Non c'è due senza …TRISE
Chi si era illuso che fosse vera la cancellazione dell’IMU, l’odiata tassa sulle casa, farà bene a prendere subito atto della realtà: con la nuova manovra economica sarà introdotta la TRISE, il nuovo tributo per i servizi comunali, che comprenderà sia la TARI la tariffa per i rifiuti urbani, che la TASI tassa per i servizi indivisibili del Comune, la quale si sommerà alle aliquote IMU per stabilire il tetto massimo del prelievo, l’IMU insomma costituirà la base imponibile della seconda!
Con il che viene dimostrato che tutta la manfrina sull’abolizione dell’IMU era solo uno spot pubblicitario.
Ma la stangata non si ferma qui, i tagli pari a 12 miliardi prenderanno di mira i dipendenti pubblici, vittime sacrificali di ogni finanziaria, con il blocco dei contratti pubblici prorogato a tutto il 2014 e del turn over; la sanità per la quale si parla di tagli pari a 3/4 miliardi di euro in tre anni, mentre nulla di certo si sa sul mantenimento della promessa di eliminare i ticket.
E mentre il carattere sociale della manovra dovrebbe essere garantito dalla riduzione dagli sgravi i IRPEF, con un ‘beneficio’ pari a circa 150 euro all’anno, meno di 30 centesimi al giorno, da cui saranno esclusi i pensionati, in realtà il carattere fortemente antipopolare di questa ennesima batosta è rivelato da altri odiosi contenuti: la sforbiciata alle detrazioni IRPEF riconosciute a tutti i contribuenti che colpiranno gli sconti sulle spese sanitarie, per portatori di handicap, per istruzione, polizze vita e mutui prima casa!
Ma ancora più odiosa appare la stretta sulle indennità di accompagnamento per gli invalidi over 65, della serie dovete morire!
Alle imprese naturalmente va il meglio del taglio del cuneo fiscale: tagli ai contributi, potenziamento dell’ACE, Aiuto alla crescita economica, rivalutazione dei beni d’ impresa.
Ma ci prendono proprio per fessi!
Potremo essere più precisi dopo il varo della finanziaria 2014,che tra l’altro dovrà passare al vaglio dell’Unione Europea, questo moderno Moloch, che sta ingoiando interi paesi, gettando milioni di persone nella miseria e nella disperazione più nera.
E non serviva essere delle Cassandre per prevedere quale sarebbe stato il segno , la ragione sociale, di questo governo della larghe intese, far pagare ancora una volta ai poveracci, ovvero ai lavoratori pubblici e privati, ai pensionati e al ceto medio ormai impoverito, le pesanti ricadute della crisi. Niente di nuovo sotto il sole, e pensare che CGIL CISL UIL erano pronti a mobilitarsi due settimane al suo sostegno, contro il rischio di una crisi di Governo!
Le ragioni della sciopero generale del 18 Ottobre prossimo stanno tutte in questa finanziaria infame e alla ormai irrinviabile e necessaria dimostrazione di forte opposizione al governo Alfetta, il governo della Troika, del FMI e della BCE.