Oggi tutti in banca!

Nazionale -

Nella giornata di oggi la RdB/USB pubblico impiego si mobiliterà nelle maggiori città italiane davanti alle principali banche del Paese.


Un modo per segnalare, da parte di chi subirà il peso più grande della finanziaria/massacro, chi sono i veri responsabili del disastro in corso.


I sistemi finanziario e bancario sono i veri responsabili della bancarotta che oggi si sta abbattendo su vari paesi europei dove, a differenza degli Stati Uniti in cui i fallimenti interessano i privati, a rischiare il default sono interi Stati nazionali.

Abbiamo tutti assistito, nei mesi scorsi all’impressionante sequela di fallimenti delle banche statunitensi e anglosassoni, agli arresti di banchieri e finanzieri senza scrupoli che si sono arricchiti speculando nei mercati finanziari e azionari di tutto il mondo utilizzando i risparmi della gente comune che, convinta che qualche briciola di capitalismo sarebbe toccata anche a loro, gli avevano affidato i propri quattrini. In Italia non è fallito nulla, non hanno arrestato nessuno, solo hanno deciso, qui come in Grecia, in Portogallo, in Spagna di riversare sul mondo del lavoro, sulla gente comune, sui lavoratori e le loro famiglie i costi della crisi.


E ancora non si è scoperchiata davvero la pentola dei “titoli spazzatura” di cui sono piene le casse dei nostri enti locali, Regioni, Comuni e Province che, come bene ci ha raccontato la trasmissione Report, prima o poi dovranno essere pagati con gli interessi e, quindi, con costi enormi per tutti noi.


Ma il governo del cavaliere invece di mettere davvero le mani a questo disastro, che ha volutamente minimizzato e tenuto nascosto fino a quando non è finita la tornata elettorale di maggio, mette le mani sugli stipendi del pubblico impiego bloccandoli per quattro anni (se basterà), sulle pensioni di tutti, riduce i trasferimenti agli enti locali che, ovviamente aumenteranno ancora le tasse locali già insopportabili mascherando il tutto con dei prelievi assolutamente simbolici su qualche centinaio di parlamentari e gran commis di stato.

NOI NON SIAMO IL VOSTRO BANCOMAT!

Con questo slogan saremo nelle piazze di tutta Italia oggi sotto alle principali banche del Paese i cui utili sono stratosferici, a differenza dei nostri salari, come lavoratori pubblici, ma sarà lo slogan che porteremo il 5 giugno per le vie di Roma nella Manifestazione nazionale contro la crisi e l’attacco al lavoro. Vedete di esserci tutti!!

 

 

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Comunicati stampa del 28 maggio 2010

PUBBLICO IMPIEGO: NOI NON SIAMO I BANCOMAT DEL GOVERNO! OGGI IN TUTTA ITALIA I LAVORATORI PUBBLICI MANIFESTANO DAVANTI ALLE BANCHE
Prossimi appuntamenti contro la manovra-massacro:
5 giugno manifestazioni a Roma e Milano
14 giugno sciopero generale del Pubblico Impiego

Si stanno svolgendo in tutta Italia le manifestazioni dei lavoratori pubblici davanti alle sedi degli istituti bancari per la prima giornata di mobilitazione nazionale indetta oggi da RdB/USB Pubblico Impiego.
A Catanzaro, Vicenza, Padova, Torino, Milano, Parma, Ancona nella mattinata; a Roma, Genova, Vicenza, Bologna, Firenze, Napoli, Salerno, Catania, Palermo, Cagliari nel pomeriggio, i lavoratori sono scesi in piazza a gridare il loro sdegno contro una manovra che li penalizza nel salario e taglia posti di lavoro espellendo tanti precari, mentre non tocca gli interessi di banche, speculatori finanziari, evasori fiscali, corrotti e corruttori, veri responsabili della crisi in corso.
A Roma circa 200 lavoratori hanno raggiunto la sede centrale della Banca d’Italia in via Nazionale. Espliciti gli striscioni dei manifestanti davanti Palazzo Koch: “20 ANNI DI SACRIFICI POSSONO BASTARE! ORA PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO”; “I LAVORATORI PUBBLICI NON SONO IL BANCOMAT DEL GOVERNO”. Alcuni cartelli riportavano nel dettaglio gli utili delle banche e delle società finanziare; altri ancora le pensioni percepite mensilmente da alcuni illustri pensionati INPDAP, distintisi per ostilità verso i lavoratori pubblici e per i quali la pensione non rappresenta l’unica fonte di reddito: Giuliano Amato, con 22.048,11 Euro; Mario Draghi, con 14.843,56; Giuliano Cazzola, 10.776,66, per citarne solo alcuni.
La forte e diffusa partecipazione a questa prima risposta del lavoro pubblico contro la manovra-massacro del governo conferma la necessità dei prossimi appuntamenti di lotta indetti dalla Unione Sindacale di Base: il 5 giugno le manifestazioni a Roma e Milano; il 14 lo sciopero generale del Pubblico Impiego l’intera giornata.

PUBBLICO IMPIEGO: A ROMA RDB/USB P.I. PRESIDIA LA BANCA D’ITALIA
“NOI NON SIAMO I BANCOMAT DEL GOVERNO!”

Circa 200 lavoratori pubblici hanno raggiunto la sede centrale della Banca d’Italia, in via Nazionale a Roma, dove stanno manifestando nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale indetta da RdB-USB Pubblico Impiego davanti alle sedi degli istituti bancari.
“20 ANNI DI SACRIFICI POSSONO BASTARE! ORA PAGHI CHI NON HA MAI PAGATO”;  “I LAVORATORI PUBBLICI NON SONO IL BANCOMAT DEL GOVERNO”, recitano i cartelli della protesta, dove vengono riportati anche gli utili di banche e finanziarie e la pensione di Mario Draghi: 14.843,56 al mese.

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Galleria fotografica iniziativa di Roma alla Banca d'Italia