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MONTEZEMOLO: UN PATTO A SENSO UNICO

Roma -

"Il Patto per la produttività lanciato oggi dal Presidente di Confindustria è a senso unico. Infatti da una parte si dispone ad utilizzare per investimenti il regalo del Cuneo fiscale – cosa che ovviamente non può che portare benefici alle aziende - e dall’altra chiede più flessibilità e mano libera sugli orari e sui salari dei lavoratori facendo diventare gli uni e gli altri variabili dipendenti dagli interessi di impresa " dichiara Pierpaolo Leonardi Coordinatore nazionale CUB.
"La distribuzione della ricchezza già da tempo ha invertito i parametri degli anni 80, in cui ai lavoratori andava oltre il 60% e alle imprese il 40% circa, oggi siamo all’esatto inverso e il Governo si appresta a suddividere il cuneo fiscale rafforzando questa inversione di tendenza – prosegue Leonardi – mentre il problema vero è la distribuzione del reddito e della ricchezza prodotta rimettendo al centro il fattore lavoro. La CUB respinge quindi l’invito di Confindustria e, proprio a sostegno di una diversa redistribuzione della ricchezza, prepara lo Sciopero Generale già proclamato per il 10 novembre".


22 settembre 2006 - Apcom

COMPETITIVITA'/ CUB: MONTEZEMOLO PROPONE PATTO A SENSO UNICO
Dopo regalo cuneo ora chiede flessibilità orari

Roma - "Il patto per la produttività lanciato oggi dal presidente di Confindustria è a senso unico". Lo dichiara in una nota il coordinatore della Cub, Pierpaolo Leonardi.
"Infatti - spiega - da una parte si dispone a utilizzare per investimenti il regalo del cuneo fiscale e dall'altra chiede più flessibilità e mano libera sugli orari e sui salari dei lavoratori, facendo diventare gli uni e gli altri variabili dipendenti dagli interessi di impresa".
Secondo la Cub "la distribuzione della ricchezza già da tempo ha invertito i parametri degli anni '80, in cui ai lavoratori andava oltre il 60% e alle imprese il 40% circa. Oggi siamo all'esatto inverso e il Governo si appresta a suddividere il cuneo fiscale rafforzando questa inversione di tendenza, mentre il problema vero è la distribuzione del reddito e della ricchezza prodotta rimettendo al centro il fattore lavoro. La Cub respinge l'invito di Confindustria e, proprio a sostegno di una diversa redistribuzione della ricchezza, prepara lo sciopero generale già proclamato per il 10 novembre".