SICUREZZA SUL LAVORO: SIETE VOI CHE CI VOLETE MALE. PRESIDIO ALLA CONFERENZA NAZIONALE SULLA VIGILANZA IN MATERIA DI LAVORO

Giovedì 28 ottobre, Roma, Largo Brancaccio – ore 9.00

Roma -

“Sicurezza sul lavoro. La pretende chi si vuole bene”, è lo slogan della campagna di comunicazione che il ministro Sacconi lancerà giovedì 28 ottobre da Palazzo Brancaccio a Roma, nell’ambito della Terza Conferenza Nazionale sulla vigilanza in materia di lavoro. Oltre al Ministro ed ai vertici del Ministero del Lavoro, saranno presenti esponenti di vertice di Inps, Inail, Carabinieri, Guardia di Finanza, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

 

Ci sarà anche la Unione Sindacale di Base, che fuori Palazzo Brancaccio ha indetto un presidio di lotta per denunciare il vergognoso tentativo spacciare come “incidenti” le migliaia di morti sul lavoro, la cui responsabilità non è del progressivo smantellamento dei diritti e delle tutele, non è la ricerca di sempre maggiori profitti a discapito della sicurezza, non è di una pubblica amministrazione che non mette a disposizione uomini, risorse e mezzi per contrastare i datori di lavoro i quali non rispettino le norme di sicurezza; ma delle stesse vittime, che “non si volevano bene”.



Una totale ipocrisia da parte di chi sta smantellando diritti e tutele del mondo del lavoro attraverso l’eliminazione dei Contratti Nazionali, con aumenti dell’orario di lavoro, l’aumento dei turni e la riduzione delle pause che non permettono il recupero psicofisico, tutti elementi che contribuiscono a determinare la gran parte degli infortuni.



D'altronde sono state chiare le esternazioni del Ministro dell’Economia, per il quale la sicurezza rappresenta un lusso e la perdita dei diritti sarebbe giustificata dalla conservazione del posto di lavoro.

USB considera simili campagne ed iniziative come una foglia di fico su un problema esplosivo che non si vuole né affrontare né tantomeno risolvere: la vigilanza e la prevenzione sui luoghi di lavoro. Pertanto la confederazione sindacale manifesterà davanti a Palazzo Brancaccio per chiedere un serio tavolo di confronto su una reale riforma degli organi ispettivi e di vigilanza.