PERCHÉ USB
Non solo retorica
Per chi non mi conosce può sembrare puro esercizio retorico, ma per uno come me che ha militato per 25 anni nel sindacato della UIL, lasciarsi indietro la propria storia e troncare con tutti i livelli di interlocuzione locale e nazionale per intraprendere una nuova avventura “senza paracadute” la scelta che ho fatto è stata difficile, coraggiosa e sofferta, per nulla retorica e scontata.
Qualcuno ha detto che sono un’anomalia del mondo sindacale, perché transitare in USB è più facile per chi è appartenuto a sindacati più abituati a stare in mezzo alla gente e ad affrontare la controparte di petto, chi
mi conosce sa, però, che nella mia lunga militanza non ho mai perso il contatto con la base, ma, al contrario, sono sempre stato con e nella base e voglio continuare a farlo, la scelta è quindi stata principalmente per restare un uomo di “lotta” abbandonando gli uomini di “concertazione” a me estranei.
Ho sempre ritenuto più importante “cosa si dice”, piuttosto che “chi lo dice” e purtroppo la differenza che oggi registro tra i sindacati di “lotta” e quelli di “concertazione” è abissale, nei primi contano gli argomenti, nei secondi solo i funzionari sindacali e per questa ragione quando ho “scoperto” che esisteva USB ho guardato subito alla struttura con interesse e curiosità e quando non sono stato più in grado di sopportare il peso di dover mediare ogni istanza della base, prima con i funzionari sindacali che con l’azienda, e dover
rincorrere i negoziati preliminari da questi effettuati senza consenso dei lavoratori, non ho più avuto indugi: incontrare i coordinatori USB, approfondire la conoscenza della struttura e scegliere con serenità.
Alla fine la scelta è stata fatta ed è stata abbandonare l’ostile “concertatore” per abbracciare il “lottatore” che mi sosteneva: il sindacato USB.
Senatores boni viri, senatus mala bestia
Nella mia vita sindacale ho conosciuto, ed ancora conosco, persone meravigliose, coinvolte ed impegnate, ma che restano rappresentati della base entrando al massimo nei direttivi sindacali provinciali, mentre ai
livelli più alti, provincia o nazione, l’atteggiamento è differente, la concertazione entra nel sangue e si fanno solo le cose “possibili”, vale a dire ciò che le controparti sono disposte a cedere per non avere grandi fastidi.
Spesso, i ruoli “nazionali” sono anche ricoperti da chi non ha mai avuto un lavoro in una azienda commerciale, perché l’azienda dove hanno cominciato a lavorare è il sindacato stesso. Questi sono i più dannosi: presupponenti, arroganti e totalmente ignoranti della precarietà dilagante, se non letta sui giornali o scritta in accordi destinati ad altri, un’azienda sindacale che fa accordi con le altre aziende commerciali.
Lavoro in Techno Sky, azienda del “Gruppo ENAV”, costituito in pratica da due aziende che svolgono la stessa missione principale: fornire il servizio di assistenza al volo in Italia. Da oltre trent’anni il personale aspetta di poter essere impiegato direttamente in ENAV per acquisire la posizione e la dignità che gli spetta e poter garantire al meglio dell’efficienza economicità e sicurezza il servizio, oggi, dopo aver aquistato il personale da Vitrociset nel 2006, ENAV riduce i costi del personale ed attribuisce maggiori carichi di lavoro dequalificando e trasferendo senza considerare le persone, ma solo l’economicità di servizio, pur aumentando il profitto consolidato dai 50 milioni netti del 2014 ai 70 già preventivati per il 2016 su un fatturato complessivo inferiore ad 850 milioni.
