Roma. Lotta per la casa: occupazione Bufalotta, presidio, sgombero, arresti, tavolo in prefettura, corteo, rilascio. Comunicati, media, foto.
In allegato servizi video dell'Agenzia AMI e di Roma Uno, foto e articoli.
Tutte le notizie sul sito dell'AS.I.A. www.asia.rdbcub.it
Comunicato del 18 aprile 2008
TAVOLO CASA: UN BUON INIZIO
Si è aperto questa mattina il tavolo sulla casa voluto dal Prefetto dopo la settimana di mobilitazione delle famiglie e dei precari del Blocco Precario Metropolitano e dell’AS.I.A. RdB.
All’incontro in Prefettura erano presenti i movimenti per il diritto all’abitare, il sub commissario del Comune di Roma con delega alla casa Portelli, l’assessore ai Lavori pubblici e alla politica della casa della Regione Lazio Astorre, il Presidente del Municipio IV Cardente, il presidente dell’Acer Cremonesi, la Confedilizia, la Legacoop e la Confcooperative.
Dopo l’introduzione del Prefetto Mosca, la parola è andata a Cardente che ha ribadito i contenuti già espressi in una lettera pubblica in merito al presidio degli alloggi dei costruttori Santarelli alla Bufalotta ed ha auspicato una maggiore relazione tra amministrazione e imprenditori nell’affrontare l’emergenza abitativa, soprattutto guardando al patrimonio costruito e inutilizzato.
Successivamente l’AS.I.A. RdB, rappresentata da Paolo Di Vetta, uno degli attivisti arrestati durante lo sgombero della tendopoli a piazza San Marco, ha esposto le richieste del Blocco Precario Metropolitano. Nello specifico è stata sostenuta la necessità di non trasformare una questione sociale in un problema di ordine pubblico, con particolare riferimento agli sfratti e agli sgomberi; di avere presente al tavolo l’Abi, considerate le crescenti sofferenze derivate da mutui insostenibili; di avviare un censimento del patrimonio privato e pubblico non utilizzato in modo che almeno 50mila alloggi vengano messi immediatamente a disposizione dell’emergenza abitativa.
Le associazioni dei costruttori, pur mettendo l’accento sulla necessità di un piano straordinario sulla casa che preveda nuove aree e finanziamenti adeguati, non hanno chiuso completamente rispetto all’utilizzo del costruito. In particolare Cremonesi, presidente dell’Acer, si è espresso in tal senso. Tutti hanno concordato sulla necessità di andare oltre i piani casa fino ad oggi varati e hanno lamentato la mancata attuazione del protocollo d’intesa firmato a luglio.
Al termine dell’incontro, il Prefetto si è reso disponibile a riconvocare il tavolo ed ha accolto la richiesta dell’AS.I.A. di invitare l’Abi e di avviare il censimento degli alloggi inutilizzati. Ha inoltre ribadito il suo impegno nell’impedire che l’emergenza abitativa venga affrontata come un problema di ordine pubblico.
L’AS.I.A. RdB e il Blocco Precario Metropolitano esprimono soddisfazione per l’avvio del tavolo ma rimangono convinti della necessità di proseguire la mobilitazione.
Asia RdB CUB
Comunicato del 17 aprile 2008
IL PREFETTO CONVOCA IL TAVOLO SULLA CASA
Il 18 aprile, alle ore 10 l’AS.I.A. RdB e il Blocco Precario Metropolitano indicono un presidio sotto la Prefettura in occasione del tavolo sulla casa convocato dal Prefetto Carlo Mosca. All’incontro, oltre a una delegazione dei movimenti per il diritto all’abitare, parteciperanno l’assessore regionale alla Politica della casa, l’Acer (Associazione costruttori edili di Roma e provincia) e Confedilizia.
Asia RdB CUB
Comunicato del 12 aprile 2008
LA ROMA DEI SENZA CASA E DEI SENZA REDDITO E' SCESA IN PIAZZA
La lotta per il diritto alla casa non si ...arresta!
Sono stati oltre tremila i partecipanti alla manifestazione indetta da tutto il movimento di lotta per il diritto alla casa romano per protestare contro gli arresti e lo sgombero violento della tendopoli avvenuti martedì scorso.
l lungo corteo è partito da P.za Esquilino alle ore 17,30 per raggiungere P.za Venezia dove si è sciolto a termine degli interventi dei promotori della manifestazione.
Molti dei partecipanti si sono recati poi sotto il carcere di Regina Coeli dove hanno atteso la scarcerazione di tutti i compagni ingiustamente arres
Comunicato dell'11 aprile 2008
LOTTA PER LA CASA: LIBERI I 5 ATTIVISTI ARRESTATI
Il GIP Silvia Castagnoli non ha accolto le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile nel corso del violento sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco. Si attende pertanto la loro scarcerazione nella giornata di oggi.
Gli attivisti saranno presenti alla manifestazione cittadina indetta oggi per il diritto alla casa e al reddito, con corteo da Piazza dell’Esquilino dalle ore 17.00.
Blocco Precario Metropolitano - Asia RdB CUB
Comunicato 11 aprile 2008
CON I SENZATETTO DI ROMA E NAPOLI, PER L’AFFERMAZIONE DEL DIRITTO ALLA CASA
Da Roma, dove la polizia ha effettuato 5 arresti contro senzatetto ed attivisti sindacali aderenti all’Rdb/CUB, a Napoli, dove da molti giorni le famiglie senzatetto di Melito dormono nella Chiesa di Piazza Mercato, dilaga la protesta popolare per il diritto alla casa.
Sotto i colpi della crisi i prezzi degli affitti e quello per eventuali acquisti hanno raggiunto cifre incredibili mentre le banche e gli istituti finanziari rilasciano mutui e prestiti con tassi di interesse esorbitanti.
Il nuovo governo – chiunque esso sia – dovrà affrontare seriamente il tema dell’emergenza casa rilanciando l’edilizia popolare, la calmieratura dei fitti e la requisizione delle case tenute sfitte dalla grande speculazione immobiliare.
La Federazione Regionale della Campania dell’RdB/CUB, oltre alla indispensabile solidarietà verso i senzatetto di Roma e di Napoli, rilancia questa battaglia di civiltà e di difesa sociale appoggiando – senza se e senza ma – i movimenti e le lotte degli inquilini, degli sfrattati, delle giovani coppie e degli immigrati, tese alla conquista del diritto alla casa.
Federazione regionale RdB CUB Campania
Comunicato del 10 aprile 2008
I DIRITTI SOCIALI NON SI ARRESTANO. RDB-CUB ADERISCE ALLA MANIFESTAZIONE CITTADINA PER IL DIRITTO ALLA CASA
Roma, 11 aprile, corteo da piazza dell’Esquilino – ore 17.00
La Federazione regionale RdB-CUB del Lazio aderisce alla manifestazione indetta dal movimento cittadino per la casa che si terrà domani, 11 aprile, dalle ore 17.00, con corteo da piazza dell’Esquilino.
La Federazione RdB chiama a partecipare tutte le strutture del Lazio, in difesa dei diritti sociali, contro la precarietà della vita e del lavoro, e per la scarcerazione di tutti gli arrestati colpevoli solo di essersi mobilitati per il diritto alla casa.
Federazione RdB CUB
Comunicati del 10 aprile 2008
CASA ROMA: TERMINATO PRESIDIO A COMITATO RUTELLI
Dopo giorni di chiusura finalmente si riapre uno spiraglio
E’ terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco.
I manifestanti hanno ottenuto l’incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale hanno sottolineato l’importanza della proposta avanzata dal Prefetto Mosca per l’apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella città con i costruttori, le Amministrazioni locali e i movimenti. I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dell’emergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora. Hanno inoltre sottolineato come la Delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perché non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprietà.
I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che per avviare una nuova politica abitativa nella città non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o già approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale.
Gli esponenti del Comitato Rutelli hanno riconosciuto il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dell’emergenza. Hanno preso l’impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal Prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, già a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare hanno riconosciuto la necessità di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze.
I rappresentanti del movimento per la casa invitano a sostenere la mobilitazione per il diritto alla casa e al reddito e per la liberazione degli attivisti ancora in carcere partecipando alla manifestazione cittadina che si terrà domani, dalle ore 17.00, con corteo da Piazza dell’Esquilino.
LE FAMIGLIE SENZA CASA SGOMBERATE DALLA BUFALOTTA PRESIDIANO LA SEDE DEL COMITATO PER RUTELLI SINDACO
Richiesto confronto con il candidato del centro-sinistra
Circa cento senza casa sgomberati dalla Bufalotta insieme ad attivisti del Blocco Precario Metropolitano stanno presidiando la sede del Comitato per Rutelli in via Pacinotti 64 a Roma. All’origine dell’iniziativa una richiesta di incontro con il candidato Sindaco.
Le famiglie contestano a Rutelli di aver espresso solidarietà unicamente nei confronti dei legittimi proprietari degli appartamenti presidiati alla Bufalotta e di non essersi espresso né sul dramma che vivono i senza casa, né sugli ingiustificati arresti di Piazza Venezia.
I manifestanti rimangono in attesa di un confronto politico con il candidato sindaco del centro-sinistra.
Blocco Precario Metropolitano - Asia RdB CUB
Comunicato del 9 aprile 2008
SI APRE TAVOLO IN PREFETTURA
VENERDI’ 11 APRILE MANIFESTAZIONE CITTADINA
Corteo da Piazza dell’Esquilino – Ore 17.00
Dall’incontro che si è tenuto oggi a Roma fra i rappresentanti del movimento per il diritto alla casa ed il Prefetto Carlo Mosca, a cui hanno partecipato i Consiglieri regionali Peppe Mariani ed Anna Pizzo ed Consigliere comunale Luigi Di Cesare, emerge una importante novità: un tavolo sul problema casa che partirà in Prefettura nella prossima settimana.
Il Prefetto ha convenuto nel ritenere sproporzionato l’intervento delle forze dell’ordine nel corso dello sgombero dei senza casa attuato ieri mattina in Piazza San Marco, e raccogliendo le istanze del movimento per la casa si è impegnato a convocare il tavolo per affrontare il problema dell’utilizzo del patrimonio abitativo, a cui saranno invitati anche i rappresentanti dei costruttori romani.
Il Blocco Precario Metropolitano e l’AS.I.A-RdB, che hanno dato vita alle iniziative dei giorni scorsi, considerano l’incontro odierno in Prefettura come un importante risultato del percorso di mobilitazione e ribadiscono la richiesta di liberazione immediata di tutti gli arrestati, colpevoli solo di aver reclamato il diritto alla casa.
Il Blocco Precario Metropolitano e l’AS.I.A-RdB confermano l’assemblea prevista per oggi alle 17.00 in Piazza San Marco, ed insieme a tutto il movimento cittadino per la casa indicono per venerdì 11 aprile una manifestazione con corteo che partirà alle 17.00 da Piazza dell’Esquilino.
Blocco Precario Metropolitano - Asia RdB Cub
Comunicato del 8 aprile 2008
SGOMBERATA LA TENDOPOLI, ARRESTATI 9 ATTIVISTI MA LA LOTTA DELLE FAMIGLIE E DEI PRECARI DELLA CITTA' DELLA DIGNITA' PROSEGUE
Non c’è nessun dialogo con chi vive il problema della casa. E’ questo il segnale che hanno voluto mandare con le cariche e i nove arresti (nel pomeriggio sono stati portati a Regina Coeli) che hanno effettuato questa mattina al presidio di piazza S.Marco. L’intervento della polizia è avvenuto a freddo, senza alcun preavviso, contro gente che dormiva nelle tende accampate nei giardini e che non ha potuto far altro che opporre una resistenza passiva, come mostrano chiaramente le immagini televisive.Tutte le parti politiche hanno parlato in queste settimane di campagna elettorale del tema della casa. Ma di fronte alla presenza visibile di centinaia di persone che vivono il dramma concreto di non avere un reddito sufficiente per permettersi una abitazione dignitosa, invocano l’uso della forza. E’ il segnale che le politiche abitative di questi anni sono fallite, a favore dei profitti e della rendita dei poteri privati. Le proteste e le manifestazioni di questi giorni sono la dimostrazione del loro fallimento.
Di fronte a questa situazione le famiglie e i precari che hanno avviato questa difficile battaglia non arretrano. Convocano per domani alle ore 17.00 una assemblea in piazza S.Marco sul tema “Diritto alla casa e rendite dei grandi costruttori: la politica da che parte sta?” e lanciano un appello a tutte le forze sociali e agli altri movimenti della città per mobilitarsi nei prossimi giorni per la libertà di tutti gli attivisti del movimento, per il diritto alla casa e al reddito.
Le famiglie della Città della Dignità
Blocco Precario Metropolitano
Asia-RdB Cub
Comunicato del 8 aprile 2008
SGOMBERO DEI SENZA CASA: LEONARDI, DALLE RDB-CUB TOTALE SOLIDARIETA’ ALLE FAMIGLIE IN LOTTA
Totale solidarietà da parte del Coordinatore nazionale RdB-CUB Pierpaolo Leonardi nei confronti delle famiglie in lotta per la casa violentemente sgomberate questa mattina a Roma:
“Inaudito che problemi sociali di così vasta portata come la casa e la precarietà vengano affrontati a colpi di manganelli e arresti. La spropositata azione di questa mattina a Roma da parte degli uomini del Viminale e della Questura fa balenare la possibilità che a pochi giorni dalle elezioni tutte le forze politiche in campo puntino a rassicurare i moderati sulla propria capacità di gestire col pugno di ferro le emergenze sociali”, conclude il Coordinatore Leonardi.
Le RdB-CUB aderiranno alle iniziative decise dal Blocco Precario Metropolitano per rilanciare il diritto alla casa e a sostegno della liberazione degli arrestati.
Federazione Nazionale RdB CUB
Comunicato del 8 aprile 2008
Il problema della casa non si risolve con i manganelli
La CUB Lazio esprime piena solidarietà alle famiglie manganellate, mentre rivendicavano il sacrosanto diritto alla casa.
L’emergenza abitativa a Roma e nel Lazio va affrontata e risolta con politiche abitative pubbliche adeguate e solidali, non con l’intervento delle forze dell’ordine.
La CUB Lazio, nel riconfermare il suo impegno per il superamento dell’emergenza casa, esprime piena solidarietà a tutti gli arrestati, tra cui il proprio militante, Paolo Di Vetta.
per la CUB LAZIO Mario Carucci
Comunicato del 7 aprile 2008
LA RABBIA E L'INDIGNAZIONE DEGLI OCCUPANTI SI SPOSTA NEL CUORE DELLA CITTA'
Dopo aver presidiato la notte scorsa il palazzo dei fratelli Santarelli a Bufalotta, nel primo pomeriggio di oggi i precari, i migranti, le famiglie e gli attivisti che avevano occupato il complesso dei noti costruttori hanno portato la protesta nel cuore della città di Roma.
La decisione è stata presa anche perché gli occupanti del Blocco Precario Metropolitano non hanno nessuna intenzione di innescare meccanismi di guerra tra i poveri, come strumentalmente qualcuno ha provato a sostenere. Gli appartamenti del complesso residenziale privato, infatti, stanno per essere rogitati da famiglie che hanno acceso un mutuo di 400mila euro per acquistare dai 60 ai 90 metri quadri.
Dopo l'uscita dallo stabile, oltre 60 macchine targate 'Città della dignità' si sono mosse in corteo fino a piazza Venezia. A quel punto, è partito un corteo spontaneo di oltre 300 persone verso la Prefettura. Con rabbia e determinazione il corteo è arrivato quasi fin dentro il palazzo, prima che la porta presidiata dalle forze dell'ordine venisse chiusa repentinamente.
Mentre un gruppo di manifestanti presidiava la Prefettura per ottenere un incontro con il Prefetto di Roma, che si terrà nella giornata di domani, veniva allestita una tendopoli a piazza San Marco.
Al momento sono circa un centinaio le tende nelle quali decine e decine di persone si apprestano a trascorrere i prossimi giorni.
Intanto, è stata indetta un'assemblea pubblica per mercoledì 9 aprile alle ore 18 presso la tendopoli, alla quale hanno già aderito l'ex senatore Salvi, l'ex consigliere comunale Nobile e il consigliere regionale Mariani.
Comunicato del 6 aprile 2008
IL GIORNO DELL'INDIGNAZIONE: 350 NUCLEI OCCUPANO UN PALAZZO DI SANTARELLI A PORTA DI ROMA
Questa mattina 350 nuclei in emergenza abitativa hanno occupato un palazzo a Via Carlo Ludovico Bragaglia.
Centinaia di donne e di uomini hanno deciso di prendere in mano il loro destino, per costruire dal basso la città dei diritti e della dignità, per affrontare una delle facce più drammatiche della precarietà: il diritto alla casa. E lo hanno fatto a partire dalla occupazione del cantiere del sig. Santarelli, noto costruttore romano, che solo a Bufalotta ha costruito 70mila mc di cemento.
I costi dell’affitto sono inaccessibili, a Roma si va dalle 800 euro in su, quasi una rata di mutuo.
L’edilizia residenziale pubblica copre appena il 4% degli aventi diritto. Il piano comunale e le risorse messe in campo non sono in grado di rispondere alla domanda abitativa. La sudditanza agli interessi dei costruttori e dei potentati immobiliari, nonché delle banche, impedisce la nascita di quartieri vivibili, dove sia garantita la qualità della vita in termini di servizi e spazi di socialità. Le crescenti difficoltà ad arrivare alla fine del mese fanno il resto.
Siamo entrati nella proprietà di Santarelli per dare una casa ai giovani, per tutelare gli anziani, per dare un alloggio ai migranti. Semplicemente, per recuperare una parte del nostro reddito e per ricordare al prossimo governo, qualunque esso sia, che la precarietà del lavoro e della vita resta la questione sociale prioritaria del paese.
Non vogliamo andare a vivere nelle «new town». Sosteniamo la riqualificazione dei quartieri esistenti, il riutilizzo del patrimonio sfitto e la valorizzazione di ciò che non è usato o è abbandonato. Siamo contro la grande rendita urbana, per il risparmio di suolo e per una metropoli vivibile, innovativa, con un sistema di mobilità sostenibile.
Numerosi candidati, imprenditori e associazioni di imprese si sono espressi a favore di un ampio programma edilizio soprattutto rivolto verso l’emergenza abitativa. Molti, troppi, parlano di «social housing». Questo è il momento di essere realisti: chiediamo che il 15% del patrimonio residenziale privato costruito venga destinato all’emergenza casa.
Oggi è il giorno della dignità e dell’indignazione. Non si torna più indietro. Non invocate legalità e sicurezza laddove queste parole nascondono la violenza di chi non garantisce diritti fondamentali come la casa e il reddito. Oggi ci riprendiamo quello che ci spetta!
Blocco Precario Metropolitano - AS.I.A. RdB
Comunicato del 6 aprile 2008
LETTERA AI CANDIDATI PREMIER E AI CANDIDATI A SINDACO PER IL COMUNE DI ROMA
Domenica 6 Aprile 2008 – Zona Bufalotta - Roma –La Città della Dignità
Sappiamo che siete molto impegnati e che le incombenze della campagna elettorale vi tengono particolarmente sotto pressione. La vostra scaletta non vi lascia tregua e non avete tempo da perdere. Vogliate scusarci pertanto se ci rivolgiamo a voi che vi state candidando a dirigere questo paese e questa città, ma abbiamo da segnalarvi un grande problema dal quale non vediamo nessuna via d’uscita.
Prima di tutto ci presentiamo.
Siamo «famiglie», nell’accezione più larga e laica del termine: single, bambini, donne anziane sole, ragazze madri, precari e precarie, giovani, coppie di fatto e quanto sia umanamente pensabile circa le nuove forme della convivenza.
Tutti e tutte virtualmente residenti a Roma: virtualmente perché il nostro problema è esattamente quello della casa, dell’abitazione, del tetto. Siamo migliaia di persone. Tanti italiani ma non solo. Siamo persone abituate a lavorare per vivere ed è questo che facciamo ogni giorno, molti di noi anche la domenica, molti anche di notte. Chi tra noi non lavora è perché non ha ancora o non ha più gli anni per farlo.
Abbiamo un problema che ci unisce: non abbiamo i soldi sufficienti per poterci permettere una casa. Le nostre situazioni sono molto diverse: c’è chi ha perso la casa dove viveva da anni a seguito di uno sfratto, chi non ha mai potuto accendere un mutuo perché non ha la busta paga, chi non può pagare un affitto troppo alto, chi sta vivendo in macchina già da tempo. Molti di noi sono stati costretti a riparare da parenti o da amici, chi si è costruito la baracca abusiva, chi il mutuo l’aveva acceso ma poi non ce l’ha fatta a sostenerlo.
Siamo gli «effetti collaterali» di quella guerra sociale messa provocata dalla «liberalizzazione» del mercato dell’affitto, dalla privatizzazione del patrimonio abitativo e dai processi di rendita che continuano a saccheggiare la nostra città. Il diritto alla casa, previsto dalla Costituzione, è stato seppellito da venti anni di liberismo selvaggio.
Ci rivolgiamo a voi per dirvi cosa abbiamo deciso di fare ma anche per sapere cosa altro potremmo fare, secondo voi.
Oggi è il nostro giorno dell’indignazione. Senza una casa abbiamo perso la speranza di una vita dignitosa, ci sentiamo incapaci di poter accudire la nostra famiglia e di poter condurre una esistenza normale. Ci sentiamo colpiti nella dignità. Per questo abbiamo deciso di alzare la testa e di gridare con forza le nostre ragioni: non possiamo vivere senza una casa, nessuno può farlo, e poiché pensiamo di avere diritto a vivere abbiamo diritto anche ad una casa. Roma è piena di abitazioni, e molte sono vuote. Perché non possono essere messe a disposizione di chi ne ha bisogno?
Ma prima di arrivare alle conclusioni vi chiediamo ancora un attimo di pazienza. In questi anni a Roma si è costruito tantissimo, le cifre ufficiali parlano di 7500 appartamenti l’anno. Il settore delle costruzioni gode di ottima salute e gli utili sono ragguardevoli. Grazie al nuovo piano regolatore molte aree sono diventate edificabili e i proprietari hanno fatto molti soldi grazie alla valorizzazione dei suoli. Poi c’è stata la grande invenzione della cartolarizzazione e migliaia di appartamenti degli enti un tempo pubblici sono finiti sul mercato. Ma la cosa incredibile è che questo non ha portato ad un ribasso del costo delle case ma ad un suo forte rialzo. Gli aumenti sono stati nell’ordine del 100/200 % e con l’ingresso dell’euro abbiamo assistito ad un autentico boom.
Insomma, se prima per noi che guadagniamo fino a mille euro al mese o poco più, la casa era un bene che bisognava sudarselo, oggi è completamente fuori dalla nostra portata.
Dobbiamo decidere: o mangiamo o paghiamo la casa, voi cosa fareste?
La domanda di casa popolare l’abbiamo fatta, ma più per scrupolo che perché crediamo che quella sia una soluzione. Voi vi segnereste in una graduatoria dove ci sono già più di 30 mila persone in fila? Noi ci siamo segnati ma non potete venirci a dire che dobbiamo aspettare dieci anni.
Anche in questa campagna elettorale si sta parlando del problema della casa e noi vi abbiamo ascoltato con grande attenzione. È stata rispolverata la promessa di costruire nuovi alloggi popolari. Vi chiediamo: quando? quanti? dove? con quali soldi? Scusate l’ansia ma l’ultima amministrazione comunale di Roma è diverso tempo che sciorina numeri ma di concreto finora ci sono stati solo gli appartamenti di Ponte di Nona, una goccia nel mare.
Vi esercitate a coniare nuovi termini, housing sociale ora anche «new town», per farci capire che volete mettere mano al problema con strumenti nuovi. Ma noi siamo preoccupati perché ci sembrano tutte finte ricette per evitare di fare l’unica cosa che si dovrebbe fare: trasformare una parte del patrimonio residenziale esistente in nuova edilizia residenziale pubblica.
Signori candidati premier, signori candidati sindaco a noi sembra che le vostre proposte nascano tutte dalla stessa preoccupazione: permettere a chi in questi anni si è arricchito sull’industria del mattone di continuare a farlo. E allora vi inventate formule “nuove” delle quali noi capiamo soltanto che avete in mente per noi case brutte, fuori dalle città e a costi per noi difficilmente sostenibili. Noi invece pensiamo di avere diritto ad abitazioni normali, di qualità, e che non sia giusto continuare a costruire tanto se già a Roma ci sono quasi 300mila appartamenti vuoti! Forse i centri di ricerca sbagliano per eccesso, ma se anche fossero solo 100 mila, non basterebbero!?
Ecco, per queste ragioni abbiamo deciso di costituire la Città della Dignità. Innanzitutto perché ci riconosceste come esseri umani, come persone che vogliono vivere in modo degno, che rivendicano una abitazione per se stessi e per i loro cari.
Noi non crediamo al linguaggio della prepotenza e non vogliamo scavalcare nessuna graduatoria. Noi non occupiamo le poche case popolari che il Comune assegna ma chiediamo che le tante abitazioni costruite dai grandi palazzinari di Roma vengano destinate a chi come noi ne ha diritto.
Basta arricchirsi sulle nostre disgrazie, basta mangiare suolo e spazi e terreni un tempo agricoli e prati per costruire case che vengono vendute a 300, 400, 500 mila euro e basta vendere patrimonio residenziale pubblico.
Ecco, questo vi diciamo, signori candidati. Ora ci aspettiamo una vostra risposta. Ma non resteremo ad aspettarla per strada.
Le donne e gli uomini della Città della Dignità
Dove siamo? A casa di Pietro e Felice Santarelli, due poveri costruttori marchigiani che solo a Roma costruiscono per 70mila mc alla Bufalotta, per altri 70 mila mc a Case Rosse e Santa Palomba, per un milione e mezzo di mc a Ponte di Nona, il centro commerciale di Lunghezza (550 mila mc e 220 negozi), il parco commerciale di Torre Spaccata, i complessi industriali di La Rustica e Settecamini e che fanno qualche altro affaruccio in giro per l’Italia non solo nel campo del mattone ma anche nell’editoria, nel cinema, nel benessere (sic!) e nell’energia.
SUI MEDIA
25 aprile 2008 - Liberazione
Liberazione e 1° maggio: il diritto alla casa non si arresta!
di Daniele Nalbone
Roma - «Per proseguire la mobilitazione iniziata con il presidio dei palazzi a Bufalotta e mettere in comune le resistenze che oggi si esprimono nella città». Così oggi precari, studenti, famiglie "senzacasa" organizzate con il Blocco Precario Metropolitano e l'AS.I.A. Rdb parteciperanno alla manifestazione per l'anniversario della Liberazione.
«Nell'assemblea che si è svolta mercoledì presso l'Horus Occupato - spiega Luca Blasi - abbiamo deciso di prendere parte al corteo per ribadire che sederci attorno a un tavolo con le istituzioni cittadine, il prefetto e i costruttori per affrontare l'emergenza abitativa non è per noi un punto di arrivo. Il conflitto non si arresta con una trattativa ma va avanti per evitare che si giunga ad accordi sui quali si continuerà a passare sopra, come accaduto con la delibera 110, o che si seguiti a lavorare a piani regolatori che puntualmente verranno aggirati con deroghe».
Dal 25 aprile al 1 maggio: due giorni di festa che saranno contrassegnati dalla battaglia per il diritto alla casa. Il giorno della "Festa dei Lavoratori" il Blocco Precario Metropolitano si mobiliterà per iniziare una campagna con cui si effettuerà un censimento degli immobili vuoti presenti in città: Paolo Di Vetta spiega che «dopo gli arresti di Piazza San Marco, dopo le assemblee pubbliche e i gli incontri indetti dal prefetto è necessario iniziare concretamente ad affrontare l'emergenza abitativa portando all'attenzione di coloro (prefetto, amministratori locali e associazioni di costruttori) che siederanno intorno al secondo tavolo di trattative. In quindici giorni di mobilitazione, con l'aiuto anche delle famiglie iscritte nelle nostre liste, riusciremo a individuare una buona parte di quei 50mila alloggi che chiediamo per fronteggiare l'emergenza e metteremo così la politica e le istituzioni davanti a una concreta soluzione da mettere in atto in breve tempo.
Da Fomentano all'Ardeatino, fino ad arrivare sulla Tiburtina, abbiamo già individuato centinaia di immobili inutilizzati: ribadiamo che a Roma non serve altro cemento».
21 aprile 2008 - Carta
DIARIO DI UN DETENUTO 'ABUSIVO'
di Paolo Di Vetta
Roma – Martedì 8 aprile. Sveglia alle 6 per andare a lavorare, un impiego precario come assistente tecnico di laboratorio in un liceo scientifico per 1004 euro al mese e il licenziamento già fissato per il 31 agosto, come ogni anno da nove anni. Alle 6.25 squilla il telefono, penso subito alla tendopoli di piazza San Marco. Simonetta mi dice che c’è la polizia e che stanno smontando le tende. I miei programmi cambiano repentinamente, faccio un po’ di telefonate per capire e per avvisare, nel frattempo arriva Angelo e con lui raggiungiamo piazza Venezia. Arriviamo alle 7.10.
La scena che trovo nei giardini è da non credere, soprattutto alla luce della giornata precedente, tende smontate, uomini e donne increduli, polizia. Mi rivolgo al dirigente delle forze dell’ordine e gli dico: «Di questo passo finirete per arrestarci tutti», la risposta è immediata e isterica: «Arrestateli subito».
Di fronte a questa reazione ci siamo seduti sul prato da cui veniamo prelevati di peso e portati sui blindati. In nove ci ritroviamo rinchiusi nel commissariato Trevi-Campo Marzio. Ci tolgono i telefonini, i lacci delle scarpe, i nostri effetti personali, ci lasciano le sigarette ma non l’accendino.
Non riusciamo più ad avere notizie se non quelle che ci danno i consiglieri Pizzo e Mariani e i segretari del Pdci e di Rifondazione Nobile e Smeriglio che vengono a verificare come stiamo.
Alle due del pomeriggio veniamo portati al centro di identificazione di Tor Cervara. Ci sistemano in una cella con i muri cosparsi da schizzi di sangue e incrostati di vomito. Mangiamo un panino con la mortadella. Dopo ci prendano le impronte e ci facciano le foto segnaletiche e intanto, accanto a noi, siamo testimoni di ripetute minacce nei confronti di rom e migranti che sono in altre celle. Sono quasi le 18 quando lasciamo questo posto indegno.
Arriviamo a Regina Coeli verso le sette di sera, nessuno ci ha ancora contestato nulla, le cose che sappiamo le abbiamo raccolte a fatica. Ci sistemano in una cella di sicurezza dalla quale uno alla volta veniamo chiamati e nuovamente fotografati. Poi ci fanno togliere i vestiti e ci perquisiscono.
Chiediamo di rimanere insieme e di poter mangiare qualcosa. La buona disponibilità del medico e del portavitto ci consente di dividere alcune mele e tre uova sode. Infine, ci sistemano nella sala computer trasformata per l’occasione in cella a causa del sovraffollamento, dove troviamo nove materassi e nove coperte.
Mercoledì 9 aprile. Primo giorno di carcere. Siamo curiosi di sapere cosa sta succedendo fuori. Soprattutto vorremmo sapere di cosa siamo accusati, su un foglio abbiamo letto «campeggio abusivo» e non possiamo crederci. Ci portano del latte freddo e delle arance, intanto, tra i detenuti della prima sezione si diffonde la voce della nostra presenza e inizia una vera gara di solidarietà. Arriva caffè caldo, sigarette, un giornale. Tutti, compresi gli assistenti, non si capacitano dei motivi per i quali ci troviamo lì.
C’è un bagno nella cella e così ci laviamo, ma non abbiamo abiti puliti. Aspettiamo notizie che non arrivano, intanto ci portano lenzuola e federe e poi il pranzo. Solo qualche minuto di aria e poi subito di nuovo in cella. Il cappellano ci porta un torrone e qualche sigaretta. Ricomincia l’attesa, l’unica dimensione certa del carcere. Finalmente arrivano gli avvocati. Andiamo a colloquio e capiamo che il pm chiede la restrizione in carcere per alcuni di noi, che quattro verranno scarcerati, che il gip si dovrà pronunciare su convalida e misure. Siamo preoccupati ma abbiamo saputo dell’incontro con il prefetto e questo ci convince di aver fatto la cosa giusta: la nostra speranza è che fuori stiano proseguendo con determinazione quello che avevamo cominciato insieme.
Per tutto il pomeriggio giochiamo a indovinare chi verrà scarcerato, le nostre supposizioni sono azzeccate quasi totalmente. Ci abbracciamo con Stefano, Valerio, Luca e Marco che escono sperando di arrivare in tempo per l’assemblea convocata per le cinque del pomeriggio in piazza Venezia.
Adesso siamo in cinque. Ci manca Luca e la foto del figlio che ogni tanto ci mostrava e che teneva accanto al materasso. Marco con le sue preoccupazioni per la ragazza. Valerio con i suoi racconti sulla Francia. Stefano, per il colore della pelle, sempre identificato come immigrato che rispondeva all’interlocutore in divisa in un perfetto romanesco. Ci siamo addormentati a fatica questa volta, sempre con gli stessi indumenti e con quella battuta nelle orecchie: «Volevate fa’ er campeggio».
Giovedì 10 aprile. E’ la mattina dello sconforto. Continuiamo a non sapere nulla, non abbiamo un asciugamani, uno spazzolino, solo la sera prima è arrivato qualche libro grazie allo scrivano. Mille domande tra noi, come sarà andata l’assemblea, perché nessuno viene a trovarci, è giusto stare lì in quelle condizioni, cosa rischiamo?
Domande senza risposta e con l’angoscia che di ora in ora aumenta. Poco prima del pranzo arrivano nella cella altri sei detenuti, tutti migranti. Ora siamo undici a dividerci nemmeno 30 metri quadrati e un bagnetto. È la goccia: decidiamo di rifiutare il cibo. Un comportamento che fa innervosire l’ispettrice di turno che prima ce ne dice un bel po’ ma poi arrivano asciugamani, magliette, mutandine e calzini, il detersivo per i piatti, la possibilità di fare una doccia.
L’arrivo del deputato Paolo Cento distende definitivamente la situazione. Ci comunica che fuori stanno facendo le pratiche per farci arrivare alcuni pacchi, che il gip ci sentirà domani e che l’assemblea in piazza Venezia è andata molto bene. Il colloquio con l’avvocato ci conferma del rischio di un accanimento verso alcuni di noi, ma le foto starebbero a dimostrare con chiarezza come si sono svolti realmente i fatti. Siamo ottimisti. Un ottimismo aiutato dall’arrivo dei pacchi, dai cambi, dagli spazzolini, dalla visita di Anno Pizzo, Graziella Mascia ed Emiliano e dalle notizie che ci portano. Siamo sempre in undici in cella ma c’è un po’ di entusiasmo in più.
Ora bisogna aspettare fino a domani. Dopo la cena, che passa alle 17, cinque migranti vengono spostati, rimaniamo in sei. Ivano ne approfitta e si organizza un bel letto a due piazze. La notte che arriva è la più lunga. Si dorme poco e male. Verso le cinque anche l’ultimo migrante viene trasferito e rimaniamo di nuovo solo noi.
Venerdì 11 aprile. Una assistente, poco prima delle 9, ci invita a prepararci per il gip. Lo facciamo in pochi secondi ma ci toccherà aspettare ancora mezz’ora, poi andiamo. Ci sistemano in una cella molto piccola insieme a un altro detenuto. Da lì, uno alla volta, siamo chiamati e interrogati dal gip. Ci ritroviamo tutti in un’altra cella (in totale ne abbiamo visitate dieci) e scopriamo che tre di noi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Mentre ci raccontiamo delle foto che sono state mostrate, aspettiamo fiduciosi. Veniamo richiamati insieme agli avvocati e il gip ci comunica l’immediata scarcerazione. Sono da poco passate le dieci.
Iniziano le ore più lunghe e le sigarette cominciano a scarseggiare. Ancora una volta una immediata e spontanea risposta da parte degli altri detenuti: sigarette e caffè per tutti.
Sistemiamo i materassi, pieghiamo le lenzuola, puliamo, cerchiamo di passare il tempo. Vogliamo uscire per andare al corteo. Le ore passano e cominciamo a pensare che non ci permetteranno di andare alla manifestazione.
Giochiamo a carte, a frisbee con i piatti, quando finalmente ci dicono di riconsegnare le stoviglie e le lenzuola. Raccogliamo i nostri sacchi, Marco e Luca ne fanno uno insieme, mentre Carmine è quello con il bagaglio meno ingombrante. Torniamo lentamente in possesso delle nostre cose: i lacci, le cinture, gli orecchini. I telefonini ci vengono restituiti, smontati, un secondo prima di varcare la porta di uscita. Sono passate da poco le otto di sera.
Finisce l’attesa e arriva l’abbraccio di centinaia di persone che arrivano dal corteo al quale avremmo tanto voluto partecipare. Si sta bene tra questi uomini e donne, gli stessi che ci hanno tirato fuori da quel luogo inutile e dannoso.
19 aprile 2008 - EPolis Roma
Il tavolo. Mosca accoglie i movimenti di lotta: «Incontro positivo» per entrambe le parti
Il Prefetto incontra i senza casa e in città arrivano 2mila alloggi
Dalla Regione uno stanziamento per far fronte all'emergenza di oltre 73 milioni di euro
Roma - Nel giorno in cui il prefetto di Roma, Carlo Mosca, incontra i senza casa per aprire il tavolo di confronto sulla casa promesso all'indomani dell'occupazione da parte del Blocco precario metropolitano degli appartamenti alla Bufalotta, la Regione stanzia 73 milioni di euro er la costruzione di oltre 5mila alloggi nel Lazio, di cui quasi 5mila tra Roma e provincia. «L'obiettivo di questa amministrazione - spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Bruno Astorre - è stato quello di incentivare, da una parte il maggiore volume di produzione edilizia e, dall’altra, attraverso la concessione di contributi pubblici favorire l’accesso alla casa per le famiglie meno abbienti, naturalmente al minor costo possibile». Durante la mattinata, quindi, a Palazzo Valentini si è tenuto l'incontro tra Mosca e una rappresentanza del Blocco precario metropolitano, l'Asia Rdb insieme con Astorre e il sub commissario capitolino con delega alla Casa Ignazio Portelli. Presenti anche rappresentanti di Acer, Confcoperative, Legacoop, Federlazio e Federedilizia. Un incontro di due ore, durante le quali sono state messe sul tavolo diverse questioni e proposte da parte dei movimenti di lotta. Censimento degli alloggi disabitati in città, no ai vecchi giochetti del Piano Casa ma subito a disposizione 50mila alloggi per l’emergenza abitativa e ancora no alle graduatorie parcheggio: queste le condizioni poste dal Blocco precario per poter discutere dell'emergenza. «Abbiamo chiesto che la questione abitativa non fosse più di ordine pubblico - spiega Paolo Di Vetta - ma anche che al prossimo incontro sia presente l’Abi, l’associazione dei bancari, perché devono prendersi le loro responsabilità sulla questione dei mutui». IL dato politico importante, sottolinea ancora Di Vetta «è che non ci sono stati attacchi sulla questione di Bufalotta». C'è soddisfazione, dunque, da parte dei movimenti di lotta per la casa per la «disponibilità del prefetto Mosca - dice Di Vetta - le sue intenzioni sono serie, ha raccolto le nostre richieste, si è impegnato a riconvocare questo tavolo anche prima dell’insediamento della nuova Giunta e ad invitare l'Abi». Intorno al tavolo, racconta ancora Di Vetta, anche i rappresentanti del Coordinamento di lotta per la casa e di Action «perché c'è un tentativo di costruire un fronte unitario. Da parte dei costruttori abbiamo assistito al solito ritornello hanno chiesto nuove aree per costruire nuove case. Solo l’Acer - continua - ha volato alto aprendosi in parte alle nostre richieste: noi diciamo che si possono trovare soluzione sulle case già costruite». E' stato un buon avvio, di consapevolezza dei problemi e delle responsabilità reciproche, sia da parte dei costruttori chedei movimenti e delle istituzioni»: è questo il commento del prefetto Mosca dopo l'incontro a Palazzo Valentini. «Un confronto animato ma sereno», precisa, «uno scambio costruttivo », che continuerà e nel quale ognuna delle parti ha espresso le proprie istanze. «I movimenti - continua Mosca - hanno richiesto la presenza anche dell’Abi e dei sindacati degli inquilini e dei proprietari. Io ho ribadito che la questione abitativa non è un’emergenza di ordine pubblico ma un problema sociale e come tale va affrontato dalla politica». Politica che era presente sia attorno al tavolo (con l 'assessore regionale Astorre) che fuori, rappresentata da Patrizia Sentinelli della Sa: «Sono qui per esprimere piena solidarietà ai movimenti di lotta per la casa ma anche per prendere un impegno per il futuro. Se la coalizione vincerà al Comune lavorerò per essere un interlocutore diretto. Un tavolo molto importante», spiega precisando che «i movimenti di difesa della casa devono essere riconosciuti come soggetti privilegiati di confronto».(M.R.)
La Vicenda
1 L'occupazione in via Bragaglia
Il 6 aprile il Blocco precario metropolitano occupa un complesso residenziale privato per un giorno e una notte.
2 Gli scontri in centro
I senza casa si spostano in piazza San Marco. Vengono sgomberati con la forza e nove attivisti finiscono in carcere.
Opinione
Censire ora le case libere
Alessandro Cardente Presidente IV Municipio
Raccolgo con grande favore il fatto che il prefetto Mosca abbia iniziato ad affrontare l’emergenza casa come un problema sociale anziché come una questione di ordine pubblico. Quello dell’emergenza casa, infatti, è un problema che va affrontato non ideologicamente, ma in maniera costruttiva e responsabile. L’obiettivo è quello di pianificare per i prossimi 4 anni un processo costruttivo di edilizia sociale. Nel frattempo, però, è opportuno censire tutti gli immobili comunali liberi, per utilizzarli temporaneamente per tamponare l’emergenza abitativa. Rimane altresì estremamente importante coinvolgere nel processo anche l’Associazione dei banchieri e rivedere i criteri di assegnazione delle case popolari per fare in modo che vengano assegnate a chi ne ha veramente bisogno.
19 aprile 2008 - Corriere della Sera
Costruttori e movimenti
Emergenza casa Il prefetto invita anche l'Abi
di Ilaria Sacchettoni
Roma - Tre ore di confronto sull'emergenza casa, nella propiziatoria «Sala Di Liegro » di Palazzo Valentini, convincono anche gli estremi sull'utilità del dialogo. Sperare di più a quindici giorni dal ballottaggio era, forse, velleitario.
«Un buon inizio» titola il comunicato di Asia rappresentanze di base e Blocco Precario Metropolitano, che, dieci giorni fa, avevano occupato il residence della «Santarelli Costruzioni» alla Bufalotta. Quanto ai costruttori del-l'Acer, concordano: «È sempre positivo discutere allo stesso tavolo una questione sulla quale le parti sociali hanno opinioni diverse» commenta il presidente Lorenzo Cremonesi che, ovviamente, si candida all'edificazione di alloggi popolari, ma intanto ricorda che « nelle poche aree dove è già possibile costruire manca ancora il bando».
Soddisfatto il presidente del IV municipio, Alessandro Cardente, che lanciò l'idea di un «tavolo di confronto» mentre sul suo territorio, si scontravano famiglie senza casa (acquirenti) e famiglie senza soldi (in graduatoria). Contenti anche in prefettura «dell'incontro leale, aperto e costruttivo sulla questione ». Anzi, pronti a fare un passo in più: «cioè a porre il problema all'attenzione del nuovo sindaco, qualunque sia il vincitore della competizione elettorale» spiegano dalla prefettura.
Commenta Paolo Di Vetta del Blocco Precario Metropolitano presente al tavolo: «C'è stata la volontà di guardare oltre. Anche la nostra proposta di coinvolgere l'Abi alla prossima riunione è stata accolta». Sotto Palazzo Valentini, al sit in di protesta contro il problema sfratti in città, ci sono anche le famiglie dei Colli Portuensi, i cui appartamenti sono stati messi in vendita dal fondo pensioni della ex Cassa di risparmio di Trieste, gestito dalle rappresentanze sindacali. E che ora sono sotto sfratto. L'incontro è aggiornato. Tra i propositi c'è anche quello di verificare quanti siano gli appartamenti sfitti a Roma (287mila secondo i movimenti). Perplessità sul tavolo da parte dell'Unione Inquilini (esclusa): «Esiste un tavolo regionale che, secondo la legge ha i poteri necessari a trattare la questione dell'emergenza abitativa: quanti tavoli vogliamo aprire? E perchè?».
