REFERENDUM COMUNALE DEL 26 MAGGIO A BOLOGNA: UNA GRANDE OPPORTUNITA' PER TUTTO IL PAESE
Domenica 26 maggio a Bologna si terrà un referendum comunale, promosso dal Nuovo Comitato Art. 33, per permettere ai cittadini di esprimersi merito ai fondi (oltre un milione l'anno) che il Comune destina alla scuola materna privata.
Tutto ciò mentre, in quello che era il “modello d'eccellenza emiliano”, negli ultimi anni centinaia di bambini sono rimasti esclusi dalla scuola dell'Infanzia per mancanza di risorse e tante maestre hanno perso il lavoro o sono precarie da anni. Il ruolo del Comitato Art.33 è stato importantissimo ed ha favorito la mobilitazione di migliaia di cittadini per l'opzione A (finanziamenti solo alla scuola pubblica). L'USB, tra i fondatori del Comitato, ha sostenuto fin dal primo momento il referendum e in questi mesi a Bologna ha dato vita ad una campagna elettorale straordinaria con delegati, militanti e iscritti che hanno distribuito oltre 15.000 depliant informativi, promosso decine di assemblee nei posti di lavoro e dibattiti pubblici.
L'atto conclusivo della campagna sarà sabato 25 maggio quando un corteo di lavoratori, precari e disoccupati darà vita ad un corteo per le vie del centro, proprio mentre il comitato per l'opzione B (a favore dei finanziamenti alle scuole private) terrà il proprio evento di chiusura in Piazza Maggiore.
Il tema referendario ha assunto una rilevanza che va oltre i confini di Bologna e oltre la pur fondamentale difesa del diritto alla scuola pubblica. In ballo c'è la difesa dello Stato Sociale, l'opposizione alle privatizzazioni ed alle esternalizzazioni e alle politiche di austerità imposte dall'Europa. Dopo 20 anni di “saccheggio” dei beni comuni del paese, in piena crisi economica usata come un'accetta per eliminare molti servizi essenziali ai ceti popolari, è possibile ora esprimere un netto rifiuto alle privatizzazioni, alimentato dalla consapevolezza del netto fallimento di quelle politiche.
Contro i referendari a Bologna si è materializzato nel Comitato per la B un imponente schieramento di poteri forti che va dalla Diocesi ad Unindustria, dai vertici delle cooperative alla CNA per finire con l'intera giunta comunale e le confederazioni dei sindacati complici. Lo stesso neonato governo delle “larghe intese” è diventato protagonista di questa vicenda, mostrando la propria natura e finalità, con un fronte compatto che vede insieme PD, PDL e Lista Civica e l'impegno in prima persona di ministri e sottosegretari in favore dei finanziamenti alle scuole private. Ma nei referendum alla fine contano i numeri e i cittadini che soffrono la crisi e sono determinati a fermare il saccheggio delle risorse pubbliche sono di gran lunga più numerosi dei poteri economici e politici.
Domenica Bologna sarà il teatro di un'importantissima battaglia; una battaglia che è possibile vincere e che riusciremo a vincere.