PRECARI: A MONTECITORIO MANGANELLI CONTRO VERDURE
USB, IN PIAZZA IL PAESE REALE CHE SOFFRE LA CRISI. ORA LO SCIOPERO PRECARIO
Manganelli contro verdure: questa è la risposta giunta alle centinaia di precari di tutti i settori, i cassintegrati, i Lsu, i senza casa e senza reddito, i disoccupati, che questa mattina a Roma hanno portato in piazza di Monte Citorio i problemi del Paese reale. Lavoratori che hanno espresso la propria indignazione lanciando slogan, ortaggi e qualche petardo ad un Parlamento in tutt’altre faccende affaccendato, hanno ricevuto in cambio la carica delle forze dell’ordine.
Tante le diverse vertenze confluite nella piazza. Numerosissimi gli ex-lsu Ata della Scuola, oggi in sciopero nazionale indetto da USB, messi in cassa integrazione a zero ore e con salari tagliati grazie ad un accordo sottoscritto da Cgil Cisl Uil; molti i precari della ricerca, insieme a quelli del settore privato; gli esternalizzati del pubblico accanto ai precari dello spettacolo, ed ai lavoratori stabili, che non arrivano più alla metà del mese. Tutti a ribadire con forza che l’unica strada percorribile è fermare la precarizzazione del lavoro, cancellando il pacchetto Treu e la legge 30, fermando gli accordi sull’apprendistato, con un nuovo processo di stabilizzazione e risorse per i contratti.
Il corteo, che dopo le cariche davanti alla Camera ha bloccato il traffico nelle vie del centro di Roma, ha raggiunto il Ministero della Funzione Pubblica, dove i lavoratori hanno respinto al mittente gli insulti ricevuti ribadendo che difenderanno la Pubblica Amministrazione come bene comune a servizio di tutti i cittadini.
“Il grado di coscienza espresso oggi dai manifestanti – ha dichiarato al termine del corteo Claudio Argentini, dell’USB Ricerca - rende possibile l’allargamento della mobilitazione a tutte le parti della società che oggi soffrono la crisi imposta dai governi e dai poteri forti dell’economia. Questa giornata dimostra che è necessario alzare il grado di mobilitazione e conflitto, ad iniziare dall’imminente sciopero precario che USB proclamerà luglio”, ha concluso Argentini.
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22 giugno 2011 - Agenparl
PRECARI: USB, A MONTECITORIO MANGANELLI CONTRO VERDURE
(AGENPARL) - Roma, 22 giu - Manganelli contro verdure: questa è la risposta giunta alle centinaia di precari di tutti i settori, i cassintegrati, i Lsu, i senza casa e senza reddito, i disoccupati, che questa mattina a Roma hanno portato in piazza di Monte Citorio i problemi del Paese reale. Lavoratori che hanno espresso la propria indignazione lanciando slogan, ortaggi e qualche petardo ad un Parlamento in tutt’altre faccende affaccendato, hanno ricevuto in cambio la carica delle forze dell’ordine. Tante le diverse vertenze confluite nella piazza. Numerosissimi gli ex-lsu Ata della Scuola, oggi in sciopero nazionale indetto da USB, messi in cassa integrazione a zero ore e con salari tagliati grazie ad un accordo sottoscritto da Cgil Cisl Uil; molti i precari della ricerca, insieme a quelli del settore privato; gli esternalizzati del pubblico accanto ai precari dello spettacolo, ed ai lavoratori stabili, che non arrivano più alla metà del mese. Tutti a ribadire con forza che l’unica strada percorribile è fermare la precarizzazione del lavoro, cancellando il pacchetto Treu e la legge 30, fermando gli accordi sull’apprendistato, con un nuovo processo di stabilizzazione e risorse per i contratti. Il corteo, che dopo le cariche davanti alla Camera ha bloccato il traffico nelle vie del centro di Roma, ha raggiunto il Ministero della Funzione Pubblica, dove i lavoratori hanno respinto al mittente gli insulti ricevuti ribadendo che difenderanno la Pubblica Amministrazione come bene comune a servizio di tutti i cittadini. "Il grado di coscienza espresso oggi dai manifestanti – ha dichiarato al termine del corteo Claudio Argentini, dell’USB Ricerca - rende possibile l’allargamento della mobilitazione a tutte le parti della società che oggi soffrono la crisi imposta dai governi e dai poteri forti dell’economia. Questa giornata dimostra che è necessario alzare il grado di mobilitazione e conflitto, ad iniziare dall’imminente sciopero precario che USB proclamerà luglio", ha concluso Argentini.