19 aprile 2008 - Italia Sera
Un meeting tra le Istituzioni e i rappresentanti dei cittadini getta le basi per un dialogo costruttivo
Emergenza casa a Roma Ora si cercano soluzioni
di Maria Giulia Mazzoni
Roma - Il problema della casa è all’ordine del giorno per istituzioni e cittadini. Il Prefetto Carlo Mosca, riferisce una nota, "questa mattina, presso la sala Di Liegro di Palazzo Valentini, ha presieduto un incontro tra una delegazione dei movimenti di lotta per la casa e i rappresentanti di categoria dei costruttori, alla quale hanno partecipato i presidenti di Acer, Federlazio, Legacoop e Confcooperative. Sono intervenuti l’assessore regionale ai Lavori Pubblici e Politiche della Casa Bruno Astorre, il Sub Commissario del Comune di Roma Ignazio Portelli e il presidente del IV Municipio Alessandro Cardente. È stata registrata una importante disponibilità da parte di tutti i convenuti, in maniera leale, aperta e costruttiva, con particolare riferimento alla carenza di abitazioni per i ceti sociali più bisognosi. Il tavolo proseguirà subito dopo l’elezione del nuovo sindaco e della nuova giunta comunale, allargato anche all’Abi ed alle organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini. Il Prefetto ha assunto l’impegno, anche accogliendo l’invito dell’Assessore Astorre, di rappresentare al Governo la necessità di istituire un apposito fondo nazionale per l’edilizia sociale abitativa". Il meeting che si è tenuto alla presenza dell’assessore regionale alla Casa Bruno Astorre, del sub Commissario capitolino con delega alla Casa Ignazio Portelli e del presidente del IV municipio Alessandro Cardente, assume valore programmatico e ha voluto inserire anche una delegazione dei movimenti di lotta per la casa, accolta a Palazzo Valentini, nella sala Di Liegro. Presenti anche rappresentanti di Acer, Confcoperative, Legacoop, Federlazio e Federedilizia. Un incontro durato più di 2 ore, ha spiegato Paolo Di Vetta del Blocco precario nel quale "il dato politico più rilevante – ha detto - e’ che non ci sono stati attacchi sulla questione di Bufalotta". "Abbiamo chiesto che la questione abitativa non fosse più di ordine pubblico - ha continuato Di Vetta - ma anche che al prossimo incontro sia presente l’Abi, l’associazione dei bancari, perché devono prendersi le loro responsabilità" sulla questione dei mutui. Soddisfatti i delegati dei movimenti di lotta per la casa della "disponibilità del prefetto Mosca – ha detto Di Vetta - le sue intenzioni sono serie, ha raccolto le nostre richieste, si e’ impegnato a riconvocare questo tavolo anche prima dell’insediamento della nuova Giunta e ad invitare l’Abi". Secondo quanto poi riferito dallo stesso Paolo Di Vetta, all’incontro hanno partecipato anche rappresentanti del Coordinamento di lotta per la casa e di Action "perché c’è un tentativo di costruire un fronte unitario" ha spiegato. "Da parte dei costruttori abbiamo assistito al solito ritornello - ha detto Di Vetta - hanno chiesto nuove aree per costruire nuove case. Solo l’Acer - ha continuato – ha volato alto aprendosi in parte alle nostre richieste: noi diciamo che si possono trovare soluzione sulle case già costruite". Prossimo appuntamento per i tutti i manifestanti: mercoledì a piazza Sempione, ore 19, all’Horus occupato per un’assemblea. Intanto, dopo la conclusione dell’incontro, il gruppo di manifestanti riuniti con bandiere e striscioni di fronte a Palazzo Valentini ha sciolto il presidio. Censimento degli alloggi disabitati in città, "no" ai vecchi giochetti del Piano Casa ma subito a disposizione 50 mila alloggi per l’emergenza abitativa e ancora "no" alle graduatorie parcheggio. Queste alcune delle richieste avanzate da Asia RdB e Blocco Precario Metropolitano riunite dal prefetto di Roma Carlo Mosca in tavolo di confronto divenuto permanente. "Sono qui per esprimere piena solidarietà ai movimenti di lotta per la casa ma anche per prendere un impegno per il futuro. Se la coalizione vincerà al Comune lavorerò per essere un interlocutore diretto", ha infine dichiarato Patrizia Sentinelli venuta ad esprimere solidarietà ai movimenti di lotta per la casa che manifestano di fronte a Palazzo Valentini. "Un confronto è molto importante" ha detto Sentinelli precisando che "i movimenti di difesa della casa devono essere riconosciuti come soggetti privilegiati di confronto".
19 aprile 2008 - Liberazione
Casa, davanti al prefetto faccia a faccia fra movimenti e costruttori
di Daniele Nalbone
Roma - «Basta ricondurre l'emergenza abitativa della capitale a un problema di ordine pubblico!». Questo il primo, inderogabile punto che i movimenti, per voce di Paolo Di Vetta, hanno portato al tavolo indetto ieri dal Prefetto Mosca al quale hanno preso parte il Blocco Precario Metropolitano, Action e il Coordinamento Cittadino di Lotta per la Casa da un lato, l'Associazione Costruttori Edili Romani, Federedilizia, Confcooperative, Lega Coop dall'altro. Presenti il presidente del IV Municipio uscente (e ora al ballottaggio) Alessandro Cardente, l'Assessore regionale alla Politica della Casa, Bruno Astorre, e il Sub Commissario straordinario alle politiche sociali del Comune di Roma, Ignazio Portelli. «Al prefetto Mosca, che si è mostrato disponibile al dialogo, abbiamo fatto presente come sia necessario effettuare un censimento degli alloggi vuoti presenti in città, sia di proprietà pubblica che privata, chiamare al prossimo tavolo l'Associazione Bancaria Italiana per far si che anche gli istituti di credito siano messi di fronte alle proprie responsabilità e reperire un numero di alloggi (già edificati) non inferiore alle 50mila unità per fronteggiare l'emergenza abitativa». Queste le richieste di chi da anni si batte per il diritto alla casa. Paolo Di Vetta ed Emiliano Viccaro hanno così raccontato il senso dell'incontro alle oltre trecento persone che attendevano fuori dalla Prefettura la fine dell'incontro. Per oltre tre ore, sotto al sole, ragazzi, donne, migranti hanno sostenuto striscioni (firmati Bpm e Asia-RdB) contro "affitti da rapina, mutui insostenibili, salari da fame" e volti a ottenere "canoni sociali, alloggi popolari e (estrema ratio) requisizioni". Patrizia Sentinelli, coordinatrice della campagna elettorale romana de La Sinistra l'Arcobaleno, ha portato la sua solidarietà alla causa ribadendo «l'impegno della sinistra cittadina al fianco di chi porta avanti con coraggio questa vertenza che non può e non deve esaurirsi in un semplice tema di campagna elettorale ma va portato avanti insieme, perché Roma non può sopportare ne accettare ulteriori sfratti».
19 aprile 2008 - Libero
I senzatetto chiedono le case sfitte
Roma - Fuori da palazzo Valentini la manifestazione dei senzatetto con tanto di striscioni e megafono, dentro l'incontro tra il prefetto Carlo Mosca e i delegati del Blocco precario metropolitano, Asia RdB, costruttori ed esponenti politici. I senza casa hanno chiesto il censimento delle case sfitte a Roma e la relativa assegnazione. Mosca, dal canto suo, definendo l'incontro come «un buon avvio» per il dialogo, ha ribadito che quella de''emergenza abitativa non è di ordine pubblico ma un «problema sociale». I costruttori, invece, hanno chiesto nuove aree sulle quali poter costruire.
I senzatetto al prefetto: «Assegnateci le case sfitte»
È stato un buon avvio, di consapevolezza dei problemi e delle responsabilità reciproche, sia da parte dei costruttori che dei movimenti. La questione abitativa non è un'emergenza di ordine pubblico ma un problema sociale
di CARLO MOSCA
Roma - Fuori dalla prefettura in via IV Novembre gli striscioni dei senzatetto: "Basta con le banche che strozzano", "affitti da rapina, mutui insostenibili, salari da fame". E le proteste via megafono: "Casa subito, casa subito", "10, 100, 1000 occupazioni, una casa ce la dovete dare". Dentro il prefetto Carlo Mosca impegnato, come promesso tempo fa, a discutere dell'emergenza abitativa con i delegati del Bpm (Blocco precario metropolitano) e di Asia RdB. Che chiedono di mettere a disposizione di chi una casa non ce l'ha i 27mila alloggi attualmente vuoti a Roma. Un confronto che ha interessato anche i presidenti di Acer, Federlazio, Legacoop, Confcooperative, l'assessore regionale ai Lavori Pubblici e alle Politiche per la Casa Bruno Astorre, il Sub Commissario del Comune di Roma Ignazio Portelli e il presidente del IV Municipio Alessandro Cardente. «È stato un buon avvio, di consapevolezza dei problemi e delle responsabilità reciproche, sia da parte dei costruttori che dei movimenti e delle istituzioni», fa sapere il prefetto di Roma Carlo Mosca al termine dell'incontro «animato ma sereno». Anche se quello di ieri resta «uno scambio costruttivo» costruttivo, che proseguirà dopo l'elezione del nuovo sindaco di Roma. AL VIA 5.422 ALLOGGI Nello specifico, i movimenti per la casa, in due ore di colloquio, al prefetto hanno chiesto il censimento degli alloggi disabitati in città, un secco «no» ai vecchi giochetti del Piano Casa e alle "graduatorie parcheggio", e subito a disposizione 50 mila alloggi per l'emergenza. Ma «il dato politico più rilevante», spiega Paolo Di Vetta del Blocco precario, «è che non ci sono stati attacchi sulla questione di Bufalotta. Abbiamo chiesto che la questione abitativa non fosse più di ordine pubblico», spiega, «ma anche che al prossimo incontro sia presente l'Abi, l'associazione dei bancari, perché devono prendersi le loro responsabilità» sulla questione dei mutui. Anche Action ha preso parte all'incontro. «Il tentativo», spiega ancora Di Vetta, «è quello di costruire un fronte unitario». I costruttori, dal canto loro, avrebbero chiesto nuove aree edificabili. Dall'emergenza casa all'edi lizia residenziale agevolata, ovvero la possibilità, per molti, di poter comprare casa a prezzi favorevoli. Ma soltanto in provincia di Roma e nelle province della altre città del Lazio. La novità arriva dalla giunta regionale del Lazio, che ieri h approvato la delibera, e il relativo finanziamento pari a 72 milioni di euro, per la costruzione di 5.422 nuovi alloggi. In pratica, i fondi saranno destinati a imprese edili e cooperative che potranno costruire case consentendone l'acquisto a prezzi inferiori a quelli di mercato da parte di persone che hanno difficoltà ad accedere al credito. Per fare un esempio, una casa di 100 metri quadrati sarà sul mercato ad un prezzo di 200 mila euro. Saranno 1.960 le nuove case che sorgeranno in provincia di Roma, 12.281 in provincia di Latina, 851 in provincia di Frosinone, 728 in quella di Viterbo e 602 in quella di Rieti. Ventinove i comuni interessati al cemento in provincia di Roma: Albano Laziale, Anguillara Sabazia, Anzio, Ardea, Ariccia, Artena, Bracciano, Castel Gandolfo, Castel Madama, Cerveteri, Ciampino, Civitavecchia, Colleferro, Fiano Romano, Fiumicino, Formello, Frascati, Grottaferrata, Guidonia Montecelio, Marino, Monterotondo, Nemi, Nettuno, Palestrina, Pomezia, S. Cesareo, S. Marinella, Tolfa, Valmontone. In provincia di Latina si costruirà a Fondi, Formia, Latina, Pontinia, Ponza, Sabaudia, Sezze, Sperlonga, Terracina. In provincia di Frosinone ad Anagni, Cassino, Ceccano, Ferentino, Frosinone, Isola Liri, Paliano, Roccasecca, Sgurgola, Sora, Veroli, Viticuso. In provincia di Viterbo ad Acquapendente, Canino, Civita Castellana, Montefiascone, Nepi, Ronciglione, Tarquinia, Tuscania, Vetralla, Vignanello, Viterbo. In provincia di Rieti, si costruirà nei territori di 4 comuni che sono: Borgovelino, Fara Sabina, Magliano Sabina, Rieti. MUTUI AGEVOLATI Il programma di edilizia agevolata sarà possibile grazie all'utilizzo di mutui agevolati e contributi regionali a favore delle cooperative ed imprese di costruzione: un intervento regionale idoneo a determinare un volume cospicuo di investimenti. «L'obiettivo di questa amministrazione», spiega l'assessore ai Lavori Pubblici, Bruno Astorre, «è stato quello di incentivare, da una parte il maggiore volume di produzione edilizia e, dall'altra, attraverso la concessione di contributi pubblici favorire l'accesso alla casa per le famiglie meno abbienti, naturalmente al minor costo possibile. Sono stati finanziati tutti i progetti abitativi indirizzati ad appartenenti alle forze dell'ordine e alle forze armate che, come previsto dalla norma, usufruiscono di una quota percentuale riservata».(T.L.)
18 aprile 2008 - Omniroma
CASA, PRESIDIO BPM A PALAZZO VALENTINI: DENTRO TAVOLO CON MOSCA
(OMNIROMA) Roma, 18 apr - «Basta con le banche che strozzano» e ancora «affitti da rapina, mutui insostenibili, salari da fame» firmato Blocco Precario Metropolitano (Bpm) e Asia RdB. Questi alcuni degli striscioni che dalle 10 di questa mattina un gruppo di circa 100 occupanti aderenti al Bpm e giovani dei centri sociali hanno esposto di fronte a Palazzo Valentini dove è in corso una riunione a porte chiuse tra i delegati del Bpm e dell'Asia Rdb ed il Prefetto di Roma Carlo Mosca. «Una tavolo che il prefetto si era impegnato a convocare dopo lo sgombero di piazza S.Marco - ha spiegato il segretario provinciale dell'Asia Rdb Pasquale Nappo - Noi chiediamo che i 27 mila alloggi vuoti a Roma vengano messi a disposizione dell'emergenza abitativa». «Casa subito, casa subito» e ancora «10, 100, 1000 occupazioni, una casa ce la dovete dare» gridano dal megafono i manifestanti in attesa che i delegati del movimento riferiscano della riunione.
CASA, TAVOLO CON MOSCA IN PREFETTURA: MOVIMENTI «SODDISFATTI»
(OMNIROMA) Roma, 18 apr - Censimento degli alloggi disabitati in città, «no» ai vecchi giochetti del Piano Casa ma subito a disposizione 50 mila alloggi per l'emergenza abitativa e ancora «no» alle graduatorie parcheggio. Queste alcune delle richieste avanzate questa mattina da Asia RdB e Blocco Precario Metropolitano riunite dal prefetto di Roma Carlo Mosca in tavolo di confronto divenuto permanente. Alla presenza dell'assessore regionale alla Casa Bruno Astorre, del sub Commissario capitolino con delega alla Casa Ignazio Portelli e del presidente del IV municipio Alessandro Cardente una delegazione dei movimenti di lotta per la casa è stata accolta a Palazzo Valentini, nella sala Di Liegro. Presenti anche rappresentanti di Acer, Confcoperative, Legacoop, Federlazio e Federedilizia. Un incontro durato più di 2 ore, ha spiegato Paolo Di Vetta del Blocco precario nel quale «il dato politico più rilevante - ha detto - è che non ci sono stati attacchi sulla questione di Bufalotta». «Abbiamo chiesto che la questione abitativa non fosse più di ordine pubblico - ha continuato Di Vetta - ma anche che al prossimo incontro sia presente l'Abi, l'associazione dei bancari, perché devono prendersi le loro responsabilità» sulla questione dei mutui. Soddisfatti i delegati dei movimenti di lotta per la casa della «disponibilità del prefetto Mosca - ha detto Di Vetta - le sue intenzioni sono serie, ha raccolto le nostre richieste, si è impegnato a riconvocare questo tavolo anche prima dell'insediamento della nuova Giunta e ad invitare l'Abi». Secondo quanto riferito da Paolo Di Vetta, all'incontro hanno partecipato anche rappresentanti del Coordinamento di lotta per la casa e di Action «perché c'è un tentativo di costruire un fronte unitario» ha spiegato. «Da parte dei costruttori abbiamo assistito al solito ritornello - ha detto Di Vetta - hanno chiesto nuove aree per costruire nuove case. Solo l'Acer - ha continuato - ha volato alto aprendosi in parte alle nostre richieste: noi diciamo che si possono trovare soluzione sulle case già costruite». Prossimo appuntamento per i tutti i manifestanti: mercoledì a piazza Sempione, ore 19, all'Horus occupato per un'assemblea. Intanto, dopo la conclusione dell'incontro, il gruppo di manifestanti riuniti con bandiere e striscioni di fronte a Palazzo Valentini ha sciolto il presidio.
CASA, PREFETTURA: MOSCA CHIEDERÀ A GOVERNO FONDO EDILIZIA SOCIALE
(OMNIROMA) Roma, 18 apr - Il Prefetto Carlo Mosca, riferisce una nota, «questa mattina, presso la sala Di Liegro di Palazzo Valentini, ha presieduto un incontro tra una delegazione dei movimenti di lotta per la casa e i rappresentanti di categoria dei costruttori, alla quale hanno partecipato i presidenti di Acer, Federlazio, Legacoop e Confcooperative. Sono intervenuti l'assessore regionale ai Lavori Pubblici e Politiche della Casa Bruno Astorre, il Sub Commissario del Comune di Roma Ignazio Portelli e il presidente del IV Municipio Alessandro Cardente. È stata registrata una importante disponibilità da parte di tutti i convenuti, in maniera leale, aperta e costruttiva, con particolare riferimento alla carenza di abitazioni per i ceti sociali più bisognosi. Il tavolo proseguirà subito dopo l'elezione del nuovo sindaco e della nuova giunta comunale, allargato anche all'Abi ed alle organizzazioni sindacali dei proprietari e degli inquilini. Il Prefetto ha assunto l'impegno, anche accogliendo l'invito dell'Assessore Astorre, di rappresentare al Governo la necessità di istituire un apposito fondo nazionale per l'edilizia sociale abitativa».
COMUNALI, ASIA RDB-BLOCCO PRECARIO: «RUTELLI PARLI CHIARO»
(OMNIROMA) Roma, 18 apr - «Prima del ballottaggio Rutelli deve parlare chiaro su alcuni nodi fondamentali come la questione dei diritti sociali a partire dall'emergenza abitativa, la questione sicurezza e gli sgomberi». Lo ha dichiarato Emiliano Viccaro, dell'Asia RdB-Blocco Precario Metropolitano che questa mattina ha partecipato al Tavolo di confronto sull'emergenza abitativa convocato dal prefetto di Roma Carlo Mosca a Palazzo Valentini. «A Rutelli - ha continuato Viccaro - non daremo carta bianca, per questo motivo in questi giorni stiamo ragionando per costruire un profilo unitario di tutti i movimenti». Gli fa eco Paolo Di Vetta, dell'Asia RdB-Blocco Precario Metropolitano che al candidato sindaco del centro sinistra ha lanciato un appello: «A Francè - ha detto - ce devi dì qualche cosa di convincente». E ancora «quello che ci riserva Rutelli non lo sappiamo - ha continuato Di Vetta - ma i pregiudizi di Alemanno li conosciamo bene».
18 aprile 2008 - Dire
CASA. RDB DA MOSCA: SODDISFATTI, MA MOBILITAZIONE PROSEGUE
(DIRE) Roma, 18 apr. - "L'Asia-Rdb e il Blocco precario metropolitano esprimono soddisfazione per l'avvio del tavolo, ma rimangono convinti della necessita' di proseguire la mobilitazione". Cosi' i rappresentati dei movimenti per la casa salutano l'apertura di questa mattina del tavolo in prefettura sull'emergenza abitativa. "L'Asia-Rdb, rappresentata da Paolo Di Vetta, uno degli attivisti arrestati durante lo sgombero della tendopoli a piazza San Marco, ha esposto- si legge in una nota- le richieste del Blocco precario metropolitano. Nello specifico e' stata sostenuta la necessita' di non trasformare una questione sociale in un problema di ordine pubblico, con particolare riferimento agli sfratti e agli sgomberi; di avere presente al tavolo l'Abi, considerate le crescenti sofferenze derivate da mutui insostenibili; di avviare un censimento del patrimonio privato e pubblico non utilizzato in modo che almeno 50mila alloggi vengano messi immediatamente a disposizione dell'emergenza abitativa". Da parte loro "le associazioni dei costruttori, pur mettendo l'accento sulla necessita' di un piano straordinario sulla casa che prevede nuove aree e finanziamenti adeguati, non hanno chiuso completamente rispetto all'utilizzo del costruito. In particolare Cremonesi, presidente dell'Acer, si e' espresso in tal senso. Tutti hanno concordato- conclude la nota- sulla necessita' di andare oltre i piani casa fino ad oggi varati, e hanno lamentato la mancata attuazione del protocollo d'intesa firmato a luglio".
18 aprile 2008 - Carta Qui Lazio-Roma
A Roma inaugurato il tavolo sulla casa
Dai particolari, spesso, si comprende meglio il senso degli avvenimenti. E la scelta del prefetto di Roma, Carlo Mosca, di ospitare nella grande e bella sala «Di Liegro» della Provincia il tavolo sull’emergenza abitativa non è stata affatto casuale. Un modo per conferire una certa solennità all’incontro e per affermare pubblicamente un ruolo politico e simbolico importante. All’incontro, durato quasi tre ore, hanno partecipato i movimenti di lotta per la casa (Action, Coordinamento cittadino), il sindacato degli inquilini AS.i.a.-Rdb, esponenti del Blocco precario metropolitano, il sub commissario al comune di Roma Ignazio Portelli, il presidente del Municipio IV Alessandro Cardente, l’assessore regionale alla casa Astorre e i rappresentanti dei costruttori: Acer [Associazione costruttori edili di Roma], Confedilizia, Legacoop, Confcooperative. Il tavolo era nato a seguito alle mobilitazioni delle famiglie senza casa di Bufalotta e del successivo sgombero violento della tendopoli precaria allestita a piazza Venezia. Tema principale del confronto, il ruolo dei costruttori privati nella definizione di una proposta di breve periodo sul dramma abitativo. «È stato un buon avvio, sia da parte dei costruttori che dei movimenti e delle istituzioni», ha detto il prefetto. Ho ribadito che la questione abitativa non è un’emergenza di ordine pubblico ma un problema sociale e come tale va affrontato dalla politica». Il presidente Cardente ha sottolineato la nuova composizione sociale che vive il dramma abitativo, non più relegato al mondo della marginalità sociale e degli ultra poveri.
«In questi due anni di amministrazione – ha detto Cardente – abbiamo visto la crisi dei ceti medi e di quelle famiglie di lavoratori dipendenti che non riescono più a pagare il mutuo o l’affitto. Malgrado ciò, nel nostro territorio si è sviluppata una economia immobiliare esclusivamente privata. Abbiamo dovuto bocciare anche la delibera 218 che, in deroga al Piano regolatore, prevedeva ulteriori regali ai grandi costruttori. Occorre trovare soluzioni nuove e all’altezza dei modelli europei, che garantiscono accesso alle fasce sociali più deboli e qualità dell’abitare».
Le richieste dei movimenti sono state chiare e semplici: tutela delle occupazioni e moratoria sugli sfratti; censimento degli immobili privati abbandonati, invenduti o affittati al nero, e la destinazione di 50 mila di queste case all’emergenza abitativa; coinvolgimento dell’Abi [Associazione bancaria italiana] per affrontare il problema, sempre più esteso, dei mutui. «Negli ultimi anni – ha detto Paolo Di Vetta, uno degli attivisti arrestati la scorsa settimana – a fronte di un calo della popolazione della città, si sono costruite migliaia di case private, che rimangono vuote e che accrescono solo la rendita. E’ ora di capire se i privati vogliono dare un contributo alla soluzione del problema, rinunciando a una fetta dei profitti, cresciuti in modo vertiginoso».
I rappresentanti dei costruttori hanno fatto buon viso a cattivo gioco, mostrandosi disponibili al censimento del patrimonio sfitto o abbandonato della capitale, ma hanno subito rilanciato la palla alle amministrazioni comunali e regionali: «Le nostre proposte sono note – ha detto Giancarlo Cremonesi, presidente dell’Acer – Noi siamo pronti in qualsiasi momento a impegnarci nell’edilizia popolare, sovvenzionata e convenzionata; tocca al Comune trovare le aree da destinare e investire le risorse necessarie. Il mercato immobiliare è fermo e questo fa schizzare in alto i prezzi di acquisto e di locazione. Nonostante le nostre pressioni, il Piano regolatore non ha individuato le aree che servirebbero ad affrontare questo problema».
Alla fine dell’incontro, il prefetto ha annunciato un nuovo appuntamento del tavolo prima dell’insediamento della giunta comunale; nel frattempo, si è impegnato a invitare i rappresentanti dell’Abi e dei piccoli proprietari per affrontare la questione dei mutui. Davanti la prefettura, oltre cento famiglie di senza casa e sfrattati hanno atteso l’esito dell’incontro con uno striscione ben visibile: «affitti da rapina, mutui insostenibili, salari da fame: casa subito».
12 aprile 2008 - Corriere della Sera
La protesta Il prefetto vuole riunire intorno a un tavolo movimenti, istituzioni e costruttori
Corteo pacifico dei senzacasa
Il gip ha scarcerato gli ultimi cinque detenuti a Regina Coeli
di Paolo Brogi
Roma - Sono stati scarcerati gli ultimi cinque arrestati del movimento dei senzacasa. Concluso senza incidenti il corteo
A sera si tirano le prime somme di una settimana iniziata male: la manifestazione in centro dei senzacasa, che hanno tenuto banco con le loro urgenze per più giorni non senza che si creassero problemi di ordine pubblico, si conclude senza problemi.
Nell'aria restano le canzoni dei 99 Posse e dei Villa Ada, che hanno animato il corteo in cui erano attesi gli ultimi cinque compagni scarcerati dal gip Lucia Castagnoli al mattino durante l'udienza di convalida. Ma al momento di sciogliersi gli arrestati non sono ancora fuori dal carcere, alla spicciolata i manifestanti decidono di andare ad aspettarli sotto Regina Coeli. Sono le 20 ed è sul lungotevere che si conclude questa settimana di passione per la casa che non c'è. Paolo Di Vetta e gli altri quattro alla fine escono.
I senzacasa, poco più di un migliaio, avevano gridato prima i loro bisogni alla città distratta da altri appuntamenti, come i comizi di fine campagna elettorale. Avevano aspettato la scarcerazione dei loro cinque compagni, segnale concreto di raffreddamento della tensione, pericolosamente salita nel corso della settimana. Poi, stanchi di aspettare, a sera sono filtrati tra le camionette di polizia alla spicciolata. I problemi sono stati rimandati alla prossima settimana.
La carta concreta politica su cui tutti hanno deciso di puntare è la promessa del Prefetto Carlo Mosca di sedersi intorno a un tavolo insieme a costruttori ed istituzioni. E ragionare sul futuro. La frattura che si era determinata nel corso degli ultimi sette giorni a ridosso delle elezioni si è insomma, in qualche modo, ricomposta. La settimana era iniziata male, con un'occupazione rivelatasi poi simbolica di case private in larga misura già vendute a legittimi proprietari. Uno strappo, condannato da tutto lo schieramento politico posizionato contro questo genere di iniziative pericolose: dal candidato sindaco della Pdl Gianni Alemanno fino alla Sinistra Arcobaleno, che corre col candidato del centro sinistra Francesco Rutelli. Insomma tutti contro.
Poi c'era stato lo sgombero della tendopoli di piazza San Marco, col suo strascico di arresti (nove) e di polemiche. E così ieri il movimento di lotta per la casa è sceso in piazza, dietro le bandiere rosse e gialle (non molte) di Rdb-Asia, che col nuovo «Blocco precario metropolitano» sono alla testa del piccolo movimento.
A parte qualche cartello ironizzante tipo «più salmone, meno sgomberi», riferito alle accuse fatte a volontari della protezione civile che hanno distribuito agli occupanti della Bufalotta viveri per lo più scaduti donati dalla catena di distribuzione, in piazza sono tornate le rivendicazioni conosciute, in sostanza quelle di richiedere sulle costruzioni già ultimate una percentuale di abitazioni da destinare a uso popolare. «Da anni non è stato costruito più niente per chi ha bisogno», hanno ripetuto gli organizzatori al microfono. Insomma, non solo bloccare sfratti e affitti in crescita vertiginosa, ma anche riaprire i rubinetti di un sistema che negli ultimi anni all'emergenza abitativa ha risposto con poche, sporadiche misure.
A chiedere una risposta, che punta ora sul Prefetto e sul suo tavolo istituzionale, è in apparenza un piccolo movimento. «Ma i numeri delle urgenze vanno ben oltre questa partecipazione alla protesta hanno osservato ieri rappresentanti politici come Nando Simeone (Sinistra critica) o Giuseppe Mariani (Verde alla Regione) - . Purtroppo non passa giorno che non si aggiungano invece altre situazioni in difficoltà. Questo sarà il problema dei prossimi anni... ».
12 aprile 2008 - Il Manifesto
Roma, finale di voto nel segno della casa
Rutelli: «La vittoria al primo turno? Se po' fa'». Poi cita Nathan e Petroselli, ringrazia Ingrao e parla anche dell'emergenza abitativa: «E' drammatica». Mentre i movimenti sfilano contro lo sgombero della tendopoli
di Giacomo Sette
Roma - Sono stati scarcerati i cinque attivisti arrestati dopo lo sgombero della tendopoli di Piazza Venezia. Ma i movimenti per il diritto alla casa sfilano comunque: «L'emergenza abitativa deve essere un tema della campagna elettorale - spiegano - Ci vogliono nuove politiche capaci di attaccare i poteri forti». Intanto Rutelli, pur ammettendo la «gravità di una situazione che sta diventando drammatica», riafferma il nun se pò fa sulle occupazioni: «Il problema della casa non si conquista con l'illegalità». Il tutto, senza rompere con la Sinistra arcobaleno: «Sono grato di ricevere l'impegno di Pietro Ingrao. Roma ha conosciuto un grande cambiamento. Deve continuare. La città ha avuto grandi sindaci. Da Ernesto Nathan a Luigi Petroselli». E poi: «Se pò fa, cerchiamo di vincere al primo turno».
La giornata di ieri inizia con il gip Silvia Castagnoli che non accoglie le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile per resistenza aggravata e lesioni. «Il giudice - spiega l'avvocato difensore Marco Lucentini - ha valutato il fatto occasionale. Non c'era pericolo di reiterazione e quindi ingiustificate le misure restrittive». Inoltre il gip ha analizzato varie foto che dimostrerebbero come non ci sia stata nè resistenza violenta nè reazione dei manifestanti. La libertà per loro arriverà solo in serata, ma la notizia della scarcerazione rasserena gli animi della manifestazione che sfila per le vie del centro di Roma, dall'Esquilino a piazza Madonna di Loreto. Ad aprire il corteo uno striscione unitario: «Contro la rendita dei grandi costruttori, per il diritto alla casa e al reddito». Poi a seguire tutti movimenti. Uno dietro l'altro: Blocco precario metropolitano, Asia Rdb, Action, Coordinamento, Comitato, Obiettivo casa. In più delegazioni di centri sociali e comitati di quartiere. Poco più di un migliaia alla fine. «La vittoria di oggi - dice Emiliano dell'Horus - è l'unità del movimento». Tutti concordi nell'individuazione del nemico: i poteri forti edilizi. «Chi sono gli illegali? - affermano - quelli che occupano le case o quelle famiglie di speculatori che si arricchiscono cementificando Roma». Ce l'hanno coi Toti, i Caltagirone, i Santarelli, i Bonifaci, i Mezzaroma. «Il diritto alla casa ce lo conquistiamo - urla dal megafono Guido Lutrario del Bpm - Abbiamo ragione e andremo avanti».
Il salario infatti è basso. E aprire un mutuo è arduo, così come pagare un affitto (aumentati del 40% negli ultimi anni). «Bisogna parlare alla città, creare un consenso più ampio - dice Andrea Alzetta di Action - La casa è un'emergenza sociale e i movimenti devono dal basso costruire un'altra idea di città». Il dialogo che si è aperto con il prefetto Mosca è un passo: per mercoledì prossimo sarà convocato in prefettura un tavolo tra enti locali, movimenti e costruttori. Obiettivo destinare il 15% del costruito a edilizia sociale. Chi si sta battendo questa via è il consigliere regionale di SinArc Peppe Mariani presente ieri al corteo: «Rutelli - afferma - non coglie la tempistica. Le sue politiche di programmazione prevedono tempi lunghi: l'occupazione è un'azione di necessità nel presente». Terminato il corteo, una delegazione decide di andare sotto Regina Coeli per attendere la scarcerazione degli attivisti: usciranno verso le 20.
Intanto in un'altra piazza di Roma, a Garbatella, la Sinistra Arcobaleno chiudeva la campagna elettorale. Pochi esponenti erano presenti al corteo per la casa. «Nessuna scelta politica - spiega il segretario romano del Prc, Massimiliano Smeriglio - Non ci possiamo percepire come un partito esterno ai movimenti». E il «niet» di Rutelli sulle occupazioni? «Fa il suo mestiere - continua Smeriglio - Sta a noi tenere aperto lo spazio democratico». Dal palco si fanno appelli contro il voto disgiunto, un segnale «contro la sinistra»: «Rutelli - dicono - deve vincere al primo turno con questa coalizione per evitare nuovi accordi al ballottaggio». E il candidato sindaco risponde dal palco di Garbatella riponendo la stessa fiducia nell'alleanza: «Interpreto il messaggio di una città libera, pluralistica, laica. Senza di voi non potremmo portare Roma intera ai traguardi che sono necessari».
12 aprile 2008 - Libero
I comitati di lotta per la casa se la prendono con RiCiccio
di NICOLETTA ORLANDI POSTI
Roma - Chi pensa che l'emergenza casa riguardi solo gli immigrati, i clandestini, i nomadi, si sbaglia. L'ha dimostrato ieri il grande corteo che ha attraversato la Capitale chiedendo a gran voce il rispetto della Costituzione. Circa tremila persone dell'arci pelago dei Comitati di Lotta a Roma: dal Blocco precario metropolitano, all'Asia Rdb, dal coordinamento cittadino di Lotta per la casa, al comitato popolare di Lotta per la casa, dal comitato obiettivo Casa, rappresentanti di Action, tra cui D'Erme e Alzetta, ai centri sociali. Ma non solo. Anche tante persone anziane, professionisti italiani appartenenti alla classe media sfrattati dalle loro case per via delle cartolarizzazioni come quelli del comitato dei Colli Portuensi 187. «L'occupazione è illegale», ammette Paola una 70enne romana che verrà sgomberata dalla sua casa perchè non può più permettersi di pagare l'affitto che il proprietario le ha triplicato, «però è illegale anche mettere in mezzo alla strada gente che ha sempre pagato le tasse. È illegale pure far arricchire i palazzinari sulla pelle della povera gente». «Vergogna al Pd», gridano dal microfono, «e anche alla Sinistra. Hanno risposto con le bastonate a chi chiedeva soltanto il diritto alla casa». Il riferimento è allo sgombero con relativi arresti, avvenuto martedì mattina, della tendopoli in piazza San Marco, messa su domenica dopo l'occupazione di uno stabile a Bufalotta. Ieri sera gli arrestati hanno ottenuto la scarcerazione. Ad attenderli un centinaio di amici riuniti sotto il carcere di via della Lungara dopo la manifestazione sulla casa. «Siamo stati trattati bene», ha detto Paolo Di Vetta, uno degli arrestati, «ci hanno tenuti tutti insieme in una stanza a parte perché il carcere è sovraffollato». Al corteo hanno partecipato anche il candidato al Campidoglio di SA Fabio Nobile e il candidato al Comune di Roma di Sinistra critica, Nando Simeone. Che ha non ha mancato di accusare Rutelli e Veltroni «di aver favorito i palazzinari, mentre a Roma ci sono ancora 250 mila appartamenti sfitti che potrebbero dare da soli una risposta all'emergenza abitativa nella Capitale».. Tra i manifestanti anche Livio Ciappetta, candidato di SA in XI municipio. «Il fatto che ci sia tutta questa gente a prescindere dalle sigle e dalle appartenenze politiche dimostra che il diritto alla casa è un diritto negato. Dobbiamo inchiodare l'am ministrazione a risolvere l'emergenza. Per esempio», continua Ciappetta, «la delibera è ancora inapplicata».
12 aprile 2008 - Liberazione
Roma, giovani e migranti in corteo per l'"emergenza casa"
Roma - «Libero di resistere». È questo lo striscione che apriva ieri il corteo di vari movimenti di lotta per la casa romani, che da piazza dell'Esquilino (quartiere ad alta percentuale di immigrati) è arrivato in piazza Madonna di Loreto, nel centro della capitale. La manifestazione, a cui hanno partecipato diverse centinaia di persone, è stata organizzata dopo lo sgombero, avvenuto martedì mattina, della tendopoli in piazza San Marco, nei pressi di piazza Venezia, messa su domenica dopo l'occupazione di uno stabile a Bufalotta. Lo sgombero della tendopoli aveva portato in carcere cinque attivisti, che però, nel primo pomeriggio di ieri, hanno ottenuto la scarcerazione. A partecipare al corteo ci sono le Rdb, Blocco Precario Metropolitano e movimenti di lotta per la casa romani, tra cui Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Comitato popolare lotta per la casa. Tanti gli striscioni portati in piazza, tra cui «Contro le rendite dei grandi costruttori, per il diritto alla casa e al reddito». A sfilare tanti giovani, ma anche stranieri.
Casa, il prefetto indice un tavolo di confronto tra movimenti e costruttori
di Daniele Nalbone
Roma - C'è una delibera comunale a Roma che riconosce e prevede una serie di misure per l'emergenza abitativa, la 110 del 2005, ma che giace ormai lettera morta. Ce n'è un'altra, invece, invisa alla cittadinanza e alle realtà territoriali, rifiutata dai movimenti e da diverse realtà politiche, che è correttamente applicata e risolutiva: la delibera 218 sulla Bufalotta, che «prevede - spiega Mario Campagnano, consigliere del IV Municipio- di inondare anche quella zona di Roma di cemento, farne oggetto di speculazione edilizia e creare ulteriori quartieri dormitorio a ridosso di enormi centri commerciali».
Questa è Roma oggi. Una città che sgombera una tendopoli, quella di piazza San Marco, ribattezzata non a caso "cittadella della dignità", a colpi di manganello sulle tende, arrestando chi opponesse resistenza passiva alle forze dell'ordine. Questo è accaduto martedì mattina, all'alba. Manganellate che non sono propriamente uno "svegliare gli accampati" come ha riferito Il Messaggero il giorno seguente. Manganellate che hanno ferito un bambino e una ragazza incinta di tre mesi, che ha riportato la frattura di due costole. Un modo di dire "buongiorno", secondo il quotidiano di Caltagirone?
È vero: «tutto è partito da un errore» ammette Emiliano Viccaro nel corso dell'assemblea pubblica tenutasi mercoledì nei pressi del Foro Traiano. «Domenica scorsa il Blocco Precario Metropolitano ha occupato alcuni immobili privati, di piccoli proprietari, nel quartiere Bufalotta. Questo ci ha fatto passare per prepotenti quando tutti sanno che la nostra regola principale è proprio quella di non toccare la proprietà di chi, dopo anni di lavoro, paga un mutuo a fatica per avere un tetto». Guido Lutrario spiega che «il nostro obiettivo sono i Fratelli Santarelli, che costruiscono mostri come il centro commerciale di Lunghezza, che riempiono di cemento Ponte di Nona, Case Rosse, Bufalotta. Noi diciamo basta alle speculazioni dei Caltagirone, dei Mezzaroma, degli Scalpellini: tutta gente che governa le nostra vite impedendo alle persone di avere una casa a prezzi "umani"».
«La richiesta di tutti i movimenti di lotta per la casa è sempre la stessa: che una parte degli immobili innalzati per far guadagnare milioni di euro ai costruttori vengano messi a disposizione dell'ediliza popolare» afferma Andrea "Tarzan" Alzetta di Action, per il quale «lo sgombro di piazza San Marco è stato una vendetta del Viminale per aver profanato la "sacra proprietà". Nell'assemblea di mercoledì abbiamo voluto parlare alla città, spiegando quello che è stato un errore nei luoghi, ma da cui si deve trarre il giusto messaggio: riempiamo di gente che vive per strada le migliaia di case vuote presenti in città».
Ma l'errore più grave, secondo Massimiliano Smerigilio, segretario Prc di Roma «lo ha compiuto chi ha ridotto l'emergenza abitativa a un problema di ordine pubblico» evidenziando «l'evidente sproporzione tra la mobilitazione dei senza casa e gli arresti effettuati».
«Di questo e molto altro si parlerà nel tavolo di confronto indetto per la settimana post-voto dal prefetto Mosca al quale siederanno movimenti, realtà sociali e sindacali, esponenti politici e le associazioni dei costruttori» rassicura il consigliere regionale Peppe Mariani.
L'assessore alle Perifere Dante Pomponi, intervenuto nell'assemblea di mercoledì, spiega come sia «necessario ripartire dalla delibera 110. Dovere della prossima amministrazione sarà renderla efficace: servono case a canone sociale, a prezzi nettamente inferiori a quelli di mercato, e nuovi strumenti per affrontare con energia il problema della casa».
12 aprile 2008 - L'Unità
Bufalotta, scarcerati i «5» del blitz di domenica
Roma - Sono usciti intorno alle 20 di ieri, i cinque arrestati per lo sgombero di piazza San Marco e detenuti da mercoledì a Regina Coeli. Una vicenda nata domenica notte con l’occupazione di alcuni stabili della Bufalotta da parte del Blocco Precario Metropolitano, e il successivo accampamento con le tende davanti Piazza Venezia per ottenere un colloquio con il Prefetto Mosca. Poi lo sgombero durante l’alba di martedì e gli arresti. Ad attenderli un centinaio di attivisti corsi a via della Lungara dopo la manifestazione sulla casa di ieri pomeriggio (il corteo è partito a piazza dell’Esquilino, e si è concluso in piazza Madonna di Loreto). «Siamo stati trattati bene - ha detto Paolo Di Vetta, uno degli arrestati - ci hanno tenuti tutti insieme in una stanza a parte perché il carcere è sovraffollato». Per loro le accuse sono di: campeggio abusivo, resistenza aggravata e lesioni. Ma nel corso dell’interrogatorio gli attivisti hanno respinto quest’ultima contestazione e per avvalorare la loro tesi hanno prodotto alcune fotografie realizzate al momento dello sgombero.
