USB, SANITA': "CONTINUA IL MASSACRO DELLA SANITA' PUBBLICA, DOPO TAGLI E CHIUSURE L'ATTACCO AI SUOI LAVORATORI"
Nonostante il Rapporto del Censis appena pubblicato rilevi inequivocabilmente che le vere eccellenze della sanità pubblica in Italia sono i suoi lavoratori e lavoratrici, nella Legge di Stabilità è stata inserita una norma per sguinzagliare migliaia di controlli sul personale con ridotte capacità lavorative, vittime di un lavoro di cui si vuole continuare ad ignorare l’elevato grado di usura.
“L’applicazione della spending review nella sanità pubblica di questo Paese si sta drammaticamente traducendo in quanto abbiamo da sempre denunciato: un taglio netto di servizi ospedalieri e territoriali ai cittadini e l’ulteriore riduzione del personale sanitario” dichiara Licia Pera dell’esecutivo nazionale di USB Pubblico Impiego.
“Se guardassimo agli standard europei, gli stessi che vengono invocati come un mantra quando si tratta di peggiorare le condizioni di lavoro, in Italia mancano all’appello 50.000 infermieri mentre quelli che vanno in pensione non vengono sostituiti per il decennale blocco del turn-over e quelli in servizio sono sottoposti a condizioni di lavoro tali da non garantire gli standard minimi di sicurezza né per sé né, tantomeno, per i cittadini” continua la sindacalista.
“In queste condizioni inserire nella Legge di stabilità una norma contro i lavoratori e le lavoratrici con ridotte capacità lavorative causate da un lavoro usurante, per di più rappresentandoli come fannulloni da stanare da chissà quale privilegio, non solo è una vera e propria provocazione ma la cifra esatta di quanto l’affondo sul servizio sanitario pubblico sia definitivo e finalizzato ad aprire la strada al sistema delle assicurazioni, attraverso il quale si cura solo chi può pagare mentre alla maggioranza dei cittadini si riserva un servizio pubblico residuale, caritatevole e di scarsa qualità”.
“Come USB continueremo ad essere presenti in tutte le lotte, che in questi giorni si stanno moltiplicando in tutto il Paese, a difesa della sanità pubblica e dei suoi lavoratori e lavoratrici a cominciare dalle migliaia di precari in scadenza a fine anno e il cui futuro appare più che mai incerto” conclude Licia Pera.