Un anno fa la strage ferroviaria di Corato
Un anno fa il tremendo scontro frontale tra due treni in Puglia sulla tratta Andria-Corato; nell'incidente persero la vita 23 persone.
A pochi giorni da questo tragico anniversario la procura di Trani ha dato notizia di chiusura inchiesta, notizia che dovrebbe essere stata notificata ai 13 iscritti nel registro degli indagati; tra questi figurano sia dipendenti che vertici aziendali della Ferrotramviaria. S.p.A..
In attesa di maggiori informazioni sulla vicenda processuale di questa strage, resta il dato di fatto che nelle ferrovie italiane continua inesorabile la conta degli incidenti più o meno gravi che vedono coinvolti lavoratori e viaggiatori: ultimo in ordine di tempo (ma non per gravità) quello sulla linea del Brennero dove hanno perso la vita due lavoratori di una ditta appaltatrice (la Generale Costruzioni Ferroviarie SpA) e tre sono rimasti gravemente feriti; nello stesso giorno un operaio delle officine riparazioni di Trenitalia a Reggio Calabria restava folgorato durante il lavoro.
Nello scorso giugno i passeggeri di un treno sulla tratta Brescia Parma sono stati fatti evacuare a piedi, lungo la linea, per l'inizio di un incendio nel convoglio; e si potrebbe andare avanti nella compilazione della tremenda lista.
A inizio anno il tribunale di Lucca ha condannato a pene più o meno lunghe 23 dei 33 imputati per la strage di Viareggio del giugno 2009, la qual cosa ha dato un filo di giustizia a familiari delle vittime, rappresentanti dei lavoratori e attivisti per la sicurezza, e sancito in linea di massima che l'incidente è stato dovuto a precise condizioni riconducibili all'organizzazione del lavoro. Ma la speranza che questo possa rappresentare un'inversione di tendenza sulle politiche per la sicurezza ferroviaria in Italia è vanificata dalla presa d'atto che, in tutto l'universo delle attività ferroviarie, si intensificano i processi di privatizzazione e appalto che trascinano freneticamente verso la deregolamentazione normativa un settore ad altissimo rischio di esercizio.
La stessa tendenza negativa si registra nelle politiche repressive societarie verso quei lavoratori o loro rappresentanti che con sempre maggiori difficoltà proseguono nell'impegno per il rispetto delle norme sulla sicurezza. Il caso dei licenziamenti dei ferrovieri Riccardo Antonini e Sandro Giuliani ( un esempio tra molti), e l'attuale conferma giudiziaria di questa eclatante ingiustizia verso due importanti esponenti della cultura per la sicurezza ferroviaria, inducono ad aspettarsi l'intensificarsi della lunga la guerra aperta dal padronato verso i diritti e le tutele dei lavoratori.
L'impegno delle rappresentanze dei lavoratori di USB nelle ferrovie resterà alto, a contrasto delle politiche padronali nel settore e per sopperire alla tendenza di dismissione del conflitto sindacale promossa da tempo da tutte le altre organizzazioni di categoria e generali.
USB tutta auspica che dalle indagini della procura di Trani emerga precisa l'individuazione delle responsabilità per la strage di Corato in Puglia, e che si sancisca giudiziariamente quanto appare già palese sulle gravissime carenze organizzative che permangono nel sistema ferroviario italiano;
a nome di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori iscritte/i rinnova il proprio cordoglio e solidarietà ai familiari delle vittime.
Usb Lavoro Privato - Attività Ferroviarie