Protesta sui tetti dell'ACEA: L'acqua e la luce non sono merci, ma beni pubblici essenziali

Roma -

Solidarizziamo con i Blocchi Precari Metropolitani che stamattina sono saliti sui tetti dell'ACEA per rivendicare il carattere pubblico dell'acqua, contro la privatizzazione dei beni comuni.


L' ACEA che fornisce acqua e luce a questa città non può comportarsi come un'azienda privata che fa mancare questi beni, specialmente nelle situazioni dove più evidente è il disagio sociale, come le case occupate.


Cosa succederà quando i privati, come è nelle intenzioni dlela Giunta Comunale, avranno in mano la stragrande maggioranza del pacchetto azionario?

Confermiamo la partecipazione alla manifestazione di sabato per la difesa del carattere pubblico dei beni comuni e dell'acqua in particolare e sosteniamo tutte le iniziative che si pongono questo obiettivo.

 

 

 

 

 

 

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19 marzo 2010 - Il Manifesto

DOMANI IL CORTEO A ROMA
Attivisti sul tetto dell'Acea, flash mob. E Ciampino cambia Statuto

Roma - Giornata di azioni ieri a Roma in vista del corteo di domani per l'acqua pubblica. In mattinata tre attivisti dei Blocchi precari metropolitani sono saliti sul tetto della sede dell'Acea, esponendo uno striscione dalla scritta «L'acqua e l'energia sono un bene comune». A sostenerli alcune decine di manifestanti. Poco dopo, altri attivisti del Forum italiano dei movimenti per l'acqua hanno rivestito la fontana di Piazza di Spagna di teloni blu e l'hanno messa all'asta. Nella rappresentazione teatrale sono stati coinvolti cittadini e passanti. Nel pomeriggio, un centinaio di militanti di Sel hanno messo in scena, sempre a Piazza di Spagna, un flash mob: tutti fermi mentre altri srotolavano uno striscione con su scritto «Fermi tutti, l'acqua è libera». Sempre ieri, il comune di Ciampino, alle porte di Roma (meglio conosciuto per il secondo aeroporto della capitale), ha modificato il suo statuto comunale approvando la delibera presentata da trecento cittadini per dire no alla privatizzazione. Il consiglio comunale ha approvato anche un ordine del giorno di adesione alla manifestazione nazionale di domani (appuntamento alle 14 a piazza della Repubblica, con un corteo che si concluderà a piazza Navona).


19 marzo 2010 - La Repubblica

Dalla Barcaccia all´Acea per dire "no alla privatizzazione"
di valeria forgnone

Roma - Performance artistiche e flash mob contro la privatizzazione dell´acqua. Tutto si è svolto nel cuore della città, a piazza di Spagna. Nella mattinata il primo blitz: un gruppo di attivisti del Forum italiano dei movimenti per l´acqua ha coperto teloni azzurri la fontana del Bernini e poi l´hanno messa simbolicamente all´asta, "aggiudicandola" a 130 euro. «Alemanno vuole anticipare il provvedimento del decreto Ronchi, prevedendo entro il 2010 la diminuzione della quota di partecipazione pubblica all´Acea, che passerebbero dal 51% al 30%», spiega Corrado Oddi del Forum. Nel pomeriggio, sempre a piazza di Spagna, va in scena il Frozen Flash Mob, organizzato da Sinistra, Ecologia e Libertà: per due minuti centinaia di persone sono rimaste immobili e in silenzio per poi mettersi a ballare la "pizzica". E in mattinata attivisti dei blocchi precari metropolitani sono saliti sul tetto dell´Acea, a Piramide, esponendo lo striscione "Acqua e energia sono un bene comune".