12 aprile 2008 - EPolis Roma
Emergenza. Il gip non accoglie le richieste di misure cautelari per i cinque arrestati dopo la tendopoli abusiva
Bufalotta, in libertà gli attivisti
centinaia di senza casa in corteo
La manifestazione è partita dall'Esquilino: con loro Peppe Mariani e Nando Simeone
di Marta Rossi
Roma - Alla fine, alla manifestazione partita da piazza Esquilino non hanno partecipato, anche se rimessi in libertà: i cinque attivisti del Blocco precario metropolitano sono stati scarcerati. Il gip Silvia Castagnoli, pur convalidando gli arresti, ha ritenuto di non accogliere le richieste di misura cautelare (tre in carcere e due ai domiciliari) avanzate dal pm Andrea De Gasperis nei confronti di Luca Blasi, Paolo Di Vetta, Mario Coniglio, Ivano Imperio e Carmine Arcidiacono. I cinque erano stati arrestati per resistenza aggravata nel corso dello sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco. Intanto, puntuale, nel pomeriggio è partito il corteo dall'Esquilino con diversi movimenti di lotta per la casa. Ad aprire il corteo lo striscione: "Libero di resistere". Organizzata dopo lo sgombero dei senza casa accampati a piazza San Marco con il successivo arresto dei cinque militanti, la manifestazione ha portato nelle strade di Roma, diverse centinaia di persone. A partecipare al corteo c'erano le Rdb, Blocco Precario Metropolitano e movimenti di lotta per la casa romani, tra cui Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Comitato popolare lotta per la casa e rappresentanti di Action, tra cui Nunzio D'Erme e Andrea Alzetta insieme ai giovani dei centri sociali. Hanno partecipato al corteo anche il coordinatore nazionale Cub Pierpaolo Leonardi, il consigliere regionale Peppe Mariani e il candidato al Comune della Lista sinistra critica, Nando Simeone. Tanti gli striscioni portati in piazza, tra cui "Contro le rendite dei grandi costruttori, per il diritto alla casa e al reddito". Alle 20, i cinque attivisti sono usciti da Regina Coeli: ad attenderli un centinaio di attivisti riuniti sotto il carcere di via della Lungara dopo la manifestazione sulla casa. "Siamo stati trattati bene - ha detto Paolo Di Vetta, uno degli arrestati - ci hanno tenuti tutti insieme in una stanza a parte perché il carcere è sovraffollato. Anche gli altri detenuti ci sono stati vicini offrendoci sigarette e cibo". Le accuse per i cinque riguardano campeggio abusivo, resistenza aggravata e lesioni. Domenica scorsa, infatti, il Blocco precario metropolitano aveva aperto un presidio alla Bufalotta, in via Bragaglia in un complesso residenziale finito e pronto per essere consegnato. Dopo una notte, il presidio si era sciolto per spostarsi in piazza Venezia, per chiedere l'incontro con il Prefetto. Da lì, è nato l'accampamento abusivo in piazza San Marco dove i senza casa hanno trascorso una notte. All'alba di martedì gli scontri con le forze dell'ordine e l'arresto dei cinque attivisti. Il giorno dopo, con la convalida dei fermi e la querela per gli attivisti da parte dei proprietari degli appartamenti alla Bufalotta, è arrivato anche l'incontro con Mosca che ha ricevuto una delegazione: a loro ha assicurato l'apertura di un tavolo di dialogo.
11 aprile 2008 - Ansa
CASA: IN CORTEO CENTRO ROMA DOPO SGOMBERO TENDOPOLI
(ANSA) - ROMA, 11 APR - «Libero di resistere». È questo lo striscione che apre il corteo di vari movimenti di lotta per la casa romani, che è da poco partito da piazza dell'Esquilino e che si concluderà in piazza Madonna di Loreto, nel centro della capitale. La manifestazione, a cui stanno partecipando diverse centinaia di persone, è stata organizzata dopo lo sgombero, avvenuto martedì mattina, della tendopoli in piazza San Marco, nei pressi di piazza Venezia, messa su domenica dopo l'occupazione di uno stabile a Bufalotta. Lo sgombero della tendopoli aveva portato in carcere cinque attivisti, che però, nel primo pomeriggio di oggi, hanno ottenuto la scarcerazione. A partecipare al corteo ci sono le Rdb, Blocco Precario Metropolitano e movimenti di lotta per la casa romani, tra cui Coordinamento cittadino di lotta per la casa, Comitato popolare lotta per la casa. Tanti gli striscioni portati in piazza, tra cui «Contro le rendite dei grandi costruttori, per il diritto alla casa e al reddito». A sfilare tanti giovani, ma anche stranieri, tutti insieme per la questione «dell'emergenza abitativa a Roma». È arrivato intorno alle 19 in piazza Madonna di Loreto il corteo dei manifestanti che chiedono «il diritto alla casa» e sostengono che «il bisogno va oltre ogni delibera», come recita uno degli striscioni esposti. Per tutto il corteo i partecipanti hanno atteso l'arrivo dei cinque attivisti arrestati martedì scorso, in seguito allo sgombero della tendopoli in piazza San Marco e per i quali è stata disposta oggi la scarcerazione. Ma i cinque si trovano, come detto dai manifestanti, ancora a Regina Coeli. Hanno partecipato al corteo il coordinatore nazionale Cub Pierpaolo Leonardi, il consigliere regionale Beppe Mariani e il candidato al Comune di Roma della Lista sinistra critica, Nando Simeone. Per consentire il passaggio del corteo, partito da piazza dell'Esquilino, sono state disposte le chiusure al traffico momentanee, ma la viabilità non ha risentito di particolari disagi.
11 aprile 2008 - Dire
CASA. OLTRE UN MIGLIAIO A CORTEO DEI MOVIMENTI DI LOTTA
ALLA MANIFESTAZIONE ANCHE I CINQUE OCCUPANTI LIBERATI
(DIRE) Roma, 11 apr. - E' appena partito da piazza dell'Esquilino il corteo di protesta indetto dopo lo sgombero della tendopoli in piazza San Marco e "per ribadire l'attenzione al tema dell'emergenza abitativa". Il corteo, oltre un migliaio di partecipanti, si sta dirigendo verso la destinazione di piazza Madonna del Loreto. Alla manifestazione hanno aderito diverse associazioni: da Action, presente Nunzio D'Erme, all'Asia-Rdb, fino al Blocco precario metropolitano, il Coordinamento popolare lotta per la casa e il Comitato obiettivo casa. "Siamo qui- ha spiegato Pasquale Nappo, dell'Asia-Rdb- per ribadire una nostra proposta, quella di prevedere il 15 per cento di case popolari sull'edilizia esistente e su quella prevista dal Piano regolatore generale e per protestare contro lo sgombero avvenuto martedi' mattina, che ha causato l'arresto di nove nostri compagni". Il corteo, aperto dallo striscione 'Liber@ di resistere', e' in attesa dell'arrivo degli ultimi cinque manifestanti liberati questo pomeriggio. Fra gli striscioni, campeggiano le scritte 'Case, diritti e dignita' per tutti' e 'La lotta per il diritto alla casa non si arresta'. Alla manifestazione e' presenta, fra gli altri, il consigliere regionale dei Verdi Peppe Mariani, presidente della commissione Lavoro: "Ci muoveremo su piu' direttrici- ha spiegato- nuovi alloggi, Ater e quote nelle nuove costruzioni. Da lunedi' sentiremo l'assessore alla Casa Bruno Astorre e il resto della giunta per trovare le modalita' e gli strumenti necessari per ripristinare la certezza di un percorso sul tema case popolari e emergenza abitativa".
CASA. ASIA-RDB: PRESTO LIBERI I CINQUE ATTIVISTI ARRESTATI
"SARANNO AL CORTEO DI OGGI POMERIGGIO ALL'ESQUILINO"
(DIRE) Roma, 11 apr. - "Il Gip Silvia Castagnoli non ha accolto le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile nel corso del violento sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco. Si attende pertanto la loro scarcerazione nella giornata di oggi". E' quanto si apprende da una nota diffusa da Asia-Rdb/Cub, che precisa: "Gli attivisti saranno presenti alla manifestazione cittadina indetta oggi per il diritto alla casa e al reddito, con corteo da piazza dell'Esquilino dalle 17".
11 aprile 2008 - Omniroma
ESQUILINO, PARTITO CORTEO COMITATI LOTTA CASA
(OMNIROMA) Roma, 11 apr - «Paolo Di Vetta e gli altri 4 arrestati durante lo sgombero in piazza San Marco ci stanno raggiungendo. Tra poco saranno al corteo». Questo l'annuncio fatto dal furgone del Sound-System alla testa del corteo dei comitati di lotta per la casa partito pochi minuti fa da piazza dell'Esquilino e che dopo aver percorso via Cavour e via dei Fori Imperiali arriverà a piazza Madonna di Loreto. «Liberi di resistere» è lo striscione di apertura della manifestazione a cui per la prima volta dopo alcuni anni partecipano tutte le sigle che formano l'arcipelago dei Comitati di Lotta a Roma: Blocco precario metropolitano, Rdb, coordinamento cittadino di Lotta per la casa, comitato popolare di Lotta per la casa, comitato obiettivo Casa, rappresentanti di Action, tra cui Nunzio D'Erme e Andrea Alzetta insieme ai giovani dei centri sociali.
BUFALOTTA, BLOCCO PRECARIO: SCARCERATI OGGI ATTIVISTI ARRESTATI
(OMNIROMA) Roma, 11 apr - «Il Gip Silvia Castagnoli non ha accolto le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile nel corso del violento sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco. Si attende pertanto la loro scarcerazione nella giornata di oggi. Gli attivisti saranno presenti alla manifestazione cittadina indetta oggi per il diritto alla casa e al reddito, con corteo da Piazza dell'Esquilino dalle 17». Lo riferisce una nota diramata da Blocco precario metropolitano e Asia-Rdb Cub.
11 aprile 2008 - Apcom
LAZIO/ LOTTA CASA, ATTIVISTI ARRESTATI SARANNO SCARCERATI OGGI
Gip Silvia Castagnoli non ha accolto richieste cautelari
Roma, 11 apr. (Apcom) - Il gip del tribunale di Roma Silvia Castagnoli non ha accolto le richieste cautelari nei confronti dei 5 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile nel corso del violento sgombero della tendopoli allestita dai senza casa della Bufalotta in piazza San Marco, al centro della Capitale. Si attende pertanto la loro scarcerazione nella giornata di oggi. Lo si legge in una nota del Blocco precario metropolitano-Asia Rdb-Cub.
11 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: OCCUPAZIONE ALLA BUFALOTTA, LIBERI 5 ATTIVISTI ARRESTATI
Roma, 11 apr. - (Adnkronos) - Il Gip di Roma Silvia Castagnoli non ha accolto le richieste cautelari nei confronti di 5 dei 7 attivisti arrestati lo scorso 8 aprile nel corso del violento sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco, vicino piazza Venezia a Roma. Come fanno sapere le RdB-Cub si attende la loro scarcerazione nella giornata di oggi. Gli attivisti, che facevano parte dei 400 occupanti della Bufalotta spostatisi poi a piazza Venezia, saranno presenti alla manifestazione cittadina indetta oggi per il diritto alla casa e al reddito, con corteo da Piazza dell'Esquilino dalle ore 17.00.
11 aprile 2008 - Agi
EMERGENZA CASA: GIP ROMA, LIBERI ATTIVISTI 'BLOCCO PRECARIO'
(AGI) - Roma, 11 apr. - Lasceranno il carcere di Regina Coeli nelle prossime ore i cinque attivisti del 'Blocco Precario Metropolitano' arrestati tre giorni fa per resistenza aggravata nel corso dello sgombero della tendopoli allestita dai senza casa in piazza San Marco. Il gip Silvia Castagnoli, pur convalidando gli arresti, ha ritenuto di non accogliere le richieste di misura cautelare (tre in carcere e due ai domiciliari) avanzate dal pm Andrea De Gasperis nei confronti di Luca Blasi, Paolo Di Vetta, Mario Coniglio, Ivano Imperio e Carmine Arcidiacono. Soddisfatto l'avvocato Marco Lucentini, secondo il quale gli indagati, che torneranno in liberta' in giornata tanto da essere presenti alla manifestazione indetta per il diritto alla casa e al reddito con corteo da piazza dell'Esquilino dalle 17, hanno respinto ogni accusa.
11 aprile 2008 - Liberazione
Roma, ancora in carcere i senza casa della Bufalotta. Oggi sit-in di solidarietà
Roma - Sono ancora nel carcere romano di Regina Coeli, Lucone Patata e Paolo. Fermati con altri sei attivisti del Blocco precario metropolitano e Asia-Rdb dopo lo sgombero violento della tendopoli allestita in piazza San Marco, i tre resteranno in carcere ancora stanotte.
Il Gip deciderà oggi se mantenere le misure cautelari, per 5 dei nove arrestati, chieste dal pm De Gasperis. L'accusa è «resistenza e lesioni», nonostante tutte le immagini dello sgombero pubblicate dai giornali mostrino gente trascinata via di peso dalla polizia e caricata sulle camionette. La «Pericolosità sociale» è il pretesto per trattenere tre persone in carcere e altre due ai domiciliari. Così, per l'ennesima volta ha funzionato l'assurda equazione per cui chi si impegna nelle lotte sociali viene considerato un soggetto socialmente pericoloso e per questo limitato della sua libertà personale.
Sull'occupazione simbolica degli appartamenti della Bufalotta, da cui è nata poi la tendopoli a piazza Venezia, la procura ha avviato un'indagine a parte, per invasione di edifici. Si presume quindi che oltre ai nove fermi, arriveranno altre denunce. Questa sembra essere la risposta che il Viminale e Francesco Rutelli, forse futuro sindaco di Roma, vuol dare ai movimenti.
Il messaggio è arrivato chiaro agli attivisti che martedì mattina sono stati svegliati nelle tende dalla polizia a manganellate e trascinarti in carcere.
Tra di loro anche la ragazza incinta portata in ospedale con due costole rotte. Questo è il volto di Roma negli ultimi giorni di campagna elettorale, per nascondere uno dei problemi più pressanti di una città in cui ogni giorno vengono emessi 28 provvedimenti di sfratto.
L'altro ieri c'è stata un'affollatissima assemblea proprio a piazza San Marco, dov'era stata allestita la tendopoli. Oggi, resta confermata la manifestazione cittadina che partirà dal quartiere Esquilino alle 17 per raggiungere piazza Venezia.
11 aprile 2008 - Il Manifesto
Roma, i senzacasa occupano il comitato «per Francesco»
La protesta contro lo sgombero della tendopoli di piazza Venezia. Che ricompatta tutta la sinistra. Oggi il corteo e la decisione sugli arresti
di Cinzia Gubbini
Roma - «La lotta per il diritto alla casa non si arresta». Ieri una cinquantina di persone del Blocco precario metropolitano si sono fatte vedere al comitato di Rutelli, in via Pacinotti a Roma: un'occupazione simbolica, hanno spiegato, ma con una richiesta precisa. E cioè che il centrosinistra prendesse impegni precisi sulla questione dell'emergenza abitativa a Roma prima delle elezioni. Un problema sociale, quello della mancanza di abitazioni a prezzi accessibili, che di fatto è finita nell'urna in modo dirompente quando domenica scorsa 400 famiglie hanno occupato per un giorno un cantiere alla Bufalotta. I movimenti di lotta per la casa sono una delle poche cose rimaste vitali anche sotto il periodo di melassa veltroniana, e nonostante più d'uno a sinistra avrebbe preferito che la questione venisse gestita con meno clamore in questa difficile partita elettorale c'era da aspettarsi che, invece, la bomba esplodesse. E così è stato. Solo che è andata a finire male, con un sgombero all'alba di martedì del presidio allestito dal Blocco a piazza Venezia e ben 9 arresti, di cui 5 confermati dal pm. Proprio stamattina, alle 9,30, si svolgerà l'udienza di convalida davanti al gip a Regina Coeli. Poi nel pomeriggio un corteo che partirà dalle 17 da piazza Esquilino - a cui hanno aderito tutti i comitati romani di lotta per la casa e i centri sociali - per chiedere soluzioni immediate all'emergenza abitativa e la scarcerazione delle persone arrestate.
Lo sgombero violento, però, ha messo di nuovo tutti d'accordo a sinistra: di «violenza spropositata» ha parlato subito la Sinistra Arcobaleno alleata di Rutelli. Di nuovo ha avuto un ruolo importante anche la voce del prefetto di Roma Carlo Mosca, che nonostante lo sgombero ha avviato un tavolo di consultazione con i movimenti, i sindacati e i rappresentanti degli imprenditori. Così ieri l'incontro con il comitato elettorale rutelliano nasceva sotto buoni auspici. A parlare con i manifestanti si sono precipitati la coordinatrice della campagna elettorale per SinArc Patrizia Sentinelli, insieme a importanti esponenti locali dell'universo Pd come Lionello Cosentino, Silvio Di Francia e Michele Civita. Alla fine dell'incontro un comitato per assicurare che «la nuova amministrazione» si impegnerà sulle politiche abitative e che «servono case anche ad affitto concordato e a canone sociale» oltre a «nuovi strumenti per affrontare il problema». «Ci sembra ci sia la disponibilità a dare vita a un nuovo inizio», ha commentato Guido Lutrario del Blocco Precario. Chiaramente dal comitato elettorale è anche arrivata una condanna al metodo delle occupazioni.
E questo sarà uno dei punti di confronto se Rutelli conquisterà il Campidoglio. Lui, d'altronde, ieri ha fatto una scelta ben precisa recandosi a parlare con le famiglie acquirenti degli appartamenti alla Bufalotta. Gli occupanti appena hanno saputo che le case erano già di proprietà di famiglie di ceto medio neanche hanno messo piede negli appartamenti. Ma si sa, la politica ricama, soprattutto in campagna elettorale e si è molto parlato di guerra tra poveri Rutelli non è da meno e ieri di fronte alle famiglie in questione ha ribadito che «nun se po' fa» e che lui rimane contro le occupazioni.
11 aprile 2008 - Corriere della Sera
Senzacasa In pressing
Gli occupano il loft, lui ripete: «Nun se pò ffa'»
Roma - Continua il pressing dei senzacasa, ieri hanno preso di mira Rutelli. E il candidato sindaco, mentre il movimento dei senzacasa gli occupava il comitato elettorale e poi si ritirava al termine di un incontro avuto con una delegazione guidata da Patrizia Sentinelli vicesindaco in pectore, ha risposto dalla Bufalotta prendendo a testimoni i proprietari degli appartamenti presi di mira dai senzacasa: «Occupare case? Nun se pò ffa'...».
Con una mossa a sorpresa i senzacasa di «Blocco precario metropolitano» e Asia-Rdb si sono presentato nel loft elettorale del comitato Rutelli all'Ostiense, chiedendo udienza. In quel momento Rutelli era però impegnato nella sede della stampa estera con i sindaci di Parigi Delanoe e di Barcellona Maragall. A dialogare con i senzacasa sono stati Patrizia Sentinelli (Prc) insieme all'assessore uscente alla cultura Silvio Di Francia, Lionello Cosentino e Michele Civita.
Al termine le valutazioni. Giudicato «positivo » l'incontro dai senzacasa che hanno ricordato la necessità, avallata dal prefetto, di aprire «un tavolo di confronto con le istituzioni e i costruttori». «Abbiamo ottenuto un incontro - ha spiegato Guido Lutrario, del Bpm - dal quale emerge la disponibilità a riaprire una discussione sul problema casa e la necessità di aprire un dialogo con tutti i movimenti per la casa». I senzacasa hanno poi ricordato che oggi si terrà una manifestazione unitaria di tutti i movimenti per la casa che comincerà da piazza Esquilino alle 17. Per stamani alle 9,30 attendono poi la decisione del Gip sui cinque arrestati rimasti a Regina Coeli.
Con un comunicato il comitato Rutelli ha ricordato che nel loro programma il tema casa è una «priorità», «a partire dal rilancio dell'edilizia resiodenziale pubblica» e che «in questo quadro la nuova amministrazione procederà da subito alla verifica dell'attuazione della delibera 110 approvata nel 2006». «Tutto questo - ha concluso il comitato Rutelli - in un quadro di rispetto della legalità, che rifiuti con nettezza la scelta delle occupazioni».
Concetto che in serata è stata ripetuto alla Bufalotta dal candidato sindaco. «Nun se po' fà...».(P.Br.)
11 aprile 2008 - Il Messaggero
Roma - Dopo aver occupato appartamenti...
di DAVIDE DESARIO
Roma - Dopo aver occupato appartamenti privati già venduti alla Bufalotta. Dopo aver invaso piazza Venezia con una tendopoli. Ieri i manifestanti del Blocco precario metropolitano hanno effettuato un’occupazione simbolica al comitato elettorale del Pd. Volevano un incontro e l’hanno ottenuto. Ma non con Francesco Rutelli il quale nel pomeriggio è andato alla Bufalotta e ha parlato a lungo ai proprietari delle case occupate domenica: «La cosa più importante è il rispetto della legalità - ha detto il candidato del Pd - Se sarò sindaco userò la vostra brutta nottata per dire: nun se po’ fa’».
Il blitz di una cinquantina di ragazzi alla guida dei quali c’era Angelo Fascetti è durato nemmeno due ore. E’ scattato alle 13,30 e si è concluso alle 15. I manifestanti si sono sdraiati all’interno dei locali in via Pacinotti, con striscioni e manifesti, pretendendo un incontro. Sul posto è giunta prima la Digos, poi una volante della polizia. Dopo l’arrivo della coordinatrice della sinistra Arcobaleno, Patrizia Sentinelli, l’incontro è stato concesso. Hanno preso parte oltre a quattro manifestanti anche Lionello Cosentino, Michele Civita e Silvio Di Francia. «Una riapertura positiva del dialogo - ha detto al termine dell’incontro Guido Lutrario, oggi con BPM e ieri con Action - Ci sembra che ci sia la disponibilità a dare vita ad un nuovo inizio».
Immediato il commento di Gianni Alemanno: «La contiguità che il centrosinistra di Rutelli ha sempre avuto con gli estremisti di sinistra che fanno le occupazioni - ha detto il candidato del Pdl - ha provocato oggi l'inevitabile epilogo dell'occupazione del suo comitato».
11 aprile 2008 - EPolis Roma
Il blitz. Sit-in di Blocco precario metropolitano e Asia Rdb al comitato del candidato sindaco del Pd
Senza casa occupano la sede di via Pacinotti
Roma - Si è conclusa con la riapertura del dialogo sull'emergenza abitativa con il centro-sinistra l'occupazione del comitato elettorale di Rutelli da parte di un'ottantina di senza casa aderenti al Blocco precario metropolitano e ad Asia Rdb, reduci dall'occupazione della Bufalotta e dallo sgombero di piazza Venezia di martedì scorso. Obiettivo dell'occupazione simbolica di ieri in via Pacinotti, ottenere un incontro con una delegazione del comitato elettorale di Rutelli, per aprire un discorso comune sulla casa che, a detta dei movimenti di lotta per la casa, non era stato garantito dopo lo sgombero della tendopoli di piazza Venezia. Un incontro di mezzora fra i rappresentanti dei movimenti di lotta per la casa, fra cui Guido Lutrario del Blocco precario metropolitano e Angelo Fascetti di Asia Rdb, ricevuti da una delegazione del comitato elettorale di Rutelli, composto da Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia, Lionello Cosentino, Michele Civita. «Una riapertura positiva del dialogo, dopo la vicenda degli arresti di piazza Venezia, le cariche della polizia a seguito della mancata approvazione dell’ordine del giorno sulla casa all’ultima seduta del consiglio comunale. Ci sembra che ci sia la disponibilità a dare vita ad un nuovo inizio», ha detto Guido Lutrario del Blocco precario metropolitano, aggiungendo che dopo l'occupazione alla Bufalotta non c'era stato alcun incontro. L'Asia Rdb fa sapere che l'occupazione è avvenuta perché "le famiglie contestano a Rutelli di aver espresso solidarietà unicamente ai legittimi proprietari degli appartamenti presidiati alla Bufalotta e di non essersi espresso né sul dramma dei senza casa, né sugli ingiustificati arresti di Piazza Venezia". Oggi alle 9.30 l'udienza a Regina Coeli per i cinque senza casa in custodia cautelare dopo lo sgombero di piazza Venezia. Alle 17 all'Eesquilino la manifestazione unitaria dei movimenti per la casa.(P.A.)
11 aprile 2008 - L'Unità
LA PROTESTA
Dalla Bufalotta al Comitato per Rutelli
Roma - ENNESIMA iniziativa del Blocco Precario Metropolitano: dopo aver occupato alcune palazzine alla Bufalotta e, poi, aver montato le tende a Piazza Venezia, ieri, verso l’una del pomeriggio, in cinquanta, hanno fatto irruzione nella sede del Comitato per Rutelli. Tra loro, due leader del movimento (quelli che non sono in prigione per gli sconti di Piazza Venezia), i ragazzi dei centri sociali e alcune famiglie. L’iniziativa è terminata dopo un incontro con Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino. «Siamo soddisfatti delle loro parole» hanno detto i due del Blocco.
11 aprile 2008 - La Repubblica
La protesta del gruppo della Bufalotta
E il "presidio per la casa" occupa il loft di Rutelli
Roma - Una cinquantina di aderenti del Blocco precario metropolitano, il gruppo che domenica scorsa ha occupato e poi lunedì lasciato un palazzo alla Bufalotta, ha occupato l´androne della sede del comitato elettorale di Francesco Rutelli. Alla base del presidio, la richiesta di una presa di posizione di Rutelli sul tavolo convocato dal prefetto di Roma Carlo Mosca sul problema casa. «La cosa più importante è il rispetto della legalità. Se sarò sindaco userò la vostra brutta nottata per dire: Nun se po fa´», ha ribattuto Rutelli.
Sindaci d´Europa per Rutelli
Da Delanoë a Maragall: "Noi tifiamo per lui" La visita a Roma del primo cittadino di Parigi e dell´ex di Barcellona
di GIOVANNA VITALE
Roma - Dalla presentazione di un piano per eliminare le buche, riasfaltare 5mila chilometri di strade e mettere in sicurezza i parcheggi di scambio al progetto di realizzare di «19 centri di creatività, ossia 19 piccoli auditorium, in ciascun municipio» illustrato all´ex sindaco di Barcellona Pasqual Maragall e al sindaco di Parigi Bertrand Delanoë, venuti in città per sostenere la sua candidatura perché «è importante che i leader siano animati da disinteresse personale ed è per questo che scelgo Rutelli per Roma e Veltroni per l´Italia» dice il primo cittadino della capitale francese. Dalla colazione con Renato Zero per rilanciare e ampliare il progetto Fonopoli, così da farlo diventare «un centro di formazione che dia lavoro ai ragazzi», all´assemblea con la Confesercenti per parlare di decoro, mobilità, lotta all´abusivismo commerciale.
Una giornata intensissima per Francesco Rutelli, durante la quale ha trovato anche il tempo per incassare l´intenzione di voto di Pietro Ingrao e Francesco Cossiga, e querelare Maurizio Gasparri che lo aveva accusato di essere - insieme a Veltroni - finanziatore di centri sociali dove si spaccia droga e si pratica violenza nonché collettore di consensi dei fiancheggiatori del terrorismo. Con tanto di fuori programma quando una cinquantina di aderenti al Blocco precario metropolitano, il gruppo che domenica scorsa ha occupato un palazzo alla Bufalotta, ha fatto irruzione nella sede del suo comitato elettorale e non se n´è andato via finché non è stato ricevuto da una delegazione (Patrizia Sentinelli, Lionello Cosentino e Michele Civita) per parlare dell´emergenza casa.
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11 aprile 2008 - DNews Roma
L’incontro La consigliera Pizzo in visita a Regina Coeli
Manifestanti arrestati la denuncia: dormono su materassi per terra
Oggi la convalida del fermo da parte del gip Castagnoli. Il pm ha chiesto 5 ordinanze di custodia per gli scontri dopo lo sgombero scattato in piazza San Marco
di Beatrice Nencha
Roma - Per i cinque attivisti del Blocco Precario Metropolitano - tra cui Paolo Di Vetta, Luca Blasi e Marco Coniglio dell’Horus - ieri è stata la terza notte trascorsa nel carcere di Regina Coeli dopo lo sgombero della tendopoli in piazza San Marco. Il gup Silvia Castagnoli oggi dovrebbe decidere se convalidare o meno le ordinanze dicustodia cautelare (3 in carcere, 2 ai domiciliari) richieste dal pm Andrea De Gasperis. A denunciare le condizioni "ai limiti delle vivibilità" del penitenziario di via della Lungara sono state la consigliera regionale Anna Pizzo che, insieme alla parlamentare Graziella Mascia (Sa), hanno incontrato gli esponenti del movimento di lotta per la casa. «I ragazzi arrestati sono stati sistemati nella stanza dei computer, attualmente adibita a cella carceraria date le condizioni di sovraffollamento del carcere. Dormono su materassi adagiati a terra insieme con altri detenuti», ha raccontato la Pizzo. Che auspica la loro immediata scarcerazione "anche alla luce delle condizioni di invivibilità in cui versa l’istituto di pena". In mattinata, intanto, una cinquantina di manifestanti ha presidiato il comitato elettorale di Rutelli, in via Pacinotti. «Abbiamo ottenuto un incontro - hanno affermato - per sapere come intendono porsi rispetto all’istituzione del tavolo sulla casa promosso dal prefetto Mosca e sul tema dell’edilizia residenziale pubblica. E per chiedere una presa di posizione sulla gestione dell’ordine pubblico che ha portato all’arresto di 9 persone».
Bufalotta occupata: giorni di polemiche, tendopoli e proteste
La polemica nasce domenica scorsa nel quartiere della Bufalotta quando il Blocco Precario Metropolitano ha occupato un complesso residenziale a largo Visconti. Un’azione dimostrativa, dicono i portavoce tra cui Paolo Di Vetta e Luca Blasi. Il giorno dopo la protesta passa a piazza Venezia, dove i manifestanti arrivano e montano una tendopoli. La mattina dopo lo sgombero, «una vera carica», annunciano dal Blocco Metropolitano. Di contro la polizia porta al commissariato nove attivisti. I nove vengono portati nel pomeriggio a Regina Coeli.(B.N.)
11 aprile 2008 - Il Tempo
Casa: occupato il comitato del candidato sindaco
Rutelli: «Strade più sicure e telecamere nei parcheggi»
Penultima giornata di campagna elettorale con colpo di scena per Francesco Rutelli. Iniziata in tarda mattinata con la presentazione del piano di manutenzione stradale e di sicurezza dei parcheggi di scambio
di Susanna Novelli
Roma - ....
Dal piano di manutenzione stradale all'incontro con i sindaci di Parigi e Barcellona (nella foto in alto a destra), Bertrand Delanoe e Pasqual Maragall, poi l'imprevista «occupazione» del comitato Rutelli da parte di una cinquantina di rappresentanti di Asia Rdb e Blocco precario metropolitano, gli stessi dell'occupazione di domenica scorsa alla Bufalotta, ricevuti poi da una delegazione composta da Patrizia Sentinelli (coordinatrice della camapgna elettorale della Sinistra arcobaleno), Lionello Cosentino e Michele Civita. Gli «occupanti» hanno poi lasciato il comitato intorno alle 17.30. Lapidario il commento di Rutelli: «Nun se po' fa'».
11 aprile 2008 - Libero
Rutelli "occupato" dai suoi stessi alleati
di FRANCESCO DI MAJO ESTER MIELI
Roma - Visto che con le case della Bufalotta gli era andata male, ieri circa 60 attivisti dei movimenti di lotta per la casa hanno occupato il Comitato elettorale di Francesco Rutelli di via Pacinotti. Gli attivisti di Asia Rdb e Blocco precario metropolitano hanno affisso striscioni e non hanno "levato le tende" finché non sono stati ricevuti. Rutelli era intento nei suoi incontri elettorali, quindi i manifestanti sono stati ascoltati da una delegazione del Comitato. Dopo le parole del Prefetto Carlo Mosca e la richiesta dell'apertura di un tavolo di concertazione sul tema dell'abitazione, anche Rutelli ha dovuto cedere alle pressioni e, dopo una lunga trattativa, i suoi emissari hanno rilasciato una dichiarazione nella quale il prossimo sindaco, se dovesse essere Rutelli, avrà come priorità l'emer genza casa e la sua soluzione. La delegazione di Riciccio era composta da Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia, Michele Civita e Lionello Cosentino, mentre dall'altra parte c'era Guido Lutrario del Blocco precario metropolitano, lo stesso che l'altro ieri aveva incontrato Mosca in Prefettura. «In merito alle istituzioni che vogliono la difesa della legalità», ha commentato Lutrario, «noi contrapponiamo la crescita dei numeri delle persone in difficoltà che si traduce nelle occupazioni diffuse nella città». Per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, Rutelli nel pomeriggio andato dai proprietari delle case di via Luchino Visconti (alla Bufalotta) per rassicurarli dicendo che «si deve parlare con tutti anche se non condivido chi occupa una casa che è già di qualcun altro o di chi magari sta in graduatoria e ne ha diritto». Intanto 5 dei 9 arrestati l'al tro ieri rimangono ancora a Regina Coeli, nell'attesa di essere rilasciati. «I cinque ragazzi arrestati sono stati sistemati alla meno peggio nella stanza dei computer, attualmente adibita a cella carceraria date le condizioni di sovraffollamento del carcere, e dormono sopra materassi adagiati a terra insieme ad altri carcerati», ha reso noto Anna Pizzo, consigliere regionale di Sinistra Arcobaleno in Regione.
10 aprile 2008 - Dire
CASA. RDB-CUB ADERISCE A MANIFESTAZIONE CITTADINA DI DOMANI
(DIRE) Roma, 10 apr. - La Federazione regionale Rdb-Cub del Lazio fa sapere di aver aderito alla manifestazione indetta dal movimento cittadino per la casa che si terra' domani, dalle 17, con corteo da piazza dell'Esquilino. La Federazione Rdb "chiama a partecipare tutte le strutture del Lazio, in difesa dei diritti sociali, contro la precarieta' della vita e del lavoro, e per la scarcerazione di tutti gli arrestati colpevoli solo di essersi mobilitati per il diritto alla casa".
CASA. PIZZO: ARRESTATI BUFALOTTA DORMONO IN SALA COMPUTER
"LIBERARLI SUBITO, CONDIZIONI DI INVIVIBILITÀ A REGINA COELI"
(DIRE) Roma, 10 apr. - "I cinque ragazzi arrestati sono stati sistemati alla meno peggio nella stanza dei computer, attualmente adibita a cella carceraria date le condizioni di sovraffollamento del carcere, e dormono sopra materassi adagiati a terra insieme ad altri carcerati". E' quanto afferma la consigliera regionale della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo che insieme alla parlamentare Graziella Mascia (SA), ha fatto visita agli esponenti del Blocco Precario Metropolitano ancora reclusi a Regina Coeli. "Auspico fortemente- continua Anna Pizzo- che a partire da domani tutti e cinque i ragazzi vengano rimessi in liberta', come e' giusto che sia anche alla luce delle condizioni di invivibilita' in cui versa l'istituto di pena". Per Pizzo, infatti, "Regina Coeli e' un carcere che scoppia, ormai ai limiti della decenza, tanto che alle persone recluse non e' possibile garantire una vita carceraria dignitosa. A riferirlo sono stati gli stessi agenti di sorveglianza che mi hanno accompagnata durante l'incontro. A maggior ragione- conclude la consigliera- ritengo una forma di repressione inutile quella riservata ai cinque ragazzi".
COMUNALI. RDB-CUB: SENZA CASA OCCUPANO SEDE COMITATO RUTELLI
(DIRE) Roma, 10 apr. - "Le famiglie senza casa sgomberate dalla Bufalotta hanno occupata la sede del Comitato per rutelli sindaco in via Pacinotti 64". Lo fa sapere una nota delle Rdb-Cub.
CASA. BLOCCO PRECARIO: SIT-IN FINCHÈ RUTELLI NON CI RICEVE
(DIRE) Roma, 10 apr. - "Rutelli deve prendere posizione sulla questione del diritto alla casa, e deve anche prendere posizione sullo sgombero forzato della tendopoli a piazza San Marco, che ha causato molti feriti". Parla cosi' Sara, membro del Blocco precario metropolitano, che "insieme a circa 80 persone" sta presidiando il Comitato elettorale del candidato sindaco del centrosinistra, con un sit-in nell'atrio dei locali che ospitano gli uffici di Rutelli. "Siamo qui da circa mezz'ora- racconta Sara- e aspetteremo finche' Rutelli, o almeno una sua delegazione, non ci incontreranno". Per l'esponente del Blocco precario metropolitano, infatti, "non si puo' solo fare campagna elettorale lavandosi la bocca con il diritto alla casa, non si puo' solo denunciare l'illegalita' della nostra protesta senza spendere una parola sul trattamento che abbiamo dovuto subire da parte delle forze dell'ordine".
CASA. COMITATO RUTELLI, MANIFESTANTI INCONTRANO SENTINELLI
(DIRE) Roma, 10 apr. - Una delegazione del comitato di Francesco Rutelli, formata da Patrizia Sentinelli, Michele Civita e Lionello Cosentino, sta ricevendo in questi minuti una rappresentanza dell'Asia-Rdb e del Blocco precario metropolitano che verso le 13 ha occupato simbolicamente la sede di via Pacinotti. La protesta e' portata avanti da una cinquantina di manifestanti, che non si sono spinti comunque oltre la stanza d'ingresso srotolando uno striscione con la scritta: "La lotta per il diritto alla casa non si arresta". Distribuiti numerosi volantini, con la scritta: "Roma capitale degli sgomberi, sfratti e repressione". I manifestanti chiedono a Rutelli, oltre all'incontro, "un atto d'impegno sull'emergenza casa: una quota di edilizia privata sia destinata all'edilizia sociale. Vogliamo una posizione netta contro quanto avvenuto nella tendopoli di piazza Venezia dove i manifestanti sono stati portati via con la forza".
CASA. TERMINATA OCCUPAZIONE COMITATO ELETTORALE RUTELLI
LUTRARIO: RIAPERTURA POSITIVA DI DIALOGO DOPO CARICHE POLIZIA
(DIRE) Roma, 10 apr. - Terminata la riunione tra la delegazione del Comitato elettorale di Francesco Rutelli, formata da Patrizia Sentinelli, Michele Civita, Lionello Cosentino e Silvio Di Francia, e la rappresentanza dell'Asia-Rdb e del Blocco precario metropolitano, che verso le 13 ha occupato simbolicamente la sede di via Pacinotti. Per i manifestanti, che hanno lasciato lo stabile e sciolto la protesta, parla Guido Lutrario, del Blocco precario: l'incontro ha sancito, dice, "una riapertura positiva del dialogo dopo la vicenda degli arresti di piazza Venezia e le cariche della polizia in seguito alla mancata approvazione dell'ordine del giorno sulla casa all'ultima seduta del consiglio comunale. Ci sembra che ci sia la disponibilita' a dar vita a un nuovo inizio". Lutrario, poi, racconta che "di fronte alla nostra richiesta di incontro con i candidati sindaco, solo dal Comitato Rutelli avevamo ricevuto una disponibilita' a patto che fosse ripristinata la legalita' dopo l'occupazione della Bufalotta. Quando cio' e' avvenuto, non e' successo niente e per questo siamo qui oggi".
CASA. COMITATO RUTELLI: È PRIORITÀ, MA SI RISPETTI LEGALITÀ
COMUNICATO CONGIUNTO AL TERMINE DELL'INCONTRO CON GLI OCCUPANTI
(DIRE) Roma, 10 apr. - "L'emergenza abitativa, e' stato riconosciuto durante l'incontro, rappresenta un grande problema reso ancora piu' acuto da nuove e inedite forme di poverta'". Inizia cosi' la nota del Comitato Rutelli scritta al termine dell'incontro avvenuto questo pomeriggio con i rappresentanti di Asia-Rdb e Blocco precario metropolitano in seguito all'occupazione simbolica della sede di via Pacinotti. "Per questo il programma del candidato sindaco Rutelli- dice la nota congiunta scritta da Patrizia Sentinelli, Michele Civita, Lionello Cosentino e Silvio Di Francia, che hanno partecipato all'incontro- ha assunto come priorita' il tema casa, a partire dal rilancio dell'edilizia residenziale pubblica. In questo quadro la nuova amministrazione procedera' subito alla verifica dell'attuazione della delibera 110 approvata dal consiglio comunale nel 2005". Nel comunicato si legge ancora che "servono anche case ad affitto concordato e canone sociale a prezzo inferiore a quello di mercato e nuovi strumenti per affrontare con energia il problema dell'emergenza casa. Dopo il voto ci saranno occasioni permanenti di confronto con le forze sociali e sindacali, con i movimenti per la casa e le categorie imprenditoriali cosi' come proposto dal prefetto di Roma, per una verifica e un monitoraggio degli interventi necessari per affrontare il tema nel suo complesso". Ma a una condizione: "Tutto questo- conclude la nota- in un quadro di rispetto della legalita' che rifiuti con nettezza la scelta delle occupazioni".
10 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: PIZZO INCONTRA IN CARCERE ARRESTATI BLOCCO PRECARIO METROPOLITANO
«RAGAZZI DORMONO PER TERRA NELLA STANZA DEI COMPUTER, SOVRAFFOLLAMENTO A REGINA COELI ORMAI AI LIMITI DELLE VIVIBILITA»
Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - «I cinque ragazzi arrestati sono stati sistemati alla meno peggio nella stanza dei computer, attualmente adibita a cella carceraria date le condizioni di sovraffollamento del carcere, e dormono sopra materassi adagiati a terra insieme ad altri carcerati». È quanto afferma la consigliera regionale della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo che insieme alla parlamentare Graziella Mascia (Sa), ha fatto visita agli esponenti del Blocco Precario Metropolitano ancora reclusi a Regina Coeli». «Auspico fortemente - continua Anna Pizzo - che a partire da domani tutti e cinque i ragazzi vengano rimessi in libertà, come è giusto che sia anche alla luce delle condizioni di invivibilità in cui versa l'istituto di pena. Regina Coeli è un carcere che scoppia, ormai ai limiti della decenza, tanto che alle persone recluse non è possibile garantire una vita carceraria dignitosa. A riferirlo sono stati gli stessi agenti di sorveglianza che mi hanno accompagnata durante l'incontro. A maggior ragione - conclude - ritengo una forma di repressione inutile quella riservata ai cinque ragazzi».
ROMA: FAMIGLIE BUFALOTTA OCCUPANO SEDE COMITATO RUTELLI SINDACO
Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - Le famiglie senza casa sgomberate dalla Bufalotta hanno occupato la sede del Comitato Rutelli Sindaco in via Pacinotti 64. L'ufficio stampa RdB-Cub ha riferito che si tratta di un centiniao di persone che "sono determinate a non andarsene".
ROMA: TERMINATO PRESIDIO A COMITATO RUTELLI
BLOCCO PRECARIO METROPOLITANO E ASIA RDB-CUB, FINALMENTE SI RIAPRE UNO SPIRAGLIO
Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - «È terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco. I manifestanti hanno ottenuto l'incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale hanno sottolineato l'importanza della proposta avanzata dal Prefetto Mosca per l'apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella città con i costruttori, le amministrazioni locali e i movimenti». Lo comunicano il Blocco Precario Metropolitano e Asia Rdb Cub. «I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dell'emergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora - continuano - Hanno inoltre sottolineato come la Delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perchè non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprietà. I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che per avviare una nuova politica abitativa nella città non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o già approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale». «Gli esponenti del Comitato Rutelli hanno riconosciuto il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dell'emergenza - proseguono - Hanno preso l'impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal Prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, già a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare hanno riconosciuto la necessità di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze. I rappresentanti del movimento per la casa invitano a sostenere la mobilitazione per il diritto alla casa e al reddito e per la liberazione degli attivisti ancora in carcere partecipando alla manifestazione cittadina che si terrà domani, dalle ore 17, con corteo da Piazza dell'Esquilino».
ROMA: TERMINATO PRESIDIO A COMITATO RUTELLI
BLOCCO PRECARIO METROPOLITANO E ASIA RDB-CUB, FINALMENTE SI RIAPRE UNO SPIRAGLIO
Roma, 10 apr. - (Adnkronos) - ''E' terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco. I manifestanti hanno ottenuto l'incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale hanno sottolineato l'importanza della proposta avanzata dal Prefetto Mosca per l'apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella citta' con i costruttori, le amministrazioni locali e i movimenti''. Lo comunicano il Blocco Precario Metropolitano e Asia Rdb Cub. ''I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dell'emergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora - continuano - Hanno inoltre sottolineato come la Delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perche' non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprieta'. I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che per avviare una nuova politica abitativa nella citta' non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o gia' approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale''. ''Gli esponenti del Comitato Rutelli hanno riconosciuto il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dell'emergenza - proseguono - Hanno preso l'impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal Prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, gia' a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare hanno riconosciuto la necessita' di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze. I rappresentanti del movimento per la casa invitano a sostenere la mobilitazione per il diritto alla casa e al reddito e per la liberazione degli attivisti ancora in carcere partecipando alla manifestazione cittadina che si terra' domani, dalle ore 17, con corteo da Piazza dell'Esquilino''.
10 aprile 2008 - Ansa
CASA: PRESIDIO OCCUPANTI BUFALOTTA IN SEDE COMITATO RUTELLI
(ANSA) - ROMA, 10 APR - Una cinquantina di aderenti del Blocco precario metropolitano, il gruppo che domenica scorsa ha occupato e poi lunedi' lasciato un palazzo nel quartiere Bufalotta a Roma, ha occupato l'androne della sede del comitato elettorale del candidato sindaco di Roma per il centrosinistra Francesco Rutelli. Alla base del presidio, la richiesta di una presa di posizione di Rutelli sul tavolo convocato dal prefetto di Roma Carlo Mosca sul problema casa e sugli arresti effettuati l'altro ieri dalle forze dell'ordine in piazza San Marco in seguito agli incidenti avvenuti per sgomberare la tendopoli allestita dagli occupanti della Bufalotta.