22 giugno 2011 - Radio Città Aperta
‘Berlusconi vattene!’. Botte ai precari che assediano Montecitorio
Corteo e blocchi nel centro di Roma
di Marco Santopadre
Roma - Alla fine l’assedio precario c’è stato, anche se non nelle dimensioni che ci si aspettava e che la situazione sociale ed economica del paese richiederebbe. Le fantasmagoriche e non ben individuabili ‘reti precarie’ che nei giorni scorsi avevano annunciato fuoco e fiamme - simbolicamente parlando, si intende - alla fine non si sono viste. Al di là della partecipata e interessante assemblea di domenica sera in Piazza Montecitorio, fino a stamattina davanti al Parlamento si sono fatti vedere in pochi. Neanche le performance teatrali di Ulderico Pesce e degli occupanti del Teatro Valle sono riuscite ieri sera a riempire la piazza, snobbata dagli studenti alle prese con gli esami e soprattutto da alcune sigle che, mancando questa volta l’evento mediatico sul tipo di quelli messi su mesi fa da Cgil e PD, hanno disertato le giornate dell’indignazione precaria. Senza organizzazione, senza obiettivi chiari e senza una indipendenza vera dagli schieramenti politico-istituzionali non c’è indignazione che tenga.
Eppure l’indignazione precaria ha comunque preso le forme di un rumoroso e determinato presidio di massa, iniziato a metà mattinata proprio in Piazza Montecitorio, quando al gruppetto di precari della scuola che da alcuni giorni campeggiano e fanno lo sciopero della fame si sono aggiunti alcune centinaia di precari della pubblica amministrazione, di lavoratori socialmente utili, di ex-Lsu impiegati nelle pulizie delle scuole – che oggi hanno anche scioperato rispondendo all’appello dell’Unione Sindacale di Base.
Tutti a rivendicare il loro diritto ad un lavoro stabile e dignitoso, a dire no ai tagli e ai licenziamenti, a sfiduciare non solo il governo Berlusconi ma tutta una classe politica che ‘non ci rappresenta’, come hanno dimostrato i recenti referendum spesso citati negli interventi degli attivisti. A premere sulle transenne e sui cordoni di Polizia in assetto antisommossa c’erano anche i senza casa e gli attivisti di Roma Bene Comune, che alla denuncia contro le nefandezze del governo nazionale aggiunge la protesta contro il bilancio ‘lacrime e sangue’ e le privatizzazioni della giunta Alemanno. ‘Il Campidoglio e Montecitorio non sono poi così lontane’ spiega Paolo Di Vetta, dei Blocchi Precari Metropolitani. A portare la propria solidarietà ai precari e a rappresentare una sfiducia complessiva al palazzo – inclusa quindi quell’opposizione complice con Berlusconi sulle politiche economiche e sull’ideologia del ‘precario è bello’ – qualche attivista dei gruppi e dei partiti della sinistra: Cobas, Sinistra Critica, Rete dei Comunisti, Federazione. Con il passare dei minuti la tensione sale, i manifestanti premono, urlano, inveiscono contro il Palazzo e chi lo occupa: "Dimissioni", "Berlusconi vattene" e il meno politicamente corretto ‘Berlusconi pezzo di m…’ riecheggiano per un po’ sotto gli sguardi incuriositi dei turisti arrossati dal sole. La rabbia precaria non è un artificio simbolico. E la manifestazione non è un pranzo di gala... Ad un certo punto contro Montecitorio parte un fitto lancio di uova, patate, verdure, bottigliette, e libri (e poi dicono che la cultura non serve a niente!). Un sonoro petardo (che per le agenzie e per la redazione romana di Radio Popolare diventa una pericolosissima ‘bomba carta’!) completa la coreografia. Ed è in quel momento che all’indignazione precaria il fitto schieramento di Polizia risponde con una pesante carica e con il tentativo, poi rientrato, di trascinare via un attivista. Che ad un certo punto nel parapiglia perde anche i pantaloni... Quasi una involontaria metafora dei precari lasciati in mutande da questo sistema bipartisan!