19 marzo 2010 - Corriere della Sera

«L'acqua resti pubblica» Blitz in piazza di Spagna

Roma - Una giornata dedicata all'acqua. Ieri la protesta contro la privatizzazione ha coinvolto la tutta città, in previsione del corteo di sabato. Si è cominciato ieri mattina con il blitz degli esponenti del Forum italiano dei movimenti per l'acqua: alcuni attori hanno inscenato la vendita all'asta della fontana della Barcaccia, raggiungendo la cifra di 130 euro. Il monumento è stato simbolicamente coperto da striscioni azzurri, «per impedire l'accesso a tutti, così come avviene per l'acqua». In mattinata lo stesso movimento ha effettuato blitz in altre zone della Capitale, coprendo con dei cartoni riciclati nasoni e fontanelle a Campo de' Fiori, piazza Navona, Montecitorio, e vicino al Senato. Su tutti gli scatoloni la scritta: «Insert coin». Nel pomeriggio tutti fermi a piazza di Spagna per due minuti e poi a ballare la «pizzica» con tamburelli in mano. È stato così il flash mob organizzato da Sinistra e Libertà per protestare contro la privatizzazione dell'acqua. Alle 17, al primo suono di fischietto, più di un centinaio di manifestanti si sono immobilizzati in piazza e sulla scalinata di Trinità dei Monti; al secondo fischio tutti hanno cominciato a ballare mentre alcuni partecipanti hanno srotolato uno striscione su cui era scritto: «Fermi tutti l'acqua è libera». «L'annuncio è stato messo su Facebook quattro giorni fa - ha detto un'organizzatrice - siamo qui anche per cambiare l'idea di mobilità ed utilizzare questa nuova pratica che a livello europeo è già sviluppata per protestare. L'acqua è un bene primario e pubblico e quindi non si tocca». Dopo alcuni minuti il flash mob si è concluso e i manifestanti si sono dispersi in diverse direzioni. In piazza anche l'assessore regionale al Bilancio, Luigi Nieri. Alla Piramide tre persone sono salite sul palazzone dell'Acea e hanno esposto uno striscione con la scritta: «L'acqua e l'energia sono un bene comune», mentre in strada ai piedi dell'edificio altre decine di manifestanti dei Blocchi Precari metropolitani hanno protestato «contro la privatizzazione dell'acqua». E intanto il prossimo appuntamento è la manifestazione nazionale di domani: «Saremo insieme con i comitati territoriali, associazioni e partiti per il riconoscimento dell'acqua come bene comune».


19 marzo 2010 - City

DOPPIO Blitz anti privatizzazione

Roma - Dalla finta vendita all’asta della fontana della Barcaccia, per l’occasione celata da teli azzurri e battuta per 130 euro, alle celebri fontanelle romane (i "nasoni") coperte da cartelli con la scritta "Insert coin: un euro" (Foto Eidon). Per scacciare il fantasma delle fontanelle che un giorno potrebbero erogare acqua dietro pagamento (pagare per bere, è l’ipotesi) esponenti del Forum contro la privatizzazione dell’acqua ieri hanno effettuato due blitz in diverse zone: da piazza Navona a Montecitorio. Motivo? Sensibilizzare i cittadini e le Istituzioni sul fatto che l’acqua è un bene comune, per questo deve essere tolto dal mercato e da ogni ipotesi di profitto. "Ad aprile proporremo tre referendum abrogativi per aprire la strada alla gestione pubblica dell’acqua" ha detto ieri il presidente italiano del Forum dei movimenti per l’acqua Corrado Oddi.


18 marzo 2010 - Apcom

Acqua/ Rdb partecipa alla manifestazione nazionale di sabato
"L'acqua è un bene comune"

