RILANCIARE L'INIZIATIVA SINDACALE E SOCIALE

Roma -

 

Riportiamo di seguito alcuni stralci del dibattito svoltosi nell'ambito del Coordinamento nazionale confederale USB che si è riunito il 12 settembre.

Il quadro generale internazionale ed europeo è la cornice fondamentale per comprendere sia le modificazioni intervenute nello scenario economico, politico e sociale del continente, sia la situazione in cui versa il nostro paese, influenzata e determinata sempre più dagli equilibri e dalle posizioni dell'Unione Europea, della BCE e del FMI.
Quanto avvenuto in  Grecia ha dimostrato l’irriformabilità dell’Unione Europea, la fine dell’illusione democratica alla luce della risposta data al referendum, che l’’Unione Europea lungi dall’essere l’Europa dei popoli, è una costruzione basata sulla brutale sottomissione delle condizioni delle classi subalterne e dei migranti.
Diventa in effetti urgente porre il problema della rottura dell'Unione Europea e dell'Euro argomento sempre più attuale, ripreso dalla campagna Eurostop, che vede la partecipazione di molte forze sociali e politiche a livello europeo, né si possono dimenticare gli elementi strutturali alla base della crisi economica che sta sconvolgendo gli attuali equilibri geo-politici, dalla crisi che arriva anche in Cina e dalla Cina, alla guerra ormai alle porte, al tema dei migranti e dei rifugiati, che si è imposto anche all’opinione generale con i massicci esodi di questa estate.
Sul tema dell’immigrazione si è evidenziato come l’ annuncio della Germania di voler accogliere quanti più rifugiati possibili, mentre ne espelle 80.000 sulla base della discriminazione tra immigrati economici e rifugiati ‘politici’, fa giustizia anche qui di una visione buonista che nulla ha a che fare con le vere cause dell’immigrazione: spoliazione e sfruttamento di interi continenti ad opera della potenze capitaliste.
Su quest’ultimo tema tutte le nostre strutture locali devono sentirsi  impegnate/promotrici delle iniziative a livello locale per la settimana di mobilitazione dal 17 a 24 ottobre già programmata e lanciata dalla Coalizione internazionale dei rifugiati e Sans Papiers.
In questo quadro rientra la decisione presa dall’Ufficio europeo della Federazione Sindacale mondiale di proclamare una Giornata Internazionale di lotta contro le scelte che l’UE sta operando verso i migranti, in occasione del vertice Unione Europea/Unione Africana che si terrà a Malta il prossimo 11/12 novembre.
Dalla sua ultima riunione inoltre è scaturita l’adesione delle organizzazioni sindacali europee aderenti alla FSM alla giornata internazionale di lotta contro le privatizzazioni già decisa dalla Federazione Mondiale del lavoro Pubblico in programma per il prossimo anno.  
Altro argomento affrontato, l’attacco al diritto di sciopero che ormai in tutti i paesi europei è sottoposto ad una profonda e drastica modifica con l’obbiettivo della sua cancellazione. La decisione presa è quella di una iniziativa politica a Roma con la presenza delle oo.ss. dei paesi europei  interessati come Grecia, Portogallo, Paesi Baschi, Cipro etc. a

Il dibattito nel Coordinamento nazionale USB si è incentrato poi sugli attacchi che questo governo continua a portare nei confronti delle condizioni di lavoro e di vita dei settori sociali meno garantiti; con il jobs act certo  ma anche con politiche finanziarie in linea con i dettami europei che stanno allargando enormemente il campo della povertà, che abbiamo già visto delinearsi a luglio con le misure restrittive sulla sanità ma che si accentueranno con la prossima Legge di Stabilità.
Ad un governo che è di forte con i deboli e debole con i forti, rispondiamo con  la  Campagna generale sul Welfare, già lanciata a livello nazionale  nei primi giorni di Luglio e che dovrà ora svilupparsi anche nei territori, a cura delle federazioni locali.
I temi principali che andranno a costituire l'ossatura della Campagna avranno al centro la Sanità, la Scuola e la Previdenza.
Naturalmente tali argomenti comprendono anche la battaglia alle privatizzazioni, a partire dalle prossime mosse del governo sulle aziende partecipate e la difesa dei contratti, dei salari e delle pensioni, elementi questi comuni a tutti e tre i temi portanti della Campagna.
Si è deciso quindi che in tale Campagna si metterà in campo sia l'iniziativa specifica di USB, sia la collaborazione con altre forze sindacali e sociali, già invitate ad un  confronto per verificare le possibilità di un percorso ed un'azione/mobilitazione comune. Sul tema della Previdenza si è già proceduto anche alla definizione di un Patto d'Azione con il Coordinamento dei Pensionati (Conup), coordinato tra gli altri da Ezio Gallori.
Insieme alla Campagna nazionale sul welfare, che dovrà essere inserita nella cornice di una forte e motivata critica contro Unione Europea e Euro, si dovrà anche affrontare il tema del diritto di sciopero, argomento che ha visto un grande schieramento, da Sacconi al ministro Del Rio, dai grandi giornali di opinione alla Confindustria, manifestarsi nelle ultime settimane di luglio contro i lavoratori dei trasporti.

L'intera Confederazione, le Categorie i cui Coordinamenti nazionali si riuniranno tra breve e tutte le Federazioni Regionali, dovranno organizzarsi sin dai prossimi giorni per attuare  la Campagna sul Welfare che dovrà articolarsi attraverso le mobilitazioni e le iniziative che decideremo di avviare a livello nazionale e territoriale.
In primo piano inoltre le mosse del Governo sulla pubblica amministrazione con la presentazione di 15 Decreti delegati entro metà ottobre,il cui contenuto è stato solo vagamente delineato nella Legge delega ma che poggiano principalmente sulla privatizzazione dei servizi pubblici, sulla mobilità/flessibilità dei dipendenti, sul loro sfoltimento, senza dimenticare la mancanza di stanziamenti per i contratti che sono bloccati ormai da 6 anni, per i quali da due anni USB pubblico Impiego ha presentato la piattaforma e su cui non mancheranno le mobilitazioni nel prossimo autunno, considerando che il contributo, assolutamente involontario del pubblico impiego al risanamento dei conti dello stato ammonta a oltre 20 miliardi con un perdita secca media di circa 7.000 euro per ciascun lavoratore.
Ad un governo che è forte con i deboli e debole con i forti dobbiamo rispondere rilanciando l'iniziativa sindacale e sociale sui posti di lavoro, nelle strade e nelle piazze di tutto il paese.