Vigili del fuoco: operazione recupero barcone con i corpi dei migranti. OPERAZIONE MEDIATICA SULLA PELLE DEI LAVORATORI

COMUNICATO STAMPA

 

Siamo abituati in Italia ad essere individuati come il paese delle “facilonerie”, il paese dei cinguettii e delle battute ma certo il recupero del barcone con i corpi di 700 migranti da parte dei vigili del fuoco è una cosa seria, drammatica e che nessuno vorrebbe fare!


E come succede nelle migliori tradizioni di questo paese prima è stato smontato il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e poi chiedono ulteriori funzioni.


"Il mondo ci guarda": queste le parole usate in sede di riunione al dipartimento per il recupero del barcone di migranti affondato nel canale di Sicilia con oltre 700 corpi dentro.


Una operazione di recupero, segretata e sotto l’egida della NATO.


Come USB Vigili del Fuoco abbiamo espresso tutte le nostre perplessità a condurre questa drammatica operazione di recupero di corpi umani. Una ecatombe mai vista prima.


L’operazione si dovrebbe svolgere con i vigili del fuoco chiusi in un hangar saturato di azoto, temperature bassissime con addosso una tuta bianca usata per altri tipi di soccorso e in questa condizione tagliare lo scafo e cominciare l’opera di estrazione.


E’ del tutto evidente che si è in presenza di una situazione mai verificatasi prima.  Si tratta di problemi concreti: come operano i Vigili del fuoco formati per il soccorso tecnico urgente successivamente all’entrata nel corpo dell’imbarcazione? Quali sono le procedure da seguire? E’ evidente che al momento non ci sono indicazioni da parte del Dipartimento.


In questa condizione di approssimazione, indeterminatezza, Usb ritiene perlomeno azzardato ipotizzare un intervento dei Vigili del Fuoco.


Infine va sottolineato che i vigili del fuoco impiegati saranno a rotazione circa un centinaio al giorno per cinque giorni.

Si dovranno quindi abbandonare le attività di soccorso alla popolazione per dedicarsi all’incognito più assoluto?