(APCOM) - Sabato 20 marzo si svolgerà a Roma la manifestazione nazionale per la ripubblicizzazione dell'acqua e la difesa dei beni comuni. Una manifestazione indetta dai movimenti per l'acqua pubblica, a cui RdB, informa una nota, "ormai da molti anni partecipa attivamente insieme a forze politiche, sociali e dell'associazionismo". La RdB considera "molto importante" questo appuntamento, "anche in vista anche successivo passo rappresentato dal referendum contro il decreto Ronchi e per la riaffermazione del servizio pubblico, e scenderà in piazza accanto ai movimenti per chiedere il riconoscimento dell'acqua come bene comune e diritto umano universale, la ripubblicizzazione del servizio idrico, la sua gestione pubblica e partecipativa, l'approvazione della legge d'iniziativa popolare sottoscritta da oltre 400.000 cittadini". "Chiediamo - sottolinea RdB - un nuovo modello di società pubblica, di consumo e di politiche occupazionali per la soddisfazione dei diritti sociali e ambientali, contro la politica delle grandi opere, il mercato dei rifiuti, gli impianti energetici nocivi e il ritorno al nucleare".


18 marzo 2010 - Adnkronos

ROMA: RDB, ACQUA E LUCE NON POSSONO MANCARE A CITTADINI
'L'ACQUA E LA LUCE NON SONO MERCI MA BENI PUBBLICI ESSENZIALI'

Roma, 18 mar. - (Adnkronos) - La Federazione Nazionale Rdb solidarizza con i Blocchi Precari Metropolitani che questa mattina a Roma sono saliti sui tetti dell'Acea per rivendicare il carattere pubblico dell'acqua, contro la privatizzazione dei beni comuni. «L'Acea, che fornisce acqua e luce a questa città, non può comportarsi come un'azienda privata che fa mancare questi beni, specialmente nelle situazioni dove più evidente è il disagio sociale come le case occupate», dichiara Emidia Papi, della Federazione Rdb. «Cosa succederà quando i privati, come è nelle intenzioni della Giunta Comunale di Roma, avranno in mano la stragrande maggioranza del pacchetto azionario?», si domanda Papi che conferma la partecipazione della Rdb alla manifestazione nazionale di sabato 20 a Roma per la difesa del carattere pubblico dei beni comuni e dell'acqua in particolare.


18 marzo 2010 - Omniroma

ACEA, RDB: «SOLIDARIETÀ A BLOCCHI, ACQUE E LUCE NON SONO MERCI»

(OMNIROMA) Roma, 18 mar - La federazione nazionale RdB, in una nota, «solidarizza con i Blocchi Precari Metropolitani che questa mattina a Roma sono saliti sui tetti dell'Acea per rivendicare il carattere pubblico dell'acqua, contro la privatizzazione dei beni comuni». «L' Acea, che fornisce acqua e luce a questa città, non può comportarsi come un'azienda privata che fa mancare questi beni, specialmente nelle situazioni dove più evidente è il disagio sociale come le case occupate - dichiara Emidia Papi, della Federazione RdB - Cosa succederà quando i privati, come è nelle intenzioni della Giunta Comunale di Roma, avranno in mano la stragrande maggioranza del pacchetto azionario?».


18 marzo 2010 - Radio Città Aperta

‘Acqua e luce non sono merci!’ Contro la privatizzazione dell’acqua
blitz a Piazza di Spagna e sul palazzo dell’Acea a Roma
di Marco Santopadre