CASA: RDB-CUB, TERMINATO PRESIDIO A COMITATO RUTELLI
(ANSA) - ROMA, 10 APR - È terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco. Lo comunica in una nota l'Rdb-cub. I manifestanti hanno ottenuto l'incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale hanno sottolineato «l'importanza della proposta avanzata dal prefetto Mosca - si legge nella nota dell'Rbd - per l'apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella città con i costruttori, le amministrazioni locali e i movimenti. I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dell'emergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora. Hanno inoltre sottolineato come la delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perchè non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprietà». I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che per avviare una nuova politica abitativa nella città «non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o già approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale». Gli esponenti del Comitato Rutelli «hanno riconosciuto - si legge ancora nella nota dell'Rdb-cub - il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dell'emergenza. Hanno preso l'impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, già a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare hanno riconosciuto la necessità di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze». I rappresentanti del movimento per la casa «invitano a sostenere la mobilitazione per il diritto alla casa e al reddito e per la liberazione degli attivisti ancora in carcere partecipando alla manifestazione cittadina che si terrà domani, dalle ore 17, con corteo da piazza dell'Esquilino».
10 aprile 2008 - Agi
CASA: MILITANTI ASIA-RDB OCCUPANO COMITATO RUTELLI
(AGI) - Roma, 10 apr. - Una delegazione del Comitato Rutelli Sindaco 2008, formata da Patrizia Sentinelli, Michele Civita e Lionello Cosentino, si sta confrontando in questo momento con una rappresentanza dell'Asia-Rdb e del Blocco precario metropolitano che, con circa 50 militanti, ha occupato alcuni locali del Comitato elettorale di Francesco Rutelli. Dopo essersi seduti nella sala di ingresso del Comitato, i manifestanti hanno srotolato uno striscione che reca scritto 'La lotta al diritto alla casa non si arresta'. Tra i manifestanti anche due bambini. In questo momento il grosso degli occupanti staziona nel cortile antistante l'ingresso al comitato. Nel corso dell'iniziativa sono stati distribuiti numerosi volantini che recitavano: "Roma capitale degli sgomberi, sfratti e repressione". I manifestanti chiedono a Rutelli, oltre ad un incontro, "un atto di impegno sull'emergenza casa: una quota di edilizia privata sia destinata all'edilizia sociale. Vogliamo una posizione netta contro quanto avvenuto nella tendopoli di piazza Venezia, dove i manifestanti sono stati portati via con la forza".
OCCUPATO COMITATO RUTELLI: MANIFESTANTI, INCONTRO POSITIVO
(AGI) - Roma, 10 apr. - Giudicano "positivo" l'incontro avuto con alcuni esponenti del Comitato elettorale di Francesco Rutelli e chiedono "l'apertura di un tavolo di confronto con il questore, le istituzioni e i costruttori". I militanti dell'Asia-Rdb e del Blocco proletario metropolitano, che oggi hanno occupato il Comitato Rutelli sindaco 2008, hanno lasciato la sede di via Pacinotti. "Abbiamo ottenuto un incontro dal quale emerge una doppia valutazione - spiega Guido Lutrario, del Blocco proletario metropolitano - ovvero la disponibilita' a riaprire una discussione sul problema casa e la necessita' di aprire un dialogo con tutti i movimenti per la casa", anche attraverso "il tavolo con il questore e le istituzioni al quale, pero', si devono portare anche i costruttori". Lutrario sottolinea poi, positivamente, "il riconoscimento delle nuove risorse, seppure si tratta di risorse ridotte e che devono ancora arrivare". Una nuova stagione, insomma, dopo "l'esperienza che si e' chiusa con la mancata approvazione di un odg sulla casa in consiglio comunale e le cariche della polizia che ne sono seguite. Ci sembra - aggiunge Lutrario - che ci sia la disponibilita' ad aprire un nuovo inizio". Gli occupanti hanno infine ricordato che domani si terra' una manifestazione unitaria di tutti i movimenti per la casa che comincera' da piazza Esquilino alle 17.
CASA: COMITATO RUTELLI, DOPO VOTO SEDI CONFRONTO PERMANENTI
(AGI) - Roma, 10 apr. - "Una delegazione del comitato Rutelli ha incontrato questa mattina alcuni esponenti dei movimenti di lotta per la casa. L'emergenza abitativa - e' stato riconosciuto durante l'incontro - rappresenta un grande problema reso ancora piu' acuto da nuove, inedite forme di poverta'". E' quanto si legge nel comunicato prodotto da alcuni esponenti del Comitato elettorale di Francesco Rutelli, dopo l'incontro seguito all'occupazione simbolica della sede del comitato da parte dei militanti dell'Asia-Rdb e del Blocco proletario metropolitano. "Per questo - continua la nota - il programma del candidato sindaco Rutelli ha assunto come priorita' il tema della casa, a partire dal rilancio dell'edilizia residenziale pubblica. In questo quadro, la nuova amministrazione procedera' da subito alla verifica dell'attuazione della delibera 110 approvata dal consiglio comunale nel 2006. Servono case anche ad affitto concordato e a canone sociale a prezzi inferiori a quelli del mercato e nuovi strumenti per affrontare con energia il problema dell'emergenza casa". I partecipanti all'incontro, tra i quali Patrizia Sentinelli e Michele Civita, hanno assicurato che "dopo il voto ci saranno occasioni permanenti di confronto con le forze sociali e sindacali, con i movimenti per la casa e con le categorie imprenditoriali, cosi' come proposto dal prefetto di Roma, per una verifica ed un monitoraggio degli interventi necessari per affrontare il tema nel suo complesso. Tutto questo, in un quadro di rispetto della legalita' che rifiuti con nettezza la scelta delle occupazioni".
10 aprile 2008 - Omniroma
BUFALOTTA, PIZZO (SA): «ARRESTATI DORMONO IN TERRA A REGINA COELI»
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - «I cinque ragazzi arrestati sono stati sistemati alla meno peggio nella stanza dei computer, attualmente adibita a cella carceraria date le condizioni di sovraffollamento del carcere, e dormono sopra materassi adagiati a terra insieme ad altri carcerati». È quanto afferma in un comunicato la consigliera regionale della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo che insieme alla parlamentare Graziella Mascia (SA), ha fatto visita agli esponenti del Blocco Precario Metropolitano ancora reclusi a Regina Coeli. «Auspico fortemente - continua Anna Pizzo - che a partire da domani tutti e cinque i ragazzi vengano rimessi in libertà, come è giusto che sia anche alla luce delle condizioni di invivibilità in cui versa l'istituto di pena. Regina Coeli è un carcere che scoppia, ormai ai limiti della decenza, tanto che alle persone recluse non è possibile garantire una vita carceraria dignitosa. A riferirlo sono stati gli stessi agenti di sorveglianza che mi hanno accompagnata durante l'incontro. A maggior ragione - conclude la consigliera - ritengo una forma di repressione inutile quella riservata ai cinque ragazzi».
CASA,COMITATO RUTELLI A OCCUPANTI:TEMA PRIORITARIO MA SERVE LEGALITÀ
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - «L'emergenza abitativa, è stato riconosciuto durante l'incontro, rappresenta un grande problema reso ancora più acuto da nuove inedite forme di povertà. Per questo il programma del candidato sindaco Rutelli ha assunto come priorità il tema della casa, a partire dal rilancio dell'edilizia residenziale pubblica». Questo il testo di un comunicato del comitato Rutelli al termine dell'incontro con i rappresentanti dei movimenti che oggi hanno simbolicamente occupato la sede di via Pacinotti. All'incontro con Asia Rdb e Blocco Precario Metropolitano hanno preso parte Patrizia Sentinelli, Michele Civita, Lionello Cosentino e Silvio Di Francia. «In questo quadro - continua la nota - la nuova amministrazione procederà da subito alla verifica dell'attuazione della delibera 110 approvata dal consiglio comunale nel 2006. Servono case anche ad affitto concordato e a canone sociale, a prezzi inferiori a quelli di mercato, e nuovi strumenti per affrontare con energia il problema dell'emergenza casa». «Dopo il voto - conclude la nota - ci saranno occasioni permanenti di confronto, con le forze sociali e sindacali, con i movimenti per la casa e le categorie imprenditoriali, così come proposto dal prefetto di Roma, per una verifica e un monitoraggio degli interventi necessari per affrontare il tema nel suo complesso. Tutto questo in un quadro di rispetto della legalità che rifiuti con nettezza la scelta delle occupazioni».
COMITATO RUTELLI, LUTRARIO: DIALOGO RIAPERTO, FINITA OCCUPAZIONE
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - «Una riapertura positiva del dialogo, dopo la vicenda degli arresti di piazza Venezia, le cariche della polizia a seguito della mancata approvazione dell'ordine del giorno sulla casa all'ultima seduta del consiglio comunale. Ci sembra che ci sia la disponibilità a dare vita ad un nuovo inizio». Così Guido Lutrario (Blocco precario metropolitano) al termine dell'incontro tra i rappresentanti dei movimenti (4 persone tra cui anche Angelo Fascetti di Asia Rdb) che hanno simbolicamente occupato la sede del comitato elettorale di Rutelli e una delegazione del comitato Rutelli che era formata da Patrizia Sentinelli, Lionello Cosentino, Michele Civita e Silvio Di Francia. L'incontro ha sancito la chiusura dell'occupazione. «Di fronte alla nostra richiesta di incontro con i candidati sindaco - dice Lutrario parlando a nome di tutti i manifestanti - solo dal comitato Rutelli avevamo ricevuto una disponibilità a patto che si fosse ripristinata la legalità dopo l'occupazione alla Bufolatta. Quando ciò è avvenuto, non è successo niente. E per questo siamo qui oggi. Gli interlocutori si sono detti disponibili a riaprire il dialogo con le parti sociali, compresi tutti i movimenti. E hanno valorizzato la proposta del prefetto di aprire un tavolo con amministrazione, costruttori e i movimenti sulle politiche abitative». E ha concluso: «In merito alle istituzioni che vogliono la difesa della legalità, noi contrapponiamo la crescita dei numeri delle persone in difficoltà che si traduce nelle occupazioni diffuse nella città. Domani alle 17 all'Esquilino ci sarà la manifestazione unitaria di tutti i movimenti per la casa, una sorta di chiusura di una campagna elettorale che non abbiamo condotto e con cui vogliamo dire a chi vincerà che la priorità è l'emergenza casa».
COMITATO RUTELLI, OCCUPANTI: NON CI MUOVIAMO SENZA IMPEGNO SU CASA
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - «Continueremo questo presidio pacifico fino a che dal comitato di Rutelli non arrivi un atto ufficiale di impegno su due questione centrali per l'emergenza casa: far sì che una quota di edilizia privata in costruzione sia destinata ad edilizia sociale e una posizione netta di Rutelli contro quanto avvenuto alla tendopoli in piazza San Marco dove i manifestanti sono stati portati via con la forza». A parlare è Emilio Viccaro, del Blocco precario metropolitano, movimento che con Asia Rdb ha messo in atto oggi una «azione dimostrativa» al comitato Rutelli di via Pacinotti. I manifestanti chiedono un incontro con una delegazione del comitato per discutere delle questioni poste. Hanno già avuto modo di incontrare, informalmente, Michele Civita, Lionello Cosentino, Silvio Di Francia, Cecilia D'Elia e Mario Schina. Nella sala di ingresso del comitato hanno lasciato numerosi volantini che recitano, tra le altre cose «Roma capitale degli sgomberi, degli sfratti, capitale della repressione». A quanto raccontano gli stessi occupanti, che col passare del tempo si sono ridotti a circa una trentina, come azione dimostrativa si sono stesi per terra all'ingresso del comitato coprendosi con lo striscione che recita «La lotta per i diritto alla casa non si arresta». Al momento dell'azione dimostrativa in una sala interna del comitato si stava svolgendo un incontro della lista Moderati per Roma.
COMITATO RUTELLI, DELEGAZIONE RICEVE OCCUPANTI
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - Una delegazione del comitato di Francesco Rutelli, formata da Patrizia Sentinelli, Michele Civita e Lionello Cosentino, sta ricevendo in questi minuti una rappresentanza dei manifestanti di Asia Rdb e Blocco precario metropolitano che nel primo pomeriggio hanno occupato simbolicamente la sede di via Pacinotti.
COMUNALI, OCCUPANTI COMITATO RUTELLI: LOTTA PER CASA NON SI FERMA
(OMNIROMA) Roma, 10 apr - Sono una cinquantina i rappresentanti di Asia Rdb e Blocco precario metropolitano che hanno occupato il comitato elettorale di Rutelli in via Pacinotti. Una decina di questi si sono seduti nella sala di ingresso del comitato, addossati ad un muro, e hanno srotolato uno striscione che recita «La lotta al diritto alla casa non si arresta». Tra questi anche due bambini. I restanti stazionano sul piazzale antistante all'ingresso. Come spiegano dal comitato, gli occupanti non si sono spinti oltre la stanza d'ingresso.
10 aprile 2008 - Apcom
CAMPIDOGLIO/ SGOMBERATI DA BUFALOTTA OCCUPANO COMITATO RUTELLI
In cento aspettano di parlargli sul "dramma dei senza casa
Roma (Apcom) - Le famiglie senza casa sgomberate nei giorni scorsi dal quartiere Bufalotta, a Roma, hanno occupato la sede del comitato per Rutelli sindaco in via Pacinotti 64. Lo rende noto un comunicato dell'Associazione inquilini e assegnatari Rdb-Cub. Per il candidato del Pdl al Comune di Roma, Gianni Alemmano, l'azione di protesta dimostra che "chi semina vento raccoglie tempesta: la contiguità che il centrosinistra di Rutelli ha sempre avuto con gli estremisti di sinistra che fanno le occupazioni ha provocato oggi questo inevitabile epilogo". "Gli attivisti di Action, candidati nelle liste della Sinistra Arcobaleno apparentata con Rutelli, così come il candidato al Consiglio comunale Andrea Alzetta, detto Tarzan, hanno sempre rivendicato il diritto a occupare", ricorda Alemanno: "Oggi questo diritto lo stanno applicando anche nei confronti di Rutelli, che avrà modo di riflettere su questa imbarazzante alleanza e sui troppi silenzi e giri di parole con cui ha cercato di non affrontare mai il problema delle occupazioni". Circa 100 cittadini sgomberati dalla Bufalotta insieme ad attivisti del Blocco Precario Metropolitano stanno presidiando la sede del Comitato per Rutelli, in via Pacinotti 64 a Roma: all'origine dell'iniziativa una richiesta di incontro con il candidato sindaco del Pd. Le famiglie contestano a Rutelli di "aver espresso solidarietà unicamente nei confronti dei legittimi proprietari degli appartamenti presidiati alla Bufalotta e di non essersi espresso né sul dramma che vivono i senza casa, né sugli ingiustificati arresti di Piazza Venezia".
CAMPIDOGLIO/ TERMINATO PRESIDIO AL COMITATO DI RUTELLI
Delegazione famiglie senza casa incontra rappresentanti sede
<small><small>Roma, 10 apr. (Apcom) - E' terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco. I manifestanti hanno ottenuto l'incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale, fanno sapere attraverso una nota, hanno sottolineato l'importanza della proposta avanzata dal Prefetto Mosca per l'apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella città con i costruttori, le amministrazioni locali e i movimenti. I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dell`emergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora. Hanno inoltre sottolineato come la delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perché non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprietà. I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che per avviare una nuova politica abitativa nella città non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o già approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale. Secondo i rappresentanti delle famiglie senza casa gli esponenti del Comitato Rutelli "hanno riconosciuto il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dell'emergenza. Hanno preso l`impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal Prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, già a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare - prosegue la nota - hanno riconosciuto la necessità di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze". </small></small>
10 aprile 2008 - Asca
ROMA/CASA: PRESIDIO BUFALOTTA, CHIESTO INCONTRO A RUTELLI
(ASCA) - Roma, 10 apr - Circa cento senza casa sgomberati dalla Bufalotta insieme ad attivisti del Blocco Precario Metropolitano stanno presidiando la sede del Comitato per Rutelli in via Pacinotti 64 a Roma. All'origine dell'iniziativa, spiega una nota, una richiesta di incontro con il candidato Sindaco. ''Le famiglie contestano a Rutelli di aver espresso solidarieta' unicamente nei confronti dei legittimi proprietari degli appartamenti presidiati alla Bufalotta e di non essersi espresso, prosegue la nota, ne' sul dramma che vivono i senza casa, ne' sugli ingiustificati arresti di Piazza Venezia''. I manifestanti rimangono in attesa di un confronto politico con il candidato sindaco del centro-sinistra.
ROMA/CASA: PRESIDIO BUFALOTTA OCCUPANO SEDE COMITATO RUTELLI
(ASCA) - Roma, 10 apr - Un gruppo di aderenti del Blocco precario metropolitano, il gruppo che domenica scorsa ha occupato e poi lunedi' lasciato un palazzo nel quartiere Bufalotta a Roma, ha occupato l'androne della sede del comitato elettorale del candidato sindaco di Roma per il centrosinistra Francesco Rutelli. Lo rende noto un comunicato dell'Associazione inquilini e assegnatari.
CAMPIDOGLIO: TERMINATO PRESIDIO COMITATO RUTELLI
(ASCA) - Roma, 10 apr - E' terminato il presidio attuato questa mattina dalle famiglie senza casa insieme al Blocco Precario Metropolitano presso la sede del Comitato Rutelli sindaco. I manifestanti hanno ottenuto l'incontro con il coordinatore del comitato Michele Civita, Patrizia Sentinelli, Silvio Di Francia e Lionello Cosentino, nel corso del quale hanno sottolineato l 'importanza della proposta avanzata dal Prefetto Mosca per l'apertura di un tavolo sulle politiche abitative nella citta' con i costruttori, le Amministrazioni locali e i movimenti. I manifestanti hanno ribadito i numeri drammatici dellemergenza abitativa, indicandoli come il segnale del fallimento degli impegni presi finora. Hanno inoltre sottolineato come la Delibera 110, faticosamente strappata dai movimenti nel 2005, non si sia tradotta ancora in iniziative concrete, perche' non si sono voluti toccare gli interessi della grande proprieta'. I rappresentanti dei movimenti hanno sostenuto che, per avviare una nuova politica abitativa nella citta', non si possono permettere nuove grandi edificazioni residenziali private. Va invece recuperato parte del patrimonio costruito, o gia' approvato nel nuovo Piano regolatore, a edilizia popolare o a canone sociale. Gli esponenti del Comitato Rutelli hanno riconosciuto il ritardo delle politiche abitative e si sono detti consapevoli della crescita dellemergenza. Hanno preso l' impegno di sostenere e valorizzare il tavolo proposto dal Prefetto e la riapertura del dialogo con tutti i movimenti, gia' a partire dalla settimana successiva alla chiusura delle elezioni. In particolare hanno riconosciuto la necessita' di approntare sia un piano di lunga durata, che rilanci una nuova politica sociale sulla casa, che un programma straordinario che affronti le emergenze. I rappresentanti del movimento per la casa invitano a sostenere la mobilitazione per il diritto alla casa e al reddito e per la liberazione degli attivisti ancora in carcere partecipando alla manifestazione cittadina che si terra' domani, dalle ore 17.00, con corteo da Piazza dell'Esquilino.
10 aprile 2008 - Prima
ROMA: FAMIGLIE SENZA CASA SGOMBERATE DALLA BUFALOTTA PRESIDIANO SEDE COMITATO PER RUTELLI SINDACO
(PRIMA) ROMA - Circa cento senza casa sgomberati dalla Bufalotta insieme ad attivisti del Blocco Precario Metropolitano stanno presidiando la sede del Comitato per Rutelli in via Pacinotti 64 a Roma. All’origine dell’iniziativa una richiesta di incontro con il candidato Sindaco. Le famiglie contestano a Rutelli di aver espresso solidarietà unicamente nei confronti dei legittimi proprietari degli appartamenti presidiati alla Bufalotta e di non essersi espresso né sul dramma che vivono i senza casa, né sugli ingiustificati arresti di Piazza Venezia. I manifestanti rimangono in attesa di un confronto politico con il candidato sindaco del centro-sinistra.
10 aprile 2008 - Carta
Ancora in carcere i senza casa. Domani manifestazione a Roma
di antonella tancredi
Roma - Sono ancora nel carcere romano di Regina Coeli, Lucone, «Patata» e Paolo, insieme ad altri due attivisti del Blocco precario metropolitano e Asia-Rdb dopo lo sgombero violento della tendopoli allestita in piazza San Marco. I cinque resteranno in carcere ancora stanotte. Il Gip deciderà domani sulle misure cautelari [tre in carcere e due ai domiciliari] chieste dal pm De Gasperis. L’accusa è «resistenza aggravata e lesioni», nonostante tutte le immagini dello sgombero pubblicate dai giornali mostrino gente trascinata via di peso dalla polizia e caricata sulle camionette. La «Pericolosità sociale» è il pretesto per trattenere tre persone in carcere e altre due ai domiciliari. Così, per l’ennesima volta ha funzionato l’assurda equazione per cui chi si impegna nelle lotte sociali viene considerato un soggetto socialmente pericoloso e per questo limitato della sua libertà personale. Sull’occupazione simbolica degli appartamenti della Bufalotta, da cui è nata poi la tendopoli a piazza Venezia, la procura ha avviato un’indagine a parte, per invasione di edifici. Si presume quindi che oltre ai nove fermi, arriveranno altre denunce. Questa sembra essere la risposta che il Viminale e Francesco Rutelli, forse futuro sindaco di Roma, vuol dare ai movimenti. «C’è stata una grande polemica sull’occupazione alla Bufalotta – ha dichiarato ieri il candidato sindaco del Pd e della Sinistra Arcobaleno–Sono stato duro su questa faccenda». Di sicuro il messaggio è arrivato chiaro agli attivisti che martedì mattina sono stati svegliati nelle tende dalla polizia a manganellate. Di sicuro lo ricorderà anche la ragazza incinta portata in ospedale con due costole rotte. Questo è il volto di Roma negli ultimi giorni di campagna elettorale, per nascondere uno dei problemi più pressanti di una città in cui ogni giorno vengono emessi 28 provvedimenti di sfratto. Ieri c’è stata un’affollatissima assemblea proprio a piazza San Marco, dov’era stata allestita la tendopoli. Nel centro di Roma insieme ai centri sociali, tutti i movimenti di lotta per la casa [Action, Coordinamento di lotta per la casa, Comitato di lotta per la casa, Asia-Rdb] e comitati di quartiere hanno condannato l’accaduto sempre più decisi a continuare la loro battaglia per il diritto all’abitare. All’assemblea hanno partecipato diversi esponenti politici e istituzionali della Sinistra arcobaleno. All’una di oggi un’ottantina di attivisti del Blocco precario metropolitano e Asia-Rdb, è entrato nella sede del Coordinamento per Rutelli Sindaco, a piazzale della Radio. Durante Il presidio pacifico hanno incontrato l’assessore alle politiche culturali di Roma Silvio Di Francia e Patrizia Sentinelli, coordinatrice della Sinistra arcobaleno. I due rappresentanti istituzionali si sono detti disponibili a fissare un tavolo di trattativa, promesso ieri anche dal prefetto Carlo Mosca, tra movimenti di lotta per la casa, Acer [l’Associazione di categoria dei costruttori di Roma] e istituzioni locali. Obiettivo del tavolo raggiungere un accordo per destinare il 15 per cento delle nuove costruzioni della capitale all’edilizia pubblica. Nel pomeriggio la consigliera regionale Anna Pizzo è entrata nel carcere per fare visita a Lucone, «Patata» e Paolo. Al momento «sono in una cella, che doveva essere l’ex sala computer–racconta Anna Pizzo–senza brandine ma con dei materassini per terra. Dividono la cella con altri 5 detenuti. Il loro umore sembra leggermente migliorato rispetto a due giorni fa. Sperano, soprattutto, che domani il Gip si esprima positivamente rispetto alla sospensione delle misure cautelari». Sempre domani, resta confermata la manifestazione cittadina che partirà dal quartiere Esquilino alle 17 per raggiungere piazza Venezia.
10 aprile 2008 - Il Messaggero.it
Occupato il comitato elettorale di Rutelli dai manifestanti per la casa
ROMA (10 aprile) - Alcune decine di rappresentanti di Asia Rdb e Blocco precario metropolitano (lo stesso che domenica scorsa ha occupato un palazzo nel quartiere Bufalotta, per poi lasciarlo lunedì) hanno occupato oggi il comitato elettorale di Rutelli in via Pacinotti, srotolando uno striscione che recita "La lotta al diritto alla casa non si arresta". Alla base dell'occupazione, la richiesta di una presa di posizione di Rutelli sul tavolo convocato dal prefetto di Roma, Carlo Mosca, sul problema casa e sugli arresti effettuati l'altro ieri dalle forze dell'ordine in piazza San Marco in seguito agli incidenti avvenuti per sgomberare la tendopoli allestita dagli occupanti della Bufalotta. Una delegazione degli occupanti è stata poi ricevuta dal comitato di Rutelli. «L'emergenza abitativa - dice un comunicato del comitato Rutelli diffuso al termine dell'incontro - è stato riconosciuto durante l'incontro, rappresenta un grande problema reso ancora più acuto da nuove inedite forme di povertà. Per questo il programma del candidato sindaco Rutelli ha assunto come priorità il tema della casa, a partire dal rilancio dell'edilizia residenziale pubblica. In questo quadro - continua la nota - la nuova amministrazione procederà da subito alla verifica dell'attuazione della delibera 110 approvata dal consiglio comunale nel 2006. Servono case anche ad affitto concordato e a canone sociale, a prezzi inferiori a quelli di mercato, e nuovi strumenti per affrontare con energia il problema dell'emergenza casa. Dopo il voto ci saranno occasioni permanenti di confronto, con le forze sociali e sindacali, con i movimenti per la casa e le categorie imprenditoriali, così come proposto dal prefetto di Roma, per una verifica e un monitoraggio degli interventi necessari per affrontare il tema nel suo complesso. Tutto questo in un quadro di rispetto della legalità che rifiuti con nettezza la scelta delle occupazioni».
10 aprile 2008 - Il Manifesto
La questione degli sfrattati surriscalda la vigilia elettorale della sinistra romana. Oggi il processo ai 5 arrestati nello sgombero della tendopoli di piazza Venezia, domani i movimenti di lotta per la casa sfileranno in corteo
Rutelli inciampa nei senzacasa
di Giacomo Russo Spena
Roma - Rutelli fa la faccia dura sulle occupazioni e tace sullo sgombero con la forza della tendopoli di senzacasa a Piazza San Marco. E' il momento della tolleranza zero. I movimenti rispondono convocando un corteo per domani pomeriggio: «Vogliamo la liberazione degli attivisti arrestati e una nuova politica sul diritto all'abitare». Proprio alla vigilia delle elezioni si surriscalda il clima nella capitale: la questione degli sfrattati, che si cercava di tenere invisibile almeno fino al voto, buca lo schermo.
«C'è stata una grande polemica in questi giorni sull'occupazione a Bufalotta. Sono stato duro su questa faccenda». Se Rutelli mostra i muscoli incalzato dalla destra, i movimenti di lotta per la casa ritornano in piazza per un'assemblea pubblica che si doveva tenere sul luogo del «delitto», a piazza San Marco. Ma la polizia, molta, schierata in assetto antisommossa l'ha impedito. Solo la determinazione dei manifestanti ha reso possibile un compromesso: l'assemblea verrà svolta alla fine a piazza Madonna di Loreto, in un angolo nascosto di Piazza Venezia. «Siamo preoccupati - dice Guido Lutrario del Blocco precario metropolitano - per l'atteggiamento delle forze dell'ordine e di chi le sta guidando. Ci preoccupa anche che i nostri compagni siano ancora in carcere». La «repressione» ricompatta il movimento di lotta per la casa: tutti insieme Coordinamento, Comitato, Action, Obiettivo casa, Asia Rdb e comitati di quartiere. «Questo è un successo - conclude Lutrario - Malgrado le differenze tra noi siamo uniti nel continuare insieme la battaglia sul diritto all'abitare».
Presenti anche i centri sociali capitolini e gli esponenti locali di Sinistra arcobaleno e Sinistra Critica. Sfileranno domani in corteo, con partenza alle 17 da Piazzale Esquilino, per «una nuova politica sulla casa che colpisca gli speculatori edilizi e per la liberazione dei compagni».
Il pm Andrea De Gasperis ha deciso infatti la scarcerazione solo per quattro attivisti fermati, quelli incensurati, mentre per gli altri (Blasi Luca, Di Vetta Paolo, Coniglio Marco, Imperio Ivano e Achidiagono Carmine) ha richiesto misure cautelari: tre in carcere, due ai domiciliari. La motivazione sarebbe giustificata dalla «pericolosità sociale e dai carichi pendenti» di queste cinque persone: su loro pende l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale aggravata e lesioni. Per oggi è prevista l'udienza dal gip che dovrà esprimersi sulla convalida degli arresti.
Intanto i movimenti rifiutano la guerra tra poveri: «La politica si nasconde dietro l'alibi che gli alloggi sulla Bufalotta fossero già comprati. Non lo sapevamo e quando lo abbiamo saputo ce ne siamo andati perché non vogliamo togliere una casa a chi ne ha diritto come noi». «Dobbiamo fare fronte unico con loro», rincara la dose Andrea Alzetta di Action che vede sia in Veltroni che in Berlusconi «il tentativo di espellere i conflitti sociali dallo spazio democratico». Dalla città però arrivano segnali positivi dal prefetto Carlo Mosca che sempre ieri ha ricevuto una delegazione di manifestanti e i consiglieri regionali della SinArc Peppe Mariani e Anna Pizzo. Mosca, sottolineando come quello della casa sia «un problema sociale e non di ordine pubblico», si è impegnato ad avviare un tavolo di confronto anche con i rappresentanti dell'associazione dei costruttori romani. Obiettivo dei manifestanti, destinare almeno il 15% del costruito a edilizia popolare.
In arrivo comunque altre denunce per gli occupanti della Bufalotta: la procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di invasione di edifici. E in serata giunge la notizia di un nuovo sgombero nella capitale. Vigili urbani del XV municipio e la polizia hanno sfollato, con tanto di ruspe, il campo rom della Muratella abbattendo le baracche di cartone in cui vivevano un centinaio di persone, tra cui molti bambini. Ora sono accampati nella stazione limitrofa. Per strada.
10 aprile 2008 - Liberazione
Dopo le cariche convalidati i fermi. Ferrero: subito il piano straordinario
Emergenza casa a Roma il prefetto apre un tavolo. La procura, invece, apre fascicoli
di Checchino Antonini
Roma - Dopo le cariche sui senza casa in piazza Venezia il prefetto Carlo Mosca decide di incontrare il movimento di lotta per la casa, vengono rese note le cifre dell'emergenza sfratti, il prefetto si pronunia sull'intervento «sproporzionato» delle forze dell'ordine e stabilisce un tavolo che si riunirà la prossima settimana. Ma in procura, nelle stesse ore, il gip convalida i nove fermi del giorno prima ed emette cinque ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e due domiciliari. I nove fermati sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale, reato legato ai conflitti sociali, per cinque di loro, quelli colpiti dalla richiesta di custodia cautelare, viene segnalata la pericolosità sociale. I precedenti sono associati a fatti analoghi e il discorso è lo stesso che ha provato a inchiodare Action come associazione a delinquere finalizzata all'occupazione di case. Stavolta i fatti si riferiscono all'occupazione simbolica di uno stabile alla Bufalotta, periferia nordest. Da lì gli occupanti s'erano mossi verso il centro per stabilirsi in tendopoli, 55 tende, all'ombra dell'Altare della Patria: la "Città della dignità", l'avevano ribattezzata. Lo sgombero all'alba, improvviso e violento, nonostante il Blocco precario metropolitano, una delle sigle che aveva animato lo sciopero generalizzato dello scorso novembre, avesse in tasca l'invito dal prefetto per un incontro.
Sono i frutti avvelenati, questi arresti del clima furioso determinatosi dopo le recenti occupazioni di case di Montesacro e Bufalotta sulla stampa romana, notoriamente molto legata ai palazzinari. Le ritorsioni hanno interessato anche le associazioni della protezione civile che hanno prestato assistenza alle famiglie della Bufalotta: ora rischiano la cancellazione dal registro regionale. La procura ha anche aperto un fascicolo per invasione di edifici dopo la querela dei proprietari dei 200 appartamenti occupati simbolicamente. In prefettura, erano presenti anche due consiglieri della Sinistra l'Arcobaleno, Anna Pizzo e Peppe Mariani della Regione, e Luigi Di Cesare del Campidoglio. Pizzo e Mariani hanno scritto al presidente Marrazzo per informarlo e sollecitarlo a prendere parte al tavolo che, gli stessi movimenti considerano un risultato importante. E rilanciano il corteo di domani pomeriggio, dall'Esquilino alle 17.
E a chi consideri l'emergenza casa come un fatto di ordine pubblico si consiglia la lettura dei dati diffusi ieri dal sindacato inquilini della Cisl, il Sicet. Nel 2007 sono state 40mila le sentenze di sfratto da sommare ai 100mila sfratti pendenti. "Solo" 24mila sarebbero quelli eseguiti, 28 al giorno solo a Roma dove il loro numero è in crescita: 12mila, dice l'Unione inquilini, effettuati dalla forza pubblica negli ultimi cinque anni. In Italia sono 5 milioni le famiglie in affitto, i canoni crescono del 10% l'anno. Le Regioni non ce la fanno a soddisfare le domande di accesso ai fondi di sostegno. La Lombardia è riuscita a farlo solo col 35% dei 71mila aventi diritto. Aumentano gli sfratti per morosità. Il ministro Ferrero chiede che parta subito il Piano straordinario (550milioni di euro per 12mila alloggi) per alleggerire la pressione sui soggetti più deboli. E Berlusconi spergiura: «Farò più case di Fanfani (autore di un omonimo piano nel 1949, ndr)».
10 aprile 2008 - EPolis Roma
Tre del movimento sono in carcere, due ai domiciliari. Aperto un fascicolo per l'occupazione delle case
Bufalotta, convalidati i nove fermi, i proprietari querelano gli attivisti
Rutelli:"Incontrerò gli inquilini per dire loro che ci sono regole valide per tutti"
Roma - Per i nove attivisti dei movimenti di lotta per la casa è arrivata ieri la convalida dei fermi e l'emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e due ai domiciliari: queste le richieste del Gip di Roma Andrea De Gasperis, dopo le violenze di lunedì in piazza San Marco dove i senza casa avevano allestito una tendopoli dopo aver liberato l'occupazione delle palazzine alla Bufalotta. E proprio sull'occupazione di domenica, il Pm Giovanni Ferrari ha aperto un fascicolo per reato di invasione di edifici, dopo le querele fatte dai proprietari dei 190 appartamenti presi di mira dai senza casa. I nove fermati sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. La motivazione della richiesta di custodia per i cinque è la pericolosità sociale derivante dal fatto che, a vario titolo, hanno precedenti, anche per fatti simili. Per gli altri quattro indagati, tutti incensurati, il pm De Gasperis ritiene legittimo il fermo anche se non sussistono esigenze di natura cautelare. Molto probabilmente, oggi si terrà l'udienza del gip per l'esame delle richieste del pm De Gasperis e per l'interrogatorio di garanzia dei nove indagati. «C'è stata una grande polemica in questi giorni sull'occupazione alla Bufalotta. Sono stato duro su questa faccenda. Ma mi ha colpito l'immediato desiderio di esasperare gli animi e di accendere una contraddizione »: vuole calmare gli animi, Francesco Rutelli, rispetto a una situazione incandescente e, soprattutto, a pochissimi giorni dal voto. «Nei prossimi giorni incontrerò le famiglie proprietarie degli appartamenti - aggiunge - per dire loro che ci sono diritti che devono essere rispettati e regole che devono valere per tutti».
Sulla questioone invece, della Fir Cb cancellata dall'albo dei volontari regionali per aver distribuito i vivere agli occupanti domenica notte, interviene Massimo De Simoni, candidato al Campidoglio con il Partito democratico: «Esprimo tutto il mio stupore e la mia più netta contrarietà - dice -. La radiazione dal registro regionale di un'associazione di volontari che, pur senza le dovute autorizzazioni e senza giustificare le occupazioni abusive, ha agito a fin di bene di fronte ad un'emergenza reale, non mi pare sia la strada da seguire per risolvere i problemi».(M.R.)
Bloccata in parte piazza Venezia
Ieri pomeriggio a piazza San Marco doveva tenersi un'assemblea pubblica dopo la convalida dei fermi per i nove attivisti. Negli spazi dove era sorta la tendopoli, invece, c'è stato uno schieramento di polizia: una carreggiata di piazza Venezia è stata bloccata e gli attivisti hanno tentato una mediazione con le forze dell'ordine.
L'assemblea pubblica. L'intervento
"Hanno attaccato le tende dove dentro dormivano i bambini. In realtà in questi giorni non si è parlato del diritto alla casa nascondendosi dietro l'alibi che noi occupavamo case già acquistate: noi non lo sapevamo e quando lo abbiamo saputo ce ne siamo andati perchè non vogliamo togliere una casa a chi ne ha diritto come noi": a parlare è Guido Lutrario esponente del movimento lotta per la casa durante l'assemblea pubblica di ieri pomeriggio. Solidarietà ai nove arrestati è stata portata anche dal comitato dei Colli Portuensi 187, mentre è stato annunciato che tra due settimane verrà sgomberato il Regina Elena occupato.
Prefettura. Nel pomeriggio l'incontro con i rappresentanti del Blocco precario: "Soddisfatti"
Mosca, subito un tavolo di dialogo
Dalla prossima settimana in prefettura si aprirà un tavolo per la casa: è questo il risultato ottenuto dai rappresentanti del movimento per il diritto alla casa che insieme con i consiglieri regionali Peppe Mariani e Anna Pizzo e il consigliere comunale Luigi Di Cesare hanno incontrato il prefetto Carlo Mosca. Durante l'incontro, spiegano Dall'Asia Rdb il prefetto «ha convenuto nel ritenere sproporzionato l'intervento delle forze dell'ordine nel corso dello sgombero dei senza casa attuato in piazza San Marco, e raccogliendo le istanze del movimento per la casa si è impegnato a convocare il tavolo per affrontare il problema dell'utilizzo del patrimonio abitativo, a cui saranno invitati anche i costruttori romani». Il Blocco Precario Metropolitano e l'Asia -RdB considerano l'incontro in Prefettura come «un importante risultato del percorso di mobilitazione e ribadiscono la richiesta di liberazione immediata di tutti gli arrestati, colpevoli solo di aver reclamato il diritto alla casa». «Siamo soddisfatti dell'incontro», ha detto Angelo Fascetti del Blocco precario. «Il prefetto ha ribadito che il problema della casa non si risolve con la polizia e ci ha lasciato intendere che la vicenda dei nove arresti si risolverà a breve».
10 aprile 2008 - L'Unità
Casa, il Prefetto riceve i Movimenti «L’emergenza alloggi sia la priorità»
Roma - Convalida dei nove fermi ed emissione di cinque ordinanze di custodia, tre in carcere e due presso il domicilio. Sono le richieste al gip fatte dal pm di Roma Andrea De Gasperis dopo i disordini avvenuti martedì all’alba, in seguito allo sgombero della tendopoli allestita in piazza San Marco, vicino piazza Venezia, dagli occupanti della Bufalotta. I nove fermati sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Il magistrato ha motivato la richiesta di custodia per cinque di loro con la pericolosità sociale derivante dal fatto che, a vario titolo, hanno precedenti, anche per fatti analoghi. Per gli altri quattro indagati, tutti incensurati, il pm De Gasperis ritiene che siano stati fermati legittimamente ma che non sussistano esigenze di natura cautelare. Non solo. Perché la Procura ha avviato un’inchiesta proprio in merito all’occupazione degli immobili della Bufalotta. L’indagine ipotizza contro ignoti il reato di invasione di edifici, dopo la ricezione negli uffici di piazzale Clodio di alcune querele di parte, requisito necessario per l’apertura dell’inchiesta.
I manifestanti hanno anche incontrato il prefetto Mosca come rappresentante della città: «Il prefetto si è impegnato a convocare un tavolo con i costruttori, il presidente Cardente, i consiglieri regionali e i comitati di lotta. Siamo soddisfatti», ha spiegato Angelo Fascetti del Blocco precario metropolitano. Dalla prefettura poi è arrivato anche l’auspicio che «il nuovo governo della città di Roma affronti tra le sue prime priorità quello dell'edilizia popolare e sociale. Il prefetto in tal senso non mancherà di sensibilizzare con l'urgenza richiesta dalla drammaticità della situazione, ogni livello politico competente per dare la massima attenzione ad un problema che è essenzialmente di natura sociale e non certamente di ordine pubblico». I comitati hanno indetto una manifestazione unitaria sulla casa per domani che partirà alle 17 da piazza dell’Esquilino.
10 aprile 2008 - DNews
Piazza VeneziaAttivisti fermati, il pm De Gasperis: «Socialmente pericolosi»
Scontri e tendopoli sgomberata chiesti 5 arresti e 4 scarcerazioni
L’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale. Il magistrato, dopo aver visionato i filmati, ha invocato 3 custodie in carcere e 2 ai domiciliari
di Gianluca Mancuso
Roma - In attesa della fissazione del l’udienza di convalida, il pm Andrea De Gasperis della procura di Roma ha chiesto la convalida dei nove fermi e l’emissione di cinque ordinanze di custodia cautelare (tre in carcere e due ai domiciliari) nei confronti degli attivisti arrestati nel corso degli incidenti seguiti allo sgombero della tendopoli allestita in piazza San Marco. I nove fermati - un gruppo di cittadini che aveva in precedenza occupato un condominio nel quartiere della Bufalotta - sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Il pm De Gasperis ha motivato la richiesta di custodia per cinque dei nove attivisti con la "pericolosità sociale" derivante dal fatto che, a vario titolo, hanno precedenti, anche per fatti analoghi. Per gli altri quattro indagati, incensurati, il magistrato ritiene che siano stati fermati legittimamente, ma che non sussistano le esigenze di natura cautelare. Intanto la procura di Roma ha aperto un fascicolo - allo stato contro ignoti - per l’occupazione di una decina di immobili avvenute alla Bufalotta domenica scorsa. L’inchiesta è stata aperta d’ufficio a seguito della querela di parte presentata dai proprietari che avrebbero subito l’invasione da parte degli aderenti al "Blocco precario metropolitano". Sull’epsodio sta indagando la Digos che nei prossimi giorni presenterà un dossier al magistrato.
Il mea culpaIeri il corteo: tensioni a piazza Venezia
I manifestanti: «Sbagliata l’invasione alla Bufalotta»
di Beatrice Nencha
Roma - «I compagni non avevano capito che si trattava di una piccola proprietà. Da via Bragaglia sono usciti spontaneamente, l’atteggiamento della polizia è stato vergognoso». Attacco così Andrea Alzetta, "Tarzan", candidato di Action al Campidoglio. Insieme ai leader dei movimenti dilotta ètornato in piazza per dimostrare che "sul diritto alla casa siamo uniti". Forti dell’incontro col prefetto Mosca e i consiglieri regionali Pizzo e Mariani, gli attivisti hanno ottenuto il via libera alla manifestazione di venerdì in piazza dell’Esquilino e "l’apertura di un tavolo coi rappresentanti dell’Acer e le istituzioni", spiega Angelo Fascetti (Asia-Rdb). Momenti di tensione tra gli agenti in tenuta antisommossa e i circa 200 senza casa quando il corteo ha attraversato, non autorizzato, piazzaVenezia. «Il prefetto ha riconosciuto che i 9 arresti sono ingiustificati e che la colpa non è di chi dormiva nelle tende»,ha concluso Lutrario.
10 aprile 2008 - La Repubblica
Bufalotta. Prefetto ai senza casa "Presto soluzione"
Roma - «Il prefetto ha ribadito che il problema della casa non si risolve con la polizia e si è impegnato a convocare un tavolo con istituzioni e comitati di lotta». È soddisfatto Angelo Fascetti del Blocco Precario Metropolitano al termine dell´incontro con il prefetto Carlo Mosca. Intanto stamani si svolgerà la convalida per 5 dimostranti di Action evacuati con la forza dalla polizia dalla tendopoli in piazza Venezia.
