ROMA, 6 OTTOBRE 2006: VOCE AL PRECARIATO!
Comunicato n.42/06
Gli invisibili, gli atipici, i flessibili, da venerdì 6 ottobre hanno un volto, un nome, una storia da raccontare.
Sono venuti in 35.000 a Roma per partecipare al primo sciopero nazionale dei precari della Pubblica Amministrazione.
A Piazza della Repubblica, in attesa dell’avvio del corteo, si confrontano, si mescolano esperienze diverse: Sanità, Scuola, Vigili del Fuoco, Ministeri, Parastato, Enti Locali, in tutti i settori del Pubblico Impiego operano direttamente, o attraverso i servizi esternalizzati, centinaia di migliaia di precari.
La manifestazione inizia e noi, assunti a tempo indeterminato, siamo qui per esprimere militante e concreta solidarietà a questi lavoratori e qui ritroviamo le ragioni vere del nostro impegno sindacale. Guardandosi intorno si capisce che il precariato non ha età, giovani e meno giovani, tutti uniti dalla comune lotta allo sfruttamento e dalla richiesta di un lavoro stabile, che ancora oggi ci sembra debba essere rivendicato come un diritto e non considerato come il privilegio di un numero di lavoratori sempre più esiguo. Lo Stato, soprattutto attraverso la cessione di attività all’esterno, ha incentivato la precarizzazione del rapporto di lavoro, arrivando ad essere il primo fruitore di precariato nel nostro Paese.
Il corteo sfila per Via Cavour e noi ci troviamo all’interno dello spezzone del Parastato, insieme agli EX-LSU, ai CFL, agli INTERINALI dell’INPDAP, ai CO.CO.PRO. del CALL-CENTER INPS-INAIL di BARI ed agli INFORMATICI delle ditte esterne che operano presso la DCSIT INPS.
C’è uno striscione degli ispettori di vigilanza INPS-INAIL-MINISTERO del LAVORO, venuti a solidarizzare con i lavoratori precari in lotta ed a denunciare l’inadeguatezza delle attuali normative di legge in materia di contrasto al lavoro nero e sommerso. Dopo il caso ATESIA, gli ispettori di vigilanza hanno ricevuto disposizioni per soprassedere momentaneamente alle ispezioni nei call-center, probabilmente per mettere la sordina ad un problema di sfruttamento e precariato che potrebbe esplodere con gravi conseguenze economiche per chi vuole continuare a lucrare, imponendo contratti a progetto a lavoratori che in realtà hanno un rapporto subordinato.
Noi vogliamo riprenderci i servizi esternalizzati e, con loro, anche i lavoratori attualmente precari, con un provvedimento generale di sanatoria che permetta il passaggio alle dipendenze della Pubblica Amministrazione dei precari interni ed esterni.
Dal centro del corteo non si riesce a vedere né la testa né la coda: è un’immagine che impressiona anche chi è abituato alle manifestazioni. Questo sciopero nazionale e questa grande partecipazione di massa, sono le risposte immediate ad un governo che in Finanziaria non ha inserito alcun provvedimento che metta seriamente mano alla questione del precariato nella Pubblica Amministrazione. Meditino, confindustria e sindacati concertativi, sulla capacità dei lavoratori di mobilitarsi per decidere il proprio futuro, senza deleghe in bianco a nessuno.