USB E' IL SECONDO SINDACATO ALL' IBM DI ROMA
Si sono concluse nella tarda serata di giovedì 7 aprile 2016 le votazioni per RSU/RLS nella sede IBM di Roma. Le operazioni di spoglio hanno registrato un’ottima affermazione dell’USB che con 118 voti raccoglie 6 RSU, contro il 482 della FIOM (23 seggi a fronte di una lista con 10 candidati RSU) e i 36 della UILM con 1 RSU.
Nonostante il parere contrario dell’USB, la Commissione Elettorale a maggioranza, ha deciso di tenere aperte le urne solo 36 ore contro i consueti 15 giorni. Si è trattato di una scelta miope che non consentito alla maggioranza dei lavoratori operanti presso clienti esterni di recarsi alle urne. Non a caso il dato della partecipazione ha visto prevalere i lavoratori di alcuni settori, quali il laboratorio, rispetto ad altri.
Si è votato anche per le RLS, e pure qui c’è stato un buon risultato dell’USB con 115 voti e 1 RLS eletta, la FIOM ha raccolto 478 voti e 5 RLS, mentre la UILM con 36 voti non ha ottenuto nessun RLS.
Ringraziamo i lavoratori che ci hanno sostenuto durante questa difficile campagna elettorale, il loro sostegno è stato determinante per raggiungere questo risultato.
E’ bene ricordare che queste elezioni si sono tenute nel mezzo dell’ennesimo processo di ristrutturazione lanciato da IBM, nell’arco di pochi mesi. Solo nel dicembre scorso, infatti, l’azienda ha espulso 300 lavoratori, cedendoli a Modis Adecco. Sotto Pasqua mentre Renzi si pavoneggiava per l’investimento promesso da IBM nell’area expo di Milano, la multinazionale ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per altri 100 dipendenti e 190 dirigenti.
L’USB è entrata in IBM a dicembre 2015, grazie alla confluenza delle storiche RSU Slai Cobas, da subito abbiamo denunciato come nei piani della multinazionale non ci fosse nessuna strategia industriale,nessun lancio di prodotti o di nuovi applicativi. Piuttosto l’IBM preferisce fare cassa cedendo attività, de-localizzando all’estero interi settori e licenziando i dipendenti “anziani”. Questo si chiama speculare sulla pelle dei lavoratori licenziati, lucrando sui “giovani” lavoratori assunti in virtù degli sgravi fiscali e delle minori tutele offerte dal jobs Act.
Firmare un protocollo simile a quello del 2014 di fatto significa accettare i licenziamenti, giacché la platea dei pensionabili è prossima allo zero e le condizioni normative in materia di mobilità sono peggiorate .
Le pressioni della DA dell’IBM mirano a dividere i lavoratori dei diversi stabilimenti, per questo è importante che ogni ipotesi di accordo passi attraverso la validazione delle assemblee dei lavoratori coinvolti nei processi di ristrutturazione.
Chiediamo:
• Il ritiro della procedura di licenziamento
• L’avvio di un vero tavolo di trattative, con l’impegno diretto del Governo e un piano d’investimenti da parte di IBM
RSU IBM Roma
UNIONE SINDACALE DI BASE LAVORO PRIVATO