10 aprile 2008 - Il Messaggero
Roma. Parte ufficialmente l’inchiesta sull’occupazione degli immobili alla Bufalotta...
Roma - Parte ufficialmente l’inchiesta sull’occupazione degli immobili alla Bufalotta. Le denunce di alcuni proprietari delle case sono arrivate in procura. Adesso sarà la magistratura, che procede per occupazione abusiva di immobili, a stabilire eventuali responsabilità all’interno del "Blocco metropolitano precario" sulla base di un’informativa della Digos ancora attesa a piazzale Clodio. Intanto, sono cinque i manifestanti che rischiano misure restrittive con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale aggravata. Il pm Andrea De Gasperis ha chiesto al gip la convalida dei nove arresti eseguiti dalla polizia martedì, durante lo sgombero della tendopoli organizzata a piazza Venezia contro l’emergenza casa. Dopo 28 ore di occupazione del complesso alla Bufalotta, gli attivisti avevano liberato le case e si erano trasferiti a due passi dalla Prefettura. Per quattro dei nove indagati il pm ha sollecitato la scarcerazione, mentre sono cinque le richieste di custodia cautelare: tre in carcere, due ai domiciliari. Adesso sarà il gip a pronunciarsi. Sono stati i precedenti specifici a pesare sulla valutazione della procura. I cinque che rischiano misure restrittive avevano precedenti analoghi alle spalle.
E il giorno successivo allo sgombero, un gesto di distensione arriva dal prefetto Carlo Mosca. Dopo le occupazioni, le polemiche, i presidi e arresti, ieri, Mosca ha incontrato una delegazione dei movimenti di "Lotta per la casa". «Il confronto è stato leale, aperto, serrato e costruttivo e ha riguardato le varie questioni concernenti la carenza di abitazioni per i ceti sociali più bisognosi», recita un comunicato. E’ proprio Carlo Mosca ad auspicare che «il nuovo governo della città affronti tra le sue priorità quello dell’edilizia popolare e sociale» e non mancherà di «sensibilizzare, con l’urgenza richiesta dalla drammaticità della situazione, ogni livello politico competente perché venga data la massima attenzione a un problema essenzialmente di naura sociale e non certamente di ordine pubblico». In attesa del nuovo sindaco, il prefetto si è impegnato ad avviare un nuovo tavolo di confronto anche con i rappresentanti dell’associazione dei costruttori romani.(Val.Err.)
10 aprile 2008 - Libero
Case occupate: la Procura indaga per invasione di edifici
Roma - Dopo la convalida dei 9 arresti in seguito all'occupazione di 200 appartamenti privati nella zona della Bufalotta, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per il reato di invasione di edifici. Il procuratore Giovanni Ferrara ha assegnato un fascicolo dopo la presentazione in procura di querele fatte dai proprietari delle case occupate domenica scorsa e successivamente lasciate libere dagli stessi occupanti che inscenarono una manifestazione in piazza Venezia. Convalidare il fermo dei nove tra attivisti e senza casa che hanno opposto resistenza alle forze dell'ordine che stava sgombrando la tendopoli allestita a piazza Venezia, nonché emissione di una misura cautelare nei confronti di cinque di questi. Questa è stata invece la richiesta che il pm Andrea De Gasperis ha rivolto al gip ieri mattina. Il magistrato, in particolare, ha sollecitato il carcere per tre persone e i domiciliari per altre due. La scelta di sollecitare misure restrittive della libertà personale solo per alcuni dei fermati è motivata, a quanto si è appreso, in parte dalla sussistenza di precedenti specifici in capo ad alcuni dei fermati, in parte dal comportamento tenuto dagli stessi in occasione dello sgombero, nonché da una presunta pericolosità sociale degli stessi. Gli altri quattro, a quanto sembra, sono persone incensurate e nei loro confronti non sussisterebbero esigenze cautelari. Subito si sono scatenati i commenti politici sull'accaduto, dopo che l'altro ieri sia Gianni Alemanno sia Francesco Rutelli avevano rimarcato, durante il loro faccia a faccia, la necessità di un ritorno alla legalità che escluda comportamenti come quelli osservati alla Bufalotta e in Piazza Venezia. «Nei prossimi giorni incontrerò i proprietari degli appartamenti», ha detto Rutelli, «per chiarire che ci sono diritti che devono valere. È una polemica giusta ma mi ha colpito l'imme diato desiderio di esasperare gli animi». Di contro, le polemiche contro Rutelli, non si sono fatte aspettare. «Rispetto alle occupazioni gli unici ad essere esasperati sono i romani. Rutelli ha veramente la faccia di bronzo», ha detto Sergio Marchi, candidato al consiglio comunale con il PdL, «dice di essere severo con le occupazioni e poi candida Tarzan-Alzetta nelle sue liste. Il candidato sindaco Rutelli», ha concluso, «dimentica che questo problema trova origine nell'incapacità di dare una risposta articolata al problema casa». Corrono ai ripari gli occupanti che ieri, riuniti in assemblea a piazza Madonna di Loreto, ha voluto puntare più sul problema della casa in genere che sul fatto della Bufalotta. «Hanno attaccato le tende dove dentro dormivano i bambini. In realtà in questi giorni non si è parlato del diritto alla casa nascondendosi dietro l'abili che noi occupavamo case già acquistate», ha detto Guido Lutrario del Movimento di Lotta per la casa, «noi non lo sapevamo che erano già state comprate e quando lo abbiamo saputo ce ne siamo andati perché non vogliamo togliere una casa a chi ne ha diritto come noi. Perfino il Prefetto Carlo Mosca», ha aggiunto, «ha detto che la colpa di quello che è accaduto ieri non è certo dei senza casa e che gli arresti sono ingiustificati». Solidarietà ai nove arrestati è stata portata anche dal comitato dei Colli Portuensi 187, mentre è stato annunciato che tra due settimane verrà sicuramente sgomberato l'ex ospedale Regina Elena occupato. All'assemblea erano presenti anche esponenti politici tra cui l'ex assessore comunale alle Periferie, Dante Pomponi, che nel suo intervento ha chiesto il rilancio dell'edilizia popolare. «Il prefetto si è impegnato a convocare un tavolo con i costruttori, il presidente Cardente, i consiglieri regionali e i comitati di lotta. Siamo soddisfatti dell'incontro». Queste le parole di Angelo Fascetti, del Blocco precario metropolitano che ieri ha incontrato il prefetto Carlo Mosca in merito all'oc cupazione delle palazzine della Bufalotta. Il prefetto, in una nota, ha invitato infine tutti i partecipanti alla riunione a collaborare per garantire, in questa vigilia elettorale, un clima ispirato alla massima serenità e legalità.(F.D.M.)
10 aprile 2008 - Metro Roma
Dopo il caso della Bufalotta
Inchiesta sull’occupazione
Roma - La Procura ha avviato un’inchiesta in merito all'occupazione dei 190 appartamenti alla Bufalotta da parte di 400 persone. In questa vicenda non c’è solo quindi l'inchiesta sugli scontri avvenuti in piazza Venezia tra alcuni manifestanti e agenti delle forze dell'ordine che stavano sgomberando la tendopoli allestita per richiamare l'attenzione della questione dell'emergenza casa. L'indagine ipotizza contro ignoti il reato di invasione di edifici. Nel frattempo, ieri il Prefetto ha incontrato una delegazione dei manifestanti, e si è impegnato a convocare un tavolo con i costruttori, il presidente Cardente, i consiglieri regionali e i comitati di lotta.
9 aprile 2008 - Carta
Il presidio non smobilita. Venerdì 11 corteo cittadino
di Emiliano Viccaro
Roma - Convalida del fermo delle nove persone arrestate e cinque misure cautelari, tre in carcere e due ai domiciliari: è questa l’incredibile richiesta del pubblico ministero De Gasperisis, giunta nel primo pomeriggio, nei confronti degli attivisti del Blocco precario metropolitano, ancora detenuti nel carcere di Regina Coeli, a seguito dello sgombero della tendopoli allestita in piazza San Marco.
I nove sono accusati di resistenza aggravata e lesioni, nonostante tutte le prove forografiche e video dimostrino esattamente il contrario. Il magistrato ha motivato le richieste di custodia cautelare per con la «pericolosita’ sociale» derivante dal fatto che, a vario titolo, hanno precedenti, per fatti analoghi. Per gli altri quattro indagati, tutti incensurati, il pm ritiene che siano stati fermati legittimamente ma che non sussistano esigenze di natura cautelare. Domani, molto probabilmente, si terra’ l’udienza del gip per l’esame delle richieste e per l’interrogatorio di garanzia dei nove indagati. La protesta era iniziata domenica con l’occupazione simbolica, nel quartiere della Bufalotta, di 190 appartamenti da parte di 300 famiglie senza case.
A nulla sono valse, fin’ora, le parole di condanna dello sgombero violento di ieri e dei provvedimenti restrittivi pronunciate da tutta la sinistra politica e istituzionale. Soltanto poche ora prima, una delegazione dei movimenti di lotta per la casa di Roma, insieme ai consiglieri regionali Pizzo e Mariani, era stata ricevuta dal prefetto Mosca che aveva usato parole di grande sensibilità e attenzione sulla questione dell’emergenza abitativa. Il prefetto, implicitamente, aveva anche ammesso le responsabilità delle forze di polizia nella gestione dell’ordine pubblico in occasione dello sgombero della tendopoli. Inoltre, Mosca ha annunciato la convocazione, per la prossima settimana, di un tavolo di confronto tra Acer [associazione costruttori di Roma], istituzioni locali e movimenti di lotta per la casa, per discutere la proposta di destinare una quota di edilizia privata residenziale ad alloggi sociali. Una novità politica importante, frutto della mobilitazione di questi giorni, ma anche del coraggio politico dimostrato dal presidente del Municipio IV, Alessandro Cardente, che attraverso una lettera pubblicata sulle pagine romane del Corriere della sera ha sostenuto la «necessità di una nuova stagione per l’edilizia sociale». «L’emergenza abitativa non si combatte con misure di ordine puibblico – ha detto Cardente – ma sperimentando una nuova politica pubblica sulla casa».
E proprio oggi, l’Unione inquilini, ha presentato gli ultimi dati sull’emergenza abitativa. Gli sfratti eseguiti con l’assistenza della forza pubblica e dell’ufficiale giudiziario sono stati oltre 20 mila in Italia, di cui oltre 1.700 nella sola capitale, nonostante la sospensione delle esecuzioni per gli ultra-sessantacinquenni e le famiglie con portatori di handicap o figli minori. In un aumento gli sfratti per morosità, che rappresentano ormai l’80 per cento delle sentenze emesse in Italia. A Roma, le sentenze per morosità sono passate dalle 3.496 del 2006 alle 3.606 del 2007. Ogni giorno nella capitale vengono emessi 28 nuovi provvedimenti di sfratto, di cui dieci per finita locazione e 18 per morosità.
Nel frattempo, non si ferma la mobilitazione delle famiglie di Bufalotta. Oggi pomeriggio, alle 18, è convocata un’assemblea pubblica cittadina, a cui parteciperanno diversi esponenti politici e istituzionali della Sinistra arcobaleno, che deciderà le prossime scadenze; in particolare, il corteo cittadino previsto per venerdì 11 aprile [alle 17, con partenza da piazza dell’Esquilino] e il tavolo di confronto con i costruttori. Resta aperta la ferita delle cinque persone ancora detenute in carcere; i movimenti di lotta per la caasa non escludono iniziative eclatanti «contro un teorema politico-giudiziario che non ha nessuna motivazione giuridica».
9 aprile 2008 - Omniroma
BUFALOTTA, BLOCCO PRECARIO: «MOSCA IMPEGNATO PER CONVOCARE TAVOLO»
(OMNIROMA) Roma, 09 apr - «Il prefetto si è impegnato a convocare un tavolo con i costruttori, il presidente Cardente, i consiglieri regionali e i comitati di lotta. Siamo soddisfatti dell'incontro». Lo ha detto Angelo Fascetti del Blocco precario metropolitano che oggi, poco dopo le 12, insieme a una delegazione di senza casa, ha incontrato il prefetto Carlo Mosca in merito all'occupazione delle palazzine della Bufalotta e lo sgombero della tendopoli allestita a piazza San Marco. «Il prefetto Mosca ha ribadito l'idea che il problema della casa non si risolve con la polizia - ha aggiunto Fascetti - e ci ha lasciato intendere che la vicenda dei nove arresti si risolverà a breve».
BUFALOTTA, PROCURA APRE INCHIESTA SU OCCUPAZIONE
(OMNIROMA) Roma, 09 apr - La Procura ha avviato un'inchiesta in merito all'occupazione di alcuni immobili alla Bufalotta. Non solo quindi l'inchiesta sugli scontri avvenuti ieri a piazza Venezia tra alcuni manifestanti e senza casa e agenti delle forze dell'ordine che stavano sgombrando la tendopoli allestita per richiamare l'attenzione della questione dell'emergenza casa. L'indagine che ipotizza contro ignoti il reato di invasione di edifici, è stata avviata all'esito della ricezione negli uffici di piazzale Clodio di alcune querele di parte, requisito necessario per l'apertura dell'inchiesta. L'occupazione di numerosi immobili alla Bufalotta è stata compiuta da circa 800 persone riunite sotto il nome di Blocco Precario Metropolitano. L'occupazione è avvenuta all'alba di domenica in via Ludovico Bragaglia in un complesso di proprietà della società Santarelli Costruzioni. In merito la Procura è ancora in attesa di una relazione dalla Digos.
CASA, PIZZO-MARIANI (SA): «REGIONE PARTECIPI A TAVOLO EMERGENZA»
(OMNIROMA) Roma, 09 apr - «Invieremo una lettera al presidente Marrazzo per informarlo circa l'operato da noi svolto in questi giorni e per sollecitarlo affinché anche la Regione Lazio prenda parte al tavolo sull'emergenza abitativa. Nella lettera inviteremo inoltre il presidente della Regione Lazio a impegnarsi in prima persona per affrontare, con determinazione e con strumenti adeguati, il problema casa». È quanto affermano in una nota i consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine dell'incontro con il Prefetto di Roma, chiesto a gran voce dai movimenti impegnati sul fronte dell'emergenza abitativa. «Il prefetto Mosca - affermano Pizzo e Mariani - si è mostrato sensibile e disponibile ad affrontare la questione con i mezzi e le modalità adeguate alle circostanze e ha con noi convenuto che alla grave emergenza abitativa non possono essere date risposte di ordine pubblico». «Su sollecitazione nostra, del Blocco Precario Metropolitano, dei coordinamenti e di tutti i movimenti di lotta per la casa - continuano i consiglieri - il Prefetto si è reso disponibile a convocare un tavolo di coordinamento per il superamento dell'emergenza abitativa. Carlo Mosca ha preso l'impegno di indire il tavolo a metà della prossima settimana riunendo intorno ad esso anche i rappresentanti dei costruttori per affrontare il tema della carenza degli alloggi popolari. Riteniamo comunque necessaria - continuano Anna Pizzo e Peppe Mariani - la presenza e la partecipazione di tutti i livelli istituzionali, perché nessun politico può sottrarsi a una discussione così importante. Il problema casa - concludono i consiglieri - non è una questione temporanea né di ordine pubblico, è un'emergenza sociale».
9 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: SINISTRA ARCOBALENO, MARRAZZO PRENDA PARTE A TAVOLO SU CASA
Roma, 9 apr. (Adnkronos) - "Invieremo una lettera al presidente Marrazzo per informarlo circa l'operato da noi svolto in questi giorni e per sollecitarlo affinche' anche la Regione Lazio prenda parte al tavolo sull'emergenza abitativa. Nella lettera inviteremo inoltre il presidente della Regione Lazio a impegnarsi in prima persona per affrontare, con determinazione e con strumenti adeguati, il problema casa". E' quanto affermano in una nota congiunta i consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine dell'incontro con il Prefetto di Roma, chiesto a gran voce dai movimenti impegnati sul fronte dell'emergenza abitativa. "Il prefetto Mosca - affermano Pizzo e Mariani - si e' mostrato sensibile e disponibile ad affrontare la questione con i mezzi e le modalita' adeguate alle circostanze e ha con noi convenuto che alla grave emergenza abitativa non possono essere date risposte di ordine pubblico". "Su sollecitazione nostra, del Blocco Precario Metropolitano, dei coordinamenti e di tutti i movimenti di lotta per la casa - continuano i consiglieri - il Prefetto si e' reso disponibile a convocare un tavolo di coordinamento per il superamento dell'emergenza abitativa. Carlo Mosca ha preso l'impegno di indire il tavolo a meta' della prossima settimana riunendo intorno ad esso anche i rappresentanti dei costruttori per affrontare il tema della carenza degli alloggi popolari. Riteniamo comunque necessaria - continuano Anna Pizzo e Peppe Mariani - la presenza e la partecipazione di tutti i livelli istituzionali, perche' nessun politico puo' sottrarsi a una discussione cosi' importante. Il problema casa - concludono i consiglieri - non e' una questione temporanea ne' di ordine pubblico, e' un'emergenza sociale".
ROMA: OCCUPAZIONI CASE BUFALOTTA, PROCURA REPUBBLICA APRE FASCICOLO
Roma, 9 apr. - (Adnkronos) - La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo allo stato contro ignoti per l'occupazione delle decine di immobili avvenute alla Bufalotta domenica scorsa, occupazione che ha preceduto gli incidenti accaduti ieri in piazza Venezia con il fermo di 9 persone. A provocare l'apertura del fascicolo sono state le querele dei proprietari degli immobili che hanno subito l'invasione da parte degli aderenti al 'Blocco precario metropolitano'. Sui fatti sta gia' indagando la Digos che al piu' presto presenterera' un rapporto al magistrato. In attesa di questo documento comunque l'ufficio del pubblico ministero ha deciso di aprire il fascicolo.
9 aprile 2008 - Ansa
CASA: PIZZO E MARIANI, MARRAZZO SI IMPEGNI SU EMERGENZA
(ANSA) - ROMA, 9 APR - «Invieremo una lettera al presidente Marrazzo per informarlo circa l'operato da noi svolto in questi giorni e per sollecitarlo affinchè anche la Regione Lazio prenda parte al tavolo sull'emergenza abitativa». È quanto affermano, in una nota congiunta, i consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine dell'incontro con il Prefetto di Roma, chiesto a gran voce dai movimenti impegnati sul fronte dell'emergenza abitativa. «Nella lettera inviteremo inoltre il presidente della Regione Lazio - aggiungono - ad impegnarsi in prima persona per affrontare, con determinazione e con strumenti adeguati, il problema casa». «Il prefetto Mosca - affermano Pizzo e Mariani - si è mostrato sensibile e disponibile ad affrontare la questione con i mezzi e le modalità adeguate alle circostanze e ha con noi convenuto che alla grave emergenza abitativa non possono essere date risposte di ordine pubblico». «Su sollecitazione nostra, del Blocco Precario Metropolitano, dei coordinamenti e di tutti i movimenti di lotta per la casa - sostengono consiglieri - il Prefetto si è reso disponibile a convocare un tavolo di coordinamento per il superamento dell'emergenza abitativa. Carlo Mosca ha preso l'impegno di indire il tavolo a metà della prossima settimana riunendo intorno ad esso anche i rappresentanti dei costruttori per affrontare il tema della carenza degli alloggi popolari. Riteniamo comunque necessaria la presenza e la partecipazione di tutti i livelli istituzionali, perchè nessun politico può sottrarsi a una discussione così importante. Il problema casa - concludono i consiglieri - non è una questione temporanea nè di ordine pubblico, è un'emergenza sociale».
9 aprile 2008 - Agi
EMERGENZA CASA: QUERELA PROPRIETARI BUFALOTTA, PM ROMA INDAGA
(AGI) - Roma, 9 apr. - Non c'e' solo l'inchiesta sugli scontri in piazza San Marco tra gli attivisti riuniti sotto il nome di Blocco Precario Metropolitano in attesa di essere ricevuti dal Prefetto e gli agenti del commissariato Trevi intervenuti per sgomberare chi aveva allestito la tendopoli. La procura di Roma, infatti, ha avviato un ulteriore procedimento sulla base delle numerose querele di parte presentate in queste ore dai proprietari di decine di immobili alla Bufalotta occupati in maniera illecita domenica scorsa. L'iniziativa e' del procuratore Giovanni Ferrara che, in attesa di ricevere dalla Digos un'informativa completa sui fatti, provvedera' ad assegnare il fascicolo a un magistrato con l'ipotesi di reato di invasione di edifici.
9 aprile 2008 - Asca
LAZIO: PIZZO E MARIANI (SA), REGIONE PRENDA PARTE A TAVOLO SULLA CASA
(ASCA) - Roma, 9 apr - ''Invieremo una lettera al presidente Marrazzo per informarlo circa l'operato da noi svolto in questi giorni e per sollecitarlo affinche' anche la Regione Lazio prenda parte al tavolo sull'emergenza abitativa. Nella lettera inviteremo inoltre il presidente della Regione Lazio a impegnarsi in prima persona per affrontare, con determinazione e con strumenti adeguati, il problema casa''. E' quanto affermano in una nota congiunta i consiglieri regionali del Lazio, della Sinistra Arcobaleno, Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine dell'incontro con il Prefetto di Roma, chiesto dai movimenti impegnati sul fronte dell'emergenza abitativa. ''Il prefetto Mosca - affermano Pizzo e Mariani - si e' mostrato sensibile e disponibile ad affrontare la questione con i mezzi e le modalita' adeguate alle circostanze e ha con noi convenuto che alla grave emergenza abitativa non possono essere date risposte di ordine pubblico. Su sollecitazione nostra, del Blocco Precario Metropolitano, dei coordinamenti e di tutti i movimenti di lotta per la casa - continuano i consiglieri - il Prefetto si e' reso disponibile a convocare un tavolo di coordinamento per il superamento dell'emergenza abitativa. Carlo Mosca ha preso l'impegno di indire il tavolo a meta' della prossima settimana riunendo intorno ad esso anche i rappresentanti dei costruttori per affrontare il tema della carenza degli alloggi popolari. Riteniamo comunque necessaria - continuano Anna Pizzo e Peppe Mariani - la presenza e la partecipazione di tutti i livelli istituzionali, perche' nessun politico puo' sottrarsi a una discussione cosi' importante. Il problema casa - concludono i consiglieri - non e' una questione temporanea ne' di ordine pubblico, e' un'emergenza sociale''.
9 aprile 2008 - Italia Sera
Gli agenti sono intervenuti con la forza per smantellare la "tendopoli" di Piazza Venezia
Emergenza casa, sgombero forzato: nove arresti e mille polemiche
di Maria Giulia Mazzoni
Roma - Nove persone che prendevano parte ieri mattina alla protesta del Blocco Precario Metropolitano sull’emergenza casa a Roma, sono state fermate e portate in questura con le accuse di di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I nove manifestanti sono stati fermati dagli agenti durante lo sgombero della tendopoli che da ieri occupava piazza Venezia. La protesta era iniziata domenica con l’occupazione, nel quartiere della Bufalotta, di 190 appartamenti da parte di 400 persone, e ieri si era invece spostata nel pieno centro cittadino. Le testimonianze dei senza casa che sono stati sgomberati dalla tendopoli di piazza San Marco parlano senza mezzi termini di violenze: "Hanno immediatamente buttato le tende a terra mentre noi dormivamo - ha detto Silvia, una donna di 30 anni con una bimba in carrozzina - alcune le hanno lanciate in aria e in una ancora dormiva una bimba. Quando il padre ha chiesto ai poliziotti di fermarsi si è beccato due manganellate". Una donna incinta è in ospedale per colpo ricevuto a una mano. "L’ho vista io – dice Fabio - un poliziotto mi provocava e mi diceva ‘dammi un cazzotto in faccia e poi ti faccio vedere io’". Un altro racconta di essere stato spinto con il volto contro lo specchietto di un auto. "Mi hanno spinto a forza – racconta Massimo - e a mia madre hanno rotto una costola". Uno sgombero, raccontano gli occupanti, giunto del tutto inaspettato. "Sembrava tutto tranquillo - ha detto Emiliano Viccaro – avevamo anche la disponibilità per un incontro oggi con il Prefetto. Nove di noi sono stati arrestati con l’accusa di resistenza aggravata e lesioni. Probabilmente dopo il processo per direttissima saranno scarcerati domani ma tutto quello che è accaduto è assurdo".
Questione politica. Ma la questione della casa tocca da vicino cittadini e Istituzioni. "Voglio esprimere massima solidarietà ai nove occupanti della Bufalotta, arrestati mentre partecipavano al presidio in Piazza San Marco. Roma vive un’emergenza abitativa drammatica, un problema vero, sociale e politico, che non può essere trasformato in una questione di ordine pubblico. C’è un’evidente sproporzione tra la mobilitazione dei senza casa e gli arresti effettuati, una dinamica che non si verificava a Roma da anni. Auspichiamo che gli arrestati vengano rilasciati al più presto". Lo dichiara Massimiliano Smeriglio, segretario federazione Prc di Roma, al termine della visita in cella di ieri mattina ai nove ragazzi fermati. "Dopo le occupazioni alla Bufalotta registriamo con preoccupazione i nuovi disordini che si sono svolti ieri mattina in piazza San Marco. Ci sono tre agenti feriti, nove fermi, lamentele da parte dei manifestanti e pare anche un filmato degli incidenti che aiuterà a chiarire l’accaduto", taglia corto Andrea Augello senatore del Pdl. "Questa volta gli alleati di Francesco Rutelli - continua Augello - hanno edificato una tendopoli ai piedi del Campidoglio e avrebbero opposto resistenza agli agenti che tentavano di rimuoverla. Autorevoli esponenti della Sinistra Arcobaleno, aspiranti futuri assessori del Comune di Roma, si stanno scagliando in queste ore contro le forze dell’ordine, accusate di aver agito con modi eccessivamente bruschi. Suppongo che Rutelli, invece di dire stupidaggini sull’orgoglio romano, debba rendere conto alla città di questi episodi e del clima di tensione che stanno innescando". "Non si possono fare due parti in commedia - conclude Augello - condannando a parole l’illegalità e alleandosi organicamente con chi organizza le occupazioni e con le forze politiche che proteggono gli occupanti. La città è stanca di questi metodi e di queste piccole furbizie". Il candidato vice sindaco della coalizione di centro sinistra, Patrizia Sentinelli, interpellata dai cronisti nel corso della conferenza organizzata al gazebo della Sinistra l’Arcobaleno, a largo Argentina, ha poi commentato lo sgombero della tendopoli montata a piazza San Marco."Gli avvenimenti di ieri mattina non cambiano il mio giudizio negativo sull’occupazione delle case alla Bufalotta. Credo comunque che le forze dell’ordine non dovevano arrivare a portare la situazione allo scontro conclusosi con l’arresto di 9 persone".
9 aprile 2008 - EPolis Roma
Operazione all'alba. Erano circa le cinque e mezza del mattino quando la polizia ha sgomberato i circa sessanta occupanti della tendopoli.
In Prefettura. Previsto per le 12 l'incontro tra Prefetto e membri dei movimenti dei diritti per la casa.
Piazza Venezia. La polizia ha smantellato gli alloggi di fortuna allestiti dagli occupanti della Bufalotta
Centro, sgomberata la tendopoli arrestati nove dei "senza casa"
Tensioni e feriti durante il blitz, a detta dei manifestanti «molto violento e inaspettato»
di Giulia Bertagnolio
Roma - Sgomberata ieri alle prime luci dell'alba la "tendopoli dei senza casa" allestita a piazza Venezia dagli occupanti del cantiere della Bufalotta e costituita da una quarantina di abitazioni di fortuna. Nove persone sono state arrestate dalle forze dell'ordine durante il blitz con l'accusa di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Operazione "ad alta tensione" quella con cui l'area è stata interamente liberata dalle tende: non sono mancati i tafferugli né i feriti, anche tra le forze di polizia, tanto che tre agenti sono rimasti lesionati a causa degli scontri con gli occupanti. Dopo il blitz, un centinaio di senza casa si sono spostati in corteo sotto il commissariato Trevi gridando "vergogna" per il fermo dei nove "colleghi" e chiedendo a gran voce la libertà per i compagni. «E' stato uno sgombero inaspettato e anche violento, una vera carica - ha dichiarato Emiliano Viccaro del Blocco precario metropololitano - uomini, donne, di cui una incinta, sono stati malmenati. Nove di noi sono stati arrestati con l'accusa di resistenza aggravata e lesioni. Probabilmente dopo il processo per direttissima saranno scarcerati ma tutto quello che è accaduto è assurdo". Silvia, una 30enne con una bimba in carrozzina, ha riferito che "le forze dell'ordine hanno buttato le tende a terra mentre tutti dormivano, alcune le hanno lanciate in aria e in una ancora dormiva una neonata. Quando il padre ha chiesto ai poliziotti di fermarsi si è beccato due manganellate". Un altro ragazzo ha raccontato di essere stato spinto con il volto contro lo specchietto di un auto. "Mi hanno spostato a forza- ha detto Massimo - e a mia madre hanno rotto una costola". ?opo lo sgombero, il corteo partito da piazza San Marco ha raggiunto piazza del Collegio Romano e si è fermato sotto il commissariato Trevi, presidiato da una decina di agenti in assetto anti-sommossa. Qui una rappresentanza formata da Massimiliano Smeriglio, segretario romano Prc, e dai consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno Anna Pizzo e Peppe Mariani è entrata nel commissariato per un incontro. Nel frattempo, a seguito dello scandalo scoppiato per un furgone con la scritta "Regione Lazio, Protezione civile", che domenica sera senza autorizzazione ha portato bevande e cibo (tra cui acqua, latte e mozzarella) al cantiere per gli occupanti, la Protezione civile del Lazio ha avviato le procedure per la cancellazione dell'associazione dal registro regionale delle organizzazioni di volontariato.
L'"Iitinerario" del movimento dopo la tappa a Roma nord
Gli spostamenti - Nei giorni scorsi i movimenti per la casa, in primis il blocco precario metropolitano e l’ASIA Rdb, avevano occupato un gruppo di palazzine nel quartiere romano della Bufalotta. Occupazione che era stata poi abbandonata per venire incontro alle esigenze dei proprietari degli immobili, che avevano comprato le case con difficoltà. Tappa successiva: lo spostamento dei manifestanti a piazza Venezia, e l’allestimento in loco della tendopoli. Ieri mattina gli occupanti erano una una sessantina le persone.
Le reazioni. Smeriglio e Pizzo (Prc) con Mariani, Nobile e Cento (Sa) solidali con i movimenti per la casa
Alemanno, basta occupazioni. Rutelli incassa e segue a ruota
Il leader del Pdl al rivale del Pd: isola gli attivisti di Action nelle liste di Sinistra Arcobaleno
di Paolo Anastasio
Roma - Una folta rappresentanza della galassia della Sinistra Arcobaleno, insieme con Prc e Sinistra Critica, si è schierata al fianco degli sfollati di piazza San Marco, dopo lo sgombero cruento della tendopoli e l'arresto di nove occupanti della Bufalotta. Di contro, Gianni Alemanno ha chiamato in causa Francesco Rutelli, chiedendogli conto «della gravità di quanto avvenuto a Bufalotta» e invitandolo a «isolare quei personaggi candidati all’interno delle liste di Sinistra Arcobaleno che sono chiaramente degli attivisti di Action». In serata, Rutelli, nel faccia a faccia con il candidato sindaco del Pdl, ha detto che «c'è la nostra totale indisponibilità verso l’illegalità. Incontrerò i titolari delle abitazioni di Bufalotta, si tratta di tanti gruppi e a loro va detto che le regole si rispettano». In mattinata, solidarietà agli occupanti e richiesta di un pronto rilascio dei nove fermati espressa dal leader di Action, Nunzio D'Erme, e da Massimiliano Smeriglio, segretario federazione Prc di Roma: «L'emergenza abitativa non può essere trasformata in un problema di ordine pubblico - ha detto Smeriglio - questo è un problema che nasce molto prima delle elezioni. C'è una netta sproporzione fra l'azione di lotta degli occupanti e la risposta del Viminale». Smeriglio, insieme al sottosegretario Paolo Cento, ha invitato Alemanno a non «criminalizzare chi vive l'emergenza casa». Sulla stessa linea i consiglieri regionali della Sinistra Arcobaleno Anna Pizzo e Peppe Mariani: «Il questore ha assunto l’impegno di gestire la protesta senza esasperare i toni - hanno detto - e ha compreso la condizione di emergenza che ci si trova ad affrontare e la gravità del problema casa». E mentre il candidato vice sindaco del centro sinistra Patrizia Sentinelli condanna l'uso della forza da parte delle forze dell'ordine, pur ribadendo che «la lotta per la casa non si fa occupando la casa degli altri», Fabio Nobile, candidato consigliere comunale della Sinistra Arcobaleno: «È grave che con 40mila famiglie senza casa in città, l'emergenza sia governata con la forza - ha detto Nobile - positiva l'apertura di un tavolo fra il presidente del IV Municipio Cardente e i costruttori, con la proposta di destinare subito una quota delle nuove case all'emergenza».
Morgia (Sc): «Requisire le case sfitte»
«Finora Rutelli ha dato dei criminali agli occupanti - ha detto Armando Morgia, candidato sindaco di Sinistra Critica - i veri criminali sono le forze politiche che hanno dato via libera al Viminale. Basta collusioni fra politica e costruttori. Il nostro obiettivo è requisire i 250mila appartamenti sfitti in città da consegnare ai senza casa».
Compensazione sociale
Destinare il 15 per cento delle nuove cubature, "generosamente donate dal nuovo Prg ai palazzinari e ai costruttori romani, al disagio abitativo di coloro che non riescono a pagare un mutuo, schiacciati dalla perdita del potere d'acquisto e dalla precarietà; una "compensazione sociale" che impedisca e faccia pagare più caro il nuovo "sacco di Roma" che de prossimi anni". Questa la richiesta dei movimenti per la casa della Bufalotta, Horus Occupato, Asia Rdb, Kollatino Underground, Astra19, Blocchi Precari Metropolitani. «La delibera 110 si è tradotta in un nulla di fatto», chiude Giulia del Coordinamento cittadino di lotta per la casa.
9 aprile 2008 - Il Manifesto
Roma, repulisti elettorale per i senzacasa
Domenica 430 famiglie avevano occupato simbolicamente uno stabile in periferia. Poi avevano messo in piedi una tendopoli a piazza Venezia, nel cuore della città. Per non rimanere invisibili. Ieri all'alba sono stati portati via Alla vigilia delle elezioni non viene tollerata la presenza di centinaia di persone che protestano per avere un un tetto. Nove arrestati. Il ministro Ferrero: episodio molto grave
di Giacomo Russo Spena
Roma - Nessuna tolleranza nei confronti dell'illegalità. Lo dicono sia Alemanno che Rutelli. Così a Roma un problema sociale come l'emergenza abitativa viene affrontato a suon di botte e arresti. E' il destino toccato a 430 famiglie del Blocco Precario Metropolitano e dell'Asia Rdb che domenica avevano occupato simbolicamente un palazzo sulla Bufalotta. E che dopo avevano abbandonato per una tendopoli nella centrale Piazza San Marco, sotto il Campidoglio.
«Avevamo organizzato questo presidio - spiega Irene - per portare all'attenzione il dramma concreto di non avere un reddito sufficiente per permettersi un'abitazione. A Roma le politiche sulla casa sono fallite a favore dei profitti e della rendita dei poteri forti». Oggi avrebbero avuto un incontro con il prefetto, ma l'«irruenza» della questura e - pare - del Viminale ha prevalso su tutto. Ieri mattina intorno alle sei la polizia in assetto antisommossa ha sgomberato la piazza. «Ci hanno svegliato con calci, botte e manganellate», riferiscono i manifestanti, circa un centinaio, che nella notte si erano fermati a dormire al presidio. «Hanno malmenato tutti, a freddo. Anche una donna incinta», racconta Nicola, uno che ha ancora addosso i segni dei colpi. Alla fine saranno una decina gli attivisti che andranno in ospedale per cure mediche. E chi ha tentato di «resistere» in maniera passiva, sedendosi per terra, ha assaporato fino in fondo la «violenza»: nove persone sono state prelevate e portate al commissariato del centro storico.
«La determinazione delle famiglie non si ferma - dice a caldo Emiliano - Continueremo la nostra battaglia». Già a metà mattinata a Piazza Venezia si radunano attivisti di centri sociali e i movimenti di lotta per la casa: il Cordinamento, il Comitato e Action (presente anche Alzetta, candidato di SinArc). In corteo si trasferiscono sotto il commissariato per chiedere la liberazione dei compagni arrestati. «Vergogna, Vergogna» cantano contro i poliziotti schierati, pronti a difendere con nuove manganellate l'entrata del commissariato. Il presidio termina quando si viene a sapere che i nove fermati sono stati spostati nel carcere di Regina Coeli.
Saranno oggi, o al massimo domani, processati per direttissima: per loro pende l'accusa di resistenza aggravata e lesioni. La condanna della sinistra alla carica della polizia è decisa, così come la «solidarietà agli arrestati». «La repressione usata è fuori misura e dunque da sanzionare» afferma il segretario romano del Prc Smeriglio. «Ci chiediamo se la nuova amministrazione voglia riservare questo trattamento a chi occupa casa rivendicando il diritto all'abitare», aggiungono Flavia D'Angeli e Armando Morgia di Sinistra Critica.
Anche il ministro Ferrero condanna lo sgombero violento sostenendo come una «emergenza sociale non si risolva con l'ordine pubblico». Intanto nel pomeriggio di ieri una grande assemblea nel centro sociale Horus ha rilanciato le mobilitazioni per il diritto alla casa e a sostegno della liberazione dei fermati. «Abbiamo strappato le prese di posizioni della Sinistra Arcobaleno», dice qualcuno ricordando come all'inizio qualche esponente di SinArc non avesse visto di buon occhio l'occupazione alla Bufalotta. Per oggi è stata convocata un'altra assemblea a Piazza San Marco. Tutti i movimenti di lotta per la casa sono pronti a riorganizzarsi contro «le politiche degli sgomberi».
In serata arriva un'altra notizia «inquietante»: la Protezione civile del Lazio ha avviato «le procedure per la cancellazione dal registro regionale dell'associazione che ha distribuito viveri agli occupanti della tendopoli».
9 aprile 2008 - DNews Roma
Piazza Venezia Nove persone a Regina Coeli con l’accusa di resistenza e lesioni
Tende sgomberate con botte e arresti
Una decina i feriti lievi di cui tre poliziotti. Gli attivisti protestavano per l’emergenza casa e accusano: «Contro di noi una vera carica»
di Marcello Lembo
Roma - Nove in manette, una decina di feriti (tra cui tre poliziotti) e mille polemiche. Si è chiusa con lo sgombero e uno scambio di accuse reciproche l’occupa zione dei giardini di piazza San Marco, a fianco di Palazzo Venezia, da parte degli attivisti raccolti nella sigla Blocco Precario Metropolitano. Dopo l’occupazione del cantiere in zonaBufalotta, domenica scorsa, per protestare contro l’amministrazione e i costruttori privati che soffocherebbero l’edilizia pubblica, gli attivisti avevano spostato la protesta in Piazza Venezia dove avevano chiesto un incontro con il Prefetto Mosca. Da lì la scelta di piantare una tendopoliimprovvisata nei giardini a pochi passi da palazzo Valentini. La miccia si accende nella primissima mattina, alle sei emezzo, quando gli agenti della polizia chiedono agli attivisti di smontare il campo per cui non avrebbero avuto autorizzazione, lasciando solo la presenza simbolica di tre tende. Da lì le versioni divergono. Secondo le forze dell’ordine l’intervento dei portavoce del movimento avrebbe esarcebato gli animi costringendo gli agenti ad un’azio - ne di forza. Per i manifestanti l’aggressione al campo sarebbe arrivata senza alcuna provocazione. A conti fatti i feriti sono stati una decina, tutti per contusioni lievi tra cui tre poliziotti, e nove persone (tra cui i portavoce Paolo Di Vetta e Luca Blasi) sono state arrestate. Gli indagati risponderebbero dei reati di resistenza aggravata nei confronti di pubblico ufficiale e lesioni. Accuse che tuttavia non sono state ancora ufficialmente contestate dal pm Andrea De Gasperis, titolare dell’inchi esta, che starebbe visionando i filmati dello sgombero ripresi dagli operatori del Tg3 Lazio. L’udienza di convalida è invece attesa per oggi o domani. Icommenti sono durissimi: «È stato uno sgombero violento una vera e propria carica», racconta il portavoce Emilio Viccaro. E in tarda mattinata i manifestanti hanno protestato sotto il commissariato Trevi e hanno chiesto la liberazione dei nove arrestati. L’incontro col Prefetto invece è stato fissato per oggi.
I testimoni
La rabbia degli attivisti «Hanno colpito senza vedere»
di Beatrice Nencha
Roma - «Io mi sono salvata solo perché ho detto ai poliziotti che soffro di una grave osteoporosi e, se mi toccavano, potevo rischiare di rimanere paralizzata».Simonetta, 55anni, è statainpicchetto apiazza San Marco tutta la notte, e ha visto arrivare la polizia «con caschi e manganelli». Simonetta era tra gli occupanti della Bufalotta e al pronto soccorso del Fatebenefratelli le hanno diagnosticato una contusione all’emitorace destro, «ho tre costole incrinate, ma c’è a chi è andata molto peggio». «Io ho 23 anni, ho un figlio di cinque- dice Claudia, a cui sono state diagnosticate contusioni multiple agli arti superiori guaribili in cinque giorni - ho vissuto inunacantina e mi hanno cacciato, ho vissuto in una casa occupata e mi hanno cacciato, ho vissuto in una terrazza e mi hanno cacciato anche da lì. Dove devo andare? In una chiesa? Io voglio solo una casa». La rabbia tra i manifestanti è ancora forte: «Hanno colpito coi manganelli le tende, senza vedere chi c’era dentro», racconta Consuelo. «Non è giusto che profughi e rom possano vivere nei loro campi mentre io il diritto a una casa non ce l’ho - dice Riccardo - Ho chiesto un alloggio popolare tre anni fa. Ho cinque punti in graduatoria. Così una casa ce l’avrò tra trent’anni».
9 aprile 2008 - La Repubblica
Piazza Venezia, tendopoli sgomberata
Allontanati gli ex occupanti Bufalotta, due donne ferite, 9 arresti. La condanna del ministro Ferrero: "Ciò che è accaduto è molto grave"
di LAURA MARI
Roma - Nove persone arrestate, decine di identificati e due donne, di cui una al quarto mese di gravidanza, ferite e trasportate al pronto soccorso. È il bilancio delle sgombero della tendopoli allestita lunedì pomeriggio a piazza Venezia dalle famiglie che domenica avevano occupato, con gli attivisti del Blocco Precario Metropolitano, la palazzina di via Bragaglia alla Bufalotta. All´alba gli agenti del commissariato Trevi-Campo Marzio hanno circondato le tende della "città della dignità" allestita dai senza casa in attesa dell´incontro con il prefetto Carlo Mosca.
Intorno alle 6 del mattino gli agenti hanno intimato ai senza casa di lasciare il presidio. Quando alcuni manifestanti si sono seduti per protesta in mezzo ai giardini di piazza San Marco, la polizia ha caricato alcune persone e due donne sono rimasti ferite: Simona, di 55 anni, trasportata al Fatebenefratelli, dove le sono state riscontrate contusioni alle costole con 5 giorni di prognosi, e Claudia, 23 anni e al quarto mese di gravidanza, ferita a una mano da colpi di manganello e trasportata al San Giovanni. Nove le persone arrestate con l´accusa di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Tra loro, oltre ad alcuni senza casa e lavoratori precari, c´è anche Paolo Di Vetta, portavoce del Blocco Precario Metropolitano che guidava la protesta degli occupanti.
Immediata la reazione di esponenti politici. «Ciò che è accaduto è molto grave» ha detto per esempio Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà sociale, «il problema della casa, una delle prime emergenze sociali del nostro paese, non può essere confuso o trasformato in un fatto di ordine pubblico». E se i consiglieri regionali Anna Pizzo e Peppe Mariani in mattinata hanno parlato con gli arrestati, per Massimiliano Smeriglio (Prc) «c´è stata una evidente sproporzione tra la mobilitazione dei senza casa e la risposta del Viminale. Gli arrestati siano subito rilasciati». Oggi alle 12 gli occupanti incontrano il prefetto e alle 17 è prevista in piazza San Marco un´assemblea cittadina.
