SCIOPERO DEGLI ADDETTI AL "DATA ENTRY" DEGLI UFFICI GIUDIZIARI DI ROMA
Si è tenuto ieri lo sciopero indetto dalle RdB-CUB degli addetti al “data entry” degli Uffici Giudiziari di Roma, che ha visto anche un sit-in accanto al Ministero della Giustizia.
I circa 100 dipendenti delle ditte Data Service e Insiel sono esternalizzati che si occupano di “data entry” (scannerizzazione ed inserimento dati negli archivi informatici). Nei fatti, da circa otto anni hanno svolto qualsiasi tipo di mansione necessaria a supplire ben consolidate carenze di organico presso il Ministero della Giustizia, presso il Tribunale, la Corte d’Appello e il Giudice di Pace di Roma, e verranno licenziati entro i prossimi mesi se il Ministero non rinnoverà le gare di appalto.
Nel corso dello sciopero, una delegazione è stata ricevuta dal membro della Commissione giustizia del Senato Di Lello (Sinistra Europea), che è stato informato di tutta la vicenda, ed un’altra dal Consigliere Claudio Castelli, capo Dipartimento dell’organizzazione giudiziaria.
Al Consigliere Castelli è stata posta in evidenza la condizione dei lavoratori, che rischiano, dopo anni di precariato, la perdita definitiva del lavoro. E’ stato inoltre fatto presente come il venire meno di queste figure creerebbe grosse difficoltà a molti uffici giudiziari, e non solo a quelli della capitale.
Rispetto ai prossimi licenziamenti Castelli ha precisato che, nel caso ci fossero nuovi contratti con altre società, si cercherà di non perdere le professionalità acquisite.
Le RdB-CUB ripropongono con forza il problema delle esternalizzazioni nel Pubblico Impiego, sottolineando come abbiano creato solo nuovo precariato insieme ad un riscontrabile aumento della spesa. Una politica seria di stabilizzazioni è indispensabile sia per garantire la qualità dei servizi sia i diritti dei lavoratori, assumendo in modo programmato il personale che da anni lavora negli uffici pubblici, come previsto nella proposta di legge elaborata dalla RdB-CUB e presentata sia alla Camera che al Senato.
27 giugno 2007 - Omniroma
GIUSTIZIA, RDB-CUB: «100 LAVORATORI ESTERNALIZZATI A RISCHIO»
(OMNIROMA) Roma, 27 giu - «Si è tenuto ieri lo sciopero indetto dalle RdB-Cub degli addetti al 'data entry' degli Uffici giudiziari di Roma, che ha visto anche un sit-in accanto al ministero della Giustizia. I circa 100 dipendenti delle ditte Data Service e Insiel sono esternalizzati che si occupano di 'data entry' (scannerizzazione ed inserimento dati negli archivi informatici). Nei fatti, da circa otto anni hanno svolto qualsiasi tipo di mansione necessaria a supplire ben consolidate carenze di organico presso il ministero della Giustizia, presso il Tribunale, la Corte d'Appello e il Giudice di Pace di Roma, e verranno licenziati entro i prossimi mesi se il ministero non rinnoverà le gare di appalto». Lo comunica una nota delle Rdb-Cub. «Nel corso dello sciopero - prosegue la nota - una delegazione è stata ricevuta dal membro della Commissione giustizia del Senato Di Lello (Sinistra Europea), che è stato informato di tutta la vicenda, ed un'altra dal Consigliere Claudio Castelli, capo Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria. Al Consigliere Castelli è stata posta in evidenza la condizione dei lavoratori, che rischiano, dopo anni di precariato, la perdita definitiva del lavoro. È stato inoltre fatto presente come il venire meno di queste figure creerebbe grosse difficoltà a molti uffici giudiziari, e non solo a quelli della capitale. Rispetto ai prossimi licenziamenti Castelli ha precisato che, nel caso ci fossero nuovi contratti con altre società, si cercherà di non perdere le professionalità acquisite. Le RdB-Cub - conclude la nota - ripropongono con forza il problema delle esternalizzazioni nel pubblico impiego, sottolineando come abbiano creato solo nuovo precariato insieme ad un riscontrabile aumento della spesa. Una politica seria di stabilizzazioni è indispensabile sia per garantire la qualità dei servizi sia i diritti dei lavoratori, assumendo in modo programmato il personale che da anni lavora negli uffici pubblici, come previsto nella proposta di legge elaborata dalla RdB-Cub e presentata sia alla Camera che al Senato».
27 giugno 2007 - EPolis Roma
Sit-in. A rischio circa 200 esternalizzati
Rdb, presidio dei precari al ministero di Giustizia
di Paolo Anastasio
Roma - Una settantina di precari della Giustizia facenti capo alla sigla sindacale Rdb-Cub ha protestato ieri mattina con un presidio di fronte al ministero della Giustizia in Largo Cairoli. Motivo della protesta il mancato rinnovo del contratto da parte del ministero per i lavoratori di due società esterne (Dta Service spa e Finsiel spa) che forniscono ormai da otto anni dipendenti agli uffici e alle cancellerie di Corte d'appello penale, civile e lavoro; Tribunale civile e penale e Giudici di pace di Roma. A rischio circa 200 lavoratori, che svolgono mansioni delicate nella preparazione di fascicoli, documenti, atti, scansione di dispositivi legali. Un lavoro di "data entry" assai specializzato che gli scioperanti svolgono, a loro dire, da otto anni. Ma il ministero avrebbe deciso di rescindere i contratti e di affidarsi ad altri fornitori. Una delegazione di lavoratori e della Rdb è stato ricevuto al ministero a mezzogiorno di ieri. "Se non ci rinnovano il contratto - dice una manifestante - le cancellerie vanno in tilt".
26 giugno 2007 - Omniroma
GIUSTIZIA, PRESIDIO RDB CONTRO PRECARIETÀ DAVANTI MINISTERO
(OMNIROMA) Roma, 26 giu - Hanno indossato tute bianche per spiegare la loro esistenza di lavoratori «fantasma», poi, con fischietti e bandiere, hanno presidiato largo Cairoli fino alle 11 per protestare contro il ministro di Giustizia. Così hanno manifestato una settantina di precari della giustizia del sindacato Rdb contro il rischio licenziamento e per chiedere la reinternalizzazione del servizio. «Si tratta di precari che lavorano per due ditte appaltate dal ministero - ha detto Carmela Bovino delle Rdb - il loro è un preziosissimo lavoro d'archiviazione della documentazione da cartaceo a informatico per i tribunali civili e penali della Corte d'Appello e del Giudice di Pace. Inoltre, data la carenza di personale, svolgono anche funzioni di cancelleria. Bene ora il ministero ha annunciato tagli di fondi che inevitabilmente ridurranno il personale. Un personale già precario visto che da dieci anni lavora in queste condizioni di precarietà, senza garanzie». Alle 12.30 una delegazione di manifestanti incontrerà alcuni funzionari del ministero.