Un’azienda ricca e prospera che rende precario il personale tenendo fuori dal sistema dell’assistenza al volo nazionale un’azienda di 800 unità, considerata “strategica” dal governo e portatrice di “eccellenza” nel mondo. Tutto non per generare reali risparmi, possibili invece con l’inglobamento in ENAV, o evitare
aumenti salariali e richieste del personale, ma ad esclusivo vantaggio di un iniquo sistema di gestione del potere aziendale che prevede per Techo Sky instabilità e scarso futuro, tramite l’inevitabile necessità, sancita dalle nuove leggi europee, di mandare a gara d’appalto il suo servizio dal 2019.
Tutto con la connivenza tacita od effettiva dei ruoli centrali nazionali dei sindacati di “concertazione”.
Mors tua vita mea
Muoiono i posti di lavoro, vivono i sindacati di concertazione: a cosa puntano veramente?
Non ho una risposta certa, so solo che in 25 anni di sindacato il ruolo destinato da CGIL CISL UIL e persino il “novello” UGL ai lavoratori è andato via via sminuendosi a favore del ruolo “istituzionale” del sindacato inteso come azienda “pro domo sua”, tutti indistintamente a formare dirigenti, assumere impiegati ed aumentare i salari interni, anche a discapito delle procedure di mobilità, ovvero licenziamenti.
Ho tollerato per troppo tempo questa situazione solo per poter fruire del ruolo istituzionale del sindacato e dell’automatismo interlocutorio con le aziende, ma oggi non posso più tollerare la censura che ci viene fatta a favore del ruolo politico del sindacato e dell’interlocuzione privilegiata con aziende ed istituzioni in un vuoto di azione sindacale a tutela delle masse ormai diventato insopportabile.
Oggi abbiamo bisogno di tornare a guardare il nostro futuro con fiducia, l’economia non si rilancia con la riduzione dei diritti e l’introduzione della precarietà, l’economia si rilancia con investimenti sul capitale umano e con l’aumento della spesa pro capite, ottenibile solo con salari adeguati e stabilità occupazionale, come avviene, per esempio, in Germania dove i diritti sindacali sono alle stelle, la stabilità dell’impiego irremovibile, i salari assolutamente dignitosi ed i sindacati siedono per legge nei consigli di amministrazione
attraverso sistemi elettivi diretti e non solo per favore e/o “riconoscimento” aziendale.
USB, USB! È finita l’era della concertazione!
“Techno Sky è la società di logistica e manutenzione di Enav che assicura la piena efficienza operativa e la completa disponibilità - senza soluzione di continuità - degli impianti, dei sistemi e dei software utilizzati per
il controllo del traffico aereo in Italia.”, si legge nel sito web aziendale, quello che non si dice è che se non il personale non verrà assorbito in ENAV dovrà quasi certamente essere appaltato con gara internazionale a partire dal 2019, disperdendo professionalità e posti di lavoro senza nemmeno la convenienza economica.
Questo non è stato volutamente detto per anni da tutti i sindacati nazionali Metalmeccanici Techno Sky e viene osteggiato da tutti i sindacati Trasporti ENAV rendendo quasi impossibile portare la nostra voce nelle sedi istituzionali e di governo, ma ora con USB è FINALMENTE partita una campagna di verità che parla di INTERNALIZZAZIONE del servizio per portare STABILITÀ al settore e migliorare la QUALITÀ e l’EFFICIENZA del servizio, adempiendo nel contempo, senza adattamenti alle normative internazionali sulla sicurezza al
volo e ridurre i costi di gestione del complesso sistema di “affidamento in house” oggi in essere.
USB è stata l’unica struttura sindacale a mettersi a disposizione per perseguire senza filtri le richieste della base. USB è il sindacato di base che serve e che ci serve, per riaffermare la voce dei lavoratori nelle richieste sindacali come “sindacato dei lavoratori” e non solo come flaccida “controparte aziendale”.
Qualche volta per andare avanti si deve tornare indietro
Basta con la “concertazione” forzata, torniamo a fare “lotta” per riprenderci inostri DIRITTI , la nostra DIGNITÀ, VITA e FUTURO!
Pierluigi Pennati - USB Techno Sky