E intanto ieri un centinaio di attivisti di Action e di cosiddetti «inquilini senza titolo» delle case degli enti previdenziali hanno fatto un´occupazione lampo della sede della Cosvedil in viale Giulio Cesare per protestare contro quello che i manifestanti definiscono «meccanismo di scatole cinesi che fa lievitare i prezzi delle case in maniera spropositata».
9 aprile 2008 - Il Messaggero
Il caso Bufalotta/ Sgomberata la tendopoli in Centro: dimostranti in manette per violenza, lesioni aggravate e resistenza a pubblico ufficiale
Scontri in piazza Venezia, nove arresti
Salmone agli abusivi, radiata l’associazione. La Corte dei Conti indaga sull’uso improprio di fondi pubblici
Roma - Ieri, all’alba, gli uomini del commissariato Trevi hanno sgomberato la tendopoli allestita in piazza San Marco, di fronte al Vittoriano, da coloro che domenica mattina avevano occupato un complesso di palazzine alla Bufalotta. Gli occupanti, riuniti sotto la sigla "Blocco Precario Metropolitano", come avevano minacciato, hanno opposto resistenza, è salita la tensione e ci sono stati scontri. Alla fine diversi i feriti sia tra gli agenti che tra i dimostranti. Nove persone sono state arrestate con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. E subito dopo sono montate le proteste degli esponenti di estrema sinistra che oggi saranno ricevuti dal prefetto. Intanto, sui fatti della Bufalotta la Procura ha aperto un’inchiesta preliminare e attende ancora l’informativa della questura di Roma, compresa la denuncia esposto della società di costruzioni Santarelli. La Protezione civile del Lazio ha radiato dal suo albo l’associazione di volontariato che domenica ha rifornito di salmone e mozzarella gli occupanti abusivi della Bufalotta.
Scontri in piazza Venezia, nove arresti
I dimostranti accusati di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale
di DAVIDE DESARIO
Roma - Avevano abbandonato le palazzine della Bufalotta e avevano occupato i giardini di piazza San Marco davanti al Vittoriano. Questa volta, però, la questura non ha aspettato che si convincessero ad andar via. Ieri, all’alba, gli uomini del commissariato Trevi hanno sgomberato la tendopoli allestita 24 ore prima. E non è stata un’operazione semplice. Gli occupanti, riuniti sotto la sigla Blocco Precario Metropolitano, come avevano minacciato, hanno opposto resistenza. Inevitabilmente, quindi, è salita la tensione. Ci sono stati scontri. Alla fine, dopo oltre 4 ore, diversi i feriti sia tra gli agenti che tra i dimostranti. Nove persone sono state arrestate con l’accusa di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. E subito dopo sono montante le proteste dell’estrema sinistra culminate con l’intervento, addirittura, del Ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero (Rifondazione comunista).
Una storia iniziata male e finita peggio. Domenica mattina una ventina di persone hanno fatto irruzione nel cantiere di proprietà di "Santarelli costruzioni". Un complesso a poche centinaia di metri di distanza dal centro commerciale Porta di Roma e dal colosso svedese Ikea: sei palazzine in cortina da cinque piani con piscina condominiale, per un totale di 200 abitazioni dai 50 ai 100 metri quadrati per le quali i futuri proprietari hanno già versato l’anticipo e aspettavano solo la consegna.
Gli occupanti hanno forzato una rete metallica, hanno minacciato i due custodi e poi hanno preso possesso dell’intero complesso. Nessuno, però, è intervenuto. Sul posto sono arrivate una gazzella dei carabinieri e una volante del commissariato di zona che non hanno fatto altro che assistere all’arrivo di altri occupanti: alla fine del pomeriggio, 400 nuclei familiari per un totale di circa 800 persone. Un’occupazione studiata e messa in atto nei minimi particolari compreso la distribuzione di vettovaglie consegnate da un pulmino di un’associazione di volontariato della Protezione civile del Lazio. All’ingresso c’erano i leader del movimento che avevano in mano un tabulato scritto al computer con tutti i nomi delle persone che potevano entrare come se avessero già deciso le assegnazioni degli appartamenti.
Un’iniziativa che domenica stessa è stata condannata praticamente da tutti gli esponenti politici, compresa la coordinatrice romana della Sinistra l’Arcobaleno Patrizia Sentinelli (salvo poi ieri condannare l’intervento della polizia). Così, dopo un incontro in Campidoglio con il vicecapo di Gabinetto Luca Odevaine che non ha dato alcun risultato, gli occupanti lunedì mattina hanno liberato gli appartamenti. Appartamenti che ora sono presidiati da 15 vigilanti armati e dalle stesse forze dell’ordine.
Non contenti, però, si sono dati appuntamento in piazza San Marco dove sono giunti con macchine con le targhe coperte. Hanno trasferito materassi e coperte nei giardini davanti al Vittoriano. Poi hanno manifestato davanti alla Prefettura per chiedere un incontro che però non è stato concesso (solo oggi alle 12 il prefetto Mosca riceverà alcuni esponenti politici della Sinistra l’Arcobaleno). E allora sono tornati ad occupare piazza San Marco dove nei giardini hanno montato una quarantina di tende.
All’alba, però, sono stati svegliati dalla forza pubblica. Come aveva annunciato il loro portavoce, Paolo Di Vetta, hanno opposto resistenza passiva. Passiva fino ad un certo punto visto che improvvisamente la tensione è salita e si sono registrati scontri e alla fine sono scattate le manette per 9 dimostranti.
L’accusa: occupazione abusiva. E oggi si decide sulla convalida degli arresti
La proprietà presenta denuncia contro ignoti
Roma - Sarà il pm Andrea De Gasperis a valutare le accuse per i nove manifestanti arrestati ieri mattina in flagrante nei giardini di piazza San Marco. La polizia, che ha fatto scattare le manette, contesta ai dimostranti i reati di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Il magistrato dovrà decidere se convalidare i provvedimenti e potrebbe chiedere che si proceda per direttissima.
I giovani, finiti in carcere, sono accusati di essersi opposti allo sgombero delle quaranta tende che da lunedì erano state allestite nella piazza. Il "Blocco precario metropolitano", che domenica aveva occupato circa duecento immobili alla Bufalotta, aveva liberato le case e si era trasferito a protestare sotto le finestre della Prefettura. La polizia ha filmato tutte le fasi dello "scontro" e invierà le immagini, con la prima informativa, al pm. Ieri i nove arrestati hanno trascorso la notte in carcere.
Intanto il voluminoso dossier, elaborato dagli agenti della Digos, con tanto di nomi, foto, filmati, che raccontano l’irruzione e l’azione del "Blocco precario metropolitano" alla Bufalotta, non è ancora arrivato sulla scrivania del procuratore Giovanni Ferrara. Ma l’occupazione degli immobili, durata per un giorno e una notte, potrà essere oggetto di un’inchiesta solo in presenza di querele di parte. Si profilerebbe il reato di occupazione abusiva di immobile. Ed è questo il reato che viene evocato nell’esposto denuncia contro ignoti presentato al commissariato di zona "Fidene", domenica mattina dal direttore generale (C.P.) della "Santarelli costruzioni", titolare e ancora proprietaria del complesso immobiliare Aglaia. Esposto che ieri non era giunto ancora a piazzale Clodio.
Salmone agli abusivi, radiata l’associazione
Utilizzo di fondi pubblici, al vaglio della Corte dei Conti l’ipotesi di chiedere i danni
di ALESSIA MARANI
Roma - Cancellata dal registro regionale delle organizzazioni di volontariato la Fir Cb, l’associazione di volontari che domenica sera ha distribuito cibo e bevande agli ottocento attivisti del Blocco Proletario Metropolitano che per 28 ore hanno occupato le case di via Carlo Ludovico Bragaglia, alla Bufalotta. L’associazione radiata ieri dall’albo fa parte della galassia dei circa 300 organismi che ogni anno ricevono dalla Regione Lazio e dagli altri enti territoriali contributi in "spese di gestione" e rimborsi per ogni intervento nell’ambito dei programmi di Protezione civile. Tanto che ora è al vaglio della Corte dei Conti l’apertura di un fascicolo preliminare d’inchiesta che accerti se vi sia stato o meno un uso illegittimo di fondi o donazioni pubbliche destinati unicamente ai fini sociali per i quali le associazioni risultano, appunto, iscritte in elenco. Perché eventuali sperperi vengano recuperati. «Quell’associazione - afferma Maurizio Pucci, direttore regionale della Protezione civile - ha agito alla Bufalotta senza alcuna autorizzazione, né nostra, né del Comune. Utilizzando impropriamente un mezzo con la scritta "Regione Lazio Protezione Civile, Colonna Mobile Volontariato". Fatto che non ha scusanti e che non si deve ripetere». Radiazione accolta con soddisfazione dal commissario straordinario del Comune, Mario Morcone: «Si tratta - ha detto - di un segnale molto importante che dimostra la ferma volontà delle istituzioni di colpire e punire chiunque abbia avallato, anche con un sostegno improprio, la violazione plateale di diritti fondamentali dei cittadini, come è avvenuto nel caso della Bufalotta». Con la cancellazione dal registro la Fir Cb, con sede in via Carnabuci, in IV Municipio, a due passi dal presidio di via Bragaglia, non potrà più operare in nome e per conto della Protezione civile. Resta da chiarire, però, dove e con quali soldi l’associazione si sia rifornita di acqua, latte, mozzarella, salmone, insalata, uova sode e frutta che sono stati portati agli occupanti stockati in cassette e scatoloni. Le associazioni legate a enti istituzionali hanno accesso alle organizzazioni no profit che si occupano della raccolta delle eccedenze alimentari di industrie, supermercati o catering o di quei cibi che sono in scadenza e andrebbero altrimenti sprecati. L’iscrizione all’albo, dunque, inserisce automaticamente le associazioni private a scopi sociali in un sistema di rimborsi e convenzioni in rapporto all’attività svolta. I contributi annuali per spese di gestione di un organismo di piccole dimensioni come la Fir (composta da dieci, quindici volontari) oscillano mediamente tra i tremila e i settemila euro. Cui si aggiungono i contributi per ciascun intervento su chiamata istituzionale. La Fir iscritta all’albo regionale da una decina d’anni, operava soprattutto come squadra d’ausilio nell’antincendio boschivo durante l’estate. Ma la sua sigla compare anche nell’organizzazione della macchina della sicurezza e solidarietà messa in moto a Roma in occasione del funerale di Papa Giovanni Paolo II e i suoi volontari sono stati più volte impegnati nella distribuzione di coperte e viveri ai barboni nell’emergenza freddo o a persone in difficoltà. «Conosco personalmente il suo presidente, un uomo da sempre mosso da spirito caritatevole - dice Patrizia Cologgi, a capo del dipartimento di Protezione civile del Campidoglio - Ma con quanto accaduto alla Bufalotta la Protezione civile non c’entra nulla. Si tratta di un’iniziativa privata, di persone che hanno agito secondo le loro coscienze, usando però una vettura che ha evocato erroneamente il coinvolgimento del sistema istituzionale. Fatto gravissimo e non giustificabile. L’intervento della Corte dei Conti? Se serve a fare chiarezza ben venga. Per quanto ci riguarda noi non abbiamo magazzini con stock da cui approviggionarsi pronta consegna».
9 aprile 2008 - Corriere della Sera
Tensione anche davanti al commissariato. Lo scandalo del cibo agli occupanti: «Il formaggio era scaduto»
Ore 6.30, liberata piazza Venezia
La polizia sgombera la tendopoli dei senzacasa della Bufalotta, 9 arresti. Allontanati dalla polizia i senzacasa attendati a piazza Venezia. Nove arrestati e alcuni feriti lievi nell'operazione
di Paolo Brogi
Roma - Sessanta tende di senzacasa di ogni età, a piazzetta San Marco cuore di Roma, con le elezioni alle porte e con alle spalle la pessima idea di aver appena tentato alla Bufalotta un'occupazione di case vendute a legittimi proprietari, roba da guerra tra poveri. Eccolo il mix esplosivo, tra disperazione e bisogno, che ieri poco dopo l'alba ha collezionato nuovi problemi: lo sgombero compiuto dalla polizia, senzacasa e agenti ricorsi al pronto soccorso per fortuna con referti di poca entità, un bilancio conclusivo di 9 arresti per resistenza a pubblico ufficiale, violenza e lesioni, con l'aggravante di essere stati in più di 15, il che comporta non un giudice monocratico ma un collegio giudicante. Il processo, con rito direttissimo, è previsto per domani. Sarà preceduto da un'assemblea aperta alle forze politiche che i senzacasa hanno indetto per oggi sempre a piazza San Marco.
Si erano attendati la sera prima, convinti di essere ricevuti ieri mattina dal prefetto Carlo Mosca che da Milano aveva fatto sapere di essere disponibile a un incontro, rimandato poi alle 12 di oggi. Naturalmente non dovevano essere lì, sotto il Vittoriano, nei giorni conclusivi della campagna elettorale. Poco o per nulla garantiti dallo «sgarro » nelle regole di chi rivendica una casa, creato col caso Bufalotta condannato da tutte le forze politiche.
Il «diritto» che si erano presi piombando con la loro carovana di auto sul centro città è stato bloccato da un improvviso intervento di polizia scattato alle 6,30 del mattino, filmato dalle forze dell'ordine e anche da una mattiniera troupe Rai.
Alle 6,40 le tende giacevano ormai tutte per terra e i senzacasa sbraitando per l'abbattimento raccoglievano le loro cose. Poi col passare dei minuti e con l'arrivo di alcuni attivisti del «Blocco precario metropolitano » l'atmsfera si è riscaldata. All'intimazione di sgomberare quanto prima il luogo sono seguiti piccoli tafferugli, cariche, infine l'allontanamento forzato di attivisti e senzacasa nove dei quali poi arrestati, tre attivisti guidati da Paolo Di Vetta e sei senzacasa.
L'arresto ha propvocato un piccolo corteo al commissariato Trevi. Lì i fermati sono stati contattati da una delegazione della Sinistra Arcobaleno con Massimiliano Smeriglio (Prc) e Fabio Nobile (Comunisti italiani), che hanno «deprecato la sproporzione» tra l'azione dei senzacasa e le modalità dell'intervento di polizia». Poi i manifestanti sono tornati a piazza San Marco, dove hanno ritrovato alcune donne ricorse ai pronto soccorso: al San Giovanni, a Claudia, giovane madre di 23 anni incinta, sono state diagnosticate contusioni agli arti (5 giorni di prognosi), al Fatebenefratelli a Simona, 55 anni, è stata riscontrata una contusione al torace (4 giorni di prognosi). Prognosi di pochi giorni anche per tre agenti.
Un piccolo caso si è aperto poi sul volontario della Protezione Civile regionale che come ha specificato la struttura pubblica, che ha cancellato la relativa associazione dal registro regionale, ha «consegnato acqua, latte e mozzarella agli occupanti della Bufalotta» al momento dell'occupazione simbolica dell'altra notte. Fermezza è stata chiesta anche dal commissario prefettizio al comune, Mario Morcone. «Già, ma il formaggio era perfino scaduto», hanno commentato alcuni senzacasa, accusati ieri sulla stampa di aver ricevuto salmone.
Questo dunque il bollettino di una battaglia che si trascina da tempo, quella di chi non ha casa e che a piazza Venezia ha portato anche parecchi esempi di nuove povertà: come i Nardoni, sfrattati a San Lorenzo, o l'anziana coppia del Labaro tornata a vivere dai suoceri. Ieri si sono riuniti in assemblea all'Horus occupato, oggi tornano in centro.
9 aprile 2008 - Libero
Via la tendopoli da Piazza Venezia: nove arresti
di ESTER MIELI
Roma - Hanno dormito ai piedi del Vittoriano, nelle tende e vestiti a strati per il freddo. E poi lo sgombero. Attimi di tensione, ieri tra polizia e manifestanti a piazza San Marco, vicino piazza Venezia, dove da lunedì è stata allestita una piccola tendopoli da un gruppo di cittadini sgomberati dal quartiere della Bufalotta, dove avevano occupato uno stabile. Arrestate nove persone accusate di violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale. Le forze dell'ordine al momento dello sgombero delle circa quaranta tende che da ieri erano state allestite nella piazza erano state ostacolate da alcuni occupanti. La polizia ha filmato tutte le fasi dello sgombero e invierà le immagini, con la prima informativa, alla procura che dovrà valutare i fermi. I manifestanti non ci stanno, però, e invocano alle 12 una conferenza stampa a Piazza Venezia: «È stato uno sgombero violento una vera e propria carica. Uomini, donne, di cui una incinta, sono stati malmenati», sottolinea Emiliano Viccaro del Blocco precario metropolitano, mentre agli altri "occupanti" sotto il commissario Trevi gridavano «Vergogna, vergogna» per il fermo dei nove attivisti. Immediata la replica della sinistra L'arco baleno: «Gli avvenimenti non cambiano il mio giudizio negativo sull'occupazione delle case alla Bufalotta. Credo comunque che le forze dell'ordine non dovevano arrivare a portare la situazione allo scontro conclusosi con l'arresto di 9 persone», afferma il candidato vice sindaco della coalizione di centro sinistra, Patrizia Sentinelli. Sulle agenzia di stampa fioccano le dichiarazioni bipartisan dei politici. «Dopo le occupazioni alla Bufalotta registriamo con preoccupazione i nuovi disordini che si sono svolti questa mattina in piazza San Marco. Ci sono tre agenti feriti, nove fermi, lamentele da parte dei manifestanti e pare anche un filmato degli incidenti che aiuterà a chiarire l'accaduto», replica Andrea Augello senatore del PdL. «C'è un problema di legalità e di gestione strumentale dell'emergenza casa. Rutelli rompa l'area grigia di contiguità che lega il centrosinistra ad Action, i cui candidati sono in lista con la Sinistra Arcobaleno», ribadisce dalla Casa dell'architettura Gianni Alemanno, candidato a sindaco per il Pdl e propone: «Dobbiamo fare un vero piano di housing sociale con la possibilità di fare convenzioni con i costruttori per edilizia ad affitto e mutuo controllato». E Francesco Rutelli, candidato per il centro sinistra, seduto dall'altra parte del palco risponde: «C'è la nostra totale indisponibilità verso l'illegalità. Incontrerò i titolari delle abitazioni di Bufalotta, si tratta di tanti gruppi e a loro va detto che le regole si rispettano». Ai senza casa non resta che aspettare, al freddo.
9 aprile 2008 - L'Unità
Roma. È SCATTATO ALL’ALBA lo sgombero della tendopoli allestita in piazza San Marco...
di Alessandro Ferrucci
Roma - È SCATTATO ALL’ALBA lo sgombero della tendopoli allestita in piazza San Marco, di fronte a piazza Venezia, dove parte dei 400 manifestanti che domenica notte avevano occupato una palazzina alla Bufalotta, avevano trasferito il loro quartiere generale in
attesa di un confronto con il Prefetto Mosca. Che, per ora, non c’è stato. Al contrario, poco dopo le cinque e mezzo di ieri mattina, le forze dell’ordine sono intervenute per liberare la piazza. E non sono mancati momenti di tensione. Con gli occupanti che denunciano l’eccessiva veemenza della polizia, che avrebbe messo in atto «una vera e propria carica, con uomini e donne, di cui una incinta, malmenati» e le forze dell’ordine che ribattono di aver dovuto fronteggiare una forte opposizione. Sta di fatto che nove manifestanti sono stati arrestati e portati al Commissariato Trevi con l’accusa di «violenza, resistenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale». Nelle stesse ore i volontari che domenica avevano portato cibo e aiuti alimentari alle persone accampate alla Bufalotta sono state cancellate dal registro della Protezione civile perché «non autorizzati né dalla Regione né dal Comune di Roma». Il fronte politico, compatto nel condannare l’occupazione di Bufalotta, assume toni diversi nel commentare le modalità dello sgombero da Piazza Venezia. «I manifestanti stanno bene - rassicura il segretario della federazione del Prc di Roma Smeriglio dopo essere stato in commissariato -, resta il pericolo di far diventare una mancata risposta a un’esigenza reale, una questione di ordine pubblico. Poi, per fortuna, si erano limitati a un gesto simbolico, perché occupare case di proprietà sarebbe stato un errore drammatico». Un «errore» rispetto al quale il movimento che l’ha promosso, non è nuovo: è il Blocco Precario Metropolitano, una costola fuoriuscita da Action (da loro ritenuta ora troppo vicina a Rifondazione Comunista). E che, nel Municipio IV, ha alzato il tiro occupando sia in via Volonté che in via Val Tournanche abitazioni appena realizzate. «Giudico errata l’occupazione, che fatta in quei termini ha rischiato di far scoppiare una guerra tra poveri e di inviare un messaggio sbagliato. È chiaro, comunque, che questa vicenda ci rivela una situazione di emergenza di cui l’amministrazione deve tenere conto. E che, certo, non va affrontata con gesti fuori misura e, ritorsivi, come quelli delle forze dell’ordine ieri mattina», dice Patrizia Sentinelli, coordinatrice romana di Sinistra arcobaleno e probabile vicesindaco in caso di vittoria della coalizione di centrosinistra. Ancora più netta la posizione di Rutelli («L’illegalità non deve essere tollerata») e quella del capolista della lista Pd per il Comune, Massimo Brutti («Di fronte all’illegalità non si può transigere. Ma la sostanza è che la gente chiede casa e va aiutata»). «Tremila case popolari e altre tremila di edilizia agevolata sono state realizzate dal Comune. Questo tipo di azioni, dimostrano solo una prepotenza», ricorda Umberto Marroni, candidato al Comune del Pd, e consigliere comunale uscente.
9 aprile 2008 - Liberazione
Condanne invece dalla destra e dal Pd regionale
Roma, occupano case arrestati 9 manifestanti Insorge tutta la Sinistra
Roma - È stata sgomberata ieri mattina all'alba, da diverse decine di agenti delle forze dell'ordine, la tendopoli dei senza casa che ieri, dopo aver abbandonato l'occupazione a Bufalotta, avevano organizzato il presidio a piazza San Marco. Nove persone sono state fermate e la piazza è stata completamente liberata dalle tende. Le nove persone sono state portate in questura con le accuse di di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. La protesta era iniziata domenica con l'occupazione, nel quartiere della Bufalotta, di 190 appartamenti da parte di 400 persone, e lunedì si era invece spostata nel pieno centro cittadino. Pronte e scandalizzate le risposte della Sinistra Arcobaleno: «L'arresto di nove manifestanti è a dir poco inaccettabile» affermano i consiglieri regionali Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine di un incontro con il Questore di Roma avvenuto dopo lo sgombero della tendopoli da parte delle forze dell'ordine. «Con il Questore abbiamo avuto un confronto pacato e ragionevole - hanno affermato i consiglieri - e ha assunto l'impegno di gestire la protesta senza esasperare ulteriormente i toni e ha mostrato di aver compreso la condizione di estrema emergenza che ci si trova ad affrontare nonché la gravità del problema casa, tutt'altro che marginale in questa città». Sul tema si è espresso anche Massimiliano Smeriglio, segretario federazione Prc di Roma, che in mattinata è andato in carcere a trovare gli arrestati: «Voglio esprimere massima solidarietà ai nove occupanti. Roma vive un'emergenza abitativa drammatica, un problema vero, sociale e politico, che non può essere trasformato in una questione di ordine pubblico. Auspichiamo che gli arrestati vengano rilasciati al più presto». Anche il ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero si è schierato con gli occupanti: «Il problema della casa, che rappresenta una delle prime emergenze sociali del nostro paese, non può in alcun modo essere confuso o trasformato in un fatto di ordine pubblico. Il problema non è però posto dalle occupazioni bensì dall'assenza nel corso degli ultimi dieci anni di politiche pubbliche su questo terreno». Solidarietà anche dalle Rdb Cub e da Sinistra Critica, mentre dalla destra (e in particolare dal candidato sindaco Gianni Alemanno) sono arrivati applausi all'azione delle forze dell'ordine. Una condanna agli occupanti arriva dal Pd, dal consigliere regionale Alessio D'Amato: «La difesa della legalità e dei diritti è una prerogativa della sinistra: senza diritti prevalgono infatti i privilegi dei più forti e la legge della giungla. È per questo che considero un grave errore l'occupazione di case di cittadini lavoratori che si sono indebitati con un mutuo per pagarle. Non credo che a Roma si possa stabilire un arbitrio per cui chi occupa ha diritto ad un alloggio. Condanno quindi, senza mezzi termini, le azioni che sono state compiute alla Bufalotta».
9 aprile 2008 - Metro Roma
Tendopoli in piazza Sgombero amaro
Roma - È finita come si poteva prevedere che finisse. La tendopoli allestita in fretta e furia lunedì sera sotto Palazzo Venezia è stata infatti sgomberata ieri mattina all’alba da diverse decine di agenti delle forze dell’ordine. A montarla erano stati i senza casa che lunedì, dopo aver terminato l’occupazione di 190 appartamenti in alcuni stabili di nuovissima costruzione alla Bufalotta, avevano organizzato il presidio a piazza San Marco per sensibilizzare tutti, Comune, Provincia e Regione, sul problema di chi non può acquistare una casa. La tensione è andata via via montando nel corso della rimozione delle tende. Nove persone sono state arrestate e portate in questura con le accuse di di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale: proprio mentre i manifestanti venivano portati via, la piazza era completamente liberata dalle tende. Poi un centinaio di senza casa si sono recati in corteo sotto il commissario Trevi gridando "Vergogna, vergogna" per l’arresto dei nove attivisti.
8 aprile 2008 - Carta
Roma. Presidio davanti al commissariato per i 9 arrestati della Città della dignità
Roma - Alla conferenza stampa del Blocco precario metropolitano hanno partecipato, oltre agli occupanti di piazza San Marco e ai consiglieri regionali Anna Pizzo [indipendente Prc] e Beppe Mariani [Verdi], anche Action, Massimiliano Smeriglio, deputato Prc, e Fabio Nobile, consigliere comunale dei Comunisti italiani. I partecipanti stanno ora per spostarsi davanti al commissariato dove sono trattenuti i nove arrestati, che domani verranno giudicato per direttissima per resistenza aggravata. Una delegazione di autorità andrà a verificare le condizioni degli arrestati.
Domani a 12 ci sarà un incontro con il Prefetto di Roma mentre per le 17 è confermata l’assemblea cittadina in piazza San Marco.
Roma. 9 arresti alla Città della dignità per resistenza aggravata
Roma - I consiglieri regionali Anna Pizzo e Beppe Mariani hanno incontrato il questore questa mattina, dopo lo sgombero con cariche della Città della dignità, in piazza San Marco a Roma. Sono stati confermati i 9 arresti per resistenza aggravata e verranno giudicati domani per direttissima.
Questa mattina all’alba i poliziotti avrebbero chiesto agli occupanti del Blocco precario metropolitano di smontare la quarantina di tende installate in piazza San Marco e tenerne al massimo tre. La quarantina di persone che aveva passato la notte sul posto ha allora protesto e ci sarebbero stati qualche spintone. Quattro manifestanti hanno un referto medico e anche un poliziotto, che si è però slogato la caviglia. Secondo il questore, «il ministro dell’interno Amato è sempre stato ragionevole ma questa volta è intollerabile». Anche perché, la mancanza di copertura politica del Blocco precario metropolitano lo ha indebolito.
Intanto il presidente del quarto municipio alessandro Cardente ha fatto sapere che domani pubblicherà sul Corriere della Sera una lettera aperta ai costruttori romani per aprire un dialogo pubblico sulla casa.
A 12,30 è prevista una conferenza stampa del Blocco precario metropolitano.
Roma. Sgomberata all'alba la città della dignità
Roma - E’ stata sgomberata questa mattina la tendopoli allestita a Roma, in piazza San Marco, vicino al Campidoglio dal Blocco precario metropolitano. Alle 6 i poliziotti hanno ordinato agli occupanti di raccogliere le proprie cose e andarsene. Dopo poco però, spazientiti, hanno iniziato a fare piccole cariche. Una donna è stata ferita e portata via in ambulanza. Durante lo sgombero sono state fermate nove persone con l’accusa di occupazione del suolo pubblico e resistenza a pubblico ufficiale.
Sarebbe stato il Viminale a ordinare lo sgombero, contro l’opinione del Prefetto di Roma e del Commissario prefettizio di Roma.
I figli di Don Chisciotte
di Anna Pizzo
Roma - Non so se alle sette di questa mattina le quaranta tende appoggiate sul polveroso prato di piazza san Marco, proprio di fianco a palazzo Venezia, siano state prese a calci dalla polizia perché quelli che c’erano dentro l’avevano fatta troppo grossa, cercando di contrapporsi ai grandi costruttori romani e contemporaneamente all’inesorabile apparato elettorale che non fa prigionieri. Non lo so e non mi interessa. Ho sentito tante ragioni e tanti torti, nelle sei ore circa che ho passato a rincorrere prefetti e questori, commissari e rappresentanti politici, istituzioni e associazioni, ragioni e torti.
Non mi interessa perché domenica mattina, quando sono andata in via Ludovico Bragaglia, a due passi dal «monumento» alla modernità rappresentato dal centro commerciale Porta di Roma alla Bufalotta, ero piuttosto irritata con quelli del Blocco precario metropolitano che avevano occupato, seppure simbolicamente, appartamenti nuovi di zecca di uno dei tanti mega costruttori romani. Erano almeno quindici anni che a Roma non si «violava» la proprietà privata, ma la ragione della mia irritazione non era quella di aver trasgredito a un accordo non scritto. Era che fuori da quegli appartamenti di cinquantasette metri quadri, in palazzi né belli né brutti depositati nel deserto c’erano due umanità, molto contigue ma rese «nemiche» dalla disperazione: coloro che simbolicamente avevano inscenato l’occupazione per urlare la loro condizione e quelli che le case le stavano per acquistare, ipotecando il futuro a se stessi e ai loro figli, Due scommesse estreme, probabilmente ambedue destinate a perdere. Poi, man mano che la situazione si scioglieva e quando gli occupanti se ne sono andati in fila indiana e con le loro povere cose, e quando infine sono state tirate su quelle piccole tende a due passi da piazza Venezia, ho capito: erano i «Figli di Don Chisciotte» arrivati dalle sponde del Canal Saint Martin nel cuore di Parigi. E l’anno scorso nella città francese, oggi a Roma e poi ovunque, a fermarli non basteranno i sindaci, i commissari, i ministri, le elezioni del mondo intero.
8 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: OCCUPANTI BUFALOTTA A PIAZZA VENEZIA, 9 FERMI DELLA POLIZIA
Roma, 8 apr. - (Adnkronos) - Nove persone che prendevano parte questa mattina alla protesta del Blocco Precario Metropolitano sull'emergenza casa a Roma sono state fermate e portate in questura con le accuse di di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I nove manifestanti sono stati fermati questa mattina dagli agenti durante lo sgombero della tendopoli che da ieri occupava piazza Venezia. La protesta era iniziata domenica con l'occupazione, nel quartiere della Bufalotta, di 190 appartamenti da parte di 400 persone, e ieri si era invece spostata nel pieno centro cittadino.
ROMA: SINISTRA ARCOBALENO, INACCETTABILE FERMO 9 OCCUPANTI BUFALOTTA
"A PIAZZA SAN MARCO MANTENIAMO PRESIDIO LEGITTIMO E DEMOCRATICO"
Roma, 8 apr. (Adnkronos) - «L'arresto di nove manifestanti che hanno preso parte al presidio in piazza San Marco, se la notizia fosse confermata, sarebbe a dir poco inaccettabile». È quanto affermano i consiglieri regionali della Sinistra arcobaleno Anna Pizzo e Peppe Mariani, al termine di un incontro con il Questore di Roma avvenuto dopo lo sgombero della tendopoli da parte delle forze dell'ordine. «Con il Questore abbiamo avuto un confronto pacato e ragionevole - hanno affermato i consiglieri - durante il quale ci sono state fornite ampie rassicurazioni. Il Questore, infatti, ha assunto l'impegno di gestire la protesta senza esasperare ulteriormente i toni e ha mostrato di aver compreso la condizione di estrema emergenza che ci si trova ad affrontare nonchè la gravità del problema casa, tutt'altro che marginale in questa città». «Abbiamo seguito la vicenda dell'occupazione fin dall'inizio - affermano Pizzo e Mariani - e siamo per questo convinti dell'alto valore simbolico della protesta del Blocco precario metropolitano, gestita, fin dall'inizio, con senso di responsabilità e disponibilità al dialogo. Apprezziamo l'intervento del presidente del IV municipio che ha contattato i costruttori romani per dare il via a un tavolo di trattativa che affronti concretamente il tema dell'emergenza abitativa e dell'edilizia residenziale pubblica». «Nel frattempo - concludono - manteniamo il presidio a piazza San Marco, che riteniamo legittimo e democratico, e sollecitiamo i nostri colleghi a fare lo stesso».
ROMA: D'ANGELI E MORGIA (SC), CRIMINALE REPRIMERE CHI RIVENDICA DIRITTO CASA
"QUESTA MATTINA POLIZIA HA ARRESTATO NOVE PERSONE"
Roma, 8 apr. - (Adnkronos) - «Questa mattina la polizia ha caricato violentemente una tendopoli organizzata a Piazza Venezia dal Blocco Precario Metropolitano per protestare contro lo sgombero altrettanto violento di 500 persone che avevano occupato un immobile sfitto alla Bufalotta». Lo dichiarano Flavia D'Angeli, candidata premier per Sinistra Critica, e Armando Morgia, candidato sindaco a Roma. «Oggi si è visto chi sono i veri criminali - hanno dichiarato - di fronte all'azione di lotta del Bpm la polizia ha risposto arrestando 9 persone e caricando violentemente donne, uomini e bambini che avevano allestito la tendopoli. Cosa altrettanto allarmante - continuano D'Angeli e Morgia - è stata la scelta di tutte le forze politiche, compresa la sinistra arcobaleno ,di prendere le distanze dalla legittima azione di lotta dando di fatto il via libera alla repressione della polizia. Sinistra Critica esprime solidarietà agli arrestati e ne chiede la immediata liberazione denunciando la collusione sempre più insostenibile tra chi governa questa città e la lobby dei palazzinari - concludono - Ci chiediamo se la nuova amministrazione voglia riservare questo trattamento a chi occupa casa rivendicando il diritto all'abitare».
8 aprile 2008 - Omniroma
BUFALOTTA, LEONARDI (RDB-CUB): «SOLIDARIETÀ A OCCUPANTI»
(OMNIROMA) Roma, 08 apr - «Totale solidarietà» da parte del Coordinatore nazionale Rdb-Cub Pierpaolo Leonardi «nei confronti delle famiglie in lotta per la casa violentemente sgomberate questa mattina a Roma». «Inaudito - dice in una nota Leopardi - che problemi sociali di così vasta portata come la casa e la precarietà vengano affrontati a colpi di manganelli e arresti. La spropositata azione di questa mattina a Roma da parte degli uomini del Viminale e della Questura fa balenare la possibilità che a pochi giorni dalle elezioni tutte le forze politiche in campo puntino a rassicurare i moderati sulla propria capacità di gestire col pugno di ferro le emergenze sociali. Le Rdb-Cub aderiranno alle iniziative decise dal Blocco Precario Metropolitano per rilanciare il diritto alla casa e a sostegno della liberazione degli arrestati».
BUFALOTTA, SGOMBERATA TENDOPOLI A PIAZZA SAN MARCO: 9 FERMATI
(OMNIROMA) Roma, 08 apr - È stata sgomberata stamani all'alba, da diverse decine di agenti delle forze dell'ordine, la tendopoli dei senza casa che ieri, dopo aver abbandonato l'occupazione a Bufalotta, avevano organizzato il presidio a piazza San Marco. Nove persone sono state fermate, la piazza è stata completamente liberata dalle tende. Alle 12 gli attivisti del Blocco Precario Metropolitano, organizzatore del presidio, terrà una conferenza stampa a piazza San Marco sull'accaduto.
BUFALOTTA, SC: «POLIZIA VIOLENTA, SOLIDARIETÀ AGLI ARRESTATI»
(OMNIROMA) Roma, 08 apr - «Questa mattina la polizia ha caricato violentemente una tendopoli organizzata a piazza Venezia dal Blocco precario metropolitano per protestare contro lo sgombero altrettanto violento di 500 persone che avevano occupato un immobile sfitto alla Bufalotta. Oggi si è visto chi sono i veri criminali». Lo hanno dichiarato in una nota Flavia D'Angeli e Armando Morgia di Sinistra Critica: «Di fronte all'azione di lotta del Blocco precario metropolitano la polizia ha risposto arrestando 9 persone e caricando violentemente donne, uomini e bambini che avevano allestito la tendopoli. Cosa altrettanto allarmante è stata la scelta di tutte le forze politiche, compresa la sinistra arcobaleno,di prendere le distanze dalla legittima azione di lotta dando di fatto il via libera alla repressione della polizia. Sinistra Critica esprime solidarietà agli arrestati e ne chiede la immediata liberazione. Ci chiediamo se la nuova amministrazione voglia riservare questo trattamento a chi occupa casa rivendicando il diritto all'abitare», concludono D'Angeli e Morgia.
8 aprile 2008 - Dire
CASA. RDB-CUB: INAUDITO USO MANGANELLI E ARRESTI
(DIRE) Roma, 8 apr. - "Totale solidarieta'" alle famiglie in lotta per la casa "violentemente sgomberate questa mattina a Roma" arriva da parte del coordinatore nazionale RdB-CUB, Pierpaolo Leonardi. "Inaudito che problemi sociali di cosi' vasta portata come la casa e la precarieta'- si legge in una nota- vengano affrontati a colpi di manganelli e arresti. La spropositata azione di questa mattina a Roma da parte degli uomini del Viminale e della Questura fa balenare la possibilita' che a pochi giorni dalle elezioni tutte le forze politiche in campo puntino a rassicurare i moderati sulla propria capacita' di gestire col pugno di ferro le emergenze sociali". Le RdB-CUB annunciano quindi che aderiranno alle iniziative decise dal Blocco Precario Metropolitano per rilanciare il diritto alla casa e a sostegno della liberazione degli arrestati.
CASA. RDB: ALLE 5.30 SGOMBERATA TENDOPOLI DI PIAZZA VENEZIA
(DIRE) Roma, 8 apr. - "E' stata sgomberata dalle forze dell'ordine alle 5.30 di questa mattina la tendopoli allestita dal gruppo di attivisti e cittadini senza casa che ieri, dopo aver tolto l'occupazione di un gruppo di palazzine della Bufalotta, si erano trasferite a manifestare in piazza Venezia". Lo fa sapere una nota del sindacato Rdb, che precisa: "Nel corso dello sgombero, che e' stato effettuato anche prendendo a calci le tende dei manifestanti, sono rimaste ferite alcune persone, fra cui una donna di 23 anni al quarto mese di gravidanza, e sono stati fermati 7 attivisti del movimento per la casa romano. Sui gravi fatti accaduti- conclude il comunicato- l'Asia-Rdb ha indetto una conferenza stampa che si terra' questa mattina in piazza San Marco alle 12".
8 aprile 2008 - Amisnet
Casa: arrestati 9 attivisti per la casa
di Valentina Vella
Roma - Sono stati tramutati in arresto per lesioni e resistenza i 9 fermi effettuati stamattina dalle forze dell’ordine a danno di alcuni attivisti per la casa che per protesta avevano allestito una tendopoli a Piazza S. Marco per denunciare l’emergenza casa nella Capitale. Un’emergenza che ha lasciato migliaia di persone senza casa e piene di debiti.
Alle ore 5:30 del mattino, le forze dell’ordine hanno sgomberato con violenza i circa 60 occupanti che avevano allestito la tendopoli, dopo che i giorni precdenti i movimenti per la casa, tra cui il blocco precario metropolitano e l’ASIA Rdb, avevano occupato simbolicamente un gruppo di palazzine nel quartiere romano della Bufalotta. L’occupazione era stata abbandonata per venire incontro alle esigenze dei proprietari che avevano acquistato con difficoltà quegli immobili. E’ seguito dunque lo spostamento a Piazza Venezia.
Nella mattinata, appunto, le forze dell’ordine hanno proceduto alle sgombero, ferendo alcune persone adesso in ospedale, tra cui una 23enne incinta, ed effettuando dei fermi, adesso diventati arresti. Ha seguito una conferenza stampa, mentre adesso è in corso un corteo spontaneo dove la situazione sembrerebbe essere molto tesa.
8 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: OCCUPANTI BUFALOTTA A PIAZZA VENEZIA, 9 FERMI DELLA POLIZIA
Roma, 8 apr. - (Adnkronos) - Nove persone che prendevano parte questa mattina alla protesta del Blocco Precario Metropolitano sull'emergenza casa a Roma sono state fermate e portate in questura con le accuse di di violenza, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. I nove manifestanti sono stati fermati questa mattina dagli agenti durante lo sgombero della tendopoli che da ieri occupava piazza Venezia. La protesta era iniziata domenica con l'occupazione, nel quartiere della Bufalotta, di 190 appartamenti da parte di 400 persone, e ieri si era invece spostata nel pieno centro cittadino.
8 aprile 2008 - Il Messaggero.it
Casa, sgomberata tendopoli piazza San Marco: la polizia ferma nove persone
ROMA - Decine di agenti della Polizia di Stato hanno sgomberato questa mattina all'alba la tendopoli dei senza casa che ieri, dopo aver abbandonato l'occupazione a Bufalotta, avevano organizzato il presidio a piazza San Marco. Nove persone sono state fermate, mentre la piazza è stata completamente liberata dall'accampamento di tende. Gli agenti erano intervenuti per sorvegliare le operazioni di sgombero durante le quali ci sono stati momenti di tensione. Tre poliziotti sono rimasti leggermente feriti e 9 le persone fermate.Alle 12 gli attivisti del Blocco Precario Metropolitano, organizzatore del presidio, ha annunciato una conferenza stampa sull'accaduto.
8 aprile 2008 - Omniroma
BUFALOTTA, SGOMBERATA TENDOPOLI A PIAZZA SAN MARCO: 9 FERMATI
(OMNIROMA) Roma, 08 apr - È stata sgomberata stamani all'alba, da diverse decine di agenti delle forze dell'ordine, la tendopoli dei senza casa che ieri, dopo aver abbandonato l'occupazione a Bufalotta, avevano organizzato il presidio a piazza San Marco. Nove persone sono state fermate, la piazza è stata completamente liberata dalle tende. Alle 12 gli attivisti del Blocco Precario Metropolitano, organizzatore del presidio, terrà una conferenza stampa a piazza San Marco sull'accaduto.
8 aprile 2008 - Romauno
Emergenza casa: sgomberata la tendopoli a piazza Venezia
GUARDA IL VIDEO
Roma - E’ stata sgomberata dalle forze dell’ordine alle 5.30 di questa mattina la tendopoli allestita dal gruppo di attivisti e cittadini senza casa che ieri, dopo aver totlo l’occupazione in un gruppo di palazzine alla Bufalotta, si erano traferite a manifestare a piazza Venezia. La polizia ha fermato 9 persone, le cui posizioni sono ora al vaglio.
