UN INDEGNO VOLTAFACCIA!
Questo è l’atteggiamento che l’Amministrazione C.R.I. ha perpetrato nei confronti dei lavoratori precari in attesa del processo di stabilizzazione previsto dalla Legge Finanziaria 2007.
Abbiamo atteso fino ad oggi prima di esprimere il nostro parere sulla vertenza precari perché quello che abbiamo ascoltato nella riunione del 23 maggio u.s., speravamo venisse perentoriamente ritrattato nelle riunioni (una con la delegazione trattante, l’altra tecnica) che si sono succedute nei giorni 28 e 29 maggio.
Invece nulla! Un assordante (quanto imbarazzante) silenzio è sceso sulla questione dei precari della Croce Rossa Italiana.
Cosa altro potevamo aspettarci da questa Amministrazione se non una ammissione di impotenza e di incapacità a risolvere questioni che per altri non vengono nemmeno messe in discussione?
In questa occasione, come per altre (vedi la vertenza economica del personale di ruolo), l’Amministrazione ha dimostrato tutta la sua pochezza e tutta la sua scarsa valenza politica nell’affrontare questioni che coinvolgono i lavoratori della C.R.I.
Ne è dimostrazione che la massima espressione dell’ Ente non si sia mai sufficientemente speso in prima persona per risolvere le vertenze che da più di un anno attanagliano i lavoratori della C.R.I.
Quale peso politico può avere un Ente se nei vari incontri con personalità Istituzionali (Ministri, Sottosegretari etc.) invece del Presidente Nazionale si presenta con un suo (seppur preparato e diligente) delegato? Nessuno. Di questo ne siamo più che convinti.
Un’evidente incapacità politica ed una palese inadeguatezza al ruolo istituzionale da parte del Dott. Massimo Barra, a cui corrisponde un’indiscutibile povertà di idee, coraggio e coerenza sul piano umano.
Come si può infatti giudicare la sua totale assenza dalla vita dell’Ente, che oggi esiste solo grazie al sacrificio presente e passato di tutto il personale?
Oggi questo personale, nella sua attuale consistenza, non appare assolutamente più in grado di assicurare il servizio istituzionale della C.R.I. sul territorio nazionale, senza l’imprescindibile contributo dei lavoratori con contratto a tempo determinato.
Il futuro del nostro Ente è oggi più che mai legato alla trasformazione del rapporto di lavoro dei 2.500 lavoratori precari.
La R.d.B. questo concetto lo ha ben chiaro, il nostro Presidente, graniticamente arroccato in una posizione di insensato immobilismo, evidentemente no.
Siamo consapevoli che oggi, pur nella delicatezza dell’attuale fase, ancora tutto si possa fare e invitiamo il Dott. Massimo Barra a scendere in campo, anche per smentire l’immagine che i lavoratori hanno di un uomo più attento agli interessi dell’Associazione che non a quelli dell’Ente Pubblico, ed il cui discutibile stile di governo ha portato la CRI a questo difficile momento.
Confidavamo che con l’avvento del nuovo Direttore Generale qualcosa cambiasse, ci siamo illusi di poterci confrontare con qualcuno in grado di fornire risposte alle nostre istanze, ma in realtà il Dott. Andrea Des Dorides non ha dimostrato quella statura richiesta per il ruolo.
La nostra interpretazione sulla questione precari è chiara e tutti dovremo impegnarci con forza e convinzione per controbattere la tesi della impossibilità dell’assunzione dei precari a causa della presunta temporaneità dei servizi erogati alla collettività.
Riteniamo che in questo momento servano chiarezza, coerenza e soprattutto la consapevolezza dell’esigenza di scendere in campo compatti con determinazione e forza.
L’interpretazione della citata Direttiva, in coerenza con i contenuti della Finanziaria, non potrà che essere finalizzata alla trasformazione di tutto il personale della C.R.I. con contratto di lavoro a tempo determinato.
Forse qualcuno ha dimenticato l’accordo stipulato con il Sottosegretario alla Salute Zucchelli, a tutti gli effetti espressione dell’attuale Governo?
Alla luce di quanto evidenziato la R.d.B. continuerà sulla strada delle lotte già intraprese in passato ricercando, eventualmente, nuove modalità che diano più risalto e visibilità alla questione dei precari della C.R.I.
Per quanto sopra esposto questa Organizzazione Sindacale indice lo stato di agitazione di tutto il personale precario della C.R.I. e contestualmente invia ai soggetti preposti la richiesta di attivazione delle procedure di conciliazione. (in allegato le lettere)
Si invita, fin da ora, tutto il personale civile di ruolo a sostenere qualsiasi iniziativa volta alla tutela del posto di lavoro dei colleghi precari.