Roma - Intorno alle 14 di oggi tre attivisti dei Blocchi Precari Metropolitani si sono arrampicati sul tetto della sede dell'Acea, in via Ostiense a Roma, e hanno esposto due striscioni ''L'acqua e l'energia non sono una merce ma un bene comune'' e ''Potete toglierci la luce ma non la dignità''. Mentre i tre attivisti rimangono sul tetto al nono piano del grande edificio a due passi dalla Piramide Cestia, minacciando di lanciarsi nel vuoto se non verranno accolte le loro richieste, più in basso manifestano una cinquantina di persone tra attivisti dei BPM, dei sindacati di base e di altri gruppi che aderiscono alla campagna contro le privatizzazioni dei beni comuni. ''La protesta - spiega un attivista dei Blocchi ai microfoni di Radio Città Aperta, intervistato da Mila Pernice - riguarda in particolare uno stabile occupato da due anni in via Erminio Spalla, nell'XI Municipio, dove vivono 98 nuclei familiari ma dove non c'è l’allaccio delle corrente elettrica. Era stato preso l'impegno dell'allaccio definitivo ma l'Acea dice di non poter intervenire visto che lo stabile é di un privato. A questo punto dovrebbe intervenire il Comune di Roma''. ''La proprietà, la Derilca srl di Statuto, si rifiuta di dare il consenso all'Acea per l'allaccio dell'energia e il Comune balbetta invece di imporre per sacrosanti motivi umanitari la decisione che consentirebbe ai 98 nuclei, composti anche da numerosi bambini, di avere l'energia necessaria - spiegano i BPM - L'inverno é stato duro. Per questo motivo 4 uomini residenti in via Spalla 53 si sono arrampicati alcuni giorni fa sulla cupola della chiesa Madonna di Loreto a piazza Venezia, ottenendo l'impegno dal Comune che a prescindere dalla volontà dei proprietari Acea avrebbe realizzato l'allaccio. Le ultime notizie sono negative - aggiungono - La proprietà punta i piedi e il Comune manca di coraggio, mentre l'Acea aspetta ordini. In questa situazione non vince il diritto all'erogazione comunque di un bene comune e pubblico, ma il diritto proprietario sempre e comunque. Ieri mattina, uno dei residenti nello stabile è andato ad accendere il gruppo elettrogeno che in mancanza di meglio rifornisce di energia gli inquilini del palazzo ed é rimasto folgorato da una forte scarica elettrica. Ora é ricoverato al Sant'Eugenio con entrambe le mani ustionate e sotto osservazione per 72 ore a causa del forte trauma cardiaco subito''. ''E' proprio alla luce di tutto questo che vogliamo riaffermare con forza che l'acqua e la luce sono beni primari e devono essere pubblici - concludono - Non molleremo fino a quando l'allaccio di un'utenza elettrica per lo stabile dia via Erminio Spalla 53 non sarà fatto compiuto e manifesteremo con chi da tutt'Italia verrà sabato prossimo a Roma contro la privatizzazione dei servizi e per l'acqua pubblica''. Immediatamente è giunta ai manifestanti la solidarietà della Federazione Nazionale delle RdB: "L' ACEA, che fornisce acqua e luce a questa città, non può comportarsi come un'azienda privata che fa mancare questi beni, specialmente nelle situazioni dove più evidente è il disagio sociale come le case occupate", dichiara Emidia Papi, della Direzione Nazionale del Sindacato