8 aprile 2008 - Ami
Continua la protesta degli occupanti della Bufalotta
L'emergenza casa è nella periferia romana
Sgomberato all’alba dalla polizia il presidio organizzato al centro di Roma da centinaia di senza casa: scontri, feriti e nove arrestati tra i manifestanti. Prevista per domani la scarcerazione in attesa del processo. Via libera alla ripresa della protesta pacifica. Solidarietà da diversi esponenti politici della sinistra: «In qualche modo la politica ha una responsabilità».
di valerio perogio
Roma - Prosegue in piazza San Marco a Roma il presidio permanente di centinaia dei senza casa, dopo lo sgombero effettuato all’alba di martedì dalle forze dell’ordine. I dimostranti si erano accampati nel piazzale antistante il monumento al Vittoriano dalla serata di domenica, dopo aver abbandonato domenica l’occupazione di uno stabile nel quartiere Bufalotta, alla periferia nord di Roma. Intorno alle 5.30 di questa mattina la polizia ha fatto irruzione nell’accampamento di tende stabilito nel piazzale antistante il monumento al Vittoriano, ma l’azione è degenerata in disordini e scontri: diversi i feriti, tra cui una ragazza di 23 anni al quarto mese di gravidanza e, hanno riportato le testimonianze, una bambina ora ricoverata in ospedale, mentre tre agenti sono rimasti feriti lievemente. Nell’occasione sono state arrestate nove persone con l’accusa di resistenza aggravata e lesioni, decisione che ha indotto gli occupanti a convocare una conferenza stampa e a spostarsi successivamente fuori la sede del commissariato Trevi, dal quale sarebbe partito l’ordine di sgombero, per un sit-in di protesta. «Con 250 mila case sfitte a Roma, la soluzione più semplice individuata dalla politica è la costruzione di centinaia di migliaia nuovi alloggi», «noi chiediamo solo una casa, che è un nostro diritto, e loro ci mandano la polizia» sono le frasi più ripetute dalla folla. Diversi i rappresentanti della politica locale, soprattutto della sinistra, presenti a testimoniare il loro sostegno. «Massima solidarietà ai nove occupanti arrestati» da parte di Massimo Smeriglio, segretario della Federazione romana di Rifondazione Comunista, che aveva già espresso «soddisfazione per il senso di responsabilità dimostrato dagli occupanti della Bufalotta», nell’organizzare un presidio pacifico dopo aver receduto dall’occupazione, definita «un errore drammatico»: «C’è un’evidente sproporzione tra la mobilitazione dei senza casa e gli arresti effettuati», ha aggiunto Smeriglio, «l’emergenza abitativa è un problema sociale e politico, che non può essere trasformato in una questione di ordine pubblico». Forti l’ipotesi di una strumentalizzazione politica nell’ambito della campagna elettorale amministrativa: «Roma non vedeva nove arresti su un problema sociale come questo da trenta o quaranta anni, il fatto è gravissimo… In qualche modo la politica ha una responsabilità» ha detto Peppe Mariani, consigliere regionale del Lazio per la Sinistra Arcobaleno. Una risposta immediata, ha riportato la consigliera regionale di Sinistra Arcobaleno Anna Pizzo, è stata chiesta alla Regione: «Abbiamo fatto un comunicato in cui sollecitiamo la regione Lazio, che ha dei compiti forti da questo punto di vista, a farsi carico di questa questione». Trasferitisi fuori il commissariato, i dimostranti hanno sostato davanti ad uno schieramento di agenti in tenuta anti-sommossa posti a controllo dell’ingresso, indirizzando contro di loro proteste e cori. I rappresentanti politici hanno quindi ottenuto un colloquio con le autorità per chiarire la posizione dei fermati e accertarsi delle loro condizioni. All’uscita hanno rassicurato la folla in attesa, dichiarando che «i fermati sono tutti insieme e stanno bene, non hanno subito violenze e hanno acqua e cibo». Concesso infine il via libera al proseguimento del presidio in piazza San Marco. In programma per domani il pronunciamento del giudice sulla vicenda, prevista la scarcerazione immediata in previsione del processo. Inoltre, una delegazione dei senza casa incontrerà alle 12 il prefetto di Roma Carlo Mosca.
8 aprile 2008 - EPolis Roma
L'emergenza. Domenica hanno occupato due palazzine, ieri hanno montato una tendopoli in centro
Dalla Bufalotta a piazza Venezia prosegue la lotta dei senza casa
In mattinata da via Bragaglia è partita la carovana diretta sotto la Prefettura
di Marta Rossi
Roma - Alla fine, le 400 famiglie che da ieri presidiavano le palazzine alla Bufalotta, hanno lasciato via Ludovico Bragaglia. Sull'altro lato del marciapiede, alcuni dei proprietari degli appartamenti sono lì che guardano quella fila interminabile di precari lasciare le loro case. La carovana, però, non si disperde dopo la Bufalotta. "Noi non siamo contro coloro che si sono sobbarcati mutui pesanti per questi 190 appartamenti che sono di piccolo taglio e grande costo - spiega Paolo Di Vetta, del Blocco precario metropolitano -. Noi lo capiamo e abbiamo deciso di lasciare l’occupazione. Ma proseguiamo la nostra lotta. Seguiranno altri picchetti di questo tipo: i costruttori dovranno mettere le telecamere e la polizia ad ogni nuova costruzione perché noi ce le andremo a prendere. Il nostro obiettivo è che il governo destini il 15 per cento delle nuove case all’emergenza abitativa". La lotta continua, dunque, e il terreno su cui combattere è quello del centro: da via Bragaglia, i precari si sono spostati a piazza San Marco e a piazza Santi Apostoli, dove, dopo aver bloccato il traffico, hanno messo in piedi una tendopoli. Il Prefetto, da Milano, ha fatto sapere che intende incontrarli, forse già oggi. "È stato un errore drammatico. L'emergenza casa a Roma è un problema spaventoso ma un’occupazione in quel modo è discutibile perchè riguarda la proprietà privata individuale di chi con tanta fatica cerca di comprarsi una casa", commenta Massimiliano Smeriglio, segretario romano del Prc. Si tratta "dell'ultimo esempio di campagna elettorale propagandistica e di una situazione che di per sé paralizza qualsiasi attività imprenditoriale", ribatte Alemanno, e l'occupazione "lascia dietro di sé un’ombra scura che non può essere ignorata. Ci sono nella nostra città aree di illegalità politica che vengono tollerate e coperte dentro lo schieramento del centrosinistra". Esprime, invece, "massima solidarietà" Peppe Mariani, consigliere regionale della Sinistra Arcobaleno. "In un momento come questo - dice - caratterizzato da una campagna elettorale che non affronta i problemi delle persone e che, quando lo fa, propone false soluzioni utili solo ad attirare il voto degli elettori, l'occupazione di domenica ci spinge a ricordare che l’emergenza abitativa nella città di Roma è tutt'altro che risolta". "Roma non può assolutamente tollerare occupazioni illegali di case - dice Luciano Ciocchetti, candidato Udc -. È una prassi che in questi anni, causa un’amministrazione comunale convivente con la sinistra estrema e radicale, si è andata consolidando per l’assenza di fermezza e la mancata applicazione delle regole dell’ex sindaco Veltroni". "Quanto accaduto alla Bufalotta dimostra quello che la sinistra ha tollerato, generando una illegalità diffusa nella città", dice invece Alfredo Antoniozzi, candidato Pdl alla Provincia.
Arriva la condanna dell'Acer «Problema per gli investitori»
Il presidente. "Ciò che è avvenuto ieri è di una gravità estrema: vedere il principio di legalità calpestato, abitazioni private occupate in maniera violenta e senza alcun diritto preoccupa molto per il prosieguo di qualsiasi attività economica". Lo ha detto il presidente dell'Associazione costruttori edili di Roma e provincia Giancarlo Cremonesi. Secondo Cremonesi, quello delle occupazioni illegali è un "messaggio sbagliato anche per gli stranieri che ci penseranno bene prima di venire ad investire un solo euro nella città di Roma".
Reazioni. «Ci hanno chiamato capitalisti, ma noi abbiamo comprato con tanti sacrifici»
Proprietari sollevati «Non ci sono danni»
Domenica mattina doveva essere la vigilia di una firma importante, di quelle che cambiano la vita. Il rogito pronto, i mobili pure, per qualcuno anche il matrimonio alle porte. La sveglia dei 19? proprietari degli appartamenti di via Bragaglia, però, non è stata buona: qualcuno li ha chiamati per avvertirli che le loro case nuove erano state occupate. Sono arrivati a decine, preoccupati per la sorte degli appartamenti nuovi di zecca e hanno aspettato sul marciapiede davanti alle palazzine nuove e linde, con la piscina al centro del cortile pronta a essere riempita, che la situazione si evolvesse, magari che i precari lasciassero le case. Hanno provato a mediare, con l?aiuto dell'ex assessore ai Lavori pubblici Giancarlo D'Alessandro, per riavere i loro appartamenti. C'è stato qualche momento di tensione e a placarlo non sono bastate le rassicurazioni degli esponenti del movimento di lotta. Ieri mattina, poi, sono tornati sul marciapiede, un osservatorio privilegiato per monitorare la situazione. "Le persone lavorano per anni per acquistare una casa e non è giusto che gli altri spazzino via in poche ore tutti i sacrifici e le rinunce che si sono fatte per una vita". ha detto un’anziana donna proprietaria di un appartamento. "Ho saputo dell’occupazione per puro caso - ha detto uno dei proprietari - ci hanno chiamato capitalisti invece noi abbiamo comprato queste case con molti sacrifici. Spero che non siano stati compiuti danni all’interno". Un altro prossimo inquilino, Cristiano Formiconi, ha detto che "fortunatamente è stata una manifestazione pacifica, i danni sono pochi e di lieve entità, una volta viste le case abbiamo tirato tutti un sospiro di sollievo". Mentre le auto e i camion sfilano verso piazza Venezia, alcuni dei proprietari aspettano che entri la ditta di pulizie. Il rogito, i mobili e il matrimonio non possono aspettare.(M.R.)
8 aprile 2008 - Il Messaggero
Roma. L’occupazione delle palazzine della Bufalotta finisce in Procura...
di DAVIDE DESARIO
Roma - L’occupazione delle palazzine della Bufalotta finisce in Procura. Ieri pomeriggio, infatti, la magistratura ha avviato un’indagine preliminare sull'irruzione che circa 800 persone, riunite sotto il nome di Blocco Precario Metropolitano, hanno effettuato all’alba di domenica in via Ludovico Bragaglia in un complesso di proprietà della società Santarelli costruzioni.
Il procuratore capo di Roma, Giovanni Ferrara, ha chiesto ufficialmente alla questura un rapporto dettagliato su quanto avvenuto tra domenica e ieri nel IV municipio. Un dossier che servirà ai magistrati per formulare le accuse ai responsabili di quello che può sembrare un "fuocherello" ma che rischia di espandersi e "bruciare" pericolosamente. Basta guardare la "fotografia" della Capitale: le occupazioni più grandi sono 25 (vedi grafico accanto). Ma non solo. Alla Bufalotta sono entrati in azione professionisti dell’occupazione immobiliare, strutture organizzatissime in grado di muovere in poche ore 800 persone sparse per Roma. Un elemento che non può essere sottovalutato: il rischio che si possa tornare ai movimenti degli anni Settanta, secondo alcuni investigatori, è tutt’altro che remoto. Al momento, comunque, i reati ipotizzabili sulla base delle notizie di stampa, sono l'occupazione di stabile e la violazione di domicilio. Ma, eventuali effrazioni di serrature e altre operazioni di scasso, se documentate e riportate nell’informativa della questura, consentiranno ai magistrati di ipotizzare altri reati più gravi.
La questura, in realtà, era già a lavoro da domenica mattina. Anche se nessuno è intervenuto per impedire l’occupazione, gli investigatori della Digos, su un’auto civetta, hanno ripreso tutto con le telecamere: volti, macchine, movimenti e quei tabulati grazie ai quali si gestivano gli ingressi nel complesso occupato. E lo stesso hanno fatto ieri seguendo il corteo di auto con le targhe coperte, il sit-in di piazza San Marco, la protesta davanti alla prefettura in piazza Santi Apostoli.
Volti che, nella maggior parte dei casi, sono già diventati nomi e cognomi che andranno ad aggiungersi ai dossier che gli investigatori stanno mettendo a punto da almeno cinque anni, da quando nell’estate del 2002 è nata Action, un’agenzia, legata all’estrema sinistra, che ha organizzato e guidato l’occupazione di numerosi stabili a Roma con l’appoggio, tutt’altro che velato di partiti e istituzioni. Prima tra tutti Rifondazione Comunista che ha candidato i suoi leader e continua candidarli. Poi lo stesso Comune di Roma che dopo aver tolto la delega alla Partecipazione al consigliere comunale Nunzio D’Erme (responsabile di aver gettato letame davanti alla residenza di Silvio Berlusconi) l’ha concessa proprio ad Action. Senza dimenticare le dichiarazioni choc dell’ex prefetto di Roma Achille Serra (oggi candidato Pd al Senato) che a gennaio del 2006 arrivò a ipotizzare «la strada delle requisizioni» (seppur con indennizzo dei proprietari) per risolvere l’emergenza-casa. E l’occupazione della Bufalotta è figlia di questo quinquennio di attività di Action: anche se alla Bufalotta si sono firmati Blocco Precario Metropolitano, i leader sono esponenti di As.i.a. Rdb, l’associazione inquilini e assegnatari nata dalla frangia più estrema di Action. Una costola che si è staccata ma senza andare troppo lontano. Non è certo un caso che domenica pomeriggio all’incontro che gli occupanti hanno ottenuto in Campidoglio con il vicecapo di Gabinetto Luca Odevaine si è rivisto Guido Lutrario, uno dei massimi esponenti di Action fino a qualche anno insieme a Nunzio D’Erme e Andrea Alzetta. Già quell’Alzetta meglio noto come Tarzan che oggi è candidato nelle liste della Sinistra Arcobaleno. I suoi manifesti elettorali parlano chiaro: «Occupare case è reato? Ma Tarzan lo fa».
Roma. Smobilitato, ieri, il presidio degli ottocento occupanti alla Bufalotta...
Roma - Smobilitato, ieri, il presidio degli ottocento occupanti alla Bufalotta. Ma sul blitz nelle palazzine residenziali di via Bragaglia la Procura di Roma ha già avviato i preliminari di un’inchiesta. Sulle tavole dei magistrati di piazzale Clodio sta per piombare il dossier elaborato dagli agenti della Digos con le informative sui nomi, i volti e le modalità dell’occupazione. Fascicolo corredato di foto e filmati ripresi dai poliziotti in borghese dell’Investigativa appostati nei dintorni del complesso immobiliare. I nuclei del Blocco Precario Metropolitano da ieri pomeriggio sono accampati con le loro tende nei giardini di piazza San Marco, nei pressi di piazza Venezia. Attendono un incontro col prefetto Carlo Mosca che, per ora, è stato rimandato. È giallo, invece, su un episodio che ha fatto scattare su tutte le furie i legittimi proprietari delle case: l’arrivo nella serata di domenica di un furgoncino della Protezione Civile carico di bevande e cibo per gli occupanti. "Missione" che la direzione della Protezione Civile afferma di non avere mai autorizzato.
Roma. Acqua, latte, qualche confezione di mozzarella...
di ALESSIA MARANI
Roma - Acqua, latte, qualche confezione di mozzarella e persino il salmone. Ore 21 di domenica: a rifocillare gli occupanti della Bufalotta ci pensa la Protezione civile. Volontari che alla guida di un furgone bianco si fermano per qualche minuto fuori dal complesso di via Bragaglia, pronti a distribuire pasti caldi e bevande. «Li abbiamo dovuti allontanare noi - racconta Alessandro, uno dei duecento acquirenti degli appartamenti di proprietà privata alla Bufalotta presidiati per 28 ore, fino a ieri, dal Blocco Precario Metropolitano - quando ci siamo accorti di quel camioncino pagato coi nostri contributi, non ci abbiamo visto più. Sono andato personalmente a parlare con gli organizzatori. Loro ci hanno assicurato da subito che non avrebbero toccato le nostre case: ok. Ma quel mezzo là davanti, con tutti noi fuori infreddoliti e preoccupati, ci è sembrato un vero affronto». Il furgone gira l’angolo, sparisce. «Ma dopo nemmeno venti minuti - dice ancora Fiorenza G. - arriva una macchina civile stracolma dello stesso ben di Dio». Agli ottocento occupanti i "volontari" distribuiscono le bottiglie d’acqua, il latte, il formaggio e il salmone. «Aspettavamo le coperte - spiega una donna che ha passato la notte nel complesso occupato - ma quelle non ce le hanno portate». Sulla fiancata del Ford bianco vecchio modello è scritto in stampatello "Regione Lazio Protezione Civile, Colonna Mobile Volontariato". Ma chi lo ha realmente chiamato e fatto venire sul posto? Un mistero. Perché Maurizio Pucci, direttore della Protezione Civile Lazio assicura che nessuno, nè dalla Regione, nè dal Comune, ha mai autorizzato la "missione" alla Bufalotta. E aggiunge: «Se ad agire è stata qualche associazione iscritta al nostro albo regionale, lo ha fatto di propria iniziativa e verrà immediatamente cancellata».
Quelli dell’occupazione alle 13,30 di ieri hanno smobilitato tende e materassi dai cortili e dai piani terra del complesso Aglaia di proprietà della "Santarelli Costruzioni" per andare a manifestare sotto le finestre del Prefetto Carlo Mosca, in via IV Novembre. Quindi si sono accampati nei giardini di piazza San Marco, a due passi da piazza Venezia dove è in programma per domani un’assemblea. «Abbiamo lasciato via Bragaglia con la garanzia di essere ricevuti dal prefetto», dice Paolo Di Vetta, del Blocco dei Precari, una sorta di joint-venture tra fuoriusciti di Action, comitati di Lotta per la Casa e attivisti dell’As.i.a., l’Associazione inquilini e assegnatari legata al sindacato di base Rdb. Ma il Prefetto non li ha ricevuti. Mosca in serata ha fatto sapere di essere a Milano, che l’incontro, dunque, è rimandato.
Nella mattinata alla Bufalotta gli animi erani stati tesi. Dopo la mediazione coi rappresentanti del IV Municipio e del Campidoglio, gli occupanti hanno raccolto le loro cose e uno dopo l’altro hanno lasciato il presidio sfilando sotto gli occhi dei futuri proprietari. Hanno caricato le auto coi loro fagotti, i sacchi a pelo e i gruppi elettrogeni, coperto le targhe con un foglio con sopra scritto "la città della dignità" e suonando i clacson si sono diretti a Palazzo Valentini. Tutt’intorno il cordone dei carabinieri, ieri presenti in maniera massiccia.
In via Bragaglia, invece, va in scena la prima, inattesa, "assemblea di condominio". Andrea Radicchi, rappresentante della società intermediaria per la vendita degli immobili, richiama alla calma i futuri inquilini accalcati nell’androne. «Signori, vi prego - incalza Radicchi - aspettate che i responsabili di cantiere e i tecnici visionino lo stato dei luoghi, poi potrete entrare». Vogliono sincerarsi che le loro case siano integre. Negli appartamenti al pianterreno della palazzina lato Sud, aperti perché fossero usati come gabinetti, non ci sono danni. Ma la paura a via Bragaglia resta. Nell’androne si affaccia un manipolo di extracomunitari. Sono gli stessi che la notte prima avevano provato a entrare nell’occupazione. Erano stati respinti, però, dagli stessi organizzatori. Alla loro vista, i proprietari vanno su tutte le furie, qualcuno li spintona per ricacciarli indietro. Intervengono i carabinieri. Gli stranieri se ne vanno.
«Chi ci assicura - dice Gabriele, padre di un bambino di 9 mesi, acquirente di una casa al secondo piano - che non tornino? O addirittura che arrivi qualcun altro? Se necessario, porteremo le brande e dormiremo qui». Da ieri, intanto, a presidiare le case sono stati messi vigilantes armati.
8 aprile 2008 - Il Manifesto
Esplode il dramma casa 430 famiglie occupano
Ceto medio L'iniziativa trasformata in presidio. Faccia a faccia tra i lavoratori flessibili che non possono permettersi casa e chi la compra. Ma con difficoltà
di Francesco Piccioni
Roma - Esplode l'emergenza casa. Se a Napoli 150 sfrattati occupano da venerdì una basilica (ieri sera sembrava essere stata individuata una soluzione), a Roma domenica 430 famiglie hanno occupato simbolicamente una serie di palazzine del gruppo Santerelli, costruttore romano della nuova generazione. Poi, ieri, hanno abbandonato le case per sciamare con un corteo di macchine fino a piazza Venezia, dove hanno montato le tende in attesa di essere ricevuti dal Commissario che regge il Comune di Roma in attesa del nuovo sindaco.
In quest'ultimo caso gli appartamenti erano giù stati pre-venduti, contro il versamento di una caparra, e i media padronali hanno subito gridato alla «guerra tra poveri» e all'assenza di repressione. Soprattutto Il Messaggero, foglio in mano a Caltagirone, palazzinaro di lungo corso democristiano. Ma l'iniziativa - messa in atto dalle sigle a sinistra della Sinistra Arcobaleno - ha anche creato qualche malinteso in una campagna elettorale in cui la coalizione pro Rutelli fatica a vincere. Il segretario romano di Rifondazione Smeriglio ha prima parlato di una «occupazione sbagliata perché mette i poveri contro i poveri» e poi ha plaudito al «senso di responsabilità» degli organizzatori che hanno trasformato l'occupazione in presidio.
In realtà, soltanto «i poveri» sembra riescano a capire i problemi di quelli come loro, anche se appena meno in difficoltà. Così gli occupanti della Bufalotta, organizzati nel Blocco precario metropolitano, si sono limitati a presidiare le palazzine, dormendo la prima notte sotto le tende; senza entrare negli appartamenti per non rovinarli. Sono case da «dormitorio elegante», a pochi passi dal megacentro commerciale Porta di Roma, col barbecue sul balcone e la piscinetta condominiale. Un compromesso stile «vorrei, ma non posso» per impiegati destinati nel weekend a restare prigionieri nella loro casa, senza o quasi collegamenti con la città. Ci vogliono comunque 300.000 euro per 60-70 metri quadri.
L'occupazione, spiegano gli organizzatori, non ha lo scopo di «prendersi» le case altrui, ma porre con forza il problema dell'edilizia residenziale pubblica, ormai dismessa, come unica soluzione praticabile per tutte quelle fasce sociali impossibilitate a entrare nel mercato dell'affitto o dell'acquisto. «Non vogliamo vivere nelle new town (quelle cui allude un Berlusconi, ndr); sosteniamo la riqualificazione dei quartieri esistenti, il riutilizzo del patrimonio sfitto e la valorizzazione di ciò che non è usato o abbandonato».
Erano anni che le occupazioni non prendevano di petto i palazzinari. Anni di ritiro in istituti scolastici abbandonati, con una popolazione fatta soprattutto di immigrati e senza tetto. Il dato che balza agli occhi con questa occupazione è che si tratta quasi soltanto di famiglie italiane. Ci sono alcuni nuclei subshariani, un paio di rumeni, qualche magrebino. Ma il 90% è fatto di nostri vicini di casa che sono stati triturati dalla precarietà. «Coppie giovani», donne sole con figli, famiglie intere; alla base c'è sempre un reddito che non può reggere le «sfide del mercato». C'è persino chi ci ha provato, a compare casa; ma è stato schiantato dal rialzo dei tassi di interesse e se l'è vista pignorare. Due ragazzi sui 30 anni, con un bambino di un anno, lui spiega: «Prendo 1.000 euro al mese, a tempo determinato in una ditta di pulizie. Ogni sei mesi vengo liquidato e riassunto. Io lavoro da quando ho 14 anni, ho smesso di studiare dopo le medie». Altri due, qualche anno di più, hanno un secondo figlio in arrivo. Lui elettricista, contratti di sei mesi per «imprese» che hanno i subappalti anche dai ministeri. Lei è ragioniera, ha lavorato per un commercialista; poi è rimasta incinta e «a spasso». Una coppia rumena atipica è in Italia da sei anni, documenti regolari; lei colf a singhiozzo, lui un musicista, qualche volta ingaggiato per cantare nei matrimoni dei connazionali. «Siamo stati in affitto da zingari serbi, in una roulotte; poi lo sgombero». Da allora un po' in affitto, fino allo sfratto, oppure da amici. Provano anche questa soluzione. La ragazza africana ha addirittura un marito italiano, conosciuto laggiù ma che si rifiuta di lavorare. E' costretta a conviverci ancora, nonostante litigi e botte: «Devo trovare una soluzione». Lavora, naturalmente. E naturalmente in una «cooperativa» di quelle finte, che non sai neppure chi le gestisce davvero.
C'è la separata, sfrattata perché il padre di sua figlia ha smesso di pagare l'affitto («e dire che aveva giurato di non mandare la figlia sotto i ponti»). Ma la manda al liceo, perché abbia un'occasione migliore della sua. E' uscita da una seconda convivenza, «ma ora basta con gli uomini». Ha lavorato sempre, ma sempre in nero. Per la cresima della ragazza ha dovuto organizzarsi con la sorella «per non far far brutta figura a mia figlia con le compagne di scuola».
Passa un trentenne azzoppato. Lavorava in nero, è caduto. Ora viene scartato regolarmente, per qualsiasi lavoro.
E poi una massa di sfrattati. Una signora racconta di bravi ragazzi che hanno difeso lei e altri, con «picchetti antisfratto» e una lunga serie di spostamenti da una casa all'altra («noi sfrattati ci aiutiamo tra noi, ospitando altri come noi finché non ci buttano fuori»). Guadagna 500 euro al mese, due figli, una minorenne e già incinta. L'ex marito è scomparso e «s'è dato nullatenente» per non pagare gli alimenti. La cosa più terribile per tute queste donne è che gli assistenti sociali minacciano di togliere loro i figli, «se non troviamo una situazione abitativa migliore».
Un'umanità molto «flessibile». Così tanto da non poter sopravvivere.
8 aprile 2008 - DNews
Il caso I manifestanti spostano protesta e tende a Piazza Venezia
Dopo Bufalotta, i precari rilanciano: occuperemo tutte le nuove costruzioni
Cardente, presidente del Municipio IV, annuncia: «Convocheremo un tavolo con i costruttori privati e il Comune di Roma»
di Marcello Lembo
Roma - Smontano le tende e portano la protesta in Centro. Sono soddisfatti dalle prime aperture gli attivisti del Blocco Precario Metropolitano ma annunciano che la loro protesta contro gli interessi dell’edilizia privata non si fermerà. «I costruttori dovranno mettere le telecamere e la polizia ad ogni nuova costruzione - annuncia uno dei portavoce, Paolo Di Vetta - perché noi ce le andremoa prendere». Si è chiusa così l’occupazione dimostrativa del cantiere del complesso residenziale del costruttore Santarelli alla Bufalotta. A far rientrare la protesta ha contribuito anche una lettera del presidente del Municipio IV, Alessandro Cardentecon cui siè impegnato «a riunire attorno a un tavolo Comune e costruttori. Un tavolodove devono essere assolutamente coinvolti anche tutti quegli interlocutori che si spendono per trovare soluzioni all'emergenza». La protesta si è dunque spostata in centro dove gli attivisti hanno montato una tendopoli a fianco di palazzo Venezia e si sono appostati davanti a palazzo Valentini per chiedere un incontro con il prefetto che però ha detto che solo oggi fisserà una data. Intanto alla Bufalotta si contano i danni. Andrea Radicchi della società costruttrice, subito dopo il sopralluogo con le forze dell’ord ine, racconta: «I manifestanti sono entrati in alcuni alloggi. I danni ci sono, anche se minimi». Resta la paura, però. «Abbiamo già preso contatticon dueistituti di vigilanza privata», fa sapere Cristiano Formigoni, agente di vendita degli appartamenti ma anche uno dei futuri inquilini.
Reazioni Sinistra divisa nei giudizi
La condanna di Alemanno «Come le criminalità al Sud»
Occupazioni? Una piaga per la Capitale, da paragonare quasi alla criminalità organizzata del Sud. Pesantissimo l’atto di accusa del candidato sindaco de lPdl Giann iAlemanno ieri intervenuto all’Associazione costruttori edili romani. «Una situazione che di per sé paralizza qualsiasi attività imprenditoriale», ha commentato. «Abbiamo sempre detto che nelSudd'Italia -continuaAlemanno - la grossa difficoltà per qualsiasi attività imprenditoriale è data dalla criminalità organizzata, questo problema sta diventando all'ordine del giornoanche a Roma». E mentre il presidente del Municipio Alessandro Cardente annuncia già per oggi la convocazione di tutti i costruttori impegnati in zona e dei presidi della facoltà di Economia per affrontare la questione casa qualche incertezza si registra nel fronte della Sinistra Arcobaleno. Il segretario Prc di Roma Michele Smeriglio parla di «errore drammatico» ma c’è chi come il consigliere comunale Peppe Mariani esprime aperta solidarietà agli occupanti.
8 aprile 2008 - La Repubblica
Senza casa, da Bufalotta a piazza Venezia
Corteo con auto e bus. Sit-in in Prefettura, poi la tendopoli nei giardini. In quattrocento dopo essere stati sgomberati dai 190 appartamenti che avevano occupato
di LAURA MARI
Roma - Al posto delle targhe, una scritta: «Città della dignità». Dentro le auto, bambini, anziani, immigrati. Abitanti di una capitale stretta nella morsa dell´emergenza abitativa, centinaia di persone che ieri pomeriggio sono partite in corteo dalla Bufalotta a piazza Venezia, una carovana della povertà che ha attraversato la città passando davanti agli sguardi perplessi di chi, a fatica e tra mille sacrifici, ha comprato una casa con un mutuo.
Si è conclusa così l´occupazione dello stabile di via Carlo Ludovico Bragaglia, nel quartiere Bufalotta, dove domenica mattina 400 persone del "Blocco Precario Metropolitano" si sono introdotte nei 190 appartamenti già acquistati da altrettante famiglie. «Comprendiamo le angosce di chi ha comprato quegli alloggi e teme la nostra occupazione - ha sottolineato Paolo Di Vetta, del Blocco Precario Metropolitano - non vogliamo certo una guerra tra poveri ed è per questo che sposteremo altrove la nostra protesta». Un altrove che porta l´indirizzo di piazza Venezia, dove il comitato di lotta ieri pomeriggio ha allestito una vera e propria tendopoli, una "città della dignità" che gli occupanti hanno raggiunto con un corteo di automobili che, al suono dei clacson e tra striscioni sventolanti, ha attraversato piazza Sempione, via Nomentana, piazza della Repubblica e via Nazionale.
«Presidieremo la zona finché il prefetto Carlo Mosca non ci incontrerà e finché le istituzioni non si impegneranno, d´accordo con i costruttori, a destinare il 15% delle nuove abitazioni all´edilizia popolare» ha precisato Paolo Di Vetta. Dopo essere giunti a piazza Venezia, i manifestanti hanno bloccato il traffico parcheggiando le auto in mezzo alla strada e, al grido «casa subito, la casa è un diritto», hanno esposto sulla cancellata dell´Altare della Patria lo striscione con su scritto «Lavoratori e precari, quale casa è possibile con questi salari?».
Tra gli sguardi dei turisti e il sostegno dei passanti, il corteo ha poi lasciato scorrere il traffico e si è diretto davanti alla sede della Provincia, in via IV Novembre, per chiedere un incontro con il prefetto Mosca e il vicecapo di gabinetto Luca Odevaine. In serata, come ha aggiunto Di Vetta «il prefetto ci ha fatto sapere di non essere a Roma, ma poiché non vuole delegare a nessuno l´incontro con noi, domani ci fisserà un appuntamento». E mentre decine di famiglie con bambini, anziani e lavoratori si apprestavano a trascorrere la notte nella tendopoli allestita nei giardini di piazza San Marco, sotto il Campidoglio, il presidente uscente del IV Municipio, Alessandro Cardente, ha inviato ai responsabili del Blocco Precario Metropolitano una lettera in cui sottolinea «l´impegno di tentare di limitare il dramma dell´emergenza abitativa aprendo quanto prima un tavolo con Comune e costruttori». Solidale anche il senatore della Sinistra arcobaleno, Cesare Salvi.
8 aprile 2008 - Corriere della Sera
Guerra tra poveri Sollievo dei proprietari, in attesa di entrare negli appartamenti: «Hanno fatto danni limitati»
Case liberate, tendopoli a piazza Venezia
Gli occupanti della Bufalotta escono dai palazzi, ma la lotta continua. I militanti del «Blocco precario metropolitano» hanno rinunciato alla prova di forza e con una carovana di auto si sono diretti in centro
di Paolo Brogi
Roma - Senzacasa a piazza Venezia. Una tendopoli è sorta a piazza San Marco, l'occupazione blitz alla Bufalotta è durata un solo giorno, il prefetto Mosca incontrerà oggi una loro delegazione, un'assemblea pubblica aperta ai candidati politici è convocata per domani in piazzetta San Marco. Ma soprattutto è stata sventata ieri, con lo spostamento dei senzacasa in centro città, una pericolosa guerra tra poveri, quella che poteva essere innescata dall'occupazione delle palazzine della Bufalotta già vendute ai legittimi proprietari. I senzacasa si sono lasciati alle spalle qualche danno, «per fortuna limitato e risolvibile», commenta Andrea, un proprietario. Con sé hanno portato il loro problema: la casa che non c'è.
Si chiamano «Blocco precario metropolitano», la nuova sigla che raccoglie dietro militanti usciti da Action e dall'organizzazione di lotta Asia realtà drammatiche di senzacasa. Ieri il «Blocco» si è smarcato in fretta dal vicolo cieco in cui si era avventurato, occupare stabili già venduti. E così a fine mattinata mentre cresceva, diffusa e bipartisan, la condanna contro un'occupazione di case appena vendute e con legittimi proprietari capace di innescare pericolosi contrasti sociali, il «Blocco » ha tolto l'incomodo e dopo una breve conferenza stampa si è diretto in centro con una carovana auto dalle targhe coperte con la scritta «Città della dignità », un modo per entrare nella Ztl senza essere multati e farsi comunque riconoscere.
«Qualche danno l'hanno fatto, comunque roba modesta e risolvibile - ha commentato in via Bragaglia uno dei proprietari, Andrea - . Qualche parquet rigato, qualche maiolica sciupata, il giardino maltrattato...». In maggioranza i senzacasa avevano dormito in tenda, alcuni androni sono stati usati per proteggere i bimbi più piccoli, qualcuno è entrato negli appartamenti a pianterreno. I proprietari accorsi nel cantiere della «Saltarelli costruzioni», tra i 200 appartamenti delle sei palazzine prese di mira, hanno ora tirato un sospiro di sollievo. In loro favore erano insorti un po' tutti, i candidati sindaci Francesco Rutelli e Gianni Alemanno, Alfredo Antoniozzi che corre per la Pdl alla presidenza della Provincia, ma anche Massimiliano Smeriglio e Patrizia Sentinelli di Rifondazione Comunista («una lotta fatta in quel modo è sbagliata»). Alessandro Cardente, presidente uscente del IV Municipio teatro del blitz, ha lodato il «buon senso dimostrato da forze dell'ordine e occupanti», ricordando però la necessità di costituire «un tavolo tecnico con i costruttori finalizzato al social sourcing, cioè alla realizzazione di nuova edilizia sociale».
A ereditare il problema casa è ora Piazza Venezia, che ha registrato l'arrivo della carovana auto, un intasamento stradale di due ore per le auto lasciate in mezzo alla carreggiata, il picchetto davanti a palazzo Valentini e la tendopoli per la notte. Parecchie le famiglie con bambini al seguito, molte le tipologie: anziani baraccati, nuovi baraccati in particolare extracomunitari, nuclei in difficoltà provenienti da nuovi borghetti ma anche famiglie impoverite in crisi con i mutui casa. Come Francesca, di Corcolle, due bambini piccoli, un mutuo cresciuto da 850 a 1050 euro, con un unico stipendio del marito banconista di rosticceria di 1300 euro. Oppure Franco, operaio al Tintoretto: lavoravano in due, poi la moglie è stata licenziata, ma il mutuo è cresciuto...
L'analisi Miracoli politici
Pd e Sinistra si ritrovarono d'accordo
Intese. Stavolta anche Rifondazione critica gli occupanti
Roma - Dicono i maligni che è un miracolo della campagna elettorale: Pd e Sinistra arcobaleno d'accordo nel condannare l'occupazione della Bufalotta. Francesco Rutelli, Pd: «È inaccettabile e inammissibile la pretesa di impadronirsi di abitazioni che hanno un proprietario. Roma deve affrontare l'emergenza abitativa e assicurare una casa nei prossimi anni a molte persone che vivono il dramma abitativo. Ma il Comune deve essere fermissimo nei confronti di azioni che violano la legalità e minacciano i diritti di migliaia di famiglie che hanno maturato o faticosamente costruito il loro diritto alla casa». Massimiliano Smeriglio, Sinistra Arcobaleno: «È stato un errore drammatico. Un'occupazione in quel modo è discutibile perchè riguarda la proprietà privata individuale di chi con tanta fatica cerca di comprarsi una casa». Patrizia Sentinelli, Prc e futuro vicesindaco in caso di successo del centrosinistra: «Il problema casa è uno dei primi punti del programma, ma fatta in quel modo è sbagliata». Qual è il punto, la differenza tra questa occupazione e quelle che da sempre la Sinistra difende? Una, tra le altre: questa è guerra tra poveri, senza casa che occupano gli appartamenti di chi, per comprarli, aveva fatto un mutuo, s'era indebitato, aveva lottato e fatto sacrifici. Guerra tra poveri. Il presidente, uscente e candidato del IV Municipio, Alessandro Cardente, dice che gli occupanti «hanno dormito nei garage, con le tende nei cortili. Le case non sono state danneggiate ». Erano in ottocento, secondo molti vicini al «Blocco precario metropolitano», costola che si è staccata da Action - così almeno raccontano politici della Sinistra quando il gruppo di Tarzan e D'Erme si è riavvicinato a Prc. «Le occupazioni che difendiamo - dice Smeriglio - sono quelle che si realizzano non così ma in spazi abbandonati ». Però il problema rimane. Anzi, i problemi. Uno, è politico: sul fronte delle occupazioni, il candidato Rutelli e i compagni della Sinistra hanno posizioni diverse. Saranno i fatti a dire se, sul tema, la tenuta di un'altra coalizione - dopo quella gestita da Veltroni - è possibile. Il secondo problema è, di gran lunga, più importante: migliaia di persone, a Roma, aspettano una soluzione.
8 aprile 2008 - Carta
Sgombero e arresti alla Città della dignità
Roma - Questa mattina, all’alba, improvviso e violento è arrivato lo sgombero della «Città della dignità», la tendopoli dei senza casa che ieri pomeriggio avevano lasciato l’occupazione simbolica della Bufalotta [periferia nord di Roma] per portare la loro protesta nel cuore della città. La notte era passata tranquilla, tra bicchieri di caffé caldo e un via vai continuo di giornalisti, politici e persone comune che portavano solidarietà e beni di conforto. Il prefetto aveva garantito un incontro agli attivisti del Blocco precario metropolitano e l’apertura di un vero tavolo di trattativa.
Alle 6 e 30, senza nessun preavviso, decine di agenti del reparto mobile hanno sgomberato con forza le 55 tende piantate nell’aiuola di piazza San Marco, accanto a piazza Venezia, teatro negli ultimi anni di tantissime proteste pacifiche come questa. Una troupe del Tg3 regionale è riuscita a riprendere le fasi dello sgombero, in cui si vede chiaramente l’atteggiamento di resistenza passiva delle famiglie. Diverse persone sono state strattonate e picchiate, tra queste anche una ragazza di 23 anni al quarto mese di gravidanza. Nove persone sono state arrestate e portate al vicino commissariato di Trevi. Per tutti l’imputazione è di resistenza aggravata e lesioni. I consiglieri regionali della sinistra arcobaleno Anna Pizzo e Peppe Mariani si sono subito attivati presso la questura a sostegno degli arrestati.
Nel primo pomeriggio, centri sociali e movimenti di lotta per la casa hanno indetto una affollata conferenza stampa che ben presto si è trasformata in una assemblea pubblica. «L’arresto di nove manifestanti è un fatto inaccettabile – hanno detto i consiglieri regionali – visto che fin dall’inizio la protesta è stata gestita con senso di responsabilità e disponibilità al dialogo. Il questore ha assicurato il rilascio entro domani mattina. Ci impegneremo nelle sedi istituzionali per trovare delle risposte al dramma abitativo». Sostegno alla protesta e richiesta immediata di scarcerazione per gli arrestati è giunta anche dal deputato di Rifondazione comunista Massimiliano Smeriglio e dal consigliere comunale Fabio Nobile, del Pdci. Gli attivisti del Bpm hanno sottolineato l’importanza della presa di posizione del presidente del Municipio IV, Alessandro Cardente, che ha deciso di convocare un tavolo di confronto con i costruttori privati impegnati nel territorio di competenza in interventi di edilizia residenziale. «Occorre costruire una risposta politica all’emergenza abitativa – ha dichiarato Cardente – La protesta dei senza casa ha avuto un alto valore simbolico e non ha leso i diritti delle famiglie proprietarie degli appartamenti della Bufalotta. Le strumentalizzazioni della destra sono cadute nel vuoto. Io sono pronto a fare la mia parte, subito dopo le elezioni, come già accaduto nella vicenda della delibera 218». La campagna diffamatoria della destra è stata raccolta da alcuni quotidiani, come Il messaggero, di proprietà della famiglia Caltagirone, che ha parlato di un intervento illegittimo della protezione civile accusata di «aver regalato salmone agli occupanti della Bufalotta». Pochi minuti fa, una nota della presidenza della Regione Lazio, rende noto che la Direzione regionale della protezione civile del Lazio ha deciso di avviare le procedure per la «cancellazione dal registro regionale delle organizzazioni di volontariato dell’associazione che ha distribuito derrate alimentari agli occupanti delle case di Via Carlo Ludovico Bragaglia, alla Bufalotta».
Subito dopo la conferenza stampa, un corteo spontaneo di duecento persone ha raggiunto la sede del commissariato Trevi, blindato da diverse camionette della polizia, per chiedere il rilascio dei nove attivisti. I rappresentanti istituzionali sono riusciti a incontrare gli arrestati e ad assicurarsi delle loro condizioni di detenzione. Entro stasera saranno trasferiti nel carcere di Regina Coeli, in attesa del pronunciamento del giudice, previsto per domani mattina. Nel frattempo, continua il presidio pacifico a piazza San Marco, che ha fissato il calendario delle iniziative dei prossimi giorni. Domani alle 12, una delegazione dei senza casa incontrerà il prefetto Mosca; alle 17, è stata convocata un’assemblea cittadina «aperta a tutte le forze politiche democratiche, ai movimenti e alle associazioni della città». Tra le ipotesi in campo, una manifestazione cittadina entro il fine settimana. «Dobbiamo tenere alta l’attenzione su un problema sociale esplosivo – ha detto Angelo fascetti dell’AS.i.a.-Rdb – Il dramma della casa non conosce tregue elettorali».
8 aprile 2008 - Agor@ magazine
D’Angeli,candidata premier, e Morgia, candidato sindaco di Sinistra Critica: "Criminale è reprimere chi rivendica il diritto all’abitare, gravissimo quanto successo stamane a P.za Venezia."
Roma - Questa mattina la polizia ha caricato violentemente una tendepoli organizzata a Piazza Venezia dal Blocco Precario Metropolitano per protestare contro lo sgombero altrettanto violento di 500 persone che avevano occupato un immobile sfitto alla Bufalotta. "Oggi si è visto chi sono i veri criminali"hanno dichiarato Flavia D’Angeli e Armando Morgia di Sinistra Critica"di fronte all’azione di lotta del B.P.M la polizia ha risposto arrestando 9 persone e caricando violentemente donne,uomini e bambini che avevano allestito la tendopoli. Cosa altrettanto allarmante"continuano D’Angeli e Morgia" è stata la scelta di tutte le forze politiche, compresa la sinistra arcobaleno, di prendere le distanze dalla legittima azione di lotta dando di fatto il via libera alla repressione della polizia. Sinistra Critica esprime solidarietà agli arrestati e ne chiede la immediata liberazione denunciando la collusione sempre più insostenibile tra chi governa questa città e la lobby dei palazzinari. Ci chiediamo se la nuova amministrazione voglia riservare questo trattamento a chi occupa casa rivendicando il diritto all’abitare." concludono la D’Angeli e Morgia.
