Una SIAE migliore ed onesta? ci stiamo!

Pubblichiamo un comunicato del sindacato dei lavoratori della SIAE che sta aderendo ad USB e che il 18 ottobre sciopererà.

Nazionale -

Abbiamo letto con interesse le dichiarazioni rilasciate dal presidente della SIAE Gino Paoli in occasione della presentazione dell’Annuario dello Spettacolo 2012: “Voglio una SIAE migliore, onesta e che costringa tutti a essere onesti pagando ciò che è dovuto”.


Facciamo nostri onestà e miglioramento, ma non condividiamo il termine costringere, che purtroppo evoca con immediatezza quell’immagine della SIAE gabelliera, tanto odiata non solo dagli utilizzatori professionali delle opere dell’ingegno, ma più in generale dalla pubblica opinione.


Se ci si rende conto che proprio da questo scaturiscono le allarmanti iniziative parlamentari in corso in queste ore che vorrebbero emendare il Decreto Cultura in discussione in Parlamento, si dovrebbe convenire che la SIAE invece di “costringere” dovrebbe cercare di “convincere” l’opinione pubblica che è giusto, contribuire a quello che correttamente viene definito “lo stipendio degli autori”.


Onesta: serve un’immediata rimodulazione dei compensi specie per gli intrattenimenti come le feste private che interessano una vasta area della cittadinanza e generano un’opinione pubblica negativa, perché è obiettivamente difficile convincere la gente che per la festa di un bimbo o per un compleanno cui partecipano poche decine di invitati, siano dovute diverse centinaia di Euro.

Migliore: Bisogna recuperare credibilità anche nella categoria degli autori, specie emergenti, che si auto-producono utilizzando le licenze “Creative Commons” o che si rivolgono ad altre società di collecting perché ritengono che la SIAE non sia in grado di tutelare il repertorio pubblicato on-line.
Perche questa è la vera sfida: abbattere la pirateria su Internet!


I risultati fallimentari delle politiche repressive attuate da altri stati, come la Francia con la legge HADOPI, dimostrano che bisogna immaginare soluzioni innovative e non liberticide, come ad esempio spostare l’onere del diritto d’autore da chi pubblica siti internet a chi ne fruisce.


Si devono convincere le forze politiche (anche mediante una proposta di Legge) che è giusto che gli Internauti contribuiscano allo “stipendio” degli Autori dei contenuti che rendono Internet viva ed interessante, rendendo facile e trasparente la riscossione di una piccola quota di Diritto d’Autore mediante l’addebito diretto nella bolletta dell’abbonamento Internet a cura dei Gestori Telefonici.


Se alle 14,3 milioni di connessioni internet su rete fissa (ADSL) di tipo familiare, escluse quelle aziendali, (dati AudiWeb Trends di novembre 2012), si applicasse una quota di Diritto d’Autore di soli 50 centesimi al mese (con un incidenza inferiore al 2,5% sul canone che è pari a circa 20 Euro/mese), si incasserebbero 85 milioni di Euro all’anno di Diritti! Senza considerare la telefonia mobile….


Riteniamo sia giunto il momento di rielaborare la strategia complessiva dell’Ente ed investire molto di più nella promozione dell’immagine di una SIAE operante in favore della tutela e diffusione della cultura piuttosto che nella mera realizzazione di profitti.


Perché non si può e non si deve dimenticare che il patrimonio culturale è “Res publica” e di conseguenza, la SIAE non è un’azienda privata; le opere dell’ingegno, come le grandi scoperte, sono patrimonio dell’umanità e fermo restando il giusto diritto di sfruttamento economico dell’autore per un determinato periodo di tempo, nessuno deve potersi opporre alla loro utilizzazione.


Onestà, miglioramento di efficienza e credibilità, questa è la strada per il rilancio dell’Ente, per aumentare gli incassi e tutelare i posti di lavoro. Se si intende perseguirla, noi ci stiamo!