggere la costituzione alla rovescia e consentire al ministro del Lavoro di portare un affondo definitivo a questo diritto". "Il disegno di legge annunciato oggi da Sacconi - prosegue - arriva proprio nel momento in cui ci si appresta a scaricare sui lavoratori italiani e sulle loro famiglie, nei prossimi mesi e anni, i costi della crisi economico-finanziaria in atto. Un fatto che non potrà non generare fortissimi conflitti nel mondo del lavoro, e dunque si intraprende una sorta di guerra preventiva per disarmare definitivamente il movimento dei lavoratori". Conclude Leonardi: "Migliore risposta a questa ennesima provocazione non può che essere una straordinaria partecipazione allo sciopero generale del 17 ottobre indetto da Cub, Cobas e Sdl e alla manifestazione nazionale a Roma".