Nonostante le botte in piazza i precari e gli occupanti delle case resistono, urlano ‘vergogna vergogna’. Qualche precario della scuola ‘senza bandiere’ se la dà a gambe, e più tardi approfitterà della disponibilità delle telecamere di qualche TG per dissociarsi dal lancio di uova e patate in nome della ‘non violenza’ e della ‘trasversalità’. Ma la piazza non si svuota, anzi. Lavoratori precari, mamme coi figli in carrozzella e bidelli tengono duro e dopo qualche minuto il presidio si trasforma in un corteo che attraversa determinato le vie del centro di Roma, blocca Largo Argentina e Corso Vittorio Emanuele, manifesta sotto la sede del Ministero di Brunetta (in questa fase gli insulti più fantasiosi hanno la meglio) per poi fare una tappa sotto il teatro Valle occupato e tornare infine a Montecitorio. I giornali parlano, come al solito, di scontri tra ‘Cobas e polizia’, ma la bolscevica edizione online del Corriere della Sera denuncia che "alcune persone in borghese sono state protagoniste di episodi di aggressione nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti che assistevano alla scena. Uno dei manifestanti è stato colpito in volto da alcuni agenti della polizia. Strattonato, è caduto con la schiena a terra".
22 giugno 2011 - Il Fatto -video-
Montecitiorio, scontri in piazza tra precari e polizia
di Francesca Nava
Mentre Berlusconi fa il suo discorso alla Camera, fuori i manifestanti, circa 200 precari, si scontrano con le forze dell’ordine.
GUARDA IL VIDEO
22 giugno 2011 - Repubblica.it
LA PROTESTA
Tensione e tafferugli davanti alla Camera, esplode bomba carta, cariche della polizia
Lanci di uova, pomodori e un grosso petardo hanno segnato la manifestazione dei Cobas della scuola in piazza Montecitorio mentre il presidente del Consiglio parlava in Aula. urla di "Dimissioni, dimissioni". Le forze dell'ordine sono entrate in azione
di LAURA MARI
Guarda il video: LE CARICHE - PARLA DI VETTA Usb
Roma - Momenti di tensione in piazza Montecitorio tra forze dell'ordine e i precari di scuola e università che da giorni manifestano davanti alla Camera. E' stata lanciata una bomba carta, oltre a diversi oggetti in direzione del Palazzzo. Qualcuno grida "dimissioni" rivolto al premier Silvio Berlusconi che stava svolgendo la sua informativa in aula. Le camionette di polizia e carabinieri si sono mosse e c'è stato un accenno di intervento delle forze dell'ordine in assetto antisommossa quando alcune transenne di protezione sono state abbattute. Le forze dell'ordine, senza arrivare ad una carica vera e propria, sono entrate nello spazio dei manifestanti che continuavano a tirare oggetti, frutta e qualche uovo contro il palazzo. I poliziotti hanno riportato l'ordine mentre diversi fra quelli che protestavano urlavano "dimissioni" e "vergogna". I manifestanti, circa 150, si sono mossi verso largo Argentina e stanno percorrendo corso Vittorio Emanuele verso il Lungotevere. Traffico in tilt. I precari della scuola e dell'università hanno poi inscenato una protesta anche a ridosso del Senato. Dopo essere passati sotto il ministero della Pubblica amministrazione in corso Vittorio, sono risaliti verso Palazzo Madama percorrendo via del Teatro Valle finché sono stati bloccati da uno sbarramento della polizia in coicindenza di piazza Sant'Eustachio a ridosso di Palazzo Carpegna che fa capo al Senato. Una camionetta impediva il passaggio a