PRECARI P.A.: RdB-CUB, LA MOBILITAZIONE CONTINUA NON ASPETTEREMO LE SCADENZE DI GIUGNO
Partecipato presidio davanti al Senato contro ennesimo provvedimento ammazzaprecari
Si è svolto questa mattina a Roma, davanti Palazzo Madama, un partecipato presidio dei precari delle Pubbliche Amministrazioni, che insieme alla RdB-CUB hanno manifestato la loro forte opposizione al Ddl A.S. 1167 che le Commissioni Affari Costituzionali e Lavoro del Senato si accingono esaminare. Presenti circa 200 fra delegati della Ricerca, della Sanità, degli Enti Locali, ma anche Lsu, tutti lavoratori che, dopo tanti anni di precariato nella P.A, vedrebbero definitivamente bloccati anche i processi di stabilizzazione già avviati, e faticosamente conquistati, insieme ad ogni altra prospettiva di stabilizzazione futura.
Bendate, e con riproduzioni del quadro di De Chirico Canto d’Amore, sono giunte da Milano le rappresentanti delle 11 centraliniste precarie licenziate dall’Ospedale Civile di Legano in “Sciopero del futuro”. Sempre bendate, le lavoratrici hanno raggiunto il Ministero della Funzione Pubblica, dove domani riprenderanno il presidio fino a che non otterranno l’incontro richiesto con il Ministro Brunetta.
Nel corso della manifestazione i Senatori dell’IdV Elio Lannutti, membro della Commissione Finanze e Tesoro, e Giuliana Carlino, Segretario della Commissione Lavoro e Previdenza Sociale, sono scesi ad incontrare i lavoratori. I due Senatori si sono impegnati a presentare tutti gli emendamenti elaborati dalla RdB-CUB, finalizzati a consentire la prosecuzione dei processi di stabilizzazione, fra cui l’abolizione dell’art. 7 del Disegno di Legge 1167.
In merito ai problemi dei Lavoratori Socialmente Utili, una delegazione RdB-CUB ha incontrato il Senatore Luigi De Sena (PD), membro della Commissione Affari Costituzionali, il quale ha assunto l’impegno a presentare un emendamento in favore dei LSU e dei Lavoratori di Pubblica Utilità insieme agli altri quattro Senatori del PD della Calabria.
La RdB-CUB, convinta che i costi della crisi non debbano essere addossati sulle spalle dei lavoratori, proseguirà nella mobilitazione senza attendere che le previste scadenze di giugno mettano fine alle stabilizzazioni espellendo decine di migliaia di precari dalle P.A..
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