PROCLAMATO LO STATO DI AGITAZIONE DEI LAVORATORI MARITTIMI ED AMMINISTRATIVI DELLE SOCIETA' DI NAVIGAZIONE ASSOCIATE A FEDARLINEA

 

Nazionale -

L’Unione Sindacale di Base ha proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori Marittimi ed Amministrativi delle società affiliate con FEDARLINEA per la mancata convocazione al tavolo della trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro.

L’esclusione di usb è solo l’ultimo atto di un percorso che accomunando Tirrenia Saremar e Siremar società che aderiscono a FEDARLINEA e sindacalismo confederale e cosiddetto autonomo in un progetto di svuotamento normativo ed economico dei contratti delle ex società dell’armamento pubblico.


In questo la vicenda Tirrenia, l’azienda più grande associata a FEDARLINEA, è emblematica! Si è giunti all’apertura delle trattative, senza che fosse stata approvata dalla assemblee dei lavoratori di bordo e di terra uno straccio di piattaforma contrattuale, facendo circolare una bozza semiclandestina di “nuovo” contratto stilato dalla parte padronale!

Ovviamente questo stupido gioco ha dato luogo ad una ridicola riunione in cui i sindacati fingono di respingere senza proporre nulla, riservandosi di rilanciare con loro controproposte!


Quali proposte? Dove sono state discusse ed approvate? E chi le ha approvate? Le vostre segreterie? I vostri delegati? Ed i lavoratori?


L’attuale contratto, sottoscritto nel 2007 con valenza quattro anni ed un adeguamento salariale biennale, non ha mai visto i sindacati impegnati nel far rispettare il rinnovo biennale dei salari, neanche negli adeguamenti minimi automatici previsti dagli accordi interconfederali. Oggi, a sette anni di distanza, assistiamo ad un ritorno al passato, alla precarizzazione del lavoro marittimo, ad un impoverimento salariale, ad una perdita di diritti, di socialità, in favore del puro arbitrio delle aziende.

Gli avanzamenti di carriera non seguono più alcun criterio oggettivo ma, sono frutto di valutazioni personalistiche, senza parametri oggettivi di produttività e capacità professionale, le immissioni in CRL sono bloccate mentre il Turno Particolare, ordinario e stagionale, si allarga precarizzando il lavoro e rendendo i lavoratori ricattabili!

La stessa politica delle incentivazioni è arbitraria e costruita per creare divisioni tra i lavoratori, dai livelli più bassi sino ai Comandanti.

Se la strada di questo rinnovo contrattuale sarà quella tracciata dalla bozza “aziendale” allora assisteremo ad un contratto rinnovato a “costo zero”. I nostri soldi, quelli già previsti nella contrattazione di secondo livello, saranno utilizzati per mantenere l’attuale monte salariale senza alcun sostanziale progresso economico ed in cambio avremo una perdita normativa che consentirà di imporre l’arbitrio, il ricatto, la precarietà.


Anche sul versante amministrativo la canzone è la stessa! L’introduzione in paga base dell’assegno “ad personam” è pura aberrazione; introdurre questo istituto, sganciato da obiettivi di produttività oggettivi e verificabili, reintroduce una logica vecchia di puro arbitrio e quindi leva ricattatorio sui lavoratori. Lo stesso impianto della bozza contrattuale di produzione aziendale è sorpassata, autoritaria e tendente ad eliminare ogni garanzia, ogni aspetto sociale. Di salario non vi è traccia ma nero su bianco è scritto che il salario sarà costruito con i nostri stessi soldi senza nessun sostanziale avanzamento anzi, con la nuova declaratoria d’inquadramento proposta si rischia il demansionamento!

Ed infine, cosa dire delle modifiche all’orario di lavoro? Totalmente sganciate da uno straccio di programma operativo e di giustificate necessità, assomigliano più ai desideri di un bottegaio che a quelli di una azienda dinamica capace di conciliare esigenze aziendali, la vita delle persone ed i tempi della città dove opera.


IL NUOVO CONTRATTO SI PROFILA COME L’ULTIMA CLAMOROSA TRUFFA AI DANNI DEI LAVORATORI, RESPINGIAMO OGNI ACCORDO CHE NON SIA STATO PREVENTIVAMENTE APPROVATO DALLE ASSEMBLEE DEI LAVORATORI, A TERRA COME A BORDO!

USB PROMUOVE LA LOTTA DELL’INTERO SETTORE E SOSTENIAMO IL REFERENDUM PER IL CONTRATTO!