USB P.I.: nell'incontro col ministro Madia "è mancata la ciccia"
Si è tenuto stamattina presso il Ministero della Funzione Pubblica un incontro tra il ministro Madia e le oo.ss. del pubblico impiego avente per oggetto “Questioni connesse al lavoro pubblico”.
“Già dall’ordine del giorno si comprendeva il rischio di un incontro inconcludente e così è stato!” - dichiara Luigi Romagnoli dell’Esecutivo nazionale della USB Pubblico Impiego - “Si è infatti discusso di Testo Unico della Pubblica Amministrazione in assenza di un documento formale del governo e di rinnovo dei contratti senza l’indicazione delle risorse che il governo intende stanziare nella prossima legge di stabilità”.
“Questo è un governo che predica bene e razzola male - incalza il dirigente della USB - infatti se da una parte il Ministro dichiara come ha fatto oggi che le politiche di austerità hanno fallito, di contro il Governo continua ad applicare alla lettera la ricetta dell’Unione Europea fatta di tagli ai servizi, arretramento dello Stato dal territorio, privatizzazioni e blocco delle retribuzioni”.
Prosegue Romagnoli - “Il ministro affida all’Aran il compito di convocare un confronto tecnico su Testo Unico e contratto prima dell’emanazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo dei contratti scaduti nel 2009, ma se prima non si sciolgono i nodi politici non si va da nessuna parte. Il governo è disposto a restituire potere contrattuale ai lavoratori attraverso le loro rappresentanze? Sulla valutazione della produttività si applicheranno le insensate fasce di Brunetta? Quante saranno le risorse economiche che il Governo è disposto a stanziare per il rinnovo dei contratti oltre ai 300 milioni previsti dalla legge di stabilità del 2016, assolutamente insufficienti anche per cominciare solo a ragionare di rinnovi?”
“Tutte domande che nell’incontro odierno non hanno trovato alcuna risposta - conclude il dirigente nazionale della USB - e che rafforzano la nostra scelta di andare in autunno ad uno sciopero generale che sostenga la Piattaforma USB su Lavoro e Welfare, per veri rinnovi contrattuali, per il recupero di spazi di contrattazione e di democrazia, in opposizione alle politiche del governo di privatizzazione dei servizi pubblici, di revisione dell’assetto dello Stato, di attacco a Sanità, Scuola, Previdenza.”