un centinaio di manifestanti che si sono limitati a urlare "Vergogna", "Dimissioni", "Scuola libera". La protesta è durata qualche minuto e poi i manifestati hanno fatto marcia indietro passando sotto il Teatro Valle da dove altri precari hanno esposto striscioni e bandiere. Anche qui a sbarrare la strada un cordone di forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Poi i manifestanti hanno lasciato via del Teatro Valle e si sono di nuovo diretti verso Montecitorio. "Abbiamo ottenuto l'autorizzazione a ritornare in piazza Montecitorio", hanno spiegato i precari. In testa al corteo un grosso striscione con su scritto "Roma bene comune" e il simbolo del Colosseo. In piazza anche il senatore Idv Stefano Pedica che ha affermato: "Il diritto di manifestare deve essere riconosciuto perciò mi sono fatto garante per far ottenere l'autorizzazione".
La nota dei sindacati. I sindacati di base stanno manifestando davanti a Montecitorio da ieri pomeriggio a sostegno dei precari della pubblica amministrazione dopo gli "insulti di Brunetta" che, sostengono, "hanno avuto il merito di riportare all'attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego". "I precari - sostiene la nota dell'Usb che lancia l'iniziativa - non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi.
Precari, dopo la protesta a Montecitorio i manifestanti in corteo verso il Senato
Roma - I precari della scuola e dell'università che avevano manifestato in piazza Montecitorio hanno inscenato una protesta anche a ridosso del Senato. Dopo essere passati sotto il ministero della Pubblica amministrazione in corso Vittorio, sono risaliti verso Palazzo Madama percorrendo via del Teatro Valle finchè sono stati bloccati da uno sbarramento della polizia in coicindenza di piazza Sant'Eustachio a ridosso di Palazzo Carpegna che fa capo al Senato. Una camionetta impediva il passaggio a un centinaio di manifestanti che si sono limitati a urlare "Vergogna", "Dimissioni", "Scuola libera". La protesta è durata qualche minuto e poi i manifestati hanno fatto marcia indietro passando sotto il Teatro Valle da dove altri precari hanno esposto striscioni e bandiere.
22 giugno 2011 - Corriere.it
SCONTRI
Tensione e cariche in piazza Montecitorio. Libri e petardi dai precari della scuola
Lancio di ortaggi contro la polizia. Un manifestante a terra
ROMA - Momenti di tensione in piazza Montecitorio tra forze dell'ordine e i precari di scuola e università che da giorni manifestano davanti alla Camera. Si registrano anche scontri tra forze dell'ordine e Cobas. La polizia è schierata in assetto antisommossa mentre alcune persone in borghese sono state protagoniste di episodi di aggressione nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti che assistevano alla scena. Uno dei manifestanti è stato colpito in volto da alcuni agenti della polizia. Strattonato, è caduto con la schiena a terra.
«DIMISSIONI» - La manifestazione di precari della pubblica amministrazione davanti alla Camera si è improvvisamente accesa con lancio di petardi ed ortaggi contro la polizia che, in assetto antisommossa, ha creato un cordone ad una trentina di metri dall'ingresso della Camera dove sono terminate da poco le comunicazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La polizia ha fronteggiato i manifestanti, che urlavano contro il governo «dimissioni, dimissioni», spingendoli alcuni metri indietro.
