Morti di lavoro, la mattanza degli over 65. USB e Rete Iside: introdurre il reato di omicidio sul lavoro
Nelle ultime 24 ore sono stati almeno 6 i morti di lavoro, fra questi almeno 4 avevano superato, anche abbondantemente, i 65 anni di età. Si tratta di due agricoltori, rispettivamente un settantacinquenne nel mantovano rimasto schiacciato sotto il trattore e un uomo di 69 anni colpito da malore in provincia di Chieti, di un allevatore calabrese di 65 anni, anche lui vittima di schiacciamento nel vibonese, di un operaio edile di 74 anni precipitato da un ponteggio in allestimento a Lamezia Terme. A loro si aggiungono un lavoratore di 34 anni, deceduto tornando a casa dopo il lavoro in pastificio dell’Abruzzo, e di un addetto di un circolo di Bridge messinese colpito da malore a 49 anni.
Leggendo i dati diffusi dall’Inail tramite la piattaforma Infor.MO, il sistema di sorveglianza nazionale degli infortuni mortali e gravi sul lavoro, vediamo come il fenomeno delle morti in età pensionabile o comunque avanzata non sia circoscritto, ma rappresenta una tendenza diffusa su tutto il territorio nazionale. Basti pensare che nella sola fascia tra i 50 ed i 65 anni si concentra circa il 30% delle morti sul lavoro. I dati certi del sistema di sorveglianza Infor.MO, che cominciano dal 2002 fino ad arrivare al 2019, indicano che i morti over 65 sono stati 854, concentrati soprattutto nelle regioni del nord; la stragrande maggioranza è deceduta lavorando nel settore agricolo, con 467 morti, mentre la modalità più frequente è stata quella della caduta dall’alto della persona, costata la vita a 275 lavoratori.
La morte di lavoratori avanti con gli anni, che svolgono mansioni non adeguate alla loro età, è una diretta conseguenza delle politiche del lavoro e pensionistiche italiane. L’innalzamento dell’età pensionabile, ormai arrivata a 67 anni, mette a rischio centinaia di lavoratori. Mettere fine a questa vera e propria mattanza è urgente: in un contesto in cui troppi datori di lavoro tagliano sulle misure di sicurezza per aumentare i profitti, approvando la legge che introduce il reato di omicidio sul lavoro, presentata da USB, Rete Iside e ManifestA alla Camera, si andrebbe finalmente a costruire uno strumento di deterrenza efficace contro queste morti evitabili.
Unione Sindacale di Base
Rete Iside Onlus