TERREMOTO: USB SOSPENDE GLI SCIOPERI PREVISTI PER L'8 GIUGNO ED APRE SOTTOSCRIZIONE PER POPOLAZIONI COLPITE

Morti sotto capannoni non sono fatalità ma omicidi sul lavoro

Nazionale -

USB esprime vicinanza e solidarietà alla popolazione colpita dal sisma che si è scatenato ripetutamente in questi giorni in Emilia Romagna. A seguito di ciò e per evitare ulteriori disagi sarà sospeso in tutto il paese lo sciopero già indetto per il giorno 8 giugno nei trasporti e nel pubblico impiego, trasformando lo sciopero in una giornata di solidarietà verso le popolazioni colpite dal sisma.

 

USB ha predisposto uno specifico conto corrente bancario, attraverso il quale raccogliere fondi destinati ad aiuti diretti alla popolazione e alle famiglie dei lavoratori deceduti a seguito del terremoto mentre erano a lavoro, ed invita tutti i lavoratori e le lavoratrici a sottoscrivere ed a far sentire comunque la propria solidarietà. Questo il conto:

BANCA UGF  IBAN: IT36 X031 2702 4090 0001 2345 678  - FEDERAZIONE USB EMILIA ROMAGNA - CAUSALE: PRO TERREMOTATI

 

Le strutture territoriali USB dell'Emilia Romagna e delle regioni vicine sono inoltre a disposizione per tutto ciò che si rendesse necessario al fine di favorire le condizioni di chi sta subendo una situazione di estrema difficoltà materiale e psicologica.

 

USB aggiunge la sua voce a chi ha già chiesto di sospendere l'inutile e costosa "celebrazione" del 2 giugno con la parata militare a Roma, sia per rispetto alle vittime del sisma, sia per risparmiare soldi e veicolarli verso chi oggi ha bisogno di un concreto sostegno. Un segnale ed una richiesta che inspiegabilmente sembra però non sia stato colto dalle istituzioni.

 

Ma insieme al dolore per i morti ed i feriti e alla preoccupazione per i danni al patrimonio abitativo e culturale dell'Emilia Romagna, non riusciamo a nascondere lo sdegno e la rabbia per il fatto che la stragrande maggioranza delle vittime siano lavoratori uccisi dalle macerie delle fabbriche dove stavano lavorando. Queste morti, avvenute in capannoni fatiscenti costruiti in spregio della sicurezza di chi ci lavora, non sono una fatalità ma un vero e proprio omicidio sul lavoro.

Su questo sarà necessario riaprire un fronte di lotta nelle prossime settimane. Il lavoro non è un costo da comprimere all'infinito e i lavoratori non sono carne da macello da offrire in sacrificio al dio mercato.

 

Trasformeremo quindi lo sciopero in momento di solidarietà, mantenendo però le mobilitazioni già indette per l'8 e il 9 giugno per dire no alla Controriforma del lavoro della Fornero, fra cui il presidio davanti alla Camera nel pomeriggio del 8 giugno, rafforzate a questo punto dalla necessaria forte protesta che deve levarsi in tutte le fabbriche, gli uffici e i posti di lavoro contro questi e tutti gli omicidi sul lavoro.