I LIBRI - In precedenza è stata lanciata una bomba carta, oltre a diversi oggetti in direzione del Palazzo. Alcune transenne di protezione sono state abbattute. Oltre a pomodori, uova, addirittura funghi e foglie di insalata, i precari della scuola davanti a Montecitorio hanno lanciato anche dei libri. Sulla piazza, oltre le transenne che bloccano l'accesso alla Camera, restano testi di scuola e classici come quelli di Zola «Il ventre di Parigi», o Lovecraft e «I miti di Cthulhu» e perfino pagine di Kerouac «La città e la metropoli» e di Hesse, «Francesco d'Assisi». Alcuni manifestanti stanno raccogliendo anche i libri lanciati. Al momento, comunque, la fase «dura» della protesta sembra terminata e i precari della scuola vanno abbandonando piazza Montecitorio. Alla fine i manifestanti si sono spostati per continuare la protesta nelle vie intorno a Montecitorio.
BRUNETTA - I sindacati di base stanno manifestando davanti a Montecitorio da martedì pomeriggio a sostegno dei precari della pubblica amministrazione dopo gli «insulti di Brunetta» che, sostengono, «hanno avuto il merito di riportare all'attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego». «I precari - sostiene la nota dell'Usb che lancia l'iniziativa - non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D'ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete ad un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi». Gli strali non sono rivolti solo al governo ma anche nei confronti di sindacati e partiti che, pur solidarizzando con i precari, sostengono una sorta di «flessibilità buona»: «Oggi - affermano i cobas - possiamo dire con ragionevole certezza che la flessibilità è sinonimo di precarietà e che l'unica strada percorribile è quella della cancellazione del pacchetto Treu e della legge 30 e di un nuovo processo di stabilizzazione. Altre vie sono esclusivamente un modo come un altro per prendere in giro i lavoratori precari». La manifestazione davanti Montecitorio è anche la premessa di uno sciopero dei precari in programma per i primi giorni di luglio.
22 giugno 2011 - Blitz quotidiano
Petardi, pomodori e scontri davanti a Montecitorio
ROMA – Lancio di petardi e pomodori, e poi cariche della polizia: i militanti Cobas della scuola si erano dati appuntamento davanti a Montecitorio per protestare mentre, alla Camera, il premier Silvio Berlusconi parlava. Le loro proteste sono state "accolte" dagli agenti in tenuta antisommossa. I manifestanti sarebbero anche stati aggrediti da alcune persone in borghese. Ad accendere gli scontri il lancio di petardi e verdura da parte dei precari della pubblica amministrazione, al grido di "Dimissioni, dimissioni": la polizia ha risposto creando un cordone ad una trentina di metri dall’ingresso della Camera. I sindacati di base stanno manifestando davanti a Montecitorio da ieri pomeriggio, 21 giugno, a sostegno dei precari della pubblica amministrazione dopo gli "insulti di Brunetta" che, sostengono, "hanno avuto il merito di riportare all’attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego". "I precari – sostiene la nota dell’Usb che lancia l’iniziativa – non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D’ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete ad un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi". Gli strali non sono rivolti solo al governo ma anche nei confronti di sindacati e partiti che, pur solidarizzando con i precari, sostengono una sorta di "flessibilità buona": "Oggi – affermano i cobas – possiamo dire con ragionevole certezza che la flessibilità è sinonimo di precarietà e che l’unica strada percorribile è quella della cancellazione del pacchetto Treu e della legge 30 e di un nuovo processo di stabilizzazione. Altre vie sono esclusivamente un modo come un altro per prendere in giro i lavoratori precari". La manifestazione davanti Montecitorio è anche la premessa di uno sciopero dei precari in programma per i primi giorni di luglio.