8 aprile 2008 - Libero
Dalle occupazioni della Bufalotta alla tendopoli di piazza Venezia
di ESTER MIELI
Roma - Piazza Venezia ore 14.40. Macchine cariche di sacchi con abiti di vestiario, passeggini, un materasso, qualche tenda e animali domestici. Sono arrivate stracolme di cose le autovetture, targate "Città della dignità", ieri in piazza Venezia con a bordo la richiesta di una casa. Emilio è arrivato dalla Bufalotta con il suo piccolo di 3 anni in braccio, mentre la moglie è in dolce attesa: «Abbiamo dormito in una tenda ieri notte, siamo morti dal freddo, tanto freddo, come si fa a vivere così? Chiediamo solo di vivere sotto un tetto, niente di più». Erano circa 800, tra uomini donne e bambini i cittadini facente capo al "Blocco precario metropolitano" che domenica hanno occupato il complesso immobiliare in via Ludovico Bragaglia, e ieri dopo aver lasciato i 9 edifici di proprietà del gruppo Santarelli a Porta di Roma, nel quartiere Bufalotta, hanno annunciato che stanno preparando «la seconda fase della lotta». «Comprendiamo le angosce di chi sta per acquistare quegli alloggi», sottolineano, «messi in vendita a 300 mila euro con una metratura di 50 metri quadri o poco più. Non sono di minor valore, le richieste di chi ha occupato, la necessità rappresentata da chi non ha i soldi per pagare gli affitti medi correnti o per accendere un mutuo e si ritrova senza via di uscita». Hanno prima bloccato la strada con le macchine e poi a piedi sono arrivati sotto la Prefettura, chiedendo di essere ascoltati. Tante le donne e le mamme, quasi tutte senza lavoro, che imploravano "una casa". Marialuisa racconta di essere diventata "povera" all'età di 64 anni «mi sono indebitata per comperare da mangiar, non riesco più a pagare l'affitto, chiedo solo di vivere». Stesso il copione per Barbara, 36 anni, ragazza madre e due bambini uno di appena 6 mesi e un altro di 3 anni: «Non trovo lavoro e ora sono senza casa, sono disperata». Preoccupazione per l'accaduto arriva da parte del presidente dell' Acer: «Ciò che è avvenuto ieri è di una gravità estrema, vedere il principio di legalità calpestato, abitazioni private occupate in maniera violenta e senza alcun diritto preoccupa molto per il prosieguo di qualsiasi attività economica», dice Giancarlo Cremonesi, «quello delle occupazioni illegali è un messaggio sbagliato anche per gli stranieri che ci penseranno bene prima di venire ad investire un solo euro nella città di Roma, grave perchè mette in discussione la certezza del diritto». Una giornata interminabile per i manifestanti. Mentre in molti aspettavano fiduciosi di essere ricevuti fuori dalla Prefettura, altri si preparavano per la notte. A piazza San Marco è stata allestita una vera tendopoli dei senza casa. Un prato di tende colorate. E poi è arrivata la notte e il freddo non ha risparmiato nessuno, nemmeno i più piccini, scaldati solo dal calore di mamma e papà.
8 aprile 2008 - Leggo
Roma - Un corteo di automobili, furgoncini e bus. Tutti diretti a piazza Venezia...
di Franco Pasqualetti
Roma - Un corteo di automobili, furgoncini e bus. Tutti diretti a piazza Venezia. Alle due di pomeriggio. Tutti con a bordo i manifestanti che hanno occupato lo stabile alla Bufalotta. Tutti rigorosamente a targa coperta per non esser multati dai varchi. Anarchia pura e impunita. «Invaderemo piazza Venezia con le nostre automobili. La città della dignità entrerà nella città della vergogna», la promessa di Paolo Di Vetta del Blocco precario metropolitano subito dopo lo sgombero da parte della Polizia del palazzo di via Carlo Ludovico Bragaglia. E così è stato. L'area ai piedi di palazzo Valentini è stata letteralmente assediata. Traffico in tilt, auto (non autorizzate, né ad esser lì, né ad entrare nella Ztl) parcheggiate alla rinfusa: una bolgia pazzesca. Gli occupanti delle case alla Bufalotta hanno poi spostato il loro presidio occupando con le tende il giardino in piazza San Marco, attiguo a piazza Venezia. Nel frattempo parte degli occupanti manifestava davanti al palazzo della Prefettura in attesa di parlare con il prefetto Carlo Mosca. Una manifestazione dura, ma sicuramente poco ortodossa e non consona alle regole della democrazia. Il grido di battaglia? Sempre lo stesso, sempre più forte. Urlato in coro e scritto su cartelli, volantini, striscioni: «Vogliamo casa». Intanto da palazzo Valentini arrivava la notizia di un rinvio dell'incontro. Il prefetto ha fatto sapere da Milano - dove si trovava con una rappresentanza romana alla festa per l'Expo' - di non voler delegare nessuno per incontrare i comitati di lotta per la casa. Il faccia a faccia ci sarà oggi. Intanto a piazza Venezia si accendono i fornelletti, si tirano fuori i sacchi a pelo e ci si prepara per la notte. (ass)
8 aprile 2008 - Il Giornale
Rutelli equilibrista tra la legalità e le «okkupazioni»
di Massimo Malpica
Roma - (...) ora tenta di trovare un impossibile punto di sintesi tra posizioni non compatibili. Nel dettaglio, Rutelli nel suo programma prevede una «incisiva e organizzata lotta alle occupazioni abusive», il suo alleato Alzetta una «moratoria immediata degli sfratti e degli sgomberi». Così l’ex leader della Margherita, messo tra due fuochi, sceglie di defilarsi. E affida la sua «presa di posizione» a uno stringatissimo comunicato, duro nell’apparenza e cerchiobottista nella sostanza. Poche righe per ribadire che serve «fermezza» contro le azioni che violano la legalità e per bollare come «inammissibile» l’okkupazione di case private, nemmeno una parola sul caso specifico, e soprattutto nemmeno l’ombra dell’affermazione di una posizione univoca nella sua coalizione.
Ovviamente, a una settimana dal voto il silenzio (che ieri è stato blindato) per Rutelli è preferibile a una presa di distanza da quegli ambienti radicali che potrebbero compromettere la performance elettorale di Cicciobello voltandogli le spalle all’urna, e optando per il voto disgiunto. Una strada quasi obbligata dalla delicatezza del tema, che vede davvero approcci al problema-casa distanti anni luce sotto lo stesso cartello elettorale. Lo dimostrano, tra l’altro, anche i tentativi della Sinistra arcobaleno di contenere l’imbarazzo dell’ex vicepremier, a dir poco contraddittori. Se infatti il segretario romano del Prc, Massimiliano Smeriglio, ha teso una mano a Rutelli bollando l’okkupazione della Bufalotta come «grave errore» e definendolo una «lotta tra poveri», altri esponenti dell’ala radicale dell’armata rutelliana, come Fabio Nobile e Peppe Mariani, hanno preferito esprimere meno diplomaticamente la loro «massima solidarietà» agli occupanti.
Più duri ed espliciti, ovviamente, i toni degli avversari di Rutelli. Gianni Alemanno, dopo aver chiesto (invano) all’esponente del Pd di prendere le distanze dai candidati di Action presenti nelle sue liste, ha ricordato quanto il fenomeno delle prese di possesso illecite di alloggi e stabili a Roma sia un peso considerevole non solo per chi opera nell’edilizia, equiparando le «okkupazioni» capitoline alla criminalità nel sud come ostacolo alle attività imprenditoriali. «Se non c’è una forza netta che chiude definitivamente questa situazione - ha spiegato il candidato sindaco del Pdl parlando con i costruttori romani nella sede dell’Acer - temo che qualsiasi ragionalmento che possiamo fare qui sull’urbanistica rischia di essere privo di fondamenta».
Ragionamento rilanciato proprio dal presidente dell’associazione costruttori edili della capitale, Giancarlo Cremonesi. «È di una gravità estrema - ha spiegato - vedere ancora una volta che i principi di legalità vengono calpestati. Il fatto che case già vendute vengano occupate in modo violento e senza diritto mi preoccupa molto. Immagino gli imprenditori stranieri che ci penseranno bene prima di investire un solo euro».
Se i «palazzinari» non nascondono il proprio sconcerto, l’opposizione attacca, il prefetto Carlo Mosca condanna e Rutelli nicchia, il movimento di lotta per la casa non lascia, ma rilancia. Altro che capitolo chiuso: le azioni come quella di domenica, promettono gli «okkupanti», proseguiranno a tamburo battente. Il messaggio arriva da uno dei portavoce del Blocco precario metropolitano, e storico esponente dei movimenti sull’emergenza abitativa nella capitale, Paolo Di Vetta. «Seguiranno altri picchetti di questo tipo - annuncia - e i costruttori dovranno mettere telecamere e polizia a ogni nuova costruzione perché noi ce le andremo a prendere: l’obiettivo è che il governo destini il 15 per cento delle nuove case all’emergenza abitativa». Almeno lui parla chiaro.
8 aprile 2008 - Metro Roma
Una tenda in centro
Roma - È finita così, con i senzacasa che allestivano a piazza San Marco una tendopoli dopo aver lasciato il nuovissimo complesso residenziale occupato ieri alla Bufalotta. Le automobili dei manifestanti, riconoscibili per una striscia di carta che copre le targhe e su cui c’era scritto "La città della legalità" hanno occupato tutta la carreggiata destra che costeggia la piazza sotto il Vittoriano. Intanto l’altra metà dei manifestanti presidiava piazza Santi Apostoli chiedendo a gran voce un incontro con il prefetto. Poco prima un corteo di autobus degli occupanti di Bufalotta era giunto fino a piazza Venezia, bloccando il traffico. Di fatto, quelli de’ "La città della legalità", questo il nome degli ex occupanti del complesso immobiliare di via Ludovico Bragaglia, si preparano ad un’azione continuata per sottolineare l’urgenza del problema casa a Roma. «Comprendiamo le angosce di chi sta per acquistare quegli alloggi - dice una nota del movimento - messi in vendita a 300 mila euro con una metratura di 50 metri quadri o poco più, ma non sono di minor valore le richieste di chi ha occupato».
7 aprile 2008 - Carta
Roma. La Città della dignità, una tendopoli per la casa
Roma - Tutti gli occupanti, che ieri si erano impossessati del residence di proprietà del costruttore romano Santarelli, nella periferia nord est di Roma, per un’azione dimostrativa, si sono trasferiti questo pomeriggio a piazza San Marco, vicino al Campidoglio. Il Comune ha chiesto subito lo sgombero delle centinaie di tende colorate, che gli occupanti hanno scelto di chiamare la «Città della dignità». Ma il Blocco precario metropolitano [una rete che vede insieme i centri sociali Horus e Astra, il sindacato degli inquilini AS.i.a.-Rdb, studenti e precari di zona] ha deciso di andare fino in fondo nella lotta contro la speculazione finanziaria sulle case e la rendita privata. Appena installate le tende hanno così dichiarato che non si muoveranno finché non avranno ottenuto un incontro con il prefetto, per chiedere l’apertura di un tavolo di trattative sulla questione abitativa a Roma.
L’incontro potrebbe avvenire già domani. Intanto per mercoledì è stata convocata un’assemblea generale alla Città della dignità, alla quale sono invitati tutti, artisti, politici, esponenti della società civile. Proprio come Les enfants de Don Quichotte a Parigi, quelli della Città della dignità invitano chi vuole dare il proprio sostegno a passare una notte insieme a loro, sotto il Campidoglio. Sugli striscioni di piazza San Marco, appesi tra gli alberi, sopra le tende, si può leggere: «Social housing? Don’t worry, be squatting» o «La vostra rendità. La nostra precarietà. Le case le prendiamo e poi ne riparliamo».
Roma. Nobile: «Occupazione Bufalotta dimostra l'urgenza problema casa»
Roma - "L’occupazione avvenuta ieri, da parte di centinaia di aderenti al Blocco Precario Metropolitano, delle palazzine private dell’imprenditore Santarelli a Vigne Nuove ripropone con forza l’urgenza e la necessità di un intervento pubblico a sostegno delle migliaia di cittadini che si ritrovano ad essere senza casa, sotto sfratto, o in forti difficoltà economiche per gli affitti elevati e i mutui enormi da pagare". Lo ha dichiarato il candidato della Sinistra arcobaleno al consiglio comunale di Roma Fabio Nobile.
"L’occupazione–continua Nobile–degli alloggi privati segnala la necessita’ di riaprire un confronto sulla grande quantità di alloggi sfitti presenti a Roma e sullo strapotere esercitato dai grandi proprietari immobiliari. Rispettiamo come sempre la natura spontanea con la quale ha avuto luogo la manifestazione e soprattutto il suo valore simbolico di voler porre all’attenzione di tutti la questione dell’emergenza abitativa senza la volonta’ di creare una lotta fra poveri".
7 aprile 2008 - Asca
LAZIO: PIZZO (PRC), SUBITO TAVOLO ISTITUZIONALE PER EMERGENZA ABITATIVA
(ASCA) - Roma, 7 apr - ''E' necessario aprire subito un tavolo istituzionale che affronti il caso Bufalotta e inserisca a pieno titolo il tema dell'emergenza abitativa nell'agenda politica''. E' quanto afferma la consigliera regionale del Lazio, Anna Pizzo (indipendente Prc). ''L'occupazione di ieri, da parte del Blocco Precario Metropolitano, del palazzo dell'imprenditore Santarelli a Porta di Roma (Bufalotta) - spiega Pizzo - ripropone con forza il tema dell'emergenza casa e mette in risalto quanto l'edilizia residenziale pubblica (in grado di coprire appena il 4% degli aventi diritto) non sia in grado di rispondere alla domanda abitativa di chi si trova a essere senza casa, sotto sfratto, o in forti difficolta' economiche per gli affitti elevati e i mutui inaccessibili. Sostengo per questo l'iniziativa promossa dal Blocco Precario Metropolitano - conclude la consigliera - apprezzo il tono dialogante tenuto fin dall'inizio sia dagli occupanti che dai proprietari degli appartamenti e il senso di responsabilita' mostrato da entrambe le parti''.
7 aprile 2008 - Il Messaggero.it
Occupanti casa bloccano traffico a piazza Venezia. Tendopoli a piazza San Marco
ROMA - Traffico bloccato a piazza Venezia dal corteo di auto degli occupanti dei 9 edifici di proprietà del gruppo Santarelli a Porta di Roma, nel quartiere Bufalotta. Dopo aver lasciato il palazzo in via Ludovico Bragaglia occupato ieri, i manifestanti con un lungo corteo da Montesacro hanno raggiunto piazza Venezia. Sulle auto dei manifestanti un cartoncino con la scritta "La città della legalità" copre le targhe. A piazza San Marco i senza casa hanno organizzato una tendopoli. I manifestanti a piedi hanno raggiunto palazzo Valentini per chiedere un incontro con il prefetto Mosca. «Ieri una nostra delegazione aveva incontrato il vice capo di gabinetto Odevaine - dicono i manifestanti - Ci aveva risposto che nessuna trattativa si sarebbe potuta aprire se non avessimo abbandonato lo stabile occupato. Ora lo abbiamo fatto. Perché non ci ricevono?». Il portone del palazzo è stato chiuso ed è presidiato dalle forze dell'ordine. E' allora scattato un presidio sul lato opposto di piazza Santi Apostoli.
Seconda fase della lotta. I manifestanti avevano annunciato una «seconda fase della lotta». «La nostra lotta - si legge in un comunicato di Blocco precario metropolitano - è per il diritto alla casa per tutti. La nostra lotta è contro la grande proprietà ed è quella che ci prepariamo a proseguire».
Bufalotta. Davanti al palazzo nel quartiere Bufalotta sono rimasti alcuni dei proprietari in attesa che gli appartamenti vengano puliti, per entrare nelle abitazioni, alcune delle quali erano in consegna proprio in questi giorni.
Smeriglio: «Occupazione tragico errore». «È stato un errore drammatico - ha spiegato il segretario del Prc di Roma Massimiliano Smeriglio - L'emergenza casa a Roma è un problema spaventoso ma un' occupazione in quel modo è discutibile perché riguarda la proprietà privata individuale di chi con tanta fatica cerca di comprarsi una casa».
Antoniozzi: «Fatto gravissimo». Il candidato del Pdl alla presidenza della Provincia Alfredo Antoniozzi ha definito l'occupazione «un fatto gravissimo, colpisce cittadini che hanno acquistato immobili a costo di enormi sacrifici personali, investendo, in molto casi, il frutto del lavoro di una vita».
Ciocchetti: «Ripristinare la legalità». Contrario anche il candidato sindaco dell'Udc Luciano Ciocchettiche ha affermato:«Ripristiniamo la legalità, fermiamo le occupazioni abusive ma allo stesso tempo impegniamoci per dare una risposta seria al problema casa».
7 aprile 2008 - Roma Città
Bufalotta, occupanti lasciano il cantiere: "Ora una tendopoli a piazza Venezia"
Le 440 famiglie che ieri mattina hanno occupato il cantiere in costruzione con 190 appartamenti a Bufalotta hanno lasciato il presidio e immediatamente è entrata la polizia. Ma dal Blocco Precario Metropolitano, che ha organizzato la protesta, hanno annunciato che si sposteranno a piazza Venezia, dove allestiranno una tendopoli.
7 aprile 2008 - QN quotidiano nazionale
sos casa Palazzo occupato a Roma «Diamo un riparo a giovani e anziani»
ROMA — Ieri 440 famiglie, circa 800 persone, hanno occupato un palazzo alla Bufalotta. «Siamo entrati — hanno spiegato gli aderenti al movimento ‘Blocco Precario Metropolitano’ — per dare una casa ai giovani, ai migranti e per tutelare gli anziani». Gli occupanti si sono poi spostati vicino a piazza Venezia, occupando il giardino con tende.
7 aprile 2008 - EPolis Roma
Emergenza casa. Con il Blocco metropolitano precario sono entrate in un nuovo complesso residenziale
Bufalotta, occupano 400 famiglie «E' solo l'inizio della nostra lotta»
Dopo l'incontro in Comune, Di Vetta: «Ci hanno chiesto di andare via, ma noi restiamo»
di Marta Rossi
Roma - In via Carlo Ludovico Bragagliali divide solo la strada. Nella vita di ogni giorno, a separare i precari che hanno occupato un complesso residenziale appena costruito e i proprietari che stanno per entrarvi ci sono il reddito, il lavoro, un rogito da firmare. Perché l'esercito delle 400 famiglie guidate dal Blocco precario metropolitano fanno parte, per il 60 per cento, di quei trentamila nuclei che da anni aspettano di essere chiamati dal Comune per avere un alloggio popolare. L'ex assessore Giancarlo D'Alessandro, alla Bufalotta «solo come intermediario politico» per organizzare un incontro con il prefetto, assicura che «in 24 mesi verranno costruiti duemila alloggi, oltre alle acquisizioni e alla delibera firmata da Claudio Minelli per il cambio di destinazione d'uso». Nel tardo pomeriggio, poi, l'incontro in Campidoglio con Comune e Prefettura non porta grandi risultati: «Ci hanno chiesto di andare via - riferisce Di Vetta - . Noi restiamo, anche se la proprietà ha chiesto lo sgombero».
ALLE DUE del pomeriggio, dopo cinque ore dall'ingresso delle quasi mille persone nel complesso residenziale da 190 appartamenti con piscina condominiale da 330mila euro l'uno, è stato aperto solo un appartamento, a piano terra, per dare riparo ai bambini e Di Vetta raccomanda di «non entrare nei piani superiori». Perché, spiega, «Non siamo contro chi ha deciso di comprare, ma se aspettiamo il Comune non avremo mai casa». «Quello che chiediamo - ribadisce Pasquale Nappo, dell'Asia Rdb - è una politica abitativa seria, non a chiacchiere». Mentre i precari si attrezzano con tende, termos e borse frigo a passare anche la notte nel complesso di via Bragaglia, un gruppetto di proprietari degli appartamenti guardano con preoccupazione dall'altro lato della strada. «Questo non è un presidio - sbotta uno di quelli che tra qualche mese dovrebbe entrare nella casa - ma è un'occupazione. Abbiamo saputo stamattina e siamo corsi a vedere», racconta mentre un portavoce improvvisato tenta di entrare nella mediazione tra Di Vetta e D'Alessandro. «La nostra preoccupazione - spiega l'ex assessore ai Lavori pubblici - è che il presidio si risolva nel più breve tempo possibile».
IL SOLE non batte più sulle palazzine bianche, anche se sono da poco passate le tre del pomeriggio. Di Vetta con un microfono spiega cosa accadrà: «Prepariamoci a restare qua dentro - dice mentre la folla lo applaude - e sappiate che al massimo domani mattina verrà la polizia a sgomberarci. Ma dovremmo uscire uno per volta, a testa alta: dopo il giorno della dignità, domani sarà il giorno della vergogna». I bambini vengono portati via, o coperti nei passeggini. Samuele, sette mesi, avvolto in una coperta è in braccio alla nonna, mentre la mamma racconta la sua storia, uguale a quella di tanti. «Viviamo a San Basilio, in otto. Siamo in graduatoria con otto punti, davanti a noi ci sono 20.400 famiglie ». «Questa è la nostra campagna elettorale. Non pensiamo che si risolva l'emergenza votando», incalza Di Vetta, rispondendo a chi, negli altri movimenti di lotta per la casa si è candidato.
La lettera ai candidati
«Prima di tutto ci presentiamo»: inizia così la lettera che gli occupanti della Bufalotta hanno scritto ai candidati premier e sindaci. «Siamo famiglie dall'accezione larga e laica (...) e non abbiamo i soldi sufficienti per poterci permettere una casa. Oggi - scrivono ancora - è il nostro giorno dell'indignazione: senza una casa abbiamo perso la speranza di una vita dignitosa (...) A noi sembra che le vostre proposte nascano per permettere a chi si è arricchito in questi anni sull'industria del mattone di continuare a farlo. Aspettiamo una vostra risposta».
Reazioni. Camilloni dell'Osservatorio sociale: «Serve una commissione d'inchiesta per i 20mila alloggi»
"Ora verifica sulle assegnazioni"
«Le occupazioni abusive sono la prova provata del fallimento della politica abitativa del comune di Roma, incapace e inefficace ormai da anni di dare risposte concrete all'emergenza alloggi. Diventa sempre più rilevante creare una commissione specifica per verificare le 20mila case illegalmente assegnate così come specificato dagli stessi sindacati di inquilini»: dopo l'occupazione del complesso residenziale alla Bufalotta, il presidente dell'Osservatorio Sociale Luigi Camilloni sottolinea l'importanza di «impegnarsi per l'apertura di un tavolo tra sindacati e imprenditori privati che porti a un intervento più articolato sui fabbisogni complessivi della città e delle cittadinanza». «Questo gravissimo episodio segna in modo molto forte la campagna elettorale», dice il candidato sindaco del Pdl Alemanno. «La sinistra - aggiunge - non ha mai isolato per davvero, anzi ha sempre coperto, i professionisti delle occupazioni abusive». Per Cristiano Bonelli, candidato Pdl alla presidenza del IV municipio, «Sotto la sua giunta di Cardente, le occupazioni nel nostro territorio si sono moltiplicate». L'e? presidente: «Capisco l'emergenza, ma si tuteli il diritto dei cittadini che hanno già acquistato.
7 aprile 2008 - Carta
Una tendopoli a Roma per il diritto alla casa
Roma - Domenica 6 aprile, per molti, sarà ricordato come «il giorno dell’indignazione». Ieri, alle 9 puntuali, circa cinquecento persone, tra famiglie italiane, migranti, giovani coppie, single, hanno varcato i cancelli del complesso residenziale di proprietà del signor Santarelli, noto costruttore romano. Le case si trovano a largo Luchino Visconti, a metà strada tra Vigne Nuove e Bufalotta, periferia nord est della capitale, a due passi dal centro commerciale Porta di Roma, «il più grande in Europa». Il Blocco precario metropolitano [una rete che vede insieme i centri sociali Horus e Astra, il sindacato degli inquilini AS.i.a.-Rdb, studenti e precari di zona] ha lanciato la sfida alla rendita privata che, in questo territorio a cavallo del raccordo anulare, ha il volto di 10 mila appartamenti privati. I nomi sono ultranoti: Lamaro, Parnasi, Caltagirone e Santarelli; quest’ultimo ha raggiunto la cifra record di 70 mila metri cubi di edilizia residenziale. I vecchi piani di zona e il nuovo Piano regolatore non prevedono nemmeno una casa per l’edilizia popolare. Qualche mese fa, il Municipio IV, sulla spinta delle proteste di comitati e movimenti, ha bocciato il Piano Bufalotta, la delibera 218 firmata dal Comune di Roma che faceva un bel regalo ai costruttori: il cambio di destinazione d’uso di un milione di metri cubi, da servizi a edilizia residenziale privata, per un totale di altri 5 mila appartamenti. Una speculazione gigantesca che prevedeva una mancia di qualche milione di euro di «oneri concessori» per «interventi pubblici»: tra questi, il prolungamento della metropolitana e il museo della Shoa. Gli appartamenti sono quasi ultimati, mancano soltanto le rifiniture. Il complesso si presenta come un residence con strutture comuni: un giardino con alberi di ulivo, aiuole curate e una grande piscina olivoidale. Non si tratta di una occupazione vera e propria ma di un presidio che oggi pomeriggio si trasformerà in un «picchetto itinerante» nel centro della città. L’indicazione era chiara: non bisognava occupare gli appartamenti per non alimentare una guerra disperata con le famiglie che hanno opzionato le case, appartamenti medi-piccoli che costano però dai 330 mila euro in su. I numeri della capitale sono drammatici: 50 mila famiglie in emergenza abitativa, 70 per cento degli sfratti per morosità, quasi mille euro la media del costo degli affitti. In questo scenario, l’edilizia residenziale pubblica copre appena il 4 per cento degli aventi diritto. Il Comune da dieci anni parla di «nuovi piani per l’edilizia pubblica», ma a parte le duemila case dell’Ater di Tor di Nona, nulla è stato fatto. Il [probabile] futuro sindaco Rutelli parla ora di un «piano straordinario di 20 mila case popolari». «A pochi giorni dalle elezioni, la questione casa torna al centro dell’agenda politica–ha spiegato Paolo Di Vetta – Abbiamo presidiato per due giorni un complesso di 190 appartamenti privati, non certo di edilizia popolare. L’obiettivo dell’iniziativa è l’apertura di un tavolo di trattativa affinché il 15 per cento delle nuove abitazioni private venga concessa per l’edilizia popolare». Reazioni scontate di condanna da parte del prefetto, del comitato Rutelli e di Alemanno, che hanno chiesto subito lo sgombero. Il presidente del Municipio IV, Alessandro Cardente, ha garantito la «disponibilità dell’amministrazione a convocare un tavolo di confronto tra occupanti e costruttori». Pieno sostegno dalla sinistra arcobaleno municipale che vede nel presidio «l’urgenza e la necessità di un intervento pubblico a sostegno delle migliaia di cittadini senza casa, sotto sfratto, o in forti difficoltà economiche per gli affitti elevati e i mutui troppo alti». In questo momento, gli occupanti si stanno dirigendo verso il centro della città con un lungo corteo di automobili, issando la scritta «Diritto alla casa». Da stasera, a piazza Venezia, trecento famiglie senza casa allestiranno la «città della dignità». Primo invitato, Francesco Rutelli.
7 aprile 2008 - Il Messaggero
Roma. Organizzatissimi, capaci di muovere centinaia di persone: l’idea dell’occupazione...
Roma - Organizzatissimi, capaci di muovere centinaia di persone: l’idea dell’occupazione-presidio alla Bufalotta nasce due mesi fa, all’indomani del voto al Nuovo Piano Regolatore. I movimenti di lotta per la Casa allora chiesero che una quota dell’edilizia residenziale a Roma venisse destinata a canone sociale. «Non siamo stati ascoltati, così abbiamo subito cominciato a pensare a nuove forme di protesta», racconta Irene portavoce di As.i.a. Rdb, l’Associazione inquilini e assegnatari, costola di una frangia estrema di Action, legata dal sindacato delle Rappresentanze di Base. Anche se alla Bufalotta si firmano Blocco Precario Metropolitano. Sugli striscioni scrivono: «La vostra rendita, la nostra precarietà. Le case le prendiamo poi ne riparliamo». E ancora: «Roma fuori dal controllo» e «Lavoratori e precari, ma quale casa con questi salari?». Il tam tam dell’occupazione rimbalza da una parte all’altra della città. Nel corso della giornata c’è chi arriva zaino in spalla e chiede di entrare. Italiani, maghrebini, indiani. Ma all’interno l’organizzazione è rigida. All’ingresso si chiedono i nominativi e l’appartenenza a una lista. La lista degli attivisti. Di quelli che nel tempo si sono iscritti agli sportelli dell’emergenza casa di Casal Bruciato, San Basilio o di via Capraia, al Tufello. Che hanno dato piena disponibilità ad appoggiare la lotta dell’associazione dietro il miraggio di una casa. «Gente che è in graduatoria da anni per un alloggio comunale o popolare - dice Irene - senza riuscire ad averlo. Che non ce la fa a pagare un affitto o un mutuo». Trecentocinquanta i nuclei censiti nel primo pomeriggio tra i cortili e la vasca della piscina condominiale del complesso di via Bragaglia. Secondo il Blocco, il 60 per cento degli italiani è in graduatoria per la casa popolare. Volantinaggi, assemblee, l’ultima quella decisiva di cinque giorni fa. «Ci hanno chiamato - racconta una donna accampata in una tenda a bordo piscina - per dirci che era arrivato il momento. Non dobbiamo occupare gli appartamenti, ma chissà speriamo in quelli che non sono stati ancora venduti». C’è una famiglia del Tiburtino che già vive in una casa del Comune: «Mio figlio e mia nuora hanno avuto un altro bambino - racconta una signora - viviamo in 9 in un appartamento di 60 metri quadri. Loro sono in graduatoria da 6 anni. Intanto siamo qui». «Io abito a Val Melaina, mi sono separato e sono tornato a vivere dai miei - dice un uomo sulla quarantina - sono venuto all’ultimo momento. Non si sa mai, magari mi danno una casa».(Ale.Mar.)
7 aprile 2008 - DNews Roma
Occupazioni, privati nel mirino
Bufalotta. Presidio del Blocco Precario in un palazzo: «È un’azione dimostrativa»
di Marcello Lembo e Michela Giachetta
Roma - Emergenza abitativa e voglia di alzare la voce per rendere pubblico un disagio comune a tanti. È successo ieri alla Bufalotta, nordest di Roma. Da un lato la protesta dei precari, raccolti dalla sigla Blocco Precario Metropolitano, che hanno messo in atto un’azione («dimostrativa», assicurano) che ha pochi precedenti: l’occupazione di un palazzo privato. Dall’altra la preoccupazione di chi una casa, anche con molta fatica, la stava per comprare. Tutto è cominciato ieri mattina alla Bufalotta, in largo Visconti, ed è continuato nel pomeriggio al Campidoglio con un incontro a cui hanno partecipato Luca Odevaine, vice capo di gabinetto del Comune e Antonio Capaldo per la Prefettura. L’oggetto della discordia un palazzo realizzato dal costruttore Santarelli occupato da circa 400 famiglie (700-800 persone secondo il dirigente della Polizia Paolo Volta) proprio sotto gli occhi dei futuri proprietari che erano andati lì a firmare il rogito. Gli acquirenti hanno osservato con crescente preoccupazione una fiumana di gente entrare in quello che sarà il cortile di casa loro. Gli occupanti hanno a loro volta assicurato: «Ci siamo sistemati solo nelle zone comuni del complesso residenziale». Più tardi si diffonderà la notizia che sono state forzate le porte di alcuni appartamenti al piano terra. Notizia corroborata da alcune foto; ma a sera, dopo un sopralluogo, gli appartamenti sono di nuovo vuoti, i dimostranti autoconfinati in tende da campeggio all’interno del cortile. Sul luogo durante la giornata si sono affacciati alcuni politici tra cui il presidente di Municipio Alessandro Cardente («mi appello al buon senso degli occupanti», dirà poi) e l’ex assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo D’Alessandro che pure s’è confrontato con gli interessati ed ha spinto per un incontro che poi si è tenuto al Campidoglio. Un doppio incontro in realtà. Perché i rappresentanti di Comune e Prefettura hanno preferito incontrare acquirenti e occupanti in due momenti distinti. La denuncia l’ha invece presentata la proprietà. «Ci hanno detto che la trattativa non può andare avanti con un’occupazione in corso - ha spiegato Di Vetta, uno dei portavoce degli occupanti - noi però resteremo a presidiare. Abbiamo inviato una lettera a candidati sindaci e premier, aspetteremo una risposta. Certo è che non vogliamo fare guerra a chi fa i salti mortali per pagare un mutuo». Intanto, mentre gli occupanti portano materassi e viveri per passare la notte, i proprietari restano in attesa. «Dovevamo firmare di mattina e poi li abbiamo visti», dicono Emanuela e Fabio che presto si sposeranno. «Noi possiamo aspettare ma ci sono persone che stanno da mesi in residence in attesa che ci consegnano la casa e ora questo».
Reazioni
La condanna è bipartisan «Così il problema non si risolve»
«Noi non occupiamo le poche case popolari che il Comune assegna ma chiediamo che le abitazioni costruite dai grandi palazzinari vengano destinate a chi come noi ne ha diritto». Questo si legge nella lettera indirizzata ai candidati premier e sindaco e firmata dagli occupanti del palazzo di largo Visconti. Ma le reazioni di ogni parte politica sono di netta condanna. «Roma deve affrontare l'emergenza abitativa. Ma il Comune deve essere fermissimo nei confronti di azioni che violano la legalità», dice il candidato del Pd Francesco Rutelli. Per Patrizia Sentinelli di Sinistra Arcobaleno, forza accusata dagli oppositori di aver sempre favorito il fronte delle occupazioni, azioni come quella di ieri: «Non aiutano, però, anzi sono controproducenti azioni simili». Durissimo il candidato sindaco Gianni Alemanno del Pdl: «Ancora una volta c'è chi, dalle file della sinistra, pensa di risolvere il disagio abitativo con le occupazioni e le illegalità».(Ma.L.)
6 aprile 2008 - Ansa
CASA: OCCUPATO PALAZZO NEL QUARTIERE BUFALOTTA
(ANSA) - ROMA, 6 APR - Questa mattina 440 nuclei familiari, circa 800 persone, secondo le stime degli stessi occupanti, hanno occupato un palazzo in via Bragaglia, nel quartiere Bufalotta. Lo rende noto il movimento di lotta per la casa 'Blocco Precario Metropolitanò sottolineando che l'edificio si trova «nel cantiere di Santarelli, noto costruttore romano, che solo a Bufalotta ha costruito 70mila metri cubi di cemento». «Siamo entrati - è spiegato nella nota - nella proprietà di Santarelli per dare una casa ai giovani, per tutelare gli anziani, per dare un alloggio ai migranti. Semplicemente, per recuperare una parte del nostro reddito e per ricordare al prossimo governo, qualunque esso sia, che la precarietà del lavoro e della vita resta la questione sociale prioritaria del paese». «Centinaia di donne e di uomini - ha aggiunto il movimento nella nota - hanno deciso di prendere in mano il loro destino, per costruire dal basso la città dei diritti e della dignità, per affrontare una delle facce più drammatiche della precarietà: il diritto alla casa».
6 aprile 2008 - Omniroma
BUFALOTTA, 400 FAMIGLIE SENZA CASA OCCUPANO COMPLESSO RESIDENZIALE
(OMNIROMA) Roma, 06 apr - Occupato questa mattina un complesso residenziale di 190 appartamenti vuoti da circa 400 famiglie aderenti al Blocco Precario Metropolitano, in via Carlo Ludovico Bragaglia, tra le zone Bufalotta e Porte di Roma. Gli alloggi in costruzione sono quasi ultimati. «Sono appartamenti dai 330mila euro in su, non certo di edilizia popolare - ha detto Paolo Di Vetta del Blocco Precario Metropolitano - noi chiediamo che venga immediatamente aperto un tavolo di trattativa affinché una percentuale del 15% delle nuove abitazioni private venga concessa per l'edilizia popolare». Gli occupanti, per la gran parte precari e giovani coppie, si trovano al momento in presidio nel cortile sottostante senza essere entrati nelle abitazioni ancora non ultimate del complesso dove è presente una piscina e dei punti-barbecue fuori da ogni alloggio. L'azione, portata avanti insieme a giovani di alcuni centri sociali, è stata indetta anche contro la «cementificazione del territorio». «Ci battiamo contro la delibera 218 che prevede milioni di nuovi metri cubi di cemento perché le case, per affrontare l'emergenza abitativa, ci sono già», ha detto ancora Di Vetta. Sul posto sono presenti alcuni agenti delle forze dell'ordine ma la situazione è tranquilla. Durante la mattinata il presidente uscente del IV municipio, Alessandro Cardente, si è recato ad incontrare gli occupanti. «Abbiamo incontrato anche l'assessore comunale uscente ai Lavori pubblici, Giancarlo D'Alessandro - dicono gli occupanti - ci ha detto di essere disposto ad impegnarsi per una trattativa ma noi saremmo dovuti uscire subito. Gli abbiamo risposto di no». Appena sparsa la voce dell'occupazione, i legittimi proprietari si sono precipitati sotto gli edifici e hanno avuto un incontro con i senza casa. «Abbiamo spiegato loro che non abbiamo intenzione di togliere nulla ad alcuno - ha affermato Di Vetta - la nostra è un'azione per spingere l'amministrazione a favore di politiche per l'emergenza abitativa». Si era diffusa anche la notizia dell'arrivo di alcuni rappresentanti di Alleanza nazionale del IV municipio, al momento non avvenuto.
BUFALOTTA, CARDENTE: «TUTELARE DIRITTI DI CHI HA ACQUISTATO CASE»
(OMNIROMA) Roma, 06 apr - «Capisco l'emergenza abitativa che colpisce moltissime famiglie della Capitale, ma anche il diritto dei cittadini che hanno già acquistato sulla carta quelle case anticipando il 20% dell'importo complessivo va tutelato». Così in una nota il presidente del IV Municipio, Alessandro Cardente, interviene sull'occupazione effettuata questa mattina dagli attivisti del Blocco precario metropolitano. «Per questo mi appello al buon senso degli occupanti affinché lascino al più presto il cantiere - ha proseguito Cardente - Mi appello, però, anche a tutte le istituzioni preposte alla risoluzione dell'emergenza abitativa affinché si individui subito una data per un tavolo tecnico che trovi delle soluzioni per fronteggiare l'emergenza». «Dal canto nostro, come IV Municipio, abbiamo già intrapreso un percorso che porterà alla definizione di alcuni progetti di autorecupero nel nostro territorio - ha concluso Cardente - e mi impegno a convocare immediatamente dopo le elezioni un tavolo con i costruttori che già hanno dei cantieri in IV Municipio per trovare soluzioni concrete a quell'immenso dramma che è l'emergenza abitativa».
BUFALOTTA, OCCUPANTI: «SE SGOMBERO, FAREMO RESISTENZA PASSIVA»
(OMNIROMA) Roma, 06 apr - «Ci prepariamo per un'eventuale sgombero di domattina. Faremo resistenza passiva e dovranno portarci fuori uno ad uno». Così Paolo Di Vetta del Blocco Precario Metropolitano che stamattina, insieme a circa 400 famiglie, ha occupato un complesso residenziale a via Carlo Ludovico Bragaglia, nella zona Bufalotta. Gli occupanti rimarranno svegli in presidio per tutta la notte.
6 aprile 2008 - Adnkronos
ROMA: 350 FAMIGLIE OCCUPANO PALAZZO A PORTA DI ROMA
BLOCCO PRECARIO METROPOLITANO, COSTI AFFITTO INACCESSIBILI NELLA CAPITALE
Roma, 6 apr. - (Adnkronos) - Questa mattina 350 nuclei in emergenza abitativa hanno occupato un palazzo a via Carlo Ludovico Bragaglia, a Roma. Lo comunica il Blocco precario metropolitano. «Centinaia di donne e di uomini hanno deciso di prendere in mano il loro destino, per costruire dal basso la città dei diritti e della dignità, per affrontare una delle facce più drammatiche della precarietà: il diritto alla casa -afferma il Blocco Precario metropolitano in una nota- E lo hanno fatto a partire dall'occupazione del cantiere del signor Santarelli, noto costruttore romano, che solo a Bufalotta ha costruito 70mila mc di cemento». «I costi dell'affitto sono inaccessibili, a Roma si va dalle 800 euro in su, quasi una rata di mutuo -continua- L'edilizia residenziale pubblica copre appena il 4% degli aventi diritto. Il piano comunale e le risorse messe in campo non sono in grado di rispondere alla domanda abitativa. La sudditanza agli interessi dei costruttori e dei potentati immobiliari, nonchè delle banche, impedisce la nascita di quartieri vivibili, dove sia garantita la qualità della vita in termini di servizi e spazi di socialità. Le crescenti difficoltà ad arrivare alla fine del mese fanno il resto». «Siamo entrati nella proprietà di Santarelli per dare una casa ai giovani, per tutelare gli anziani, per dare un alloggio ai migranti -spiegano i membri del Blocco precario metropolitano- Semplicemente, per recuperare una parte del nostro reddito e per ricordare al prossimo governo, qualunque esso sia, che la precarietà del lavoro e della vita resta la questione sociale prioritaria del paese». «Non vogliamo andare a vivere nelle 'new town' -sottolineano- Sosteniamo la riqualificazione dei quartieri esistenti, il riutilizzo del patrimonio sfitto e la valorizzazione di ciò che non è usato o è abbandonato. Siamo contro la grande rendita urbana, per il risparmio di suolo e per una metropoli vivibile, innovativa, con un sistema di mobilità sostenibile. Numerosi candidati, imprenditori e associazioni di imprese si sono espressi a favore di un ampio programma edilizio soprattutto rivolto verso l'emergenza abitativa». «Molti, troppi, parlano di 'social housing' -concludono- Questo è il momento di essere realisti: chiediamo che il 15% del patrimonio residenziale privato costruito venga destinato all'emergenza casa. Oggi è il giorno della dignità e dell'indignazione. Non si torna più indietro. Non invocate legalità e sicurezza laddove queste parole nascondono la violenza di chi non garantisce diritti fondamentali come la casa e il reddito. Oggi ci riprendiamo quello che ci spetta».
ROMA: CARDENTE SU OCCUPAZIONE, TUTELARE ANCHE DIRITTI DI CHI HA COMPRATO CASA
Roma, 6 apr. - (Adnkronos) - «Capisco l'emergenza abitativa che colpisce moltissime famiglie della Capitale, ma anche il diritto dei cittadini che hanno già acquistato sulla carta quelle case anticipando il 20% dell'importo complessivo va tutelato». Così il presidente del IV municipio di Roma, Alessandro Cardente, interviene sull'occupazione del cantiere di largo Visconti (Porta di Roma) effettuata questa mattina dagli attivisti del Blocco precario metropolitano. «Per questo mi appello al buon senso degli occupanti affinchè lascino al più presto il cantiere - ha proseguito Cardente - Mi appello, però, anche a tutte le istituzioni preposte alla risoluzione dell'emergenza abitativa affinchè si individui subito una data per un tavolo tecnico che trovi delle soluzioni per fronteggiare l'emergenza». «Dal canto nostro, come IV municipio, abbiamo già intrapreso un percorso che porterà alla definizione di alcuni progetti di autorecupero nel nostro territorio - ha concluso Cardente - e mi impegno a convocare immediatamente dopo le elezioni un tavolo con i costruttori che già hanno dei cantieri in IV Municipio per trovare soluzioni concrete a quell'immenso dramma che è l'emergenza abitativa».
ROMA: PDL, OCCUPAZIONE A PORTA DI ROMA CONFERMA FALLIMENTO POLITICHE CASA
Roma, 6 apr. - (Adnkronos) - ''E' attualmente in corso, vicino al centro commerciale Porta di Roma a Montesacro, una massiccia occupazione di case nuove e sfitte, con piscina annessa, ad opera di circa duecento lavoratori precari, donne in cinta e, sembra, con una sorta di assegnazione degli appartamenti da parte dei vertici dell'organizzazione. Sono intervenute la polizia ed i carabinieri''. Lo comunica Giuseppe Sorrenti, candidato e gia' consigliere del Pdl nel IV municipio di Roma. ''L'episodio odierno, non isolato, non fa altro che confermare, purtroppo, il fallimento dell'amministrazione comunale di centrosinistra e del Governo nell'ambito delle politiche della casa, del lavoro precario e del sociale in generale - afferma - Inoltre, credo, che Veltroni sia poco credibile quando parla al paese di 100.000 nuove case quando a Roma, nel suo settennato, di case per il popolo se ne sono viste ben poche. Quello che si e' visto, invece, e' l'aumento dell'edilizia privata e l'aumento indiscriminato dei prezzi delle case''.
6 aprile 2008 - Agi
CASA: 350 FAMIGLIE OCCUPANO PALAZZO A PORTA DI ROMA
(AGI) - Roma, 6 apr. - Trecentocinquanta famiglie hanno occupato questa mattina un palazzo del costruttore Santarelli a Porta di Roma, alla Bufalotta, una zona verde "spianata" dal cemento per far posto a un nuovo quartiere e a un immenso centro commerciale. Ne' da' notizia un comunicato di "Blocco precario metropolitano" che aggiunge: "I costi dell'affitto sono inaccessibili, a Roma si va dagli 800 euro in su, quasi una rata di mutuo. L'edilizia residenziale pubblica copre appena il 4% degli aventi diritto. Il piano comunale e le risorse messe in campo non sono in grado di rispondere alla domanda abitativa. Questo e' il momento - aggiunge la nota - di essere realisti: chiediamo che il 15% del patrimonio residenziale privato costruito venga destinato all'emergenza casa".
Fotografie dell'Agenzia Eidon sulla vicenda:
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