di Base. "Cosa succederà quando i privati, come è nelle intenzioni della Giunta Comunale di Roma, avranno in mano la stragrande maggioranza del pacchetto azionario?", si domanda Papi che rilancia la partecipazione della RdB alla manifestazione nazionale di sabato 20 a Roma per la difesa del carattere pubblico dei beni comuni e dell'acqua in particolare. La RdB afferma di considerare molto importante l’appuntamento di Sabato, anche in vista anche successivo passo rappresentato dal referendum contro il decreto Ronchi e per la riaffermazione del servizio pubblico, e scenderà in piazza accanto ai movimenti "per chiedere il riconoscimento dell'acqua come bene comune e diritto umano universale, la ripubblicizzazione del servizio idrico, la sua gestione pubblica e partecipativa, l'approvazione della legge d'iniziativa popolare sottoscritta da oltre 400.000 cittadini. Chiediamo un nuovo modello di società pubblica, di consumo e di politiche occupazionali per la soddisfazione dei diritti sociali e ambientali, contro la politica delle grandi opere, il mercato dei rifiuti, gli impianti energetici nocivi e il ritorno al nucleare". Il blitz al palazzo dell’Acea è scattato ad appena un’ora dalla conclusione di un'altra azione, questa volta organizzata dal Forum italiano dei movimenti per l’acqua a Roma in mattinata. Un folto gruppo di persone hanno letteralmente foderato la «Barcaccia», la fontana ai piedi della scalinata di piazza di Spagna, con numerosi teloni blu e hanno appeso diversi striscioni, tra cui «L’acqua è un bene comune» e «Fuori l’acqua dal mercato». Mentre nelle strade circostanti venivano foderati e ‘privatizzati’ diversi ‘nasoni’ - così i romani chiamano le fontanelle - coperti con scatoloni di cartone sui quali appariva la scritta ‘insert coin 1 euro’ alcuni artisti di strada hanno improvvisato un’asta allo scopo di ‘vendere’ diverse bottiglie con l’acqua della «barcaccia» partendo da 20 euro e arrivando a oltre duecento. Moltissimi passanti e turisti si sono fermati per assistere alla protesta, durante la quale sono stati diffusi i volantini che ricordano l’appuntamento della manifestazione nazionale di sabato 20 marzo, a Roma, «per la ripubblicizzazione dell’acqua», con partenza alle ore 14 da piazza della Repubblica. Contro la privatizzazione il Forum promette battaglia e ben tre referendum con una raccolta di firme che inizierà ad Aprile, dopo Pasqua. ''Alemanno vuole anticipare il provvedimento del decreto Ronchi, prevedendo entro il 2010 la diminuzione della quota di partecipazione pubblica per la gestione del servizio dell'acqua, che passerebbero cosi' dal 51% al 30%. Roma sarebbe l'unica città a svendere le quote del proprio Comune, attualmente nella mani di Acea'' denuncia Corrado Oddi, del Forum italiano dei movimenti per l'acqua. ''Il decreto Ronchi prevede la diminuzione della quota di partecipazione pubblica dal 51% al 30% entro il 2015, ma il Sindaco di Roma prevede di farlo già entro la fine del 2010''. ''Gli stessi gestori - ha detto invece un'altro esponente del Forum, Paolo Carsetti - prevedono un aumento delle tariffe e dei consumi dell'acqua se i provvedimenti del decreto entreranno in vigore''.


