U.S.I.-A.I.T.: SOLIDARIETA' A SASHA COLAUTTI

Nazionale -

A nome di tutti i lavoratori dell’Unione Sindacale Italiana della nostra Regione esprimo la nostra massima solidarietà a Sasha Colautti per l’ignobile azione di repressione antisindacale messa in opera dalla Direzione della Wartsila nei suoi confronti, ad evidente monito per chi non si rassegna ad accettare un sistema di relazioni sindacali che considera i lavoratori delle pedine tranquillamente sacrificabili sull’altare del “profitto ad ogni costo”.Il trasferimento punitivo, puntualmente notificato contestualmente al rientro in produzione di Sasha dopo un suo periodo di distacco sindacale, appare preordinato e pianificato da tempo, e riteniamo che alla sua origine non sia estraneo, se non una comune concordanza operativa, perlomeno un preventivo “placet” da parte di qualche “gloriosa storica organizzazione della classe operaia”.L’azione repressiva appare ancora più odiosa se si pensa che si è materializzata poche ore dopo la morte sul lavoro di un operaio, fatto che aveva visto scendere in immediato sciopero spontaneo grossa parte dei lavoratori della Wartsila, con la solidarietà anche di lavoratori di altre fabbriche. Un minimo di sensibilità aziendale avrebbe perlomeno consigliato di sospendere il trasferimento punitivo, ma evidentemente la “normalizzazione sindacale” all’interno dello stabilimento viene considerata preminente rispetto all’adozione di più severi controlli della sicurezza sul posto di lavoro, anche se questa riguarda lavoratori di altre Ditte operanti in appalto.A Sasha, ai lavoratori della Wartsila e agli aderenti all’U.S.B. di Trieste va tutta la nostra solidarietà e l’impegno a partecipare, fianco a fianco, alle future iniziative che verranno intraprese a difesa di Sasha e del diritto di libera organizzazione sindacale.

                                    “Un torto fatto ad uno è un torto fatto a tutti”

 La Segreteria Regionale U.S.I.-A.I.T.