Referendum Acqua. Sì della Consulta, adesso la parola ai cittadini
Un grande risultato di 1 milione e 400 mila donne e uomini che hanno messo la loro firma per chiedere il ritorno alla pubblicizzazione dell’acqua.
Un grande risultato di chi difende il diritto sociale contro chi, con l’accumulo dei capitali e il rafforzamento del potere, vuole uccidere la democrazia.
La Corte Costituzionale ha ammesso due dei tre quesiti referendari proposti dai movimenti per l'acqua.
A primavera gli elettori di questo paese decideranno su un bene essenziale.
La vittoria dei “sì” porterà ad invertire la rotta sulla gestione dei servizi idrici e più in generale su tutti i beni comuni.
Attendiamo le motivazione della Consulta sulla mancata ammissione del terzo quesito, ma è già chiaro che questa decisione nulla toglie alla battaglia per la ripubblicizzazione dell'acqua e che rimane intatta la forte valenza politica dei referendum.
Oggi più che mai si deve esigere da questo governo un immediato provvedimento di moratoria sulle scadenze del Decreto Ronchi e sull'abrogazione degli AATO, un necessario atto di democrazia perché a decidere sull'acqua siano davvero gli italiani.
Il Comitato Promotore di cui la nostra organizzazione sindacale fa parte attiverà tutti i contatti istituzionali necessari per chiedere che la data del voto referendario coincida con quella delle elezioni amministrative della prossima primavera.
Da oggi inizia l'ultima tappa, siamo sicuri che le migliori energie di questo paese non si tireranno indietro.
Adesso si apre la possibilità di una vera prima vittoria popolare contro le politiche liberiste.