Schiavi mai: prima assemblea nazionale della Logistica.
Domenica 12 giugno si è tenuta a Bologna la prima assemblea nazionale della logistica dell’USB. Più di un centinaio di delegati e attivisti sindacali provenienti da diverse realtà da sud a nord del paese hanno messo in comune le loro esperienze e contribuito alla definizione della Piattaforma nazionale della logistica. La riflessione sulle condizioni di lavoro si è intrecciata con il racconto delle tante esperienze di lotta, a segnalare una grande combattività di questi lavoratori. Da Avellino a Piacenza, da Ascoli a Torino, da Bologna a Lodi, da Trieste a Milano, da Riano a Cremona è stata disegnata una geografia di battaglie, scioperi, blocchi dei magazzini e azioni di resistenza.
Al centro dell’incontro è stato posto l’obiettivo del salto di qualità dell’intervento sindacale. Dalla costruzione delle lotte a partire dalla propria specifica condizione aziendale alla costruzione del sindacato dell’intero settore, che comprende lavoratori impegnati nei siti aeroportuali, nei porti, nelle stazioni ferroviarie e nei magazzini del trasporto su strada.
Gli interventi hanno segnalato l’esistenza di una varietà di condizioni, accomunate però da uno sfruttamento intenso e da una forte presenza di aziende che agiscono fuori dalla legalità e non rispettano le condizioni contrattuali. Tutti i delegati hanno poi raccontato dell’atteggiamento complice dei sindacati confederali, che si sono trasformati in strumenti di controllo per le aziende ed hanno rinunciato da tempo a svolgere una funzione di tutela per i lavoratori.
I temi più ricorrenti sono stati il mancato rispetto del contratto, l’irregolarità delle buste paga, l’assenza di una politica sulla sicurezza e il frequente non riconoscimento degli infortuni sul lavoro, le mancate contribuzioni, la discriminazione sindacale e l’uso delle tecnologie come strumento di controllo e di intensificazione del lavoro.
Frequenti sono stati poi i richiami al sistema del cambio di appalto per cancellare i diritti acquisiti, sfruttare le nuove norme introdotte con il Jobs Act e mettere i lavoratori in una condizione di perenne ricattabilità.
Molto ampia è stata la presenza di lavoratori provenienti da altri paesi e forte è stato il richiamo a riconoscersi come lavoratori, superando le differenze linguistiche e culturali. Alcuni interventi hanno paragonato la condizione dei lavoratori migranti di oggi a quella vissuta dai lavoratori meridionali negli anni 50 e 60 del secolo scorso, ricordando come proprio da questi ultimi fosse partita quella stagione di riscatto e di lotte che portò alla conquista di diritti e democrazia per tutto l’insieme del movimento operaio e della collettività del nostro paese.
La definizione della Piattaforma nazionale e l’apertura di una nuova stagione di rivendicazioni rivolta alle associazioni nazionali datoriali, sulla vicenda del rinnovo del contratto nazionale, e al Ministero dei Trasporti, per quanto riguarda il Piano nazionale della logistica, rappresentano le sfide del futuro. Così come aprire il confronto anche con le istituzioni, dal Parlamento alle Regioni, per quanto riguarda i temi della sicurezza, dei cambi d’appalto e della illegalità diffusa nel settore.
Al termine dell’assemblea è stato votato il primo attivo nazionale della logistica, una struttura di delegati che avrà il compito di coordinare l’attività nel settore e favorire anche la formazione sindacale dei delegati. Al lavoro e alla lotta! - hanno gridato i delegati, consapevoli che sono enormi le sfide da affrontare ma anche grandi le potenzialità e le risorse che si vanno manifestando. Prima della conclusione è stato anche annunciata la decisione presa dal Consiglio Nazionale USB di proclamare uno sciopero generale tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre, in vista sia dell'invio della prossima Legge di Stabilità all'Unione Europea da parte del Governo sia dell'indizione del referendum sulle modifiche apportate dal Governo alla Carta Costituzionale.