Nuovo arresto per Paolo e Luca: l'arroganza di un potere che non ha risposte
E’ paradossale la scena alla quale abbiamo assistito lunedì davanti a Montecitorio: mentre i movimenti per il diritto all’abitare, attraverso la voce di Paolo Di Vetta, tornavano a denunciare l’attacco al diritto ad un alloggio dignitoso rappresentato dal Decreto Lupi, i funzionari di polizia notificavano a Paolo le disposizioni del magistrato che tornano a togliergli la libertà. La stessa notifica raggiungerà poco dopo anche Luca Fagiano. Una vera e propria dichiarazione di guerra nei confronti di quella parte di società alla quale viene preclusa la possibilità di vivere in una casa e poter condurre una vita normale.
Uno degli obiettivi del decreto Lupi è quello di fermare le occupazioni, ed il protocollo Alfano, che vuole limitare fortemente il diritto di manifestare al centro della città, è lo strumento con il quale si vuole anche impedire a chi la casa non ce l’ha di far sentire la propria voce. Rendere le lotte invisibili, nasconderle alla vista dei più, è la filosofia con la quale il governo Renzi intende affrontare la protesta. L’arresto di Paolo e di Luca hanno la stessa finalità: tappare la bocca alle figure che in questi anni hanno dato voce alle lotte per la casa.
In questa vicenda c’è tutto un sistema di complicità che sta operando: il governo a guida PD in primis, completamente sordo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale da troppo tempo esplosiva a Roma ed ormai diffusa in tanta parte del paese; la destra di Alfano, in cerca di visibilità dopo l’oscuramento operato dall’attivismo di Renzi, che si accanisce nell’azione repressiva; settori della magistratura che piegano il codice in funzione del solo diritto di proprietà e completamente dimentichi di altri diritti, sanciti da innumerevoli Trattati e Carte, come quello alla casa, diritto umano fondamentale; la stampa asservita agli interessi proprietari che racconta di movimenti violenti e non della violenza che subisce chi viene privato del diritto ad un tetto; i sindacati confederali che hanno firmato un protocollo che limita il diritto di espressione e che si confermano al servizio di un sistema oppressivo.
Questo è il paese che il governo Renzi vuole realizzare. Un paese senza proteste, dove al massimo ti è concesso il diritto di mandare una mail o un messaggio via twitter. Per fermare questo progetto serve un grande e variegato movimento di massa, indipendente e maturo, che non si lasci intimidire e che mandi a casa questa banda di cialtroni. In questo movimento Luca e Paolo sono una parte importante: anche per questo li vogliamo subito liberi e dentro le lotte.