22 giugno 2011 - Roma Today
Montecitorio: precari in protesta, lancio di uova e ortaggi
La polizia, in assetto antisommossa, ha creato un cordone a una trentina di metri dall'ingresso della Camera. Lancio di ortaggi e uova
di Ginevra Nozzoli
Roma - Stamattina a piazza Montecitorio si sono dati appuntamento i sindacati Cobas e Usb con i precari per manifestare contro l'incertezza nel mondo del lavoro. Durante la mattinata i precari hanno dato vita a un lancio di uova e ortaggi che ha coinvolto la polizia schierata in assetto antisommossa che, con un cordone, teneva a distanza i manifestanti da Montecitorio. Romolo del Cps, Coordinamento Precari della Scuola, ci racconta i motivi della protesta e quanto accaduto in piazza: "Siamo in presidio da sabato. Stamattina abbiamo partecipato all'assemblea aperta qui in piazza. Ci tengo a sottolineare che non ci sono con noi solo i precari della scuola, ma i precari di tutto il mondo del lavoro perché questa protesta riguarda tutto il mondo occupazionale". Quindi spiega cosa sia accaduto in piazza, visto che in un primo momento alcune agenzie e giornali hanno parlato di lanci di petardi e di cariche della polizia. Chiarisce Romolo: "Non ci sono state cariche della polizia, né bombe carta ma un solo petardo. Abbiamo lanciato ortaggi e uova per seguire il consiglio di Brunetta. Lui dice di mandare i precari al mercato e noi, per risposta, gli portiamo gli ortaggi dal mercato". Quindi torna sui motivi della mobilitazione degli insegnanti precari: "La protesta della scuola è nata perché dentro il dl sviluppo approvato ieri, il ministro Gelmini ha inserito nell'art 9 al comma 18, una modifica per cui il mondo dei precari della scuola in Italia non è allineato a una norma europea (368/2011 ndr) che prevede l'avvio della stabilizzazione di tutti i precari dopo i tre anni di lavoro mentre, con questo comma, della legge ne beneficeranno tutti tranne gli insegnanti." Dopo un breve corteo per le vie del centro, i manifestanti sono tornati in presidio a Montecitorio, tra loro anche Stefano Pedica dell'Italia dei Valori che dichiara: "È giusto che queste persone siano indignate perché è giusto indignarsi per il diritto allo studio e al lavoro bisogna rispettarle e non strumentalizzare la protesta."
22 giugno 2011 - Il Messaggero.it
Petardi e ortaggi contro la polizia davanti a Montecitorio, cariche degli agenti
ROMA - Scontri tra polizia e Cobas davanti a Montecitorio. La polizia è schierata in assetto antisommossa mentre alcune persone in borghese sono state protagoniste di episodi di aggressione nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti che assistevano alla scena. La manifestazione di precari della pubblica amministrazione davanti alla Camera si è improvvisamente accesa con lancio di pedardi e ortaggi contro la polizia che, in assetto antisommossa, ha creato un cordone a una trentina di metri dall'ingresso della Camera. La polizia - mentre all'interno dell'Aula della Camera si sta svolgendo l'intervento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi - ha fronteggiato i manifestanti, che urlavano contro il governo "dimissioni, dimissioni", spingendoli alcuni metri indietro.
22 giugno 2011 - Roma Uno
Scontri tra Cobas e polizia davanti Montecitorio
Roma - Scontri tra polizia e Cobas davanti a Montecitorio. La polizia è schierata in assetto antisommossa mentre alcune persone in borghese sono state protagoniste di episodi di aggressione nei confronti dei manifestanti e dei giornalisti che assistevano alla scena. Uova e frutta marcia sono state lanciate a Montecitorio da parte di alcuni manifestanti. A manifestare in piazza sono gli attivisti dell''indignazione precaria' che da domenica scorsa sono in presidio in piazza Montecitorio per chiedere le dimissioni del Governo. Una manifestazione di precari della pubblica amministrazione davanti alla Camera si è improvvisamente accesa con lancio di pedardi ed ortaggi contro la polizia che, in assetto antisommossa, ha creato un cordone ad una trentina di metri dall'ingresso della Camera dove sono terminate da poco le comunicazioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La polizia ha fronteggiato i manifestanti, che urlavano contro il governo 'dimissioni, dimissioni', spingendoli alcuni metri indietro.
