Repressione a Brindisi: le lotte non si "arrestano"!

Bari -

L’Unione Sindacale di Base della Puglia esprime forte preoccupazione in merito alle “notizie” che giungono da Brindisi.


Questa mattina alcuni disoccupati hanno ricevuto avvisi di garanzia e sono ora addirittura in stato di arresto per aver manifestato il loro sacrosanto diritto al Lavoro.


Di fronte alla privazione dei più elementari diritti, al peggioramento delle condizioni di lavoro, alla crescente precarietà ed incertezza che rende la vita sempre più drammatica e senza futuro, lo Stato, invece di dare soluzioni, sceglie di reprimere duramente qualsiasi tentativo di opporsi a questa situazione.


Se a questo aggiungiamo che, pochi giorni fa, abbiamo assistito alla ennesima tragedia di morti sul Lavoro a Barletta dove tutti, compreso le Istituzioni, hanno “gridato sdegno e rabbia”, quello che succede ora a Brindisi appare ancor più allarmante ed incomprensibile.


Non vorremmo che fosse il preludio ad azioni repressive con cui i “poteri forti” intendono reagire alle numerose iniziative di protesta e di lotta che si stanno svolgendo in questi giorni e che avranno un significativo momento collettivo nella giornata del 15 Ottobre in tutta Europa.


Dobbiamo per caso attenderci “arresti di massa” visto che migliaia e migliaia di Precari, di Studenti, di Immigrati, di Donne, di Lavoratori e di Pensionati manifestano quotidianamente nel nostro Paese perché non intendono “pagare la crisi”?

Come USB, esprimiamo piena solidarietà a Bobo ed ai disoccupati di Brindisi e continueremo senza alcun timore e con maggiore determinazione a condurre insieme ai Lavoratori ogni iniziativa di lotta per la riconquista dei diritti, della dignità e del salario.