18 marzo 2010 - Dazebao

Già in piazza in difesa dell’acqua, aspettando il 20 marzo
di Alessandro Bongarzone

ROMA - A meno di quattro giorni dalla Giornata Mondiale dell’Acqua, voluta dall’ONU per il 22 marzo, che quest’anno in Italia si celebrerà a Roma - con la grande manifestazione contro la privatizzazione - sabato prossimo a piazza Navona, si moltiplicano le adesioni e le iniziative. La più singolare si è svolta questa mattina in Piazza di Spagna dove un gruppo di attivisti del Forum dei Movimenti per l’Acqua ha organizzato una vendita all’incanto (un’asta) per vendere la "Barcaccia". Un gruppo di giovani ha ricoperto la celebre fontana, disegnata da Pietro Bernini - il padre del più celebre Gianlorenzo - con dei teloni azzurri con la scritta "l’acqua è un bene comune" per contestare la privatizzazione degli acquedotti italiani ed altri con cui si annunciava la grande manifestazione di sabato che da piazza della Repubblica raggiungerà piazza Navona. All’azione hanno partecipato i ragazzi dei collettivi teatrali "Volturno" e "Demerode" i quali, materialmente, sotto gli sguardi un pò increduli dei turisti, hanno battuto all’asta la fontana che, partita da una "base" di 10 euro, è stata aggiudicata "simbolicamente" per 130 euro ad una ragazza. Nel frattempo, a piazza Navona, altri manifestanti mettevano a segno un blitz sui "nasoni", le tipiche fontanelle di Roma così chiamate per la forma a "u" rovesciata del loro rubinetto. I "nasoni" presi di mira, quelli della zona tra palazzo Madama e Montecitorio, sono stati simbolicamente coperti da cartelli e sagome di cartone con la scritta "insert coin" (metti una moneta) per poter bere l’acqua pubblica, a simboleggiare, con una pantomima dal sapore amaro, il possibile costo che deriverebbe dalla privatizzazione dell’acqua. Sempre questa mattina, un’altra manifestazione ha coinvolto alcuni attivisti che sono saliti sui tetti dell’ACEA, l’ex azienda municipalizzata di Roma che, oltre alla distribuzione di energia elettrica nella Capitale e a Formello, gestisce anche il ciclo integrato delle acque in numerosi ATO (Ambito Territoriale Ottimale), non solo di Roma e del Lazio ma anche in altre Regioni d’Italia. Saliti sul terrazzo dell’azienda romana di piazzale Ostiense, per manifestare il proprio dissenso contro la privatizzazione dell’acqua, i rappresentanti dei blocchi precari metropolitani hanno calato alcuni striscioni con gli slogan del movimento e con l’appuntamento di sabato prossimo a piazza Navona. In strada, nel frattempo, un centinaio di manifestanti distribuivano volantini con la nota di adesione alla manifestazione delle Rappresentanze Sindacali di Base (RDB) in cui si chiede "l’Acea, che fornisce acqua e luce a questa città non può comportarsi come un’azienda privata che fa mancare questi beni, specialmente nelle situazioni dove più evidente è il disagio sociale come le case occupate" e, concludendo, si ciede "Cosa succederà quando i privati, come è nelle intenzioni della giunta comunale di Roma, avranno in mano la stragrande maggioranza del pacchetto azionario?". Sul fronte delle adesioni, invece, c’è da segnalare la presa di posizione di padre Alex Zanotelli che, in un intervista a Radio Popolare Roma, riafferma la centralità della battaglia per l’acqua pubblica come il cuore delle questioni del nuovo millennio. Secondo Zanotelli "è l’acqua oggi l’elemento fondamentale, non più il petrolio, che tra una ventina d’anni - tra l’altro - sarà praticamente finito. L’acqua è l’elemento discriminante: senza petrolio si vive, senz’acqua no. E un elemento così prezioso - prosegue - andrà a mano a mano diminuendo con il surriscaldamento del nostro pianeta visto che gli scienziati ci dicono che la temperatura crescerà minimo di due centigradi e noi sappiamo che ne basta uno e mezzo per sciogliere qualsiasi cosa, dal Polo Nord al Polo Sud, dai ghiaccia ai nevai". "Ci troveremo presto - dice ancora padre Zanotelli - davanti a una crisi idrica paurosa. Ecco perché le multinazionali vogliono mettere le mani sull’acqua, per vendercela a litro un domani come oggi ci vendono il petrolio. E noi saremo costretti a comprarla". è per questo motivo, afferma il missionario comboniano, che si deve gridare un forte no perché, afferma "aria e acqua sono diritti umani fondamentali e, quindi, l’acqua deve essere gestita dalle comunità locali con totale capitale pubblico, senza neanche l’un per cento di privato. Il privato vuole guadagnare e sull’acqua non si guadagna. La gestione deve essere totalmente pubblica, al minor costo possibile per l’utente e, cosa fondamentale, senza di mezzo società per azioni". Per Alex Zanotelli è necessario "che le persone prendano coscienza di ciò. Altrimenti - conclude il missionario - chi ne pagherà le spese saranno le classi deboli di questo paese. E se ciò vale per le classi deboli in Europa, vale ancora di più per i poveri del mondo". Infine, rispetto alla manifestazione di protesta contro la magistratura, che la destra ha indetto a Roma in concomitanza con quella del movimento per l’acqua e che il capo del governo concluderà sul palco di piazza S. Giovanni allestito - secondo quanto riferito dall’esponente del "popolo viola", Gianfranco Mascia - da due delle società coinvolte negli scandali de L’Aquila, padre Zanotelli ha le idee ben precise e dice: "la manifestazione di sabato è stata convocata varie settimane fa. Pur essendone ben coscienti, le forze di centro destra ne hanno organizzata un’altra. Sempre a Roma, sempre sabato. Alemanno, che pur aveva preso provvedimenti severi per regolamentare le manifestazioni, permette questa provocazione. Lasciamoli giocare. La nostra lotta è una cosa troppo seria".