Scontri a Montecitorio: manifestanti verso Corso Vittorio
Sono stati lanciati anche alcuni petardi durante la protesta di pochi minuti fa degli attivisti dell'indignazione precaria a Montecitorio. Ora un centinaio di manifestanti si sono mossi in corteo in direzione del Pantheon, con l'intenzione di raggiungere Corso Vittorio.
22 giugno 2011 - Roma Oggi Notizie
Tensione a Montecitorio fra Cobas e polizia
Roma - Questa mattina una manifestazione di precari della pubblica amministrazione davanti alla Camera si è improvvisamente accesa con lancio di pedardi e ortaggi contro la polizia che, in assetto antisommossa, ha creato un cordone a una trentina di metri dall'ingresso della Camera dove stava parlando il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. La polizia ha fronteggiato i manifestanti, che urlavano contro il governo'dimissioni, dimissioni', spingendoli alcuni metri indietro. I sindacati di base stanno manifestando da ieri pomeriggio a sostegno dei precari della pubblica amministrazione dopo gli'insulti di Brunetta' che, sostengono, «hanno avuto il merito di riportare all'attenzione dei media e della politica la questione del precariato nel pubblico impiego». «I precari - sostiene la nota dell'Usb che lancia l'iniziativa - non ci stanno più a fare i comprimari, le vittime sacrificali destinate a pagare i costi della crisi. D'ora in poi saranno protagonisti e vorranno delle risposte concrete a un problema, quello della precarietà, che nessun governo può pensare di eludere senza costi sociali altissimi». Gli strali non sono rivolti solo al governo ma anche nei confronti di sindacati e partiti che, pur solidarizzando con i precari, sostengono una sorta di flessibilità buona: «Oggi - affermano i cobas - possiamo dire con ragionevole certezza che la flessibilità è sinonimo di precarietà e che l'unica strada percorribile è quella della cancellazione del pacchetto Treu e della legge 30 e di un nuovo processo di stabilizzazione. Altre vie sono esclusivamente un modo come un altro per prendere in giro i lavoratori precari». La manifestazione davanti Montecitorio è anche la premessa di uno sciopero dei precari in programma per i primi giorni di luglio. Intorno a mezzogiorno la situazine è tornata alla calma.
22 giugno 2011 - Il Manifesto
MONTECITORIO Il presidio di precari e movimenti che oggi vogliono «sfiduciare» il governo
La piazza dell'indignazione
Lancio di libri nella piazza del Parlamento contro «la dismissione della scuola pubblica»
di Ylenia Sina
ROMA - Piazza dell'Indignazione Precaria. È stata ribattezzata così, Piazza Montecitorio dove, ora dopo ora, va crescendo la mobilitazione contro un palazzo che «ancora una volta colpirà il mondo precario». Perché se i precari della scuola, nonostante il sole cocente in una piazza quasi senza ombra, sono in presidio da sabato scorso e la giornata dell'Indignazione Precaria di domenica ha dato l'idea della rabbia pronta a esplodere oggi in piazza, ieri sera decine di precari, studenti e attivisti dei moviementi si sono radunati in presidio a Piazza Montecitorio.
«Siamo pronti a passare la notte in attesa di sfiduciare il governo Berlusconi». Sfiducia, di piazza, che inizierà stamattina alle 9. «Indignazione precaria - la migliore Italia scende in piazza in rete con le indignate e gli indignati d'Europa contro l'austerity», si legge su uno dei tanti striscioni appesi nella piazza. «Se pensate che l'istruzione sia costosa provate l'ignoranza», riporta il gazebo dei precari della scuola. Così ieri mattina durante la discussione del voto di fiducia del Decreto Sviluppo i precari della scuola hanno lanciato contro Montecitorio decine di libri per protestare contro «un sistema che mentre preferisce mantenerci precari, sta dismettendo la scuola pubblica» denunciano dal coordinamento.
Sono in tanti, tra i presenti in piazza, gli insegnanti «abilitati» precari in attesa di poter entrare nelle graduatorie ad esaurimento per l'immissione in ruolo. Carola Salvati, del Coordinamento nazionale formaziona primaria, ha in mano un Ivanoe di Scott tutto consumato agli angoli per il colpo subito dopo il lancio in direzione Montecitorio mentre ci spiega come «ci sono centinaia di precari che chiedono la regolamentazione di una situazione che vede insegnanti con uguali requisiti scartati solo a causa dell'anno di iscizione». Come Gabriele Giombini, abilitato per la classe di concorso in strumento musicale, che lavora «da cinque anni su cattedre vacanti senza avere la possibilità di diventare di ruolo». Così, se l'approvazione del Decreto Sviluppo, «in cui è stata cancellata qualsiasi tipo di tutela per i precari» denuncia Emanuela, fa infuocare la piazza dell'indignazione, all'ordine del giorno della discussione della gente riunita in Piazza Montecitorio c'è anche un paese in crisi «che dovrà affrontare una finanziaria che taglierà servizi e farà pagare la crisi ai lavoratori» denuncia Francesco Cori del Coordinamento Precari Scuola.
Intanto, quando è da poco passato mezzogiorno, un centinaio di persone in corteo che protestano contro un «ingiusto» sistema di risarcimento per le vittime del sangue infetto raggiunge Piazza Montecitorio, aumentando l'indignazione della piazza. Ora dopo ora sale il livello di partecipazione. Verso sera si raggiunge il culmine: sono circa le 19 quando l'attore teatrale Ulderico Pesce prende parola con un monologo sul tema del diritto allo studio. «Sono qui perché dal racconto del contadino del sud degli inizi del '900 che non aveva accesso allo studio, protagonista di un mio spettacolo, a mia sorella, attualmente medico precario anche se laureata a pieni voti, voglio sostenere a gran voce una piazza che si ribella» ci spiega, confessando di voler girare le casse dell'amplificazione verso Montecitorio.
E mentre il manifesto va in stampa, gli artisti, per la maggior parte precari, che da giorni occupano il Teatro Valle, si apprestano ad animare una piazza sempre più piena di manifestanti pronti a presidiare il Palazzo per tutta la notte. Tra loro, San Precario che da domenica, giornata dell'Indignazione Precaria, è rimasto al presidio, gli studenti universitari che riempirono le strade dell'autunno anti-Gelmini, i movimenti romani della rete Roma Bene Comune che lunedì hanno occupato un deposito Atac nella Capitale, nel quartiere San Paolo, «come tappa fondamentale di un percorso che ci porterà all'assedio precario del Parlamento». Accanto a uno striscione universitario, un cartellone che riporta un'ipotetica prima pagina di giornale con tutte le notizie delle rivolte degli ultimi mesi, dal Maghreb alla Grecia passando per la Spagna, racconta di una piazza di «indignados» italiana. «Piazze che parlano di un rifiuto della precarietà a cui questo Governo con la complicità di Confindustria e di tutti i poteri forti, ci vorrebbero condannare sempre di più» spiegano gli studenti di Atenei In Rivolta, Unicommon, Link e dall'Assemblea di medicina di Roma.
Oggi in piazza anche precari e strutturati del Pubblico Impiego, del lavoro privato e gli ex Lsu aderenti all'Unione Sindacale di Base. Per stamattina, la chiamata è rivolta alla parte migliore del paese. Obiettivo di Piazza dell'Indignazione Precaria è «sfiduciare questo Governo dal basso».